Bartonella IFA IgG (In Italiano) (OUS)

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Bartonella IFA IgG (In Italiano) (OUS)
Bartonella IFA IgG
(In Italiano)
IFA per IgG anti-Bartonella
REF IF1300G
Rev. K
Saggio di immunofluorescenza indiretta (IFA) per la
ricerca nel siero umano degli anticorpi di classe IgG
specifici per le infezioni da Bartonella
Questo foglietto illustrativo è associato
esclusivamente ai prodotti per l'esportazione e non
è destinato alla distribuzione negli Stati Uniti.
Al di fuori degli Stati Uniti:
per uso diagnostico in vitro
APPLICAZIONI
Il test di immunofluorescenza indiretta per la ricerca di anticorpi (IFA) specifici per le infezioni da Bartonella prodotto dalla Focus Diagnostics viene usato come
strumento per la diagnosi in vitro delle infezioni da Bartonella. Questo prodotto utilizza come substrati individuali cellule della linea Vero che sono state infettate
con B. henselae o con B. quintana, allo scopo di ottenere l'individuazione e la semi-quantificazione degli anticorpi umani di classe IgG specifici verso Bartonella.
SOMMARIO E SPIEGAZIONE DEL TEST
L'agente eziologico della malattia da graffio di gatto (CSD da Cat Scratch Disease) è stato oggetto di discussione fino a tempi piuttosto recenti. Parecchi
microrganismi sono stati indicati, in via ipotetica, come gli agenti associati a questa malattia, incluso Chlamydia sp. e Afipia felis. Attualmente un piccolo bacillo
gram-negativo del genere Bartonella (precedentemente noto come Rochalimaea) è stato di fatto universalmente riconosciuto come l'agente responsabile della
CSD1.
La malattia da graffio di gatto è una patologia comune (0.77-0.86 casi per una popolazione di 100000) e, negli Stati Uniti, colpisce 22000 persone all'anno2, 3. La
gran parte dei casi riportati riguarda soggetti al di sotto dei 20 anni, in genere di sesso maschile. Le segnalazioni di CSD presentano dei picchi in autunno o in
inverno4.
In genere la CSD si produce in seguito al graffio o al morso di un gatto, entrambi i quali si presentano inizialmente come una lesione primaria della cute.
Quest'ultima è spesso seguita da un ingrossamento dei linfonodi regionali che infine si va a scaricare laddove c'è stata l'inoculazione primaria (sito di drenaggio).
La maggioranza dei casi è di natura auto-limitante e si risolve spontaneamente in 2–4 mesi5.
Circa l'11% dei casi documentati è rappresentato da forme atipiche di CDS6. Le patologie più comuni in questi pazienti sono: la congiuntivite granulomatosa, la
sindrome oculo-glandolare, la tonsillite, la malattia viscerale granumatolosa, l'encefalite e l'infiammazione delle arterie cerebrali6. Nei soggetti immuno-soppressi
B. henselae è più comunemente associata con la CSD classica, l'angiomatosi bacillare e la peliosi epatica7.
La diagnosi di CSD viene stabilita tradizionalmente sulla base di precedenti di graffi o morsi di gatto, sulla dimostrazione dell'esistenza del microrganismo nei
tessuti mediante la colorazione di Warthin-Starry con i sali d'argento o sulla base di "skin-test" positivi. Al giorno d'oggi è possibile confermare quei casi che si
sospetta siano CSD usando le metodiche di sierologia4. È stato dimostrato che all'incirca nel 90% di tali casi nella fase acuta è possibile determinare nel siero dei
pazienti, mediante IFA, titoli di IgG superiori a 1:64 e/o titoli di IgM uguali o superiori a1:208. Nei soggetti sani raramente si trovano dei titoli aspecifici in grado
di determinare reazioni di fondo1.
Di recente c'è stato un ritorno d'interesse per un'altra specie del genere Bartonella, B. quintana. Questo microrganismo è l'agente responsabile della classica
febbre delle trincee9. Attualmente B. quintana è stata associata a casi di endocardite acuta e angiomatosi bacillare sviluppatisi tra pazienti positivi per HIV10, 11.
La diagnosi sierologica per B. quintana è simile a quella per B. henselae. Si è visto che, laddove esiste una notevole reattività crociata a livello delle IgG
specifiche per queste due specie di Bartonella, la risposta delle IgM è invece più specie-specifica. Di conseguenza non è possibile differenziare B. henselae e B.
quintana dal punto di vista sierologico quando si rilevano soltanto IgG specifiche. In questi casi bisogna esaminare campioni di siero provenienti da prelievi
successivi e affidarsi all'interpretazione del quadro clinico.
