dossier sulla scuola di Summerhill

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dossier sulla scuola di Summerhill
The Summerhill School
Michael Newman a Ravenna, settembre 2012
dossier: dove il diritto al gioco non è secondo al diritto all'istruzione
INDICE
- Michael Newman: profilo professionale
- Michael Newman - Summerhill: la più antica scuola basata sui diritti dei bambini è forse una
comunità cooperativa?
- Informazioni generali sulla scuola di Summerhill
- Matthew Appleton - Una cultura dei bambini, la giornata tipo di un "summerhillian"
- Renzo Laporta – Giocare nella scuola con i ragazzi sul tetto
- Michael Shaw - Dopo tutti questi anni ancora ci stupisce e ci provoca
- Dichiarazioni raccolte da M. Newman
- Fonti e risorse per saperne di più
- Il Meeting della Summerhill School: l'incontro tra docenti e studenti (immagini con box di
testo)
Michael Newman
il suo profilo professionale
Sin dal 1988 Michael Newman è un
qualificato professore di scienze coinvolto
come professionista nell'educazione alla
cittadinanza e ai valori. Da 11 anni sta
lavorando alla Summerhill School come
insegnante di scienze, consigliere per la
carriera professionale, tutor dei ragazzi,
insegnante d'inglese e maestro.
E' stato membro del Comitato esecutivo
dell' Alleanza per i Diritti dei Bambini per
l'Inghilterra (con funzioni di segretario e
tesoriere) e membro dell'Associazione
Umanistica Britannica, del Comitato della
Società per l'Educazione Narrativa, del
Comitato per l' Educazione Cooperativa di
Ipswich e Norwich, del gruppo-guida per
l'Educazione alla Cittadinanza della contea
di Suffolk e membro della Fondazione di
Summerhill “A.S. Neill”.
Ha supportato gli studenti di Summerhill
presso il Governo inglese, per promuovere
i valori e le idee della scuola. Ha facilitato
l'azione di gruppo degli studenti di
Summerhill quando si è dovuto lottare per
salvare la scuola dal pericolo della sua
chiusura nel 1999-2000 (evento
diventato parte del film “Summerhill” della
BBC).
Gli insegnanti che vivono nell'area della scuola
sono ospitati in roulotte o in bungalow
Per otto anni ha lavorato nella zona-est di
Londra, come operatore per la
progettazione dell' educazione allo
sviluppo nelle scuole, realizzando eventi,
progetti, facendo formazione per
insegnanti e studenti su vari temi: metodo
cooperativo, diritti dei bambini, democrazia
locale, giustizia “restaurativa”, uso dei
linguaggi multimediali nell'insegnamento
alla cittadinanza ( in questo ultimo campo
ha lavorato con oltre 30 scuole primarie e
12 secondarie).
------------Altre informazioni sul suo lavoro sono ricavabili al
link: http://www.eastendtalking.org.uk/ourvoice
Michael Newman
Summerhill: la più antica scuola basata sui diritti dei
bambini è forse una comunità cooperativa?
Immaginate una comunità che crea le sue leggi
attraverso la democrazia diretta, dove ogni
persona ha uguale diritto di parola e di voto, in
cui i problemi e le questioni di giustizia sono
discusse e decise democraticamente da tutta
la comunità. Ci sono anche comitati eletti per
organizzare
feste,
eventi
sociali,
per
raccogliere fondi, svolgere indagini, gestire un
bar, realizzare incontri, conferenze, convegni,
laboratori nelle scuole, gestire un' aula
informatica….
Questa è solo una parziale descrizione di una
comunità che conta circa 120 membri ed è
stata fondata nel 1921 da un insegnante
scozzese di scuola statale e scrittore,
Alexander S. Neill. E' Summerhill, la più antica
scuola al mondo basata sui diritti dei bambini.
essere forgiati da adulti, siano essi genitori,
insegnanti o sacerdoti, si scontra con i valori
tradizionali della famiglia, della chiesa e dello
stato.
La storia delle origini della cooperazione nel
Regno Unito si basa sul movimento
comunitario di Robert Owen che credeva nella
possibilità di cambiare la società mediante la
creazione
di
comunità
basate
sulla
cooperazione. Le sue opinioni restavano
socialmente deterministiche, col contesto
economico e sociale che creava i valori
individuali.
Presso la scuola vivono oltre 90 bambini tra i 6
ai 17 anni, provenienti da Francia, Germania,
Olanda, Svizzera, Taiwan, Corea, Giappone,
Israele… Vivono con 12 adulti, insegnanti e
tutor.
Quali sono i valori della scuola?
Si tratta di una questione problematica. E’ una
scuola di cui si possono avere rappresentazioni
differenti. Dalla stampa è stata fatta conoscere
come la “scuola del fate come vi pare”. Quando
ne parlo con adulti o bambini, loro spesso
reagiscono aggressivamente non credendo alla
mia descrizione, affermando al contrario che
deve trattarsi di una scuola sbagliata che crea
fallimenti educativi e morali e mantengono
queste (loro) valutazioni indipendentemente
dalle evidenze e dalle prove portate.
Alcuni studenti della scuola sono diventati
rispettati fotografi, artisti, attori, ballerini, altri un
matematico, un architetto,uno storico, un
giornalista,
a
livello
nazionale
o
internazionale...
La rabbia verso la scuola deriva dal suo essere
fondata sui diritti dei bambini. Dare spazio ai
bambini per crescere ed essere se stessi e non
Il bungalow degli ospiti attrezzato con letti
singoli e a castello
Questo è in netto contrasto con Summerhill. La
scuola ha una storia, una cultura, dà valore alla
democrazia, ma il suo principio cardine è
l’anarchia nel senso godwiniano, finalizzata a
minimizzare l'influenza di ogni autorità imposta.
I valori dei bambini sono quelli che essi stessi
creano. Essi sono agenti attivi nella comunità,
non copiando i valori dei loro coetanei e della
comunità, ma rispondendo in modo critico e
consapevole.
Quando arrivano alla scuola nuovi bambini e
adulti, essi portano prevalentemente con sé
valori mai messi in discussione, frutto del
principio di autorità. Lo spazio dato dalla
comunità, il rispetto per le persone e i loro
diritti, si scontrano con valori imposti, con
l'autorità dell'adulto e con idee a priori di giusto
e sbagliato. Le tensioni causate dallo sviluppo
individuale all'interno della comunità, creano
uno spazio di apprendimento fatto di domande,
di opportunità di sperimentazione sociale, di
possibilità di mettere alla prova idee di politica
e giustizia, di esplorare la necessità e il
significato
di
legge,
giustizia,
libertà,
cooperazione.
Summerhill è una scuola cooperativa?
Come
membro
attivo
del
movimento
cooperativo britannico, formato ai metodi della
educazione cooperativa, e come operatore di
progetto per un Centro di Educazione allo
Sviluppo che lavora con le scuole di Londra
(HEC, HumanitiesEducation Center), non sono
certo della risposta. Nell'ultimo anno sono stato
coinvolto in 8 progetti di educazione di
cooperazione con scuole statali, e gruppi
giovanili. Gli studenti di Summerhill sono stati
coinvolti in due di questi progetti.
Due nostre ragazze (“summerhillians”) hanno
preso parte ad una giornata di workshop con
circa 70 bambini di diverse scuole elementari,
con giochi cooperativi, giochi di gruppo col
paracadute, un gioco di negoziazione, danza e
percussioni samba, e una consultazione attiva
sui diritti e le responsabilità. Sono rimaste
perplesse per quello che percepivano come un
evidente conflitto tra i valori promossi e i
metodi per fare funzionare l’intensa giornata.
