La neuromodulazione sacrale e qualità di vita
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La neuromodulazione sacrale e qualità di vita
SCIENZE INFERMIERISTICHE La neuromodulazione sacrale e qualità di vita: studio di follow up INTRODUZIONE Caterina Zurlo Infermiera, Urologia, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo (FG) Luisa Di Labio Professore a c. in Scienze infermieristiche, Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti Nicola Sebastio Urologo, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo (FG) Giancarlo Cicolini Professore a c. in Scienze infermieristiche, Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti, CRC-CeSI, Fondazione G. D’Annunzio, Chieti RIASSUNTO Introduzione. La neuromodulazione mediante stimolazione dei nervi sacrali a livello dei forami vertebrali rappresenta una metodica di recente introduzione nella pratica clinica. Viene eseguita in pochi centri specializzati come terapia di seconda scelta nel trattamento delle disfunzioni del basso apparato urinario. Obiettivo. Scopo di questo lavoro è valutare il miglioramento della qualità di vita nei pazienti sottoposti a neuromodulazione sacrale, un trattamento dei disturbi minzionali refrattari ad altre terapie. Materiali e metodi. Nel protocollo sono stati inseriti 27 pazienti, di età tra 32 e 72 anni (media 52.63 aa), di cui 8 maschi (29.6%) e 19 femmine (79.4%).Ai pazienti arruolati, è stato somministrato un questionario sulla 46 L’INFERMIERE 2/2009 L’insufficienza urinaria è un problema comune, che limita l’esistenza di milioni di persone. Diventare incontinente ha effetti immediati: genera sentimenti d’inferiorità e di mancata autosufficienza, matura la paura costante di apparire incontinente, a volte così forte da condurre all’isolamento e al rifiuto dei propri simili. Gli effetti negativi dell’incontinenza urinaria sono estesi ad ogni espressione dell’individuo, dal sociale al professionale, dalla vita affettiva a quella sessuale, influendo negativamente sulla qualità di vita. La neuromodulazione sacrale può aiutare alcuni pazienti a risolvere i problemi cronici di svuotamento vescicale; neuromodulare significa interferire con il sistema nervoso sia mediante la somministrazione di sostanze chimiche ad effetto farmacologico nel compartimento cranico e vertebrale, sia mediante la stimolazione elettrica dell'encefalo (cervello tronco e cervelletto), del midollo spinale e dei nervi periferici. La neuromodulazione consiste nell'invio di piccoli impulsi elettrici ad un nervo sacrale che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica. In alcuni pazienti questa stimolazione è in grado di ridurre notevolmente o eliminare totalmente i disturbi dello svuotamento e riempimento. La neuromodulazione sacrale è una nuova metodica di elettrostimolazione continua della radice sacrale S3 presso la fuoriuscita dal suo forame, mediante l’impianto chirurgico di un sistema programmabile dall’esterno, di recente introduzione nella pratica clinica. Allo stato attuale è eseguita solo in pochi Centri specializzati, come terapia di seconda scelta nel trattamento del dolore pelvico e delle disfunzioni del basso apparato uri- nario secondari a iper o a ipoattività detrusoriale. Caratteristica della neuromodulazione è la reversibilità dell'effetto con la sua interruzione. La neuromodulazione delle radici sacrali per il trattamento dei disturbi minzionali (incontinenza, frequenza minzionale patologica, ritenzione urinaria e dolore pelvico) nasce all'inizio degli anni ’80 alla UCSF di San Francisco, ad opera di Tanagho e di Schmidt (1), e, dopo circa 10 anni, ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo. La metodica è stata portata in Italia all'inizio degli anni ’90, dopo un periodo di apprendimento della tecnica negli Stati Uniti