corso siena gruppo A 2parte
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corso siena gruppo A 2parte
Cara Mamma, Ho visto anch’io i miei voti, sono demoralizato, non ce la faccio più, quando mi tocca studiare 2h di fila dopo le lezioni per prendere 0 in un compito di algebra che credevi andato bene cè da scoraggiarsi, allora ho lasciato perdere tutto per ricomminciare a prepararmi per le interrogazzioni e il mio voto basso in condotta spiega sicuramente il ripasso delle lezioni di geologia durante la lezzione di matematica. Non sono abastanza intelligente e studioso per continuare la scuola. Non mi interessa, mi viene malditesta a stare rinchiuso tra i libri, non capisco niente di inglese, di algebra, facio schifo in ortografia, che cosa rimane? (Daniel Pennac. Età 14 anni. Classe terza media) DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA Disortografia: difficoltà ortografiche. La difficoltà riguarda l'ortografia. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali etc.). Disgrafia: difficoltà a livello grafo esecutivo. Il disturbo della scrittura riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. È una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto. DISORTOGRAFIA • La disortografia è un disturbi di scrittura associato alla dislessia evolutiva; consistono in difficoltà nel realizzare i processi di correzione automatica del testo. Gli errori si distinguono in: 1) Errori fonologici – Scambio grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, p-q, a-e) – omissioni o aggiunte di lettere o sillabe – inversioni (il-li) – grafema inesatto (sh,sch, ghi) DISGRAFIA 2) Errori non fonologici - Separazioni irregolari (in sieme) - Fusioni irregolari (“lacqua”, “nonèvero”) - Scambio grafema omofono (“quore”, cuaderno, squola) - Omissione o aggiunta di h 3) Altri errori - Accenti - Doppie • La disgrafia è generalmente legata ad un quadro di Disprassia (Disturbo Specifico della Funzione Motoria) • Può essere secondaria ad una lateralizzazione incompleta • Può incidere sul controllo fonologico ed ortografico 1 PARAMETRI • Lettere o parole mal allineate • spazio insufficiente tra le parole • curve acute di collegamento • irregolarità nei collegamenti (pause) • assenza di collegamenti • collisione di lettere • forma e dimensione delle lettere variabile • deformazioni di lettere Le difficoltà tipiche del bambino disgrafico • lentezza nello scrivere • pressione debole oppure eccessiva esercitata sul foglio • tendenza alla macro o micrografia • discontinuità nel gesto (presenza di interruzioni) • occupazione dello spazio nel foglio • inesatta legatura tra i segni • ripassature e correzioni Le difficoltà tipiche del bambino disgrafico Le difficoltà tipiche del bambino disgrafico DISCALCULIA • Consensus Conference (2007)→ nella discalculia si distinguono diversi profili: - difficoltà nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) - difficoltà nelle procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) - difficoltà nel calcolo (recupero di fatti numerici). • Molti dislessici sono anche discalculici, ovvero non riescono a: imparare le procedure delle operazioni aritmetiche imparare le tabelline fare numerazioni regressive fare calcoli in automatico Ma detta così sembra che la difficoltà sia nel far di conto… 2 Le difficoltà tipiche del bambino discalculico • Non riesce a memorizzare le tabelline • Non esegue correttamente i calcoli scritti poiché non riesce a ricordare i vari passaggi necessari per eseguire un’operazione • Commette errori di calcolo • Legge e scrive male i numeri • Non riesce a impostare il calcolo • Non riesce a passare dal codice arabico a quello alfabetico • Non riesce a contare all’indietro Esempi • “Scrivi milleseicentonove”. E l’alunno scrive 1000609. • 34 x 2= 36. L’alunno esegue una somma errore intelligente. Componente visuospaziale, il x è spostato di pochi gradi dal +. Difficoltà scolastiche 2. Bambini che incontrano difficoltà scolastiche in quanto portatori di una disabilità specifica di apprendimento di natura endogena. Si tratta di problemi che sussistono indipendentemente dalla volontà del bambino o dall’atteggiamento educativo dei genitori. Cosa indagare • • • • • • Calcolo a mente Calcolo scritto Giudizio di numerosità Trasformazione in cifre Ordinamento Recupero fatti numerici Difficoltà scolastiche Distinzione tra: 1. Bambini che presentano difficoltà scolastiche senza che vi siano evidenze per condizioni endogene che giustifichino queste difficoltà. In questo caso le difficoltà sono probabilmente riconducibili a cause ambientali, cioè a fattori che riguardano l’ambiente educativo e relazionale o quello scolastico in cui il bambino vive (famiglia, contesto scolastico, ecc). Difficoltà scolastiche Nel contesto italiano, per difficoltà pertanto si intende una prestazione da parte di uno studente inferiore ai livelli attesi per età o per scolarità, definita tale nel contesto scolastico attraverso la somministrazione, in genere collettiva, di prove standardizzate; quando si parla invece di disturbo di apprendimento si intende la verifica di una condizione attraverso un procedimento clinico che documenti la presenza di un deficit in grado di spiegare le problematiche dello studente. Tressoldi P.E., Vio C. (2008), È proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento?, in "Dislessia", Vol. 5, n. 2, maggio 2008, pp.139-147 3 Osservazione