Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ
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Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ
Punto di vista 30 agosto 2012 L'essenziale in un colpo d’occhio Obbligazioni Azioni Hedge funds Proiezioni a sei mesi Smentendo i timori apparsi all’inizio dell’estate, il mese di agosto 2012 non ha replicato lo stesso mese dell’anno scorso. Anzi, è avvenuto piuttosto il contrario, con un netto raffreddamento delle paure per il futuro della zona euro. Questo ha ridato ossigeno alla Spagna, che fino ad allora era stata l’epicentro delle tensioni. Per questo c’è voluta la presa di posizione chiara della BCE riguardo alla sua capacità, e volontà, di difendere l’euro, dapprima con le parole del suo presidente Mario Draghi, poi all’occasione della riunione mensile del 2 agosto. Con l’ipotesi di acquistare bond direttamente sul mercato secondario, al fine di calmare le tensioni che rischiavano di privare la Spagna della possibilità di reperire fondi sul mercato dei capitali, Draghi ha fatto scattare un forte ribasso dei tassi a breve termine spagnoli, ancora prima di avere chiarito quale forma potrebbero avere questi acquisti. Tipica reazione dei mercati, sempre più appesi alle parole dei banchieri centrali, sia in Europa che oltre - Atlantico. Negli Stati Uniti, l’attesa per l’intervento del numero uno della Fed a fine mese alla conferenza annuale di Jackson Hole sul tema della politica monetaria ha acceso le speculazioni sulla probabilità di un nuovo programma di allentamento monetario. Senza peraltro che i dati macro di agosto avessero contribuito a fare chiarezza sulla situazione “intermedia” in cui versa l’economia americana. Le numerose scadenze del mese di settembre, in Europa come negli Stati Uniti, nelle prossime settimane continueranno a tenere gli investitori con il fiato sospeso. Economia Stati Uniti ............................................................................... 2 Agosto si chiude con un nulla di fatto? Europa ..................................................................................... 3 BCE ancora in prima linea sullo sfondo della recessione Giappone ................................................................................. 4 Nel secondo trimestre il PIL cresce meno del previsto Questa pubblicazione si basa sulle informazioni raccolte fino al lunedì prima del giorno di diffusione. Pubblicazione del team Ricerche e Analisi Banque SYZ & CO SA Tel. +41 (0)22 819 09 09 [email protected] Autori: Yasmina Barin Adrien Pichoud Fabrizio Quirighetti Economie emergenti ................................................................ 4 Ancora preoccupazione per la Cina Mercati Azionario ................................................................................. 5 Estate bene intonata per le attese di nuove iniezioni di liquidità Obbligazionario........................................................................ 5 Forte discesa dei tassi a breve termine spagnoli e italiani Valutario ................................................................................. 6 Euro torna sopra quota 1.25 EUR/USD Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute. Punto di vista 30 agosto 2012 Economia Stati Uniti Agosto si chiude con un nulla di fatto? E’ quello che potrebbero pensare i membri della Riserva Federale dopo i dati pubblicati a metà estate, che non hanno minimamente contribuito a fare luce sul panorama macroeconomico. E per la Fed, la situazione continua ad essere incerta: tasso di crescita inferiore al potenziale, disoccupazione ancora alta e che non cala più, inflazione in calo e attività che dalla fine della primavera sta perdendo slancio. Tutti elementi che fanno pendere la bilancia a favore di un nuovo allentamento monetario. Allo stesso tempo però la crescita è ancora positiva, come la creazione di posti di lavoro. Dato il contesto, non è affatto sicuro che le misure ancora disponibili nell’arsenale della banca centrale possano essere efficaci. Ecco perché la Fed è costretta ad aspettare: ci “vorrebbe” un netto peggioramento della situazione per giustificare un