Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Bergamo

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Presentazione di PowerPoint - Università degli Studi di Bergamo
METODOLOGIE
INFORMATICHE PER I
BENI CULTURALI
Sonia Maffei
[email protected]
I beni culturali e il Web 2.0
il Web 2.0 permette agli utenti web di
partecipare e interferire con i contenuti dei siti
Nel campo dei beni culturali esso ha permesso
lo sviluppo di nuovi concetti e nuove
applicazioni:
http://video.pmi.it/file/vedi/8/web-20/
– il sapere come impresa collettiva
– network communities culturali
– Digital libraries internazionali
WEB 2.0
• Il web 2.0 permette infatti a un numero sempre maggiore
di persone di partecipare e interferire con i contenuti
dei siti, portando commenti, creando nuovi archivi con
dati presi dalla rete o con testi, documenti e foto
personali, ibridi dove il concetto di autore si sfuma
fortemente. Questo nuovo quadro di riferimento impone
anche agli enti e alle istituzioni che si occupano di beni
culturali una generale riflessione sui metodi di sviluppo
della ricerca, della comunicazione e della valorizzazione
della cultura online.
DIBATTITO WEB 2.0
• La profonda trasformazione a cui si sta assistendo ha aperto un
dibattito molto acceso sulla valutazione del fenomeno, nel quale si
fronteggiano punti di vista diversi:
• ad un estremo molti osservatori esprimono forte preoccupazione
per la manipolazione e l’inquinamento dei dati che possono essere
prodotti da non specialisti, da persone non accreditate
professionalmente, e pongono l’accento sul problema
dell’attendibilità delle informazioni online e sull’importanza del
riconoscimento di autorità in grado di garantire qualità e
accuratezza dei dati.
DIBATTITO WEB 2.0
• All’altro estremo prevale invece l’entusiasmo per
le potenzialità offerte da una partecipazione
sempre più massiccia ai contenuti del web, sulla
scia del successo dei blog e del modello felice
delle network communities, che, come Wikipedia
rendono concreta l’utopia di poter creare prodotti
culturali di qualità con il contributo collettivo
degli utenti.
folksonomy nel WEB 2.0
• A fronte della nuova situazione nuovi vocaboli sono stati coniati
per indicare il sovvertimento gerarchico operabile attraverso la
massiccia partecipazione degli utenti:
• Folksonomia (folksonomy) è il termine attribuito a
Thomas Vander Wal e molto utilizzato oggi per indicare la
possibilità offerta dalla rete di operare sempre nuove classificazioni
basate sulle preferenze via via espresse dagli utenti (in altre parole
una categorizzazione collaborativa di informazioni mediante l’uso
di parole chiave scelte liberamente),
• in opposizione a taxonomy, l’ordinamento imposto dall’alto,
dalle gerarchie scientifiche e istituzionali, emblema del primo
periodo del web (Vander wal 2009).
WEB 2.0
• A questi fenomeni di connette un’altra tendenza
molto importante, legata alla presa di coscienza
delle potenzialità offerte dalla massiccia
pubblicazione e consultazione in rete delle risorse
culturali: la costruzione di nuove biblioteche
digitali che, come Europeana
(http://www.europeana.eu/portal/ ), tendono a
raccogliere e interrelare dati di natura diversa,
tradizionalmente appartenenti ad ambiti separati,
come i musei, le biblioteche, gli archivi, i centri
musicali, le mediateche e videoteche ecc.
Digital library WEB 2.0
Mutamenti terminologici
I definizione
Anni ’80 e ’90 del Novecento
legata alla semplice idea della trasposizione
digitale di una biblioteca reale
Digital library
• Diverse definizioni nel tempo: il termine è stato
soggetto nel corso degli anni a definizioni diverse
che rivelano spesso impostazioni metodologiche
assai differenti: l’espressione è spesso stata
connessa da un lato con Electronic Library
(biblioteca elettronica) e dall’altro con Virtual
Library (biblioteca virtuale).
Digital library
• Definizione estesa: deposito ibrido di dati,
un repository di rappresentazioni digitali di
oggetti ed entità di varia natura e tipologia,
aggregati insieme da relazioni
continuamente modificabili e rimodellabili
sulla base delle diverse esigenze degli
utenti.
– La definizione supera la
frammentazione del patrimonio
culturale reale.
Digital library
– l’idea di un meta-archivio di dati
culturali con percorsi e connessioni
determinate dalle singole richieste degli
utilizzatori.
– Idea di superare la frammentazione del patrimonio culturale
reale, dove rigide separazioni istituzionali imposte da motivi
organizzativi e sociali storicamente determinati limitano spesso
la comprensione e la stessa ricontestualizzazione degli oggetti e
delle informazioni. I vantaggi dell’immaterialità dei dati
digitali, il loro essere dunque esonerati da problemi di spazio e
soprattutto dalle pressanti esigenze pratiche della conservazione
materiale dei manufatti, contribuisce a rendere possibile
i2010 Biblioteche digitali
• L’iniziativa “i2010 Biblioteche digitali” promossa
dalla commissione europea con l’obiettivo di
rendere il patrimonio culturale europeo e
l’informazione scientifica più facilmente
accessibili ed utilizzabili online, sta cercando di
potenziare questi strumenti invitando anche gli
stati membri della comunità europea a creare
strutture di digitalizzazione su vasta scala e creare
azioni coordinate per la creazione di meta-archivi
digitali (Martinelli 2008).
“i2010 Biblioteche Digitali”
Origine ed Obiettivi
•
•
•
•
Promossa dalla Commissione nel 2005 nel quadro
della strategia per la Società dell’Informazione “i2010”
Obiettivo: rendere il patrimonio culturale europeo e
l’informazione scientifica più facilmente accessibili ed
utilizzabili online
28 Aprile 2005: Lettera di 6 capi di Stato e di Governo
al Presidente della Commissione per una Biblioteca
Digitale Europea
30 Settembre 2005: Comunicazione della
Commissione “i2010 Biblioteche Digitali”
“i2010 Biblioteche Digitali”
Aspetti generali
2 aree di riferimento:
1.
2.
Contenuto culturale
Informazione scientifica (pubblicazioni e dati scientifici)
3 assi strategici:
1.
2.
3.