longitudinale E’ NECESSARIA UN’ interventi) nti) UN’OSSERVAZIONE LONGITUDINALE PER DISTINGUERE (dopo i primi interve Un ritardo nell’ nell’apprendimento Tressoldi P.E., Vio C. (2008), È proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento?, in "Dislessia", Vol. 5, n. 2, maggio 2008, pp.139-147 Osservazione longitudinale Quando le difficoltà persistono alla scuola media è ragionevole pensare a un disturbo dell’apprendimento non diagnosticato, ma occorre sempre prima informarsi sul percorso scolastico precedente, parlare con la famiglia e eventualmente suggerire un esame approfondito delle difficoltà. Qualche osservazione • Non esiste la bacchetta magica • Non esistono ricette valide per tutti Un Disturbo Specifico dell’’Apprendimento (DSA) dell L’identificazione della difficoltà di apprendimento che non prevede l’osservazione longitudinale non consente di distinguere tra il ritardo semplice dell’apprendimento e invece la presenza di un disturbo più severo e persistente. Al di là delle CM • Circolari ministeriali (uso strumenti compensativi e misure dispensative, referente per la dislessia, sportello, valutazione, esami ministeriali…) • Strategie e accorgimenti che aiutino tutti i bambini (font più leggibili, scrittura in stampatello, utilizzo di modalità didattiche diverse, ecc) Cosa osservare in classe Le conseguenze: • facile distraibilità, tempi brevi di attenzione • impulsività, irrequietezza, insofferenza • aggressività verso i compagni di classe • eccessiva esuberanza o chiusura • perdita di motivazione a apprendere • pigrizia, svogliatezza • grande senso di frustrazione • effetto negativo del disturbo sul livello di autostima • reazioni psicologiche e psicosomatiche (nausea, cefalea, ecc..) 4 Cosa osservare in classe Cosa osservare in classe Innanzitutto segni di disagio, ossia: • chi esce spesso dalla classe • chi sbadiglia spesso • chi non vuole lavorare • chi si ammala spesso • chi manifesta disturbi somatici al momento di andare a scuola • chi rifiuta testardamente le attività e chi vi si sottrae opponendosi aggressivamente alle richieste • chi usa stratagemmi vari • Problemi nell’elaborazione visiva del testo scritto, in assenza di problemi di vista • Difficoltà a memorizzare la forma, l’orientamento e la sequenza di precise configurazioni. Per es: - confusione tra b e d, tra p e q - difficoltà a tenere il segno - difficoltà a procedere in modo ordinato nella lettura - difficoltà a organizzare spazialmente il lavoro nella pagina con immagini e rappresentazioni grafiche miste Cosa osservare in classe Situazione in classe • • • • • Chi non conosce l’ordine dei mesi dell’anno, delle stagioni, dei giorni della settimana, ecc Chi non sa leggere l’orologio Chi confonde la destra con la sinistra Chi non sa allacciarsi le scarpe Chi non ricorda il proprio compleanno Chi fa una diagnosi di dsa? PSICOLOGO • Discalculia: dalla terza elementare NPI privato Quando una diagnosi di dsa? • DSA: dalla seconda elementare DSA pubblico • Bambini con difficoltà scolastiche • Bambini con dsa diagnosticato che non seguono un trattamento specifico • Bambini con dsa diagnosticato che seguono un trattamento specifico • Bambini con dsa non diagnosticati pubblico privato Ma allora prima ha senso una valutazione? 5 Perché intervenire in prima Intervenire per: • evitare che aumenti la distanza tra le prestazioni del bambino con difficoltà e quelle del resto della classe • evitare che si strutturino sensi di inferiorità o di inadeguatezza che influiscono negativamente sull’apprendimento Una diagnosi tardiva? • Sebbene sia utile fare la diagnosi precocemente, essa è necessaria anche alle medie e alle superiori per i casi che non sono ancora stati diagnosticati. Infatti solo con una diagnosi accurata si può intervenire in modo mirato e personalizzato, organizzando la didattica e il programma di potenziamento. Senza diagnosi I ragazzi che non sono riconosciuti come dislessici non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento. Il mancato riconoscimento ha importanti conseguenze psicologiche, determina spesso l’abbandono della scuola e talvolta un futuro professionale di basso livello, nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano. Inoltre influisce negativamente sullo sviluppo della personalità e compromette un adattamento sociale equilibrato. Bambini senza diagnosi? Perché ci sono bambini che apparentemente alla primaria non hanno avuto problemi, che invece si manifestano all’ingresso della prima media? Sottovalutazione della situazione Non conoscenza dei dsa Insegnanti buonisti Negazione da parte della famiglia Un punto di riferimento VELOCITÀLETTURA IN TERZA MEDIA •NORMODOTATO 5-6 SILLABE/SEC •DISL. MEDIO LIEVE 3 SILLABE/SEC •DISL. SEVERO 1/1,5 SILLABE/SEC •DISL. MOLTO SEVERO 0,9 SILLABE/SEC L’invio • Solo i genitori possono decidere di far fare una diagnosi al proprio figlio. • L’insegnante non può in questo sostituirsi ai genitori, ma essendo “in prima linea” deve consigliare con delicatezza i genitori. • E’ fondamentale la collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti. 6 Attenzione a non patologizzare ! La diagnosi può essere fatta solo dallo specialista ! Devono essere escluse altre cause ! La causa biologica dei dsa non deve diventare motivo di esclusione CENTRO RISORSE srl Via Galcianese 107/M 59100 Prato (PO) Tel. 0574-448717 [email protected] www.centrorisorse.net 7