nuovo intervento del tipo « quantitative easing », oppure un deciso miglioramento che calmi le attese di una nuova tornata di allentamento monetario. Nel frattempo, la Fed deve accontentarsi di restare « vigile » e pronta ad agire se e quando la situazione lo richiederà… Sul versante delle cattive notizie si è confermata la debolezza dell’attività nel settore manifatturiero, rilevata dagli indici regionali di attività di agosto. Per la prima volta dalla metà del 2009, l’indice ISM manifatturiero per il terzo mese consecutivo sembra orientato a restare sotto quota 50 (quindi in zona di contrazione). Per quanto riguarda l’occupazione, il numero degli occupati continua a crescere ma a un ritmo che basta appena ad assorbire i nuovi arrivi sul mercato del lavoro, senza però produrre un calo della disoccupazione. Sul versante dei consumi il quadro è piuttosto grigio. Nel secondo trimestre i consumi erano il principale motore della crescita del PIL, con statistiche di luglio sulle vendite al dettaglio piuttosto incoraggianti. Ma dalla fine del 2011/inizio 2012, le spese delle famiglie hanno iniziato a segnare il passo. Ed è logico, se si pensa che dalla primavera 2011 i consumi stavano crescendo più del reddito, e quindi erano finanziati con un maggiore ricorso al credito al consumo. Attualmente lo scarto fra aumento del reddito e aumento delle spese si sta riducendo, ma le prospettive per i prossimi mesi non sono rosee. Le famiglie americane saranno alle prese con due fattori penalizzanti per la loro propensione al consumo: primo, l’aumento dei prezzi della benzina degli ultimi due mesi (+12%) che spinge i prezzi verso i massimi storici e quindi riduce il potere d’acquisto. E poi le incertezze sulla politica di bilancio dopo le elezioni presidenziali, che peseranno sulla fiducia fino alla fine dell’anno, prima del possibile (probabile ?) aumento della pressione fiscale che si vedrà l’anno prossimo. Così, finché l’andamento sul mercato del lavoro e dei redditi resterà positivo (anche se di poco), le spese di consumo dovrebbero continuare a crescere, anche se a un ritmo sensibilmente più basso rispetto a quello degli ultimi trimestri. Aperture di cantieri per la costruzione di case nuove, permessi di costruzione e indice NAHB di attività dei promotori immobiliari 80 2400 2200 2000 70 1800 1600 60 1400 50 1200 Spese di consumo e reddito disponibile (var. annuale) 1000 40 10 800 30 8 20 600 6 10 4 400 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 US - HO USI NG ST ART S (LO G SCALE) US - BUI LDI NG PERMIT S (LO G SCALE) 2 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 US - NAHB HO MEBUILDERS ACT IVIT Y INDEX(R. H.SCALE) Source: T homson Reuters Datastream Persiste la ripresa nell’edilizia. 0 -2 -4 -5 00 01 02 03 04 05 06 US - CO NSUMER SPENDI NG (YoY % 3MMAV) US - DISPO SABLE I NCO ME (YoY % 3MMAV) 07 08 09 10 11 12 Source: T homson Reuters Datast ream La differenza fra reddito e spese diminuisce in seguito al rallentamento dei consumi. C’è un settore che si distacca dalla generale inerzia: l’edilizia, il cui « risveglio » dal 2011 si è progressivamente mutato in ripresa nel 2012. Nell’estate il numero di permessi di costruzione rilasciati è salito ai massimi dalla metà del 2008, mentre l’indice di attività è balzato ai livelli più alti dall’inizio del 2007. E di recente, la curva dei prezzi delle case sull’anno è rientrata in territorio positivo. La ripresa dell’immobiliare è un Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute. Punto di vista 30 agosto 2012 importante fattore di sostegno per la fiducia delle famiglie e, più in generale, per la crescita dell’economia. PIL della zona euro nel secondo trimestre si è contratto dello 0.2% (dopo lo 0.0% del primo trimestre e il -0.3% del quarto 11) e nell’intero anno è calato dello 0.4%. Europa Ovviamente è il sud dell’Europa a essere il più colpito, con la forte contrazione dell’Italia (-0.7% nel secondo trimestre), della Spagna (-0.4%) e del Portogallo (1.2%). Dal canto suo, nel terzo trimestre la Francia registra il terzo trimestre di stagnazione del PIL consecutivo. Ancora in progressione la Germania, che