bevagna - Camperontheroad

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BEVAGNA (PG) Deriva dal gentilizio etrusco Mefana, indizio di una presenza etrusca anteriore a quella degli Umbri. Poi Mevania per i Romani. La Storia Vista dall’alto, la fertile pianura, attraversata da vie di comunicazione e solcata da corsi d’acqua, cui si accompagnano numerose opere idrauliche, si presenta come un variopinto mosaico in cui si alternano le coltivazioni di grano, mais e tabacco. In collina prevale la vite per la produzione delle uve D.O.C. e l’olivo. I boschi, ricchi di flora mediterranea, dai caldi colori autunnali, offrono uno spettacolo suggestivo. In posizione dominante sorgono alcuni castelli, ricchi di vestigia medievali, innalzati intorno al Mille a difesa del territorio di Bevagna. Svettanti sul profilo delle colline o immersi nel folto dei boschi, i santuari testimoniano il complesso rapporto sviluppatosi nel tempo con l’ambiente. Affacciato sulla valle, il santuario della Madonna delle Grazie, è legato ad eventi miracolosi e tuttora assai venerato. L’imponente costruzione, del 1583, realizzata sul progetto del Martelli, conserva al suo interno una cospicua raccolta di dipinti, attribuiti al Fantino, ed una maestà, ritenuta miracolosa, sull’altare maggiore. Proseguendo, si supera il torrente Attone e, in posizione dominante sulla valle, si scorge il borgo fortificato di Gaglioli, ancora cinto di mura con un potente torrione. In un itinerario caratterizzato dai magnifici affacci sulla Valle Umbra, si sale in direzione di Gualdo Cattaneo per raggiungere, in mezzo a boschi di castagni e querce, il santuario della Madonna della Valle, di antiche origini, ma completamente ricostruito nel 1934. Si ridiscende, quindi, verso Torre del Colle, antico feudo dei conti di Antignano, borgo cinto di mura cui si accede attraverso un arco in arenaria a sesto acuto. Si costeggia, poi, il torrente Attone, le proprietà delle cui acque erano ritenute determinanti per il trattamento delle famose tele di Bevagna. Superato Cantalupo, si giunge a Castelbuono, libero Comune nel medioevo che, nel momento di massimo splendore, poté annoverare ben cinque chiese all’interno delle sue mura. Ben visibile è l’edicola con dipinti di Giovanni di Corraduccio. Nei pressi del bivio di Limigiano, si trova l’edicola di Pian d’Arca, che ricorda la predica agli uccelli di S. Francesco. Segue quindi Limigiano, antichissimo borgo di cui si ha notizia fin dal 1058 e dal quale si gode un ampio panorama verso Collemancio, con i resti dell’antico insediamento di Urvinum Hortense. Di ritorno, verso Bevagna, sempre all’insegna del sacro, situato in splendida posizione, si incontra il convento dell’Annunziata (XI sec.). All’interno, una notevole pala di terracotta invetriata, attribuita a Santi Buglioni. Nei pressi, l’Aiso, o Abisso, il laghetto che, con le sue inquietanti leggende, in perfetta simbiosi con le spinte devozionali, ha costantemente alimentato la fantasia popolare. E così, la cupa sorte del ricco e avaro contadino Chiarò, sommerso con la sua casa per aver voluto trebbiare il grano il giorno di S. Anna e, forse ancor più, quella di suo figlio, rincorso e inghiottito dalle acque presso l’Aisillo, sembra unire alla cristiana ammonizione il più concreto intento di esorcizzare le campagne dal costante pericolo di inondazioni. Palazzo Municipale ‐ Sul corso Matteotti, già via Flaminia, si affacciano i palazzi e gli edifici più significativi di Bevagna, tra i quali segnaliamo il palazzo del Municipio, già palazzo Lepri, progettato dall'architetto Andrea Vici alla