Sembrava la dose di una terapia volta a
promuovere la cooperazione all'interno di un
sistema comunque fondato sull'obbedienza
all'autorità.
Fino a quando l'obbedienza all'autorità è la
base delle nostre scuole pubbliche, anche la
cooperazione può essere insegnata solo come
un
valore
imposto
attraverso
giochi
manipolatori e attività che la promuovono
attivamente. In ultima analisi, ci si potrebbe
aspettare che maggiore è l'effetto di
insegnamento e di apprendimento cooperativo
sulle nostre scuole, maggiormente liberati
saranno i bambini. Penso però che questa sia
una vana speranza.
Possiamo migliorare le nostre società, ma
avremo comunque forgiato i bambini
imponendo loro valori del movimento
cooperativo che non emergono dallo sviluppo
di un pensiero critico e cosciente, attraverso
esperienze di esplorazione di tensioni e conflitti
che sorgano in una comunità basata su diritti.
E' importante come gli esseri umani
imparano a vivere in modo cooperativo?
Scuole come Summerhill ci possono aiutare ad
esplorare questa domanda. Questo tipo di
scuole, infatti,ci aiutano ad approfondire molte
questioni cui altrimenti possiamo rispondere
solo in via ipotetica proiettando i nostri
pregiudizi sulla natura del bambino e
sull’effetto del nostro comportamento su di loro.
Ci sono scuole simili in tutto il mondo, collegate
in rete anche attraverso l'evento annuale della
Conferenza internazionale sull'Educazione
Democratica, che quest'anno si terrà all'inizio
di dicembre, in India (www.idec2004.com). Ho
avuto la fortuna di presiedere la Conferenza
IDEC del 1999, ospitata dalla scuola di
Summerhill (è possibile scaricare le 100 pagine
del suo rapporto ufficiale al seguente indirizzo:
www.s-hill.demon.co.uk
/
conferenze
/
confrep.pdf).
Quindi, la mia risposta alla domanda è sì:
dobbiamo fondare un quadro dei diritti dei
bambini affinché i nostri figli scelgano di
crescere e di vivere da cooperatori.
------------------------------------------------------L’articolo originale è on-line al seguente link:
http://www.geo.coop/archives/newman904.htm
Informazioni generali sulla scuola di Summerhill
(testo tratto dal fascicolo promozionale della scuola)
“Tutti i crimini, tutte le guerre possono esse
ricondotte all'infelicità” scrisse A. S. Neill,
fondatore della Summerhilll School.
Oggi, in tutto il mondo, l'educazione si sta
spostando verso l'incremento di test,
valutazioni e maggiore qualificazione. Sembra
una moda moderna, che accertamento,
giudizio e qualificazione definiscano
l'educazione.
Summerhill è diventata una delle scuole più
famose al mondo, ed ha influenzato la pratica
educativa di molte altre scuole ed università. Il
movimento delle scuole democratiche sta ora
fiorendo a livello internazionale, con molte
scuole che, ispirate dalla lettura dei suoi libri, si
basano sulla filosofia di A.S. Neill.
Se la società avesse trattato ogni altro gruppo
nel modo in cui tratta i suoi bambini, sarebbe
considerata una violazione ai diritti umani. Ma
per la maggioranza dei bambini del mondo,
questa è la normale aspettativa dei genitori,
della scuola e dell'intera società in cui viviamo.
Oggigiorno molti operatori educativi e molte
famiglie si sentono inquiete e preoccupate
rispetto a questo contesto restrittivo, e iniziano
a cercare delle alternative rispetto al sistema
scolastico convenzionale.
Una di queste risposte è il sistema scolastico
democratico o libero. Ci sono molti modelli di
scuola democratica diffusi in tutti gli angoli del
globo, da Israele al Giappone, dalla nuova
Zelanda alla Thailandia, agli stati Uniti.
La più vecchia e famosa di queste scuole è
Summerhill, sulla costa orientale
dell'Inghilterra.
La Summerhill School fu fondata nel 1921 al
tempo in cui i diritti delle persone erano meno
rispettati di oggi. I bambini erano picchiati nella
maggioranza delle case e la “disciplina” era la
parola chiave dell'allevamento del bambino. La
nostra Summerhill School, attraverso il suo
libero auto-governo ha lavorato e faticato per
più di ottant'anni contro la generale pressione
al conformismo sociale, nel tentativo di dare ai
bambini il diritto di decidere per se stessi. La
scuola è ora una florida comunità democratica,
che dimostra che i bambini e i ragazzi
imparano a diventare confidenti, tolleranti e
cortesi se viene dato loro lo spazio per essere
se stessi.
L'albero attrezzato con una casetta a cui si
accede tramite una corda con cui arrampicarsi
Questa scuola è una comunità di oltre un
centinaio di persone. Circa 95 di esse sono
bambini/e e ragazzi/e con età dai 5 ai 18 anni.
Il resto sono insegnanti, personale della casa
di residenza e altro personale addetto
all'andamento della scuola.
E' situata in un'ampia e ben tenuta e amata
casa, di stile vittoriano, con terreni circostanti, a
due miglia dalla costa est del Suffolk.
La maggioranza dei bambini resta a pensione
nei dormitori della scuola, ma ci sono anche
coloro che la frequentano solo di giorno.
Solitamente, man mano che i piccoli crescono,
preferiscono dormire a scuola.
Summerhill è una scuola mista che apprezza la
diversità dei suoi studenti provenienti da tutto il
mondo.
C'è un'ampia scelta di curricoli e di materie,
fino ed oltre il diploma del primo ciclo di scuola
secondaria superiore. Quando i ragazzi più
vecchi si sono iscritti alle classi, ad ogni
trimestre viene creato un nuovo calendario
scolastico, sebbene non vi sia alcun obbligo di
attendere agli studi.
Il gruppo degli insegnanti s'incontra
giornalmente per discutere ogni problema e
situazione. E’ prevista un’attenzione particolare
per l’inserimento dei nuovi studenti ed anche
per quelli che faticano a seguire le lezioni. Gli
insegnanti praticano una varietà di azioni per
assistere chi sta imparando. Per esempio, se
un bambino è teso in classe, è possibile offrirgli
un sostegno con un rapporto di uno a uno.
Questo è anche il caso per chi apprende
lentamente o per chi va più veloce degli altri.
Gli studenti possono anche sostenere gli esami
in tempi anticipati se lo desiderano, e la
maggioranza di loro conseguono il certificato
del primo ciclo della scuola secondaria
superiore prima di lasciare la scuola. Ma ci
sono anche coloro che preferiscono di non
conseguirlo.
La libertà più importante a Summerhill è il
diritto al gioco. Tutte le lezioni sono opzionali.
Non c'è alcuna pressione a che si conformino
alle idee adulte rispetto alla loro crescita,
sebbene la comunità per se stessa ha delle
aspettative rispetto alla condotta dei singoli.
Prepotenze, atti di vandalismo, o altri
comportamenti anti-sociali sono affrontati da
specifici “difensori civici” eletti nel e dal gruppo,
oppure dall'intera comunità durante i suoi
meeting generali.
