GARLANDO SPA: 60 ANNI DI SUCCESSI

Transcript

GARLANDO SPA: 60 ANNI DI SUCCESSI
22
23
GARLANDO SPA: 60 ANNI DI SUCCESSI
CALCIOBALILLA E SPORT IN PROVINCIA
DI ALESSANDRIA
di Enrica ORECCHIA
Gli inizi
Festeggia quest’anno il sessantesimo anniversario una delle aziende
storiche dell’alessandrino, la Garlando S.p.A. di Pozzolo Formigaro,
fondata ufficialmente nel 1954.
Per scoprire le sue radici più profonde bisogna però risalire indietro nel
tempo di alcuni decenni, nella Spinetta Marengo degli anni Venti, dove era
in attività una falegnameria. Il proprietario si chiamava Giovanni Garlando,
ed era il nonno dell’attuale titolare. In quel piccolo laboratorio, che molti in
paese ancora ricordano perché i loro vecchi vi avevano lavorato, si producevano svariati articoli in legno, tra cui botti per il vino, flauti e persino
casse da morto. I calciobalilla erano ancora di là da venire, ma è proprio a
quei tempi che si affinano le capacità di lavorare la materia prima.
Gli eventi che faranno della provincia di Alessandria una delle capitali
mondiali nella produzione di calciobalilla si mettono in moto una sera
del dicembre del 1949 quando, da un treno che arriva dalla Francia,
scende un personaggio enigmatico. Si chiama Marcel Zosso e viene
da Marsiglia. Si mormora che sia in fuga dal suo Paese. Quel che è
certo è che il francese, per Garlando, sarà l’uomo del destino.
L’idea di Zosso
Zosso ha un’idea in mente. Ha fiutato la possibilità di fare affari producendo calciobalilla. Un paio d’anni prima di venire in Italia ha anche provato a
costruire qualche prototipo dalle sue parti. Gli Sportfoot, così si chiamano
quei primi esemplari, nel sud della Francia sono subito piaciuti.
L’idea di costruire tavoli che riproducessero il gioco del calcio era venuta inizialmente ai tedeschi tra i tardi anni Venti e l’inizio degli anni Trenta.
Anche se francesi e inglesi, a loro volta, ne rivendicano la paternità,
resta questa l’ipotesi più accreditata, per il nome con cui il gioco ancora adesso è chiamato negli Stati Uniti: foosball, di palese derivazione
dal tedesco fussball. In italia ci aveva provato nel 1936 un artigiano di
Poggibonsi, ma si era limitato a costruire qualche prototipo.
Il marsigliese invece ha le idee chiare. Sa perfettamente che tipo di prodotto ci vuole, per avere successo. Gli manca però l’expertise richiesta
per lavorare il legno a un buon livello, ed è privo delle attrezzature per
produrre svariati esemplari. Cerca quindi chi può offrirgli entrambe.
Renato Garlando, alla guida della falegnameria ereditata dal padre Giovanni, ha l’occhio lungo e intuisce subito le potenzialità del gioco. Zosso
trova in lui quello che cercava. Una stretta di mano ed è l’inizio di una
collaborazione destinata a fare epoca nella storia del calciobalilla.
Fatto il progetto si comincia la fabbricazione. Escono i primi modelli prodotti in Italia su larga scala. Il successo è tanto immediato quanto inaspettato nelle sue proporzioni. Per fare fronte alle richieste non bastano
i 42 dipendenti di Garlando e vengono messi all’opera anche i detenuti
del locale carcere, che collaborano alla produzione.
Gli anni Cinquanta e la fondazione ufficiale
Tra il 1951 e il 1954 Garlando costruisce circa 12.000 calciobalilla: 6.000 sono venduti e 6.000 noleggiati. Un numero che pare
incredibile, se si pensa a come erano le attrezzature dell’epoca:
macchinari a controllo numerico e automatizzazione erano di là
da venire, il lavoro era svolto quasi tutto a mano. Era necessario
un impegno certosino anche solo per praticare i fori nelle sponde
del mobile, quelli per inserire le aste! Un lavoro che richiedeva un
elevato grado di precisione. Un sicuro indicatore del successo del prodotto è il fatto che,
nel 1952, la parola calciobalilla è inserita per la prima volta in
un dizionario della lingua italiana. Per inciso, il termine deriva
dal dialetto genovese, dove ha il significato di piccolo. Quindi la
parola calciobalilla indicherebbe un calcio piccolo, di dimensioni
ridotte rispetto a quello giocato negli stadi.