La risposta immunitaria primaria verso Bartonella è costituita dalla comparsa, in una fase precoce dell'infezione, di anticorpi specifici di classe IgM, la cui
presenza è considerata altamente diagnostica. La comparsa degli anticorpi di classe IgG segue da vicino quella delle IgM. Data la notevole reattività crociata tra
specie di Bartonella in termini di risposta delle IgG, i risultati che la riguardano devono essere interpretati con cautela.
Ogni vetrino per il test IFA della Focus Diagnostics per Bartonella contiene sia B. henselae che B. quintana come substrati della reazione di immunofluorescenza
indiretta. Quando si guarda il vetrino al microscopio, posizionando il lato smerigliato a sinistra, B. quintana si trova a sinistra e B. henselae a destra.
PRINCIPIO DEL TEST
Il saggio di immunofluorescenza indiretta per la ricerca di anticorpi (IFA) è un procedimento in due fasi, del tipo "sandwich". Nella prima fase il siero del
paziente viene diluito in PBS contenente siero normale di capra (NGS da: normal goat serum) al 10%. La funzione dell'NGS è quella di bloccare i legami
aspecifici riducendo così un'eventuale, indesiderata, colorazione di fondo. Il siero diluito viene poi depositato negli appositi pozzetti sul vetrino, a contatto col
substrato, e infine incubato. Successivamente all'incubazione il vetrino viene lavato in soluzione salina tamponata per rimuovere gli anticorpi del siero che non si
sono legati. Nella seconda fase i pozzetti con gli antigeni vengono ricoperti con anticorpi fluorescinati anti-IgG umane. Il vetrino viene poi incubato per
consentire ai complessi antigene-anticorpo di reagire con gli anticorpi fluorescinati anti-IgG. Dopo essere stato lavato, asciugato e montato, il vetrino viene
esaminato usando un microscopio a fluorescenza. Le reazioni positive appaiono come batteri fluorescenti, di un brillante verde mela. I valori limite di titolazione,
semiquantitativi, vengono ottenuti esaminando diluizioni seriali dei campioni positivi.
MATERIALE INCLUSO
Il kit della Focus Diagnostics contiene reagenti a sufficienza per effettuare 80 analisi.
Vetrini per IFA con substrato per IgG anti-Bartonella
REF
IF1301
Ag
Bartonella IgG Substrate Slide
Dieci vetrini, ciascuno con otto pozzetti. Ogni pozzetto presenta 2 diversi spot di antigeni costituiti da cellule Vero infette. Conservare i pacchetti di vetrini
sigillati a 2–8°C. In questo modo i vetrini sigillati rimangono stabili fino alla data riportata sull'etichetta dei pacchetti. Per evitare la condensa far riscaldare i
vetrini a temperatura ambiente prima di aprire i pacchetti sigillati.
IFA per IgG anti-Bartonella
Pagina 2
Nota: La maggior parte dei microscopi a fluorescenza inverte l’immagine
del vetrino. Visti al microscopio gli antigeni appariranno in ordine inverso,
come mostrato qui sotto.
Coniugato per IgG-Specie duplice, 3.5mL
REF
IF0011
CONJ
IgG
IgG Conjugate-Dual Species
Una boccetta di anticorpi fluorescinati di capra contro le IgG umane, specifici per la catena gamma, mescolati con anticorpi fluorescinati di capra contro le IgG
murine. Le IgG anti-topo sono state opportunamente standardizzate per fornire un controllo della specificità per gli antigeni. Contiene il colorante Evan's Blue,
stabilizzatori di proteine e conservanti. Pronto per l'uso. Quando conservato a 2–8°C è stabile fino alla data riportata sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità,
decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso.
Controllo Rilevabile polivalente (per IFA), 0.30mL
REF
IF1314
CONTROL
>
Bartonella Polyvalent Detectable Control
Una boccetta di siero murino preparata alla diluizione da usare nel saggio. Contiene conservanti. Quando conservato a 2–8°C è stabile fino alla data riportata
sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso.