Assieme al cartello che impone agli
automobilisti di spostarsi a 5 miglia orarie,
questo cartello avvisa tutti che la zona è
frequentata da bambini e ragazzi che giocano
Così come c'è un calendario strutturato c'è
anche libero accesso alle sezioni d'arte,
falegnameria e computer. Ci sono anche aree
aperte dove gli studenti che non sono in classe
passano creativamente del tempo, si divertono,
socializzano, giocano. Gli sport, i giochi e gli
altri divertimenti sono tutti decisi e praticati dai
bambini, dai ragazzi e dagli adulti, in accordo
tra loro.
La scuola è organizzata su 12 acri di territorio
(un acro corrisponde a 4050 metri quadrati) a
giardino e bosco, con molti spazi per andare in
bicicletta, costruire capanne, arrampicarsi sugli
alberi, accendere fuochi, campeggiare, fare
giochi creativi. C'è una piscina che funziona in
estate, un campo da tennis, vari campi da
gioco,un'area per il basket, un ping-pong
interno.
Durante l'inverno e la primavera viene
costituito un “comitato sociale”, eletto dalla
comunità per organizzare giochi ed altre attività
durante i pomeriggi e le sere. Questo prevede
giochi di caccia e di parole, giochi da tavolo,
teatro e narrazione, cinema.
Summerhill è una comunità felice che si prende
cura dei suoi componenti, che riconosce
anche l'importanza dell'espressione delle
emozioni e dell'apprendimento che avviene
attraverso i sentimenti.
Tra i suoi componenti vige una precisa onestà
e apertura agli altri. Lo staff degli insegnanti
non usa nessuna autorità per imporre valori,
comportamenti o per risolvere problemi; questi
vengono risolti o dai singoli con l'aiuto degli
amici, o dai difensori civici, o all'interno dei
meeting quotidiani della comunità.
La scuola permette al maggior numero di
persone di fare visite e di verificare
direttamente come funziona in concreto questa
esperienza educativa.
Ci sono poi ulteriori progetti per condividere la
lunga e singolare esperienza di libertà di
Summerhill con altre scuole in giro per il
mondo. La direttrice, figlia di A. S. Neill, Zoe
Readhead e suo marito Tony sono spesso
invitati a fare conferenze e lezioni all'estero,
suscitando reazioni
entusiastiche che riflettono la crescita di
riconoscimento della Summerhillschool come
sorgente e consolidata forma di illuminata
educazione, realmente centrata sul bambino.
In visite recenti sono arrivate persone dal
Giappone, Sud Corea, Brasile, Italia,
Portogallo, Germania, Spagna e Grecia.
Prima parte dell'immagine che illustra il meeting comunitario tra insegnanti e studenti
Matthew Appleton
Una cultura dei bambini:
la giornata tipo di un “summerhillian”
(dal cap. 3° del libro “A free range childhood. Self-regulation at Summerhill School”)
La vita di comunità a Summerhill è
costituita da due elementi di base.
Da un lato c'è una certa struttura stabile, che
funziona attraverso l'organizzazione delle
giornate e delle settimane di scuola.
Dall'altro lato ci sono le modalità spontanee
fatte di eventi, mode, gesti e umori che
influenzano di tanto in tanto la vita quotidiana
della comunità. Entrambi questi elementi si
intrecciano tra loro, creando un contesto a
volte statico, a volte, più spesso, mutevole.
piccola banda che sta infastidendo,
disturbando o interrompendo chi sta facendo
qualcos'altro, sfidando e beffando così le
regole della comunità.
In questi casi vengono di conseguenza decise
e organizzate delle specifiche riunioni e così,
interrompendo per un pò alcune attività, la
comunità si riunisce per risolvere questo come
qualunque altro genere di problema emerso. In
altri momenti, la vita scorre lieve e per lunghi
periodi senza alcun disturbo.
La dimensione spontanea si sviluppa dalla
chimica creata da qualsiasi bambino/a o adulto
che si attiva nella comunità in un determinato
momento. Magari è un particolare gioco che,
improvvisamente, coglie l'immaginazione di
tutti. Ad esempio, qualcuno costruisce una
spada di legno nel laboratorio di falegnameria,
e così durante la notte la scuola si trasforma in
un campo di battaglia medioevale. Oppure una
nuova pistola giocattolo con il tappo viene
venduta nel negozio del paese e tutti corrono a
comperarla; per poi vedere nell'edificio un via
vai di poliziotti e ladri che si nascondono nelle
penombre delle porte. O in un pomeriggio di
caldo intollerabile accade che improvvisamente
arrivano gavettoni e bombe d'acqua che
cominciano a volare in tutte le direzioni.
Oppure, avviene che tutti stanno aggiustando
le proprie biciclette, o costruiscono slittini o
capanne. In realtà, non tutti sono impegnati a
fare tutto. Ci sono sempre, infatti, piccoli gruppi
interessati e coinvolti nelle loro cose, senza
riguardo per ciò che altri stanno facendo. Ma,
di quando in quando, una certa attività colpisce
l'immaginazione,attraversando tutta la
comunità come un'onda, spiccando
all'improvviso per poi estinguersi.
Il flusso di questi vari avvenimenti si intreccia
con la strutturazione stabile della vita
quotidiana della comunità, organizzata come
segue.
La giornata inizia alle 8,00 del mattino, con la
campana della sveglia.
Solitamente ci sono bambini/e che si alzano
intorno a quell'ora, ma c'è anche chi continua a
dormire.
Alle 8,15 la campana suona nuovamente,
annunciando che la colazione sta per essere
servita.
Coloro che desiderano fare colazione
scendono in cucina, dove vengono serviti
cereali da uno degli insegnanti che verranno
mangiati nella stanza da pranzo attigua, dove
si possono trovare anche tè e toast.
Alle 8,45 lo sportello del passa vivande è
chiuso e termina la colazione.
Alle 9,00 gli “addetti alle camere da letto”
vanno in giro per avvisare tutti coloro che sono
ancora tra le coperte, che gli restano 30 minuti
per alzarsi.
Ogni giorno ci sono due diversi gruppi di questi
“addetti”, eletti dalla comunità per rinforzare il
rispetto delle regole (stabilite
comunitariamente) relative agli orari
rispettivamente dell'andare a letto alla sera e
della sveglia.
Sebbene, occasionalmente, partecipi anche un
componente dello staff, questi ruoli vengono
Succede pure che un certo gruppo di bambini
comincia a dominare prioritariamente le
preoccupazioni della comunità. Forse è una
solitamente coperti dal gruppo degli “Shack”
(abitazioni degli adolescenti) e dai “Carriage
Kids” (abitazioni dei bambini).
Alle 9,30 essi passano un'altra volta nelle
stanze per assicurarsi che tutti si siano alzati.
Chi si rifiuta ancora di alzarsi dal letto può
essere multato dagli addetti, a meno che non
sia ammalato.
Su questo muro vengono incisi i nomi degli
studenti che lasciano la scuola diplomandosi
Alle 9,30 iniziano le lezioni che continuano
fino alle 12,30 per le due classi di scuola
elementare, e fino alle 13,15 per i ragazzi più
grandi.
Per alcuni bambini e ragazzi le lezioni sono un
“distante regno del possibile”, in cui raramente
o solo qualche volta si avventurano. Per altri
esse sono una parte integrante della loro vita a
Summerhill, a cui accorrono ogni giorno
avidamente.
La scelta resta interamente a loro; non vi sono
in alcun modo adulti che tentano d’influenzarli
in questa decisione.