in primavera ha registrato un +0.3% per la produzione. Tuttavia, gli indicatori di attività suggeriscono che dall’inizio dell’estate la situazione sia nettamente peggiorata. Nell’industria e nei servizi, gli indici di attività sono ormai scesi a livelli che indicano la contrazione dell’attività e nella scia del calo delle stime è scesa fortemente anche la fiducia degli imprenditori. L’attenzione anche in agosto è rimasta puntata sulla BCE, e sarà così anche nelle prossime settimane. Infatti, mentre sull’Europa soffiano venti freddi di recessione, il margine di manovra per i governi si restringe sempre più, tanto più che anche la domanda dal resto del mondo inizia a rallentare. In questo contesto, l’unica che sembra in grado di agire è la BCE. Però non lo ha fatto alla riunione a inizio mese, preferendo limitarsi a confermare la sua determinazione nel difendere l’euro, come il suo presidente aveva già detto alla fine di luglio. In compenso, la BCE ha aperto la porta a un programma di acquisto di bond governativi che ha suscitato l’attesa di un intervento di ampia portata. Ma nei confronti di questo tipo di intervento “non convenzionale” continuano ad esserci delle resistenze, soprattutto da parte della Germania. E, come spesso è accaduto dall’inizio di questa crisi, le speranze che ha suscitato questo annuncio superano di gran lunga le reali possibilità allo stato attuale, tenuto conto dei rapporti di forza che reggono l’istituto di Francoforte. Le imminenti scadenze rischiano inoltre di rimandare qualsiasi intervento o annuncio ufficiale al mese di ottobre: decisione della Corte costituzionale tedesca del 12 settembre, rapporto della troika sugli sviluppi in Grecia, rapporto sull’esigenza di capitalizzazione delle banche spagnole… Indici PMI compositi (servizi +manifatturiero) per la zona euro, la Germania e la Francia 65 Espansione 60 55 50 45 Variazione trimestrale del PIL in Germania, Francia, Italia e Spagna e variazione annua del PIL dell’area euro Contrazione 2.50 2.50 2.00 2.00 1.50 1.50 1.00 1.00 0.50 0.50 0 0 -0. 50 -0.50 40 35 2006 EMU 2007 2008 GER 2009 FRA 2010 2011 2012 So urce: B lo o mb erg , SY Z A M In estate l’economia tedesca sembra essersi arresa alla recessione. La Francia si concede una breve tregua prima del “vero “ inizio dell’austerità di bilancio… I paesi del sud dell’Europa trascinano il cuore della zona euro in recessione. Quello che più deprime è senz’altro il sapere che a breve o medio termine non ci sono speranze di miglioramento: questa situazione è in larga parte la conseguenza dall’adeguamento dei conti pubblici in atto, e questo si protrarrà almeno fino alla fine del 2013. A questo proposito, la (relativa) schiarita degli indici di attività PMI in Francia molto probabilmente è dovuta al fatto che l’adeguamento della politica di bilancio non è ancora realmente iniziato. Ma dopo la sospensione di qualche mese, il nuovo governo non potrà che adottare misure dolorose se intende rispettare gli impegni di riduzione del deficit, e la “crescita”, già fiacca, sicuramente ne patirà… Intanto le statistiche sul PIL del secondo trimestre hanno confermato, come previsto, l’inesorabile caduta della zona euro in recessione. Anche se tecnicamente l’Unione monetaria non vi è ancora entrata (la recessione è decretata dopo due trimestri consecutivi di calo del PIL, mentre nell’Unione monetaria il PIL nel primo trimestre è rimasto invariato), la realtà non lascia spazio a dubbi. Il Dall’altro lato della Manica, chiusa la parentesi olimpica, la situazione non è più confortante. Certo il ribasso meno marcato del previsto della produzione industriale di giugno ha dato luogo a una revisione in positivo del PIL del secondo trimestre: la contrazione è “solo” dello 0.5% e non dello 0.7% precedentemente stimato. Difficile vederla come una buona notizia! Tanto più che la -1. 