Controllo Non Rilevabile (per IFA), 0.25mL
REF
IF1313
CONTROL
<
Bartonella Non-Detectable Control
Una boccetta di siero umano preparata alla diluizione da usare nel saggio. Contiene conservanti. Quando conservato a 2–8°C è stabile fino alla data riportata
sull'etichetta. Non usare in caso di torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Non
diluire. Cicli ripetuti di congelamento e scongelamento sono deleteri e dovrebbero essere evitati.
Soluzione per la diluizione dei campioni (10X), 6 mL
REF
IF1316
DIL
IgG
10X Bartonella IgG Sample Diluent
Una boccetta di concentrato a base di proteine per l'analisi di IgG. Contiene conservanti. Quando conservato a 2–8°C è stabile fino alla data riportata
sull'etichetta. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso.
Preparare la soluzione d'impiego 1X della soluzione per la diluizione dei campioni per IFA per IgG mescolando 1 volume di soluzione di diluizione per
IFA per IgG anti-Bartonella (10X) con 9 volumi di PBS.
Mezzo di montaggio, 2.5 mL
REF
IF0007
REAG
MONT
Mounting Medium
Una bottiglia contagocce contenente glicerolo tamponato con PBS a pH 7.2 ± 0.1. Contiene conservanti. Se conservato a 2–8°C è stabile fino alla data di
scadenza riportata sull'etichetta. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso.
PBS
REF
IF0005
BUF
PBS
Una boccetta di fosfato tamponato salino (PBS) in polvere. Ricostituire in 1 litro di acqua distillata (o purificata). La soluzione così ottenuta è un tampone 0.01M
con pH 7.2 ± 0.1. Prima e dopo della ricostituzione conservare il PBS a 2–8°C. Far riscaldare a temperatura ambiente prima dell'uso. Non usare in caso di
torbidità, decolorazione o altri segni di contaminazione batterica.
MATERIALE RICHIESTO MA NON INCLUSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
24 X 50 mm vetrini coprioggetto
Tubi da test e relativi portatubi, tubi per microcentrifuga oppure piastre per microtitolazione per diluire il siero
Centrifuga clinica
Un incubatore o un bagnetto termostatato a 35–37°C per incubare i vetrini
Un frigorifero a 2–8°C
Bottiglie di plastica per i lavaggi
Pipette calibrate o pipettatori del tipo "a pistone" con punte usa e getta.
Vaschetta di Coplin o piastra di colorazione per vetrini con il porta-vetrini
Beute o cilindri graduati puliti da 1 litro
Camera umida per l'incubazione dei vetrini
Acqua distillata o purificata
Timer
Carta assorbente per asciugare i vetrini
Microscopio a fluorescenza, parametri raccomandati
Filtro eccitatore
470-490nm
Filtro di sbarramento
520-560nm
Sorgente luminosa
HBO 100W, mercurio
Obiettivo
20-40X, per fluorescenza, high dry
IFA per IgG anti-Bartonella
Pagina 3
AVVERTENZE E PRECAUZIONI
1.
2
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Questo foglietto illustrativo è associato esclusivamente ai prodotti per l'esportazione e non è destinato alla distribuzione negli Stati Uniti. Al di fuori degli
Stati Uniti questo kit è per uso diagnostico in vitro.
Tutti i derivati del sangue devono essere maneggiati come potenzialmente infettivi. Il materiale di provenienza di questo prodotto (compreso il controllo
non rilevabile) è stato analizzato, in conformità con i metodi approvati dall'FDA, per la presenza di antigeni di superficie dell'epatite B, anticorpi per
l'epatite C e per l'HIV-1/2 (AIDS), risultando negativo. Poiché nessun metodo di analisi può comunque fornire il 100% di garanzia che i derivati del sangue
umano non trasmettano questi o altri agenti infettivi, tutti i controlli, i campioni di siero e le attrezzature che vengono in contatto con questi campioni,
devono essere considerati come materiale potenzialmente infettivo e quindi da decontaminare dopo l'uso. Per questo materiale bisogna inoltre adoperare le
procedure di raccolta e smaltimento specifiche per i materiali classificati come rischio biologico. Il CDC e gli istituti nazionali di salute suggeriscono che
gli agenti potenzialmente contagiosi sono maneggiati al Livello 2 di Biosafety.12,13
Il blu di Evans è una sostanza cancerogena; tuttavia, la sua concentrazione in questo prodotto è inferiore alla soglia da segnalare (inferiore allo 0,1%).
Non sostituire o mescolare i reagenti di questo kit con quelli di altre partite o altre ditte.
