Modulo Introduttivo - Amazon Web Services

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Modulo Introduttivo - Amazon Web Services
Modulo Introduttivo
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Uno sguardo al mondo
dell’affiliate marketing
Prima di tutto non scoraggiarti. Lo dico perché alcune delle nozioni contenute in
questo report potrebbero apparirti poco chiare all’inizio. Se continuerai però vedrai
che piano piano avrai sempre più confidenza con tutto.
Quel che conta per davvero è che tu acquisisca una panoramica generale del mondo
delle affiliazioni, quindi non ti preoccupare dei tecnicismi, ogni cosa verrà a suo
tempo.
Google potrà comunque esserti d’aiuto ogni volta che troverai un termine o un
concetto che non conosci… :-)
Questo primo report vuole essere solamente un piccolo assaggio introduttivo di
quello che è Affilobook per cui è normale che molte cose non saranno viste nel
dettaglio.
Nelle prossime pagine andremo quindi ad analizzare quelli che sono i concetti
necessari da acquisire prima di buttarsi nel mondo delle affiliazioni.
Prima di cominciare però, facciamo un piccolo passo indietro…
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Perché abbiamo scritto Affilobook?
Nell’estate del 2013 riuscivo già a guadagnare migliaia di euro al mese con i diversi
programmi di affiliazione a cui mi ero associato.
Proprio in quel periodo scoprii per la prima volta StackThatMoney, un forum di
fama internazionale, dimora della maggior parte degli Affiliate Marketer di
successo.
Fu su StackThatMoney che conobbi Francesco, un ragazzo Italiano che viveva a
Bangkok e che, sulle Affiliazioni, ci aveva costruito interi business.
Stringemmo amicizia e, in poco tempo, iniziammo a lanciare le prime campagne.
Francesco mi presentò i membri del suo Team – Stefano e Gigi – ed io, a mia volta,
trascinai sulla barca Andrea, un amico con cui già collaboravo da tempo.
L’idea di costruire un corso non tardò ad arrivare: saremmo stati i primi in Italia a
sviluppare un percorso formativo avanzato sull’Affiliate Marketing e il mio blog
sarebbe stato un ottimo trampolino di lancio per farlo conoscere.
Nove mesi dopo (un vero proprio parto), questo corso vide la luce per la prima
volta… Si chiamava Affilobook e aveva tutte le carte in regola per spaccare.
Più di 700 pagine, svariate ore di video e collaborazioni con i più grandi software e
network mondiali per offrire sconti e vantaggi ai nostri studenti.
Affilobook fu un vero e proprio successo, generando in una sola settimana di
vendite un profitto lordo di più di centomila dollari.
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I mesi sono passati ma non ci siamo fermati: stiamo progettando il primo live event,
abbiamo creato da poco Affiloforum, una community privata per chi desidera
imparare l’affiliate marketing e non abbiamo mai smesso di integrare nuovi
contenuti.
L’unica cosa che rimane invariata nel tempo è la volontà di rendere Affilobook la
miglior risorsa Italiana disponibile sul web per imparare a guadagnare con le
Affiliazioni e le proprie passioni.
Nella realtà: Dove e quando gli Affiliati sono richiesti?
Voglio invitarti a guardare agli affiliati come alla nuova forza vendita del nostro
secolo.
Un tempo le vendite avvenivano negli uffici, nei negozi, da porta a porta. Spesso
non c’era vendita senza stretta di mano.
Oggi le cose stanno cambiando molto velocemente.
Se un tempo bisognava faticare per portare le persone all’interno della propria
attività, oggi giorno basta acquistare il traffico su Facebook per attirare fin da subito
i primi clienti e le prime vendite.
Tutto è automatizzatile, scalabile, replicabile. La tecnica fa da padrona e il risultato
segue senza esitazione… è così che la strategia dell’Affiliate Marketer sta
soppiantando il carisma del venditore.
Ma chi è l’Affiliate Marketer?
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L’Affiliate Marketer è una persona che guadagna commissioni promuovendo e
vendendo prodotti altrui.
Il tutto avviene attraverso la promozione di semplici link, detti link d’Affiliazione.
Non servono magazzini, spedizioni, reparti di produzione o quant’altro.
L’unico obiettivo di un Affiliato è quello di generare traffico e potenziali clienti verso
il sito del Merchant, colui che poi lo pagherà in base alle sue performance.
Il classico esempio di programma di Affiliazione è quello di Amazon.
Chiunque può registrarsi e richiedere l’accesso. Una volta dentro è poi possibile
richiedere un link di affiliazione per qualsiasi prodotto.
Questo link lo si può incollare sui propri profili sociali, sul proprio blog, sulle pagine
del proprio sito web o promuoverlo con campagne di advertising dedicate.
Ogniqualvolta qualcuno fa click sul link e acquista uno dei prodotti in vendita sull’ecommerce l’affiliato guadagnerà una commissione che Amazon gli pagherà a fine
mese.
Concettualmente è piuttosto semplice.
L’Affiliate Marketer è una persona con competenze di tipo olistico: sa bene quanto
la creatività conti nel processo di vendita, ma sa altrettanto bene che senza l’analisi
dei dati e senza una buona strategia, non potrà scalare le vendite e generare profitti
degni di nota.
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Opportunità e Rischio
Come ogni cosa, l’affiliate marketing comporta rischi ed opportunità.
Il rischio è quello di fallire e rimetterci qualche soldo, l’opportunità, al contrario, è
quella di sbancare, prosciugare il budget dei Merchant e mettersi in tasca centinaia
o anche migliaia di euro al giorno.
Ma torniamo un attimo a parlare di rischi…
L’affiliate marketing in generale è una strategia a basso tasso di rischio, l’unico che
che realmente corre dei rischi è l’Affiliate Marketer.
Provo a spiegarmi meglio.
I tre player di questo mercato sono (quasi) sempre gli stessi:
• Il Merchant, colui che ha qualcosa da vendere
• Il Network, colui che trova e gestisce gli affiliati per conto del Merchant
• L’Affiliato, colui che promuove le offerte del merchant per conto del network
*Un piccolo esempio*
Ipotizziamo che il Merchant sia GLOBO, un’azienda produttrice di tende da
camping.
