Programma 5 - INDAR Formazione e Sviluppo

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Programma 5 - INDAR Formazione e Sviluppo
Programma dell'attività formativa corso
“LA CAPACITA’ DI OSSERVAZIONE DELL’ANZIANO FRAGILE IN STRUTTURA
(DEMENZA E DELIRIUM)”
Modulo 1 La capacità di osservazione dell'anziano fragile in struttura: il delirium
Nell'espressione “anziano fragile”, il termine fragilità identifica uno stato di vulnerabilità provocato
dall’incapacità dei sistemi biologici, a vari livelli, di conservare indenni le riserve funzionali. La
fragilità nell'anziano rappresenta quindi una condizione di rischio, caratterizzata da un equilibrio
instabile e potenzialmente precipitante di fronte a eventi negativi. In ambito geriatrico alcune
condizioni cliniche rappresentano degli indicatori di fragilità: tra questi il delirium.
Il delirium è una sindrome caratterizzata da una alterazione delle funzioni cognitive, a comparsa
improvvisa, di breve durata, e con decorso complesso fluttuante che può durare giorni o settimane.
Si tratta, in sintesi, di uno stato confusionale in cui si possono mescolare variamente alterazioni
dello stato di coscienza (correlate a modificazioni del ritmo sonno-veglia), disfunzioni delle abilità
cognitive (attenzione, orientamento, memoria, pensiero), dispercezioni della realtà (allucinazioni) e
mancato controllo psicomotorio e comportamentale (agitazione oppure marcata apatia, o più spesso
alternanza fra i due fenomeni). I fattori scatenanti l'insorgenza del delirium sono multifattoriali, e
possono essere fatte risalire a : malattie cerebrovascolari, malattie cardiorespiratorie, catetere
vescicale, uso di mezzi di contenzione fisica, terapia polifarmacologica, deprivazione del sonno,
malnutrizione, disidratazione. Fondamentale risulta essere il riconoscimento ed il trattamento
rapidi, essendo il delirium potenzialmente reversibile.
Il delirium è una manifestazione frequente nell'anziano ospedalizzato o istituzionalizzato (oltre i 70
anni il 25 % dei ricoverati presenta almeno un episodio di delirium), e in quest'ultimo caso insorge
soprattutto al momento dell'accoglienza in struttura, allorquando il soggetto vive una condizione di
sradicamento e spaesamento rispetto ai consueti e famigliari contesti di vita. Eppure, malgrado ciò,
si tratta di un problema clinico sottostimato, spesso misconosciuto. Si impone dunque la necessità
di formare adeguatamente il personale delle residenze assistenziali per anziani sulla tematica in
oggettto, rendendolo consapevole dei gravi esiti disfunzionali che può produrre un delirium non
riconosciuto e trattato.
Il corso ha perciò la finalità di affinare la capacità osservativa degli operatori sanitario-assistenziali
(con particolare riferimento agli infermieri e agli assistenti sanitari) che operano in strutture protette
per anziani, al fine di consentire loro di discriminare e riconoscere in maniera tempestiva i sintomi
del delirium. Il modulo si prefigge altresì di trasferire ai corsisti le strategie di intervento più
adeguate per trattare il delirium, qualora si manifesti. Nello specifico, si cercherà non solo di
ristabilire i parametri fisiologici (temperatura corporea, ossigenazione, pressione arteriosa, bilancio
idro-elettrolitico), ma risulterà parimenti importante predisporre un ambiente tranquillo per il
soggetto (dotando gli spazi di una buona illuminazione, utilizzando luci notturne, limitando i
rumori, ricorrendo all'uso di calendari e orologi per favorire l'orientamento spazio-temporale) in
modo da aiutare l'ospite, soprattutto se in fase iniziale di accoglienza, ad interpretare l’ambiente,
dandogli adeguate informazioni ( utilizzo dei presidi, delle apparecchiature, e del piano di
assistenza), evitando i trasferimenti se non necessari, e spiegandogli le situazioni che l'anziano
andrà via via a sperimentare.
Il modulo formativo prevederà anche l'illustrazione di una scheda di valutazione ad hoc, che
costituisce un metodo di accertamento dell'insorgenza del delirium : The Confusion Assessment
Method (Inouye et al., 1990).
