I primi 40 anni di ARAG Italia
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I primi 40 anni di ARAG Italia
ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 6 Periodico di informazione di Tutela Giudiziaria a cura di ARAG Assicurazioni S.p.A - e-mail: [email protected] Protezione Legale è disponibile anche in www.arag.it in formato PDF - Anno VII - n. 22 - Marzo 2005 ARAG aderisce al Comitato Italiano dell’assicurazione di Tutela Giudiziaria I primi 40 anni di ARAG Italia In questo numero I primi 40 anni di ARAG Italia Con il 2005 la Compagnia ha raggiunto i suoi primi 40 anni di vita, e come una bella signora di questa età si trova oggi in uno stato di grazia: ha vissuto una vita ricca di soddisfazioni ed è pronta ad affrontare qualsiasi altra sfida che il futuro le riserverà. In effetti, sarebbe stato difficile per chiunque prevedere quella che è stata l’evoluzione di ARAG Italia dal 1965 ad oggi, basti pensare che all’epoca c’erano solo 3 dipendenti, mentre oggi siamo in 124. Operando inizialmente con lo scopo di assistere sul territorio gli assicurati tedeschi in transito in Italia per lavoro o per turismo, la Compagnia, dalla fine degli anni 60, ha iniziato a sviluppare prodotti apposta per il mercato italiano. Con una continua progressione, all’inizio soprattutto grazie ai prodotti per la circolazione stradale e a tutela della patente di guida, ARAG Italia è stata capace di penetrare il mercato offrendo queste coperture che ben completavano l’assicurazione obbligatoria R.C. auto. Contemporaneamente al portafoglio prodotti, si è man mano sviluppata anche la rete dei punti vendita che li propongono: oggi sono oltre 1000 tra agenti e brokers. Con questa strategia la Compagnia è riuscita a farsi conoscere ed apprezzare tra gli “addetti ai lavori” e quindi, dal 1991, a stringere rapporti di partnership con altre Società di assicurazione italiane. Fu per ARAG Italia una svolta epocale ed importantissima, che le permise di diventare a tutti gli effetti l’assicurazione leader del mercato italiano nel ramo Tutela Giudiziaria. Oggi 26 Compagnie di assicurazione, tra le più importanti del mercato Italiano, propongono ai propri clienti le polizze di Protezione Legale fornite loro da ARAG. Il resto è storia recente: sempre fedele alla propria mission di specialista del ramo Tutela Giudiziaria, ARAG Italia gestisce ogni anno decine di migliaia di sinistri avvalendosi della collaborazione di circa 7.500 tra avvocati e studi legali presenti su tutto il territorio nazionale, 1.700 dei quali hanno rapporti continuativi con la Compagnia. Per il futuro ARAG vuole continuare a essere leader soprattutto in termini di qualità del servizio, ponendosi come primo obiettivo la soddisfazione del cliente al massimo livello possibile. E’ un obiettivo ambizioso, che però sono abbastanza fiducioso di poter raggiungere, contando su collaboratori e partner commerciali come voi, da sempre il punto di forza della Compagnia, dalle origini ad oggi e, ne sono certo, anche nel futuro. Grazie a tutti. Difesa dei propri diritti L’anno giudiziario 2004 Ordinamento giudiziario Il patentino per i ciclomotori L’approfondimento giuridico Recensioni ARAG in dettaglio Le date più significative della Compagnia • Data di nascita: 26 aprile 1965 • Primi prodotti e tariffe TG: fine anni 60 • Meccanizzazione con schede perforate: 1972 • Introduzione sistema IBM: 1977 • Prima gara di produzione agenti: 1986 • Acquisto e trasferimento in sede attuale: 1989 • Informatizzazione del portafoglio (HP): 1989 • Primo trattato di riassicurazione: 1991 • Prima convention Canale Indiretto: 1999 • Introduzione di “Millennium”: 1999 • Definizione Vision aziendale: 2000 • Nascita di “arag2web”: 2001 • Definizione strategia pluriennale: 2004 Ole Neuhaus ALVIERO NOCENTINI CI HA LASCIATO. Lo scorso 23 gennaio il nostro amico e collega Alviero ci ha lasciato. Cessato l’incarico di Direttore Commerciale della Compagnia alla fine del 2001, a seguito dell’inesorabile malattia, ha sempre continuato a far sentire la sua forte presenza venendo spesso a farci visita ed interessandosi del nostro lavoro come quando