Su ogni tenda venduta il guadagno di GLOBO è di 27 euro. Di questi, solamente 7
euro vengono allocati in marketing. AFFILOBOOK.COM
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Cosa significa? È molto semplice: per ogni tenda, l’azienda produttrice può
spendere un massimo di 7 euro in marketing e pubblicità per l’acquisizione di un
nuovo cliente.
Ipotizziamo che GLOBO provi a strutturare una campagna di Facebook Advertising
per aumentare le vendite sul proprio sito web.
Alla fine della prima settimana di Advertising l’azienda rivede i dati e ottiene questi
valori:
- 200 Tende Vendute
- 2000€ spesi in Facebook Advertising
2000 €/200 = 10 € spesi per ogni vendita generata.
Il costo di promozione è stato ben superiore ai famosi 7 euro del budget.
GLOBO decide di abbandonare la campagna e di affidarsi a Commission Junction,
un noto network di affiliazione.
L’azienda paga Commission Junction 7 euro per ogni tenda venduta dagli affiliati
del network e CJ accetta l’offerta. GLOBO si libera così della possibilità di sforare il
proprio marketing-budget e il rischio è passato in capo al network di Affiliazione.
Commission Junction, a sua volta, rende nota a tutti i suoi affiliati la nuova
campagna di affiliazione con GLOBO.
Qualunque affiliato iscritto a CJ può prendere il proprio link di affiliazione GLOBO
e promuovere l’offerta relativa alla tenda da camping.
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Attenzione però, Commission Junction pagherà 5 euro ad ogni affiliato per ogni
singola vendita, tenendosi 2 dei 7 euro che gli vengono pagati dal Merchant.
Lo scenario peggiore per Commission Junction è che nessun affiliato riesca a
vendere alcuna tenda ma, detto questo, non corre alcun rischio di perdita
economica.
L’unico che realmente corre dei rischi è l’affiliato…
Difatti, spetta all’affiliate marketer il compito di spendere i propri soldi in
advertising per riuscire a generare le vendite necessarie a guadagnarci.
Ma allora, dove sta il grande vantaggio nel diventare Affiliate Marketer?
Semplice, nella scalabilità del business.
Ipotizziamo che un affiliato inizi a spendere 50 € euro al giorno per promuovere le
tende GLOBO su Facebook.
I primi giorni genera una media di 3 vendite, arrivando a rimetterci 35 € ogni
singola giornata…
(5x3 = 15 € di profitto a fronte di 50 € di spesa.)
Durante la settimana però, testando diverse audience, l’affiliato riesce a portare la
campagna in positivo, fino a generare 15 vendite ogni 50 euro spesi in advertising.
Il risultato? Ogni giorno l’affiliate marketer spende 50 euro e ne guadagna 15x5 =
75.
Il profitto è di 25 €/day.
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A questo punto l’affiliato può cominciare a scalare la campagna.
Aumentando il budget di spesa da 50 a 200 euro al giorno (4X) può quadruplicare il
proprio risultato: da 25 a 100 euro al giorno di profitto.
Stiamo ancora parlando di noccioline se paragonato ai guadagni stellari di un
qualsiasi affiliato medio. L’esempio ha il solo obiettivo di darti un’infarinatura generale sul tipo di business
che stai per affrontare.
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Dove e come si guadagna
Vediamo di entrare un po’ più nel dettaglio.
In che modo esattamente si può guadagnare facendo Affiliate Marketing? Più
precisamente, cosa possono richiedere i merchant da noi per riconoscerci un
pagamento?
Esistono sostanzialmente 3 strade attraverso cui guadagnare in questo mercato:
PPS (Pay Per Sale), PPL (Pay Per Lead) e Revenue Sharing.
Vediamole una per una.
PPS
Questo è la categoria di offerte “più classiche”, nel senso che il modello è il
seguente: l’affiliate marketer vende il prodotto del merchant e in cambio ottiene una
percentuale del ricavato.
Esistono molte offerte di questo tipo, si tratta sostanzialmente di vendere prodotti
di terzi e ricevere una determinata commissione ogni volta che si riesce a
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concludere una vendita. È un po’ come essere venditori porta a porta, solamente che
lavorando online, puoi visitare decine di migliaia di porte al giorno.
Lo svantaggio di questa tipologia di offerte è che il costo dei dati significativi è
direttamente proporzionale alla rendita del prodotto. Se vendi un prodotto
che assicura un payout di 50€ allora dovrai spendere diverse volte questa cifra per
ottenere dati significativamente validi.
Se il concetto ti è poco chiaro, non ti preoccupare, approfondiremo a breve.
PPL: Pay Per Lead
Questo è forse il modello più popolare tra gli affiliati perché prevede che si venga
pagati non più sulle vendite ma semplicemente sui lead.
Ma facciamo un passo indietro...Cosa sono i lead?
Nel caso non lo sapessi per lead si intende una qualsiasi azione attraverso cui un
utente entra in contatto con il merchant.
Quindi un lead può essere un semplice indirizzo email come una intera pagina di
informazioni di contatto. Questo dipende da cosa il merchant necessita.
Un classico esempio è la tipica iscrizione ad una newsletter.
Vediamo di chiarire meglio con un esempio il motivo per cui offerte di questo
genere esistono.
Supponiamo che un azienda abbia un prodotto da vendere e che sia disposta a
pagare 100 € a un affiliato per ogni vendita che questo riesce a generare. Questo
sarebbe il modello visto poco fa: l’affiliato vende e guadagna sulle vendite. Il
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merchant però potrebbe ragionare in modo diverso: se ha visto che più o meno ogni
50 mail raccolte genera una vendita allora potrebbe essere disposto a pagare 2 € per
ogni indirizzo mail che gli viene portato.
Infatti 100 € / 50 = 2 € per lead.
Ma perché questo modello dovrebbe essere preferibile all’altro?
Beh il merchant oltre a concludere vendite (anche se apparentemente meno certe)
raccoglierà contemporaneamente molti dati su utenti a cui potrà vendere altri
prodotti in futuro.
Per gli affiliati invece questa strada può essere preferibile per diversi motivi, in
primo luogo per la raccolta dei dati.
Supponiamo che il merchant ci paghi per le vendite che generiamo e non per i lead.