Il laboratorio di falegnameria è aperto di
giorno come un luogo informale dove
eventualmente passare a fare un salto; e
solitamente appare come un alveare in piena
attività.
Chiunque può entrarvi e costruire ciò che
desidera; l'insegnante è lì per offrire consigli
pratici e per supervisionare l'uso degli
strumenti.
Recentemente, quando vi entrai per vedere
cosa succedeva, c'erano prevalentemente
ragazzi più grandi. Uno di loro stava
costruendo un bidone per la spazzatura, un
altro un treppiedi per la sua macchina
fotografica. In un angolo c'era un mezzo tavolo
che aspettava il ritorno del suo costruttore. In
tutto il luogo c'era un'aria di profonda
concentrazione.
In un' altra occasione ho visto invece la
falegnameria piena di bambini più piccoli:
impegnati a lavorare un legno per farne delle
ciotole, a costruire delle scatole, degli archi con
frecce, degli scudi e delle spade, delle
pistole... Insomma è raro trovare la stanza
della falegnameria vuota.
In passato, a volte,anche la stanza dell'arte
ha funzionato come uno spazio simile di
incontro spontaneo e aperto.
Attualmente l' insegnante d'arte ha invece
scelto di concentrarsi su lezioni di carattere più
formale. Ma se qualcuno dei bambini e ragazzi
non è d'accordo può sempre portare anche
questa questione alla riunione di comunità e
spingere per ottenere una stanza d'arte
disponibile anche per attività più informali. Per
il momento, questo non è successo.
Spesso esco per un giro durante il tempo della
lezione, o mi chiudo nella mia stanza per
leggere indisturbato.
Se qualcuno ha bisogno, per qualsiasi
necessità o per un primo intervento di pronto
soccorso o qualcosa di simile, gli insegnanti
sono lì, sempre disponibili.
Quando arrivai per la prima volta a Summerhill
mi resi disponibile per ogni giorno e per tutto il
giorno, ma subito scoprii di avere la necessità
di avere anche un tempo per me stesso, per
recuperare i miei interessi e bisogni.
Ho visto molto personale arrivare e poco dopo
andarsene, o lasciare dopo un solo anno di
impegno, perché si sentivano già
completamente “burn out” (bruciati)!
Sopravvivere nel lungo termine come adulti a
Summerhill, richiede un forte impegno e senso
d'identità insieme a consapevolezza dei propri
limiti.
Si tratta di padroneggiare l'equilibrio tra bisogni
personali e bisogni della comunità. Vivere in
una comunità di bambini e ragazzi può essere
infatti veramente pesante, perché c'è sempre
qualcuno che ha bisogno di qualcosa. E poi
...c'è sempre rumore.
L'intensità e l'energia dei bambini liberi dalle
costrizioni degli adulti, è molto di più di quanto
molti adulti possono e riescono a tollerare.
Alle 11 meno dieci ci sono venti minuti di
pausa. Vengono serviti zucca al forno e tè con
i biscotti nella stanza da pranzo e questo è uno
dei momenti della giornata che preferisco.
C'è un caotico rumoreggiare di tazze. I bambini
e gli adulti si intersecano l’uno con l'altro nelle
varie direzioni, soprattutto quando stanno in fila
per ricevere la tazza del tè e biscotti. Oppure
quando si girano attorno, giusto per vedere che
cosa sta accadendo.
La stanza è piena di voci chiacchieranti, con
persone che si scambiano saluti, auguri vari,
che si spingono tra loro , o si scambiano con
buon umore appellativi e insulti vari,...
L'esperienza di tutti questi bambini-ragazziadulti che si affrettano lì intorno con tazze
calde in mano, era una cosa completamente
contraria alla direttive educative che le erano
state impartite al suo training per insegnanti.
Molte volte, durante queste pause, ho visto tè
versato, ma devo ancora vedere qualcuno che
si è ustionato.
I bambini più giovani hanno il pranzo alle
12,30;a tredici anni passano nel turno
successivo delle 13,15, coi più grandi.
La maggioranza dello staff adulto pranza col
secondo turno, solitamente molto più tranquillo
del primo.
Attualmente esiste una regola che proibisce di
elemosinare cibo da quelli del primo turno; fu
stabilita quando si notò che i ragazzi più grandi
e affamati si aggiravano attorno a quelli del
primo turno chiedendo loro se non volevano le
razioni di patatine o budini. Non lo chiedevano
minacciando, ma era ovvio che per alcuni più
piccoli, diventava difficile dire loro di no.
C'è anche un' altra regola per cui i ragazzi del
primo turno non possono inserirsi nel secondo
e fu introdotta quando ci furono diversi incidenti
perché entravano nella sala da pranzo
giocando o facendo un sacco di rumore,
disturbando chi voleva mangiare in pace.
Di fatto, però, di solito non c'è nessuno che
solleva la questione se i primi entrano nella
sala da pranzo senza arrecare disturbo.
Dopo il pranzo non ci sono lezioni fino alle
16,30. Alcune volte un gruppo di bambini si
auto-organizza in partite di calcio o di sport
simili al baseball o al basket (ma giocato con i
piedi), oppure a pallavolo o in altri giochi. Al
momento il gioco più popolare si chiama “Tork”,
che è un gioco di squadra in cui si usa il
freesby.
Il suo nome proviene dalle prime due lettere di
Tomo, un bambino della scuola, e dalle ultime
due di Mark, un insegnante. Furono loro a
introdurre questo gioco nella scuola.
Alcuni ragazzi, invece, con passo allegro
vanno giù in città, solitamente a comperare
caramelle e bevande.
Una coccinella mentre sta prendendo il volo,
primavera a Summerhill
Altri si misurano e si lamentano con la loro
noia, fintanto che non inciampano su qualcosa
che accende la loro immaginazione.
Tutt' intorno alla scuola piccoli crocchi di amici
siedono in circolo chiacchierando, ascoltando
musica, praticando giochi di gruppo,
arrampicandosi sugli alberi, o semplicemente
pensando a qualcosa da fare.
Durante il periodo scolastico estivo la piscina è
quasi sempre aperta. Questo dipende dalle
condizioni metereologiche, perché l'acqua della
piscina non è riscaldata. Quando è aperta è
sempre piena di bambini eccitati che fanno
tuffi. Durante tutto l'arco della stagione estiva
vengono poi organizzate molte partite e tornei
di tennis.
Alle 16,00 la campana suona ancora, perché
è l'ora del tè e biscotti, serviti dalla cucina e gli
adulti si ritirano nella stanza del personale per
una pausa.
Prima di quest'ora, durante il pomeriggio, molti
degli insegnanti sono coinvolti o nelle varie
attività con i bambini, o in vari lavori che vanno
svolti intorno alla scuola.
Questa pausa è quindi la prima occasione
quotidiana in cui gli insegnanti si ritrovano
assieme, come gruppo separato dal resto della
comunità. Si riuniscono seduti in cerchio a
parlare di ciò che è loro accaduto durante la
giornata, condividendo storie, problemi,
prendendo accordi o facendo piani.
E nella stanza del personale l'atmosfera non è
più formale del resto dell'ambiente scolastico.
Alle 16,30 ricominciano le lezioni. Anzi,
all'incirca alle 16,25, alla porta della sala
insegnanti, si accende di solito un gran
clamore di bambini e ragazzi, impazienti di
avvisare gli adulti che è ora di iniziare le lezioni
e che si devono sbrigare.
