Leggi il comunicato del CONUML
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C/o Via Prov.le Panza,37– 80075 Forio (NA) - Tel. 081.5071111-Fax 081.5071170 Sito: www.conuml.weebly.com – E-mail: [email protected] LA CLASSE OPERAIA, LE MASSE LAVORATRICI E POPOLARI HANNO IL PIÙ GRANDE INTERESSE POLITICO E SOCIALE A VOTARE “NO” AL REFERENDUM COSTITUZIONALE D’AUTUNNO! La vittoria del NO con una forte partecipazione operaia favorirà la lotta contro le politiche neoliberiste e di austerità e aiuterà l’alternativa rivoluzionaria! La questione politica centrale del paese, ossia la disfida sul referendum riguardante la controriforma costituzionale del governo Renzi, sta per entrare nel vivo della battaglia: si voterà probabilmente a novembre. Le posizioni in campo sono chiare: dalla parte del SI ci sono il governo Renzi e le forze imperialiste e capitaliste che lo hanno messo al potere e lo appoggiano. Il SI è sostenuto da Confindustria, da Marchionne, dalle grandi banche di affari, dal FMI, dai pescecani delle agenzie di rating, dai mercati finanziari. Questo ci deve far capire la vera posta in gioco: si tratta di un referendum sul rafforzamento del dominio del grande capitale in Italia. La domanda reale che ci sarà posta è: volete voi che sia aumentato il potere del capitale monopolistico finanziario e dei suoi governi contro la classe lavoratrice? Volete voi meno libertà e diritti democratici per difendere il lavoro contro l’ingordigia del capitale? Di fronte a questo disegno reazionario la sinistra borghese e piccolo borghese, che dirige politicamente il fronte del NO, si dimostra contraria all’azione unitaria delle masse, non fa nulla di serio per realizzare la vittoria del NO, non sviluppa comitati sul territorio, non vuole mobilitare la classe operaia. Posizioni quali il “NO, non così” di D’Alema e/o di Bersani, che baratterebbe il suo SI al referendum in cambio di una modifica dell’Italicum, sono espressioni di settori della borghesia che avrebbero voluto nella sostanza la stessa controriforma, ma con un percorso parlamentare diverso. Esse cercano pertanto di mantenere il proletariato e le masse lavoratrici completamente al di fuori della lotta referendaria, mantenerle passive, impedirne la discesa in campo. Le forze del fronte del SI e le forze opportuniste e borghesi che si dichiarano per il NO sanno che il NO può vincere e hanno una paura inconfessabile della possibile azione della classe operaia, la sola che può far diventare l’attuale, limitato confronto dottrinale, una effettiva battaglia politica di massa contro le controriforme costituzionali reazionarie ed antidemocratiche e le politiche antioperaie ed antipopolari del governo Renzi e dell’oligarchia finanziaria. Sono tutti preoccupati di non far cadere Renzi e il suo governo, temono che ciò sia favorevole alla ripresa e al rafforzamento del movimento operaio e popolare e apra nel Paese una situazione politica di forte difficoltà per l’ oligarchia finanziaria. Denunciamo dunque e condanniamo con forza ogni posizione conciliatoria, rinunciataria e passiva che mira a evitare la mobilitazione politica dei lavoratori e a scongiurare la caduta del governo Renzi. Ma perché il proletariato, le masse lavoratrici e popolari hanno invece tutto l’interesse a partecipare, in modo risoluto, con una propria posizione indipendente e rivoluzionaria e come principali protagonisti alla vittoria del NO? Perché così assesteranno un duro colpo alla borghesia liberal-riformista e reazionaria, ai disegni antioperai e alla controriforma costituzionale voluti da settori dell’oligarchia finanziaria e portati avanti dal governo Renzi, difendendo così le conquiste e le libertà democratiche conquistate con decenni di lotte. Perché con il successo del NO si potranno ostacolare anche i prossimi attacchi alle nostre condizioni di vita e di lavoro, i prossimi progetti tesi alla trasformazione autoritaria e reazionaria dello Stato e della società borghese, che Renzi, se vincesse la sua battaglia referendaria, sarebbe ovviamente incoraggiato a perseguire in