fine del '700. Conserva all'interno l'Archivio e la Biblioteca Comunale. Lungo la scala è sistemata una ricca collezione di reperti archeologici tra cui fregi, capitelli, iscrizioni e i resti di una colossale statua romana. Nella Pinacoteca si può ammirare la cassa lignea del Beato Giacomo Bianconi dipinta dal Fantino nel 1589; la Madonna con i SS. Francesco e Bernardino, sempre del Fantino; la Madonna con il Bambino di Dono Doni, la Sacra Famiglia di Corrado Giaquinto e altri dipinti di Andrea Camassei e Carlo Lamparelli. In un corridoio sono sistemati i diplomi e le onorificenze dell'illustre entomologo bevanate Filippo Silvestri. Chiesa di Santa Maria Laurentia ‐ La parrocchia fu fondata da un gruppo di 34 famiglie rifugiatesi a Bevagna in seguito alla distruzione, ordinata dal pontefice, dei castelli di Antignano, fedele a Federico II di Svevia. La chiesa, oggi sconsacrata, conserva un bel portale con un rilievo che raffigura la Madonna che allatta il Bambino. Chiesa di Santa Maria della Consolazione ‐ Costruita nel '700, conserva all'interno una bella statua di Cristo Risorto della fine del XVI secolo; all'altare maggiore la Sacra Famiglia dipinta da E. Parrocel nel 1738. Trivio ‐ Identificato come la zona ove sorgeva il Foro in età imperiale, è costituito dall'incrocio della via Flaminia, decumano massimo, con l'attuale via Crescimbeni e Santa Margherita, cardo massimo dell'antica Mevania, orientato lungo l'asse viario Spoleto ‐ Perugia. Chiesa e monastero di S. Margherita ‐ Nella chiesa, ristrutturata nel '600, si può ancora ammirare una bella pala dipinta da A. Camassei, che raffigura Il martirio di Santa Margherita. Dietro all'altare maggiore è visibile un affresco eseguito dal Fantino nel 1592. Il monastero, fondato nel 1271, conserva all'interno una suggestiva Scala Santa affrescata dal Providoni. Chiesa e monastero di S. Maria del Monte ‐ La chiesa prende il nome dall'antico monastero benedettino posto sul Monte sopra Bevagna e qui trasferito nel 1555. L'interno, conserva un notevole paliotto in bronzo dorato. Di fronte, fregio proveniente da una tomba di età repubblicana. Chiesa di San Vincenzo ‐ Oggi sconsacrata, la chiesa era dedicata al Santo patrono di Bevagna. La facciata, incompiuta, presenta un rivestimento in travertino con lesene scanalate provenienti da edificio romano. Teatro Romano ‐ Le abitazioni, costruite sopra i resti romani, seguono la curvatura del teatro che si appoggiava sul pendio della altura e si affacciava sulla via Flaminia. All'interno di case private sono visibili i cospicui e significativi resti dei due ambulacri che fungevano da sostegno alla cavea. Tempio ‐ Il tempio era originariamente orientato verso il Foro; il fianco e la facciata posteriore, tuttora conservati, presentano un rivestimento in opus mixtum e decorazioni con semicolonne e paraste. Risale al II sec. d. C. Edificio delle Terme ‐ Del complesso termale rimane il frigidarium, formato da nicchie decorate a mosaico a tessere bianche e nere. I recenti restauri hanno messo in evidenza tracce del calidarium. Il bel mosaico, del II secolo d. C., di pregevole e raffinata fattura, si ispira al mondo marino. Chiesa di San Francesco ‐ Edificata alla fine del XIII secolo sulla antica chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sorge sul luogo più alto della città, dove sicuramente era un tempio romano. La facciata, a capanna, è adorna di un elegante portale polistilo a tutto sesto, con capitelli foliati in marmo. L'interno, ad una sola navata, è stato completamente rinnovato nel XVIII secolo; vi si ammirano dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca. Da una piccola porta a destra si accede a una cappella interna con affreschi, in cattivo stato di conservazione, risalenti al XVI secolo. Accanto all'altare una pietra sulla quale avrebbe posato i piedi San Francesco quando predicò agli uccelli a Pian d'Arca. La seconda cappella a destra, forse opera di Galeazzo Alessi, conserva un bel tabernacolo del XV secolo; la cupoletta è adorna di terrecotte invetriate attribuite a Santi Buglioni. Chiesa di San Filippo ‐ Costruita nel 1725 accanto alla preesistente chiesa della Madonna della Provvidenza, la chiesa è ad unica navata, arricchita da una elegante decorazione a stucco. Gli affreschi, del 1757, sono attribuiti a Domenico Valeri. Chiesa di S. Agostino ‐ Fu fondata, insieme all'originario convento degli agostiniani, nel 1316 nei pressi della più antica chiesa di San Pietro. Nella tribuna e lungo le pareti sono frammenti di affreschi votivi del XIV secolo su più strati. Un recente restauro ha riportato in luce una serie di absidiole, decorate nel corso del XVI secolo destinate agli altari e con soggetti dedicati alla Vergine. Chiesa di S. Maria filiorum Comitis ‐ Edificata da Rainaldo I conte di Antignano, la chiesetta, oggi sconsacrata, è la più antica tra quelle conservate: se ne hanno notizie fin dal 1198. Deplorevole lo stato di abbandono. Se le fonti storiche presentano lacune e in parte risentono delle falsificazioni del Ceccarelli, è possibile desumere la storia di un centro attraverso i suoi monumenti. La presenza dei resti di un tempio, di un teatro il cui ambulacro misura 90 m. di diametro e di un edificio termale risalenti al I ‐ II secolo d. C. confermano ciò. Attraverso i monumenti è possibile ricostruire la storia della città, caratterizzata da periodi di splendore, in cui troviamo diverse espressioni artistiche che si contrappongono a periodi oscuri carenti. Riepilogo … • 308 a.C.: lo scrittore latino Livio ricorda la battaglia di Mevania in questa data, ma l'episodio è posto in dubbio dagli storici. è certo però che dopo il 295 Mevania con altre città umbre si alleò con Roma. • 774.: gastaldato longobardo nell'ambito del ducato di Spoleto, Bevagna entra a far parte dello Stato della Chiesa, per quanto continui in realtà a dipendere, come l'intero ducato, dai re franchi e poi dagli imperatori del Sacro Romano Impero. • 1187: si hanno le prime notizie certe del libero comune di Bevagna retto da consoli. • 1249: i cittadini sono autorizzati dal Papa ad eleggere liberamente il proprio podestà. Questo accade dopo la distruzione di Bevagna, che parteggiava per la Chiesa (la parte guelfa), ad opera dell'imperatore Federico II. • 1371: dopo esser passata più volte dal dominio imperiale a quello papale e viceversa, inizia la signoria dei Trinci di Foligno (Trincia VII, vicario pontificio, riceve Bevagna in dono da Papa Gregorio IX) che durerà fino al 1439, quando viene restituita al diretto dominio della Santa Sede. • 1567: torna alla Chiesa dopo essere stata alle dipendenze del governatore del ducato di Spoleto e del governo di Perugia, e vi rimane fino al 1860, quando cessa il governo pontificio e anche Bevagna entra a far parte del Regno d'Italia. La piazza dei ricordi dormienti Rimasta fuori dalle direttrici di sviluppo industriale della regione, Bevagna ha conservato quasi intatto il suo assetto urbanistico medievale che ricalca in larga parte la pianta della città romana. Questa pura solitudine ne ha fatto un simbolo concreto di entità urbana a misura d'uomo. Basta recarsi in piazza Silvestri, sublime nella sua irregolarità, per