"e-waste": riuso e riciclo di PC, cellulari e TV

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"e-waste": riuso e riciclo di PC, cellulari e TV
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"e-waste": riuso e riciclo di PC, cellulari e TV
Inviato da Elena Ignatova da "La Stampa"
sabato 14 agosto 2010
Ultimo aggiornamento sabato 21 agosto 2010
Oggi nel mondo famiglie
e aziende creano costantemente enormi quantitativi di "e-waste"
(Waste of
electric and electronic equipment (WEEE) o Rifiuti
di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), causando
diversi problemi a livello ambientale e sanitario, considerati i
materiali e anche le sostanze tossiche spesso impiegate.
Come spiega l'organizzazione StEP
(Solving the E-Waste Problem):
«Il termine e-waste viene usato per
indicare tutte quelle apparecchiature elettriche ed elettroniche che
sono entrate o potrebbero entrare nel flusso dei rifiuti. Il termine
è piuttosto generico, e include tv, computer, telefoni cellulari,
elettrodomestici in generale (come frigoriferi, lavatrici,
asciugatrici e simili), impianti stereo e video, giocattoli,
tostapane, bollitori - insomma, qualsiasi apparecchio casalingo o
industriale provvisto di circuiti o componenti elettrici, ad
alimentazione elettrica o a batterie.»
Il rapido ritmo delle innovazioni tecniche e della
sostituzione di apparecchiature elettroniche , così come i prezzi
relativamente bassi, contribuiscono non poco a ingigantire il
problema dell'e-waste. E la gestione di questo tipo di rifiuti
prevede il riutilizzo o il riciclaggio delle vecchie apparecchiature.
Tony Roberts evidenzia
l'importanza del problema sul suo blog Laptop
Burns:
[...] Stiamo creando una bomba ad orologeria
tossica con oltre 20 miliardi di apparecchi scartati, e ciò richiede
la nostra urgente attenzione. Le Nazioni Unite stimano che nel 2009 i
cellulari in uso nel mondo fossero 4.6 miliardi
(http://bit.ly/qtwGU). Secondo gli indicatori di sviluppo della Banca
Mondiale nel 2005 c'erano 2.6 miliardi di radio
(http://bit.ly/1KW5U6) e 2 miliardi di televisori
(http://bit.ly/1KW5U6). Una ricerca del Gartner rivela che ad oggi
nel mondo ci sono oltre 1 miliardo di computer (http://bit.ly/uxy68).
Tali cifre sono in continuo aumento: ogni anno produciamo e
consumiamo fino ad un miliardo di cellulari in più. Si tratta di un
problema senza precedenti.
[...] Per fortuna la soluzione è
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tutt'altro che misteriosa. Dobbiamo ridurre l'impronta al carbonio
derivante dalle estrazioni minerarie e dall'uso di sostanze tossiche
usate nella produzione di apparecchi elettrici ed elettronici.
Occorre avviare politiche comuni a livello internazionale per
promuovere il riutilizzo degli apparecchi funzionanti, e riciclare
tutti i rifiuti di questo tipo a livello nazionale, così come
dichiarare illegale lo scarico e l'esportazione dell'e-waste. E
dobbiamo anche rinforzare il principio noto come "Chi
inquina paga".
Haley Bowcock (della ONG inglese Oxfam)
insiste sui vantaggi del riutilizzo
rispetto al riciclo:
[...] Il riutilizzo di apparecchi
elettronici offre grandi opportunità, soprattutto perché questi
oggetti vengono rimpiazzati assai prima che il loro ciclo vitale sia
concluso, per via dell'innovazione sempre più rapida e della voglia
dei consumatori di avere sempre l'ultimo modello. Questi rifiuti però
spesso finiscono nelle discariche o vengono riciclati. Sebbene dal
riciclaggio derivino indubbi benefici sia per l'ambiente che per la
salute, i vantaggi sono ben minori per apparecchi elettronici che non
hanno ancora concluso il ciclo vitale. Ricerche empiriche hanno
infatti dimostrato che riutilizzare un computer fa risparmiare 20
volte più energia piuttosto che riciclarlo. [...]
