Un QRP sperimentale in DSB/CW per i 20 ei 40 metri

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Un QRP sperimentale in DSB/CW per i 20 ei 40 metri
Un QRP sperimentale in DSB/CW per i 20 e i 40 metri
Il progetto in sintesi
Cimentarsi oggi nella costruzione di un apparato in fonia per le bande HF non è un'impresa facile, tuttavia
quello che voglio proporre è un apparecchio semplice, direi alla portata di ogni autocostruttore, che si presta
bene per uso portatile o di emergenza. Come accade per ogni semplificazione bisogna accettare qualche
compromesso, vediamone allora in sintesi i pregi e i difetti.
Punti di forza :
- progetto semplice, alla portata della maggior parte degli autocostruttori
- messa a punto elementare, un solo stadio accordato da allineare, oltre alla centratura del VFO.
- componenti di facile reperibilità e costo minimo
- dimensioni e consumo ridotti, completamente portatile
Punti di debolezza :
- modulazione DSB : cioè portante soppressa e doppia banda laterale. Questo tipo di modulazione può
essere ascoltato dagli apparati SSB (sia in LSB che in USB) ma occupa una banda passante doppia,
tuttavia data la modesta potenza in gioco (1,5 W) questo non dovrebbe costituire un problema. Rispetto
alla modulazione AM tradizionale l'efficienza è comunque tre volte superiore.
- ricevitore a conversione diretta : va bene per le emissioni SSB e CW, ma non può demodulare segnali
DSB, quindi due apparati di questo tipo non comunicano fra loro in DSB, in pratica dall'altra parte ci
deve essere un apparato SSB. Sensibilità e selettività sono quelle che ci si può aspettare da questo tipo di
circuito, comunque adeguate all'impiego.
A mio avviso la semplicità del progetto e le prestazioni complessive compensano ampiamente le limitazioni,
consentendo "quasi" a tutti di sperimentare con poco impegno la costruzione di un apparecchio home made
"dual mode" che, abbinato ad una buona antenna, permette di far sentire la propria voce sulle bande HF. La
versione che presento è adatta per le gamme dei 40 e 20 metri.
La modulazione DSB
Vale la pena di spendere qualche parola sul sistema di modulazione DSB, che può essere senz'altro
considerato come una forma di modulazione di ampiezza (AM). Come è noto il segnale AM si compone di
una portante e di due bande laterali, alle quali è affidata l'informazione utile. Segue un esempio di segnale
AM con frequenza di 14.000 KHz, modulato da un segnale BF la cui banda è di 5 KHz.
Carrier
LSB
13.995 KHz
USB
14.000 KHz
14.005 KHz
L'informazione utile (segnale BF) può essere comunicata trasmettendo anche una sola delle due bande
laterali, è questo il principio della SSB, che consente di ottimizzare quindi il rendimento dimezzando nel
contempo la banda del segnale. Uno dei modi per produrre il segnale SSB consiste nell'eliminare la portante
mediante un modulatore bilanciato, ottenendo un segnale a doppia banda laterale (DSB), si provvede poi a
tagliare la banda laterale indesiderata mediante un filtro a quarzo. Il procedimento è relativamente complesso
e richiede l'impiego di un sistema di conversione di frequenza, dato che il segnale DSB deve necessariamente
essere prodotto alla frequenza del filtro a quarzo. Nell'apparato che qui presento ci si ferma alla prima parte
del processo, viene utilizzato cioè direttamente il segnale DSB. In tal modo si semplifica notevolmente il
circuito, realizzando comunque un buon livello di efficienza attraverso l'eliminazione della portante.
Il segnale DSB può essere ricevuto dai normali apparati SSB, dato che il filtro di MF di questi ultimi è in
grado di eliminare la banda laterale indesiderata.