Digitalizzazione:
Accessibilità online
Conservazione digitale
L’iniziativa comprende qualsiasi tipo di media in quanto digitale o
digitalizzabile: libri, giornali e riviste, audiovisivo, musica, foto,
mappe, immagini, informazioni archivistiche, patrimonio museale, siti
archeologici, etc.
“i2010 Biblioteche Digitali”
Livelli di intervento 1
• Livello Politico
• Raccomandazione della Commissione del
24 agosto 2006;
• Conclusioni del Consiglio “Cultura” del 13
novembre 2006;
• Risoluzione del Parlamento europeo del 27
settembre (relazione on. Descamps)
Gruppo di Esperti degli Stati Membri:
implementazione della Raccomandazione e
delle Conclusioni del Consiglio: rapporto
per Consiglio e Parlamento previsto nel
corso del 2008
“i2010 Biblioteche Digitali”
Livelli di intervento 2
• Consultazione degli“stakeholders”:
• Consultazione online (225 risposte)
• Gruppo di Esperti di Alto Livello
•Copyright
•Informazione scientifica
•Partnership Pubblico-Privato
• Livello tecnico: Programma Quadro di Ricerca (tecnologie
ICT, Centri di Competenza, Infrastrutture), Programma
eContentplus
• Livello operativo: creazione della Biblioteca Digitale
Europea
“i2010 Biblioteche Digitali”
Conclusioni
•
L’iniziativa i2010 Biblioteche Digitali opera in primo luogo per migliorare le
condizioni quadro (giuridiche, organizzative, finanziarie e tecniche) per la
digitalizzazione, l’accessibilità’ online e la conservazione digitale.
•
Gli strumenti attualmente utilizzati sono forme di regolazione “morbida”
(Raccomandazione, strumenti finanziari, facilitazione del dialogo tra
stakeholders, coordinamento tra Stati Membri).
•
Azioni specifiche sono state intraprese per il settore dell’informazione
scientifica, che presenta caratteristiche peculiari rispetto al settore culturale.
•
Il secondo asse portante dell’iniziativa, e’ volto a sostenere la creazione della
Biblioteca Digitale Europea, intesa come punto di accesso comune e multilingue
al patrimonio culturale europeo digitale distribuito.
http://www.europeana.eu/portal/
•
•
•
•
Vergilius
Vermeer
Morandi
Michelangelo
http://www.europeana.eu/portal/
Digital-divide
• Il cosiddetto 'digital-divide' (il divario che divide un paese
da un altro nelle politiche di investimento e sviluppo e nelle
strategie di utilizzo e sfruttamento delle risorse digitali) tra
l'Italia e l'Europa è altamente sfavorevole per il nostro paese,
che rivela inoltre anche un forte divario anche interno tra
nord e sud, tra centro e periferie.
Digital library Problemi
• Difficoltà nell’uso di Standard, strumenti
essenziali per l’interoperabilità e preziosi
antidoti contro l’obsolescenza degli archivi
informatici.
• Conservazione delle memorie digitali,
una questione non solo tecnologica, ma
legata anche a strategie di progettazione e
memorizzazione dei dati con la quale
saremo sempre più costretti a fare i conti
per evitare inefficienze e dispersioni di
risorse umane ed economiche.
Digital library Problemi
• Diritto d’autore: ostacolo
all’estensione di testi e opere recenti.
rischio del cosiddetto “buco nero del
XX secolo”, cioè la forzata assenza
dalla rete per problemi di copyright
delle opere di autori del Novecento
• Scarsa efficacia della ricerca online:
difficoltà di interazione e necessità di
creazione di motori di ricerca
specializzati.
Problemi ricerca online
• messa a punto di motori digitali che
permettano il recupero di informazioni
non solo generalistiche, ma al contrario di
estrema specializzazione, senza gli ostacoli
del multilinguismo, della ridondanza
linguistica, del cosiddetto “rumore”
(l’eccessivo recupero di dati, ostacolo tra i
più gravi delle ricerche online).
• Uso di Metadati
Metadati
• metadati ("dati su (altri) dati"
• In essi è contenuta l’informazione che
descrive un insieme di dati e che dà
possibilità di accorparli in categorie più
ampie o di riconoscerne la struttura ecc.)
siano essi metadati descrittivo-semantici
(MDS), che servono a identificare e a
recuperare documenti primari, o
metadati amministrativo-gestionali
(MAG), necessari per la gestione della
struttura.
Metadati
Un esempio di metadati è il sistema Dublin Core (Dublin
Core Metadata Initiative)
OCLC (On line Computer Library Center)
• http://it.wikipedia.org/wiki/Dublin_Core
Storia
• Il trattamento informatico di testi è stato
storicamente il primo settore di sperimentazione
dell’informatica applicata alle scienze umane.
• In periodo preinformatico non erano mancate
imprese eroiche nel settore lessicografico, nello
spoglio e lettura di testi: basti pensare ai vari
thesauri lessicografici tratti dalla Bibbia e dai testi
sacri, come quelli chiamati Distinctiones, sorta di
enormi dizionari alfabetici di simboli che
risalivano al XII secolo.
Storia
• alla fine dell’Ottocento del Thesaurus
Linguae Latinae aveva visto cooperare gli
studiosi di cinque università tedesche
all’ordinamento manuale di oltre dieci
milioni di schede lessicali.
• l’analisi della particella “et” nello schedario del
Thesaurus L.L. a Monaco implicava per lo studioso
che avesse avuto l’opportunità di accedervi, lo
spoglio di quaranta cassetti di 1200 schede
ciascuno.
Storia
• L’impresa storica dell’Index thomisticus
informatizzato, iniziata nel 1949 da padre
Busa e terminata solo nel 1980, non
rappresenta soltanto la prima impresa che
dette inizio alla linguistica
computazionale, ma può essere presa
come caso esemplare di un ampio periodo
si sperimentazioni, perché essa ha
attraversato tutte le prime fasi della storia
dell’elaborazione elettronica di testi, dalle
schede perforate ai nastri magnetici, ai cdrom (Busa 1987).
Storia
• attività lessicografiche e creazione
automatica di
• thesauri
• rimari
• incipitari
• concordanze
• frequenze
• indices locorum
Problemi
• lessici storici
• varianti diacroniche e sincroniche di
scrittura
• (la parola “esempio” poteva essere scritta
in vari modi: “esemplo”, “essempio”,
“exemplo” ecc.)
