D2C_Designer To Consumer_ITA

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D2C_Designer To Consumer_ITA
D2C: Designer To Consumer
DESIGN AUTOPRODUZIONE INTERNATIONAL HAPPENING
A cura di: Alex Terzariol e Mario Varesco (MM Design), Benno Simma, Angelo Soldani, Simone Simonelli
Coordinamento organizzativo: Nina Stricker (Fiera Bolzano)
Why?
Si è parlato molto, fin troppo di autoproduzione, arma a doppio taglio: da un lato nuova prospettiva promettente ai fini di un
controllo diretto del creativo sull'intero processo e sulla qualità finale del prodotto "cradle to cradle", alternativa economica
auto-imprenditoriale ad un sistema di royalties entrato in crisi, passaggio dai volumi al valore con margini di personalizzazione e
interazione con l'utente finale maggiori rispetto alla produzione industriale in serie. Un modello potenzialmente connesso alla
rinascita di un'economia territoriale attraverso la filiera corta, le collaborazioni a km 0 e infine una nuova estetica che nasce
dall'incontro fruttuoso con le tradizioni artigianali e la contaminazione fra linguaggi ad alto e basso contenuto tecnologico.
Dall'altro un fenomeno ancora confuso, un termine ricettacolo che senza distinzioni descrive le più svariate tendenze, dal pezzo
unico da galleria d'arte passando per le start-up alle prime armi al bricolage della domenica e che ha finito per assumere, prima
ancora di nascere, un'accezione negativa.
When/Where?
14 - 16 + 22 - 23 marzo 2014 (2 finesettimana), Pad. B, Arredo - Fiera Bolzano.
What?
Un salone molto selezionato con partecipazione gratuita ma esclusivamente su invito di 15 designer auto-produttori attivi nel
campo dell'interior design, di cui - seguendo una logica glocale - 1/3 di provenienza locale (Trentino-Alto Adige), 1/3 italiani, 1/3
internazionali, per offrire uno spaccato realmente qualitativo e insieme un confronto sulle potenzialità di questa nuova modalità
tutta da analizzare tanto nei suoi risvolti creativi, quanto nei possibili sviluppi economici e negli aspetti gestionali e operativi più
efficaci da adottare per garantirne un successo anche commerciale.
Un format che:
- punta proprio sulla dimensione contenuta, famigliare della manifestazione sia per agevolare lo scambio veramente
interpersonale incentivando la collaborazione e il networking fra i designer, sia per garantire un focus sulla qualità, unicità e la
dimensione narrativa del singolo progetto a livello di comunicazione. Infine per permettere l'esportabilità dell'esperienza grazie a
un numero limitato e gestibile di partecipanti con cui perpetuare nel tempo una collaborazione, attraverso partecipazioni in
gruppo ad altri eventi nazionali e internazionali o la creazione di spazi di vendita collettivi.
- un punto di partenza, più che di arrivo. Non un evento temporaneo che si esaurisce nella 5 giorni della manifestazione, ma un
evento incubatore da cui far scaturire progetti capaci di offrire occasioni di promozione e vendita per il design di autoproduzione
favorendo la costruzione di nuove partnership produttive e la creazione di canali di distribuzione.
- una fiera nella fiera inserita nella manifestazione più affermata della regione dedicata all'arredamento, "Arredo", dal 1992 con
24.000 visitatori in due finesettimana.
- un salone rivolto direttamente al consumatore finale con vendita diretta in fiera per coprire le spese di trasferta e trasporto dei
partecipanti.
- un programma di educational e workshop realmente professionalizzanti con esperti nell'ambito della produzione, del marketing
e della distribuzione, anche nel tentativo di mutuare esperienze da altri settori, che più che insistere sulla formazione creativa,
insegnino innanzitutto come diventare imprenditori.
- una presentazione del prodotto che ne esalti le qualità di fattura artigianale, che racconti la storia dell'oggetto nel suo divenire
e quella dei suoi protagonisti, mostrando anche i processi di lavorazione "in the making" attraverso laboratori viventi in fiera;
privilegiando una dimensione performativa e non un display statico e sterile attraverso il quale l'autoprodotto rischia di
uniformarsi, essere confuso con il prodotto di serie. A happening is a performance.
Modalità e criteri di selezione
I 15 partecipanti (5 della regione, 5 italiani, 5 esteri) saranno selezionati a insindacabile giudizio dei 5 curatori attraverso la
doppia modalità della chiamata diretta e della selezione dei progetti raccolti attraverso la pubblicazione di un bando online sul
sito www.fierabolzano.arredo.it/autoproduzione e pubblicizzato attraverso le principali testate di settore.
Al fine di garantire non solo la qualità, ma anche le basi per gli sviluppi futuri del progetto saranno selezionati esclusivamente
designer autoproduttori con i seguenti requisiti:
1) imprenditorialità: in possesso di una partita IVA legata alla specifica attività.
2) serialità della produzione: esclusi i prototipi e i pezzi unici, pur privilegiando le piccole serie, anche a tiratura
limitata o le serie variate.
3) artigianalità dei processi produttivi: solo prodotti di design artigianale realizzati nei propri laboratori o con l'ausilio
di terzisti, privilegiando le collaborazioni con imprese artigiane.