Questo è tutt'altra cosa rispetto alla mia
esperienza di insegnante di scuola statale,
quando l'intera classe sedeva nella speranza
che l'insegnante arrivasse in ritardo, appesa ad
ogni minuto di questa libertà, assaporando la
sua fragranza e pregando vivamente affinché
durasse ancora un po'.
L'esperienza dell'apprendimento obbligatorio e
l'esperienza di quello libero-volontario non
sono certo la stessa cosa. Questo va ricordato
a coloro che affermano: "Se io non fossi stato
forzato ad andare alle lezioni non avrei
imparato niente".
Le lezioni continuano fino le 17,30 per i più
giovani e fino le 18,00 per i corsi a tema.
I più grandi infatti studiano specifici argomenti,
ma non restano necessariamente in classe per
tutto il tempo in cui questi argomenti vengono
insegnati. Così qualcuno potrebbe avere
lezioni per cinque ore al giorno e magari solo
due nel giorno successivo.
Il totem in giardino
Alle 17,30 viene servita la cena ai bambini
più piccoli e alle 18,15 ai più grandi e agli
adulti. Durante questo pasto il personale di
staff cena nella sua stanza. Chi desidera uscire
la sera lo lascia detto agli altri, per cui nei locali
ci sono sempre degli adulti.
Il personale di sorveglianza ha specifiche
serate libere, due per quello dei bambini ed
una per quello dei ragazzi (anche se hanno
molta più libertà di assentarsi durante il giorno).
Gli insegnanti si organizzano tra di loro per
decidere chi resta e chi esce. Alcuni vanno al
pub del villaggio, o a lezioni serali, o a visitare
amici.. Altri siedono in circolo a parlare con i
ragazzi o con altri adulti, nelle loro stanze o
nelle roulotte e caravan, oppure si coinvolgono
in attività serali con i bambini.
Ricordo un insegnante che organizzò un
gruppo di canto nell'ultimo periodo scolastico;
un altro costruì una capanna del sudore
(basato sul modello degli Indiani d'America del
Nord), attivando sessioni serali.
Nei vari periodi scolastici si sarà sempre
attivato qualcosa ...
Seconda parte dell'immagine che illustra il meeting tra studenti ed insegnanti
Renzo La Porta
Giocare nella scuola con i ragazzi sul tetto. Alla ricerca di immaginari
scolastici alternativi scolastici, per liberare l'infanzia
Finalmente sono alla Summerhill School! In
visita alla scuola democratica o libertaria più
alternativa e più lodata e/o contestata al
mondo.
Ho coltivato questo desiderio per almeno un
decennio, sin da quando il caro Gianfranco
Zavalloni mi mostrò l'unico libro tradotto in
italiano che descrive e racconta dell'esperienza
de “I ragazzi felici di Summerhill” (come titola il
libro originariamente scritto da A. S. Neill, il
fondatore della scuola).
L'occasione mi si presentò quando strinsi
amicizia con Michael Newman, nel 2005. Lui
lavorava all'HEC (Humanities Education
Centre) di Londra - una specie di CEM (il
Centro Educazione alla Mondialità di Brescia).
Attraverso la mediazione di Michael fu facile
arrivarci e soprattutto sostarvi tre giorni, e fui
anche fortunato a trovare tre interi giorni in fila
di sole, così rari nella bigia Inghilterra.
Mercoledì 10 maggio 2007, alle 7,27, partii
dalla Liverpool Station; direzione nord-est,
verso il Suffolk. In due ore di treno attraversai
prima la città di Colchester e poi Ipswich,
terminando nella stazione di Leiston (un
tranquillo villaggio a tre chilometri dal mare).
Da lì, prendendo un mini-cab (taxi locale), in
quindici minuti si arriva alla tanto attesa
destinazione. All’ingresso trovai un mosaico
multicolorato (“un buon auspicio - pensai - mi
fa sentire a casa”), poi un unico cancello,
basso, aperto e senza lucchetti. La cosa mi
lasciò non poco perplesso: nella metropoli
londinese ero abituato a rappresentarmi e a
ricondurre le scuole alle prigioni, con i loro alti
recinti fatti di mattoni o cancellate di ferro,
doppi ingressi controllati con telecamere, con
serrature magnetiche.
Natale: “Ma non fu per niente un sacrificio” le
piacque sottolinearmi.
Infatti, e anche Michael me lo confermava, agli
studenti di questa scuola pesa più lasciare gli
amici (la piccola comunità che ogni volta si
aggrega e si auto-determina negli interessi e
nelle regole) piuttosto che rivedere i genitori.
Rileggo bene quanto ho appena scritto e già mi
sento non poco turbato: accessibilità al rischio,
adulto che non controlla, non obbligatorietà di
frequenza alle lezioni, distanza dalla famiglia...
vi sono già abbastanza elementi per
disorientarmi ! Devo sospendere il giudizio e la
morale, per adottare il punto di vista di chi si
appresta a diventare adulto giorno dopo giorno,
possibilmente acquisendo in libertà una piena
confidenza in sé e nel mondo che lo circonda.
Questi sono i punti focali su cui si basa
l'esperienza nella scuola di Summerhill, proprio
così come la volle quasi un secolo fa il suo
fondatore.
Non varcai a passo spedito quella soglia,
perché un senso di vertigine mi fece avvertire
che, al di là di quel limite, avrei trovato
qualcosa di veramente diverso da ciò che
finora avevo conosciuto e vissuto.
Come Yoko anche gli altri studenti sono arrivati
dai più vari e lontani angoli della Terra,
supportati da famiglie che credono fermamente
che “la felicità dell’essere” sia il dono più
prezioso, che va coltivato sin dalla più tenera
età, al di là di qualsiasi idea ed attesa di
“successo”, anche se ciò comporta perdere
con loro il contatto di vita quotidiano. L'infanzia
qui si rivela in tutta la sua complessa natura
che sarà consumata fino in fondo vivendo in un
micro-sistema educativo che affida al singolo e
alle sue relazione con gli altri le scelte per
costruire e sviluppare un rapporto positivo e
responsabile con l’ambiente che lo circonda.
E poi sarà stato vero quello che Yoko mi disse
prima di partire? “Summerhill è l’unica scuola al
mondo dove un bambino o una bambina
possono decidere di passare la loro giornata
sul tetto di uno dei bassi edifici, restando lì per
tutto il tempo che desiderano, guardando gli
altri studiare in classe.” Così infatti Yoko, in
modo molto spicciolo, mi definì con orgoglio
l’ambiente educativo che aveva formato la sua
persona ininterrottamente dai 9 ai 16 anni. Lei
era nata in Giappone, ed è laggiù che aveva
lasciato la sua famiglia, per cui durante la sua
permanenza a Summerhill aveva passato con
papà e mamma solo le vacanze estive o di
In quel mio breve soggiorno mi limitai a
respirare “l’atmosfera” che lì vi regnava,
spendendo sotto al sole momenti di
chiacchiere con i vari residenti che –
occasionalmente - incontravo attorno ad un
tavolo, giocando con loro sul prato, o
girovagando tra gli edifici e nel bosco, o
svoltando l'angolo di una delle baracche-letto,
o in falegnameria. In quel vasto giardino c'era
di che scaldarsi con tutti quei sorrisi, i modi
rispettosi e sereni di condividere e conversare.
Tutto questo accadeva al di la dell’età, delle
differenze di genere e delle culture di
provenienza, e al di là che si sapesse più o
meno parlare inglese, o del ruolo sociale
ricoperto; senza recinti, né divieti.