1
Lo schema elettrico del transceiver
+12
L2
22µ
C3
100n
L1
+12 TX
C6
100n
R3
47
RLY
TR1
2N5320
C9
100n
C1
C2
C10
100n
D1
1N4001
+12 RX
C8
1n
C4
60p
C5
100p
R1
2.2
+12 TX
C7
100n
C12
10n
R2
5.6
C17
10n
TR2
BF965
C15
10n
RLYB
TX
R4
56K
C14
R7
150
RX
D2
1N4001
R9
10K
C18
10n
R6
68 K
TX
L4
L3
RLYA
R11
1K
R10
470
R8
10
C16
4.7
C13
60p
C11
100µ
+12
R5
82K
RX
+12
PTT
C19
D3
1N4148
C20
60
C21
100µ
C22
100n
+12 RX
R12
15
C23
100n
+12
R13
1K
C24
100µ
R19
82K
R18
1K
U1
LM386
C29
10µ
C30
22n
C27
10µ
R16
47K
C31
1n
L5
100µ
R24
10K
R22
470
C41
220n
C37
220n
C33
1n
VFO
R23
22K
R21 3.3K
TR3 2N2222
C32
100n
R15
470
C39
10n
C36
10n
R17
18K
C25
220µ
C26
100n
KEY
U2 NE602
C28
10n
R14
10
R20
10K
C34
DZ1
6.8V
XTAL
TR4
2N2222
C35
C38
100µ
C40
10n
MIC
Il ricevitore è del tipo a conversione diretta. E' composto da un preselettore equipaggiato con mosfet BF965
che fornisce un'amplificazione di circa 10 dB, seguito da un rivelatore a prodotto che fa uso del classico
NE602. La sensibilità può essere tarata in funzione del tipo di antenna mediante il compensatore C4, in
questo modo è possibile trovare un giusto compromesso che limiti le interferenze provocate dalle forti
broadcasting che operano ai limiti della banda. Il segnale audio viene poi amplificato da un 2N2222 seguito
da un LM386 che consente di ottenere qualche centinaio di mW in altoparlante.
2
Il trasmettitore utilizza lo stesso NE602 come modulatore bilanciato, mentre TR3 (2N2222) svolge in questo
caso la funzione di adattatore di impedenza, l'amplificatore a mosfet viene ora impiegato come driver, con il
compito di elevare la potenza del segnale a circa 30-40 mW; allo scopo viene fornita un'adeguata tensione di
polarizzazione sul gate 2 del mosfet. Il finale monta un economico 2N5320 seguito da un filtro a pi greco, la
potenza in uscita è di circa 1,5 W. L'impedenza L2 deve sopportare la corrente di collettore del finale (circa
200 mA) con una bassa caduta di tensione, non va impiegato quindi un modello troppo miniaturizzato. Come
microfono viene impiegata una capsula preamplificata a fet, il cui funzionamento viene inibito in RX dal
transistor TR4.
Il sistema di commutazione RX-TX fa uso di un un deviatore PTT che applica la tensione di alimentazione
alle sezioni RX e TX e comanda un micro relay a doppio scambio. Quest'ultimo consente al mosfet di
svolgere alternativamente le sue funzioni in RX o TX commutandone le linee di ingresso ed uscita. Da
notare che il guadagno e il livello di potenza forniti dal mosfet vengono controllati tramite la resistenza R5
sul gate 2, che applica la tensione positiva solo in trasmissione, in questo modo si evita di sovraccaricare il
mixer NE602 in ricezione, limitando così anche le fastidiose interferenze delle broadcasting. La stessa
tensione porta in conduzione il diodo D3, impedendo così il rientro di segnale RF verso l'ingresso del
modulatore bilanciato.
L'apparecchio può essere realizzato in due versioni :
- a frequenza fissa, montando un quarzo tagliato sulla frequenza desiderata (per i 20 m si può utilizzare un
economico cristallo per computer da 14.318 KHz), in questa versione devono essere montati due
condensatori C34 e C35 del valore di 47 pF.
- abbinato ad un VFO esterno, che descrivo nel successivo paragrafo, in questo caso andrà montato un
solo condensatore C35 del valore di 1 nF.
il circuito stampato è predisposto per entrambe le opzioni.
