Visita agli impianti del Quadrifoglio

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Visita agli impianti del Quadrifoglio
22
novembre2004
LAPSICOLOGAÈINLINEA!
ATAVOLACOLNUTRIZIONISTA
SALUTE
I vestiti di Michelle
La mela: un frutto per tutto l’anno
La caviglia, il piede e le distorsioni
Quando ho sentito la mano della
commessa sul mio braccio mi sono
detta: «Ecco, ti hanno beccato!».
Poi sull’altro mio braccio si è posata
la mano di un’altra commessa e così
scortata come Pinocchio tra i due
gendarmi, mi hanno diretta verso i
locali che stanno sul retro del negozio non accessibili al pubblico.
«Ora si spogli», mi hanno intimato.
E io mi sono spogliata. Sotto il mio,
avevo due altri vestiti che miei non
erano e che io cercavo di portare fuori senza pagarli. Mentre aspettavamo il direttore, le due commesse mi
guardavano severe: per loro ero già
condannata senza appello. Era tutta
una finta, sapevano che il direttore
le avrebbe premiate in qualche
modo: scatto di carriera o soldi. Mi
dovevano riconoscenza. Il direttore
incominciò con la solita predica: «Lo
sa che il furto è un reato e che io
possa consegnarla alla Polizia?».
Se lo sapevo... questo predicozzo
l’avevo già sentito ma anche io avevo la mia strategia di difesa. Un fiume di lacrime incominciò a sgorgare
dai miei occhi disperati. Le lacrime
mi scendevano silenziose lungo le
guance, tanto che fu il direttore
stesso a porgermi un fazzoletto.
Niente singhiozzi e mentre piangevo un folletto dentro di me rideva,
rideva, rideva... Gli uomini sono infastiditi dai singhiozzi mentre si
commuovono alle lacrime silenziose. Venne mio marito e mi riportò a
casa. Mi fece una sola domanda:
«Perché l’hai fatto?», alla quale mi
guardai bene dal rispondere.
L’avevo fatto perché mi divertiva,
perché mi piaceva, perché mi faceva
felice. Questa volta e tutte le altre
volte. Mi era andata sempre bene.
Questa volta avevo fatto un grosso
sbaglio, prima di tutto avevo esagerato, avrei dovuto prenderne uno e
non due di vestiti, e poi non avevo
calcolato che i vestiti presi erano più
lunghi del mio e sporgevano da sotto di almeno dieci centimetri.
Le cose che prendo poi le regalo,
agli amici, agli sconosciuti oppure
alle associazioni benefiche. Mi conoscono, mi sorridono, è molto bello. È un gioco divertente, un
movimento allegro di cose che vengono e che vanno e che fanno contenti tutti. Mio marito no, lui è uno
dei pochi che non si diverte, figuriamoci, lui è un avvocato come mio
padre. Dicono che la cleptomania
sia una malattia, ma la malattia fa
soffrire, io invece quando ho tra le
mani un oggetto che ho fatto mio di
nascosto sono felice. Non mi ritengo malata. Com’è dolce la mela rubata!
Oltre la storia
Michelle nasce in una famiglia governata dal padre, severo e autoritario, incapace di dialogo. Tutti ne
sono succubi. Michelle non può opporsi, non può lottare contro questo
gigante che rappresenta la giustizia
e la legge senza cedimenti. Si piega
come tutti ma dentro di sé cerca
uno spazio tutto suo, uno spazio segreto fatto di azioni e pensieri segreti. Incomincia a rubare. È la sua
sfida, la sua prodezza, la sua avventura esistenziale. La parte della sua
personalità calpestata rinasce nella
trasgressione.
Michelle ora è una giovane donna e
non può più giocare come una bambina ma deve stare nel mondo in
modo diverso, cercando sfide e vittorie in altri campi e con altre strategie. Non le giova rimanere ancorata
ai metodi adattivi dell’infanzia, deve
arrivare a prendere coscienza della
motivazione profonda del suo comportamento che è diretto contro
l’eccessiva autorità paterna.
Le mele prodotte in Italia ogni
anno ammontano a oltre 2 milioni di tonnellate, suddivise in
circa 500 varietà diverse (golden, delicious, renetta, stark,
solo per limitarsi a quelle commercialmente più conosciute).
Si tratta di frutti estremamente
ipocalorici, ad attività disintossicante, ricchi di fibra e di composti
antiossidanti.