Usare solo i protocolli descritti in questo opuscolo. Tempi di incubazione o temperature diversi da quelli indicati possono determinare risultati erronei.
La contaminazione crociata dei campioni di pazienti su un vetrino può determinare dei risultati erronei. Quindi, dopo aver depositato ogni campione,
maneggiare il vetrino con cura per evitare il mescolamento con i sieri già presenti negli altri pozzetti o quelli che ancora devono essere caricati.
La contaminazione batterica dei campioni di siero o dei reagenti può provocare dei risultati erronei. Lavorare in condizioni sterili per evitare la
contaminazione da microbi.
Questo kit e i suoi componenti sono stati formulati specificamente per essere usati nelle determinazioni di IgG. Non usare il kit né i suoi componenti per
effettuare determinazioni di IgM.
Mezzo di Montaggio contiene una percentuale di glicerolo compresa tra 30 e 60% che può causare irritazione in caso di inalazione o di contatto con la
pelle. In caso di inalazione o di contatto, prendere le misure di primo soccorso.
DURATA E USO
1.
2.
3.
I kit sono stabili fino alla fine del mese indicato sulla data di scadenza se conservati alla temperatura di 2–8°C.
Non usare il kit o i singoli reagenti dopo la data di scadenza.
Non esporre i reagenti ad una forte sorgente luminosa durante la conservazione o l'incubazione.
RACCOLTA E PREPARAZIONE DEL CAMPIONE
La fonte preferita del campione è il siero. Non è stato fatto alcun tentativo per stabilire la compatibilità di questo saggio con altri tipi di campione. Risultati
erronei possono derivare dall'uso di sieri iperlipemici, inattivati al calore, emolizzati o contaminati, che devono quindi essere evitati.
Raccolta e manipolazione del campione
I campioni vanno raccolti in condizioni asettiche da personale qualificato e con tecniche approvate per il prelievo in vena12. Lasciare che il sangue coaguli a
temperatura ambiente prima di centrifugare. Trasferire il siero asetticamente in un contenitore sterile a chiusura stagna per la conservazione a 2–8°C. Nel caso
non si preveda di effettuare il test prima di 5 giorni, il campione va congelato a –20°C o a temperature inferiori. Se i campioni vengono congelati in un freezer
auto-defrosting si possono verificare danni da congelamento-scongelamento. I campioni vanno scongelati e mescolati bene prima dell'uso.
Preparazione del campione
La diluizione del siero da usare nel test è di 1:64 nella soluzione 1X per la diluizione dei campioni per IgG (vedi sopra: Materiale incluso).
Per determinare i valori limite di titolazione usare il PBS per diluire serialmente le diluizioni preparate per il test.
PROTOCOLLO DEL TEST (Incubazione a 37°C)
1.
2.
Rimuovere i vetrini dal frigorifero. Prima di aprire i pacchetti consentire ai vetrini di raggiungere la temperatura ambiente per evitare la condensa.
Depositare 20µL di Controllo Rilevabile , prelevandolo direttamente dalla boccetta (senza diluirlo), nell'apposito pozzetto sul vetrino. Quando si richiede
un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, usare il PBS per diluire il controllo rilevabile (vedi sotto: Controllo di qualità). Depositare 20µL di
ogni diluizione negli appositi pozzetti sul vetrino.
3. Depositare 20µL del Controllo Non Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta, nell'apposito pozzetto sul vetrino.
4. Aggiungere negli appositi pozzetti sul vetrino circa 20µL di campione diluito (vedi sopra: Preparazione del campione) per ogni siero di paziente da
analizzare. Usare un sistema di notazioni per identificare i vari pozzetti al momento di leggere i risultati.
5. Incubare il/i vetrino/i in camera umida per 30 ± 2 minuti a 35–37°C.
6. Rimuovere i vetrini dalla camera umida e sciacquarli delicatamente, facendo scorrere del PBS su un vetrino alla volta, badando bene a non versare il PBS
direttamente sui pozzetti. Sciacquare una fila alla volta per evitare il mescolamento dei campioni. Lavare poi i vetrini immergendoli per 10 minuti in
vaschette di Coplin o in vaschette di colorazione per vetrini contenenti PBS.