• ma anche gli omografi
• faccia
Problemi
• Schedatura
– Rappresentazione indiretta di un
documento
• Testo libero
– Rappresentazione diretta di un
documento
Linguaggi di markup
• Il termine markup (marcatura) deriva
dall'ambiente dei tipografi che erano soliti
marcare con annotazioni le parti del testo che
andavano evidenziate o corrette, per poi
segnalarle al compositore o al dattilografo. La
tecnica per creare un testo con l'uso di marcatori
(detti anche tag o codici) richiede una serie di
convenzioni, codificate in un linguaggio di
codifica o marcatura. In generale un linguaggio
di markup descrive i meccanismi di
rappresentazione (strutturali, semantici o
presentazionali) del testo che utilizza
convenzioni standardizzate.
<ricetta>
<titolo>Tiramisù</titolo>
<preparazione>
Mescolare il primo ingrediente e il secondo
in una terrina. Disporre il composto
ottenuto sul terzo ingrediente e lasciare in
frigorifero per almeno 20 minuti.
</preparazione>
<tempo>Mezz’ora</tempo>
</ricetta>
<antologia>
<poesia autore=“Petrarca” opera=“Canzoniere”>
<titolo tipo=“numerico”>I</titolo>
<stanza n=“1”>
<verso>Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono</verso>
<verso>di quei sospiri ond'io nudriva 'l core</verso>
<verso>in sul mio primo giovenile errore</verso>
<verso>quand'era in parte altr'uom da quel ch'i'sono,</verso>
</stanza>
<stanza n=“2”>
<verso>del vario stile in ch'io piango et ragiono</verso>
<verso>fra le vane speranze e 'l van dolore</verso>
<verso>ove sia chi per prova intenda amore</verso>
<verso>spero trovar pietà, nonché perdono.</verso>
</stanza>
</poesia>
</antologia>
<?xml version=“1.0” encoding=“iso-8859-1”
standalone=“yes”?>
<classe>
<studente>
<nome>Mario</nome>
<cognome>Rossi</cognome>
<foto src=“Mario.jpeg”/>
<id tipo=“matricola”>123456</id>
<data tipo=“Nascita”>
<giorno>23</giorno>
<mese>Agosto</mese>
<anno>1986</anno>
</data>
</studente>
<studente>
<nome>Chiara</nome>
<cognome>Verdi<cognome>
<foto src=“Chiara.jpeg”/>
<id tipo=‘matricola’>3632836</id>
<data tipo=“Nascita”>
<giorno>1</giorno>
<mese>Gennaio</mese>
<anno>1985</anno>
</data>
</studente>
</classe>
LA CODIFICA DEL TESTO
UNA DEFINIZIONE
“La codifica del testo può essere definita come
1
una rappresentazione di un testo su un supporto
digitale, in funzione di un determinato punto di
2
vista , secondo un codice condiviso in modo
3
sostanziale dall’uomo e dall’elaboratore
elettronico cui tale codifica è destinata”
1
TESTO
•
•
Astrazioni
Successione di fonemi
rappresentabile tramite grafemi
vs
•
•
•
•
Segmentazioni logiche e
partizioni interne con
organizzazione gerarchica e
funzionale (indipendentemente
dalla loro resa tipografica):
capitoli, paragrafi…
Istanze di responsabilità
dell’autore: il titolo ed il nome
dell’autore, intertitoli, le note…
•
•
DOCUMENTO
Supporto materiale in cui il testo
viene conservato (un libro, un
papiro, una lapide…)
Disposizione delle tracce fisiche
dei segni grafici.
Distribuzione dei vari elementi
all’interno della pagina
Indagine del supporto materiale:
tipi di carattere, collocazione delle
immagini, elementi introdotti non
dall’autore del testo.
2
• Se la codifica è funzionale ad un determinato
punto di vista esistono molteplici modelli di
codifica possibili, tra cui il codificatore sceglie
quello più consono ai suoi obbiettivi.
• Dato che la codifica è un mezzo per rendere
esplicita l’interpretazione di un testo e che tale
interpretazione non è mai univoca, risulta
chiaro che la codifica stessa non può mai
essere assoluta.
3
•
CODICE CONDIVISO TRA
UOMO
ED
ELABORATORE
L’elaboratore deve essere in grado di trasmettere il messaggio
che colui che ha memorizzato il documento aveva intenzione
di comunicare al proprio destinatario.
• Il testo deve essere codificato in Machine Readable Form
(MRF), capace di conservare e ritrasmettere quanto il
codificatore aveva ritenuto di rilevanza semantica.
• Un documento digitale in MRF può essere condiviso da ogni
elaboratore solo se aderisce ad uno standard che ne garantisce
la portabilità.
• La risorsa digitale deve essere fruibile indipendentemente da
hardware, software e piattaforma utilizzati.
STANDARD
• Standard Formali = insieme di norme relative a una
particolare tecnologia emesse da un ente istituzionale
nazionale o internazionale deputato a tale scopo
(International Standardization Organization, ISO)
• Standard di Fatto = tecnologie che per la loro
capillare diffusione sono stati adottate dalla comunità
internazionale come standard formali, anche se la loro
rapida evoluzione e il loro formato proprietario le
rende meno portabili.
PERCHE’ CODIFICARE?
DATO
• Non ha significato
intrinseco, a meno che non
venga inserito in una
struttura che lo colleghi ad
altri dati.
• Es.: 24129
vs
INFORMAZIONE
• Informazione = dati +
struttura
• Legando i dati ad un
contesto specifico
l’informazione si carica di
significato
• L’informazione in un certo
dominio è costituita da dati
strutturati ed organizzati in
maniera esplicita
• 24129: Cap. di Bergamo,
Numero di conto, Numero
di matricola
Testo
• Un testo come flusso di caratteri, parole e frasi è una fonte di
dati linguistici.
• Il testo, però, è anche un’entità altamente strutturata,
all’interno della quale i dati linguistici sono correlati secondo
piani di organizzazione multipli (informazione linguistica):
™ Struttura del testo (sezioni, capitoli, paragrafi, titoli)
™ Struttura del contesto (autore, data pubblicazione, finalità del
testo)
™ Struttura linguistica (info morfologiche, sintattiche,
semantiche)
Il testo diventa fonte di informazione linguistica quando
alcuni di questi livelli di organizzazione e strutturazione
vengono resi espliciti attraverso la codifica.
CHE COSA CODIFICARE?