Ovviamente generare una vendita è più difficile che raccogliere un indirizzo mail,
quindi è realistico pensare che dopo aver speso 100 € avremo generato solo 2
vendite. Il problema è che 2 vendite non sono un dato rilevante per migliorare la
nostra campagna. Se stiamo usando 2 landing page diverse non siamo in grado di
capire con solo 2 vendite all’attivo quale sia tra le due quella più redditizia, per
riuscirci dovremmo avere un rapporto di almeno 10 a 2.
Se invece veniamo pagati per lead con gli stessi 100 € potremmo essere in grado di
raccogliere anche 50 indirizzi mail. In questo modo con la stessa spesa
avremmo guadagnato molti più dati da analizzare. Ora una landing page
potrebbe aver generato 40 lead e l’altra 10. In questo caso possiamo già decidere
qual è quella vincente.
A questo punto però c’è da fare una considerazione piuttosto importante.
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Come sappiamo non tutti i lead portano a una vendita, però il merchant ha calcolato
che circa ogni 50 dovrebbe arrivarne una. Questo però accade solo se la qualità
dei lead è buona.
Se stai venendo pagato 2 € per ogni mail ma solo una ogni ottanta genera una
vendita vuol dire che una tua vendita al merchant costa 160 € e non più 100.
Questo fatto potrebbe portarlo a ridurti il payout (la tua commissione) a quanto
effettivamente valgono per lui i tuoi lead, ovvero 1,25 €. Oppure potrebbe
direttamente toglierti di mano l’offerta.
Molti affiliate marketers si concentrano sul generare il maggior numero di lead per
guadagnare il più possibile, senza preoccuparsi della qualità di questi dati.
L’ottimizzazione della campagna dovrebbe invece essere mirata a generare più
vendite e quindi a raccogliere lead più in linea possibile con l’offerta in questione.
Revenue Share
Eccoci infine al modello Revenue Sharing.
Questo modello di pagamenti prevede che il merchant paghi una commissione
all’affiliato non solo sulla vendita generata da un utente, ma su ogni futuro
acquisto che l’utente in questione farà sul sito del Merchant.
Sostanzialmente è un accordo in cui il merchant e l’affiliato decidono di dividersi
tutte le future entrate generate dagli utenti portati da quest’ultimo.
Per farti un esempio, invece di essere pagato 100 € per ogni vendita potresti invece
ricevere il 50% di commissione su ogni singolo acquisto (presente e futuro).
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Ovviamente quando si decide di condividere le entrate si è scelto di
condividere anche i rischi.
L’affiliato in questo modello non ha più il ritorno economico immediato che
avrebbe con una PPS o una PPL. Ora i guadagni sono distribuiti sul lungo termine,
quindi potrebbero volerci diversi mesi prima di avere un ritorno economico
equivalente.
Quest’attesa è però compensata dalla possibilità di trovare qualche grosso cliente.
Non so se ne hai mai sentito parlare ma nel marketing esiste il così detto principio
del 20/80. La sua definizione formale è questa: esiste un 20% di cause che
determina l’80% delle conseguenze.
Quindi, ad esempio, vi è un 20% della popolazione mondiale che detiene l’80% della
ricchezza, solo il 20% di un libro contiene l’80% delle informazioni veramente utili e
così via…
Nel nostro caso c’è un 20% dei clienti che determina l’80% delle entrate, e questi
sono i cosiddetti pesci grossi.
Può sembrare strano, ma può succedere che un solo pesce grosso ci faccia
guadagnare più di quando avremmo mai potuto fare con una PPS o una PPL.
Non sembra vero, ma in giro c’è gente capace di spendere quaranta/cinquantamila
euro in prodotti o servizi…e in un solo giorno. Se tu hai un accordo di revenue
sharing su questi clienti potresti letteralmente aver fatto bingo.
Questo modello si rivolge principalmente agli affiliati che riescono ad avere un
basso costo di acquisizione dei clienti o a quelli che non pagano l’advertising o che
comunque lo pagano poco.
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Il giusto mindset e personalità
Parliamo adesso un attimo di atteggiamento e di impostazione. Cosa si intende
quando si parla di giusto mindset o di giusta personalità nell’affiliate marketing? E
soprattutto, perché se ne parla così tanto?
Il motivo principale è perché se decidi di intraprendere questa carriera devi
prepararti a fallire. Te lo assicuro, non esiste un solo affiliato a cui sia sempre
andato tutto bene…anzi.
Molte delle campagne che proverai non porteranno da nessuna parte, soprattutto
all’inizio. Quindi, devi essere preparato all’idea di perdere dei soldi.
Ma allora perché farlo?
Il motivo è semplice: puoi fallire 9 campagne e rimetterci 1000 €, ma se la decima
va bene potrebbe fartene entrare 10.000 in un lampo.
Ovviamente non parliamo di gioco d’azzardo, la tua abilità e la tua esperienza piano
piano ti porteranno a fallire sempre meno campagne e a crearne di sempre più
profittevoli. Questo te lo assicuro.
All’inizio però non deve mancare la tua determinazione e la tua consapevolezza del
fallimento. Fallire non dev’essere per te motivo di sconfitta ma di crescita.
Ti assicuro, ho imparato di più dai miei errori che da qualsiasi altro insegnamento.
Sbagliare fa bene se lo usi per crescere. Quindi ricorda: determinazione, voglia
di fare e non abbattersi, queste sono le qualità che ti serviranno di più durante il
tuo percorso.
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Accesso a un Network
Forse sembrerà scontato, ma il primo passo per entrare nel mondo dell’affiliate
marketing in modo attivo, è avere accesso ad un affiliate network.
Ma cos’è esattamente un affiliate network?
Semplificando, un network di affiliazione non è altro che un grande raccoglitore di
offerte. Al suo interno puoi trovare offerte di ogni tipo, da quelle che ti pagano per
far installare a qualcuno un’applicazione, ad altre che ti riconoscono una
commissione sulle vendite di un prodotto, ecc…
I network sostanzialmente fanno da tramite tra noi affiliati e i merchant. Certo
avrebbe molti vantaggi avere un rapporto diretto con le aziende che hanno offerte
da promuovere e poter trattare direttamente con loro, ma questo non è facile e non
sempre è possibile, ecco perché i network sono così importanti.
