Albino e Nembro Si torna in coda sulla vecchia via
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Albino e Nembro Si torna in coda sulla vecchia via
34 L’ECO DI BERGAMO SABATO 30 GENNAIO 2016 Provincia Lavori alla Montenegrone Transito fermo per 3 giorni Lavori all’impianto antincendio: dal 3 febbraio a sabato 6, dalle 20 alle 6, non si potrà percorrere nei due sensi la galleria di Montenegrone. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Albino e Nembro Si torna in coda sulla vecchia via Valle Seriana. Traffico in aumento sulla provinciale: è l’effetto degli intasamenti sulla superstrada VALLE SERIANA GIAMBATTISTA GHERARDI Ormai è un impressione che trova conferme a più voci: la vecchia provinciale della Val Seriana (quella che da Comenduno ad Alzano attraversa i centri abitati) sta vivendo una seconda giovinezza. Non si tratta di lavori di restyling o nuovi cantieri (con il declassamento a comunale ciò sarebbe appannaggio dei Comuni), ma della condivisa sensazione di un sensibile aumento del traffico di transito. Numeri e veicoli erano verticalmente crollati dopo l’inaugurazione, nel 2007, della superstrada che collega Seriate (attraverso la galleria di Montenegrone) a Nembro e Cene. A segnalare un aumento del traffico interno è innanzitutto Fabio Terzi, dal 2014 sindaco di Albino. La vecchia provinciale è stata per decenni elemento irrinunciabile dello sviluppo urbanistico della cittadina. Il tratto da Comenduno alla Madonna del Pianto (tre chilometri o poco più) è stato croce e delizia per un’intera generazione di automobilisti, con tempi di percorrenza al limite del sopportabile. Gli intasamenti «A partire dallo scorso autunno - spiega Terzi - abbiamo notato un aumento dei transiti, in coincidenza con la ripresa delle scuole e delle attività produttive. È probabile che questo possa derivare dai sempre maggiori intasamenti che si verificano lungo la nuova superstrada. Al mattino i rallentamenti vistosi all’altezza dell’imbocco di Cene invitano molti a deviare verso Comenduno lungo la strada interna. Dobbiamo però considerare anche i nuovi flussi che in questa zona derivano dall’apertura del ponte sul Serio a servizio della Valle del Lujo, avvenuta poco più di un anno fa». Un’opera poco nota forse a chi percorre la direttrice principale della valle, ma che consente a chi proviene dalle popolose frazioni albinesi in sponda sinistra del Serio (Fiobbio, Vall’Alta, 1 Il sindaco Terzi: i rallentamenti all’imbocco di Cene invitano a deviare su Comenduno 1 Cancelli: il rondò di Bergamo resta un tappo, un errore la mancata bretella per via delle Valli Casale, Dossello, Abbazia) di evitare l’accesso (in coda al mattino) dallo svincolo di Cene sud, percorrendo la vecchia provinciale con traffico più scorrevole sino a Nembro. Il conta-transiti «Nel recente passato la nostra vigilanza urbana ha attivato un conta-transiti mobile, soprattutto per valutare la necessità di una rotonda all’altezza del semaforo di Comenduno. Al momento abbiamo valutato che l’oculata gestione dei tempi rosso-verde consente di gestire i transiti in maniera soddisfacente. Più in generale dobbiamo riscontrare una complessiva maggior vivibilità delle aree residenziali che si affacciano sulla vecchia strada, al punto che ipotizziamo, fondi permettendo, interventi urbanistici (esempio boulevard alberato) di qualificazione. Il fatto che buona parte della nuova superstrada corra in galleria in corrispondenza di Albino è stato senza dubbio un elemento positivo». Sulla stessa lunghezza d’onda del primo cittadino di Albino c’è Claudio Cancelli, sindaco di Nembro dal 2012: «Anche a Nembro verifichiamo un maggior numero di transiti negli ultimi mesi. Sicuramente le code del mattino sulla superstrada influenzano questa tendenza, ma non meno rilevante è il traffico serale di ritorno. Dopo le 17,30 l’immissione sulla superstrada da parte di quanti provengono da Bergamo impatta in maniera decisa sul flusso di chi proveniente dalla galleria di Montenegrone in direzione Clusone e le code sono all’ordine del giorno. Non sono pochi quelli che transitano per questo da Nembro e si immettono nella superstrada alla Cupola di Albino, dove l’immissione è più agevole. Abbiamo avuto la necessità di rivedere i tempi del semaforo che regolamentano l’afflusso da via Tasso e dall’area Crespi». Cancelli