LA CODIFICA NON E’ ASSOLUTA….
…DIPENDE DALLO SCOPO
•
•
•
•
la struttura, che implica l’individuazione delle
partizioni strutturali del testo (capitoli,
paragrafi, stanze, atti, scene…)
il formato, cioè la riproduzione dell’aspetto
fisico di un dato documento (grassetti, corsivi,
maiuscole, suddivisione in pagine e in righe…)
il contenuto, che comporta il riconoscimento di
determinati aspetti semantici (nomi propri,
funzioni narrative, citazioni, numeri, strutture
sintattiche…)
….
COME CODIFICARE?
1. Programmi di text processing WYSIWYG (What
you see is what you get)
o presentazionali:
• Esempi: Ms-Word; FrontPage; Netscape Composer;
Adobe PDF
• Rappresentano graficamente sullo schermo del computer
un documento nella forma che questo assumerà una volta
stampato
• Codifica invisibile all’utente che interagisce con il
software tramite appositi dispositivi (menu, pulsanti
ecc..) comandati dall’interfaccia grafica e di cui vede gli
effetti direttamente a video. Le etichette di marcatura
vengono automaticamente inserite dal programma in
relazione alle scelte dell’utente.
Vantaggi
• Facilità di utilizzo
• Codifica veloce
Svantaggi
• Codifica esclusivamente delle caratteristiche di formato
• Codifica difficilmente controllabile perché nascosta
all’utente
• Formati proprietari (problema di portabilità): il
documento può essere visualizzato solo dallo stesso tipo
di applicazione in cui è stato creato oppure da un
apposito visualizzatore. Le specifiche di formato non
sono diffuse pubblicamente in modo esplicito e la casa
produttrice si riserva il diritto di cambiarle a propria
discrezione.
2. Linguaggi di markup
Per conciliare:
• rappresentazione di informazione astratta
• portabilità
Un esempio di linguaggio
presentazionale:
PDF
Portable Document Format
Prodotto della Adobe introdotto nel 1993,
nato da una trasformazione di Adobe
Postscript.
PDF (Portable Document
Format)
•
Nasce con l'obiettivo di risolvere il problema di poter condividere e
distribuire documenti con testi e grafica formattati su piattaforme
differenti, mantenendo il layout originale.
• Esprime il meglio delle proprie potenzialità proprio con quelle
applicazioni finalizzate alla stampa, pur mantenendo una buona resa
a video
• Per visualizzare i file PDF occorre Acrobat Reader, oggi ribattezzato
Adobe Reader, un'applicazione gratuita liberamente distribuibile e
disponibile per praticamente tutte le piattaforme informatiche
esistenti: si calcola che sino ad oggi siano state distribuite più di
cinquecentomilioni di copie di tale software.
• Per la creazione di file PDF si utilizza il software Acrobat prodotto
dalla Adobe; da qualche anno, tuttavia, sono comparse sul mercato
soluzioni alternative (sebbene non complete come Acrobat), alcune
delle quali gratuite, per la creazione di documenti PDF.
• I file PDF vengono creati per mezzo di una
stampante virtuale chiamata Distiller: in pratica
il file viene creato in una qualsiasi applicazione,
word processor o altro, e poi inviato alla
stampante virtuale che lo "traduce" in PDF.
• Nel corso degli anni PDF è diventato uno
standard de facto per la distribuzione di
documenti elettronici, nel maggio del duemila è
stato ufficialmente approvato dall'ANSI come
standard ufficiale.
VANTAGGI
• Notevole diffusione
• Capacità di integrare contenuti
multimediali, grafica vettoriale e moduli
interattivi.
• Grande capacità espressiva dal punto di
vista della grafica e della impaginazione del
testo.
LIMITI
• E’ un formato proprietario.
• E’ linguaggio che si concentra esclusivamente sugli
aspetti formali e presentazionali della pagina, e non un
linguaggio di mark-up aperto nato per la marcatura
logica e strutturata.
• Un file in formato PDF deve essere creato, avendo in
mente il dispositivo su cui questo verrà visualizzato. Il
documento PDF potrà soltanto essere ingrandito o
rimpicciolito per adeguarsi al dispositivo altrimenti, ad
esempio, su schermi piccoli come quelli dei Personal
Digital Assistant (PDA), si dovrà ricorrere ad un
fastidioso scrolling verticale ed eventualmente anche
orizzontale.
Una parziale soluzione…
• Per cercare di ovviare a questo inconveniente a partire
dalla versione cinque di Acrobat i file PDF possono
contenere tag (Tagged PDF), che consentono di
riformattare il flusso di testo al fine di adattarsi a
dispositivi diversi. Al file viene applicato una sorta di
'involucro' editabile di metadati
• Tuttavia, essendo il PDF rivolto principalmente alla
rappresentazione finale della pagina ed alla sua
riproduzione su video o a stampa, difficilmente può
possedere la ricchezza di metainformazione e la
conseguente versatilità ed adattabilità alle esigenze più
diverse di un documento basato su di un linguaggio di
markup.
AREA DI LAVORO
BARRA DEGLI STRUMENTI
RIQU
ADR
O DI
NAVI
GAZI
ONE
RIQ
UDA
RO
DEL
DOC
UME
NTO
Possibilità del riquadro di navigazione
Riquadro di navigazione: segnalibri
Riquadro di navigazione: Pagine
Spostarsi nella pagina
•
•
•
•
•
•
Pulsanti
Vista> vai a
Segnalibri
Pagine
Link
Articoli
Zoom
Adattare la pagina alle dimensioni della finestra
Cos’è una digital library
definizione e definizioni
• Il termine Digital Library compare alla fine
degli anni Ottanta per indicare una
collezione di documenti digitali organizzati
per contenuto e finalizzata ad un’utenza
specifica.
Cos’è una digital
library
•
In realtà le sue origini ideali
vanno ricercate nel cuore del
Cinquecento: la famosa ruota
dei libri inventata da Agostino
Ramelli e illustrata e descritta
nel suo libro Le diverse e
artificiose macchine (Parigi,
appresso l’autore, 1588),
permetteva di stare seduti e
“leggere una grande quantità
di libri senza muoversi dal
proprio posto”.
