Corriere di Chieri
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CORRIERE DI CHIERI CRONACA CITTADINA Venerdì 30 gennaio 2015 Insieme a Carmagnola conta 130.000 abitanti. Trofarello aderisce invece alla zona Torino Sud «Ma sta cambiando» La metropoli riconosce: il Chierese è un’Area Tanta polvere e poche auto nell’interrato di piazza Pellico Da Pralormo a Baldissero un territorio di 23 Comuni Scongiurato il rischio-smembramento a favore di Torino n Torino non sfogherà i suoi appetiti sul Chierese. Nella Città Metropolitana, che dal primo gennaio sostituisce la Provincia, il Chierese-Carmagnolese è forte di 23 Comuni. E non perderà pezzi a favore del capoluogo. Il rischio di smembramento era emerso a dicembre, quando una cartina era stata pubblicata sul sito internet Torino Strategica: si tratta di una associazione di cui fanno parte il capoluogo, alcuni Comuni della provincia, enti pubblici e privati. Obiettivo del sodalizio: “inventare” il futuro di una Torino che, a dicembre, si ipotizzava allargata a Chieri, Cambiano, Trofarello, Pino, Baldissero e Pecetto. Tutti gli altri centri della zona sarebbero rimasti fuori, a partire da Carmagnola, Santena e Poirino. Il sindaco di Chieri, Claudio Martano, non ci ha mai creduto. E ha avuto ragione: oggi l’area Chierese-Carmagnolese, nata nella Città Metropolitana, comprende 23 Comuni, per una superficie complessiva di 467 km quadrati e 130.593 abitanti (dati Istat del 2011): al suo interno ci sono Sciolze, Cinzano, Pavarolo, Montaldo, Marentino, Mombello, Moriondo, Arignano, Andezeno, Baldissero, Pino, Pecetto, Cambiano, Villastellone, Santena, Pralormo, Poirino, Isolabella, Riva, Carmagnola, Osasio e Lombriasco. In tutta la Città, che fino al 2016 sarà guidata dal sindaco torinese Piero Fassino, ci sono undici zone omogenee, con un rappresentante per ogni area che verrà eletto da un’assemblea dei sindaci. La boz- Area metropolitana: in giallo intenso, Chierese e Carmagnolese za presentata dalla commissione competente sulla suddivisione del territorio è stata appena approvata dal Consiglio metropolitano. Tra le aree al di fuori della prima cintura di Torino, quella del Chierese-Carmagnolese è la seconda più piccola per superficie territoriale dopo il Chivassese, con cui condivide il primato del minor numero di Comuni. Al contrario, è la seconda zona più popolosa dopo il Pinerolese, che la supera di appena 1.900 abitanti. Dal lavoro della commissione non sono emerse “zone grigie”, cioè punti in sospeso dove si debba ancora decidere se farli ricadere nell’una o nell’altra area omoge- nea. La suddivisione in undici “spicchi” dell’ex Provincia è stata portata avanti tenendo presente l’identità storica, territoriale, sociale, geografica ed economica delle singole realtà, ma anche considerando l’organizzazione dei servizi pubblici. In fase preliminare, sono stati consultati anche i sindaci dei vari enti, che hanno potuto suggerire delle soluzioni. La bozza è stata inviata a tutti i primi cittadini, che ora dovranno esprimere un parere sull’esito finale del lavoro. «Entro la metà di febbraio si terrà un incontro a Torino con tutti i sindaci – fa sapere il primo cittadino chierese Claudio Martano, che ricopre anche l’incarico di consigliere metropolitano – In quella sede ognuno dovrà comunicare ufficialmente l’adesione del proprio Comune all’area omogenea in cui è stato inserito, oppure indicare modifiche o richieste». E sottolinea: «I dubbi sull’inserimento in una zona potrebbero riguardare i Comuni che si trovano al confine con un’altra area: potrebbero voler passare dall’altra parte». Un dubbio che inizialmente hanno vissuto Osasio e Lombriasco, che si trovano “schiacciati” tra la zona Chierese-Carmagnolese e quella metropolitana Torino Sud. I due Comuni hanno poi chiesto di stare con il gruppo di Chieri e Carmagnola, nonostante i loro vicini, Carignano e Pancalieri, siano stati inseriti nel Moncalierese. «Ci fa piacere abbiano scelto noi, anche se a livello pratico forse avrebbero fatto meglio a rimanere con i loro vicini – commenta Martano – In ogni caso, li accogliamo molto volentieri: una decisione definitiva su di loro sarà presa in occasione dell’incontro tra i sindaci a Torino». I Comuni del Chierese sembrano tutti d’accordo con la bozza approvata dal Consiglio metropolitano e non dovrebbero quindi esserci modifiche sostanziali alla geografia di questa zona omogenea. «Dopo l’incontro con i sindaci, la proposta verrà sottoposta a Fassino e dopodiché ufficializzata. La suddivisione della Città metropolitana non sarà inserita nello statuto, bensì nel regolamento; questo per permettere in futuro ai Comuni di “confine” di poter passare nell’area vicina». L’iter di formazione delle zone omogenee dovrebbe concludersi in primavera; successivamente, le assemblee dei sindaci delle undici aree dovranno nominare un rappresentante per ciascuna. «Il suo compito sarà quello di farsi portavoce di istanze, esigenze e problemi del territorio e di comunicarli al Consiglio metropolitano». Daniele Marucco n Inversione del senso di marcia in via De Maria per arrivare facilmente al parcheggio e più cartelli che segnalino il multipiano sotterraneo. Così il Comune promuove l’uso del posteggio sotto gli ambulatori di piazza Pellico e inaugurato a fine maggio 2014. Da due mesi la prima mezz’ora è gratuita, ma il panorama sotterraneo è desolante: secondo e terzo piano sono deserti e la polvere rende l’aria irrespirabile. «Abbiamo ricevuto segnalazioni sulla pulizia del parcheggio ammette l’assessore alla viabilità Massimo Gaspardo Moro Non è ancora stato bandito l’appalto per trovare una ditta che lo pulisca: per ora è andata quella che cura il Municipio, ma quanto prima ne verrà trovata un’altra che se ne occupi regolarmente». Eppure un aumento del flusso c’è stato, soprattutto a dicembre. «In effetti secondo e terzo piano sono poco utilizzati, ma rispetto a settembre gli incassi sono aumentati del 300%, arrivando a 17.000 euro. La gente comincia a utilizzarlo, ma tanti devono ancora realizzare di avere questa possibilità per parcheggiare in centro». Tra le prossime operazioni dell’amministrazione c’è il cambiamento del senso di marcia di via De Maria. Chi arriva in piazza Duomo non può infatti accedere alla via che porta all’ospedale e al parcheggio, ma deve fare un lungo giro per arrivarci: svoltare in via Tana, poi a destra per piazza Trento, piazza Trieste e quindi piazza Pellico. Per questo gli automobilisti cercano posto piuttosto in piazza Duomo, dove però il Comune ha elimina- Desolante parcheggio interrato to 23 parcheggi lungo il sagrato della chiesa, con l’obbiettivo di valorizzare la zona. Un cambiamento non preso in considerazione da molti guidatori che, non facendo caso al divieto, pagano pure per la zona blu. Catene e fioriere dovrebbero finalmente convincere gli ultimi a desistere e approfittare dei 231 posti sotterranei in piazza Pellico. «Se si invertisse il senso di marcia in via De Maria, sarebbe più semplice accedere al multipiano precisa l’assessore - Il cambiamento potrebbe avvenire in tempi brevi, bisogna soltanto capire se questo può creare problemi al flusso delle auto in piazza Pellico». Una zona, quest’ultima, parecchio congestionata durante l’orario di uscita delle scuole elementari e medie. L’iniziativa di regalare la prima mezz’ora di parcheggio è rivolta anche ai genitori che vanno a prendere o portano i bambini: invece di parcheggiare in doppia fila o sul marciapiede, possono approfittare del multipiano lì a fianco. «In effetti qualcuno di noi lo usa - interviene Violetta Wijas, rappresentante dei genitori nel Consiglio d’istituto del I Comprensivo - L’idea è stata sicuramente positiva, anche se c’è poca informazione riguardo al parcheggio: non tutti sanno che c’è. Noi genitori cerchiamo di far passare il messaggio, ma non a tutti arriva». Su questo punto concorda anche Moro: il parcheggio è poco utilizzato perché ai molti rimane sconosciuto. Conclude l’assessore:«Interverremo anche sulla segnaletica, per informare dell’esistenza del multipiano anche a distanza». 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