LHMC 1 - GIORGI S.a.s.

Transcript

LHMC 1 - GIORGI S.a.s.
© 2004. The Laboratory Manual Harmonization Committee
L M H C
F o g l i o
I n f o r m a t i v o
#
1
Dichiarazioni gemmologiche standardizzate tra i Laboratori dell’LMHC (Comitato Internazionale
per l’Armonizzazione dei Manuali dei Laboratori Gemmologici) (Febbraio 2004)
Corindone con residui derivati da processi di riscaldamento presenti in fessure risanate e/o cavità
I membri del Laboratory Manual Harmonization Committee (LMHC) hanno standardizzato la nomenclatura che
utilizzano per descrivere e dichiarare il trattamento per riscaldamento nei corindoni, il grado di “risanamento” avvenuto
nelle fessure e i residui che rimangono nelle fessure “risanate” e nelle cavità a seguito di tale riscaldamento.
Fessure “risanate”:
Ogni corindone che mostri esiti di trattamento termico e di un certo grado di risanamento lungo (preesistenti) fessure
(Figura 1) che contengano residui derivati da tale trattamento, deve essere descritto come <specie> ”corindone
naturale”, <varietà> “rubino o zaffiro”, <commenti> “evidenze da riscaldamento” (che modifica il colore o la
trasparenza della pietra), seguita dalla adeguata terminologia di quantificazione dei residui – “alfanumerica e/o
1
descrittiva”. Vedi Tabella 1 ed esempi in figure 2a, 2b e 2c.
Nota 1: Come soluzione facoltativa, nel caso di certificazioni semplificate, la quantificazione dei residui nelle fessure
risanate può essere sostituita dalla dichiarazione “residui in fessure risanate”.
Nota 2: Le diciture entro parentesi sono facoltative
Nota 3 : Questa versione può comprendere la presenza di piccole cavità riempite.
a
b
Figura 1: Risanamento di una fessura durante il processo di riscaldamento con intervento di fondente. Una fessura che è stata risanata
con corindone sintetico o altri materiali durante il riscaldamento o processi di accrescimento cristallino. (Hänni, 1988) (a) schematico b)
reale.
Tabella 1: Terminologia per la quantificazione dei residui
Situazione →
Non si osservano esiti
da riscaldamento
Dichiarazione
alfa numerica
Dichiarazione
descrittiva→
NTE
Non si osservano esiti
da riscaldamento
Le diciture entro parentesi
sono facoltative
Evidenze da
riscaldamento
(senza residui)
TE
Evidenze da
riscaldamento
Evidenze da riscaldamento con residui in fessure
TE1
TE2
TE3
Residui in fessure
lievi
Situazione →
Dichiarazione
alfa numerica
Dichiarazione
descrittiva→
TE4
Residui in fessure
moderati
TE5
Residui in fessure
rilevanti
Evidenze da riscaldamento con residui in cavità
C1
C2
C3
Residui in cavità
(lievi)
Residui in cavità
(moderati)
Residui in cavità
(rilevanti)
1
Nei casi TE1 e TE2 (lievi) or TE3 e TE4 (moderati), quando viene utilizzata la dichiarazione descrittiva può essere aggiunto un
riferimento allo specifico gradino alfanumerico, sia abbinando le due versioni, sia segnalando la posizione nella scala di confronto.
© 2004. The Laboratory Manual Harmonization Committee
I Membri dell’LMHC stabiliscono quale terminologia utilizzare (vedi tavola 1), prendendo in considerazione la misura e la
posizione di ogni fessura risanata e la natura dei residui. I residui possono presentarsi in forma molto sottile e minuta
sino a ampie plaghe di notevole spessore (v. esempi nelle figg.2a, 2b, 2c e 3)
Figura 2a : I residui Lievi (TE1) di questo esempio
consistono di minute strutture simili a bolle
Figura 2b : I residui Moderati (TE3) in questo esempio sono
costituiti da strutture grossolane simili a bolle e film
Figura 2c : I residui Rilevanti (TE5) in questo esempio sono
costituiti da film spessi e grossolani
Figura 3 In questo esempio residui Rilevanti (TE5), costituiti da
film spessi e grossolani, sono accompagnati da ampie cavità
riempite (C3) [vedi immagine di esempio a sinistra]
Cavità riempite:
Ogni corindone che presenti evidenze di essere stato sottoposto a trattamento termico e nel quale si riscontrino cavità con residui
vetrosi, deve essere descritto come <specie> ”corindone naturale”, <varietà> “rubino o zaffiro”, <commenti> “evidenze da
riscaldamento”, seguita dall’appropriata quantificazione – alfanumerica e/o descrittiva. La Tavola 1 dà istruzioni riguardo all’uso
delle dichiarazioni alfanumeriche o delle dichiarazioni descrittive e la Figura 3 dà un esempio di una situazione tipica.
© 2004 Laboratory Manual Harmonization Committee - Questo documento può essere copiato e distribuito liberamente, purché
venga riprodotto per intero, completo di questa dichiarazione riguardo il copyright. Qualsiasi altra riproduzione, traduzione o
riassunto è vietata senza l’espresso consenso scritto del Laboratory Manual Harmonization Committee.
Tutti i diritti sono riservati congiuntamente a:
AGTA-Gemological Testing Center (USA), CISGEM (Italia), GAAJ Laboratory (Giappone), GIA-Gem Trade Laboratory
(USA), GIT-Gem Testing Laboratory (Tailandia), Gübelin Gem Lab (Svizzera), SSEF Swiss Gemmological Institute
(Svizzera)