Videocomparatore portatile a stato solido per l`analisi dei
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Videocomparatore portatile a stato solido per l`analisi dei
. MMB Videocomparatore portatile a stato solido per l’analisi dei grafismi in ambito forense Premessa: Esistono oggi apparecchiature nate appositamente per lo studio e l’esame di documentaristica e grafica sfruttando il comportamento riflettografico dei pigmenti e della carta, basate sulla risposta dei reperti a seconda se questi assorbono fonti di luce nei vari spettri che spaziano tra l’UV1, il VIS2 e il vicino IR3, oltre ai relativi moduli software per l’elaborazione e la gestione delle risultanze delle misurazioni effettuate. Alcune di queste Aziende leader sul mercato a livello internazionale, si distinguono per la nutrita gamma di apparati prodotti e per le indiscutibili doti qualitative dei medesimi, specificatamente ideati per le indagini in ambito forense. Per quanto concerne le analisi documentali, ci riferiamo in particolare ai sistemi dedicati alle analisi degli inchiostri (sistemi per l’analisi spettrale convenzionalmente definita colorimetria). Le apparecchiature proposte da queste Case, data la sofisticata tecnologia impiegata, hanno dei costi molto elevati. Ne consegue che solo una esigua minoranza di professionisti può permettersi di disporre delle risorse finanziarie per poter far fronte all’acquisto di strumentazione di classe così elevata, sia portatile che per impieghi di laboratorio. Inoltre l’utilizzo di questi strumenti per effettuare valutazioni analitiche su documenti/inchiostri richiede non indifferenti competenze chimico/fisiche, una mole discreta di banche dati comparative e una esperienza che esula da quelle che sono le normali competenze di un Perito Grafologo Giudiziario. 1 UV: ultravioletto, al di sotto dei 400 nanometri. VIS: nello spettro del “visibile” per l’occhio umano, nello spettro compreso tra i (c.a.) 400 e 700 nanometri. 3 IR: nello spettro dell’infrarosso, da c.a. 700 nanometri in su. 2 . Le motivazioni per cui è stato ideato il sistema di illuminazione MMB L’apparecchiatura denominata MMB, in funzione della semplicità della componentistica utilizzata, presenta molte limitazioni: non consente di effettuare delle misurazioni, fornendo delle indicazioni limitatamente sotto forma di immagini. Conseguentemente la stessa non ha la pretesa di poter essere comparata con le prestazioni ottenibili con la strumentazione sopra citata. Al contrario il sistema MMB risulta essere alla portata di un qualunque Grafologo, sia da un punto di vista economico, sia in funzione della sua estrema semplicità d’uso. Come l’esperienza insegna, ogni documento sul quale il Perito deve investigare, nasconde sempre qualcosa che contraddistingue quel documento da qualunque altro reperto. Il Perito è quindi costretto a dover di volta in volta variare la metodologia da seguire, senza per questo potersi sottrarre da un rigido rigore scientifico, tecnologico, logico ed epistemologico. Le contraffazioni di documenti presentano una elevata varietà, basti pensare ai seguenti possibili casi: - falsi materiali per aggiunta o modifica documenti firmati in bianco successivamente oggetto di aggiunte fraudolente scritture private alterate riempimenti ad inchiostrazione promiscua di modulistica, sigle o firme disconosciute testamenti contraffatti in parte o totalmente documenti di identità, di viaggio, ecc. contraffatti abrasioni scollature di documenti, sostituzione di fotografie. Incollaggi di nuovi elementi su supporti cartacei, cuciture, ecc. Falsificazioni di sigilli, timbrature, ecc. Stampa in “Offset” imitata con printer a getto d’inchiostro Collage elettronici e successive stampe di documenti contraffati con stampanti a sublimazione, ecc. Il sistema MMB collegato ad un piccolo Display TFT per applicazioni fuori da un laboratorio . Come già accennato, il sistema MMB è stato specificatamente studiato per fornire all'utente grafologo una strumentazione di base per osservare la natura degli scritti presenti sui documenti in verifica. Tale apparato, pur avendo un costo contenuto, consente al Perito di visualizzare anomalie derivate da manipolazioni fraudolente sui documenti (come da esempi più avanti riportati), acquisendo le immagini delle aree interessate in formato digitale, indispensabili per documentare le proprie perizie. Inoltre le ridotte dimensioni dello strumento lo rendono idoneo per un impiego anche direttamente in sito, oppure in abbinamento a un microscopio ottico4. MMB in abbinamento a un comune strereo microscopio ottico dotato di telecamera L’apparato consta essenzialmente di tre componenti: - Un generatore di illuminazione artificiale a stato solido, in grado di coprire la gamma compresa tra gli ultravioletti (UV) e l’infrarosso vicino (NIR) mediante dodici L.E.D. (di cui 4 UV, 4 IR e 4 R.G.B.). Un sistema di ripresa delle immagini composto da due telecamere analogiche C.C.D. (in standard televisivo). Un digitalizzatore di immagini per la visualizzazione (e salvataggio in formato elettronico) delle stesse direttamente su un display di un Note Book (o PC). Lo strumento consente di effettuare le seguenti analisi: • nell’ultravioletto (tramite sorgente di luce LED UV) • nel visibile (mediante sorgente di luce LED RGB) • nell’infrarosso vicino (tramite sorgente di luce LED IR) 4 In questo caso tuttavia, il