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Schematizzando la situazione è questa:
Ecco i marchi di alcuni di questi network (ce ne sono a centinaia, con il tempo
inizierai a conoscerli):
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Fino a qua tutto bene, ma come si fa a trovare questi network? E soprattutto, può
accederci chiunque?
Trovarli non è difficile, basta una ricerca su Google o su qualche forum o sito
specifico. Molti network però tendono a specializzarsi in determinate nicchie di
mercato, quindi, quando avrai scelto in quale nicchia operare, ti consiglio di cercare
i Network più adatti a te.
Detto questo, vediamo invece come accedervi.
Solitamente per registrarti su un sito inserisci i tuoi dati, premi il pulsante
“registrati” e aspetti l’email di conferma.
Nella maggior parte dei network invece il processo è leggermente più complicato e
l’accesso non sempre è garantito, quindi ti consiglio di arrivarci preparato.
La prima fase di registrazione solitamente ti chiede diverse informazioni riguardo
alla tua esperienza, se hai già guadagnato con l’affiliate e cosa vorresti promuovere
sul network in questione.
Spesso succede che si venga anche contattati telefonicamente o per email per
sostenere una mini interview con un manager del network. Dopodiché la tua
iscrizione viene messa sotto esame e nel giro di qualche giorno ti verrà detto se sei
stato approvato o meno.
Perché tutta questa meticolosità?
La maggior parte dei network non vuole approvare gente che gli faccia perdere
tempo o persone che promuovono offerte in modi illeciti. Questo perché una volta
dentro verrai seguito da un manger che oltre a te segue molte altre persone e che
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quindi non può perdere tempo dietro a gente che parte completamente da zero o
che sia li solo per dare un’occhiata.
Ma torniamo un attimo a noi.
Come e cosa bisogna rispondere nelle interviste? Devo fare il bravo ragazzo o
atteggiarmi a esperto delle affiliazioni?
Premettendo che è sempre meglio essere sinceri, a seconda delle situazioni è
possibile e anche consigliabile dire qualche piccola bugia.
Dato che sei all’inizio non ti vergognare di dire la verità, che sei un affiliato alle
prime armi e che nell’ultimo mese hai guadagnato poco o niente dalle affiliazioni,
questo perché alcuni network potrebbero anche chiederti uno screenshot dei tuoi
guadagni da affiliato.
La cosa fondamentale però è arrivare preparato: consapevole di quello che si cerca
dal network e con una conoscenza non nulla del mondo delle affiliazioni. È
importante dimostrare al manger che si sa quello che si vuole fare. Mostrare
sicurezza e far vedere che si conosce adeguatamente questo mondo ti spianerà
molte strade.
Entrare in un network comunque non è un’impresa impossibile anzi, se all’inizio i
network più grossi non ti approveranno ce ne saranno molti altri in cui entrare sarà
più facile. Poi con l’esperienza che ti farai ti spianerai la strada anche per gli altri.
Ad ogni modo non ti preoccupare, abbiamo fatto in modo che gli studenti di
Affilobook ottengano un accesso preferenziale ad alcuni dei Network più famosi.
Piccola parentesi: il 99% dei network parleranno e/o scriveranno in inglese,
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quindi se non sei fortissimo, è meglio fare una ripassata oppure farti aiutare da un
tuo amico che lo sa bene, almeno durante le interview.
———
Poco fa abbiamo parlato della figura del affiliate manger, persona che troverai una
volta dentro a un network. Ma chi sono e cosa fanno esattamente questi
manager?
Sostanzialmente sono dei tramiti tra te e il merchant. Una volta entrato in un
network troverai centinaia di offerte di cui potrai visionarne il payout.
Il manger ha il compito di suggerirti cosa promuovere, di darti consigli su come
farlo e molto altro ancora.
Ovviamente la fiducia del manger te la devi guadagnare, non aspettarti che ti dirà
ogni cosa fin da subito. Come ti ho detto ognuno di loro sta dietro a parecchia gente
ed è ovvio che dedicherà maggior attenzione agli affiliati di successo.
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Inoltre, quando decidi di promuovere un’offerta, devi essere approvato. Ricorda: il
network è solo un tramite, dietro le varie offerte ci sono i merchant e loro vogliono
sapere come promuoverai la loro offerta prima di permetterti di farlo.
Anche in questo caso passerai le tue landing page o i tuoi banner al manager, che
poi le sottoporrà all’attenzione dei merchant. Dopodiché ti dirà se sei ok o se devi
modificare qualcosa.
Per contattare il tuo manger troverai i vari contatti nel tuo profilo o sulla dashboard
iniziale del network. Questi contatti sono stati messi lì per essere usati, non avere
paura di disturbare.
Avere un rapporto stretto con un affiliate manager, soprattutto se ottieni buoni
risultati, può portare a discreti vantaggi, in quanto se tu guadagni, guadagnerà di
riflesso anche lui, per cui sarà più che lieto di aiutarti.
Per quanto mi riguarda ho sempre trovato persone estremamente cortesi e
prontissime a risolvere i miei problemi, nel limite del possibile.
Rivolgiti a lui in modo rilassato, ma comunque professionale, ricorda che per lui
quello che fa è prima di tutto un lavoro.
Un ultima cosa. Come ti ho già detto fare domande va bene, tieni presente però
che l’affiliate manager non è il tuo tutor, ne la tua balia, quindi evita di sottoporgli
domande da principiante.
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Tracking
In questo paragrafo parleremo di un altro aspetto che è necessario conoscere per
cominciare una carriera da affiliato: il tracking delle campagne.
Tracking sta per tracciamento e con tracking delle campagne si intende tracciare il
flusso di dati di una campagna. Sostanzialmente controllarla. Esistono diversi
software per fare questo lavoro, i cosiddetti tracker (Voluum, AdsBridge,
Clickmeter ecc…) e sono programmi che dovrai imparare ad utilizzare.
Il tracciamento di una campagna fornisce delle informazioni indispensabili come ad
esempio le città o le regioni in cui l’offerta converte meglio, da quale browser, da
che sistema operativo o device e addirittura su quali operatori telefonici.
Insomma ti dice come sta andando la tua campagna ed in definitiva se è il momento
di scalarla, modificare qualcosa o addirittura fermarti.
