La scena, l`evoluzione del conflitto tra i sessi secondo Cristina
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La scena, l`evoluzione del conflitto tra i sessi secondo Cristina
"In scena": l'evoluzione del conflitto fra sessi secondo Cristina Comencini apre in prima nazionale la stagione di prosa del Teatro del Giglio 08-10-2013 / TEATRO / STEFANO GIUNTINI LUCCA, 8 ottobre - Dicono che le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte, ma Cristina Comencininon riesce a immaginare un mondo dove le une possano vivere senza gli altri (e viceversa) ed è proprio questa visione che ha guidato tutto il suo processo creativo. Un percorso lungo quanto la sua carriera, sfociato in questo caso nello spettacolo "La scena", presentato stamattina dalla regista e da tutto il cast sul palco stesso del Teatro del Giglio, dove debutterà venerdì 11 novembre alle 21 in prima nazionale (repliche sabato 11 ottobre, sempre alle 21, e domenica 13 alle 16,30). La Comencini - che a seguito della collaborazione fra il Teatro del Giglio e "Lucca Effetto Cinema" sarà presente anche sabato 12 ottobre alle 17,30 presso l'Auditorium di piazza San Martino assieme al regista Giuseppe Piccioni e agli altri ospiti al terzo appuntamento a ingresso gratuito del nuovo ciclo di incontri targatoFondazione Banca del Monte e LoSchermo.it, che tratterà in questo caso della genesi "Dall'idea al film" - ha scelto come protagonisti del nuovo spettacolo da lei scritto e diretto le grandi Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, affiancandole in scena al più giovane Stefano Annoni (selezionato fra decine di aspiranti al ruolo,ndr) per creare una sorta di anomalo "ménage à trois" dove niente è scontato come potrebbe sembrare. La storia sia apre dunque con le protagoniste, ossia due femminilità opposte: Lucia ha rinunciato alla passione e si accontenta di amare i personaggi (più interessanti) che incontra sul palcoscenico. Maria invece non può stare senza un uomo, senza fare l'amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come l'ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di cui non ricorda esattamente il nome né l'età ma che - lei sostiene potrebbe essere proprio l'atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l'ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un ragazzo di meno di trent'anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini (fuori col padre per il fine settimana) perché la donna, di cui ricorda solo l'esuberanza fisica, russava. Davanti agli occhi esterrefatti di Lucia, il ragazzo la scambia per Maria. Un po' per liquidarlo, un po' per divertimento, Lucia interpreta la parte dell'amica disinibita e Maria, rientrata con il caffè, è costretta a recitare il ruolo della sua amica severa e moralista. Finché il gioco tra loro, sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, non regge più e le due si rivelano a lui nelle loro vere identità. E il ragazzo chi è? Un giovane uomo cresciuto da una madre imperiosa e assolutista: "Come voi due!", rivela lui ingenuamente. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione rabbiosa, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco. Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare perché "il passato sono solo muri sventrati, case terremotate da cui si deve fuggire" come dice la scena che Lucia deve interpretare il giorno dopo e anche quella che i tre hanno appena recitato insieme sul palcoscenico, che forse resta il solo luogo veramente libero del mondo. "La scena parte da un testo scritto un anno e mezzo fa - ha raccontato la regista e autrice dello spettacolo ai giornalisti -, che ruota attorno ad un tema centrale del mio lavoro, non solo a teatro ma anche nei romanzi e al cinema, in cui racconto molto delle relazioni tra uomini e donne. In seguito all’emancipazione della donna, l’aspetto più mutato è la relazione tra i sessi, e questo non riguarda solo la coppia, ma tutto quel che le ruota attorno: la famiglia, i bambini, come si sta insieme, come ci si lascia, come si lavora… Raccontare questo interessante grande mutamento è necessario e farlo mi diverte: non lo interpreto come una tragedia, ma come una