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ZAVEN KARAPETYAN
RETROSPETTIVA
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RETROSPETTIVA
Il lungo percorso artistico dell’artista armeno Zaven Karapetyan è presentato per la prima volta a Milano con
una retrospettiva personale, in Brera, nel cuore artistico e pulsante della città milanese.
Un sentiero che ha sicuramente una matrice comune, quella di una profonda spiritualità. Nelle sue icone
possiamo chiaramente intravedere una vocazione verso ciò che è definibile “l’Assoluto”, ed è intenso e commovente al contempo. Le sue miniature – di cui qualche esempio è visibile proprio nella sua retrospettiva -,
i disegni e la pittura dell’inizio del suo percorso artistico trasmettono una precisione segnica e di colore con
una chiara e squisita matrice stilistica medioevale, bizantina.
L’artista converge nel pensiero filosofico che vede il bene e il male come due aspetti conviventi e indissolubili
tra loro; solo l’ “Infinito”, l’unione con il “Tutto” o l’ ”Uno” può lasciar prevalere ciò che di buono è connaturato in ogni essere umano.
GALLERIA D’ ARTE CONTEMPORANEA
via statuto 13
20121 milano
www.statuto13.it
[email protected]
+39 02 36559443
In bilico tra una figurazione iniziale e un informale ricco di profonda gestualità e sensibilità, Zaven Karapetyan
è posto sul limitare di un’astrazione dove gli intensi legami alla forma figurativa scompaiono nel corso degli
ultimi anni, dando più ampio respiro al “gesto” che nasce da una riflessione che l’artista ha con il suo “Io” più
profondo.
in mostra presso la galleria
dal 9 dicembre al 22 dicembre mattina
orari di apertura al pubblico
dal martedì al sabato
dalle 11:00 alle 19:00
PROGETTO GRAFICO
maddalena gesess
RETROSPECTIVE
The long artistic artist Armenian Zaven Karapetyan presented for the first time in Milan with a personal retrospective, in Brera, the artistic heart of the city in Milan.
A path that has certainly a common matrix, that of a deep spirituality. In his icons we can clearly see a vocation for what is defined as “the Absolute”, and is intense and moving at the same time. His miniatures - some
examples of which can be seen in his own retrospective -, drawings and paintings of the beginning of his artistic career transmit accuracy of signs and color with a clear and exquisite stylistic matrix medieval, Byzantine.
The artist converges in philosophical thought that sees good and evil as two aspects of living with and inseparable from each other; only the ‘”Infinite”, the union with the “Everything” or the “One” can let prevail the
good that is inherent in every human being.
TESTI A CURA DI
Massimiliano Bisazza
AUTORE DELLE OPERE
Zaven Karapetyan
IN COPERTINA - DETTAGLIO
Poised between figuration and an initial informal gestures and full of deep feeling, Zaven Karapetyan is located on the edge of abstraction where the intense ties to the figurative form disappear in recent years, giving
wider to “gesture” that was born a reflection that the artist has with his “I” more profound.
ENTRATA IN GERUSALEMME
2002
150x200 cm
olio su tela
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I am strongly able to note an intense study and love of the great masters of the ‘900 (observing the works of
Zaven Karapetyan see a healthy influence of Marc Chagall and Henri Matisse) and feel as the origins of the Armenian and Russian are inherent in the DNA of artist himself and can guide him unconsciously towards magic
and mystery that are typical of the “classical” Russian.
In my opinion there is no investigation as to the romance but I sense the powerful symbolism that tell of man
as such crossing and well above the threshold of the concept of “territory” for its own sake: for Zaven Karapetyan has humanity more than the idea of ​​a single country, although there is talk of his own.
Looking at the works in chronological order and thus arrive until the very last artistic production; I can say that
the work transcends the rational, it is the result of a deep experience of life and great suffering, through which,
Zaven artist, as each of us, in spite of himself he had to confront.
This root expressionistic reaches me directly in the chest, to the retina to the brain; I flinch in the face of much
pathos and the painter’s ability to know transmit with the aid of the brush and a spatula soaked in pure color
and pure soul.
The equation is clear Zaven artist, art = suffering. who has not suffered is not able to understand or to make
art with that emphasis needed for it to come and live-giving directly in the eyes of the beholder. The user who
searches the works of Zaven Karapetyan must necessarily arise in front of his paintings, free of any pre-conditioning or mental cultural and must leave freely enter the most authentic feelings in heart and soul.
The works of Zaven Karapetyan are never inclined to “true nature”, but is heavy with the lyrical introspection
in which the energetic poetic vital knows prevail even on the media, with the help of the materiality daughter
pigment carefully chosen.
Indeed, the balance of the composition and colors is skilfully harmonized by that artist mature, elegant and
fruitful which is Zaven Karapetyan.
Last but not least I wish to underline that the concept of “freedom” is joined to the essence of this artist. Free
is the one who knows how to love, away from external influences. This masterful world can be seen in his paintings, where the lights allows visibility in the order and the canvas is “the” place of creation and of fertilization
of an art project that is noble, intimate and dignified.
“I want to achieve above all else is the expression ... The expression for me, not in the passion that suddenly
appear on a face or that will emerge with a violent movement. And the whole arrangement of my picture: the
place they occupy or bodies, the gaps that are around them. The proportions, everything has its place.