Senza un sistema di tracking saresti completamenti perso: vedresti le conversioni
sul portale del tuo network, ma non sapresti da provengono.
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Senza queste informazioni ogni tentativo di migliorare o di scalare, sarebbe
pressoché inutile, come se spargessi soldi con una benda sugli occhi, tentando di
generare delle conversioni con il solo aiuto della fortuna.
Capisci che questo metodo non ti porterà molto lontano.
Nel diagramma che vedi qui sopra, è riassunto grossomodo come funziona un
sistema di tracking. All’inizio il tracker rappresenta la parte più tecnica e forse più
ostica dell’affiliate marketing. Non ti spaventare, come ogni cosa la si può imparare
e piano piano ti accorgerai che è più facile di quel che pensi.
Anche se non sei un tecnico informatico ti assicuro che riuscirai a gestire la
faccenda. Nel nostro corso vedrai passo passo come fare.
Inoltre non c’è bisogno ce tu sappia per filo e per segno la teoria dietro a un sistema
di tracking, ma è sufficiente avere chiaro quanto meno il processo logico che questo
segue. Ti basterà quindi imparare solo alcuni concetti base per poter impostare
tutto.
Adesso però passiamo a un livello leggermente più tecnico.
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Al momento puoi scegliere due tipi di sistemi per il tracking: quelli ospitati su un
tuo server e quelli ospitati in cloud su server di terze parti.
Vediamoli uno alla volta
• Tracking ospitato su server personale
PRO
- I tuoi dati rimarranno strettamente privati.
- Puoi scegliere il tipo di prodotto e tecnologia che preferisci.
CONTRO
- Se non sei un tecnico, scegliere la tecnologia migliore potrebbe essere un
problema.
- Devi avere un server abbastanza potente per evitare che picchi di traffico possano
creare problemi al tracciamento. Questo porta inevitabilmente ad un aumento dei
costi.
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• Tracking in cloud
PRO
- Non devi pensare alla manutenzione e ai problemi di setup.
- Puoi partire in in poco tempo, ti registri ed il gioco è fatto.
- Update regolari del software.
CONTRO
- La compagnia che ti offre il servizio di hosting può accedere ai tuoi dati, che non
sono più così personali.
- Paghi a seconda della banda che utilizzi, quindi se prevedi tanto traffico i costi
aumenteranno.
Quindi come scegliere?
Questo a mio parere dipende molto dalla tua preparazione tecnica. Se ti trovi a tuo
agio con la tecnologia e l’amministrazione di un server, allora opta pure per un
sistema su server personale.
Se invece con la tecnologia non hai molta dimestichezza, ti consiglio il sistema
cloud, che è altrettanto efficace e più rapido da usare.
Concludendo, l’importante è che tu ne scelga uno, non farti cogliere impreparato e
non fare l’errore di sottovalutare l’importanza del tracking, farà la differenza tra una
campagna ben riuscita e scalabile e una campagna mediocre destinata a fallire.
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Accesso a una sorgente
di traffico
Finora abbiamo visto a grandi linee in cosa consiste fare affiliate marketing, come si
trovano le offerte e come si tracciano i propri dati, ma resta una cosa fondamentale
che ancora non abbiamo visto: come si ottiene il traffico?
Per traffico intendiamo gli utenti che vedono il nostro banner o la nostra landing
page, in poche parole la gente a cui vogliamo vendere la nostra offerta.
A questo scopo esistono diverse piattaforme dette appunto sorgenti di traffico.
Attraverso questi siti è possibile pagare per far sì che la nostra pubblicità venga
vista. Esistono fonti di traffico per ogni tipo di pubblicità online che ti viene in
mente, dai banner dentro le applicazioni degli smartphone fino alle landing page
che ti si aprono quando provi a guardare un film in streaming (il cosiddetto traffico
pop).
Anche Facebook è una fonte di traffico (in realtà è una delle più grosse fonti di
traffico in circolazione!) e pure Google lo è.
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L’immagine mostra le diverse tipologie di traffico che è possibile usare per
raggiungere il tuo obiettivo. Nell’immagine sono riportate anche alcuni tipi di
traffico “non digitale”, come PR, Print Ads e word of mouth (ovvero il passaparola),
ovviamente a noi non interessano, ma è per sottolineare ancora una volta i
parallelismi tra mondo online e offline.
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Vediamo di dividere il traffico in due tipologie: il traffico organico e quello non
organico.
Il traffico cosiddetto organico è quello che proviene in modo “gratuito” dai
motori di ricerca e ora anche dai social network, ovvero le visite provenienti dal
posizionamento organico del nostro sito sui vai motori di ricerca.
Ho scritto gratuito tra virgolette perché se possiedi un sito web o un blog,
implementare in modo profittevole le strategie di SEO e creare contenuti pertinenti
e di valore può essere dispendioso sia a livello economico che di tempo. E il tempo è
una variabile da non sottovalutare.
Il traffico non organico invece è quello che noi paghiamo direttamente. Si può
quindi pagare per apparire tra i primi risultati dei motori di ricerca o per essere visti
da migliaia di persone sui social o su altre piattaforme.
Come già detto le sorgenti di traffico a pagamento più famose sono Google Adwords
e Facebook, ma ci sono una miriade di network che offrono questo servizio,
specializzandosi su determinati dispositivi o su determinate tipologie di traffico o su
determinate nicchie di mercato.
È evidente quindi che, senza traffico, sia esso organico o a pagamento, il tuo lavoro
non può partire. Il traffico è il tuo strumento per raggiungere gli utenti.
Al contrario degli affiliate network, accedere alle piattaforme che vendono traffico è
piuttosto semplice: ti registri, confermi il tuo account ed il gioco è fatto. In questo
caso a loro interessa poco di chi hanno dentro, l’importante è che spendano.
Anche in questo caso però, è possibile sfruttare a nostro vantaggio un rapporto
stretto con qualche persona di riferimento.
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Tralasciando i giganti come Google o Facebook, in cui per trovare un contatto al
loro interno devi spendere cifre enormi, per le sorgenti più piccole vale sempre la
pena provare a stabilire un rapporto con qualche manager.
Ovviamente, non aspettarti chissà quali trattamenti di favore rispetto ad altri
marketers, dato che il mercato deve rimanere ragionevolmente paritario per tutti.