grandissima opportunità di crescita e occasione di ricchezza. Certo, come tutte le cose nuove crea contraddizioni e squilibri: ed è questo ciò che uno scrittore racconta, per dar vita ad una trama che permetta di identificarsi con i personaggi". Un'idea - quella per La scena - che come ha spiegato la stessa Comencini "muove da due personaggi femminili che ho subito identificato con queste due attrici che ho scelto come protagoniste: una 'leggera', Maria Amelia Monti, sposata, due figli, separata, ma a cui piacciono molto gli uomini e che pensa che sia molto difficile avere relazioni che durano, collaborazioni nella vita quotidiana… ma ha bisogno di conoscenze carnali. L’altra è un’attrice, Angela Finocchiaro, scottata da un grande dolore e che quindi ha rinunciato all’idea di poter avere un uomo accanto, e prova ad appagarsi dei ruoli maschili che incontra accanto a sé nel suo lavoro in scena. Poi c’è un ragazzo. Così giovane, così complicato, rappresentante di una mascolinità e una virilità che si vanno ancora cercando. Le due donne lo affrontano, lo mettono in mezzo, cercano di dargli un’educazione sentimentale sull’universo femminile… ma lui reagisce. C’è quindi il tema della difficoltà di vivere le diverse età, di metterle a confronto: il giovane non ha in sé un’idea di cosa sia un uomo, non parte da un concetto già dato, ma lo cerca. E anche le due donne lo cercano". Insomma, La scena è un testo di commedia, genere che la regista si è detta amare molto anche al cinema "perché fa passare riflessioni, idee, sensazioni e sentimenti, avvolgendo lo spettatore con rispetto. In questo lavoro c’è bisogno comunque di passare continuamente dal registro comico a quello serio: un rovesciamento continuo, per mettere in pratica il quale occorre una talentuosa capacità. Le nostre due attrici ci riescono alla perfezione. Per scegliere il protagonista maschile abbiamo fatto un miliardo di provini: e sono molto contenta della scelta di Stefano Annoni. È un attore molto bravo, forte, e tiene testa alle sue due partner sulla scena: ha costruito con loro un bellissimo rapporto, non solo sul palco". Alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo - oltre alpresidente del Teatro del Giglio Paolo Scacchiotti, a Beatrice Magnolfi della Fondazione Toscana Spettacolo e al produttore di "La scena" Michele Gentile della Compagnia EnfiTeatro - erano presenti anche i tre attori protagonisti, che hanno spiegato alla stampa la loro visione dello spettacolo, argomentando le ragioni dei loro personaggi e delineando così la misura di ciò che attenderà gli spettatori di questa attesa prima. "Ecco, in questi giorni ammetto di essere un po’confusa perché siamo sotto debutto - ha detto in conferenza stampa Maria Amelia Monti -: un attore non è mai lucido ad un passo dalla prima. Attendiamo il debutto assieme al pubblico, perché sarà importante: anche il pubblico ci aiuterà a capire delle cose sullo spettacolo che forse ancora non afferriamo. Per me è un privilegio poter lavorare con questa compagnia. Con Angela siamo amiche da trent’anni ma in teatro non abbiamo mai lavorato insieme: siamo però riuscite a trovare il modo per collaborare bene insieme in questo intenso lavoro. Anche con Stefano l’intesa è alta, perché proveniamo tutti dalle stesse terre e ci capiamo. E con Cristina, per la prima volta lavoro in teatro diretta da una donna: cosa che è estremamente stimolante, perché lei ha la giusta forza per tenere la compagnia, e la giusta morbidezza per permettere agli attori di tirare fuori la propria creatività. La commedia non è semplice: sembra partire da una situazione consueta e normale, ma poi si aprono come delle bolle durante le quali i ruoli delle amiche cambiano e diventano complici, streghe, esseri mutevoli… in La scena non c’è una visione della donna perfetta, ma entrano tutte le sfaccettature che una donna ha, quasi come se noi fossimo le due parti in contraddizione di una stessa donna. La percorre un filo delicatissimo, che quando si riesce ad afferrare fa restare senza fiato. È un lavoro molto interessante e sono felicissima di aver avuto questa occasione di poterlo interpretare". "Quando ho letto il copione di La scena