Certo a Summerhill non è per niente sempre
così. Anche qui il conflitto interpersonale è di
casa, poi vi sono stati casi in cui piccoli ladri,
bugiardi, bellimbusti, e soggetti refrattari alla
comunità, hanno messo in crisi il sodalizio di
quest'insieme bene amalgamato di diversità.
Quelli che hanno creato più problemi in
assoluto sono coloro che sono giunti qui dopo
avere fallito nei percorsi educativi e di
istruzione del sistema scolastico tradizionale.
Ma la stragrande maggioranza ritrova qui la
strada verso se stessi e l'interazione positiva
con il gruppo, diventando persone
“comunitarie”. Per alcuni di loro servono molti
mesi di permanenza a Summerhill prima di
ritornare a mettere volontariamente piede in
un'aula. A Summerhill, prima ancora che se ne
parlasse in ambienti della ricerca accademica,
si sperimentava con efficacia la “giustizia
restaurativa” che comporta che chi ha
commesso il torto e chi l'ha subito tentano di
riparare ciò che si è rotto all'interno di uno
sfondo costituito dal sostegno e dalla
partecipazione di tutta la comunità dei
residenti.
Non ho notato bambini o bambine camminare
sui tetti, ma ne ho apprezzato le straordinarie
abilità nell’arrampicarsi e discendere da alberi
secolari, e nell'appendersi e dondolare da
robuste corde annodate ai rami. Ho visto il
vigore con cui fanciulli usano il martello e gli
altri strumenti della falegnameria per realizzare
ben pianificate idee.
Ho colto la loro disinvoltura e familiarità nello
spostarsi da soli o in piccoli gruppi in questo
singolare ambiente “scolastico”, la loro libertà e
agilità nel correre, saltare, rotolarsi. Ho visto
come le decisioni individuali vengono prese
senza chiedere il permesso a nessuno, come
se già ognuno sapesse le regole e i limiti entro
in cui muoversi e quanto flessibili essi
potevano essere senza arrivare al punto di
rottura.
In quel luogo a me estraneo tutti potevano
insegnarmi qualcosa, ma nessuno era lì a farlo
se la domanda non partiva dal forestiero
stesso.
Con alcuni di loro ho giocato un mezzo
pomeriggio a Tork, un gioco di squadra che si
fa con il freesby, da loro inventato anni fa e
rimasto tra le memorie ludiche che gli uni
passano agli altri quando esistono i gruppi
gioco spontanei, autoalimentandosi sul campo
di gioco – che praticamente diventa ogni
spazio lasciato libero dall’ingerenza degli
adulti.
Sono stato nella mensa a condividere il loro
menù, notando che anche qui il fragore era
silmile a quello delle nostre mese scolastiche,
ma non altrettanto lo era la libertà di scegliersi
dove sedersi e chi avere come commensale al
proprio fianco. Poi, per due pranzi e visto che il
sol leone trionfava, ricordo che ci si spostò a
mangiare ad un tavolino all’aperto.
Nel boschetto, mi sono avvicinato al The Big
Beech, il grande e maestoso faggio chiamato
così con tono amicale dai residenti, come se
fosse un vecchio compagno di giochi. Su di
esso e ad un certo punto, penzolava un lunga
e grossa corda di canapa. Per paura non ho
raccolto l’invito ad imitare quei bambini e
bambine che vi ci si arrampicavano e dalla
corda si lanciavano ed oscillavano aggrappati.
Ho partecipato al meeting comunitario del
giovedì, e lì mi sono più che stupito della
confidenza dimostrata dal ragazzino-presidente
di turno nel gestire il suo ruolo e l'intero
gruppo, della celerità con cui quest'undicenne
affrontava i vari punti all'ordine del giorno, dava
e toglieva la parola ai convenuti che alzavano
la mano, gestendo il tutto con spartana misura
e, se del caso, assegnando multe ai singoli che
trasgredivano.
Ho incontrato Zoe, figlia di Neill ed attuale
referente principale della scuola. Era fuori dalla
porta del suo ufficio, seduta su di un gradino
che guardava al giardino del corpo principale
dell'edificio della scuola. Sapendo che ero
italiano mi aveva fatto chiamare per ricevere
consigli sulla pronuncia di alcune parole. A quel
tempo lei faceva parte di un coro lirico, si stava
preparando ad un concerto e le riusciva
imprecisa la pronuncia di qualche verso.
In modo perentorio, mi affermò che nessuno di
coloro che hanno un qualche coinvolgimento
con l'infanzia e la preadolescenza possono
dichiarare di conoscerne la vera natura se non
si sono mai confrontati con la Summerhill
School, perché l'esperienza di questa scuola
permette di vedere l'educazione dei piccoli
secondo una diversa e più feconda prospettiva.
istruzione accadeva durante tutti i giorni
ordinari.
Le chiesi che significava per lei “successo” e la
sua risposta mi rimandava all'immagine di un
cane che gira su se stesso nel tentativo di
mordersi la coda. “Questa parola- mi disse- fa
più parte del sistema scolastico da cui provieni
tu”.
Ero attratto ed affascinato da ciò che vedevo, e
che, ovviamente, solo parzialmente
comprendevo.
Di questa risposta ho compreso di più il senso
negli anni successivi, quando la gente mi
domandava di raccontare della mia visita a
Summerhill e voleva sapere se da quella
scuola erano uscite persone che poi avevano
avuto “successo” nella vita, ricoprendo incarichi
e ruoli importanti nella società.
In qualche modo anche i “summerhillians” sono
infatti costretti a raccogliere e dare prove
dell'efficacia della loro scuola per poter
interagire positivamente con chi li vuole
conoscere e con chi li viene a trovare e anche
per replicare a chi li critica e per difendersi da
chi, addirittura, vorrebbe chiudere la loro
esperienza.
Non è mai sufficiente, infatti, rispondere che da
qui escono persone che stanno bene con se
stesse e che divengono quello che sono. Così
sono state svolte tante ricerche e studi su
questa scuola, coinvolgendo anche i postgraduati. A questo proposito, a suo tempo
suggerii a Michael che forse si poteva rilevare
anche il grado di incidenza della malattia della
depressione comparando gli ex-studenti di
Summerhill con quelli di altre famose scuole
inglesi. Forse anche questo dato potrebbe
contribuire a fare ulteriore chiarezza sul valore
di questa scuola e sull'efficacia che dovrebbe
avere l'educazione.
Seppure libero di muovermi, non ho voluto
mettere piede dentro le aule, non ho chiesto
spiegazioni sul curriculum, su quali metodi di
insegnamento erano adottati, sulle regole...o
su tutto quello che mi avrebbe rimandato alla
scuola da cui provenivo, perché in quel poco
tempo trascorso a Summerhill, cominciavo già
a ritenere quest’insieme di categorie superflue
e riduttive. Mi è bastato giudicare la qualità
della vita che mi scorreva attorno per rendermi
conto che - lì - la rivoluzione rispetto al sistema
diffuso e dominante di educazione e di
Di li a poco, è cresciuta in me la convinzione
che ogni insegnante, educatore, genitore, o
adulto in generale, dovrebbe offrirsi
l'opportunità di passare di qua, di formarsi un
immaginario e una cultura alternativa
sull'infanzia e sul sistema educativo-scolastico.