Oltre alla selezione ufficiale sarà istituita una specifica sezione "Young Talents" per un massimo di 5 giovani designer under 35
dedicata alla presentazione di prototipi o progetti non ancora realizzati per dare spazio anche alle idee e offrire ai giovani
l'opportunità di confrontarsi con l'esperienza di designer che hanno scelto la strada dell'autoproduzione.
Who?
Salone organizzato da Fiera Bolzano SpA con il patrocinio dell'Associazione per il Disegno Industriale ADI - Delegazione Veneto
e Trentino-Alto Adige nell'ambito della fiera ARREDO 2014 in collaborazione con MM Design e a cura di:
Alex Terzariol
Industrial designer e Managing partner di MM Design. Diplomatosi all'Istituto Europeo di Design a Milano con un progetto di tesi
sull'auto in collaborazione con il Centro Stile Fiat Auto, inizia la propria attività lavorativa a fianco di Rodolfo Bonetto a Milano
fino al 1991, divenendo senior designer e responsabile di alcuni importanti progetti per beni di consumo e nel settore
automotive. Nel 1990 vince a Londra il primo premio del concorso "Plastic on the Road", organizzato da General Electric Plastic.
Nel 1991 fonda assieme ad altri partner lo studio MM DESIGN, specializzato nel design industriale ed engineering di prodotto,
che collabora con aziende internazionali in diversi settori della produzione industriale tra cui Burton, Hoppe, Kneissl-Dachstein,
Salewa, Smeg, Illy. Dal 2009 è presidente della delegazione territoriale ADI Veneto e Trentino Alto Adige. Affianca da sempre
attività di docenza presso l’Istituto Europeo di Design a Milano, presso l’ Accademia di Design di Bolzano e successivamente
presso l'IUAV a Treviso.
Mario Varesco
Industrial designer e partner di MM Design. Dopo il diploma presso l'Istituto Europeo di Design a Milano, dal 1988 al 1992
collabora presso lo studio Design Group Italia di Milano, partecipando alla progettazione di diversi prodotti per Alcatel, Siemens
e Magis. Nel 1991 vince il Compasso d'Oro con il progetto di interruttori industriali ABB Sace.
Nel 1993 si trasferisce a Bressanone presso lo studio MM Design di cui diventa contitolare. Dal 1995 diventa responsabile per lo
sviluppo dei prodotti Smeg, svolgendo attività di progettazione e coordinamento tra i vari reparti dell’ azienda. Nel 1997 fa parte
del comitato organizzatore dell’Accademia di Design di Bolzano e all'attività di docenza presso la medesima accademia si
affianca quella presso l'Istituto Europeo di Design a Milano e l'IUAV di Venezia.
Nel 2011 dopo diversi altri riconoscimenti nazionali e internazionali, lo studio MM Design vince il premio Best of the Best Reddot
con la macchina da caffè Y1 Illy e nel 2012 è insignito del Premio dei Premi istituito dal Presidente della Repubblica Italiana
assegnato in Senato dal Presidente del Senato e dal Ministro dell'Innovazione.
Angelo Soldani
Designer, autoproduttore ed esperto di ingegnerizzazione di processo e di prodotto. Vive e lavora a Salerno dove è nato nel
1967. Dal 2001 è un autoproduttore e del suo catalogo fanno parte una collezione di taglieri che ha trasformato da supporti per
tagliare a mise en place per la ristorazione di fascia alta; un tavolo lampadario movimentato da un argano in legno; un'aggiunta
al tavolo di ristorazione realizzata con le cassette da vino da 6 bottiglie. Nel 2012 crea il primo censimento dedicato ai designer
italiani che autoproducono, sempre nel 2012 ha scritto di design per IL MATTINO e dal 2013 ha una rubrica sul Corriere della
Sera online dedicata al design.
Benno Simma
Architetto, designer, musicista, artista. Dopo la laurea in architettura allo IUAV di Venezia e tirocini presso Toni Follina e
Marcello D'Olivo a Treviso e Roma, nel 1987 apre un proprio studio di grafica e design del prodotto a Bolzano. Successivamente
collabora con Paolo Piva per B&B Italia, Charles Jourdan, De Sede, Wittman, Dada e altri. Dopo un periodo come designer
freelance con Lodovico Gualzetti e Roberto Maremmani a Milano, nel 1990 con Wolfgang Piller apre uno studio associato di
architettura e design a Bolzano. Dopo le prime attività di docenza allo IED di Milano, alla Fachhochschule di Trier e alla Facoltà
di Architettura dell'Università di Innsbruck, nel 1997 è direttore di fondazione dell'Accademia di Design di Bolzano che dirige fino
al 2003, prima di essere nominato dal 2005 al 2009 per quattro anni direttore dell'Istituto Europeo di Design a Roma e dal 2009
al 2014 professore a contratto del nuovo Master in Design alla Facoltà di Architettura dell'Università Tecnica di Innsbruck.
Simone Simonelli
Simone Simonelli (Ascoli Piceno,1980) designer.
Ha studiato Industrial Design al Politecnico di Milano e alla Brunel University di Londra. Nel 2009 viene selezionato dal German
Design Council come uno dei 30 migliori giovani professionisti tra Italia, Belgio e Germania.
Dal 2009 è ricercatore e docente presso la Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bozen-Bolzano. La sua attività
esplora le possibilità di commistione fra tecniche artigianali e tecnologie digitali, con l’obiettivo di immaginare prodotti che
risolvono il nuovo quotidiano.