istruzioni CUP CIG rv MISE 10 03 11 pulitox

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istruzioni CUP CIG rv MISE 10 03 11 pulitox
TRACCIABILITÀ FLUSSI FINANZIARI
PROGRAMMI TRANSNAZIONALI DI COOPERAZIONE TERRITORIALE
COSA?
Il Codice Unico di Progetto (CUP) è un codice identificativo la cui richiesta è obbligatoria per ogni
progetto d’investimento pubblico, in particolare per progetti finalizzati alla promozione delle
politiche di sviluppo. E’ quindi obbligatorio per gli interventi per la politica regionale di sviluppo
finanziati con fondi europei, quindi per ogni progetto di cooperazione territoriale.
Il Codice Identificativo Gara (CIG) è un codice che identifica un procedimento di affidamento di
lavori, forniture e servizi.
L’articolo 3 della legge n. 136/2010 (entrata in vigore il 7 settembre 2010), così come modificato
dalla legge 217/2010, introduce una disciplina volta ad assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari
legati a contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di qualunque importo e quale che sia la
procedura di affidamento eseguita.
Ulteriori specifiche indicazioni sono state fornite dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici
di lavori, servizi e forniture (AVCP) con determinazioni n. 8 del 18 novembre 2010 e n. 10 del 22
dicembre 2010.
COME?
Tutti i movimenti finanziari relativi ad un progetto di cooperazione territoriale devono effettuarsi
esclusivamente tramite bonifico bancario o postale o altro strumento di pagamento idoneo a
consentire la piena tracciabilità delle operazioni e devono essere eseguiti su un conto corrente
bancario o postale dedicato (anche se non in via esclusiva) al medesimo contratto pubblico, acceso
presso una banca o presso la società Poste italiane Spa.
Sugli strumenti di pagamento è obbligatorio riportare il CUP, ossia
il Codice Unico di Progetto, un'etichetta stabile che identifica e accompagna un progetto
d'investimento pubblico, sin dalla sua nascita, in tutte le fasi della sua vita. Corrisponde ad una
sorta di "codice fiscale" del progetto e si presenta come una stringa alfanumerica di 15 caratteri. Ai
sensi dell’articolo 11 della legge 3/2003 il CUP deve essere richiesto per tutte le tipologie
d'investimento ammesse al cofinanziamento con fondi europei.
Per i Programmi dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea transnazionale bisogna
osservare che ognuno dei Progetti ammessi a cofinanziamento si compone di tante parti quanti
sono i partner di progetto. Ognuno dei partner italiani che riceve il finanzimento pubblico attua
un investimento pubblico .
Di norma , la richiesta del CUP è a carico di ciascun partner (italiano) che acquisirà un singolo
specifico CUP che si associa all’ investimento pubblico rappresentato dalla parte di progetto
finanziato dal Programma. Nel sistema di monitoraggio il Progetto si associa agli investimenti
pubblici dei singoli partner tramite apposite codifiche che saranno successivamente comunicate.
Il CUP va acquisito entro il momento dell'approvazione dei provvedimenti amministrativi di
concessione o di decisione del finanziamento e deve essere riportato su tutti i documenti
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amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi al progetto d'investimento, nonché
inserito nelle banche dati dei vari sistemi informativi comunque interessati a progetti
d'investimento pubblico.
L'assegnazione del CUP avviene per via telematica, collegandosi al sito web del Tesoro all’indirizzo:
http://cupweb.tesoro.it/CUPWeb/login.jsp, seguendo le istruzioni; se non ci si è già accreditati,
sarà necessario farlo prima di richiedere il CUP del progetto.
Sugli strumenti di pagamento è obbligatorio riportare il CIG, ossia il Codice Identificativo Gara,
un codice alfanumerico di 10 caratteri identificativo univoco che accompagna una procedura
finalizzata all’acquisizione di servizi o forniture.