La ragione principale per creare un rapporto più stretto, è carpire il maggior
numero di informazioni possibili per apprendere il prima possibile l’uso dello
strumento, sfruttandolo quindi al 100%, e magari riuscire ad essere informato
anche solo un giorno in anticipo sulle nuove iniziative.
Tieni sempre d’occhio le mail che ti spediranno, conservale in una cartella separata
della tua casella di posta elettronica e leggile attentamente.
È possibile che le sorgenti di traffico più piccole ti mettano a disposizione una figura
simile all’affiliate manager, anche in questo caso non aver paura di chiedere.
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Conto in banca per
ricevere i pagamenti
Sembra una cosa scontata ma è meglio ricordarla: è fondamentale che tu abbia la
possibilità di ricevere pagamenti dall’estero su un tuo conto in banca.
Ogni network di affiliazione ti pagherà tendenzialmente tramite bonifico bancario.
Qualcuno lo farà anche con paypal o con altri metodi di pagamento ma la maggior
parte di loro userà un bonifico.
I pagamenti saranno tendenzialmente ogni 30 giorni o al raggiungimento di
particolari soglie che cambiano da network a network (c’è chi paga il primo di ogni
mese, chi quando raggiungi 200 dollari in commissioni etc…).
Quindi se non dovessi aver mai aperto un conto in banca se vuoi far questo lavoro è
ora di farlo. Impiegherai poche ore e in qualche giorno sarà già attivo e pronto
all’uso.
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Cash flow e budget
Per iniziare a fare soldi ti serviranno dei soldi…o del tempo. Come abbiamo visto
poco fa infatti il traffico costa e su grosse fonti come Facebook non costa nemmeno
poco.
Certo, esiste anche il traffico organico. Se ti senti più portato puoi decidere di
sviluppare dei siti web, lavorando sulla SEO e sull’ottimizzazione delle tue pagine
promozionali e sulla loro presenza sui motori di ricerca. Puoi anche sviluppare siti
web che ruotino attorno solo a particolari nicchie di prodotti o servizi (quelli che
noi, in Affilobook, chiamiamo money blog).
Se questo non costa di fatto soldi, costa però in termini di tempo e ricordati
che anche il tuo tempo ha valore (anzi, forse è la cosa che ha più valore).
Quindi non credere a chi ti dice che il SEO è un modo per avere traffico gratis,
posizionare un sito richiede tempo e quello ha sempre un costo.
Tornando al traffico a pagamento come dicevamo puoi investire dei soldi per
acquistare del traffico su diverse piattaforme. Con Facebook potrai decidere età,
paese, sesso e molte altre cose delle persone che vuoi targettizzare. Con altre potrai
selezionare determinate applicazioni per smartphone o determinati siti.
In questo caso avrai subito accesso a tutto il traffico che ti serve a un costo che
cambierà a seconda di trend, target e obiettivi.
Ti consiglio di iniziare focalizzandoti su una determinata nicchia e meglio ancora
lavorando con un determinato network. In questo modo sarà più facile accumulare
commissioni ed arrivare il prima possibile alla soglia di pagamento.
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È meglio avere 1000 euro da prendere da un network, con il quale dimostrerai il tuo
valore e avrai accesso a condizioni migliori, che avere 100 euro in 10 network
diversi, dove magari non raggiungi neanche la soglia per il primo pagamento o dove
di fatto vieni visto come un affiliato di seconda categoria.
Inoltre, se un network paga solo una volta al mese, tieni presente che per tutto il
mese tu spenderai senza avere una sola entrata, quindi valuta bene come usare e
smistare il tuo budget.
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Requisiti Hosting
Salvo rari casi in cui promuoverai servizi o prodotti inviando gli utenti direttamente
alla pagina finale dell’offerta, nella maggior parte dei casi è consigliabile usare
landing page che incentivino l’utente all’acquisto.
Per usare queste landing page devi aver modo di “hostarle”, ovvero di caricarle su
un qualche server che possa ospitare il traffico.
Un hosting infatti, altro non è che un servizio che consente di caricare pagine web
su un server.
Questi servizi hanno dei costi ma se ne trovano di ogni tipo, dai servizi in cloud da 5
dollari al mese fino a macchine che ne costano centinaia.
Ti serviranno ovviamente anche dei domini che utilizzerai sia per i tuoi sistemi di
tracciamento dei links, sia per la creazione delle tue landing page dove invierai gli
utenti.
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Quindi, se hai intenzione di promuovere giochi, potresti comprare il dominio
bestgames.com così che gli utenti vedano questo url quando finiscono sulla tua
landing page.
Tali domini potrai acquistarli dove preferisci (namecheap, godaddy, aruba,
siteground etc) e farli poi puntare verso l’hosting che hai selezionato.
Se sei completamente a digiuno a riguardo non ti preoccupare, è tutto molto più
facile di quel che sembra, ti ricordo che questa è solo una guida introduttiva, quindi
è normale che alcune cose non ti siano subito molto chiare.
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Spionaggio e intelligence
La tecnologia ha fatto passi da giganti nel mondo dell’advertising e ora disponiamo
di una serie di spy tools che ci mostrano quali campagne stanno girando in tempo
reale, in quali fonti di traffico, tramite quali network e con quali creatività.
La situazione è questa, hai un'offerta tra le mani e la vuoi lanciare. I primi problemi
di solito a questo punto riguardano le creatività: come faccio i banner? mi serve una
landing page? Se si, come ne creo una che converta?
Certo puoi creare tante creatives e testarle, ma se sei poco esperto probabilmente
mentre le testi qualcun altro prosciugherà l'offerta e difficilmente vedrai qualche
profitto.
In realtà nel mondo dell'affiliate i bravi giocatori spesso giocano un po' sporco.
Semplificando, un'offerta può essere lanciata seguendo questi step:
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Spiare gli ads che girano in un determinato paese per una determinata offerta -->
Scaricare/copiare gli annunci e le landing così trovati --> lanciare la propria
offerta testando tali ads.
Questo non solo ci aiuta per vedere in che direzione sta andando il mercato ma ci da
anche modo di imparare da chi sta già facendo questo mestiere, dandoci la
possibilità di fatto di copiare i testi e le creatività dei competitor per poi
possibilmente migliorarle e utilizzarle per le nostre esigenze.