Pochi anni dopo si registra una momentanea battuta d’arresto:
nel 1954 il calciobalilla è vietato dalla questura di Roma, per essere tuttavia nuovamente reintrodotto l’anno seguente. Ma intanto, proprio nel 1954, Renato Garlando insieme alla moglie Francesca Romana, genitori dell’attuale titolare, costituiscono ufficialmente l’azienda.
Negli anni seguenti il prodotto si modifica e si perfeziona. Garlando punta molto sull’innovazione e sulla ricerca continua per
offrire soluzioni sempre migliori. E intanto guarda avanti, verso
nuovi orizzonti.
La conquista del mercato americano
La svolta in questo senso arriva nel 1969. A una fiera a Milano
Renato Garlando incontra l’americano Joe Robbins, vice presidente della Empire Distributing di Chicago. Robbins è colpito
dai suoi prodotti, decide di scommetterci su e ottiene l’esclusiva
per importarli negli Stati Uniti. I primi calciobalilla erano stati introdotti in America intorno al 1955 da Larry Patterson della L.T.
Patterson Distributors di Cincinnati, Ohio, ma il mercato non era
pronto per accoglierli e il gioco non aveva avuto successo.
Anche a Robbins all’inizio gli affari non vanno meglio. Per il primo
anno i noleggiatori installano i calciobalilla Garlando nei locali,
ma la gente non conosce il gioco e non gioca. Un evento durato
ben sei giorni, organizzato a Chicago per far provare il calciobalilla al maggior numero di persone, non ha successo. Solo nel
Wisconsin il gioco prende piede velocemente. Ma Robbins non si arrende e comincia a fare promozione con
pazienza e costanza. Lui e i suoi spiegano alla gente come si
gioca, le insegnano a giocare. Sono questi gli elementi cruciali
che faranno accettare al pubblico un gioco che esso considera
ancora come “strano”, per usare le parole di Alan Zeidman, il
venditore di punta dell’Empire. Il successo di Garlando in America comincia da qui, ed è talmente schiacciante che in breve fiorisce, per imitazione, tutta una
serie di costruttori di calciobalilla ai quattro angoli del Paese. La
fiera MOA del 1973 dedica loro un intero padiglione espositivo.
Secondo Alan Zeidman, cui si deve il successo del marchio Garlando negli USA, il merito va alla filosofia costruttiva di Renato
Garlando. Renato - spiega Zeidman – propone un prodotto di
lunga durata, qualità costruttiva, prezzo ragionevole. E’ un innovatore. E’ stato il primo a proporre gli ometti stampati in plastica
e a usare formica e metallo dove i concorrenti usavano il truciolare. Garlando ha brevettato le prime boccole con oliatore che
permettevano alle aste di scorrere più agevolmente. Non solo, Renato è capace di stare al passo con i tempi e fare
i cambiamenti necessari, aggiunge Zeidman. Ogni anno visita la
MOA per tenere d’occhio i concorrenti e modifica i suoi calciobalilla per soddisfare le esigenze degli operatori e dei giocatori. Negli anni Settanta sono stati almeno dodici i modelli sperimentali che hanno preso vita nel capannone di Spinetta Marengo,
fino a che non ne è uscito il calciobalilla desiderato. I modelli Garlando sono adatti a un gioco veloce piuttosto che di
controllo, già all’epoca hanno il piano liscio, pallina in materiale
duro e gommoni sulle aste. E’ lo stile detto “all’italiana” o anche
”al volo”, tutt’oggi praticato dai giocatori nostrani. Anche in questo caso Garlando ha fatto scuola.
