La paura di essere diverso: “Zelig”
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La paura di essere diverso: “Zelig”
La paura di essere diverso: “Zelig” ZELIG La paura di essere diverso: “Zelig” SCHEDA del film Regia di Woody Allen. Con Woody Allen, Mia Farrow, Garrett Brown. La vita di Leonard Zelig detto il «camaleonte», campione di conformismo. Talmente conformista da assumere ogni volta sembianze, modi, anche professione simili a quelli dell’interlocutore del momento (diventa nero in mezzo ai neri, un medico in mezzo ai medici e così via). Di lui si prende cura una psichiatra che presto s’innamora... Satira al vetriolo di Allen che vince una bella scommessa tecnica (saldare senza apparente soluzione di continuità i brani di cinegiornale con quelli ricostruiti). Da “Dizionario Tutti Film” di Pino Farinotti, ed. Esedra La paura di essere diverso: “Zelig” La storia, raccontata da noi Sono i tempi del jazz, i tempi in cui ogni piccola stramberia diventa spettacolo e proprio in quegli anni si incomincia a parlare di Zelig un tipo davvero strano, dall’aspetto buffo ma capace di “trasformarsi” automaticamente in qualsiasi persona gli capiti accanto e che per questo viene chi amato da tutti l’uomo “camaleonte”. I poliziotti avevano arrestato un uomo di nazionalità cinese ma, una volta al commissariato, si accorgono che non è più un cinese. Lo fanno visitare da alcuni medici, e dopo un po’ di tempo capiscono che l’uomo, identificato come Leonard Zelig, è affetto da una malattia rarissima, sconosciuta che gli consente di mimetizzarsi tra la gente riuscendo a cambiare il proprio aspetto sia fisicamente che caratterialmente, perdendo la sua personalità per diventare un altro. Questa sua capacità fa scalpore e attira l’attenzione di moltissimi studiosi tra cui la dottoressa Fletcher che fa di tutto per potersene occupare perché convinta che Zelig soffra di una malattia mentale che è possibile curare con moltissima pazienza, ma non ci riesce. L’uomo viene dato in affidamento alla sorella che lo fa diventare un fenomeno da baraccone. Quando però, a Roma lo si vede accanto al Papa, alla finestra di S. Pietro, viene stabilito che la dottoressa Fletcher possa prendersene cura. Passa molto tempo ma nulla cambia e solo dopo moltissime sedute la dottoressa, grazie a una bellissima idea, riesce a guarire Zelig e farlo tornare finalmente alla sua vera personalità che si rivela però, stranamente… aggressiva. La paura di essere diverso: “Zelig” La “malattia “ di Zelig si manifesta… con una mutazione sia fisica che di personalità a seconda delle persone con cui si trova a contatto per non sentirsi diverso. Quando si trova insieme ad altre persone, diverse da lui, Zelig inizia a “trasformarsi” : vicino ad un uomo di colore anche la sua carnagione diventa più scura; vicino a un indiano e anche lui diventa un indiano; vicino ad uno scozzesi diventa uno scozzese; tra due grassoni, incomincia ad aumentare di peso fino a diventare obeso; infine quando la dottoressa lo prenderà in cura anche lui diventerà un dottore. ... La paura di essere diverso: “Zelig” Zelig viene sottoposto ad indagini cliniche e viene visitato da molti dottori... La paura di essere diverso: “Zelig” La dottoressa Fletcher pensa che Zelig sia affetto da una malattia mentale… Zelig racconta infatti che era cominciato tutto quando a scuola alcuni compagni gli avevano chiesto se avesse letto “Moby Dick” e, rendendosi conto che tutti lo conoscevano, finse di sì per paura di essere giudicato male. Più tardi i mutamenti cominciarono ad avvenire in maniera automatica: in un bar, tra irlandesi, si era trasformato in un irlandese. La dottoressa pensa che l’episodio accadutogli quando era bambino possa averlo “segnato” e provocato il fenomeno delle metamorfosi. Vuole quindi studiarlo per provare a far uscire dalla testa di Zelig quello che veramente pensa e chi è veramente. La paura di essere diverso: “Zelig” Un famoso psicologo, intervistato, definisce Zelig un conformista per antonomasia… … Zelig, non aveva il coraggio di essere se stesso, voleva assomigliare a tutti quelli che aveva in torno