Elenco componenti RTX :
C3 : 100 nF
C4 : 60 pF trimmer
C5 : 100 pF
C6 : 100 nF
C7 : 100 nF
C8 : 1 nF
C9 : 100 nF
C10 : 100 nF
C11 : 100 µF
C12 : 10 nF
C13 : 60 pF trimmer
C15 : 10 nF
C16 : 4.7 pF
C17 : 10 nF
C18 : 10 nF
•
C20 : 60 pF trimmer
C21 : 100 µF
C22 : 100 nF
C23 : 100 nF
C24 : 100 µF
C25 : 220 µF
C26 : 100 nF
C27 : 10 µF
C28 : 10 nF
C29 : 10 µF
C30 : 22 nF
C31 : 1 nF
C32 : 100 nF
C33 : 1 nF
C34 : vedi testo
C35 : vedi testo
C36 : 10 nF
C37 : 220 nF
C38 : 100 µF
C39 : 10 nF
C40 : 10 nF
C41 : 220 nF
R1 : 2.2 Ω 1/4 W
R2 : 5.6 Ω
R3 : 47 Ω 1/4 W
R4 : 56 KΩ
R5 : 82 KΩ
R6 : 68 KΩ
R7 : 150 Ω
R8 : 10 Ω
R9 : 10 KΩ
R10 : 470 Ω
R11 : 1KΩ
R12 : 15 Ω
R13 : 1 KΩ 1/ 4W
R14 : 10 Ω
R15 : 470 Ω
R16 : 47 KΩ pot.
R17 : 18 KΩ
R18 : 1 KΩ
R19 : 82 KΩ
R20 : 10 KΩ
R21 : 3.3 KΩ
R22 : 470 Ω
R23 : 22 KΩ
R24 : 10 KΩ
TR1 : 2N5320
TR2 : BF965
TR3 : 2N2222
TR4 : 2N2222
RLY : 12 V 2 scambi
D1 : 1N4001
D2 : 1N4001
D3 : 1N4148
DZ1 : 6.8 V - 1/2 W
U1 : LM386
U2 : NE602 / NE612
MICR: capsula preamp.
L2 : 22 µH v.testo
L5 : 100 µH
per le resistenze è preferibile impiegare il tipo da 1/8 W (salvo diversa indicazione), il tipo da 1/4 W può comunque
adattarsi allo stampato. Tutti i condensatori elettrolitici sono da 16 Vl. I toroidi sono Amidon del tipo indicato.
Banda
C1
C2
L1
L3
34 sp. 0.3 mm su
7 MHz 390 pF 270 pF 17 sp. 0.5 mm su T44-6 T44-6, link 5 sp.
dal lato freddo
21 sp. 0.4 mm su
14
220 pF 82 pF 12 sp. 0.5 mm su T44-6 T44-6, link 4 sp.
MHz
dal lato freddo
C14
C19
L4
34 sp. 0.3 mm su T44-6, presa
68 pF 68 pF centrale, link 2 sp. dal lato
freddo
21 sp. 0.4 mm su T44-6, presa
33 pF 33 pF centrale, link 2 sp. dal lato
freddo
3
Lo schema del VFO
+ 12
U1 78L08
DSB
+ 12 TX
CW
D1
1N4148
R5
100K
R4
C7
100µ
C2
10n
R1
10K
C6
10p
R3
56K
DV1
BB204
C1
10n
R9
68K
R7
150
C10
10n
TR1
2N3819
R15
150
L2
33µ
R14
10K
TR3
2N2369
TR2
BF965
C13
1
L1
C4
60p
C15
10n
C14
220
C5
C3
R2
2.7K
C8
100n
R6
100K
DV2
BB505
D2
1N4148
C9
C11
10n
R11
330
R8
150K
R10 33K
C12
22
Out counter
R12
10K
C16
100n
R13
330
Out VFO
Trattandosi di un RTX a conversione diretta, il VFO deve lavorare sulla stessa frequenza di emissione,
bisogna quindi impiegare qualche accorgimento per evitare che la frequenza di oscillazione sia influenzata
dalla RF emessa dal TX. Consiglio di alloggiare il VFO in un piccolo box di lamiera stagnata (preferibile
rispetto all'alluminio), ed evitare di montarlo nelle immediate vicinanze del finale TX.