Basti
pensare che 100 grammi (circa
mezza mela) contengono, difatti, appena 45 chilocalorie,
dal momento che l’85% di questo frutto è rappresentato da
acqua ed il 5% da fibra vegetale grezza. La mela non si consu-
ma solo a morsi; tra i suoi
derivati più noti possiamo ricordare il sidro e l’aceto. Il sidro, detto anche vino di mela,
è bevanda assai diffusa
nell’Europa del nord, dal gusto
frizzante e vellutato e dal sapore piuttosto dolce. L’aceto di
mele, ottenuto dal sidro, è
un’ottima alternativa all’aceto
di vino, specie per l’alto contenuto in calcio, silicio, potassio e
vitamine nonché per le riconosciute proprietà digestive, diuretiche e rimineralizzanti.
La mela è particolarmente
povera di grassi e di proteine;
contiene zucchero (fruttosio)
facilmente assimilabile ed è ricca di pectine, localizzate soprattutto
nell’epicarpo
(buccia). Queste sostanze sono
capaci di migliorare l’attività
digerente, di eliminare le tossine intestinali e di abbassare i livelli ematici del colesterolo.
Un’altra qualità nutrizionale
delle pectine è data dalla capacità di indurre, a livello gastrico, la sensazione di sazietà,
dovuta al fatto che assorbono
facilmente acqua che determina la distensione della parete
dello stomaco.
Fra i sali minerali contenuti nella mela il più rappresentato è il
potassio,
importante
per
l’azione esercitata nella eliminazione dei liquidi cellulari.
Oltre alle vitamine (PP e C),
alto è il contenuto in questo
frutto di bioflavonoidi e di
polifenoli, capaci di migliorare l’elasticità dei tessuti e di
prevenire la formazione dei
radicali liberi a forte azione
ossidante.
Le mele crude e fresche, associate a succo di limone, svolgono un’efficace azione di
contrasto nella diarrea mentre il frutto cotto è in grado
di regolarizzare la stipsi e la
costipazione
intestinale.
L’acqua di bollitura è un ottimo rimedio contro la tosse,
un’azione calmante, questa,
da mettere in rapporto alla
presenza, nella polpa, di piccole quantità di bromo.
La caviglia, più propriamente detta
articolazione tibio-carsica, costituisce il collegamento tra l’astragalo
(osso del piede) e la tibia (osso della
gamba).A questa articolazione partecipa, anche come “esterno”, il perone, osso della gamba che va a
costituire nella sua parte terminale il
malleolo esterno, mentre il malleolo
interno è costituito dalla porzione
terminale della tibia. Questo insieme può essere considerato come un
mortaio dove la parte concava è
rappresentata dalla “pinza” malleolare, dal tibia-perone appena descritto e la parte convessa dell’
astragalo.
Tutte queste ossa per stare insieme
necessitano di “cavi” che assicurino
la loro stabilità reciproca.
Questi cavi prendono il nome di “legamenti”. La caviglia costituisce
così il collegamento tra il piede e la
gamba e si capisce come, data la
sua posizione, sia di fondamentale
importanza per assicurare la stazione eretta, il passo e la corsa
nell’essere umano.
Tante sono le sollecitazioni cui essa
è sottoposta, insieme al piede, nella
normale vita di relazione ma soprattutto nello sport.
Il piede è una struttura molto complessa ed è stato definito da alcuni
studiosi come un vero e proprio “organo” a sé. Non entro, in questi articoli, nel dettaglio, ma è
importante sapere che esso agisce
nel suo movimento come se fosse
un’elica a passo variabile. L’arco del
piede può essere definito come la
misura del grado di avvolgimento di
questa elica.
È importante sapere che il piede è
costituito da tante piccole ossa e articolazioni. Essendo sottoposte ad
un’infinità di sollecitazioni, queste
possono perdere il loro “equilibrio
fisiologico”, compromettendo così
la funzionalità del piede stresso con
ripercussioni a catena, per via
ascendente, su caviglia, ginocchio,
bacino fino alla colonna vertebrale,
influenzando la postura stessa.
Un trauma sul piede e una distorsione sulla caviglia hanno ripercussioni
globali sull’intero organismo. Ma
anche il piede può essere bersaglio
di lesioni a distanza che abbiano origine “discendente”, cioè dalla colonna vertebrale, dal bacino o da un
ginocchio: la macchina umana è
molto complessa e per questo è importante dare una visione “olistica”
nella diagnosi e nel trattamento della persona umana.