Come chiarito dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture nella
propria determinazione del 3 novembre 2010, il CIG deve essere richiesto per tutti i contratti
pubblici, indipendentemente dalla procedura di selezione del contraente adottata e dal valore del
contratto.
La richiesta del CIG è a carico delle Amministrazioni che intendono avviare una procedura
finalizzata all'acquisizione di servizi e forniture (nello specifico delle strutture partner dei progetti
di cooperazione territoriale ogni qualvolta attivano una procedura di affidamento nell’ambito delle
attività del progetto).
Il CIG va acquisito prima di avviare la procedura finalizzata all'acquisizione di servizi e forniture e
deve essere riportato nell’avviso pubblico, nella lettera di invito o nella richiesta di offerta
comunque denominata.
Fatto salvo il caso in cui i contratti siano di importo inferiore a 40.000 euro, l’attribuzione del CIG
comporta anche un obbligo di contribuzione a favore dell’Autorità Vigilanza sui contratti pubblici
di lavori, servizi e forniture.
L'assegnazione del CIG avviene per via telematica, attraverso il Sistema Informativo di
Monitoraggio delle Gare (SIMOG), disponibile nell’area Servizi del sito dell'Autorità all'indirizzo
https://simog.avcpit/SimogWeb/, seguendo le istruzioni riportate; se non ci si è già accreditati,
sarà necessario farlo prima di richiedere il CIG collegandosi all’indirizzo https://anagrafe.avcp.it/.
Restano esentati dagli obblighi di tracciabilità i contratti relativi a:
lavori, servizi e forniture in amministrazione diretta (ex art. 125 comma 3 del codice appalti);
affidamenti ad enti in house;
incarichi di collaborazione occasionale e di collaborazione coordinata e continuativa
(prestazioni professionali, di lavoratori autonomi, di consulenti, e i cd. co.co.co.) ex articolo 7,
comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165.
QUANDO?
La normativa è in vigore dal 7 settembre 2010. Per quanto riguarda i contratti stipulati
precedentemente (o i progetti approvati precedentemente), la legge n. 217/2010 consente
l’adeguamento entro e non oltre il 17 giugno 2011.
L’articolo 6 della legge 136/2010 riporta le sanzioni previste in caso di infrazione (pagamenti su
conto corrente non dedicato o tramite strumento di pagamento non idoneo o carente delle
necessarie indicazioni - CUP e CIG).
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CHI?
Nei programmi transnazionali di cooperazione territoriale, ciascun partner italiano (sia pubblico sia
privato) deve procedere all’acquisizione del CUP con riferimento alla propria quota di
finanziamento (FESR + FDR). Ogni qualvolta, poi, nell’ambito delle attività del progetto il partner
disponga un affidamento di lavori, servizi e forniture, andrà ad acquisite il rispettivo CIG. Quindi,
per ogni Progetto ci saranno tanti CUP per quanti sono i partner italiani.
Per ciò che riguarda il CIG ci saranno tanti CIG quante sono le procedure di affidamento poste in
essere da ognuno dei partner italiani.
Si ricorda infine che la struttura appaltante nei contratti che va a stipulare deve inserire, a pena di
nullità assoluta, un'apposita clausola con la quale la controparte si assume gli obblighi di
tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla citata legge; deve inoltre eseguire i pagamenti sul conto
corrente dedicato indicatole dall’appaltatore.
Gli appaltatori di lavori, servizi e forniture pubbliche devono utilizzare conti correnti dedicati
(anche non in via esclusiva) al lavoro, servizio o fornitura aggiudicato per tutti i relativi movimenti
finanziari, comunicandone gli estremi alla direzione appaltante.
Per ulteriori informazioni:
http://www.autoritalavoripubblici.it/portal/public/classic/ sito dell’Autorità Nazionale di Vigilanza
sui Contratti Pubblici
http://www.cipecomitato.it/it/in_primo_piano/mip_cup/ sito del CIPE, sezione dedicata al CUP
10/03/2011
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