Haley segnala inoltre un rapporto speciale di
Computer Aid International,
altra ONG britannica che raccoglie i computer dismessi dalle aziende
e li offre a prezzi simbolici a Paesi in via di sviluppo, dal titolo
Why Reuse
is Better Than Recycling, in cui vengono elencati vari
dati-chiave e raccomandazioni specifiche:
Dati chiave:
La
produzione di apparecchi elettronici consuma grandi quantità di
energia e materiali tra cui sostanze tossiche o di valore, o
entrambi; occorre quindi evitare che finiscano nelle discariche.
L'alta
frequenza con cui vengono rimpiazzati questi apparecchi e il fatto
che la maggior parte dell'energia che consumano viene utilizzata per
produrli piuttosto che per farli funzionare (80% contro 20%)
significa che qualsiasi iniziativa che ne prolunghi la vita - come,
ad esempio, il loro riutilizzo - dovrebbe avere la priorità.
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Riutilizzare
computer ancora in buono stato fa risparmiare 20 volte più energia
rispetto al loro riciclo. Inoltre, il riutilizzo ha costi assai
minori in termini di sfruttamento delle risorse. Di conseguenza, la
gerarchia delle opzioni di gestione dei rifiuti, che preferisce il
riutilizzo al riciclaggio, si può applicare ai rifiuti elettronici
e a quelli di altro tipo.
Le
apparecchiature elettroniche vengono spesso sostituite prima che ne
sia concluso il ciclo vitale, quindi il riutilizzo avvantagerebbe
quanti non possono permettersi di acquistarle nuove.
I risultati superiori del riutilizzo
sono stati riconosciuti anche dalla legislazione dell'Unione
Europea. La Direttiva europea sui Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed
Elettronici contiene elementi che danno la priorità al riutilizzo,
ma la mancanza di target specifici fa sì che spesso il riciclaggio
diventi la norma di fatto. Perciò occorre fare di più sia in
Europa che altrove per cominciare a raccogliere i frutti del
riutilizzo.
Raccomandazioni:
Per far
diventare realtà i molti benefici del riutilizzo, tutti i soggetti
coinvolti nella gestione di apparecchiature elettroniche ormai
inutilizzate (e degli altri tipi di e-waste) devono impegnarsi a
garantire quanto segue:
I produttori
devono ridurre l'inquinamento ambientale da rifiuti prevedendo il
riutilizzo dei loro prodotti già al momento della progettazione.
Apparecchi con queste caratteristiche sarebbero molto più facili da
rinnovare e potrebbero essere smontati con facilità per poi venir
riparati o riciclati. Troppi prodotti sono progettati in modo
obsoleto, e le istruzioni dovrebbero promuovere il riutilizzo
piuttosto che il riciclaggio.
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I
consumatori devono allungare quanto più possibile la vita dei loro
apparecchi rimandando la sostituzione al momento in cui ne avranno
effettivamente esaurito l'utilità. Potrebbero inoltre dare la
priorità al riutilizzo donando gli apparecchi ancora utilizzabili e
riciclandoli solo al termine del loro ciclo vitale.
I Governi devono introdurre target e
standard ben precisi per il riutilizzo e monitorarne l'efficacia.
Importante anche lanciare campagne d'informazione pubblica sulla
gerarchia dei rifiuti e sull'importanza ambientale di dare la
priorità al riutilizzo, osì come imporre lo stoccaggio separato
delle apparecchiature riutilizzabili all'interno delle discariche.
Infine, nel post Where Do I
Recycle My Old Electronics? sul blog della
Sustainable Electronics
Initiative [organizzazione dedita allo
sviluppo di un sistema più sostenibile per progettazione e
produzione di apparecchiature elettroniche],
Aida Sefic Williams rilancia
fra l'altro iniziative quali l'Electronic
Take-Back and Donation Programs e segnala altri servizi per
cancellare i dati personali da cellulari e computer.
Il sito è
caldamente consigliato per la varietà di risorse
e aggiornamenti sull'e-waste relativi a varie regioni del mondo.
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