sportweek 13/07/13 - dna sport consulting
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fenomeno Ilaria Bianchi, 23 anni, è campionessa del mondo in vasca corta nei 100 metri farfalla; fa parte del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre. ritratti 1/Reginetta d’acqua Ilaria Bianchi Madama Butterfly di Alessia Cruciani negli ultimi 12 mesi la bolognese è stata la nuotatrice migliore della squadra azzurra. ha vinto il mondiale in vasca corta e ora punta al bis a barcellona. «la farfalla è faticosa e difficile. ma solo per le altre…» foto di Luca Del Pia 62 63 ritratti 1/Ilaria Bianchi “ Quando ha vinto l’oro a Istanbul nei 100 farfalla, appena finita la gara e visto il tempo è rimasta impassibile. Nemmeno un sorriso. Perché? (ridendo) «Me lo dicono tutti. Sapevo che sarei potuta arrivare sul podio. E poi non sono una di quelle che sale sulla corsia e urla. Però ero supercontenta. Non so perché ho reagito così». Fatico più a nuotare 50 metri stile libero che 100 a farfalla. Ma fuori dall’acqua la pigrizia è il mio stile di vita Prima ancora aveva vinto l’oro agli Europei, dove non voleva andare perché, parole sue, schiferebbe la vasca corta. Le fa ancora così schifo dopo due ori? «È stata una scoperta recente. Nella società della squadra con cui mi allenavo prima la piscina apriva a ottobre, quindi non mi allenavo per tutto settembre. E le gare in vasca corta sono presto. Così non le consideravo proprio. Invece il Chi l’ha messa in acqua per la prima volta? «Ho iniziato nella piscinetta già a 2-3 anni. Poi mia madre mi ha iscritta all’agonistica quando ne avevo 5. Ma non per farmi diventare una campionessa, solo per non farmi affogare al mare». Subito la farfalla? «Per me è stato naturale così. Di solito è l’ultimo dei quattro stili che si insegna, perché è il più difficile e il più tecnico, però guardando gli altri già muovevo le gambe a farfalla». a tutto gas Ilaria, che nuota per la Azzurra 91-CSI Bologna, ha una grande passione per le auto. Ha “incattivito” la sua Golf e ammette di avere una guida sportiva. Tra i suoi prossimi obiettivi c’è anche un giro di pista su un circuito vero. Si rendeva conto di faticare il triplo rispetto a tutti gli altri? «Però mi viene più facile fare farfalla che altro. Fatico di più a fare 50 metri a stile libero». A BARCELLONA ➽ DAL 19 LUGLIO La Pellegrini nei 200 dorso In un’intervista si è definita pigra. Ma può essere pigra una che nuota a farfalla? «Certo, la pigrizia è il mio stile di vita. L’unico sforzo che riesco a fare è in acqua. Per il resto passerei la vita stesa su un divano a guardare la tv. Odio fare palestra. Vivendo col mio ragazzo, cerco di rimettere a posto e tenere in ordine. Ma quando stavo coi miei non alzavo un dito. Faceva tutto mamma». Dal 19 luglio al 4 agosto sono in programma a Barcellona i Mondiali di nuoto in vasca lunga. Se la Bianchi è l’atleta da tenere d’occhio per la finale dei 100 farfalla (29 luglio), riflettori puntati anche su Federica Pellegrini (foto sotto; le eventuali finali: 28/7 stafetta 4x100 sl, 1/8 4x200 sl, 3/8 200 dorso, 4 agosto staffetta 4x100 mista). Sul fronte maschile si punta alla staffetta 4x100 sl (28/7), ai 100 rana (29/7) e 50 rana (31/7) con Scozzoli, ai 100 sl (1/8) con Magnini e Dotto e ai 50 sl (3/8) con Dotto e Orsi e agli 800 (31/7) e 1.500 (4/8) stile libero con Paltrinieri. Possibilità concrete di medaglia anche con Martina