Precedenti digital libraries
• nel 1945, Vanervar Bush progettò il Memex
(MEMory Extender) una macchina
analogica capace di permettere al lettore di
creare di percorsi associativi attraverso
archivi e documenti diversi
• “as we may think”( Bush 1945,
consultabile all’indirizzo http://www.ps.unisb.de/~duchier/pub/vbush/vbush.shtml)
Definzioni
• La prima definizione di Digital Library, risalente
al 1993, è quella di Christine Borgman (Borgman
1993, Borgman 2000), che la identifica con una
struttura in grado di combinare un servizio,
un’architettura di rete, un insieme di risorse
informative (banche dati testuali, dati numerici,
immagini, documenti sonori, video) e un insieme
di strumenti per localizzare, recuperare e utilizzare
l’informazione reperita.
Definzioni
• Una seconda definizione, fornita da Charles
Oppenheim e David Smithson (Oppenheim,
Smithson 1999) e poi seguita anche da William
Arms (Arms 2000), intende la biblioteca digitale
come un servizio informativo, in cui tutte le
risorse siano disponibili in formato digitale e le
funzioni di acquisizione, archiviazione,
preservazione, recupero e accesso siano realizzate
attraverso l’uso di tecnologie digitali.
Definzioni
• In modo più articolato Gary Marchionini ed
Edward Fox (Marchionini, Fox 1999) individuano
quattro componenti proprie dello spazio
informativo in cui nasce la biblioteca digitale, la
comunità degli utenti, la tecnologia, i servizi,
(l’elemento essenziale delle biblioteche digitali del
web 2.0 con possibilità di aiuto in linea,
personalizzazione dei servizi, creazioni di forum e
communities) e infine i contenuti, (i documenti e
nei formati prescelti).
Definzioni
• fin dalla fine degli anni Novanta si
contrappongono due diverse concezioni
» una più liberamente legata al mondo digitale,
incentrata sull’utente e focalizzata sulla creazione
di uno spazio liberamente fruibile dal ricercatore,
» l’altra più tradizionale che vede la biblioteca digitale
come un’espansione delle pratiche presenti nella
biblioteca reale, come estensione di nuovi servizi
offerti dagli utenti.
Definzioni
• Workshop on distributed knowledge work
environments di Santa Fe del 1999
• “il concetto di Digital Library non è quello
di una collezione digitale dotata di strumenti
di gestione dell’informazione. È piuttosto
uno spazio in cui mettere insieme
collezione, servizi e persone a supporto
dell’intero ciclo di vita della creazione, uso,
preservazione dei dati, informazione e
conoscenza”
Definzioni
• proposta dai bibliotecari della Digital
Libraries Federation (DLF)
– Le biblioteche digitali sono organizzazioni che
forniscono le risorse, compreso il personale
specializzato, per selezionare, organizzare dare
l’accesso intellettuale, interpretare, distribuire,
preservare l’integrità e assicurare la persistenza
nel tempo delle collezioni digitali così che
queste possano essere accessibili prontamente
ed economicamente per una comunità definita o
per un insieme di comunità
Classificazioni delle digital libraries
• in base ai formati con cui i documenti vengono archiviati alla fonte e
distribuiti agli utenti: formato immagine, formati in MRF, formati applicativi
proprietari codifiche ‘puro testo’, basate sui sistemi di codifica ASCII, ISO 8859
o UNICODE; formati applicativi proprietari quali Postscript, Portable Document
Format (PDF), Rich Text Format (RTF); .
• In base alla modalità di accesso e di consultazione dei
documenti elettronici:
– distribuzione remota di file contenenti documenti digitali in vari formati per la
consultazione off-line;
– consultazione online di documenti in ambiente Web;
– consultazione avanzata di documenti mediante dispositivi di information retrieval o
sistemi con funzionalità di analisi testuale particolari.
Classificazioni delle digital libraries
• In base al tipo di ente, organizzazione o
struttura che ha realizzato la biblioteca:
– Progetti di ricerca promossi dal mondo bibliotecario
tradizionale,
– progetti di ricerca accademici e
– progetti non istituzionali creati da volontari.
Classificazioni delle digital libraries
– Progetti di ricerca promossi dal mondo bibliotecario
tradizionale,
– Digital Libraries Initiative, finanziato congiuntamente dalla
National Science Foundation (NSF), dalla Department of
Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e dalla
NASA con lo scopo di sviluppare e sperimentare nuove
tecnologie per l’archiviazione e la gestione di archivi in
formato digitale resi disponibili attraverso reti di
comunicazione http://rs6.loc.gov/ammem/dli2/
– Biblioteca Digitale Italiana
http://www.bibliotecadigitaleitaliana.it/genera.jsp
Classificazioni delle digital libraries
• progetti di ricerca accademici e
– l’Oxford Text Archive (OTA http://ota.ahds.ac.uk/
realizzato dall’Oxford University Computing Services
(OUCS), che è composto da oltre 2.500 testi elettronici di
ambito letterario e saggistico. Studiosi e centri di ricerca di
tutto il mondo hanno fornito all’ OTA le trascrizioni e le
edizioni elettroniche effettuate nella loro attività scientifica,
permettendo così la costruzione di un archivio formato da
edizioni filologicamente molto qualificate, che
rappresentano un’importante risorsa scientifica,
specialmente per la comunità dei ricercatori e studiosi di
area umanistica. I testi sono per la maggior parte codificati
in formato SGML o XML, in base alle specifiche TEI.
Classificazioni delle digital libraries
Progetti non istituzionali creati da volontari
Million Book Project,
http://www.archive.org/details/millionbooks
(promosso dai volontari dell’associazione Internet
Archive)
il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.net/),
Classificazioni delle digital libraries
• In base al tipo di ente, organizzazione o struttura
che ha realizzato la biblioteca:
– Progetti di ricerca promossi dal mondo bibliotecario tradizionale,
– progetti di ricerca accademici e
– progetti non istituzionali creati da volontari.
• In base alle funzionalità offerte all’utente
– le banche dati di anastatiche digitali;
– gli archivi di opere in formato MRF ma senza strumenti di ricerca
particolarmente raffinati;
– le banche dati di testi codificati, dotate di motori di ricerca testuali
specifici che consentono interrogazioni molto raffinate e altre
funzionalità particolari: indici, itinerari tematici attraverso i testi ecc.
