Italia-Svizzera, tutte le tappe per il rientro dei capitali

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Italia-Svizzera, tutte le tappe per il rientro dei capitali
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Corriere della Sera Martedì 17 Marzo 2015
Economia
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Indice delle Borse
Dati di New York aggiornati alle ore 20.00
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FTSE MIB
22.930,92 0,96%
Dow Jones
17.983,68 1,32%
Nasdaq
4.924,03 1,07%
S&P 500
2.078,82 1,24%
Londra
6.804,08 0,94%
Francoforte
12.167,72 2,24%
Parigi (Cac40) 5.061,16 1,01%
Madrid
11.114,70 0,73%
Tokio (Nikkei) 19.246,06 -0,04% ê
Cambi
1euro
1euro
1euro
1euro
1,0557
127,9600
0,7131
1,0615
dollari
yen
sterline
fr.sv.
-0,14%
-0,35%
-0,30%
-0,31%
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Titoli di Stato
Titolo
Ced.
Quot. Rend.eff.
16-03 netto%
Btp13-22/04/17 1,125% 104,33 0,23
Btp14-23/04/20 1,650% 107,12 0,18
Btp14-01/03/30 3,500% 126,62 1,12
L’accordo
La «black list»
Svizzera
1
La sanatoria
Liechtenstein
Il 23 febbraio è stato firmato
l’accordo tra Italia e Svizzera
sul segreto bancario.
Duecento miliardi sarebbe il
valore delle attività finanziarie
che gli italiani detengono
all’estero. Una quota tra il 75
e l’85% sarebbe in Svizzera
2
Le norme
I fondi
Il 26 febbraio è stata la volta
del Liechtenstein, anche in
questo caso con un accordo
per lo scambio di informazioni
fiscali. Queste intese daranno
una spinta alla «voluntary
disclosure», la sanatoria per
l’emersione dei fondi nascosti
3
Chi aderisce
Si stima che i fondi nascosti
all’estero siano tra i 150 e 200
miliardi di euro. La sanatoria
per l’emersione dei fondi
permette di accedere a degli
sconti con una finestra
temporale che resta aperta
fino al 30 settembre
Italia-Svizzera, tutte le tappe
per il rientro dei capitali
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La vicenda
Incontro a Lugano con Vieri Ceriani e de Watteville: così le regole
Btp14-01/09/46 3,250% 130,83 1,60
DALLA NOSTRA INVIATA
La Lente
di Fabio Savelli
Titoli di Stato,
il Tesoro
lancia il Btp
a 15 anni
A
rriverà oggi
sul mercato il nuovo
Btp a 15 anni che il
Tesoro affida a un
collocamento sindacato. Le
prime indicazioni rilevano
un rendimento dell’1,64%,
una dozzina di punti base
sopra l’attuale livello
espresso sul secondario
dal decennale con scadenza
marzo 2030. Secondo gli
operatori il nuovo titolo
viene incontro alle esigenze
del mercato che stanno
premiando in questa fase
i titoli a lunghissima
scadenza, dopo il lancio
del Quantitative easing da
parte della Bce. È attesa
quindi un’emissione
di formato consistente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUGANO «Siamo un Paese catto-
lico, tendiamo al perdono». La
voluntary disclosure, per chi ha
i soldi nascosti in Svizzera, non
è a rischio qualora non venisse
ratificato dai rispettivi Parlamenti l’accordo per lo scambio
di informazioni fiscali firmato
lo scorso 23 febbraio, che ha
messo fine al segreto bancario.
A tranquillizzare gli animi ci
ha pensato il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, a Lugano con il segretario di Stato
elvetico per gli Affari finanziari
internazionali Jacques de Watteville per presentare a una platea di professionisti ed esponenti del mondo bancario ticinese il Protocollo e la Road
map politica al centro dell’intesa tra Italia e Svizzera, giudicata
«win win» da entrambi i Paesi.