poi sottolinea come continuino a permanere punti critici irrisolti molto più a valle. «Il ritorno delle auto sulla vecchia provinciale – aggiunge – è una conseguenza inevitabile. Direi che le auto sono come l’acqua: quando non trova modo di scorrere da una parte, spinge in un’altra direzione. Il rondò delle Valli. a Bergamo, resta un tappo importante e ritengo un errore non aver mai realizzato la bretella di collegamento diretto, sopra il rondò, fra la Val Seriana e via delle Valli verso l’autostrada. Si è preferito il sottopasso dalla Valle Brembana, i cui transiti verso Milano sono intercettati già a Villa d’Almè. Non secondario anche il semaforo che dirama verso Orio e la Malpensata, Quando la «Statale» portava auto e sviluppo in valle VALLE SERIANA Un tempo era «la Statale», poi è diventata provinciale. Ora è spezzettata in tratti semplicemente comunali. La strada della Valle Seriana attraverso i centri abitati (nome in codice 671) è ormai solo un ricordo. Il traffico crescente, la diffusione addirittura esagerata delle auto (all’inaugurazione della nuova superstrada nel 2007 il rapporto di motorizzazione era di 7 auto ogni dieci abitanti) ha reso necessarie arterie sempre più ampie e (almeno sulla carta) veloci. Al di là della reale necessità di assicurare all’industria, al lavoro e al turismo efJfznfTvwEnivCmR91pJ9emuf2VHOQZZKFAGoCnp0w= le necessarie infrastrutture, c’è da segnalare il totale cambio di percezione che si ha ora della geografia locale. Seduti al volante fra uno svincolo e l’altro, si fatica a percepire «il risalire una Valle», il progressivo passaggio dall’ambiente cittadino a quello montano. Un tempo, una volta usciti da Bergamo attraverso Borgo Santa Caterina e via Corridoni, si toccavano Torre Boldone, Ranica e Alzano, paesoni attrezzati di industrie e servizi. Per chi viaggia sopra le cinquanta primavere, impossibile non ricordare per esempio la pensilina poi diventata piazzale in centro ad Alzano, con la garit- ta verde dei vigili urbani. L’inaugurazione della superstrada a Nembro fu, in quegli anni rampanti, il primo cambio di scenario importante, con le code al semaforo di imbocco. Lì a far bella mostra c’era l’allora Dancing Europa. Gli «anni dei semafori» erano solo all’inizio: in pochi anni i tempi di percorrenza da e per Bergamo divennero davvero impossibili. Ad Albino, nella zona dell’attuale stazione Teb, c’erano i due cinema a far compagnia con i loro cartelloni a chi aspettava l’agognato verde. Puntavi a qualche scorciatoia, ma in mente avevi la successione di esercizi Uno scorcio «sorpassato» per la valle: il fu manichino del «Coq d’Or» all’altezza dei Molini Moretti: crea situazioni pericolose di passaggi a destra e lunghe code». Anche Nembro ha la necessità di regolamentare i transiti dalla sponda sinistra, in questo caso quelli che provengono da Scanzorosciate-Tribulina e di conseguenza transitano dalla frazione di Gavarno. «Il piano opere pubbliche 2016 – sottolinea Cancelli – prevede un rondò proprio in questa zona, per mettere in sicurezza l’incrocio nella zona fra Villa di Serio e Pradalunga, anch’esso trafficato a causa di chi cerca alternative alla superstrada». ©RIPRODUZIONE RISERVATA commerciali e distributori, sapevi dove potevi fermare a prendere il giornale o i medicinali in farmacia. Ora si imbocca la superstrada,perché tutto è «super» all’inaugurazione. Dal casello dell’autostrada si viene «sparati» fino al Ponte del Costone, quando il panorama dei monti apre il cuore. Non ci sono più i semafori (resiste Colzate), ma non manca qualche coda, tanto per non sentire nostalgia. I più anziani ricorderanno addirittura il treno, ma tutti pensiamo per esempio al manichino del cameriere in divisa che a Nembro ci faceva compagnia durante l’ennesima attesa al semaforo. La scorsa estate è andato in pensione anche lui. Verrebbe da dire «sorpassato». G. B. G. 35 L’ECO DI BERGAMO SABATO 30 GENNAIO 2016 L’INCONVENIENTE Il tunnel restò chiuso 7 anni Per l’Europa non era sicuro ritardare l’inaugurazione della superstrada della Valle Seriana, e in particolare il tratto terminale da Nembro a Seriate, fu la necessità di adeguamento della galleria di Montenegrone, pronta a giugno del 2001, ma inaugurata solo a gennaio 2008. A A rendere necessarie nuove opere per la messa in sicurezza del tunnel fu l’entrata