A distanza di tempo ed inevitabilmente, un
fluire di vere domande ha cominciato ad
interrogare la mia coscienza di persona e di
insegnante. Incessante e con urgenza, come
un tamburo in tempo di guerra, ha continuato
ad irrompere quell'altrove che - altrimenti - mi
sarebbe rimasto inafferrabile se non avessi
sospeso fuori dal quel cancello senza lucchetti
il mondo da cui provengo.
Accettare che le persone cerchino la felicità
confrontandosi con legami di comunità e di
responsabilità reciproca, nella condivisione di
ogni forma di potere e di decisione collettiva:
questa mi sembra sia la formula base inventata
dal fondatore di Summerhill. Gli studenti
decidono come e quando fare gli studenti,
perché si impara quando si vuole imparare. E
tutto ciò accade al di là dell’adozione o meno di
una metodologia centrata sul modello o sulla
persona. Conta poco il curriculum, le doti
istrioniche, e le specializzazioni
dell’insegnante.
Certo, non sono stati pochi quegli insegnanti
che da Summerhill sono dovuti andare via,
perché non riconosciuti tali dagli studenti,
perché era ed è veramente impegnativo
restare al loro servizio.
Prima di visitare Summerhill avevo avuto
diverse occasioni di parlare con Michael di
metodologie innovative e alternative di
insegnamento/apprendimento, ma non riuscivo
mai a capire fino in fondo la sua riluttanza a
fare di questo un cavallo di battaglia centrale
del sistema educativo.
Oggi, a distanza di quasi cento anni, il
permanere a Summerhill della formula madre
intuita ed applicata dal suo fondatore, diventa
motivo di credere che qui c'è qualcosa di vero
riguardo alla natura umana che si educa e del
modo a cui approcciarsi a questo suo
processo.
Sostanzialmente, mentre tutto il mondo intorno
è cambiato, a Summerhill dal momento della
sua nascita (1921) ad oggi nulla
sostanzialmente è mutato. Certo, qualche
edificio è stato aggiunto attorno alla
costruzione originaria; A. Neill è morto e sua
figlia ne ha ereditato il ruolo; molta gente è
passata di là e diversi ministri dell'educazione
hanno tentato di distruggere questo simbolo di
libertà. Ma nonostante la travolgente
globalizzazione che tutto ha mixato, complicato
ed accelerato, a Summerhill il tempo è come
se si fosse fermato... sulle persone, con le loro
uniche realtà di vita. Gli ingredienti di base che
facevano e tutt’ora fanno questa “scuola dei
bambini felici” sono rimasti inossidabili dal
tempo ed inattaccabili dalle mode.
Questo è il raro e singolare valore che un
qualsiasi visitatore desideroso di imparare può
respirare a pieni polmoni visitando “la scuola
con i bambini sul tetto”.
Terza parte dell'immagine che illustra il meeting tra studenti ed insegnanti
Michael Shaw
Dopo tutti questi anni ancora ci stupisce e ci provoca
Molto tempo prima che noi si declami le
odierne “scuole libere” in UK, abbiamo avuto
esperienze di vere “scuole libertarie”. Esse
offrivano una vera libertà ai loro studenti, non
semplici varianti “all'insegnamento in batteria”
(capace solo, e nei casi migliori, di mantenere
l'attenzione dei giovani sui contenuti del
curriculo, oggetto degli esami finali di ciclo).
Il quadro che raccoglie i segni di presenza in
scuola dei suoi studenti. Chi è assente non ha
la sua targhetta riposta nel quadro
Oggi solo una di quelle genuine scuole
libertarie resta in Gran Bretagna: è la
Summerhill School che, pur raggiungendo fra
pochi anni l'età di cento anni dalla sua
fondazione, ha ancora ha il potere di
sorprenderci e di provocarci positivamente.
Oggi, la frase “educazione centrata sul
bambino” tende ad essere pronunciata con
sarcasmo; le classifiche delle scuole hanno
priorità, e se un fanciullo sceglie di saltare le
lezioni i genitori rischiano la galera. La libertà di
movimento e di scelta che la scuola di
Summerhill consegna ai suoi bambini e
ragazzi, molto probabilmente agli educatori e
agli insegnanti di oggi sembra ancor più
radicale di quando fu fondata da Neill nel 1921.
Nel corso degli anni, la scuola di Summerhillè
stata negativamente tacciata di essere un caso
limite e bizzarro, mentre era di fatto decadi
avanti rispetto agli approcci teorici e operativi
degli insegnanti di allora, che cominciarono a
prenderla seriamente sul serio solo più tardi,
cominciando, ad esempio, a sperimentare i
consigli degli studenti, il metodo della giustizia
restaurativa, l'apprendimento guidato dal
bambino .
Nel 1947, in una delle lettere di A. Neill diretta
all'organizzazione TES, egli descriveva come si
divertiva a risolvere puzzle durante i suoi viaggi
in treno, ma anche come voleva consigli dagli
altri insegnanti per rispondere agli enigmi e alle
misteriose domande poste dai bambini.“Le
menti dei miei alunni - scriveva-richiedono più
di quanto spiego".
Il piacere con cui ascoltava le domande dei
suoi studenti cui non sapeva rispondere
l'avrebbe fatto certamente andar d'accordo con
gli attuali fautori dell'apprendimento basato
sulla ricerca personale.
L'attuale andamento del sistema educativo in
Inghilterra sembra andare contro tali approcci
innovativi e progressivi. Ma questa è proprio la
ragione per cui ha valore ritornare a guardare a
Summerhill, una volta di più: la scuola che va
di traverso quando le altre vanno diritto, alle
volte sorprendendo per il fatto che essa offre
stili di insegnamento più tradizionali.
Gli ispettori scolastici della regina avevano
scritto giusto nel loro Report del 1949: "Ciò che
non può essere messo in dubbio è che in
questa scuola sta accadendo un qualcosa di
affascinante ed una ricerca educativa di valore
che tutti coloro che si occupano di educazione
farebbe bene a vedere.”
Dichiarazioni raccolte da Michael Newman
* Raccomandazione del Consiglio della Carta d’Europa
sull’educazione alla cittadinanza democratica e ai diritti umani.
(Raccomandazione CM/Rec (2010)7 e memorandum di spiegazione)
“8. Governo democratico
I componenti degli stati Europei dovrebbero promuovere la governance democratica in tutte le
istituzioni educative sia come desiderabile e benefico metodo per la governance, sia come
pratico mezzo di apprendimento e per fare esperienza di democrazia e rispetto dei diritti
umani.”
* Sulla partecipazione dei bambini nelle scuole, (da uno studio del
Consiglio d’Europa)
Uno dei primi esempi di partecipazione dei bambini arriva dalla scuola di Summerhill, una
scuola britannica che aprì agli inizi del 1921.
I suoi studenti furono tra i primi a poter dire la loro non solo nel modo in cui la scuola era
organizzata, ma anche a riguardo della vita nella scuola.
A quel tempo Summerhill fu criticata per il suo approccio permissivo, sebbene la scuola
avesse più di 200 regole, cioè molte di più di qualunque altra scuola convenzionale.
La differenza era nel fatto che queste regole erano state decise e scritte con il reciproco
consenso tra studenti e lo staff degli insegnanti.
Conseguentemente a ciò, questo approccio innovativo divenne poi uno standard
internazionale grazie alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini, che è stata
ratificata da tutti i componenti delle Nazioni Unite ad eccezione della Somalia e degli Stati
Uniti.