per paura di non essere accettato, quindi era il classico esempio di “conformista”, anzi colui che rispecchia tutti i tipi di conformismo. La paura di essere diverso: “Zelig” La dottoressa Fletcher riesce a curare Zelig con uno stratagemma…. … invertendo i ruoli ovvero fingendo di non essere un medico ma una paziente che ha bisogno delle cure del “dottor Zelig”; lo porta così in uno stato di confusione per vedere quale sia la sua reazione. Anche Zelig, allora, crede di non essere più un dottore, inizia a sentirsi male e a dire di non sapere nemmeno più chi sia. A quel punto la dottoressa Fletcher inizia a sottoporre Zelig a delle sedute di ipnosi, che lo inducono a raccontare quando e perché erano accadute le prime trasformazioni. La paura di essere diverso: “Zelig” Dopo la guarigione la sua personalità è molto cambiata... La paura di essere diverso: “Zelig” Nella sequenza finale del film Zelig, ormai “guarito”, litiga con i dottori venuti ad incontrarlo… ... non si trasforma più, non ha più bisogno di sentirsi uguale agli altri, anzi… di fronte a qualsiasi ovvia affermazione, ad esempio uno dei dottori esclama che è una bella giornata, Zelig ribatte dicendo il contrario, che non è affatto una bella giornata. La dottoressa Fletcher si accorge che Zelig è sì cambiato ma non guarito, colpito dalla malattia opposta: il bisogno di essere sempre diverso dagli altri. La paura di essere diverso: “Zelig” Pensando al film… … questo film può essere letto come una metafora, perché innanzi tutto nessuno si può trasformare o prendere le sembianze di un’altra persona. Quindi trasformandosi, Zelig ci fa capire quanto si senta insicuro. È’ una persona che sin da piccolo veniva deriso perché ebreo e, con l’andar del tempo, sentendosi sempre più diverso ed insicuro acquista questa dote che, anche sotto il punto di vista fisico, lo rende uguale a chi gli stava vicino. Sotto questo suo comportamento si nasconde una forte insicurezza e debolezza che lo porta a difendersi in questo modo. (thedoctor) … ogni persona non deve avere paura di esprimere le proprie idee, e non deve sentire il bisogno di non nascondersi dietro le bugie. (pucknack) Zelig rappresenta tutte quelle persone che per non sentirsi “diverse” dalle altre che gli stanno intorno, per paura di essere esclusi, cercanodi assomigliargli in ogni modo; il film ci insegna che ognuno di noi deve quindi pensare con la propria testa. (chadmuska) La paura di essere diverso: “Zelig” Pensando al film… …. si devono esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni come si vuole, e non cercare di assomigliare agli altri. (somonec06) … nella vita ogni persona non deve cercare di essere simile agli altri per fare tutti le stesse cose ma ognuno di noi deve essere se stesso e pensare sempre con la propria testa in modo che si possano mettere a confronto diversi modi di pensare. (nikitatub) … “non essere uguale agli altri ed avere idee proprie”. Zelig aveva questa malattia di trasformarsi e mimetizzarsi in altre persone e diventare la loro copia perfetta, avere le loro stesse idee e i loro stessi pensieri: non riusciva ad avere idee proprie. Se voleva entrare in un gruppo si trasformava e “cambiava faccia”e cominciava a comportasi come loro, a pensare come loro, e per questo motivo non veniva escluso dal gruppo, cosa che era la sua paura. (giock90) … perché descrive quello che succede nel mondo, il desidero di essere accettati in un gruppo di persone che si ritengono, dal loro punto di vista, perfette e a cui si cerca di assomigliare sotto tutti gli aspetti, sia fisici che mentali. (silversharky) La paura di essere diverso: “Zelig” Spesso timidezza o mancanza di fiducia in noi stessi ci spingono ad imitare gli altri o a non avere coraggio delle nostre idee… … parlavo, con i miei compagni di classe, della cucina cinese: tutti la disprezzavano e io, stando zitto, mi sono unito a loro senza esprimere il mio parere. (somonec06) …quello che è successo a Zelig è un po’ quello che accade tutti i giorni ad ognuno di noi. Alcune volte facciamo cose che in realtà non vorremo fare per seguire il gruppo ovvero