L'oscillatore impiegato è del tipo Hartley ed è controllato da un varicap. Questa soluzione consente di
utilizzare un potenziometro multigiri, evitando l'impiego del condensatore variabile e relativa demoltiplica
meccanica. Un mosfet BF965 ha il compito di separare l'oscillatore dal buffer di uscita, ottenendo nel
contempo una certa amplificazione. Dal source del mosfet viene prelevato, tramite una piccola capacità, il
segnale per l'eventuale frequenzimetro esterno. Uno stadio emitter follower a transistor isola infine
completamente il VFO dal carico esterno.
Per consentire il funzionamento in CW la tensione +12 TX, prelevata dalla scheda RTX, viene applicata
tramite un deviatore DSB/CW ad un secondo varicap (BB505), si produce così lo shift necessario (circa
+800 Hz da verificare in sede di taratura).
Suggerisco di abbinare al VFO un lettore digitale di frequenza, ad esempio il µ-counter, mini frequenzimetro
programmabile a microprocessore, pubblicato sul numero 10/2001 di RadioKit, il cui software è liberamente
scaricabile dal sito della rivista. Il frequenzimetro va schermato accuratamente per evitare il rientro di
impulsi nel circuito del ricevitore.
Elenco componenti del VFO :
C1 : 10 nF
C14 : 220 pF
C2 : 10 nF
C15 : 10 nF
C4 : 60 pF trimmer ceramico C16 : 100 nF
C6 : 10 pF
R1 : 10 KΩ, potenz. 10 giri
C7 : 100 µF
R2 : 2,7 KΩ
C8 : 100 nF
R3 : 56 KΩ
C10 : 10 nF
R5 : 100 KΩ
C11 : 10 nF
R6 : 100 KΩ
C12 : 22 pF
R7 : 150 Ω
C13 : 1 pF
R8 : 150 KΩ
•
R9 : 68 KΩ
R10 : 33 KΩ
R11 : 330 Ω
R12 : 10 KΩ
R13 : 330 Ω
R14 : 10 KΩ
R15 : 150 Ω
D1 : 1N4148
D2 : 1N4148
DV1 : BB204
DV2 : BB505
TR1 : 2N3819
TR2 : BF965
TR3 : 2N2369
U1 : 78L08
L2 : 33 µH
per le resistenze è preferibile impiegare il tipo da 1/8 W (salvo diversa indicazione), ma anche il tipo da 1/4 W può
adattarsi allo stampato. Tutti i condensatori elettrolitici sono da 16 Vl. I toroidi devono essere Amidon del tipo
indicato.
Banda
7 MHz
14 MHz
R4
82 KΩ
220 KΩ
C3
C5
C9
2.2 pF 330 pF NPO 2.2 pF
1 pF 120 pF NPO 1 pF
L1
17 sp. 0.5 mm su T50-6, presa alla quinta spira lato massa
12 sp. 0.5 mm su T50-6, presa alla quarta spira lato massa
4
La realizzazione pratica e la me ssa a punto del RTX
Il montaggio del RTX viene effettuato su una basetta PCB monofaccia da 110x80 mm. Lo schema di
montaggio allegato (non in scala) illustra la disposizione dei componenti. Viene rappresentata la versione
quarzata dell'apparecchio.
+
C27
C1
C2
L2
C3
L1
R1
R15
C4
C25
U1
C6
+ 12
OUT
C7
+
TR1
ANT
R12
R14
C29
To R16
C28
C32 R18
KEY
(vfo only)
MIC
C41
C8
D1
D3
D2
RLY
C22
C39
C31
R11
R24
C12
C36
R22
R21
C14
C35
U2
C34
C33
C37
C38
C40
DZ1
R5
C21
R8
L4
C17
C15
C20
C18
L3
TR2
C13
+
C11
C10
+ 12
R10
C39
R20
+ 12 TX
R3
TR4
TR3
L5
R2
C5
+ 12 RX
R17 R23
R19
C30
C9
R13
C26
+
C23
+
+
C24
C16
C15
R4
C19
R6
R7
R9
XTAL
La scheda dovrà essere alloggiata in un contenitore metallico, per ridurre possibili ronzii ed effetto
microfonico, tipici dei dispositivi a conversione diretta, per lo stesso motivo il collegamento al piano di
massa deve essere efficiente, come indicato nel disegno.