in vigore in Europa di normative più stringenti per le gallerie a doppio senso di marcia, a seguito della tragedia del 24 marzo 1999 nel tunnel del Monte Bianco, quando un incendio causò 39 morti. La galleria di Montene- grone è, con i suoi 3.378 metri, la più lunga della Bergamasca. È dotata di dieci piazzole di emergenza (una ogni 250 metri), ciascuna della lunghezza di 40 metri e – in prossimità del chilometro 2 – c’è una galleria di servizio lunga 150 metri, per accesso dei mezzi di emergenza e via di fuga pedonale. «Oggi è impensabile ampliare la galleria» Sulle vie alternative alla superstrada della Valle Seriana sono sempre più i veicoli in transito per aggirare gli intasamenti FOTO FRONZI Via Tasso. Si farà uno studio sul traffico nella valle Gandolfi: non si possono realizzare grandi progetti Veicoli in coda ad Albino, lungo la vecchia strada provinciale della valle VALLE SERIANA PATRIK POZZI Anche sulle vie di Nembro il traffico è aumentato negli ultimi mesi Il ponte di Comenduno ad Albino è molto utilizzato dai pendolari Quella superstrada arrivata in ritardo «Scusate il ritardo». Così era titolata la pagina di apertura della Provincia de «L’Eco di Bergamo» del 1° giugno 2007, in occasione dell’inaugurazione (da parte dell’allora ministro Antonio Di Pietro) del tratto Albino-Cene della nuova superstrada della Valle Seriana. Qualche mese prima era toccato al tratto fra Nembro e la Cupola, mentre all’inizio del 2008 toccò a quello che giungeva sino a Seriate, attraverso la galleria di Montengrone. Un’opera arrivata in ritardo dopo che si era iniziato a parlarne già negli anni ’70 e che nel 1992 era stata appaltata in lotto unico all’impresa di Costantino Rozzi, il mitico presidente dell’Ascoli Scandella: lavoriamo sui nodi, va tolto il semaforo a Colzate COLZATE «La seconda corsia della galleria Montenegrone è stata un’occasione persa. Il non averla fatta non ha permesso di sviluppare ulteriormente la viabilità in Val Seriana. Adesso bisogna lavorare sui nodi esistenti che creano intasamento del traffico». Così interviene il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella, che efJfznfTvwEnivCmR91pJ9emuf2VHOQZh2G+I/b1yJc= è di Clusone, in merito alla discussione che, nei giorni scorsi, ha riguardato la situazione viabilistica in Val Seriana. Discussione nata dopo la denuncia della Fai-Bergamo (federazione autotrasportatori italiani) sui problemi di traffico che, da alcuni mesi, stanno sempre più interessando la superstrada Seriate-NembroCene e la galleria di Montene- calcio. L’obiettivo era aprire al traffico entro il 1997, ma si arrivò lunghi di «appena» dieci anni, complici le difficoltà economiche dell’impresa marchigiana che abbandonò il cantiere nella primavera del 1998. Mentre il cantiere si impantanava nella burocrazia e nelle diatribe politiche (erano gli anni di Tangentopoli), il traffico feriale e turistico della valle arrivò letteralmente al collasso, con le forche caudine degli attraversamenti di Albino e Nembro che sono rimasti nella storia. grone. Queste infrastrutture sono state inaugurate solo qualche anno fa, fra il 2007 e il 2008. Il loro progetto risale, però, agli anni ’90. Per molti di coloro che si spostano abitualmente da e per la Val Seriana, sono quindi ormai obsoleti e sono stati progettati senza tenere conto dello possibile sviluppo futuro del traffico sul territorio. Secondo Scandella la galleria di Montenegrone sarebbe dovuta essere realizzata con una doppia corsia per senso di marcia e non singola come è tutt’ora. Ora quindi, per il consigliere regionale del Pd, non rimane altro da fare che intervenire su punti della viabilità della Val Seriana che costituiscono una strozzatura, creando così intoppo alla cir- «Daremo il via a breve a studi sul traffico su tutto l’asse viario della Valle Seriana per capire dove è possibile effettuare interventi puntuali. Nessuno, però, pensi ci sia la possibilità di realizzare progetti strutturali di grande portata come, mi è capitato di sentire nei giorni scorsi, l’ampliamento della galleria di Montenegrone». Il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture e Viabilità Pasquale Gandolfi annuncia come la Provincia ha deciso di muoversi dopoché, nei giorni scorsi, la Fai Bergamo (federazione autotrasportatori italiani) ha sollevato l’attenzione sui problemi