era con noi tutti i giorni. Ora non ci rassegniamo alla sua perdita. Per sentirlo ancora tra noi, nel lavoro quotidiano, gli abbiamo dedicato la più importante sala riunioni della Compagnia. ARAG era la sua vita, ad essa aveva dedicato i suoi anni migliori facendola crescere e portandola a diventare l’azienda che è oggi. A lui va riconosciuto il grande contributo che, con la sua innata e non comune capacità di coinvolgere le persone, è stato capace di dare per il successo di ARAG e quindi per l’affermazione del ramo Tutela Giudiziaria sul mercato italiano. Se oggi noi possiamo sentirci orgogliosi di far parte di una Compagnia leader di mercato, che gli addetti ai lavori apprezzano e scelgono come partner commerciale, per buona parte lo dobbiamo a lui. Grazie Alviero. I tuoi colleghi 1 ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 1 Protezione Legale Anno VII - n. 22 - Marzo 2005 Difesa dei propri diritti Così nasce e si sviluppa negli anni l’assicurazione delle spese legali di Olivia Flaim Breve storia e finalità dell’assicurazione delle spese legali L’assicurazione delle spese legali nasce e si sviluppa al fine di consentire ad ogni cittadino la protezione dei propri diritti garantendogli la possibilità di accedere alla migliore difesa legale possibile. L’esigenza di promuovere una civile convivenza fra le persone è strettamente legata alla necessità di disciplinare, attraverso norme e regolamenti, numerosi atti che riguardano le più varie attività sia in campo economico che familiare. Si pensi alla disciplina della vendita dei beni mobili ed immobili, alla costituzione di società, alle disposizioni che regolano i vari contratti oppure alle norme sulla successione e quelle relative alla disciplina dei rapporti familiari. In questa ottica il sistema d’accesso alla giustizia deve essere alla portata di tutti, poiché il diritto alla difesa delle proprie ragioni concretizza un’esigenza di carattere etico e morale universalmente riconosciuta. L’assicurazione di tutela giudiziaria risponde pienamente sia a questa esigenza di carattere sociale che alla finalità dell’ordinamento relativa alla promozione del principio di uguaglianza, come è previsto dall’artico- lo 3 della Costituzione. Esso recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”. E’ pacifico che la possibilità di difendere i propri diritti facendo uso degli strumenti istituzionalmente previsti, è l’unica alternativa al fine di contenere il disordine sociale che l’assenza di regole o la loro impraticabilità avrebbe quale diretta conseguenza. Di fatto la possibilità di avvalersi degli strumenti giuridici più adatti alla tutela delle proprie ragioni non è sempre uguale per tutti, tenuto conto dei diversi livelli sia culturali che economici dei cittadini, i quali spesso pongono in essere autentiche forme di disparità sociale. Il fine del perseguimento di una “giustizia giusta” che non solo garantisca a parole l’uguaglianza fra le persone ma che provveda anche a “rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico”, consentendo la possibilità ad ognuno di difendere i propri diritti in modo lecito, è quindi uno degli obiettivi primari di qualunque ordinamento sociale democratico. Le prime forme di assistenza legale vengono ravvisate nelle iniziative attuate in Francia a cavallo del XIX e XX secolo a beneficio dei medici per la riscossione degli onorari e per la loro difesa quando fossero chiamati in giudizio per responsabilità professionali. Altri tentativi di breve durata si ebbero sempre in Francia con una “Garantie des Droits en Giustice” (Nantes 1904/1928) ed in Germania con la “Versicherungsverein der Haus und Grundbesitzer” creata a difesa dei diritti dei proprietari immobiliari a fronte dei danni provocati dalle attività minerarie. Solo nel 1917, ad opera della società mutua “Defénse Automobile et Sportive”, viene elaborata la prima forma di assistenza assicurativa delle spese legali per tutelare i soci coinvolti nei primi incidenti dovuti all’uso dell’automobile nelle attività sportive. Oggi la diffusione della Tutela Giudiziaria si estende alle esigenze di protezione legale