The composition is the art of arranging (...) the different elements of which the painting has to express their
feelings ... A work involves fits together; take any superfluous detail, in the spirit of the viewer, the place of
a particular essential. The composition, which should point to the expression changes with the surface to be
covered. “ (Henri Matisse)
Massimiliano Bisazza
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Non posso fare a meno di constatare un intenso studio e amore dei grandi maestri del ‘900 ( osservando le
opere di Zaven Karapetyan vedo una sana influenza di Marc Chagall e Henri Matisse) e avverto quanto le
origini armene e russe siano insite nel DNA dell’artista stesso e possano guidarlo anche inconsciamente verso
una magia e un mistero che sono tipici di quella “classicità” russa.
A mio avviso non è presente alcuna indagine volta al romanticismo ma percepisco potenti simbolismi che
narrano dell’ uomo in quanto tale, varcando e superando nettamente la soglia del concetto di “Territorio”
fine a se stesso: per Zaven Karapetyan conta l’umanità più che l’idea di un singolo Paese, anche se si parla
del proprio.
Osservando le opere in ordine cronologico e giungendo così fino all’ultimissima produzione artistica; posso
affermare che l’opera trascende il razionale, è il risultato di una profonda esperienza di vita e di grandi sofferenze attraverso le quali, Zaven artista, come ognuno di noi, ha suo malgrado dovuto confrontarsi.
Questa radice espressionistica mi giunge diretta al petto, alla retina, al cervello; trasalgo di fronte a tanto pathos e alla capacità del pittore di saperlo trasmettere con l’ausilio del pennello e di una spatola intrisi di puro
colore e di pura anima.
L’equazione di Zaven artista è chiara, Arte = sofferenza. Chi non ha patito non riesce a comprendere né a fare
arte con quell’enfasi necessaria perché possa giungere diretta e vivificante direttamente agli occhi di chi la
osserva. Il fruitore che scruta le opere di Zaven Karapetyan deve porsi necessariamente davanti ai suoi dipinti,
scevro da ogni pre-condizionamento mentale o culturale e deve lasciar liberamente entrare la più autentica
delle sensazioni nel cuore e nell’anima.
Le opere di Zaven Karapetyan non sono mai inclini al “vero naturalistico”, bensì sono gravide di quella lirica
introspettiva nella quale l’energica poetica vitale sa predominare addirittura sui supporti, con l’ausilio di quella
matericità figlia dei pigmenti scelti con cura.
Invero l’equilibrio compositivo e dei colori è sapientemente armonizzato, da quell’artista maturo, elegante e
fecondo che è Zaven Karapetyan.
Non per ultimo desidero rimarcare quanto il concetto di “libertà” sia unito all’essenza stessa di questo artista.
Libero è colui che sa amare, lontano dai condizionamenti esterni. E’ nella sua pittura che si evince tutto questo mondo magistrale, dove la luce permette la visibilità ivi contenuta e la tela è “il” luogo di creazione e di
fecondazione di un progetto artistico che è nobile, intimo e aulico.
“Ciò che perseguo sopra ogni cosa è l’espressione...L’espressione per me, non risiede nella passione che
apparirà improvvisa su un volto o che si affermerà con un movimento violento. E’ tutta la disposizione del mio
quadro: il posto che occupano o corpi, i vuoti che sono intorno ad essi. Le proporzioni, tutto ciò ha la sua
importanza.
La composizione è l’arte di sistemare (…) i diversi elementi di cui la pittura dispone per esprimere i propri sentimenti...Un’opera comporta un’armonia d’insieme; qualsiasi particolare superfluo prenderebbe, nello spirito
dello spettatore, il posto di un particolare essenziale. La composizione, che deve puntare all’espressione si
modifica con la superficie da coprire”. (Henri Matisse)
Massimiliano Bisazza
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ABBRACCIO
2002
100x100 cm
olio su tela
6
ALLA SOGLIA
2015
150x120 cm
olio su tela
7
ANGELI
2014
70x100 cm
acrilico su carta
8
ENTRATA IN GERUSALEMME
2002
150x200 cm
olio su tela
9
EREMITA
2002
110x120 cm
olio su tela
10
FALSA TESTIMONIANZA
80x90 cm
olio su tela
11
IL CERCHIO
2012
200x200 cm
olio su tela
12
INQUIETUDINE DEL SILENZIO
2002
130x120 cm
olio su tela
13
PIETA’
2013
198x131 cm
acrilico su tela
14
LA SOFFERENZA DELLA LUCE
2015
80x100 cm
olio su tela
15
NOSTALGIA
2001
110x120 cm
olio su tela
16
SENZA TITOLO 1
2012
80x90 cm
olio su tela
17
SENZA TITOLO 2
2015
60x80 cm
olio su tela
18
SENZA TITOLO 3
2015
90x100 cm
olio su tela
19
SENZA TITOLO 4
2014
110x120 cm
olio su tela
20
SENZA TITOLO 5
2012
88x120 cm
olio su tela
21
TRAMONTO
2015
130x110 cm
olio su tela
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MATERNITA’
2012
88x120 cm
acrilico su carta
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SENZA TITOLO 6
2012
88x120 cm
acrilico su carta
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SENZA TITOLO 7
2014
77x100 cm
acrilico su carta
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ALLA SOGLIA
2012
88x120 cm
acrilico su carta
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