00 2010 G ER - G DP, Q oQ % F RA - G DP, Q oQ % I T A - G DP, Q oQ % -1.00 2011 2012 ESP - G DP, Q oQ % EMU - G DP, YoY%(R. H.SCALE) Source: T homson Reuters Datastream Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute. Punto di vista 30 agosto 2012 seconda stima ha messo in evidenza un nuovo calo dei consumi delle famiglie, scesi ai livelli più bassi raggiunti nel 2009. La debolezza della domanda interna causata dall’inasprimento della politica di bilancio continua a pesare fortemente sull’attività. In Svizzera l’attività industriale continua ad essere sotto pressione, complice il rallentamento della domanda mondiale che pesa sulle esportazioni, già penalizzate dall’andamento valutario nonostante il cambio limite fissato dalla Banca Nazionale Svizzera. Tra l’altro, la difesa del limite di cambio a 1.20 CHF per 1 euro, introdotto ormai da un anno, è costata cara alla banca centrale in luglio: le sue riserve valutarie sono aumentate di CHF 41.4 mld e hanno raggiunto CHF 406.5 mld (circa il 70% del PIL della Svizzera). Fra inizio maggio e fine luglio le riserve valutarie della banca centrale sono aumentate di CHF 169 mld. Giappone Il dato sulla crescita del PIL nel secondo trimestre ha rivelato che la crescita è stata inferiore alle previsioni, con un aumento dello 0.3% a fronte del +0.6% previsto, dopo il balzo dell’1.3% registrato nel trimestre precedente. Mentre la domanda interna ha continuato a progredire, il commercio estero ha registrato un andamento negativo a causa dell’aumento delle importazioni. Il deficit commerciale che l’economia segna dal 2011 è un fatto del tutto nuovo per l’economia giapponese. Economie emergenti La crescita cinese continua a rallentare. Le ultime statistiche di luglio hanno evidenziato una nuova decelerazione del ritmo di crescita per le vendite al dettaglio, le esportazioni, la produzione industriale ed anche per i nuovi prestiti bancari. E stando all’indice manifatturiero flash HSBC, in agosto la situazione dell’industria è ancora peggiorata, come mostra il calo dell’indice ai livelli più bassi dallo scorso novembre, facendo registrare per il decimo mese consecutivo un valore inferiore a 50 (segnalando quindi una contrazione dell’attività). Con l’inflazione che punta ancora verso il basso, nel prossimo futuro sono probabili nuove misure a sostegno all’attività da parte della banca centrale e/o del governo. Salvo che l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli e dell’energia si trasmetta ai prezzi al consumo e complichi ancora di più il compito delle autorità? Cina: variazione annuale delle esportazioni, delle importazioni e delle vendite al dettaglio 70 28 60 26 24 40 22 20 20 18 16 0 14 12 -20 10 8 -40 2005 2006 2007 China - Exports, 3mMAV YoY% China - Imports, 3mMAV YoY% China - Retail sales YoY %(R. H.SCALE) 6 2008 2009 2010 2011 Source: T homson Reuters Datastream Il rallentamento dell’attività in Cina si è protratto fino all’inizio dell’estate. Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute. Punto di vista 30 agosto 2012 Mercati Azionari Estate propizia per i mercati azionari che in agosto si sono nuovamente messi in luce. Nonostante la congiuntura macro-economica ancora depressa in Europa (forte recessione in Spagna e nel resto dei paesi periferici) e nel resto del mondo (rallentamento in Cina, stagnazione in Brasile) e le richieste d’aiuto di diverse regioni spagnole, le speranze di nuovi interventi da parte delle autorità monetarie dei principali paesi del mondo sono bastate a infondere ottimismo ai mercati. Infatti, il messaggio di Mario Draghi ha confermato che la BCE, entro i limiti del suo mandato, era pronta a fare tutto il possibile per assicurare la perennità dell’euro. I mercati finanziari si aspettano quindi nuove misure a sostegno dell’attività economica e del credito nell’area euro. Ma soprattutto sono le attese risposte nelle dichiarazioni del numero uno della Fed venerdì al simposio di Jackson Hole a tenere il mercato con il fiato sospeso. Gli operatori sperano di trarne finalmente qualche indicazione sulla possibile nuova tornata di allentamento monetario. Andamento dei principali indici azionari dal primo maggio 2012 tentativo di cogliere qualsiasi spunto, nelle dichiarazioni dei banchieri centrali, riguardo a eventuali nuove iniezioni di liquidità. Ormai, gli investitori contano su un crescente coinvolgimento della BCE nella gestione della crisi europea e, in mancanza