7. Immergere brevemente i vetrini lavati in acqua distillata o purificata, poi farli asciugare all'aria.
8. Aggiungere circa 20µL di coniugato per IgG in ogni pozzetto sul vetrino.
9. Incubare i vetrini in camera umida per 30 ± 2 minuti a 35–37°C.
10. Ripetere le fasi di lavaggio 6 e 7.
11. Mettere qualche goccia del mezzo di montaggio sul vetrino e coprire con un vetrino copri-oggetto di 24 X 50 mm. Eliminare eventuali bolle d'aria e
l'eccesso di mezzo di montaggio usando la carta assorbente.
12. Guardare i pozzetti ad un ingrandimento finale di 400X con un microscopio a fluorescenza adeguatamente equipaggiato. Leggere i vetrini lo stesso giorno
in cui si effettua il saggio per un risultato di fluorescenza ottimale. Se questo non fosse possibile, i vetrini si possono conservare al buio a 2–8°C fino a 24
ore.
PROTOCOLLO DEL TEST (Incubazione a temperature ambiente)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Rimuovere i vetrini dal frigorifero. Prima di aprire i pacchetti consentire ai vetrini di raggiungere la temperatura ambiente per evitare la condensa.
Depositare 20µL di Controllo Rilevabile , prelevandolo direttamente dalla boccetta (senza diluirlo), nell'apposito pozzetto sul vetrino. Quando si richiede
un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, usare il PBS per diluire il controllo rilevabile (vedi sotto: Controllo di qualità). Depositare 20µL di
ogni diluizione negli appositi pozzetti sul vetrino.
Depositare 20µL del Controllo Non Rilevabile, prelevandolo direttamente dalla boccetta, nell'apposito pozzetto sul vetrino.
Aggiungere negli appositi pozzetti sul vetrino circa 20µL di campione diluito (vedi sopra: Preparazione del campione) per ogni siero di paziente da
analizzare. Usare un sistema di notazioni per identificare i vari pozzetti al momento di leggere i risultati.
Incubare i vetrini coperti per 60 ± 2 minuti a temperatura ambiente.
Rimuovere i vetrini dalla camera umida e sciacquarli delicatamente, facendo scorrere del PBS su un vetrino alla volta, badando bene a non versare il PBS
direttamente sui pozzetti. Sciacquare una fila alla volta per evitare il mescolamento dei campioni. Lavare poi i vetrini immergendoli per 10 minuti in
vaschette di Coplin o in vaschette di colorazione per vetrini contenenti PBS.
IFA per IgG anti-Bartonella
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7.
Immergere brevemente i vetrini lavati in acqua distillata o purificata, poi farli asciugare all'aria. Nota: se si utilizza uno strumento per automatizzare il
processo di lavaggio è possibile che non ci sia tempo sufficiente per asciugare i vetrini all’aria prima di aggiungere il coniugato.
8. Aggiungere circa 20µL di coniugato per IgG in ogni pozzetto sul vetrino.
9. Incubare i vetrini coperti per 30 ± 2 minuti a temperatura ambiente.
10. Ripetere le fasi di lavaggio 6 e 7.
11. Mettere qualche goccia del mezzo di montaggio sul vetrino e coprire con un vetrino copri-oggetto di 24 X 50 mm. Eliminare eventuali bolle d'aria e
l'eccesso di mezzo di montaggio usando la carta assorbente.
12. Guardare i pozzetti ad un ingrandimento finale di 400X con un microscopio a fluorescenza adeguatamente equipaggiato. Leggere i vetrini lo stesso giorno
in cui si effettua il saggio per un risultato di fluorescenza ottimale. Se questo non fosse possibile, i vetrini si possono conservare al buio a 2–8°C fino a 24
ore.
CONTROLLO DI QUALITÀ
Ogni analisi (ogni volta che si tratta un vetrino o un gruppo di vetrini) dovrebbe includere entrambi i controlli, quello rilevabile e quello non rilevabile.
1.
2.
3.
Quando usato non diluito (direttamente dalla boccetta) il controllo rilevabile dovrebbe determinare un'intensità di fluorescenza con un valore da 3 a 4+ sia
sullo spot di antigeni di B. quintana che su quello di antigeni di B. henselae.
Se è richiesto un controllo che dia una lettura corrispondente a 1+, diluire 1:8 il controllo rilevabile (vedi sopra: Protocollo del test) e leggere lo spot di B.
quintana. Tale controllo per la lettura di 1+ può variare di ± 1 diluizione di due volte a causa della variabilità delle condizioni di laboratorio, attrezzatura
compresa.
Il controllo non rilevabile dovrebbe determinare un'intensità di fluorescenza trascurabile in tutti gli spot.