Tramite altri software o tool, come proxy o VPN possiamo emulare la nostra
presenza in diverse nazioni del mondo e fingere di essere utenti di tali nazioni, per
vedere quali banner stanno girando in quelle nazioni e verso quegli utenti.
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Le 6 forze da considerare.
Come hai visto nel mondo dell’affiliate marketing vi sono diverse entità con cui
dovrai confrontarti continuamente. Vediamo quindi di concludere rivedendo una
per una queste variabili.
• Tu e gli altri affiliati
Primi tra tutti gli altri affiliati. Ricorda: non sei da solo a far questo lavoro, c’è molta
altra gente e molto più avanti di te. Il mio consiglio è quello di costruirti contatti e
mantenere buoni rapporti, puoi imparare molto dagli altri. Per quanto ci riguarda,
abbiamo stretto ottimi rapporti con la maggior parte degli affiliati che abbiamo
conosciuto, non solo a livello lavorativo ma anche a livello umano.
È anche per questo che abbiamo deciso di creare questo corso e di aprire un forum,
per creare un punto di incontro tra affiliati, per confrontarsi, conoscersi e perché
no, collaborare.
Ovviamente però gli altri affiliati possono essere sia tuoi alleati che tuoi
concorrenti.
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Un affiliato che promuove il tuo stesso prodotto, con la stessa sorgente di traffico,
nello stesso stato e con stessa offerta è un tuo concorrente, c’è poco da fare. Non
prenderla sul personale, prendila in modo sportivo, con agonismo.
Gli affiliati con cui invece non ti pesti i piedi possono diventare tuoi alleati.
Avere un gruppo di affiliati di cui ti fidi è molto importante, affrontare le difficoltà
in gruppo, piuttosto che da solo, può esserti di grande aiuto. Inoltre possono
aiutarti a non commettere errori o a migliorare il tuo lavoro.
Certo è che trovare degli amici nel mondo delle affiliazioni, è molto più facile
quando anche tu hai qualcosa da dare. Non aspettarti che la gente ti aiuti gratis,
senza aver nulla in cambio. Ovviamente può succedere, ma quando qualcuno ti darà
una mano, molto probabilmente si aspetterà che tu lo ricambierai in qualche modo
in futuro. È ovvio, parliamo di collaborazioni, non di elemosine.
Quindi, quando tu hai dalla tua una particolare capacità, che sia tecnica,
organizzativa o altro, le probabilità che tu possa collaborare con qualcuno si alzano
in modo esponenziale: non nasconderti, se sei forte in qualcosa esponiti, e vedrai
che ne trarrai molti benefici.
Immagina di poter avere collaboratori che possono tradurre testi in altre lingue,
oppure programmatori che ti aiutano a sistemare una landing page rendendola più
dinamica o ancora gente che ti tiene informata su come sta girando il mercato.
Tutto questo aumenterà di molto le tue chance di avere successo. Quindi ricorda: le
relazioni umane sono molto importanti anche quando si lavora online.
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• Tu e l’affiliate network
Qualche capitolo fa ti abbiamo spiegato cos’è e come si entra in un affiliate network.
Adesso invece vediamo come trarre il maggior numero di informazioni dal tuo
network senza diventare l’incubo del tuo manager e come consolidare il tuo
rapporto lavorativo con loro.
Prendiamo ad esempio le newsletter che ti arrivano. Dopo un po’ di tempo non è
difficile individuare un trend, vedere quali sono le offerte che si ripetono nel tempo,
quali sono le nicchie e i paesi che sono sempre nelle top offer. Ricorda che il
network non ti da queste informazioni a caso, perché se un’offerta rende loro
guadagnano, e quindi hanno tutto l’interesse a farla andare sempre meglio.
Se sei dentro a più network, prova anche a confrontare le varie newsletter per fare
una sorta di prova del 9: se molti di loro hanno un’offerta simile tra le top, forse vale
la pena buttarsi (o forse c’è troppa competizione, queste considerazioni spetteranno
poi a te).
Ma perché questo è importante?
Un network terrà poco in considerazione chi genera solo 100 $ al mese e il miglior
metodo per generare guadagni è per prima cosa trovare le offerte giuste.
Generare molti soldi tra l’altro ti permetterà di stringere rapporti sempre più stretti
con il tuo network.
Una volta che si fideranno di te, potrai avere accesso a informazioni di maggior
valore che ti permetteranno di migliorare di molto i tuoi risultati. Quando avrai
provato di essere un affiliato degno di nota infatti, i manager saranno sempre più
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propensi a passarti informazioni riservate a cui la maggior parte degli affiliati non
ha accesso.
Quindi: più ricavi generi, più nel network si accorgeranno di te e più potrai
contrattare condizioni speciali. Non male no?
• Tu e le fonti di traffico
Del rapporto con le fonti di traffico ne abbiamo già parlato prima. Come detto
difficilmente riuscirai ad avere un rapporto diretto con un manger di Facebook o
Google, almeno fino a quando non spenderai cifre veramente alte.
Per quanto riguarda network più piccoli invece può succedere di avere un manger di
riferimento che può darti preziosi consigli su dove far girare determinate offerte.
Tieni anche presente che nel mondo dell’affiliate esistono numerosi eventi in tutto il
mondo organizzati apposta per creare dei rapporti tra le varie entità in gioco
(Network, Traffic Source, Software e affiliati), quindi se hai modo di parteciparvi
non perdere tempo e vacci. Personalmente i più grossi risultati della mia carriera li
ho avuti dopo essere stato a eventi come questi.
• Tu e i merchants
Vediamo adesso un po’ più nel dettaglio la figura del merchant, ovvero l’entità che
effettivamente ha l’offerta che noi promuoviamo e soprattutto che rapporto c’è tra
te e loro.
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Come già detto i merchants sono coloro che forniscono ai network le offerte che poi
gli affiliati promuovono. Sono quelli che poi effettivamente pagano per le
conversioni che generiamo.
La maggior parte degli affiliati, va avanti per tutta la carriera senza mai scambiare
una sola parola con il merchant al quale mandano i clienti, anzi, di solito associano
questa entità a brutte notizie come il tuo account è stato bannato, il payout si è
dimezzato e così via.