modo ancora più aggressivo. Perché la vittoria del NO permetterà agli operai, ai lavoratori, alle donne e gli uomini del popolo, alle giovani e ai giovani del nostro paese di vendicarsi di tutte le misure antioperaie e antipopolari portate avanti da questo governo e da chi lo sostiene, dettate dalla Troika UE-BCE-FMI e dalla NATO (Jobs act e cancellazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, “Buona scuola”, smantellamento dei contratti nazionali di lavoro, aumento dello sfruttamento, peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita della classe operaia e delle masse popolari, interventi all’estero e militarizzazione della società, etc.), rimettendo in discussione le politiche e le misure neoliberiste e di austerità, le alleanze imperialiste e guerrafondaie. Perché un trionfo popolare darà un colpo durissimo al qualunquismo, al disimpegno e al disinteresse politico, all’apatia in cui il capitale e i suoi rappresentanti e servi vorrebbero condannare definitivamente le masse. Per ultimo, e soprattutto, perché la vittoria del NO e la sconfitta di Renzi da parte della classe operaia non può che comportare la cacciata del suo governo, posto ad esclusivo servizio del grande capitale, e non può che attestare il proletariato su una posizione più forte e di maggiore fiducia nelle sue forze. Ciò costituirà senza dubbio una tappa della ripresa della lotta di classe per avvicinare la prospettiva della rivoluzione socialista e della conquista del potere da parte del proletariato e dei suoi alleati nel nostro paese. La classe operaia votando NO non vota semplicemente solo per la difesa dei diritti e delle agibilità democratico-borghesi conquistate con decenni di lotte e di sangue, non vota per salvare il parlamentarismo borghese, ma vota soprattutto contro il sistema di sfruttamento e le sue politiche di fame, sacrifici e di guerra, contro la reazione politica, la svolta autoritaria e il fascismo, che sono generati inevitabilmente dal capitalismo monopolistico. Il NO proletario è il NO al capitalismo moribondo, a un modo di produzione irrazionale e barbaro, che sarà inevitabilmente soppiantato dal socialismo scientifico. Sono questi degli ottimi motivi perché la classe operaia e tutti gli sfruttati ed oppressi vadano e facciano votare NO al referendum costituzionale d’autunno, scendano in campo in questa battaglia uniti sbarazzandosi d’ogni illusione ed ergendosi a veri, principali, protagonisti. Il proletariato, le masse lavoratrici e popolari, il movimento operaio e sindacale, le forze comuniste, rivoluzionarie, antifasciste, progressiste, culturali e realmente democratiche del nostro paese possono vincere il referendum se si impegneranno fino in fondo e lavoreranno alacremente nelle fabbriche, nei posti di lavoro e nelle piazze per la vittoria del NO. Come Comitato Nazionale di Unità Marxista-Leninista (CONUML) rilanciamo dunque il nostro appello in primo luogo alla classe operaia, a tutti i lavoratori a mobilitarsi, sviluppare l’unità di classe e popolare e scendere in campo in modo unitario, attivo e convinto a favore del NO al referendum costituzionale e contro l’Italicum, legge elettorale di stampo fascista. Rilanciamo, sviluppiamo le lotte unitarie per cacciare il governo Renzi; facciamolo a suon di scioperi e di manifestazioni, fin da subito, passando all’offensiva nella maniera più unitaria e determinata. Lavoriamo urgentemente alla costruzione, al rafforzamento e al coordinamento dei comitati unitari e di massa per il NO e di organismi di fronte unico operaio e di fronte popolare contro l’oligarchia finanziaria ed il governo Renzi. Apriamo una nuova fase di lotta e di conquiste politiche e sociali per l’intero proletariato e le masse lavoratrici e popolari, per aprire la via a un vero governo rivoluzionario della classe operaia e degli altri lavoratori sfruttati. Roma, 12 settembre 2016. COMITATO NAZIONALE DI UNITA’ MARXISTA-LENINISTA Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia Per contatti: [email protected] Visitate il nostro sito: www.conuml.weebly.com