Digital Libraries
• Testi come immagine
„
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi trascritti in formato MRF
Manuzio: <http://www.liberliber.it/biblioteca/index.htm>
Testi trascritti MRF e ricercabili
Digital Libraries
• Testi come immagine
„
Gallica:
<http://gallica.bnf.fr/>
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
Bibliotheca Augustana:
http://www.fh-augsburg.de/~harsch/augustana.html
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
Manuzio:
<http://www.liberliber.it/biblioteca/>
Sonia Maffei
Digital Libraries
• Virtual Library
• Servizi offerti dalle biblioteche
• Cataloghi on-line
• Prestito
• bibliografie
• Digital Library
• Biblioteche di testi integrali
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• 90.000 opere
•
•
•
•
Struttura della biblioteca:
Cura nella presentazione
Divisione per sezioni
Per cronologia
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
•
•
•
•
•
Ricerca:
Per temi
Per autori
Per titoli
Per date
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• Rappresentazione
indiretta del documento
• Rappresentazione diretta
del documento
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Rappresentazione
indiretta del documento
• Astrazione
• Scheda
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• Principio del catalogo
on-line
• Con aggiunta della
visualizzazione del libro
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
Vantaggi e Svantaggi
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• Vantaggi
• Per l’utente:
Semplicità d’uso
Riproduzione completa
Gran numero di testi
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine Vantaggi
Per l’istituzione
Costo
Tempistica
Facilità di costruzione
facile assemblamento di un
gran numero di testi
Conservazione testi rari
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• Svantaggi
Per l’utente
impossibilità di ricercare all’interno dei
testi.
Per cercare una parola occorre sfogliare
tutto il libro:
Lentezza di internet, costi ecc.
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
• Testi come immagine
• Svantaggi
Per l’istituzione
impossibilità di rielaborare il materiale
linguistico con nuovi progetti
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
Impossibile ricercare all’interno dei
testi.
Perché il libro è per il computer una
semplice immagine
Digital Libraries
Gallica: <http://gallica.bnf.fr/>
Impossibile ricercare all’interno dei
testi.
Perché il libro è un insieme di valori di
colore e luminosità, non un insieme di parole
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
•
•
•
•
Ordinamento dei testi
Per grandi temi
Per Autore
Per Cronologia
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
• Ogni autore ha una scheda
biografica e poi il testo
interamente riprodotto
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
• Vantaggi e svantaggi
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
• Vantaggi per l’utente
• Il lettore può anche ricercare nel
testo (in modo elementare)
• Non è anastatica, problema rapporti
testo e paratesto
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
• Vantaggi per l’istituzione
• Il costo è ancora contenuto
• Non occorre avere edizioni originali
di riferimento
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Bibliotheca Augustana
• Svantaggi
• La ricerca è molto semplificata
• Molta attenzione alle edizioni
utilizzate (problema copyright)
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Liber Liber, progetto Manuzio
•
•
•
•
•
Ordinamento dei testi
Per grandi temi
Per Autore
Per Cronologia
Possibilità di scaricare il testo
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Liber Liber, progetto Manuzio
• Schede biografiche autori
• Per le scuole
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Liber Liber, progetto Manuzio
• Scheda su ogni opera con indicazioni
• Dell’edizione utilizzata e dei collaboratori ecc.
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Liber Liber, progetto Manuzio
• Non più scannerizzazione, ma
• Lavoro di trascrizione di testi
Digital Libraries
• Testi trascritti in formato MRF
• Liber Liber, progetto Manuzio
Fasi di lavoro:
Scannerizzazione
OCR
Controllo e verifica
Digital Libraries
Testi trascritti MRF e ricercabili
con raffinati strumenti di ricerca
Intratext:
http://www.intratext.com/
Digital Libraries
• Testi trascritti in
formato MRF e
ricercabili con raffinati
strumenti di ricerca
• Intratext
• http://www.intratext.co
m
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Intratext
Elenchi tematici e
Per autore
Per titolo
Per lingua
•Glossario
Guida rapida
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Intratext
Il testo è integrale ed
elaborato con particolari
strumenti
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Intratext
Frequenze
Concordanze
Contesti
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Frequenza:
quante volte una forma
compare in un testo
Differenze tra Forma o
Lemma
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Forma:
Sequenza di caratteri
FACCIA
VENTI
MANI
Lemmatizzare o non
lemmatizzare?
• L’impossibilità di trattare con il computer la
diversità semantica e lo spessore espressivo
del linguaggio
• introduce la lemmatizzazione manuale
• FACCIA
• BASSO RILIEVO, BASSORILIEVO
• ROSA, ROSAE
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Lemma:
Forma padre a cui si riconducono
tutte le forme figlie
FARE
FACCIA
FACCIA
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Concordanza:
“Concorda” una forma nel
suo contesto, cioè nella
frase o nella porzione di
testo che la contiene
Digital Libraries
•Testi trascritti in formato MRF e ricercabili con raffinati strumenti
di ricerca
Concordanza:
Vari tipi di contesti
KWIC
KWOC
(testo dimostrativo da non usare per lettura o citazione)
Digital Libraries
• Testi trascritti e ricercabili
CIBIT:
http://www.bibliotecaitaliana.it/
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
Per la creazione dei metadati è stato utilizzato lo
schema METS (Metadata Encoding and
Transmission Standard) — elaborato dal
Network Development and MARC Standards
Office of the Library of Congress - che consente
la rappresentazione di metadati descrittivi,
tecnici e gestionali in XML,
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
Lo schema XML è stato mappato a sua volta con lo
schema MAG (Metadati gestionali
amministrativi e strutturali per le risorse
digitali) elaborato dal Gruppo di studio sugli
standard e le applicazioni di metadati nei beni
culturali promosso dall'ICCU (Istituto Centrale
per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e
per le informazioni bibliografiche).
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
Dublin Core Metadata Element Set, versione
1.1
http://www.iccu.sbn.it/dublinco.html
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
Codifica dei testi
Cibit ha adottato come linguaggio di
codifica dei testi lo schema di
codifica della Text Encoding
Iniziative (TEI P4), basato sulla
sintassi del linguaggio XML
(Extensible markup Language).
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
• Livello 1: divisioni strutturali
• Livello 2: divisioni tematiche; enfasi e
segmenti in lingue diverse dalla lingua
base del testo
Sonia Maffei
BiViO
http://bivio.signum.sns.it/
Per la creazione dei metadati è stato
utilizzato lo schema TEI (Text Encoding
Initiative) rappresentazione di metadati
descrittivi, tecnici e gestionali in XML.