In realtà, tralasciare questo rapporto, può essere molto svantaggioso. Ovviamente
non possiamo andare da una multinazionale con i nostri 100$ di vendite al mese ed
avanzare richieste e pensare di ottenere un trattamento privilegiato.
Se però sei il maggior affiliato per l’offerta di un determinato merchant e tu da solo
stai quasi esaurendo il suo budget allora un certo peso nella questione ce l’hai e
forse vale la pena farsi sentire.
Ricorda che il network si prende una percentuale dei tuoi guadagni per il suo ruolo
di intermediario, inoltre sul network non sarai quasi mai l’unico a promuovere
un’offerta.
Quindi in certi casi potrai usare la tua influenza sul network per entrare in contatto
con i merchant (può anche succedere che siano loro a voler entrare in contatto con
te) e avere quindi un rapporto diretto ed esclusivo con le offerte. Questa è una delle
più grandi aspirazioni degli affiliati: payout più alti e zero competizione.
Inoltre potrai avere aiuti tecnici da parte loro (landing page fatte apposta per te,
testi tradotti in lingue native ecc), bonus in caso di raggiungimento di certi obiettivi,
report molto dettagliati sul tipo di traffico e come migliorarlo per ottenere il 100%
dalle promozioni.
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Un rapporto diretto con i merchants può dare una svolta molto importante alla tua
carriera da affiliato.
• Tu e l’utente finale
Eccoci arrivati all’ultimo anello della catena, l’utente finale.
Molti affiliati considerano l’utente finale come l’agnello sacrificale da immolare
sull’altare delle commissioni.
Quindi non si fanno scrupoli a promuovere offerte che hanno minuscole clausole in
cui lo si avverte che quell’app che sta installando è in realtà a pagamento e che
continuerà ad esserlo fino alla fine dei suoi giorni o fino a quando non la
disinstallerà.
Oppure fantastiche pillole per gli addominali, facendo mille giri per poterle farle
girare su Facebook anche se non si potrebbe, e creando alla fine quello che tutti
chiamano SCAM, ovvero una fregatura.
Non c’è bisogno di dire che così facendo, non c’è futuro: far incazzare l’utente finale
può funzionare nell’immediato, ma non esiste affiliato che ha costruito una carriera
solida truffando il prossimo.
Anche perché così facendo, è tutta l’industria a risentirne, e questo è l’ultima cosa
che vogliamo.
Personalmente, io cerco sempre di seguire un certo tipo di condotta e quando
un’offerta è chiaramente una fregatura lascio perdere, anche se, come detto, le
commissioni possono sembrare allettanti.
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Penso al contrario che sia più efficace cercar di costruire un rapporto di fiducia con
gli utenti finali anche se farlo non è così facile.
Quindi, come si può costruire questo tipo di rapporto con migliaia di persone?
Il primo e più classico esempio che mi viene in mente è quello della newsletter:
è un tipo di rapporto venditore-cliente che può durare per molto tempo.
Molti dei più grossi affiliati, si concentrano esclusivamente su questo tipo di
nicchia, investendo risorse nel catturare clienti, di solito attraverso contenuti
gratuiti, per poi ogni tanto inserire dei link di affiliazione nelle mail successive.
Ho scritto ogni tanto perché la maggior parte dei contenuti che spediscono hanno
uno scopo non commerciale, proprio per non dare l’impressione all’utente di essere
solo uno “scarico” per le offerte, ma per consolidare il loro rapporto in modo non
commerciale.
Stabilire un rapporto con i tuoi utenti finali, può assicurarti un guadagno stabile e
sicuro nel tempo, a prescindere da quello che può accadere all’affiliate network, al
merchant o alla sorgente di traffico.
• Tu e il tuo team
Un’ultima parola riguardo al rapporto con il tuo team di lavoro.
Se hai già avuto esperienza nel mondo lavorativo, come dipendente o come libero
professionista, sicuramente ti sarai già dovuto confrontare con gruppi di lavoro più
o meno capaci, più o meno puntuali, composti da gente che ti stava più o meno
simpatica.
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Quindi forse sai meglio di me come approcciarti con i tuoi collaboratori durante lo
svolgimento di un lavoro.
Se invece questa è la tua prima esperienza lavorativa allora ecco qualche consiglio
che potrà aiutarti.
- Non sottostimare mai i tempi. Non dare la tua parola per la scadenza di un
lavoro i cui tempi ti sembrano troppo stretti: sollevare il problema è meglio che
ritardare e mandare all’aria tutto.
- Non sovrastimarli. A nessuno piace scoprire che mentre lui si fa il mazzo
l’altro ha già finito e gioca alla Playstation nel frattempo.
- Alza subito la mano. Non aspettare che un problema, piccolo o grande che sia,
vada fuori controllo, avvisa tutti subito e parlatene assieme.
- Critica in modo costruttivo. Le persone sbagliano, tu compreso, quindi
quando capita ad altri usa il tatto e non fare scenate. Tranquillità e stabilità sono
essenziali.
- Impegnati. Non tralasciare i dettagli, dai sempre il massimo e aspettati lo stesso
dagli altri.
- Fidati degli altri. Non cercare di avere sempre tutto sotto controllo, delega e
fidati del lavoro delle altre persone.
- Divertiti. Se siete a portata di birreria, uscite e fate casino, il bello della vita
dell’affiliato è anche quello no?
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Potranno essere consigli banali o scontati, ma andando avanti con la carriera avrai a
che fare con le persone più disparate.
Trova un team di persone fidate e con cui ti trovi bene e vedrai che i risultati
potranno solo essere migliori.
Conclusioni
Eccoci giunti al termine di questa prima introduzione al mondo delle Affiliazioni.
Se non ti è tutto chiaro non disperare: è normale non capire fin da subito le diverse
dinamiche che stanno dietro al mondo dell’Affiliate Marketing.
Per padroneggiare alla perfezione le strategie e le tecniche capaci di generare grandi
profitti sarebbe necessario seguire un bel corso sull’argomento.
Proprio per questo abbiamo creato Affilobook :-)
Assicurati di aver inserito la tua mail su affilobook.com, sarai avvertito appena le
iscrizioni al corso saranno riaperte.
Un abbraccio da tutto l’AffiloTeam ;-)
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