ed in Olanda; nell'ottobre del 1994 viene eseguito dalla loro équipe il primo impianto di neurostimolatore in Italia. La neuromodulazione sacrale, quando i trattamenti conservativi falliscono, è una terapia codificata dalla F.D.A. (Food and Drug Administration) per risolvere problemi di: incontinenza da urgenza, sindrome urgenza/frequenza, ritenzione non ostruttiva, sindrome di Fowler, incontinenza fecale, stipsi e dolore pelvico cronico. La selezione dei pazienti affetti da alterazioni gravi della funzione urinaria che possono giovarsi di tale tecnica è preventivamente effettuata mediante un test di stimolazione percutanea sacrale o PNE, della durata di 710 giorni, che permette di valutare la possibilità di ripristinare temporaneamente una regolare funzione vescicale. Coloro che rispondono positivamente al PNE possono eseguire l’impianto permanente dello stimolatore sacrale, mediante intervento chirurgico con posizionamento in una tasca addominale o sovraglutea (2). I pazienti selezionati devono presentare caratteristiche ben definite: funzionamento nor- INFERMIERISTICHE male del tratto urinario superiore, capacità vescicale di almeno 100-150 cc di urina, vescica non sovradistesa, integrità dello sfintere uretrale in assenza di patologie significative, età superiore a 16 anni, risposta muscolare e/o sensoriale adeguata al PNE test. Nel caso il paziente risponda positivamente al periodo di prova (ovvero trovi finalmente soluzione ai suoi disturbi), verrà mantenuto questo elettrodo e solamente posizionato lo stimolatore, riducendo così i tempi chirurgici. OBIETTIVO Valutare il miglioramento della qualità di vita dopo il posizionamento dell’impianto definitivo, monitorandone le eventuali variazioni nei controlli di follow up. MATERIALI E METODI Nel protocollo di studio del trattamento dei disturbi vescicali con la neuromodulazione sono entrati 27 pazienti, selezionati tra 48 pazienti sottoposti a un test temporaneo di stimolazione delle radici sacrali (PNE) per 7– 10 giorni e, in caso di risposta positiva, valutati sulla base di un diario minzionale e di un questionario sulla qualità di vita “QoL”. Il periodo di osservazione va dall’anno 2002 all’anno 2008, con un progressivo inserimento nello studio dei pazienti impiantati. Tra i 48 pazienti sottoposti al PNE, ossia al test temporaneo di stimolazione delle radici del nervo sacrale tramite un neuro stimolatore, ne sono stati selezionati 27 da sottoporre all’impianto definitivo perché solo questi hanno risposto positivamente al test, ottenendo un netto miglioramento della QoL, mentre per gli altri la risposta è stata insoddisfacente, rendendo inutile l’impianto definitivo. Valutazione della qualità di vita La Qualità di Vita (QoL) può essere definita, sul piano concettuale, come una complessa costruzione multidimensionale costituita da quattro componenti principali: il benessere fisico e psicologico, le relazioni sociali e la capacità funzionale. La situazione economica, la vita spirituale, la funzione sessuale glo- balmente intesa, l’autovalutazione dell’immagine corporea e l’autostima sono importanti componenti addizionali o subcomponenti che concorrono a definire in modo più completo e accurato la QoL. Ciascun subcomponente può assumere un significato, più o meno rilevante, grazie al contesto in cui viene valutato, alla tipologia dei soggetti studiati e agli obiettivi dello studio. La QoL rappresenta, quindi, la percezione soggettiva dell’esperienza della malattia, in tutte le sue componenti. Ne deriva che l’efficacia di un trattamento terapeutico deve essere misurata non solo in termini di miglioramento di parametri fisiologici e funzionali, ma anche di “guadagno” in salute e QoL percepite dalla paziente. La possibilità di tradurre in termini oggettivi una valutazione soggettiva, quale