per paura di essere giudicati male e questo avviene in tantissime situazioni della vita. (nikitatub) … una volta, mentre ero in vacanza, io e dei miei amici ci siamo messi a “parlicchiare” di politica e ho visto uno del gruppo che non era proprio a suo agio ma che, per non essere escluso, faceva finta di sapere qualcosa. (pucknack) La paura di essere diverso: “Zelig” Spesso timidezza o mancanza di fiducia in noi stessi ci spingono ad imitare gli altri o a non avere coraggio delle nostre idee… … quando avevo 11 o 12, con un gruppo di amici, giocavo sempre a calcio nel parco; un giorno un nostro coetaneo ci chiese di poter entrare nel gruppo e così, per diventare nostro amico, ci raccontò delle stupidaggini, del tipo che era bravo a giocare alla Play Station o che aveva ottimi voti a scuola e che giocava a calcio in una società sportiva, e quando parlammo della giornata di campionato appena trascorsa, stranamente la pensava come noi; così ci sembrò tanto simpatico, diventò anche nostro amico, ed entrò nel gruppo. Poi si scoprì che non era un buon amico, il contrario, e che non era neanche della stessa squadra di cui tutti noi eravamo tifosi. (giock90) … soprattutto tra noi ragazzi che, avendo paura di non essere accettati , mettiamo da parte le nostre idee per imitare quelle altrui .Per me chi non si accetta com’è , e non esprime i propri pensieri quando sta con gli amici non è da ritenersi una persona intelligente, perché esprimere le proprie idee, giuste o sbagliate che siano aiuta ad essere tutti diversi. (vale90) ... come un mio amico che diceva sempre di avere di avere la playstation 2, perchè tutti ce l’avevano, ma invece non era vero. (chadmuska) La paura di essere diverso: “Zelig” Spesso timidezza o mancanza di fiducia in noi stessi ci spingono ad imitare gli altri o a non avere coraggio delle nostre idee… … a 11 anni dovevo andare ad una festa in maschera e arrivare sul posto già tutto vestito, con abiti “strani”. Era una sala dove non ci si poteva cambiare e quindi dovevo uscire da casa “mascherato”e prendere l’autobus con quei vestiti buffi. Uscii dal portone di casa e mi accorsi subito di essere troppo diverso dagli altri;quindi cambiai idea, mi vestii in modo diverso ma più normale e mi cambiai in un bagno pubblico, in una piazza accanto alla sala. (johnsay) … in noi giovani penso che ci sia come un blocco che la maggior parte delle volte ci impedisce di esprimere le nostre idee perchè pensiamo vengano disapprovate dagli altri e quindi per non sentirci diversi assecondiamo quelle che, anche se non ci piacciono, ci fanno sentire parte del gruppo. (spizzic7) … un mio amico aveva un fratello più grande che lo “opprimeva”in tutti i sensi, lo spingeva a fare tutto quello che faceva lui, ma non perché fosse cattivo, o non gli volesse bene ma perché per lui fare determinate cose era giusto. Alex, il mio amico, avendo un carattere fragile imitava in tutto il fratello, addirittura anche il modo di vestirsi. (thedoctor) La paura di essere diverso: “Zelig” Spesso timidezza o mancanza di fiducia in noi stessi ci spingono ad imitare gli altri o a non avere coraggio delle nostre idee… … succede tutti i giorni e magari uno per assomigliare a qualcun altro viene anche preso in giro; questo a me è capitato, ma penso un po’ a tutti, e alla fine ti rendi conto della stupidità di quel comportamento, perché puoi assomigliare quanto ti pare a una persona ma così gli altri non riusciranno mai a vederti per come sei realmente. (alaintop) Un giorno, fra amici, per rompere il ghiaccio, alcune ragazzi si sono messi ad imitare delle persone, innanzitutto per farci divertire un po’, ma secondo me, anche perché non avevano delle idee in mente o delle battute e quindi avevano paura di esprimerle e di fare una figuraccia. (simon9) … un mio amico, che conosco fin dalla prima media, è molto cambiato: vuole per forza imitare i comportamenti di alcuni suoi compagni, per non sentirsi inferiore a loro; fuma, alcune volte non va a scuola ecc.. Io ho provato a parlargli, ma niente, mi dice che io sbaglio a parlare con lui, che dovrei farmi i cavoli miei. (fabry)