sono rimasta molto colpita - ha spiegato Angela Finocchiaro -: uno legge e partecipa di quello che pensa un personaggio, poi dell’altro, poi di un altro ancora… Si finisce quasi per dar ragione a tutti, seguendo un percorso emotivo molto 'ballerino', perché senza pregiudizi e senza giudicare si riesce a passare da un punto di vista all’altro, con un filo conduttore molto appassionante. Io credo che nel cervello abbiamo dei solchi che seguiamo in maniera ripetitiva, una strada che prendiamo quando ci accadono le cose e reagiamo sempre nello stesso modo: invece, lavorando con Cristina, posso aprire altre possibilità, avere allargamenti di coscienza, percorrere nuovi solchi, spianare altre strade, trovare un’opportunità nuova, un arricchimento...". La Finocchiaro ha dunque ricordato il suo passato cinematografico con la Comencini, arrivando ad affermare che "lavorare con lei nel film La bestia nel cuore per me è stato un giro di boa: da lì in poi ho avuto un altro modo di affrontare il mio lavoro, sia nell’umorismo sia nelle possibilità drammatiche. Ci voleva coraggio per riuscire a squassare il mio personaggio tra i due poli della leggerezza e del dramma: un coraggio che da lì è rimasto nel mio lavoro e mi serve oggi a mettermi in gioco, a provare, cercare, sbagliare… nel lavoro in teatro si resta anche intorpiditi per giorni, insoddisfatti, ma poi col tempo si riesce a far affiorare nuovo linguaggio, ad esprimersi: e questo lo consente solo il teatro, che ha tempi lunghi di lavoro e permette di approfondire davvero il testo su cui lavoriamo". Stefano Annoni, il più giovane del gruppo nonché unico uomo del cast - coccolato e allo stesso tempo punzecchiato dalle due colleghe (forse nell'intento di anticipare un' po' di atmosfera della messa in scena, ndr) - non si è certo risparmiato nelle lodi alle"sue" donne nello spettacolo: "Lavorare con questo cast è per me davvero un onore - ha infatti dichiarato -: sono a fianco di personalità e personaggi con cui io sono cresciuto e che ho sempre ammirato. Due signore con cui lavorare non è sempre semplice, ma che quando sono al loro meglio è come essere accompagnati e portati avanti, ed è facilissimo. Sono persone esperte e intense, con le quali ho costruito un rapporto frutto di un duro lavoro fatto con Cristina e con Paola Rota, assistente alla regia. Dopo intensa fatica, adesso si intravedono i segni di ciò che vorremmo vedere come spettacolo: non siamo mai rimasti in superficie, siamo sempre andati a fondo, pure nella leggerezza della commedia abbiamo affrontato in profondità tanti temi importanti". E ancora, raccontando il casting come un aneddoto: "Sono arrivato a questo ruolo dopo un provino fatto con la febbre ha ricordato Annoni -, non ci speravo affatto. È finita che, visto che ero talmente libero dall’idea di dover riuscire, è andata benissimo. Tutti stupiti e tutti contenti. La scena è un testo che mi piace molto, fortemente di attualità: sempre più si parla della crisi dei rapporti uomo-donna, con l’uomo che non sa dove collocarsi, dove stare. Il mio personaggio è giovane, ingenuo, e in questo porta una speranza di cambiamento, di onestà. Nono stante un passato difficile che gli si agita dentro ed ogni tanto esplode…". Stefano Giuntini @Stefanogiuntini "LA SCENA" di Cristina Comencini (venerdì 11 e sabato 12 ore 21; domenica 13 ottobre ore 16.30) con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Stefano Annoni regia Cristina Comencini scene Paola Comencini costumi Cristiana Ricceri disegno luci Sergio Rossi Conpagnia EnfiTeatro, produzione Michele Gentile *** BIGLIETTI da 14 a 30 euro. ABBONAMENTI: lo spettacolo La scena fa parte dell’Abbonamento Prosa, dei Pacchetti predefiniti ‘Humor’ e ‘Creazioni contemporanee’ (4 spettacoli, prezzi da 60 a 80 euro, in vendita fino al 13 ottobre), e può essere inserito negli abbonamenti da comporre in libertà: Zapping, Zapping junior e ScegliGiglio (tutti in vendita dal 28 settembre, prezzi da 72 a 173 euro). Maggiori informazioni sul sito www.teatrodelgiglio.it, o alla Biglietteria del Teatro (piazza del Giglio, 13/15, tel. 0583.465320, e.mail: [email protected]). http://www.loschermo.it/articoli/view/56993