capire come l'armonia possa nascere dal caos (apparente) di stili, storie, tempi che si mescolano. Questa è una delle meravigliose piazze d'Italia. È la piazza dei ricordi dormienti, perché il perenne agitarsi dei poteri, che qui si fronteggiano con i loro simboli, sembra si acquieti nella suprema sintesi della bellezza. Espressione dell'egemonia comunale è il Palazzo dei Consoli (1270) col suo elegante prospetto in travertino e arenaria, ritmato da un duplice ordine di bifore gotiche e con un'ampia loggia (dal 1886 ospita il Teatro Torti decorato da Bruschi e Piervittori). Ad esso si contrappone il potere ecclesiastico con ben tre chiese. Quella di S. Michele (sec. XII‐XIII) ha la facciata in travertino a coronamento orizzontale e custodisce all'interno un bel crocifisso del XV sec. S. Silvestro è del XII sec. e presenta una facciata incompiuta in blocchetti di travertino nella parte inferiore e in pietra del Subasio in quella superiore; l'interno, di suggestiva semplicità, è diviso in tre navate da robuste colonne con capitelli corinzi. Il bel portale fine '300 di S. Domenico (sec. XIII‐XIV) aggiunge grazia alla dissimmetrica piazza che fa incetta di altri stili come il finto gotico ottocentesco della fontana e la colonna romana a capitello corinzio che sembra lasciata lì giusto per fare un po' di scena. In realtà fregi e colonne romane si vedono un po' ovunque perché le abitazioni sono costruite sopra i resti del I e II sec. d. C. seguendo la curvatura del teatro che si appoggiava sul pendio dell'altura e si affacciava sulla via Flaminia. Dell'epoca imperiale rimangono il fianco e la facciata posteriore del tempio e il frigidarium delle terme formato da nicchie decorate a mosaico a tessere bianche e nere, con un pregevole mosaico del II sec. d.C. ispirato al mondo marino. La cinta muraria, ricca di torri e bastioni, è interrotta da porte medievali o da aperture più recenti che consentono l'ingresso al centro storico. Al suo interno Bevagna mostra l'impronta di città medievale, dove è ancora viva la tradizione artigiana delle botteghe che si aprono sulle caratteristiche viuzze. Ammirato il settecentesco Palazzo Lepri, sono ancora le chiese a rivelare il bel corpo mistico di questo borgo: quella di S. Maria in Laurenzia, oggi sconsacrata, conserva un bel portale con il rilievo della Madonna del latte; quella di S. Maria della Consolazione è del '700; la chiesa con annesso monastero di S. Margherita custodisce interessanti pitture, così come la chiesa di S. Agostino, fondata insieme all'originario convento nel 1336, i cui affreschi pieni di grazia e luminosità risalgono ai secoli XIV‐XVI. E ancora: la chiesa e il monastero di S. Maria del Monte; la chiesa di S. Vincenzo con elementi romani nella incompiuta facciata; la chiesa di S. Francesco, con dipinti di Dono Doni e Ascensidonio Spacca; la chiesa di S. Filippo arricchita da un'elegante decorazione a stucco e con affreschi attribuiti a Domenico Valeri. I prodotti tipici Tra i mestieri tramandati di padre in figlio, quello che storicamente ha caratterizzato il territorio è la lavorazione della canapa (foto sopra). Un tempo per la lavorazione delle corde veniva impiegata la canapa di scarto, mentre la migliore era usata per la fabbricazione delle tele "Bevagne", apprezzate in tutto lo Stato Pontificio. ll lavoro dei cordai, che resta nei nomi delle vie come largo dei Canapai o nei cognomi dei residenti, è legato anche alla fabbricazione di cesti di vimini ma ormai sta scomparendo per la mancanza di apprendisti. Il prelibato tartufo ed il genuino olio d’oliva della zona accompagnano