la QoL, è resa possibile dall’applicazione di appositi questionari e da un corretto processo metodologico (3). Il questionario utilizzato per valutare la QoL nei pazienti sottoposti a neuromodulazione è quello utilizzato dal Registro Italiano di Neuromodulazione Sacrale. Composizione e punteggio Non esistono al momento questionari patologia-specifici, validati in lingua italiana, per valutare l’impatto sulla QoL di pazienti con incontinenza, il questionario utilizzato (4) è costituito da 22 domande con 5 alternative di risposta e il punteggio varia da 22 (massimo disturbo arrecato dall’incontinenza alle attività di vita del soggetto) a 110 (nessun impatto dell’incontinenza sulle attività di vita). Popolazione A tutti i soggetti senza deficit cognitivi, sottoposti a impianto di neuromodulatore sacrale. Modalità di somministrazione Il test è semplice da somministrare e può essere presentato da qualsiasi operatore. Contenuto Domande riferite alla situazione vissuta dal SCIENZE qualità di vita prima dell’intervento e nelle sedute di follow up. Risultati. L’analisi del questionario sulla qualità di vita (QoL) ha evidenziato, in tutti i casi, un impatto positivo sulla qualità di vita. A 12 mesi il valore medio di QoL (22 pessima, 110 ottima), è variato da 34.22 (DS: 6.68) a 80.51 (DS: 12.60). I pazienti sono stati seguiti da follow up trimestrale per il primo anno quindi a 18, 24 e 30 mesi e 3, 4, 5 e 6 anni. Diciannove pazienti hanno raggiunto il follow-up di un anno, dieci pazienti il follow-up dei tre anni, due pazienti quello dei 6 anni. Tutti i valori della QoL dal 3° mese in poi sono risultati statisticamente significativi rispetto al basale (p < 0.001); l’età (p = 0.123) e il sesso ( p = 0.365) non sono risultati associati a queste variazioni della QoL. Conclusione. Si tratta di una metodica ormai standardizzata sia sul piano delle tecniche di stimolazione percutanea temporanea che di impianto definitivo. Rimangono a tutt’oggi aspetti da approfondire ulteriormente, che riguardano la corretta individuazione dei fattori predittivi, che possono rendere la metodica applicabile in maniera mirata. PAROLE CHIAVE Neuromodulazione sacrale, Qol, disfunzione urinaria. SUMMARY Background. The neuromodulation program by sacral nerves stimulation near spine foramen, perform a new method in clinical practice. It has performed as second choice therapy for the lower urinary tract disfunction only in few specialized centers. Aim. The aim of the present study is to show the sacral neuromodulation efficacy as treatment of urinary disfunction refractory to other treatment. Methods. In the treatment record 27 patients were enroled, 8 male (29.6%) and 19 female (79.4%) mean age 52.63 (Sandard Deviation [SD]: 12.54) yrs. Patients enrolled, was administered a questionnaire on quality of life before surgery and follow up sessions. Results. The QoL questionnaire analysis sho- L’INFERMIERE 2/2009 47 SCIENZE INFERMIERISTICHE wed in every patients a sensitive improvement of symptoms with a positive impact on quality of life. After 12 months the QoL index (22 worst, 110 excellent), is passed by a mean of 34.22 (SD: 6.68) to a mean of 80.51 (SD 12.60). The patients submitted a quarterly follow-up for the first year, then to a 18, 24 and 30 month and 3,4,5, and 6 years. 