«Per la voluntary disclosure il
La Popolare milanese
Bpm compie
150 anni
Ora la svolta
verso la «spa»
200
miliardi
La stima dei
capitali
nascosti dagli
italiani
all’estero. Tra le
mete preferite
c’è la Svizzera,
con cui è stato
siglato un
accordo fiscale
per lo scambio
di informazioni
finanziarie
presupposto è che i governi abbiano firmato l’accordo, quello
è l’atto costitutivo del dimezzamento della pena» ha spiegato
Ceriani. Uno degli aspetti fondamentali dell’intesa, ai fini
della procedura volontaria di
regolarizzazione dei capitali
detenuti in Svizzera di nascosto
dal Fisco, è l’uscita di fatto della
Confederazione dalla “black
list” dei Paesi considerati dall’Italia non collaborativi sul
piano fiscale. L’effetto è che il
contribuente non subirà il raddoppio delle sanzioni e del periodo di accertamento (insomma, gli costerà meno mettersi
in regola). La mancata ratifica è
però un’ipotesi molto lontana a
detta di entrambi i rappresentanti dei due Stati, tanto più
che lo scambio obbligatorio di
informazioni scatterà comunque dal 2018 perché la Svizzera
ha aderito al programma del-
La Banca Popolare di Milano compie 150
anni. Nella Sala delle Colonne della sede
di Piazza Meda, alle spalle del Duomo,
oggi i due presidenti Dino Piero Giarda e
Franco Anolli, con il consigliere delegato
Giuseppe Castagna, daranno l’avvio alle
celebrazioni che dureranno per l’intero
anno, con iniziative ed eventi dedicate al
territorio su cui da 150 Bpm opera. La
fondazione della banca si deve
all’economista Luigi Luzzatti, il padre
delle popolari a cui nel 1863 dedicò uno
scritto, oggi storico, dal titolo «La
diffusione del credito e le banche
popolari». È l’opera da cui prese spunto
l’Ocse, che ieri ha riconosciuto
i progressi in termini di trasparenza compiuti da Berna.
Ceriani ha spiegato che negli
ultimi anni il clima internazionale è cambiato e l’accordo con
la Svizzera risente di questa trasformazione: «Era chiaro che
fosse necessario sistemare il
passato e arrivare a un regime
di trasparenza senza fare distruzioni e recare danni eccessivi ai contribuenti e alle istituzioni». In Ticino la preoccupazione è alta e il tema dell’accordo – la road map include la
discussione sul trattamento fiscale dei transfrontalieri, la
questione di Campione d’Italia
e l’ingresso delle banche elvetiche nel mercato italiano – è anche al centro del dibattito politico in vista delle prossime elezioni cantonali del 19 aprile. C’è
timore per le possibili conseguenze (da leggere come puni-
 Il consigliere
del Tesoro e
capo della
delegazione
italiana nei
negoziati fiscali
con la Svizzera
Vieri Ceriani e,
sotto, Jacques
de Watteville,
segretario di
Stato elvetico e
negoziatore
dell’intesa per
Berna
l’anno successivo Tiziano Zalli per creare
la Banca Mutua Popolare Agricola di Lodi,
la prima cooperativa di credito.
L’occasione per Luzzatti arrivò l’anno
seguente quando, fallito il tentativo
dall’allora sindaco di Milano, Antonio
Beretta di far nascere a «Compagnia del
credito sul lavoro di Milano», di cui
l’economista aveva scritto il programma,
riunì 350 cittadini per creare una
cooperativa di credito con lo scopo di
sostenere le attività imprenditoriali che
stavano nascendo sul territorio. Il 7
dicembre del 1865 a Palazzo Marino si
svolse l’ultima riunione preparatoria e il 12
Chiunque può aderire alla
regolarizzazione delle attività
estere finora non dichiarate
al Fisco. Anche chi non è
residente in Italia. Viene
escluso solo l’evasore per
cui è già stata avviata una
procedura di accertamento
bilità penale) che potrebbero
derivare per gli intermediari finanziari ticinesi. «L’Italia non è
gli Stati Uniti – ha spiegato Ceriani –. Ha un altro approccio e
un altro diritto penale. Non si
può scrivere in una legge nazionale che c’è un condono per
i reati penali se non come scritto nella voluntary disclosure. Il
livello di depenalizzazione raggiunto in quella norma non c’è
mai stato prima: sono state depenalizzate la frode fiscale e la
fatturazione fittizia, a vantaggio di chi ha commesso il reato
e il suo correo per avere aiutato
a portare a termine il disegno
criminale evasivo. Dal punto si
vista italiano di più non si poteva fare anche perché ci potrebbero essere reati non fiscali come il riciclaggio e in questo caso il correo non può essere
chiamato fuori». Sull’antiriciclaggio Ceriani ha spiegato che
«non c’è obbligo di segnalazione per il professionista fino a
quando il contribuente non gli
ha dato mandato a istruire la
voluntary disclosure».
Altro tema caldo a Lugano è
quello della tassazione dei lavoratori transfrontalieri. Ceriani non ha fatto sconti: «L’Italia
si sta riprendendo la sovranità
fiscale che ci era stata scippata
cinquanta anni fa».
Francesca Basso
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dicembre il notaio Girolamo Corridori
redasse l’atto di costituzione della Società
Anonima a Responsabilità Limitata
denominata Banca Popolare di Milano. A
gennaio dell’anno seguente, grazie
all’apporto di 404 soci, la Bpm iniziò a
operare in forma cooperativa. Come fa
oggi, anche se ancora per poco. Proprio
allo scoccare dei 150 anni, Bpm dovrà
infatti abbandonare il modello
cooperativo per diventare società per
azioni. Lo chiede la legge. Un cambio di
pelle che non cancella la tradizione.
Federico De Rosa
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