Grimaldi nel fondo, con Tania Cagnotto nei tuffi e con le Nazionali maschile e femminile di pallanuoto. Avrà avuto un bel da fare, siete parecchi in casa. «Sì, ho due fratelli e una sorella. Tutti più piccoli. Nuotavano anche loro ma poi si sono rotti le scatole. Li capisco. Stanno ancora tutti insieme. Io sono la prima a essermi staccata. Mamma lavora in un autogrill e mio babbo fa il magazziniere in un’azienda a Bologna». Pensando alle passioni fuori dall’acqua, e facendo un paragone tra reginette del nuoto, se Federica Pellegrini ha aperto un locale che si chiama Tacco 12, lei lo chiamerebbe 12 Cilindri? (scoppiando a ridere) «Può darsi. Non saprei come spiegare il mio interesse per le auto. Non è stato il mio ragazzo, che fa il meccanico, a contagiarmi, perché l’ho conosciuto quando già mi ero appassionata. Però a me interessano più le auto da strada, capire come sono fatte, non le competizioni. Mi piace la parte estetica delle auto». Che macchina ha? «Appena presa la patente avevo un catorcio, ora ho una Golf bianca… Un po’ modificata. Ho cambiato i cerchi e i fari posteriori, ho messo le minigonne. L’ho un po’ incattivita. Ma non è volgare». Come guida? «Non sono una nonna che fa i venti. Da sola se c’è da superare, sorpasso. In compagnia mi trattengo». Appassionata di auto e fidanzata con un meccanico. È stata una scelta di “interesse”? «Nooo. È stato proprio un caso. Però sono fortunata, Nicholas mi fa tutto sulla macchina. Anche i tagliandi. Dice di guidare meglio di me. Anzi, quando lo faccio io e provo a essere più sportiva, ha paura. Mi insulta subito. Così faccio guidare lui, almeno non mi rompe le scatole». Chi cucina meglio? «In casa mi sforzo di fare qualcosa per lui, perché io mi farei bistecchina e insalata. Avendo lui la mamma che cucina bene, mi sono detta “adesso si lamenterà”. Come ha puntualmente fatto. Era abituato al menu serale! Sono diventata bravina. La crostata è il mio cavallo di battaglia». Nicholas ammetterà almeno che lei è più brava a nuotare? «Certo. Non sa mica nuotare lui». © riproduzione riservata 64 65 Abiti: Stefanel, Scarpe: Hogan, Costume: Head Ai Mondiali di Istanbul in vasca corta mancavano alcune tra le nuotatrici al top. A Barcellona ci saranno tutte. «Sì, ma non ci penso ora. Non seguo, per esempio, i Trials americani per vedere che fanno né mi angoscio con la starting list. Quando saremo lì vedremo. E poi affermarsi a livello internazionale, anche se manca qualcuno, ti dà comunque fiducia nei tuoi mezzi. Capisci che puoi farcela». mio nuovo allenatore mi ha obbligato, perché le mie virate subacquee sono molto buone. Mi sono ricreduta». andrea oldani I aia, Illi o Pilly. Sono i vari soprannomi di Ilaria Bianchi, la Madama Butterfly del nuoto azzurro. E non solo perché è la numero uno nella sua specialità, la farfalla. La 23enne di Castel San Pietro (Bologna), infatti, è attualmente la miglior nuotatrice italiana in assoluto. Negli ultimi 12 mesi è stata quella che ha ottenuto il miglior piazzamento all’Olimpiade (5ª a Londra), per poi vincere il titolo europeo prima e mondiale dopo in vasca corta. Infine ha dominato al Settecolli e ai recenti Giochi del Mediterraneo. E tra pochi giorni volerà in Spagna, per i Mondiali in vasca lunga a Barcellona. «È la piscina vera, quella dei Mondiali che contano, delle Olimpiadi. Per me è la priorità. E i tempi che ho fatto in lunga sono migliori di quelli in corta».