Progetto plesso – allegato 1 – Scuola ospedaliera
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Progetto plesso – allegato 1 – Scuola ospedaliera
Progetto di plesso allegato 1 SPAZIO SCUOLA - SCUOLA OSPEDALIERA- AREA PEDIATRICA POLICLINICO DI MODENA "SCOPERTE E INVENZIONI TRA PREISTORIA E ANTICHE CIVILTA” Premessa Il progetto, di nuova istituzione, trae spunto dal libro “Le fiabe del silenzio” (favole del Burkina Faso) nelle quali i protagonisti sono dei bambini sordi. Questi ultimi , proprio grazie al loro “handicap” hanno sviluppato altre abilità e riescono, grazie a queste, a risolvere problemi, affrontare paure e pericoli. E’ un libro che insegna il rispetto, l’attenzione all’altro, è un libro che ci ricorda che tutti abbiamo doti e talenti e che la diversità è una ricchezza. Da qui l’idea di provare ad elaborare un percorso sulla fiaba, attraverso momenti di lettura, gioco, disegno, scrittura e drammatizzazione che dia la possibilità al bambino ospedalizzato di esprimere le proprie emozioni, dare loro un nome e riuscire a tornare ad essere protagonista della propria vita, in un momento in cui la quotidianità non è più quella di prima. Le fiabe sono lo strumento per rendere il bambino padrone delle proprie emozioni e per aiutarlo a razionalizzarle. La fiaba, infatti, si conclude con la “guarigione” e la trasformazione del protagonista che torna ad essere consapevole di se stesso e di conseguenza è capace di governare la propria vita con serenità e coraggio. Nello specifico la fiaba “Riccio Pasticcio” fungerà da stimolo, sarà “il canovaccio” sul quale creare altre fiabe. Il piccolo riccio ammalato, inizialmente comincerà a perdere gli aculei per poi riacquistarli, sarà accudito con amore dalla mamma, incontrerà amici con cui vivrà una quotidianità serena fino all’abbandono del bosco-ospedale per far ritorno alla sua casa. Nel frattempo esso scoprirà come la perdita degli aculei gli permetterà di fare qualcosa che prima gli era impedito... giocare coi palloncini, abbracciare i suoi nuovi amici. Ci sarà, quindi, un rovesciarsi della situazione che da negativa diverrà carica di opportunità positive. Nella fiaba appariranno altri personaggi appartenenti alla realtà che il piccolo ricoverato sta vivendo (come il gufo-dottore, l’ape-infermiera, la formica-inserviente, il topolino-cuoco, le libellule-animatrici...) allo scopo di rendere accattivante l’atmosfera dell’ospedale-bosco in cui le camerette sono i singoli alberi. Finalità FINALITA’ EDUCATIVE Rendere più gradevole il soggiorno del bambino sottoposto alla routine delle cure nella struttura ospedaliera Sviluppare nel bambino una progettualità futura che lo proietti al di fuori del “ bosco” giungendo a percepire il momento dell’ospedalizzazione come un momento transitorio della sua vita che può risultare di piacevole crescita. Conoscere meglio se stessi, le proprie debolezze, ma soprattutto i propri punti di forza Gestire e comunicare le proprie emozioni Socializzare con altri bambini presenti in reparto FINALITA’ DIDATTICHE Ascoltare testi narrativi mostrando di saperne cogliere il senso globale e riesporli in modo comprensibile a chi ascolta Progetto di plesso allegato 1 Raccontare storie fantastiche rispettando l’ordine cronologico ed esplicitare le informazioni necessarie perché sia comprensibile Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco Leggere testi cogliendo le informazioni principali cogliendone il senso globale Produrre testi narrativi e descrittivi di scrittura e di espressione grafico-pittorica Produrre testi creativi sulla base di modelli dati Realizzare testi collettivi Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici e pittorici Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali Destinatari I destinatari del progetto sono i bambini in visita o ricoverati, dai 6 agli 11 anni. Luoghi e tempi di attuazione Le attività si svolgeranno nell’aula dello Spazio Scuola, nelle stanze di degenza del reparto di oncoematologia e se possibile in altri reparti (chirurgia e pediatria). Un primo percorso si snoderà da ottobre 2015 a marzo 2016, un paio di giorni a settimana, ma non si esclude il protrarsi del progetto o la sua modificazione per altre fasce di età, vista la presenza in pediatria di ragazzi fino ai sedici anni. Modalità organizzative In ospedale bisogna organizzare percorsi flessibili, in quanto non sempre si sa quanto durerà il periodo di degenza e in una stessa giornata quanto tempo libero il bambino avrà a disposizione per dedicarsi ad attività ricreative e di studio. Ogni cosa è subordinata ai tempi delle terapie, ai suoi possibili effetti collaterali, agli esami, alle visite. Il metodo utilizzato è solitamente quello del laboratorio, inteso come insieme di attività che permettono al bambino di giocare, pensare, creare e apprendere allo stesso tempo. Nello specifico si imposteranno le seguenti attività: 1. Lettura di una fiaba 2. Individuazione degli elementi ricorrenti: presentazione del luogo, descrizione del protagonista e degli altri personaggi, problema da risolvere, soluzione e lieto fine. Il protagonista, nel quale il bambino-paziente si identifica, è in un momento in cui non è libero di muoversi e di agire come al solito, è limitato nelle azioni e nei movimenti, deve curarsi, ha molte paure ma si accorge che può fare cose prima “proibite”. Il suo problema diviene un punto di forza che può risolvere un problema. 3. Invenzione e scrittura di altre fiabe con la stessa struttura, attraverso IL GIOCO DEI DADI che potrà avere una forma individuale o a piccolo gruppo. Il gioco inizia con il lancio dei dadi sulle facce dei quali si trovano raffigurati luogo, tempo, protagonista, altri personaggi, emozioni, ecc... Se un giocatore non sa continuare la storia può chiedere l’aiuto di un altro dado o il suggerimento da parte di un altro compagno o dell’adulto (se il lavoro verrà svolto in modo individuale). Nella fiaba verrà esplicitata una difficoltà, vi sarà un problema da risolvere, verranno raccontate peripezie dell’eroe e ovviamente al termine il ristabilimento dell’equilibrio 4. Registrazione e trascrizione delle fiabe Progetto di plesso allegato 1 5. Costruzione e disegno dei luoghi della fiaba che saranno gli sfondi e/o costruzione di burattini per la drammatizzazione (collaborazione col gruppo V.I.P. che collabora con la Pediatria per la messa in opera di fiabe attraverso Il teatro di burattini. 6. Esposizione delle fiabe su cartelloni 7. Pubblicazione del lavoro sul sito del !° Circolo Didattico di cui fa parte la scuola ospedaliera 8. Raccolta di fiabe in un libro e/o cd-rom Strumenti e materiali Fiabe Registratore Fogli Cartoncini colorati Colori: pastelli, acquerelli, tempere, spugne, ecc… Forbici, colle, stoffe, ecc… computer Insegnante referente Insegnante Marisa Sverberi Gli insegnanti si avvarranno della presenza di un esperto che curerà l’attività creativa dei bambini, l’illustrazione delle fiabe, la costruzione di burattini, la preparazione di fondali per la drammatizzazione finale. Documentazione prodotta raccolta di fiabe in un libro e/o su cd-rom spettacolo teatrale o spettacolo di burattini Contributi economici Le risorse finanziarie erogate dal Comune di Modena saranno integrate anche dalle donazioni di privati.