La stima di cui gode l’azienda in America è tale da meritarle
l’appellativo di Chevrolet del calciobalilla. Ancora oggi si trovano
molti modelli di quel periodo, splendidi oggetti di modernariato,
ricercati dai collezionisti.
Vera e propria opera d’arte – esposta anche alla Tate Modern
Gallery di Londra – è Stadium, della fine degli anni Settanta.
Questo calciobalilla lungo 7 metri, su cui si gioca in 11 contro 11
nasce da un’idea dell’artista Maurizio Cattelan, designer di fama
mondiale, ed è stato costruito da Garlando. Ma è solo il primo
di una lunga serie di “balilloni” – così sono chiamati questi modelli extralarge – che permettono di far giocare lo stesso numero
di giocatori che calca l’erba degli stadi. Dal 2003 uno di questi
accoglie i turisti a Cattolica tutte le estati.
Gli anni Ottanta e Novanta: l’ampliamento dei mercati e l’espansione all’estero
Nei decenni seguenti, sotto la guida dell’attuale titolare Giuseppe Garlando, l’azienda si trasforma in una moderna realtà industriale con l’introduzione di nuovi macchinari e sistemi produttivi.
Si aprono nuovi mercati, in senso geografico e merceologico.
Ai calciobalilla si affianca la produzione di biliardi di alto livello (è
rimasto famoso il Paolo Coppo, dal nome del giocatore che lo ha
“firmato”), poi di ping pong e air hockey.
Il settore d’elezione di Garlando resta però, fino a tutti gli anni Ottanta, quello dell’automatico da trattenimento, con sale giochi, bar e locali pubblici come interlocutori privilegiati. A loro sono rivolti i calciobalilla da bar, quelli con la gettoniera per l’introduzione della moneta.
In quel periodo l’azienda comincia a puntare gli occhi sul mercato europeo. In realtà, la Germania era già stata conquistata da
24
tempo grazie all’impegno della Rhenania Automaten, un’azienda la cui storia si è incrociata con la Storia con la maiuscola. Il
suo fondatore e titolare, Joseph Meurer, aveva conosciuto Renato Garlando nel dicembre 1944 quando era un sottotenente
dell’esercito tedesco. Durante l’occupazione tedesca in Italia,
il reparto di Meurer era installato nell’abitazione dei Garlando a
Spinetta Marengo e, nella notte di Natale, i soldati avevano divorato le scorte di cibo della famiglia. Ma era anche nata un’amicizia, quella tra Meurer e Garlando che, a dispetto degli eventi che
hanno conivolto le due nazioni di appartenenza, era continuata
negli anni. Rientrato in Germania alla fine della guerra, Meurer
aveva cominciato a importare i calciobalilla del suo amico italiano, fondando la Rhenania Automaten. In breve era diventato il
suo principale cliente, costellando la Germania di calciobalilla.
All’area tedesca si aggiungono in seguito la Francia, l’Austria e
la Svizzera, questi ultimi due tutt’ora mercati dove si trovano
alcuni dei migliori clienti Garlando.
Nel 1986 si registra un vero e proprio boom nelle vendite di calciobalilla in Turchia. Ma è un successo di breve durata perché,
solo quattro anni più tardi, nel 1990, il governo blocca l’import di
calciobalilla per motivi di ordini pubblico. Molti dei modelli di Garlando sono posti sotto sequestro. E’ curioso notare che il blocco
esiste ancora oggi, ma riguarda esclusivamente i prodotti di importazione, mentre i turchi restano liberi di costruire i loro tavoli.
Il decennio dei Novanta vede la conquista del pubblico delle famiglie e delle comunità. A loro Garlando dedica i propri prodotti
più classici - calciobalilla e biliardi - rivisitati per coniugare la passione per il gioco con lo stile e la qualità di oggetti che diventano parti dell’arredamento per salotti e tavernette. I primi modelli
segnano un’epoca. Il Familiare, con rivestimento color radica di
noce, diventa il prototipo sul quale saranno disegnati tutti i modelli seguenti. Piace talmente tanto che a distanza di vent’anni è
ancora prodotto con caratteristiche immutate.