L’articolo 12 della Convenzione dichiara che i bambini hanno il diritto di partecipare nella
presa delle decisioni su tutto ciò che li riguarda.
Fonti e risorse per saperne di più'
( da ”Books, videos and photos about Summerhill School of A.S. Neill”)
- ResearchProjects and other information
Stronach, I. (2006), Inspection and justice: HMI and Summerhill School, in Vaughan, M. (ed.), “Summerhill
and A.S.Neill”, Maidenhead, Open University Press.
Stronach,I. & Piper, H.(2008), Case study: Summerhill School – the exception to the rule,In Piper &
Stronach, “Don’t touch. The educational story of a panic”, Abingdon, Routledge.
Stronach, I., Piper, H. (2008) .Can liberal education make a comeback? The case of “relational touch” at
Summerhill School. American Educational Research Journal 45,1: 6-37.
- Books of A. S. Neill
A Dominie’s Log - Herbert Jenkins, 1916; Hart, 1975.
A Dominie Dismissed – Herbert Jenkins, 1917; Hart, 1975.
A Booming of Bunkie – fiction, Herbert Jenkins, 1919.
A Dominie in Doubt – Herbert Jenkins, 1921; Hart, 1975.
Carroty Broon – fiction, Herbert Jenkins, 1921.
A Dominie Abroad – Herbert Jenkins, 1923.
A Dominie’s Five – fiction, Herbert Jenkins, 1924.
The Problem Child – Herbert Jenkins, 1926; McBride, 1928
The Problem Parent – Herbert Jenkins, 1932.
Is Scotland Educated? - Routledge, 1936.
That Dreadful School – Herbert Jenkins, 1937.
Last Man Alive – A Story for Children from the Age of Seven to Seventy - Herbert Jenkins, 1939; Gollancz,
1970.
The Problem Teacher – Herbert Jenkins, 1939; International Universities Press, 1946.
Hearts Not Heads in the School – Herbert Jenkins, 1945.
The Problem Family – Herbert Jenkins, 1949; Hermitage Press, 1949.
The Free Child – Herbert Jenkins, 1953.
Summerhill - Gollancz, 1962; Penguin, 1968; Hart 1960.
Freedom not License! – Hart 1966.
Talking of Summerhill – Gollancz, 1967.
Neill! Neill! Orange Peel ! A Personal View of Ninety Years, Weidenfeld & Nicolson, 1973; Quartet, 1977.
All The Best, Neill, Letters From Summerhill – Jonathan Croall (ed.), Andre Deutsch, 1983.
The New Summerhill - Albert Lamb (ed.), Penguin Education, 1992.
- Books about A.Neill & Summerhill
Jonathan Croall, Neill of Summerhill. The Permanent Rebel, Routledge&Kegan Paul, 1983.
John Walmsley ,Neill & Summerhill, A Man and His Work (a pictural study), Penguin Education, 1969.
Ray Hemmings, FiftyYears of Freedom, A. S. Neill and the Evolution of the Summerhill Idea, Allen &
Unwin 1972.
Herb Snitzer (photografs by), Summerhill, A Loving World, Macmillan, 1964.
Beverley R. Placzek (ed.), Record of a Friendship, The Correspondence of Wilhelm Reich and A. S.
Neill,Gollancz, 1981.
Joshua Popenoe (photografs by) Inside Summerhill, Hart, 1969.
Harold Hart (ed.), Summerhill: For and Against: Assessments of A. S. Neill, Hart, 1970. Angus & Robertson,
1973 (includes essays by Bruno Bettleheim, John Holt, Sylvia Ashton-Warner, Paul Goodman, Fred Hechinger,
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Bjarne Segefjord, Summerhill Diary, Gollancz, 1971.
Matthew Appleton, Free Range Childhood, Gale Centre Publications, 2002.
Solomon Press, 2000. Axel D. Kühn, Alexander S. Neill, Rowholt, Germany.
David Gribble, Real Education, Varieties of Freedom, Lib Ed, 1998.
Hylda Sims, Inspecting the Island, a Novel based on Summerhill, Seven-PlyYarns, 2000.
The new Dutch edition of Matthew Appleton, A Free Range Childhood, is available by clicking here
(Matthew was an house-parent at Summerhill for many years and draws on his experiences in this book).
Link per trovare questa lista di testi :
http://www.summerhillschool.co.uk/pages/suggested_reading.html
e
http://www.facebook.com/note.php?note_id=124425790953232
Attenzione ! L'unico libro di A. S. Neill in italiano è:
Alexander S. Neill, I ragazzi felici di Summerhill, edizioni Red
- Images of the school and of its students: comparing two periods of time
John Walmsley:Summerhill in the 1968 (237 images)
http://educationphotos.photoshelter.com/gallery/Summerhill-1968/G0000VfiC7Qh8aFQ/
John Walmsley:Summerhill in the 2010 (299 images)
http://educationphotos.photoshelter.com/gallery/Summerhill-2010/G0000mRp6mU.ts1
- Youtubevideos (In italiano)
Immagina una scuola....Summerhill)
http://www.youtube.com/watch?v=OrUl9PIbkOM
(e in inglese)
Here and Now: SummerhillFreedom School- 1964, Leiston, Suffolk
Alexander Sutherland Neill, founder and head of Summerhill Freedom School
http://www.eafa.org.uk/catalogue/205532#.TxqeZj-tQSa.facebook
- Biografia di Alexander Neill, fondatore della Summerhill School:
http://www.youtube.com/watch?v=kZ5mGAt1Yzs&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=wFM7sp7y8yw&feature=related
- “Imagine a school...Summerhill” (la battaglia in tribunale sostenuta dagli studenti per
tenere in vita la scuola):
http://www.youtube.com/watch?v=GdwjvxcJHTA&feature=related
- Report
Report of an inquiryintoSummerhill School(January 2000)
http://www.selfmanagedlearning.org/Summerhill/RepMain.htm
- Film su Summerhill prodotto dalla BBC: ne esistono brani in YouTube che, se
associati in sequenza, lo ricompongono. Il film tratta in forma fantasiosa ( per adattarsi ad
un pubblico bambino) di storie vere. In particolare racconta di quando la scuola venne
inquisita dall'Ofsted per essere demolita nella sua fama; il giudice dette però ragione ai
"Summerhillians", aprendo così una nuova pagina di storia: l'educazione scolastica
tradizionale non può essere obbligatoria.
PART:1 2 3 4 5 6 7 8 9
part one - http://www.youtube.com/watch?v=UTOuUFdMkkQ&feature=related
part two - http://www.youtube.com/watch?v=S_hCq4szHuM&feature=related
part three - http://www.youtube.com/watch?v=75dGagOIgmQ&feature=related
part four - http://www.youtube.com/watch?v=pFfKCRqHSXk&feature=related
part five - http://www.youtube.com/watch?v=gmHIiZhpuVE&feature=related
part six - http://www.youtube.com/watch?v=ORY1YV_y-1c&feature=related
part seven - http://www.youtube.com/watch?v=PnNPfSEVwi4&feature=related
part eight - http://www.youtube.com/watch?v=IRayUpl_Si8&feature=related
part nine - http://www.youtube.com/watch?v=f4r5iUpY8z4&feature=related
Quarta parte dell'immagine che illustra il Meeting tra studenti ed insegnanti
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Dossier a cura di Renzo Laporta (Associazione “La Lucertola”)
www.lalucertola.org