19 patients arrived to one year follow-up, 10 patients 3 years follow-up and 2 patients 6 years follow-up. All values of QoL from 3 months onwards were statistically significant compared to baseline (p <0.001), age (p = 0,123) and sex (p = 0,365) were not associated with these changes in QoL. Conclusion. It is a method already standardized whether for the temporary percutaneous stimulation technics, or for the definitive equipment. Today some dark areas stay again, due to uncorrect detenction of prediction factors whom can make the method applicable in aimed way. KEY WORDS Neuromodulation, QoL, urinary disfunction. paziente con incontinenza urinaria (attività quotidiane, sfera sociale, percezione di sé). Modalità di compilazione Per la loro compilazione, i pazienti hanno potuto scegliere fra le diverse opzioni proposte: salottini d’attesa, letto, poltrone per terapia, stanza di degenza appositamente mantenuta libera. Al termine della compilazione il questionario è stato consegnato alle infermiere del servizio di urologia. I pazienti hanno risposto a tutti e ventidue gli items previsti, pochi sono stati i pazienti che hanno avuto bisogno d’informazioni aggiuntive. Durata 20 - 30 minuti. Analisi statistica I dati quantitativi sono presentati come media e Deviazione Standard (DS) in quanto normalmente distribuiti (Shapiro-Wilk test). Il test t di student per dati indipendenti è stato utilizzato per valutare le differenze basali della QoL tra i sessi. Le variazioni nel tempo (sino ai 36 mesi) della QoL e l’associazione con il sesso e l’età è stata valutata utilizzando un metodo di regressione lineare per misure ripetute. La correlazione tra età e QoL è stata valutata con il coefficiente di correlazione r di Pearson. P < a 0.05 è stato ritenuto come statisticamente significativo e tutti i test sono a 2 code. L’analisi dei dati è stata effettuata utilizzando il software STATA statistical package (vers: 9; Stata Corporation, College Station, 2008, Texas, USA). RISULTATI Nel protocollo di studio del trattamento dei disturbi vescicali con la neuromodulazione sacrale sono stati inseriti 27 pazienti, di età compresa tra 32 e 72 anni e media totale di 52,63 anni e (DS: 12,55). I pazienti sono 8 maschi (29,6%) e 19 femmine (70,4%): Dei 27 pazienti (Fig 1): • 2 pazienti donne (7%) erano affette da cistite interstiziale istologicamente diagnosticata con i classici segni sintomatologici; • 3 donne (11%) presentavano ritenzione urinaria idiopatica senza segni di ostruzione evidenti; • 22 pazienti (82%) 14 femmine e 8 maschi presentavano i classici segni della vescica iperattiva. All’esame urodinamico dei 22 pazienti con vescica iperattiva: Figura 1 - PATOLOGIA DEI PAZIENTI 7 {7%} cistite interstiziale 3 {11%} ritenzione urinaria 22 {82%} vescica iperattiva 48 L’INFERMIERE 2/2009 INFERMIERISTICHE • 13 pazienti (9 donne e 4 uomini) presentavano un’instabilità detrusoriale (33%); • 9 pazienti (5 donne e 4 uomini) presentavano un quadro di vescica iperattiva non accompagnata da evidenza urodinamica di instabilità detrusoriale (59%). Tutti i pazienti hanno eseguito il controllo dei primi tre mesi, 19 pazienti hanno raggiunto il follow up di un anno, 10 pazienti hanno raggiunto il follow up dei tre anni e 2 pazienti quello dei 6 anni. Nel follow up si evidenzia immediatamente un netto miglioramento della QoL in tutti i pazienti, dovuto al posizionamento del pace-maker. (Fig 2). In relazione ai periodi di follow up si può osservare come: • a 3 mesi, nei 27 pazienti, l’indice di QoL, paragonato con i dati ottenuti pre-trattamento, è passato da una media di 34,22 (DS: 6.68) a una media di 80,51 (DS: 12.60.); • a un anno, nei 19 pazienti, (12 femmine e 7 maschi) l’indice medio di QoL risulta di 74,47 (DS: 13.14); • l’indice medio dei 10 pazienti (7 femmine e 3 maschi) che hanno raggiunto il follow up di tre anni risulta di 68,1 (DS: 19.22). Tutti i valori della QoL dal 3° mese in poi sono risultati statisticamente significati- vi rispetto al basale (p < 0.001); l’età (p = 0.123) e il sesso (p = 0.365) non sono risultati associati a queste variazioni della QoL. La correlazione tra età e QoL ha mostrato una relazione inversa nel primo periodo sino al 6° mese (r= -0.42; p= 0.042), dal 9° mese la correlazione inversa diminuisce sino a diventare positiva (al 