G-1000 e G-3000, ideati inizialmente per il mercato americano,
hanno un aspetto estroso e avveniristico. Si devono alla creatività di un designer di Tortona, l’architetto Pierottavio Canegallo,
che collabora con l’azienda. I due modelli colpiscono l’attenzione del pubblico internazionale.
Nella primavera del 1996 le distillerie britanniche UDV - proprietarie del famoso marchio di whisky J&B – contattano l’azienda
per far personalizzare con il loro marchio il G-1000. Sarà così
prodotto in alcune decine di esemplari da utilizzare in un torneo
che toccherà svariate località mondiali.
Il suo gemello G-3000 resta invece nel catalogo di vendite ame-
25
ricano Sharper Image - destinato a un pubblico di alta gamma per due anni di fila tra il 1997 e il 1998.
Intanto, dalla collaborazione con i clienti statunitensi, nel 1997
era nato G-500, il primo modello della nuova ampliata linea casa.
Questo calciobalilla, che da subito sarà in assoluto il più venduto, nel 1999 si vede assegnare dai giornalisti della rivista britannica Stuff Magazine il premio come miglior rappresentante della
sua categoria. Come prima di lui il Familiare, anche il G-500
diventa il modello per tante altre varianti future.
Nel frattempo l’azienda ha compiuto notevoli passi avanti
sui mercati esteri. Si è mossa prima di tutto in Europa, vendendo anche in Svizzera, Regno Unito, Olanda, Belgio, Danimarca,
paesi di punta in cui il calciobalilla è particolarmente apprezzato.
Arriveranno più tardi i paesi della penisola Scandinava. Contemporaneamente nuove prospettive si sono aperte in Nord Africa e
in estremo Oriente fino all’Oceania.
Con il crescere dell’economia nell’Europa dell’Est il calciobalilla si diffonde in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia,
Bulgaria, Romania e Russia. Oggi Garlando conta una settantina
di rivenditori ufficiali in oltre 40 paesi dei cinque continenti, comprese Australia e Nuova Zelanda.
Il trasferimento a Pozzolo Formigaro e i primi anni 2000
Alla fine del 2002 l’azienda abbandona la storica sede di Spinetta Marengo per trasferirsi nel nuovo stabilimento di Pozzolo
Formigaro che, con i suoi oltre 13000 metri quadrati, le permette
di pensare ancora più in grande.
Quello stesso anno Garlando comincia a intrattenere relazioni
con le associazioni di giocatori di calciobalilla, contatti che apriranno nuove prospettive di espansione.
La prima è quella di Vienna, la Tischfussballbund Österreich
(TFBO), che adotta come tavolo ufficiale per i tornei il Deluxe,
classico modello da bar tra i più venduti. Il primo torneo nazionale austriaco - il Weltmeisterschaft - si terrà quell’estate,
richiamando nella capitale austriaca i migliori giocatori di tutto il mondo. Lo si gioca su una versione da competizione del
Deluxe, opportunamente rivisitato e denominato Deluxe World
Champion. Dall’evoluzione di questo prototipo, nasce nel 2004 il
World Champion, calciobalilla adottato ufficialmente per i tornei
dalla ITSF. E’ proprio in quell’anno, infatti, che Garlando entra a
far parte – quale Manufacturer Partner (Costruttore Ufficiale) insieme ad altri quattro produttori - della Federazione Internazionale Calciobalilla. La International Table Football Federation era
stata appena fondata a Nantes, in Francia, e già si poneva obiet-
26
tivi di respiro mondiale. Suo obiettivo la diffusione dello sport (del
calciobalilla e la sua ammissione alle Olimpiadi come disciplina
sportiva. Non di gioco infatti vuol sentire parlare la ITSF, ma di
vera e propria attività sportiva.
Il World Champion sarà revisionato successivamente, nel 2007,
con la collaborazione dei rappresentanti dei principali club che
giocano su Garlando: la già citata TFBO, la britannica BFA, la
canadese Canada Foos, la svizzera STF, oltre ai romeni e ai
polacchi, ormai diventati stretti collaboratori dell’azienda.