Nel modulo formativo si evidenzierà altresì l'aspetto per cui il delirium può anche rappresentare la
manifestazione emergente di una demenza ancora non clinicamente manifesta (o sottovalutata).
Modulo 2 La capacità di osservazione dell'anziano fragile in struttura: la demenza
Nelle strutture per anziani, gli ospiti affetti da compromissione cognitiva e demenza sono in
prevalenza rispetto agli ospiti senza deficit cognitivi. Pur essendo una patologia incurabile e a
sviluppo irreversibile, la malattia di Alzheimer può essere fronteggiata con delle strategie che
rendono meno doloroso il decorso e modificano alcuni aspetti della sua inesorabile evoluzione.
In particolare, nel modulo in oggetto si formerà il personale sanitario-assistenziale che opera in
struttura (in particolare il personale infermieristico e gli assistenti sanitari) sulle tematiche relative
ai problemi comportamentali nelle demenze, in modo da perfezionare ed affinare le capacità
osservative. Infatti, se non vengono gestiti e adeguatamente trattati, i problemi comportamentali
contribuiscono ad accrescere sia il declino cognitivo-funzionale e il tasso di invalidità del soggetto,
sia l’uso di farmaci e le possibili reazioni ad essi, sia livello di stress per il caregiver e per il
personale della struttura, con la conseguenza del rischio di incorrrere in potenziali errori.
I principi cardine della strategia assistenziale per i malati d’Alzheimer sono sintetizzabili nel
decalogo delle cinque “R” (Mace 1992), ovvero: rassicurare, rimuovere, reindirizzare, rivalutare.
Rassicurare l’anziano demente significa fargli comprendere che è al sicuro, utilizzando il contatto
fisico, lo sguardo diretto, parole brevi e proferite con tono pacato. Rimuovere significa distrarre
l’attenzione per prevenire eventuali reazioni catastrofiche. Reindirizzare il comportamento significa
riorientarlo piuttosto che impedirlo. Rivalutare la situazione significa interpretare una
modificazione del comportamento come potenziale segnale di peggioramento delle condizioni di
salute nell'evoluzione del decorso della malattia. Tali strategie, se debitamente utilizzate, possono
anche porsi come elemento sia compensativo sia alternativo delle terapie farmacologiche,
soprattutto quando quest'ultime non raggiungono obiettivi sintomatologici apprezzabili a livello
cognitivo o comportamentale. In conclusione, nel modulo in oggetto, i corsisti saranno aiutati a
soffermarsi su modalità di relazione con gli ospiti affetti da demenza che risultino idonee e
funzionali al fronteggiamento di situazioni problematiche, e verranno parimenti supportati nello
sviluppo di metodi e tecniche osservative precipue, in grado di interpretare quadri comportamentali
e sintomatologici complessi correlati alla demenza e alla malattia d'Alzheimer.
Modulo 3 Discussione su casi assistenziali
La discussione sui casi assistenziali costituisce parte integrante del percorso di formazione. Infatti,
gli strumenti progettati per la formazione si muovono, essenzialmente, su quattro tipi di tecniche
didattiche. 1Trasmissive: utilizzate quando si intende far assimilare ai corsisti delle informazioni e
dei concetti che si devono riprodurre (es. lezioni frontali partecipate) 2 Pratiche: utilizzate quando i
saperi da trasmettere implicano la capacità di affrontare ed esplorare la realtà (es. esercitazioni
applicative) 3 Autoriflessive: utilizzate quando i saperi da acquisire implicano delle attività
introspettive (es. discussioni e laboratori) 4.Immaginative: quando si creano i saperi mediante atti
cognitivi, ipotetici, progettuali (es. problem solving). Le discussioni sui casi assistenziali (siano
guidate dal docente oppure prodotte dal gruppo) rispondono in maniera ottimale
all'approfondimento sia della tecnica autoriflessiva, sia della tecnica immaginativa, mediante la
riconsiderazione dei casi in termini di problem solving, e contemporaneamente assolvono al
compito di rinforzare e corroborare la didattica trasmissiva e pratica. La discussione sui casi
assistenziali svolta nel terzo modulo si focalizzerà sulla capacità del gruppo di connettere le
informazioni ricevute durante la formazione (tecniche osservative sulle situazioni di delirium e
demenza, scale valutative ad hoc, acquisizione strategie per il trattamento del delirium e per il
fronteggiamento delle problematiche comportamentali nel quadro della demenza) alle esperienze
vissute con gli ospiti della struttura durante lo svolgimento della professione, al fine di poter
elaborare le situazioni sperimentate e, di riflesso, sviluppare la capacità di riconoscere, in futuro,
limiti, rischi, spazi di manovra e opportunità di esperienze similari, nell'ottica sia del benessere
dell'ospite (l'anziano demente può manifestare non solo comportamenti auto ed eteroaggressivi, ma
anche la tendenza al ripiegamento autistico), sia del miglioramento qualitativo delle prestazioni
rese.