Da notare che l'alimentazione del finale TX è tenuta separata dal resto, questo per limitare il rischio di ritorni
RF e di possibile instabilità. Per lo stesso motivo i due toroidi del preselettore sono montati a 90 gradi l'uno
rispetto all'altro.
La messa a punto dell'apparato può essere effettuata nel seguente modo :
-
portare il VFO su un valore di frequenza a centro gamma e il compensatore C4 alla massima capacità
collegare a massa il punto KEY (key down)
collegare un carico fittizio da 50 Ω in uscita dal TX
portare l'apparato in trasmissione e tarare i due trimmer C13 e C20 per la massima uscita, che si dovrà
ottenere con i due trimmer ruotati su un valore intermedio di capacità.
qualora non si raggiunga l'accordo con dei valori intermedi di C13 e C20, ritoccare le due capacità C14 o
C19 di conseguenza
portare l'apparato in ricezione, scollegare KEY da massa e collegare l'antenna
ritoccare la taratura del trimmer C13 per la massima sensibilità, qualora vi fossero forti segnali
interferenti da parte di broadcasting prossime alla gamma, è possibile intervenire sul compensatore C4 in
modo da trovare il migliore compromesso.
Verificare che la potenza erogata sia di circa 1,5 W, con un assorbimento di circa 300 mA.
Con i valori dei componenti indicati non dovrebbero insorgere problemi di instabilità, in ogni caso, qualora
si riscontrasse una tendenza del TX ad auto-oscillare, si potrà ridurre leggermente il valore della capacità
C16, oppure aumentare il valore della resistenza R5.
5
Lo schema di montaggio del VFO
Il montaggio del VFO viene effettuato su una piccola basetta PCB monofaccia da 48x45 mm, alloggiabile in
un box standard in lamierino stagnato per RF da 50 x 50 x 25 mm. Segue il disegno (non in scala) con la
disposizione dei componenti.
+ 12V
To
C2 R1
C8
OUT
R3
To R1
R4
C1
C14
D1
DV2
R15
CW
R5
C4
DV1
C6
TR3
C13
R12
To Freq.
R7 R9
C12
TR2
R6
R13
C15
R14
L2
C3
C5
C7
+
U1
C16
TR1
D2
C9
L1
R10
C10
R8
R11
C11
E' prevista un'uscita + 8V stabilizzata da collegare al potenziometro di sintonia. La resistenza R2 è collocata
all'esterno della basetta , e viene collegata direttamente al potenziometro. Per la messa a punto si dovrà
impiegare il lettore di frequenza oppure un ricevitore ausiliario. Con il potenziometro R1 completamente
ruotato in senso orario (frequenza massima) si tara il compensatore C4, eventualmente ritoccando il valore
della capacità C5, in modo da portare il VFO all'estremo superiore della banda. Poi si ruota il potenziometro
completamente a sinistra e si verifica la frequenza; qualora fosse troppo bassa, si potrà aumentare
leggermente il valore di R2. Il livello di uscita verso il mixer NE602 dovrà risultare di circa 1 V pp.
Per la taratura dello shift in CW, basterà verificare lo spostamento di frequenza ottenuto applicando +12 V
al punto CW, ed eventualmente intervenire sul valore di R4 per apportare piccole correzioni.
Il funzionamento in CW
Per la sola versione a VFO è possibile attivare il funzionamento anche in CW. A tale scopo si dovrà
collegare il tasto al punto di connessione KEY previsto sulla scheda RTX e la tensione +12 TX al deviatore
CW/DSB. Per lavorare in CW si dovrà sintonizzare la stazione corrispondente leggermente al di sotto della
sua frequenza di emissione, in modo da ascoltare la manipolazione con una tonalità di circa 800 Hz.