microscopio dovrà essere di tipo trioculare per poter consentire l’acquisizione delle immagini da una telecamera in grado di operare sia nello spettro degli UV, sia nello spettro degli IR. . Le tre sorgenti di illuminazione e il sistema di ripresa delle immagini sono ospitati in un unico box metallico che non dispone di aperture laterali. Al contrario troviamo una fessura rettangolare, sia sul lato superiore sia sul fondo del medesimo, in modo da consentire all’apparato: - di essere relativamente insensibile alla luce esterna del locale in cui si effettua la perizia documentale. Di rendere agevole il posizionamento del gruppo nell’area di interesse sul reperto, in modo da “centrare” l’asse ottico di ripresa (rappresentato dalla finestra rettangolare sopra menzionata) sui grafismi da analizzare. I gruppi elettroottici sono composti da due telecamere CCD matriciali miniaturizzate a stato solido a media risoluzione b/nero e colori, con tempi di integrazione variabili nel range 500 us - 40 ms. I sensori sono dotati di alta reiezione al blooming ed alla diffusione delle cariche interpixel, media sensibilità e basso rumore per bassi livelli di luminanza, elevata dinamica. Ai sensori è stata abbinata una microlente a focale corta, in grado di operare per un campo di ripesa pari a c.a. 10x7mm. Ogni gruppo elettroottico (telecamera / obiettivo) è fissato su una unica slitta meccanica che consente all’operatore di poter posizionare la telecamera prescelta rispetto alla zona rettangolare di osservazione (campo di ripesa sopra menzionato). Tale operazione richiede pochi istanti per essere eseguita. . La slitta meccanica consente all’operatore di scegliere tra tre diverse modalità, come da ordine seguente: A) posizione di “centraggio” dell’illuminatore rispetto al target da riprendere: si porta la slitta nella posizione centrale. Quando la slitta si trova nella posizione centrale, l’operatore può osservare dall’alto se il campo rettangolare di ripresa è sull’area del documento desiderata. In caso negativo sarà sufficiente movimentare il documento sotto l’illuminatore (oppure l’illuminatore sul documento) fino a quando i grafismi non sono correttamente “inquadrati”. B) Scelta della telecamera: posizionando la slitta sulla sinistra, la fessura di cui al punto A) “scompare” e viene automaticamente attivata la telecamera monocromatica. Al contrario, se la slitta viene fatta scorrere verso destra, viene attivata la telecamera a colori. C) Scelta della sorgente di luce desiderata: sul pannello frontale dello strumento sono presenti due commutatori a scatto. Il primo consente di selezionare: l’illuminazione in UV, RGB o NIR. Mentre il secondo commutatore (limitatamente alle sorgenti di luce UV e NIR) offre le seguenti opportunità: - Solo illuminazione da nord Solo illuminazione da est Solo illuminazione da ovest Solo illuminazione da sud Tutti i quattro “versanti” attivi Venendo all’ultima modalità consentita, riferendoci alla illuminazione nello spettro del visibile, i quattro “versanti” sono sempre attivi e non commutabili. Tuttavia, mediante tre potenziometri è possibile modulare indifferentemente i tre canali fondamentali RGB (rosso, verde e blu). In questo modo l’operatore può spaziare tra tutte le molteplici possibili sfumature delle gradazioni di colore. Filtri interferenziali: Nella fase di test sono stati impiegati svariati filtri interferenziali. Risultato: non sono stati rilevati dei significativi benefici in termini prestazionali. In altre parole, l’utilizzo dei filtri avrebbe richiesto necessariamente sia la presenza di una slitta meccanica porta filtri, sia l’impiego di due costose telecamere. La prima specificatamente dedicata alla visione degli UV al di sotto dei 400 nanometri, mentre la seconda telecamera avrebbe dovuto operare oltre i 1.000 nanometri per poter apprezzare l’infrarosso “vero”. Inoltre le stesse avrebbero dovuto essere abbinate a dei gruppi ottici trattati al Quarzo e al Germanio, con un ulteriore e sensibile aggravio dei costi. Questo tipo di soluzione, come già menzionato in premessa, è già presente sul mercato, Ovviamente a costi che sono a partire da un ordine di grandezza in più rispetto al sistema MMB. A completamento del sistema MMB troviamo un modulo elettronico di conversione del segnale video in forma digitale per visualizzazione e salvataggio delle immagini su un PC o Note Book, attraverso una porta USB II, con una risoluzione di 722x576 pixel. Per alimentare il Box è sufficiente una presa da rete a 220 Volt., in quanto tutto l’apparato è asservito da un alimentatore stabilizzato in bassa tensione (12 Vcc) separato dal Box. Dimensioni (e peso) del Box: cm.45,5 x 15,5 x 34 c.a. Kg. 1,2 . Qualche esempio applicativo della apparecchiatura MMB Documento manomesso . Carta d’identità (autentica) Banconota da 20 Euro falsa Banconota da 20 Euro autentica . Note: Il prodotto sopra descritto potrà subire delle variazioni da un punto di vista tecnico anche sostanziali, finalizzate a migliorare le prestazioni del prodotto stesso. L’illuminatore MMB è stato oggetto di una Tesi dal titolo: “Tecnica di illuminazione a stato solido per l’analisi dei grafismi in ambito forense”. Tesista: Egle Ravinetto, Relatore: Prof . Silvio LENA – Università degli Studi di Urbino, Corso di Laurea in Tecniche Grafologiche. (Anno accademico 2005 – 2006) Per ulteriori informazioni: [email protected]