Breve curriculum vitae dei docenti:
FERDINANDO SCHIAVO:
INFORMAZIONI PERSONALI
Nome
Indirizzo
Telefono
E-mail
Nazionalità
Luogo e Data di nascita
Ferdinando Schiavo
Via Cavour 18. 33100 Udine
Tel. 0432\204832.
Cell. 3357092236
[email protected]
ITALIANA
Siracusa, 27/06/1945
ESPERIENZA LAVORATIVA
dal 01/03/1970 al 11/07/1970
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Principali mansioni e
responsabilità
dal settembre 1970 al 3
gennaio 1972
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Principali mansioni e
responsabilità
Ospedale Civile di Valdobbiadene (TV)
Assistente Medico
Reparto Neuropsichiatrico
Reggimento Bersaglieri di Pordenone
Dirigente Medico di Reggimento
dal 30/03/1971 al 31/12/1971
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Principali
responsabilità
mansioni
Condotta di Montereale Valcellina (PN)
Medico Condotto Sostituto in diverse aree mediche del Veneto e del Friuli
Venezia Giulia
e
dal 22/02/1972 al 31/07/1972
dal 15/11/1972 al 30/11/1993
dal 01/12/1993 al 31/03/2000
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
dall’aprile 2001 fino al 31
dicembre 2007
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
Divisione Neurologica dell’Ospedale Civile di Udine
Aiuto Corresponsabile
Divisione Neurologica dell’Ospedale Civile di Udine
neurologo corresponsabile dell’Ambulatorio Disturbi Cognitivi (Amb. U.V.A.)
Da aprile 2013
• Nome e indirizzo del datore
di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
dell’ASS n. 4 MedioFriuli
Dirigente neurologo presso il Distretto Socio-Sanitario di Codroipo
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
• 1969
• Nome e tipo di istituto di
istruzione o formazione
• Principali materie / abilità
professionali oggetto dello
studio
• Qualifica conseguita
• Livello nella classificazione
nazionale (se pertinente)
Facoltà di Medicina di Catania
Laurea in Medicina e Chirurgia
110/110 e lode
• 1976
• Nome e tipo di istituto di
istruzione o formazione
• Principali materie / abilità
professionali oggetto dello
studio
• Qualifica conseguita
• Livello nella classificazione
nazionale (se pertinente)
Clinica Neurologica di Modena
Specializzazione in Neurologia
68/70
GIOVANNI RINOLDI:
Nato a Gonzaga (MN) il 24/09/1936
Residente a Rovereto (TN) in via Monte Nero,9/a
Cell. - 389/9606412
Fax: 0464/437293
Mail: [email protected]
Corso di Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Padova.
Corso di laurea in Teologia – centro teologico della Lombardia MI
Attività professionale
Casa di Soggiorno per Anziani – Rovereto (Tn)
1974 - 2003
Coordinatore del personale e Coordinatore dei Servizi Sociali:
Funzionario / Responsabile di Servizio in struttura di ampie dimensioni.
Responsabile delle attività formative di tutto il personale dell’Ente:
programmazione e gestione dei Corsi di formazione e di aggiornamento del
personale dipendente dal 1976 al 30 settembre 2003.
Attività di libera professione dal 2004 ad oggi