30° mese: r = 0.27), anche se non in modo statisticamente significativo. DISCUSSIONE SCIENZE LO STUDIO DEL GINS, PUBBLICATO NEL 2006, METTE IN EVIDENZA COME LA NEUROMODULAZIONE SACRALE SI SIA DIMOSTRATA EFFICACE NEL TRATTAMENTO DI VARIE PATOLOGIE DISFUNZIONALI DEL BASSO TRATTO URINARIO I risultati da noi ottenuti sono sovrapponibili ad uno studio olandese del 2007 (5) e a uno studio del GINS (6) (Gruppo Italiano di Neuromodulazione Sacrale), cui l’U.O. di Urologia di “C.S.S.” fa, peraltro, riferimento inviando i propri dati, che vengono inseriti in un registro nazionale. Lo studio del GINS, pubblicato nel 2006, mette in evidenza come la neuromodulazione sacrale si sia dimostrata efficace nel trattamento di varie patologie disfunzionali del basso tratto urinario. Infatti, i pazienti sottoposti ad impianto definitivo di uno stimolatore delle radici sacrali hanno mantenuto i benefici ottenuti ad un follow up medio di circa 5 anni. Si tratta di una metodica ormai standar- Figura 2 - MEDIA ( E IC AL 95%) QOL PER SESSO 100 80 60 f m 40 20 0 3 6 9 12 15 18 21 mesi 24 27 30 33 36 L’INFERMIERE 2/2009 49 SCIENZE INFERMIERISTICHE IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA PASSA ATTRAVERSO LA SODDISFAZIONE DEI BISOGNI FISICI E DI QUELLI PSICOLOGICI, RELAZIONALI, SOCIALI, CULTURALI E SPIRITUALI BIBLIOGRAFIA 1. Kocjancic, E., Smith, J.J., Crivellaro, S., Gontero, P. & Frea, B. 2006, Il ruolo della programmazione nella neuromodulazione sacrale, Rivista Italiana di ColonProctologia, vol 25, no. 2, pp. 70-1. 2. Pelliccioni, G. 2002, Neuromodulazione sacrale: tecnica ed indicazioni. Il notiziario AITN, Ass. Tecn. Neurofisiopatol. 4 (2002), pp. 6-8. 3. Bernardini, B., Cappellano, F., Salvatore, S., Dodi, G. & Berto, P. 1999, Sintomi e Qualità di Vita, Atti 9° Congresso Nazio- 50 L’INFERMIERE 2/2009 dizzata sia sul piano delle tecniche di stimolazione percutanea temporanea che di impianto definitivo. I sensibili miglioramenti da noi ottenuti sulla qualità di vita di questi pazienti indicano che si tratta di una metodica di seconda scelta talvolta risolutiva, anche se richiede un’accurata selezione dei pazienti. Il miglioramento della Qualità di Vita di una persona, in particolare quella affetta da una malattia, passa attraverso la soddisfazione di bisogni fisici (es.controllo dei sintomi) insieme, e non secondariamente, a quelli psicologici, relazionali, sociali, culturali e spirituali. Rimangono a tutt’oggi dei punti oscuri legati alla corretta individuazione dei fattori predittivi che possono rendere la metodica applicabile in maniera mirata. Senz’altro auspicabile è l’allargamento delle casistiche; a tal fine i dati di tutti i centri italiani sono raccolti a livello nazionale nel registro del gruppo italiano di neuromodulazione sacrale (GINS). nale A.I.U.G. 2ª consultazione Milano 20-23 ottobre, Syllabus Linee Guida A.I.U.G., pp. 35-8. 4. Patrick D.L., MartinM.L., Bushnell D.M., Yalcin I., Wagner T.H., and Buesching D.P.: Quality of live of women with urinary incontinence: further development of the incontinence quality of life instrument (I-QOL). Urology 1999; 53 (1): 71-76. 5. Van Kerrebroeck, P.E., van Voskuilen, A.C., Heesakkers, J.P., Lycklama á Nijholt, A.A., Siegel, S., Jonas, U., Fowler, C.J., Fall, M., Gajewski, J.B., Hassouna, M.M., Cappel- lano, F., Elhilali, M.M., Milam, D.F., Das, A.K., Dijkema, H.E. & van den Hombergh, U. 2007, Results of sacral neuromodulation therapy for urinary voiding dysfunction: outcomes of a prospective, worldwide clinical study, J Urol. Nov;178(5): 2029-34. Epub Sep 17. 6. Cappellano, F. 2006, La neuromodulazione delle radici sacrali nel trattamento dei disturbi funzionali del basso tratto urinario: risultati a lungo termine del GINS, Rivista Italiana di Colon-Proctologia, vol. 25, no. 2, pp. 72-3.