Passando in trasmissione il VFO adegua automaticamente la frequenza di emissione.
Il modulo opzionale CW
E' possibile completare l'apparato con un modulo opzionale CW che svolge le funzioni di commutazione
automatica RX/TX e di monitor in trasmissione.
Viene impiegato un quadruplo NAND 4093. Il relay RX/TX viene attivato quando si preme il pulsante PTT,
collegato ora alla porta U1a, oppure quando la porta U1b rileva la condizione "KEY DOWN", un circuito di
ritardo (R5, C3) mantiene il relay attivato per circa 500 mS dopo il rilascio del tasto. La stessa condizione
"KEY DOWN" porta in conduzione TR2, il cui collettore è collegato al pin "KEY" della scheda RTX, e
aziona l'oscillatore U1d che svolge la funzione di monitor.
Il modulo fornisce l'alimentazione ai punti "+ 12 RX" e "+ 12 TX" sulla scheda RTX
6
Schema elettrico del modulo CW
+ 12 V
+ 12 TX
D1
1N4001
+ 12 RX
C2
100µ
R3
10K
C1
100n
2
R8 18K
R5
100K
PTT
1
R6
10K
C5
100n
13
U1d
4093
12
RLY
U1a
4093
R1
47
8
3
D2 1N4148
5
4
TR1
2N2222
R4
10K
U1c
4093
9
U1b
4093
R9
10K
TR3
2N2907
10
R10
330
to pin “KEY”
on RTX board
D4
1N4148
R7
10K
6
D3
1N4148
11
8Ω
speaker
C4
100n
R2
10K
KEY
C3
4.7µ
TR2
2N2222
Elenco componenti del modulo CW :
C1 : 100 nF
C2 : 100 µF
C3 : 4.7 µF
C4 : 100 nF
C5 : 100 nF
•
R1 : 47 Ω
R2 : 10 KΩ
R3 : 10 KΩ
R4 : 10 KΩ
R5 : 100 KΩ
D1 : 1N4001
D2 : 1N4148
D3 : 1N4148
D4 : 1N4148
RLY : 12 V 1 scambio
R6 : 10 KΩ
R7 : 10 KΩ
R8 : 18 KΩ
R9 : 10 KΩ
R10 : 330 Ω
TR1 : 2N2222
TR2 : 2N2222
TR3 : 2N2907
U1 : 4093
per le resistenze è preferibile impiegare il tipo da 1/8 W (salvo diversa indicazione), ma anche il tipo da 1/4 W può
adattarsi allo stampato. Tutti i condensatori elettrolitici sono da 16 Vl.
Schema di montaggio del modulo CW (PCB monofaccia 47 x 47 mm)
+ 12 RX
RLY
+ 12 TX
speaker
+ C2
D1
R1
TR1
R3
+ 12 V
R6
R5
To
“KEY”
TR3
PTT
C1
D2
D3
R9
R8
C5
C4
+
C3
R7 TR2
U1
R4
R2
R10
D4
KEY
7
Per concludere
Con questo progetto ho cercato di realizzare un apparato semplice e facilmente replicabile, che non richieda
particolari conoscenze ed attrezzature per il montaggio e la messa a punto. Per ogni quesito o problema resto
comunque a disposizione tramite il mio sito internet www.qsl.net/ik3oil (dove si possono trovare anche altri
progetti di autocostruzione) e la mia casella di posta elettronica [email protected]
Riferimenti
PIC µCounter : vedi articolo pubblicato su RadioKit 10/2001, e descrizione sul mio sito www.qsl.net/ik3oil
Datasheet NE602 : http://www.phillipssemiconductors.com/cgi-bin/pldb/pip/NE602AD
Datasheet LM386 : http://www.national.com/pf/LM/LM386.html
Caratteristiche toroidi Amidon : http://www.bytemark.com/products/material.htm
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