connesse alle vicende della vita familiare, professionale ed imprenditoriale. La Tutela Giudiziaria in Italia L’assicurazione delle spese legali, presente sul mercato italiano sin dal 1935, viene ufficializzata nell’ordinamento con la legge 295/78 che istituisce il ramo 17 Tutela Giudiziaria - e trova oggi la sua fonte normativa agli art. 44 e ss. del decreto legislativo n. 175 del 17 marzo 1995. Le caratteristiche più importanti della legge, a favore degli assicurati, sono: • la libera scelta del legale; • la facoltà di adire le vie giudiziarie o di promuovere un arbitrato nel caso di disaccordo tra l’assicurato e l’impresa sulla gestione del sinistro; • precise garanzie al fine di evitare il conflitto di interessi fra compagnie assicuratrici nella gestione dei sinistri. 2 ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 2 L’anno giudiziario 2004 Il bilancio non fa ben sperare: giustizia sempre lenta, cause lunghe e tante spese di Fabio Picariello I tempi della giustizia sono lunghi, anzi lunghissimi. Questa è la conclusione nota, per non dire scontata, emersa anche a gennaio 2005 in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, e che non stupisce più il cittadino. Del resto, i dati parlano chiaro: se per una sentenza in campo penale bisogna aspettare in media 5 anni, in quello civile la pazienza di chi chiede giustizia deve essere più grande, fino ad 8 anni. Se tutti gli operatori del settore sono d’accordo nel definire troppo lunghi questi tempi, a subirne direttamente le conseguenze sono sempre i cittadini, ben 18 milioni ancora in attesa di una sentenza che faccia loro giustizia. Nove milioni sono i procedimenti ancora pendenti, dei quali 3.365.000 sono cause civili e 5.580.000 i processi penali. Alto è anche il numero delle condanne, 103, inflitte all’Italia dalla Corte di Strasburgo “per la violazione del diritto fondamentale a una ragionevole durata del processo”; la conseguenza sono migliaia di procedimenti promossi dai danneggiati per ottenere l’equa riparazione del danno, materiale e morale, a carico dello Stato. Volendo analizzare solo per un attimo il settore assicurativo, e specificatamente il mondo del contenzioso RC Auto (ultima indagine ISVAP su 2003), risulta che gli italiani al volante sono sempre più litigiosi: nel 2003 le cause pendenti nel settore auto, sia civili che penali, sono LA GIUSTIZIA ITALIANA IN CIFRE Fonte: Ministero della Giustizia Durata media in giorni delle cause civili Anni Primo grado 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 1/7/02 - 30/6/03 1/7/03 - 30/6/04 Giudice di pace 165 217 254 303 340 382 334 310 313 328 Tribunale 858 860 1.002 949 996 965 1.024 990 901 872 860 888 Corti d’appello 1.215 1.251 1.189 1.320 1.075 1.002 1.043 592 446 768 501 425 Durata media in giorni dei processi penali Anno giudiziario 2003 2004 3 Indagini prelim. 375 347 Udienze prelim. 316 293 Tribunale 348 377 Corti d’appello 543 606 state 346.000, con un aumento del 4% rispetto al 2002. Significativo è che il modulo di constatazione amichevole rimane preferibilmente chiuso nel cassetto: si preferisce iniziare un contenzioso legale pur di far valere i propri diritti. Dal 1997 i soli procedimenti civili sono aumentati del 33%, passando da 254.000 a 339.000. Dipinto con le stesse tinte sofferenti degli anni passati il quadro della durata dei processi, permane l’incertezza del cittadino nei confronti della macchina Giustizia, diventata anche una pericolosa minaccia al bilancio economico famigliare. Lunghezza delle cause, infatti, vuol dire anche aumento delle spese per avvocati e periti, alle quali bisogna accettare di esporsi se si deve intraprendere la strada della giustizia. Una polizza di Tutela Giudiziaria, anche se non può garantire esiti sempre favorevoli agli assicurati e neppure brevità dei processi, protegge sicuramente il bilancio economico famigliare di chi si trova nella necessità di dover far valere i propri diritti. ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 3 Protezione Legale Anno VII - n. 22 - Marzo 2005 Ordinamento giudiziario Rinviato alle Camere il progetto di riforma di Pierachille Zinelli La riforma dell’ordinamento giudiziario, in cantiere dal 2002 e finalmente approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati il primo dicembre dello scorso anno, ha subito una nuova, pesante bocciatura in sede di verifica di costituzionalità ad opera del Presidente della Repubblica (messaggio ai Presidenti delle Camere del 16.12.04). I contenuti del testo di legge che hanno sollevato maggiori dibattiti (e polemiche) sono i seguenti: la cosiddetta “separazione delle carriere” - l’aspirante magistrato, all’atto dell’iscrizione al concorso, deve indicare la propria preferenza per la funzione giudicante o requirente; il passaggio dall’una all’altra è consentito solo entro i primi 5 anni dall’ingresso in magistratura; il sistema dei concorsi e delle valutazioni (da cui dipendono la progressione economica e di carriera del magistrato) - in buona parte sottratto alla tradizionale (e costituzionalmente imposta) competenza del Consiglio superiore della magistratura (CSM), viene vincolato alle graduatorie stilate dalla costituenda Scuola superiore della magistratura; i poteri del Ministro della Giustizia e degli “Uffici per il monitoraggio dell’esito dei procedimenti” - al primo viene attribuito un inedito “potere di indirizzo sulle linee di politica giudiziaria” mentre ai secondi il compito di verificare “la sussistenza di rilevanti livelli di infondatezza”delle azioni penali intentate. Il rinvio alle Camere, derivato dalle riserve sul nuovo assetto dei rapporti tra i poteri esecutivo e giudiziario, più per significato simbolico che giuridico, evidenzia la necessità di un profondo ripensamento dei contenuti della legge, pur così a lungo meditati e rielaborati. Il Patentino per i ciclomotori Obbligatorio non solo per i minorenni di Luca Massagrande Per guidare un ciclomotore, l’art. 116 del Codice della Strada stabilisce che i minori di età con almeno 14 anni compiuti e, dal 01/07/2005, i maggiorenni non già titolari di patente di guida, devono conseguire il certificato di idoneità alla guida, il cosiddetto patentino, rilasciato dall’Ufficio Periferico dei Trasporti (ex Motorizzazione). I candidati maggiorenni possono accedere agli esami senza obbligo di seguire alcun corso, mentre i minorenni hanno obbligo di frequenza a corsi specifici. I minorenni possono frequentare appositi corsi organizzati dalle autoscuole, con rilascio del certificato al superamento di un esame finale. I giovani che frequentano scuole di istruzione secondaria, sia statali che private, possono partecipare ai corsi organizzati gratuitamente all'interno della scuola stessa, nell’ambito dell’autonomia scolastica. In questo caso, la prova finale è valutata oltre che da un funzionario esaminatore del Dipartimento per i Trasporti Terrestri, anche dall'operatore responsabile della gestione dei corsi. Chi sarà trovato a guidare il motorino senza patente, rischia un’ammenda da un minimo di € 541,80 ad un massimo di € 2168,25 in caso di reiterazione, oltre al fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni. Nel caso in cui siano accertate violazioni da parte di un minore, la procedura di contestazione e di notificazione, sino alla successiva eventuale ordinanza - ingiunzione del prefetto, deve riguardare ambedue i genitori o quello al quale il minore è affidato. Secondo i principi generali del diritto, e del Codice della Strada in particolare, quando la violazione è commessa da persona capace di intendere e di volere, ma soggetta all’altrui autorità, direzione o vigilanza, la persona rivestita dell’autorità o incaricata della direzione o della vigilanza è obbligata al pagamento della sanzione dovuta, in solido con l’autore della violazione, salvo che possa dimostrare di non avere potuto impedire il fatto. Le persone rivestite dell’autorità e sulle quali incombe il dovere di vigilanza sono i genitori, salvo il caso in cui il minore sia temporaneamente sottoposto alla direzione di altro soggetto, per esempio un datore di lavoro. I genitori sono coinvolti anche in altri aspetti della procedura sanzionatoria. La guida di ciclomotore senza certificato di idoneità, comporta automaticamente anche l’applicazione della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni, con l’affidamento in custodia del veicolo ai genitori, previo pagamento delle spese di trasporto e di custodia, se dovute. La custodia comporta precise responsabilità anche di natura penale. 