Consiglio sempre ai miei pazienti
un controllo periodico durante
l’anno, anche quando non vi siano
disturbi in corso o dolori, in modo
da avere una “macchina” sempre
ben funzionante che risponda
bene alle sollecitazioni della strada, soprattutto se il soggetto pratica sport a qualsiasi livello, allo
stesso modo in cui si va dal dentista non soltanto quando il dente è
cariato.
dott.ssa Karla Saunig
dott. Daniele Leoni
dott. Giovanni Quercioli
psicologa - psicoterapeuta
La rubrica è aperta ai lettori che possono scrivere alla redazione:
via Volturno 10/12a - 50019 Sesto F.no
fax 055340814
specialista in scienza dell’alimentazione
Il dott. Leoni risponde ai lettori dal lun. al ven. dalle 21 alle 22 allo 055715777
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scienze motorie-fisioterapista kinesiologo
Via Martelli, 8
50122 Firenze
tel. 055214770
QUADRIFOGLIO
Visita agli impianti del Quadrifoglio
Al Polo Tecnologico di Case Passerini e alla sede centrale di via Baccio da Montelupo
Si è svolta nei giorni scorsi la visita dei componenti della commissione di Controllo dell’
Amministrazione comunale di
Firenze agli impianti di Quadrifoglio. Guidata dalla presidente,
Gaia Checchucci, la Commissione è stata accompagnata dal presidente di Quadrifoglio Marco
Maria Samoggia, e dal direttore
generale Livio Giannotti, a visitare il Polo Tecnologico di Case
Passerini.
Sono stati illustrati i sistemi di
gestione e funzionamento
dell’Impianto di Selezione e
Compostaggio di Case Passerini, con particolare riferimento ai
lavori di costruzione dei nuovi
capannoni che garantiranno la
produzione di compost al chiuso, con la definitiva eliminazione
degli odori di lavorazione.
È stata quindi visitata la discarica controllata di Case Passerini
dove sono state illustrate le caratteristiche del nuovo impianto
di produzione di energia elettrica ottenuta dal biogas prodotto
in discarica.
La visita si è conclusa presso la
sede centrale di via Baccio da
Montelupo, dove sono stati illustrati alla Commissione i reparti
officina, deposito mezzi e lavaggio.
CASEPASSERINI
Quadrifoglio prosegue la costruzione
del primo capannone per il trattamento
al chiuso del compost
È iniziata, presso l’impianto di Selezione e Compostaggio di Case Passerini, la
posa in opera delle travi per la realizzazione del primo dei due nuovi capannoni che permetteranno di abbattere
le maleodoranze che si originano nel
processo di trasformazione della frazione organica dei rifiuti.
Completata la gettata del piano di fondamenta, le travi della lunghezza
ognuna di 34 metri sono impilate in
modo pendenziato, in modo da garantire un’altezza al colmo di 2,70 metri.
Si costituirà così il capannone A, il primo dei due edifici coperti dove si
svolgeranno tutte le attività di trattamento del compost al chiuso.
Nei prossimi giorni questa attività
continuerà incessantemente, così da
completare la struttura portante del
primo capannone, per permettere di
passare alla posa in opera delle strutture portanti del secondo.
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Il capannone B sarà quello dove stazionerà il compost raffinato in maturazione, ma già la lavorazione
effettuata presso la prima struttura
(con pavimento aerato) diminuirà
sensibilmente l’odorazione del materiale.
A queste due strutture si aggiungerà
la realizzazione di biocelle chiuse di
compostaggio, per le quali si è conclusa la gara per l’aggiudicazione dei
lavori.
Con le biocelle (anziché l’insufflazione di aria) al chiuso si realizza il
confinamento del processo di compostaggio in ambiente ulteriormente
chiuso.
L’impegno di Quadrifoglio nella realizzazione di queste strutture è massimizzato per garantire la realizzazione
nei tempi previsti (impianto nuovo
funzionante nel 2006) secondo gli accordi presi con i Comuni Soci.
INARRIVO
Il Punto Informativo
MobilediQuadrifoglio
Presto nelle maggiori piazze cittadine, nei mercati rionali, presso gli
Urp comunali sarà presente il furgone attrezzato da Quadrifoglio
come Punto Informativo Mobile. Personale specializzato risponderà ai
quesiti, fornirà notizie sui servizi di Quadrifoglio, accoglierà reclami e
segnalazioni dei cittadini, ai quali arriverà a domicilio una news letter
con indicati orari e luoghi in cui stazionerà il furgone del
Quadrifoglio.
Le stesse indicazioni saranno riportate sul prossimo numero di
IN-FORMA Firenze.
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