Sonia Maffei
CIBIT
http://www.bibliotecaitaliana.it/index.asp
• Livello 1: divisioni strutturali
• Livello 2: divisioni strutturali con
indicazioni esplicite di tipologia
• Livello 3: Citazioni esplicite con
riferimento autorei
• Livello 4: segmenti in lingue diverse
dalla lingua base del testo
• Livello 5: rapporto testo e immagini
Sonia Maffei
Corpus informatico belloriano
http://biblio.signum.sns.it/bellori/
Digital Libraries
Testi trascritti MRF e ricercabili
Biblioteca BIVIO
<http://www.bivionline.it/>
Digital Libraries
NTERT ARCHVE
Monumenta rariora: http://moratesti.cribecu.sns.it/:
Europeana
• http://dev.europeana.eu/
A partire dalla primavera 2007 Gallica sta evolvendo nel più ambizioso
progetto Europeana, sviluppata dalla Bibliothèque Nationale de
France (BnF), nel quadro di un progetto di Biblioteca digitale europea
in collaborazione con la Biblioteca nazionale ungherese Széchényie e
con la Biblioteca nazionale del Portogallo, ma destinato ad allargarsi ad
altre collaborazioni. Il progetto è in linea dal 22 marzo 2007 e
attualmente propone 12.000 testi librari, liberi da diritti d’autore in
formata immagine e in formata testa ottenuto tramite OCR, ma
promette di espandersi al ritmo di 100.000 testi all’anno241.
Europeana
• http://dev.europeana.eu/
. I testi sono ricercabili per epoca (dal XVI al XX secolo), per lingua (tedesco, inglese,
spagnolo, francese, italiano, latino e portoghese), per provenienza
(Bibliothèque nationale de France, Biblioteca nazionale ungherese
Széchényie e la Biblioteca nazionale del Portogallo) e per autore.
Europeana nasce sulla scia di un progetto più ampio, in cui confluirà quello della European
Library.242 Il portale, che sta digitalizzando gli
archivi delle più importanti biblioteche continentali, è sostenuto
dall’Unione europea come contributo fondamentale alla costruzione di
un’identità culturale europea, alla condivisione del sapere e alla
preservazione della diversità fra le culture. L’European Library www.edlproject.eu/
, on line dal 2005, mette già assieme in OPAC 47 biblioteche nazionali del continente, ma
vuole raggiungere l’obiettivo di oltre 6 milioni di opere on line - fra
libri, documenti e filmati - entro il 2010
American Memory
• http://memory.loc.gov/
• Un progetto di digitalizzazione di parte del proprio patrimonio è stato
intrapreso anche dalla Library of Congress di Washington, che peraltro
partecipa attivamente al programma DLI. Il primo risultato dei
programmi di digitalizzazione della Library of Congress è il progetto
American Memory,243 un archivio di documenti storici, testi, lettere e
memorie private, foto, immagini, filmati relativi alla storia del paese
dalle sue origini ai giorni nostri. Tutti i documenti, parte dell’enorme
patrimonio documentale della biblioteca, sono stati digitalizzati in
formato SGML per i materiali testuali, JPEG e MPEG per immagini e
filmati, e inseriti in un grande archivio multimediale che può essere
ricercato secondo vari criteri.
Biblioteca Digitale Italiana
http://www.bibliotecadigitaleitaliana.it/genera
.jsp
Anche in Italia è stato avviato un progetto nazionale per la
digitalizzazione del patrimonio culturale testuale. Si tratta del
programma quadro Biblioteca Digitale Italiana, promosso e
fïnanziato nel 2001 dalla Direzione Generale Beni Librari
e dell’Editoria del Ministero per i Beni Culturali. Gli
obiettivi di Biblioteca Digitale Italiana sono quelli di
avviare e coordinare progetti di digitalizzazione,
principalmente in ambito bibliotecario, ma soprattutto di
definire linee guida e documenti di indirizzo in questo
settore, al fine di garantire qualità scientifica, affidabilità e
sostenibilità economica dei singoli progetti.
Oxford Text Archive (OTA)
Tra i progetti sviluppati presso sedi universitarie e centri di ricerca istituzionali da ricordare è l’Oxford
Text Archive (OTA), realizzato dall’Oxford University Computing Services (OUCS). L’archivio è
costituto da oltre 2.500 testi elettronici di ambito letterario e saggistico, oltre che da alcune opere di
riferimento standard per la lingua inglese (ad esempio il British National Corpus e il Roget
Thesaurus).
La maggior partedei titoli sono collocati nell’area culturale anglosassone, ma non
mancano testi latini, greci e in altre lingue nazionali (tra cui l’italiano).
Gran parte delle risorse dell’OTA provengono da singoli studiosi e
centri di ricerca di tutto il mondo, che forniscono a questa importante
istituzione le trascrizioni e le edizioni elettroniche effettuate nella loro
attività scientifica. Per questo l’archivio è costituito da edizioni
altamente qualificate dal punto di vista filologico, che rappresentano
un’importante risorsa di carattere scientifico, specialmente per la
comunità umanistica. I testi sono per la maggior parte codificati in
formato SGML o XML, in base alle specifiche TEI. Poiché in molti casi si
tratta di opere coperte da diritti di autore, solo una parte dei testi
posseduti dall’OTA sono accessibili gratuitamente su Internet.
Oxford Text Archive (OTA)
http://ota.ahds.ac.uk/
L’accesso alla collezione pubblica dell’OTA si
basa su una interfaccia Web particolarmente curata, che mette a
disposizione dell’utente un catalogo elettronico dei testi ricercabili per
autore, genere, lingua, formato e titolo. Una volta individuati i
documenti desiderati, l’utente può decidere di effettuare il download dei
file selezionati o di accedere a una maschera di ricerca per termini che
genera un elenco di concordanze in formato Key Word In Context
(KWIC, in cui il termine ricercato viene mostrato nell’ambito di un
contesto variabile di parole che lo precedono e lo seguono), da cui poi è
possibile accedere all’intero documento.