4 ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 4 Protezione Legale Anno VII - n. 22 - Marzo 2005 NOI E LA LEGGE - L’approfondimento giuridico Diffamazione e diritto di cronaca di Giulia Venturelli La diffamazione è disciplinata dall’art. 595 del codice penale, a norma del quale commette il reato chiunque, comunicando con più persone, offende la reputazione altrui. Le notizie diffamatorie possono essere diffuse sia con il mezzo dello scritto, sia attraverso la pubblicazione di fotografie. La divulgazione di fatti e notizie diffamatori non è punibile, nel caso in cui chi commette il fatto esercita un proprio diritto o agisce con il consenso della persona interessata; la pubblicazione di fatti e notizie di ogni tipo è riconducibile all’esercizio del diritto di cronaca, quale specie della libertà di manifestazionedel pensiero e del diritto/dovere di informare dei giornalisti. In ogni caso il diritto di cronaca deve essere esercitato senza travalicare i limiti imposti dall’ordinamento. Nella sentenza n. 5259 del 18 ottobre 1984 della Corte di Cassazione, vengono codificati i criteri che i giornalisti devono rispettare per non incorrere nei rigori della legge. Detti limiti sono: a) che la notizia sia vera; b) che esista un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti riferiti, in relazione alla loro attualità ed utilità sociale; c) che l’informazione sia obiettiva; d) che l’esposizione sia corretta. Le offese alla reputazione personale o artistica attuate mediante la diffusione di notizie o foto diffamatorie possono comportare danni tanto alla vita di relazione, quanto a quella professionale. L’ ordinamento ha previsto degli specifici strumenti di protezione della reputazione: il diritto di rettifica, la denuncia penale, la tutela cautelare civile e il risarcimento dei danni patrimoniali e morali. In conclusione, da un lato la legittimità dell'esercizio del diritto di cronaca va correlata unicamente alla ricorrenza ed al rispetto dei suoi limiti "interni", dall'altro, il diritto stesso - purché legittimamente esercitato prevale sulla tutela dell'altrui onore e reputazione e costituisce causa di giustificazione del reato di diffamazione. Ancora, le manifestazioni del pensiero sono rilevanti e perseguibili penalmente (ex art. 595 c.p.) allorché superino anche uno solo dei limiti interni del diritto di cronaca. Per segnalazioni: [email protected] RECENSIONI I nuovi scenari del marketing assicurativo di Giuseppe Turchetti Franco Angeli, 2004 (€ 25,00) Il crescente livello di competizione che il settore assicurativo sta sperimentando da alcuni anni, è il segnale inequivocabile di una maggiore dinamica della struttura di offerta del settore finanziario allargato - del quale anche in Italia il business assicurativo è venuto a fare Privacy e lavoro. Il nuovo Testo Unico sulla privacy e la disciplina del rapporto di lavoro ETAS, 2004 (€ 18,00) Il 1° gennaio 2004 è entrato in vigore il nuovo Testo Unico sulla Privacy: il Codice riunisce in un unico contesto la normativa sulla privacy, sostituendo parte - e di una accresciuta consapevolezza, da parte dei consumatori risparmiatori, dell'elevato grado di incertezza che caratterizza la nostra società, del concetto di rischio e degli strumenti tecnici presenti sul mercato per gestirlo in modo professionale. Questo volume, che nasce dalla col- laborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (della quale l’autore è professore associato di Economia e gestione delle imprese) e l’istituto per la Ricerca e lo Sviluppo delle Assicurazioni (Irsa) raccogliendo i contributi di studiosi, consulenti e dirigenti di Compagnie di assicurazioni, traccia le linee evolutive del marketing nel settore assicurativo e fornisce ai manager utili indicazioni sia in chiave strategica che in chiave operativa. la legge n.675/1996 e gli altri decreti legislativi, regolamenti e codici deontologici che si sono succeduti negli ultimi anni, e contiene importanti innovazioni che tengono conto della "giurispruden- za" del Garante e della direttiva UE 2000/58 sulla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche. Il volume fornisce uno strumento pratico, rivolto soprattutto a coloro che, pur non essendo esperti, hanno bisogno di muoversi nel labirinto di norme, sentenze, interpretazioni del Garante, circolari, newsletter ecc. che regolamentano la privacy nel rapporto di lavoro. 