di dati congiunturali che dimostrino che la situazione si è chiaramente stabilizzata negli USA, una mossa simile anche da parte della Fed. Tutto questo mentre la seconda economia mondiale (la Cina) continua a dare segni di affanno con il nuovo rallentamento in luglio della crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio. Obbligazionari In agosto i mercati obbligazionari europei sono rimasti bene intonati nell’attesa di un intervento da parte della BCE. Le dichiarazioni di Draghi sulla volontà della BCE di fare tutto il possibile per difendere l’euro e la prospettiva di acquisti di bond da parte della BCE si sono immediatamente tradotte con un forte calo dei tassi spagnoli e italiani. L’impatto è stato particolarmente visibile sui tassi a breve termine (sui quali l’intervento della BCE è più probabile) che a fine luglio per la Spagna avevano raggiunto livelli molto preoccupanti. E tutto questo solo grazie all’effetto dell’annuncio, perché per il momento il piano d’intervento della BCE non è ancora pronto né se ne conoscono i contenuti. Questo fenomeno la dice lunga sulla dipendenza dei mercati obbligazionari del sud dell’Europa dalle mosse della BCE: il semplice fatto di sapere che la BCE è pronta ad agire è bastato a calmare molte paure… Curva dei tassi governativi spagnoli al 24 luglio e al 30 agosto 2012 S P AIN LIST GVES 8.00 7.50 + + + 7.00 + + 6.50 + + 6.00 Forte rimbalzo dell’indice azionario italiano (MIB) e spagnolo (IBEX) dalla seconda metà di luglio sull’onda delle dichiarazioni rassicuranti di Mario Draghi. Ora che la stagione dei risultati è terminata, nelle prossime settimane l’attenzione sarà puntata sui dati economici. Gli operatori sono più che mai vigili nel + + + + + + 5.50 + + 5.00 + Nel periodo in esame, a livello settoriale le tendenze sono rimaste invariate. I ciclici hanno continuato a guadagnare terreno sullo sfondo del ritrovato ottimismo mentre i difensivi , dopo la netta sovra-performance dei mesi passati, stanno perdendo quota. I veri campioni delle ultime due settimane sono i titoli bancari e assicurativi, che approfittano della schiarita sul fronte del debito sovrano dei paesi del sud dell’Europa. + + 4.50 + + + 4.00 + + + 3.50 ++ + + 3.00 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 30/08/12 CURVE T O PO W ER 3 24/07/12 CURVE T O PO W ER 3 X AXIS - LIF E Y AXIS - REDEMPT IO N YI ELD Source: T homson Reuters Datastream Le dichiarazioni di Mario Draghi e la disponibilità della BCE ad acquistare direttamente obbligazioni hanno provocato in agosto un forte calo dei tassi spagnoli, in particolare del segmento a breve termine. Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute. Punto di vista 30 agosto 2012 L’allentamento delle tensioni ha sostenuto l’insieme del mercato comprese le obbligazioni societarie, sia finanziarie che non finanziarie, che hanno visto scendere il loro tasso d’interesse. Valutario Come è avvenuto per i mercati obbligazionari con la presa di posizione della BCE, il placarsi dei timori sulle capacità della Spagna e dell’Italia di reperire finanziamenti a breve termine ha provocato il rimbalzo della moneta europea. Così, dopo essere scivolata da 1.32 EUR/USD a 1.21 fra maggio e luglio (avvicinandosi ai minimi del 2006 toccati a metà 2010) l’euro è rimbalzato tornando sopra quota 1.25 contro il dollaro USA. Euro contro dollaro dall’inizio dell’anno 1.36 1.34 1.32 1.30 1.28 1.26 1.24 1.22 1.20 JAN EUR/ USD F EB MAR APR MAY JUN JUL AUG Source: T homson Reuters Datastream Dopo avere sfiorato i minimi contro il dollaro raggiunti a metà 2010, l’euro è rimbalzato nei confronti del biglietto verde sull’onda delle attese per l’intervento della BCE. Questo documento è pubblicato esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo una raccomandazione di investimento, un’offerta di acquisto o di vendita di titoli, né un documento contrattuale. Le opinioni espresse riflettono il nostro giudizio al momento della redazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Si declina ogni responsabilità per eventuali perdite dirette o indirette che possano derivare dall’uso delle informazioni ivi contenute.