i primi ed i secondi piatti e condiscono croccanti bruschette da servire come antipasto insieme a salumi e crostini. In alternativa funghi porcini e asparagi di bosco danno sapore a strangozzi e tagliatelle. Non mancano tra i primi piatti i tortellini e gli gnocchi. L’agnello ed il cinghiale, insieme alla carne di vitello e di maiale, cotta alla brace o con salse saporite, offrono dei secondi gustosi. Il vino bianco, a indicazione geografica, ed il rosso, a denominazione di origine controllata, prodotto da cantine locali, accompagnano ogni piatto. Menzione a parte merita il Sagrantino secco per accompagnare arrosti, e passito per crostate, tozzetti e panicocoli. Questo vino ha ottenuto la D.O.C.G. quale riconoscimento della millenaria coltivazione della vite nel territorio dell’antica Mevania, come attestano Giovenale e Pliniosecco, Caratteristici dolci vengono preparati in occasioni di feste ricorrenti quali: frappe a carnevale, pizze a Pasqua, maccheroni e rocciate per i Santi, panicocoli e pastarelle il 6 Dicembre (San Nicolò). I piatti tipici Bevagna è apprezzata per i piatti al tartufo (foto sopra) e le specialità della cucina umbra, per l'olio d'oliva di frantoio e per i vini, tra cui il Sagrantino Docg, coltivato anche nel territorio dell'antica Mevania, come attestano Giovenale e Plinio. Sagre e Manifestazioni da non perdere … Bevagna offre numerose manifestazioni, soprattutto di natura religiosa, la cui origine si perde nel tempo, come la "Processione del Cristo morto" nel Venerdì Santo, tra le più antiche rievocazioni religiose realizzate in Umbria, da sempre affidata alla Compagnia della Misericordia. Una suggestiva processione notturna si snoda per le vie del paese, riproponendo i personaggi e i simboli della Passione di Cristo. La mattina di Pasqua la chiesa di S. Michele si popola di fedeli che vengono ad assistere alla "Corsa del Cristo Risorto", vissuta con intensa carica emotiva legata alla religiosità popolare. Tra le manifestazioni religiose ricordiamo anche le feste dei santuari della Madonna della Valle (1 maggio) e della Madonna delle Grazie (8 settembre), durante le quali i fedeli si riuniscono per venerare la Vergine. In onore del Beato Giacomo Bianconi viene organizzato l'Agosto Bevanate che comprende una serie di iniziative di carattere religioso e culturale. Nella notte della festa di San Niccolò (6 Dicembre) i bambini di Bevagna, a differenza delle consuetudini regionali, ricevono i regali accompagnati da dolci tipici quali i "panicocoli" e le "pastarelle di San Nicolò". Durante l'estate nei castelli circostanti si tengono feste paesane. •
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Nella prima quindicina di luglio a Limigiano, la "Sagra della torta al prosciutto". A Torre del Colle, durante la seconda decade di agosto, "Ferie in allegria". A Cantalupo, la "Sagra della lumaca" di fine agosto. La Primavera Medievale, che si svolge per tutto il mese di aprile, è l'anteprima della più nota manifestazione di giugno, appunto il Mercato delle Gaite di Bevagna. Ma la più nota e importante, Il Mercato delle Gaite , si svolge invece nell'ultima decade del mese di giugno. Dove sostare … Aree Attrezzate – Punti Sosta – Camping Service : AA – BEVAGNA ‐ Area comunale attrezzata in Via Raggiolo snc, a ridosso delle mura settentrionali (Porta Guelfa). Non custodita, gratuita, annuale, illuminata, recintata, fondo battuto, parziale ombreggiatura, 10 posti, acqua, pozzetto, servizi per disabili, docce (Sanity station). Percorso pedonale per centro storico (250 m ). SS 75, uscita Foligno, direzione Bevagna, dalla