5 ARAG_news22 9-03-2005 15:57 Pagina 5 ARAG in dettaglio Protezione Legale Anno VII - n. 22 - Marzo 2005 SERVIZI GENERALI Da sinistra: Roberto Messori, Silvano Podavini, Roberto Dassié, Roberta Girelli, Marzia Bimbato, Dania Fiorini, Sonia Scarperi, Luca Carcereri. I Servizi Generali, coordinati da Marzia Bimbato, fanno parte dell’ufficio Amministrazione e Finanza di ARAG, il cui responsabile è Roberto Dassié. Il gruppo di lavoro è formato da Roberto Messori, Silvano Podavini, Roberta Girelli, Dania Fiorini, Sonia Scarperi e Luca Carcereri. Questo ufficio riveste un ruolo trasversale di supporto operativo per tutte le aree dell’azienda. Tra le principali attività gestite dai Servizi Generali risultano: la gestione degli acquisti aziendali e dei rapporti con i fornitori esterni di servizi, la gestione del parco auto aziendale e della telefonia mobile, nonché il controllo sul funzionamento, la manutenzione e la vigilanza degli immobili aziendali. I Servizi Generali si occupano inoltre della gestione del magazzino, delle spedizioni di materiale alla rete di vendita, della gestione dell’archivio e dei servizi di reception. Per contattare i Servizi Generali si prega di utilizzare il nr. di telefono 045-8290424, il nr. di fax 045-8290449 o l’e-mail: [email protected]. 40 anni fa nasceva ARAG nel nostro Paese. Com’era l’Italia di allora? Siamo nel 1965. Lo stipendio di un operaio è di circa 86.000 lire. Il biglietto del tram costa 50 lire, la tazzina di caffè 60, il pane 170 lire al kg, un litro di latte 130 e di vino 180 lire. La pasta costa 260 lire al kg, la carne di Manzo 1900, un chilo di zucchero costa 245 lire e la benzina costa 120 lire al litro. Una Fiat 600 costa 640.000 lire, un vestito confezionato si paga 35.000 lire, un paio di scarpe 6.000, un televisore 150.000, un disco di musica 1.800, un libro di Montanelli 1.800, un frigorifero 60.000. Nel 1965 in Italia circolano 5.500.000 auto. La tassa di circolazione di una Fiat 600 e' di lire 10.720, mentre per una 1100 si pagano 21.740 lire. Una assicurazione R.C. 10/14 HP costa lire 62.000. L’industria dell’auto è già in crisi, ci sono 792.000 auto immatricolate contro le 916.000 dell’anno precedente. In Italia nel ’65 vengono costruite 1.100.000 vetture e 75.000 veicoli industriali. Di televisori ne funzionano 5.480.000 ed il costo dell'abbonamento RAI è di lire 12.000. Nel '65 l'inflazione è quasi all'8%. E' l'anno in cui Moro con il suo governo di centrosinistra emana vari decreti sull'economia che evitano il tracollo annunciato dai pessimisti (anzi la lira prende l'Oscar monetario - perché se l’Italia è in crisi, gli altri Paesi non è che stiano meglio). E' l'anno in cui si apre il traforo del Monte Bianco e dove si inaugura a Taranto il più grande centro siderurgico d'Europa. E' l'anno in cui si sviluppa il mercato dell'editoria. Con 350 lire, dal giornalaio, l'italiano si porta a casa gli Oscar, i grandi classici della letteratura, e con 50 lire compra un quotidiano. Si tocca (in rapporto alla popolazione) il massimo storico della lettura. In quest’anno imperversa la guerra in Vietnam che continuerà fino al 1975. Per questo Papa Paolo VI và all'ONU e lancia l'accorato appello "mai piu' guerre". Nel resto del mondo: sta scoppiando la rivoluzione culturale in Cina, la Francia entra nel vortice della spirale del terrorismo algerino e il "Che" Guevara lascia Cuba e parte per la rivoluzione in Bolivia. (dati tratti dal sito: www.cronologia.it). ARAG Assicurazioni S.p.A. - Viale delle Nazioni, 9 - 37135 Verona - Tel. 0458290411 Fax 0458290449 6 Giovanni Nenz