Electronic Text Center (ETC)
Altro importante progetto è Electronic Text Center (ETC) che ha sede
presso la University of Virginia (http://etext.lib.virginia.edu/), un
centro di ricerca che ha lo scopo di creare archivi di testi elettronici in
formato SGML e di promuovere lo sviluppo e l’applicazione di sistemi
di analisi informatizzata dei testi. Tra le varie iniziative, l’ETC ha
realizzato un’importante Digital Library, che ospita molte migliaia di
testi in SGML/TEI, suddivisi in diverse collezioni. La gestione
dell’archivio testuale è affidata a un motore di ricerca in grado di
interpretare le codifiche SGML, e si possono, per esempio, fare ricerche
sulla base dati testuale, specificando che la parola cercata deve apparire
solo nei titoli di un capitolo, o nell’ambito di un discorso diretto. La
biblioteca contiene testi in diverse lingue: inglese, francese, tedesco,
Electronic Text Center (ETC)
http://etc.dal.ca/
in collaborazione con la University of Pittsburgh, sono stati resi
disponibili anche testi in giapponese, nell’ambito di un progetto
denominato Japanese Text Initiative. Tuttavia, solo alcune di queste
collezioni sono liberamente consultabili da una rete esterna al campus
universitario della Virginia: tra queste la Modern English Collection, con
oltre 1.500 titoli, che contiene anche illustrazioni e immagini di parte
dei manoscritti; la Middle English Collection; la Special Collection,
dedicata
ad autori afro-americani; la raccolta British Poetry 1780-1910.
Perseus
http://www.perseus.tufts.edu/
Un altro prestigioso progetto in area umanistica è il Perseus Project.248 Il
progetto, avviato nel 1985, si proponeva di realizzare un’edizione
elettronica della letteratura greca. Da allora sono state realizzate due
edizioni su CD-ROM, divenute un insostituibile strumento di lavoro
nell’ambito degli studi classici, contenenti i testi di quasi tutta la
letteratura greca in lingua originale e in traduzione, nonché un archivio
di immagini su tutti gli aspetti della cultura dell’antica Grecia.
Nel 1995 è stata creata anche una versione Web del progetto, la Perseus Digital
Library. Il sito consente di accedere gratuitamente a tutti i materiali
testuali del CD, a una collezione di testi della letteratura latina in latino
e in traduzione inglese, alle opere complete del tragediografo
rinascimentale inglese Christopher Marlowe, e a vari materiali relativi a
Shakespeare.
Perseus
http://www.perseus.tufts.edu/
L’individuazione e la consultazione dei singoli testi
possono avvenire mediante un motore di ricerca, o un elenco degli
autori contenuti in ciascuna collezione, da cui si passa direttamente alla
visualizzazione on line. I testi greci possono essere visualizzati sia nella
traslitterazione in alfabeto latino, sia direttamente in alfabeto greco, sia
in traduzione inglese (quest’ultima è disponibile anche per i testi latini).
Per i testi greci è anche possibile avere informazioni morfosintattiche e
lessicografiche per ogni parola.
TIL, Testi Italiani in Linea,
http://til.scu.uniromal.it/
In ambito italiano troviamo il progetto TIL, Testi Italiani in Linea,
coordinato dal CRILet (Centro ricerche Informatica e Letteratura,
Dipartimento di studi Filologici Linguistici e Letterari di Roma ‘La
Sapienza’.250 Si tratta di una Digital Library incentrata sulla tradizione
letteraria italiana, articolata in diverse collezioni. I testi, codificati in
formato XML/TEI, sono interrogabili mediante una interfaccia Web
molto avanzata, in grado di fornire sia all’utente occasionale sia al
ricercatore avanzati strumenti di ricerca e di analisi testuale. Sono
disponibili un ambiente di lettura diviso in un’area che contiene il
sommario dell’opera (generato dinamicamente dal sistema) e una che
contiene il testo selezionato.
TIL, Testi Italiani in Linea,
http://til.scu.uniromal.it/
Sono ammesse ricerche sui metadati,
ricerche contestuali per ogni singolo testo e per collezioni e
sottocollezioni, ricerche di termini, frasi o elementi testuali nel contesto
di altri elementi esplicitati mediante la codifica XML/TEI, e ricerche
KWIC, che consentono di generare le concordance in formato key word
in context di termini o stringhe per un singolo testo. Molti testi presenti
nella biblioteca digitale TIL, inoltre, sono corredati da una serie di
materiali introduttivi e di contesto, che servono a fornire agli utenti
nozioni di base relative alle opere archiviate.
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Bib. Dig. Per la storia dell’arte
1. Accademia della Crusca
2. ARTFL Project
3. Arthistoricum.net - Virtual Library
for Art History
4. Athena
5. Gutenberg Bible
6. La Bibbia nel Cinquecento
7. Biblioteca Ambrosiana Digitale
8. Bibliotheca Augustana
9. La Biblioteca delle fonti storicoartistiche
10. Biblioteca digitale della Biblioteca
Estense di Modena
11. Biblioteca digitale della Biblioteca
Nazionale di Napoli
12. BIVIO - Biblioteca Virtuale OnLine
13. CEEC - Codices Electronici
Ecclesiae Coloniensis
14. CEFAEL - Collections de l’Ecole
française d’Athènes en ligne
15. CETH - The Center for Electronic
Texts in the Humanities
16. Garos - Concordancia de
Inscripciones griegas
17. Il Corpus informatico belloriano
18. Corpus Inscriptionum Latinarum
19. CSAI - Corpus of South Arabian
Inscriptions
20. Digital Library for the Decorative Arts and
Material Culture
21. The Digital Scriptorium
22. Efemeridi - Giuseppe Bencivenni Pelli
23. The Electronic Text Center at the
University of Virginia
24. E-leo
25. Emblematica Online
26. Epigraphische Datenbank Heidelberg
27. La Fortuna visiva di Pompei
28. Galileo Digitale
29. Gallica - la bibliothèque numérique
30. Glascow Emblem Digitisation Project
31. Glossario dell’edilizia romana tra
Rinascimento e Barocco
32. Internet Culturale
33. Internet Medieval Sourcebook
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34. IntraText Public Library
35. John Talman
36. Lineamenta
37. Memofonte
38. Monumenta Rariora
110
39. The Online Books Page
40. Online Medieval and Classical Library
41. Oxford-Google Digitization Project
42. Oxford Text Archive
43. Open Emblem Portal
44. Poeti d’Italia in lingua latina tra Medioevo e Rinascimento
45. The University of Chicago Library
46. Le Vite di Giorgio Vasari
47. II Vocabolario Toscano dell’Arte del Disegno