Nimby Forum: la tav Torino-Lione è l`opera più contestata d`Italia
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Nimby Forum: la tav Torino-Lione è l`opera più contestata d`Italia
Nimby Forum: la tav Torino-Lione è l’opera più contestata d’Italia Nimby forum - La Tav Torino-Lione è l’opera più contestata d’Italia. E’ quanto emerso a un convegno del Nimby Forum, secondo cui sono stati oltre 1.100 gli articoli di stampa che nell'ultimo anno hanno parlato dell’opera pubblica. Una sessione del convegno - che si è tenuto a Torino - è stata infatti dedicata alla tav in Val di Susa e sul tema - secondo quanto si legge in un comunicato - si sono confrontati la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, il professor Andrea Boitani, Antonio Ferrentino - Presidente della Comunità Montana Bassa Val di Susa, Rainer Masera - Capo delegazione italiana della Commissione Intergovernativa sulla Torino-Lione, Angela Massaggia - Assessore all'ambiente della Provincia di Torino e Mario Virano - Presidente dell'Osservatorio Val di Susa. Nel dibattito hanno pesato le dichiarazioni della Presidente Bresso, che vede un concreto rischio da parte della sua regione di perdere definitivamente questa occasione, a favore di altre soluzioni che si vanno profilando e che vedrebbero, tra le altre, una soluzione "Svizzera" e un'alternativa in Val d'Aosta o in Liguria. Ferrentino dal canto suo ha ribadito la fiducia nella ripresa di un dialogo vero con il governo, attraverso il tanto annunciato e non ancora partito tavolo politico. Bresso ha lasciato intendere che non è da escludere una consultazione referendaria della popolazione della Valle, esprimendo qualche dubbio sulla reale unanimità della protesta da parte dei valsusini e gettando l'ombra del "desviluppo" sulla Regione Piemonte. "È chiaro - ha detto Alessandro Beulcke, Presidente ARIS/Nimby Forum - che il referendum rappresenta un rischio per chi vuole la realizzazione dell'opera: i movimenti NO TAV, piaccia o no, hanno prodotto cultura attraverso libri, riviste, internet, radio e TV. Tale cultura si è pertanto radicata nel territorio, mentre le ragioni di chi crede nell'opera sono state intese da pochi, proprio perché proposte poco e male. Si potrebbe prospettare - prosegue Beulcke - l'esito del referendum del 1986 sul nucleare".