Nel frattempo i Campionati Mondiali di calcio Germania 2006
fanno segnare il boom di vendite di calciobalilla sul mercato tedesco ed europeo in generale. In una sola stagione, la primavera, si producono tanti calciobalilla quanti l’anno prima in 12
mesi.
Negli stessi anni prende impulso il progetto Play & Communicate. Dopo il successo della collaborazione con la UDV, nel 1996,
Garlando aveva cominciato lentamente a proporre il calciobalilla come veicolo pubblicitario. Adatto a rappresentare marchi
celebri e meno celebri, il calciobalilla viene collocato nei bar e
inserito in eventi anche di grande respiro.
Da allora il settore ha una crescita esponenziale, con attualmente 1200 progetti grafici realizzati (ma il numero si aggiorna continuamente).
Ma le novità non sono ancora finite.
La crescita e l’innovazione del nuovo millennio
Consolidata la presenza sui mercati esteri, è ora di pensare al
mercato italiano. La nuova rete di agenti realizza una capillare
diffusione dei prodotti sul nostro territorio, che ora conta oltre
500 punti vendita. Ai rivenditori è proposta non solo la gamma
tradizionale (calciobalilla, ping pong, biliardi), peraltro ampliata
con nuovi prodotti espressamente pensati per i bambini e le famiglie, ma anche i nuovi articoli sportivi (basket, tappeti elastici,
porte da calcio per uso familiare e comunitario) nel frattempo
aggiuntisi.
E’ del 2008 l’accordo di rappresentanza in esclusiva per l’Italia con la svedese Stiga, numero uno al mondo nella produzione di racchette da ping pong. Stiga è il primo marchio estero
che Garlando inserisce nella propria offerta, distribuendo tavoli
da ping pong, giochi per la neve e per l’aria aperta in generale
(monopattini, skateboard, badminton e altro), oltre alle famose
racchette, dimostrando così una capacità di visione che va oltre
i confini nazionali.
27
Nello stesso anno Garlando acquisisce anche la distribuzione
dei solarium Hapro.
Ma l’azienda non dimentica quello che è ancora il suo core business e produce i calciobalilla ufficiali per i Campionati Mondiali
di Calcio in Austria e Svizzera. Nel 2012 costruirà quelli per gli
Europei in Polonia e Ucraina.
Nel 2009 la filiale Kettler di Castelnuovo Scrivia, a una quarantina
di chilometri da Pozzolo Formigaro, chiude. Garlando prende la
palla al balzo e stringe con la multinazionale tedesca dell’home
fitness un accordo per la distribuzione in esclusiva che le apre
le porte di un nuovo mercato. Qualche anno più tardi l’azienda
sfrutterà l’expertise acquisita vendendo gli articoli Kettler introducendo anche un proprio marchio di home fitness, Toorx, a cui
si aggiunge un secondo marchio, Everfit.
Intanto nel 2011 Garlando inizia a distribuire in Italia i bersagli per
il gioco delle freccette della britannica Unicorn leader mondiale
di settore, uscendo poco dopo con la propria linea, Equinox.
Gli anni recenti vedono l’introduzione di numerosi altri modelli
di calciobalilla: la serie Evolution, il modello in edizione limitata
Lusso e Open Air, entrambi progettati da Pierottavio Canegallo.
E’ della fine del 2013 l’acquisizione della rappresentanza della
francese Falk (cavalcabili per bambini).
Nel 2014 l’azienda festeggia i 60 anni di attività con l’uscita di un
calciobalilla di prestigio, Exclusive - presentato alle ultime fiere
di settore - che sarà prodotto in tiratura di 60 esemplari, e della
linea Design & Style: sedici biliardini con colori in linea con le
ultime tendenze della moda, come per esempio il pied de poule
e le stampe animalier.
Nel futuro della Garlando, che ha chiuso il 2013 con un fatturato
in crescita, ci sono ancora tantissimi progetti: nuovi prodotti,
nuovi marchi, nuovi mercati, nuovi inizi.