Se i controlli non mostrano questi risultati, non bisogna considerare validi i risultati del test del paziente e bisogna ripetere il saggio.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI DEL TEST
I valori limite di titolazione e l'intensità della fluorescenza saranno determinati, nel complesso, dall'ottica del microscopio e dalle condizioni e tipo della sorgente
luminosa. Per essere sicuri di ottenere un'interpretazione corretta dei risultati si raccomanda in ogni esperimento di leggere l'intensità di fluorescenza dei pozzetti
di controllo prima di quella di tutti gli altri pozzetti.
Lettura dei vetrini
Leggere l'intensità della fluorescenza dei batteri e attribuirle i seguenti valori:
da 2 a 4+
1+
Negativo
Fluorescenza verde mela da moderata a intensa.
Fluorescenza netta ma debole, uguale a quella che si osserva per il controllo Rilevabile al suo valore limite di titolazione di riferimento.
Fluorescenza assente o intensità di fluorescenza uguale a quella che si osserva nel pozzetto con il controllo Non Rilevabile.
Interpretazione dei risultati con i campioni dei pazienti
Il valore limite di titolazione è definito come il reciproco della più alta diluizione del siero che mostra una netta (1+) fluorescenza verde mela.
≥1:256
<1:256
y
≥1:64
<1:64
Valori limite di titolazione delle IgG uguali o superiori a 1:256 vengono considerati come la prova di un'infezione recente.
In un campione di siero un singolo valore limite di titolazione ≥1:64 e <1:256 è considerato una prova di un'infezione passata o presente.
Bisognerebbe ottenere un secondo campione di siero dallo stesso paziente dopo 10–21 giorni da prelievo del primo e analizzarlo
contemporaneamente al campione originale. Se nel secondo campione si rileva un titolo di anticorpi ≥1:256 o un aumento di quattro volte rispetto
al titolo del campione originale, c'è una chiara indicazione di infezione in atto (acuta). Titoli immutati che siano ≥1:64 e <1:256 suggeriscono
invece un'infezione pregressa.
Valori limite di titolazione delle IgG inferiori a 1:64 suggeriscono che il paziente non è attualmente infetto. Questa situazione può verificarsi sia
per quei pazienti che non sono mai stati infetti da Bartonella o per quelli che hanno avuto un'infezione in passato ma i cui titoli anticorpali si sono
ridotti fino ad arrivare al di sotto della soglia di rilevabilità.
Fluorescenza aspecifica
Occasionalmente si osservano reazioni di campioni con le cellule Vero. Quando ciò accade non si può avere una corretta interpretazione dei risultati del saggio.
LIMITAZIONI
1.
2.
3.
È estremamente importante che tutti i risultati ottenuti dalle indagini sierologiche specifiche per Bartonella vengano poi correlati con il quadro clinico del
paziente e con gli altri dati a disposizione del medico curante.
I valori limite di titolazione e l'intensità della fluorescenza saranno determinati, nel complesso, dall'ottica del microscopio e dalle condizioni e tipo della
sorgente luminosa. Per essere sicuri di ottenere un'interpretazione corretta dei risultati si raccomanda in ogni esperimento di leggere l'intensità di
fluorescenza dei pozzetti di controllo prima di quella di tutti gli altri pozzetti.
Campioni ottenuti troppo precocemente durante l'infezione primaria possono non presentare titoli anticorpali al di sopra della soglia di individuabilità. Se
c'è un sospetto di un'infezione da Bartonella si deve ottenere un secondo campione di siero dallo stesso paziente 10–21 giorni dopo il prelievo del primo e
analizzarlo contemporaneamente all'originale.
VALORI ATTESI
In uno studio è stato riportato che nel 95% dei pazienti che mostrano i segni clinici, le prove istopatologiche e i risultati di skin-test tipici della CSD, si rilevano
anticorpi IgG verso B. henselae3. In un altro studio l'88% dei pazienti i cui dati clinici facevano sospettare fossero affetti da CSD avevano nel siero titoli anti-B.
henselae uguali o superiori a 1:64 mentre soltanto il 3% dei controlli sani mostravano titoli positivi1.
LE CARATTERISTICHE DI ESECUZIONE
Per l'esterno di clienti degli stati uniti, le caratteristiche di esecuzione di prodotto sono come fornite un lenzuolo separato.
BIBLIOGRAFIA
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2.
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M29-A).
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Data scritta: 17 ottobre 2016
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