S 403, prima del centro storico, girare a dx, dalla SR 316, arrivati a Porta Foligno girare a dx, imboccare la SP 403 e girare a sx. Segnalata. Coordinate GPS N 42° 56.076 E 12° 36.388 ‐ 211 m slm AA – BEVAGNA ‐ Area attrezzata presso Agriturismo Il Giardino degli Elfi, Frazione Cantalupo, Vocabolo Le Pietre 151/a. Info 0742.362014 / 335.6328098. A pagamento: AS € 12.00 + € 6.00/p, acqua, scarico a cassetta, illuminazione, elettricita', servizi con docce, barbecue e picnic, parco giochi, piscine (adulti e bambini) spazio tende, custodita, si cani (€ 4.00), ristorante, annuale. GPS N 42° 58.420 ‐ E 12° 35.284. PS – BEVAGNA – 1 ‐ dietro Porta Perugina direzione Cannara (decentrato); 2 ‐ prima di Porta Todi sulla strada per Montefalco e sul lato opposto al paese, pavimentato, centrale (affollato). Camping/Agricampeggi/Agriturismi nel Borgo e dintorni : Camping Pian di Boccio (foto sopra) ‐ Superficie 800000 mq ‐ Loc. Pian di Boccio 10 ‐ Bevagna (PG) CAP 06031 ‐ Tel. estivo: 0742/360391 ‐ Tel. invernale: 0742/360391‐360164 Fax: 0742/360391 ‐ Il Camping Pian di Boccio si trova al centro dell'Umbria, da dove sono facilmente raggiungibili i più famosi centri artistici, culturali e religiosi della regione. 800 mila mq. a disposizione degli ospiti fra olivi, boschi secolari, prati e piazzole completamente ombreggiate. Qui troverete bungalow, una piscina per adulti e una per bambini, campi da bocce, da tennis, da calcetto, da palla a volo, ping‐pong, giochi per bambini, un lago per la pesca sportiva, bar, minimarket, pizzeria con forno a legna e ristorante con cucina casalinga. Potrete inoltre gustare la nostra produzione d'olio extravergine d'oliva e conserve di verdura e di frutta. Al camping Pian di Boccio, gestito dalla famiglia Spinuzza, trascorrerete una vacanza in tutta tranquillità immersi nel verde della dolce campagna Umbra. Il Giardino Degli Elfi ‐ Agriturismo‐agricampeggio ‐ Via delle pietre 10 ‐ Fraz.cantalupo ‐ Bevagna ‐ CAP 06031 ‐ Perugia ‐ telefono: 0742362014 ‐ cellulare: 3356328098 ‐ fax: 0742 840406 www.ilgiardinodeglielfi.it ‐ L’Agriturismo è in posizione strategica nel territorio umbro, nel cuore di un’area di straordinaria bellezza naturale e vicino ai maggiori centri d’arte, cultura, storia e mistica religiosità. Il casale, dalle spesse mura di pietra, è stato ristrutturato mantenendo la struttura originaria e curando particolarmente gli aspetti relativi al risparmio energetico, idrico e termico usando materiali naturali e di recupero. L’agriturismo è l’ ideale punto di partenza per visitare tutta la Regione. Nelle camere hanno cercato di curare ogni dettaglio affinchè gli ospiti possano ritrovare l’atmosfera antica, rassicurante ed intimamente piacevole delle dimore di campagna di un tempo. Dove mangiamo ? • Ristorante “Moenia Cafè Restaurant” ‐ Via Santa Margherita 24/B, tel. 0742/361768 http://www.moeniacaferest.com/ • Ristorante “Ottavius” ‐ Via del Gonfalone, tel. 0742/360555 • Ristorante “Osteria del Podestà” ‐ Corso Giacomo Matteotti, tel. 0742/361832 • Ristorante “El Rancho” ‐ Via Flaminia, tel. 0742/360105 • Enoteca “Antiche sere” ‐ Via Garibaldi, tel. 0742/361938 • Enoteca “Locanda Piazza Onofri” ‐ P.zza Onofri 2, tel. 0742/361926 http://www.enotecaonofri.it/ • Pizzeria "Alla corte dello Spacca" ‐ Via A. De Gasperi 51, tel. 0742/361983 Info Turistiche … Museo di Bevagna: c.so Matteotti 70 ‐ tel. 0742360031. Pro Loco Bevagna ‐ Ufficio Informazioni Turistiche ‐ Piazza Filippo Silvestri n. 1 ‐ 06031 Bevagna (PG) ‐ tel: 0742 361667 Fonti … Borghi d’Italia – Camperweb – Comune di Bevagna – Agricampeggi.it.