di traffico che, negli orari di punta al mattino e alla sera, si formano sulla superstrada Seriate-Nembro-Cene e nella galleria di Montenegrone. Gli uffici di via Tasso effettueranno degli studi sul traffico sull’asse viario della Val Seriana, per verificare se ci sono dei punti che creano delle strozzature e sui quali bisognerà intervenire per rendere più scorrevole la circolazione. Alcune ipotesi di intervento sono state avanzate nei giorni scorsi e riguardano gli svincoli per Nembro-Bergamo, Pedrengo-Scanzorosciate, Seriate. Chi transita quotidianamente su queste strade però ritiene che interventi del genere non avrebbero grande efficacia. E questo perché molti, specie pendolari, sostengono che la superstrada Seriate-Nembro-Cene e la galleria di Montenegrone (progettate negli anni ’90 anche se poi inaugurate solo fra il 2007 e il 2008) siano ormai infrastrutture obsolete, non più adat- te al volume di traffico che attualmente si muove da e per la Val Seriana. L’indice è puntato soprattutto verso la galleria costruita a un sola canna mentre, in previsione di uno sviluppo del traffico, sarebbe stato utile realizzarla a due canne. «Non credo che ai tempi - sostiene ancora Gandolfi - non siano stati fatti studi sullo sviluppo del traffico sul territorio per valutare quale fosse la dimensione migliore del progetto. Valutazione che, credo, abbia tenuto conto anche dei costi di gestione 1 Il consigliere delegato: solo per la manutenzione del tunnel spendiamo un milione di euro 1 Al vaglio interventi sugli svincoli NembroBergamo e ScanzoPedrengo e manutenzione della galleria. Bisogna sapere che per l’illuminazione e l’impianto di aerazione di una sola canna di 3,5 chilometri la Provincia spende più di un milione di euro all’anno». Per il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture al momento la discussione non ha ragione d’essere visto che «è ormai impensabile anche solo ipotizzare un ampliamento della galleria sia dal punto di vista tecnico che economico». Gli studi del traffico sull’asse viario della Val Seriana che a breve partiranno (prima ne devono essere completati altri al momento in corso, come quello dello svincolo a Comun Nuovo, appena aperto, della tangenziale sud di Bergamo) diranno se ci sono degli interventi puntuali su alcuni svincoli che possono essere fatti per far scorrere meglio il traffico sulla superstrada Seriate-Nembro-Cene e la galleria di Montenegrone. Interventi di altro tipo sulla viabilità della Val Seriana non bisogna aspettarseli: e non solo per quanto riguarda la galleria ma anche la costruzione di eventuali nuove infrastrutture: «Nel piano provinciale di investimenti sulla viabilità - rivela Gandolfi - non c’è niente che riguarda la Val Seriana. E, oggettivamente, al momento ci sono altre priorità nella Bergamasca». Il consigliere provinciale delegato alla Mobilità invita anche a non dimenticare i disagi che, prima della costruzione della superstrada Seriate-NembroCene e della galleria di Montenegrone, si era costretti ad affrontare per spostarsi da e per la Val Seriana: «Alcuni giorni - sostiene - la colonna arrivava fino a Clusone. Bisogna, quindi, dire che queste infrastrutture hanno portato grandi vantaggi anche se, bisogna ammettere, che tutto non sta andando proprio nel migliore dei modi. Ora, comunque, invito tutti a portare pazienza e a lasciare ai tecnici della Provincia il tempo sufficiente per effettuare i necessari studi. Quando avremo in mano dati concreti sui flussi di traffico faremo le dovute valutazioni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA colazione; e anche pensare a soluzioni di mobilità alternativa: «Innanzitutto – spiega – è necessario eliminare l’ultimo semaforo rimasto di Colzate per liberare la valle dall’ingorgo stradale e snellire il traffico. Inoltre, il sogno è quello di prolungare la Teb almeno fino a Vertova. Lo spazio c’è e l’investimento non è faraonico». Nel frattempo, però, per Scandella c’è una pratica che gli abitanti della Val Seriana, lui compreso, possono adottare per ridurre gli incolonnamenti: «Possiamo sin da subito – conclude – condividere il tragitto con colleghi o amici, o almeno cercare di farlo più spesso, così da ridurre il numero di veicoli sulle nostre strade». Il semaforo di Colzate lungo la strada provinciale della Valle Seriana Pa. Po.