Altopiano di Colfiorito

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Altopiano di Colfiorito
CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di Perugia G. Bellucci
Giovedì 21 Novembre 2013
Altopiano di Colfiorito
Monte Trella e il suo castelliere
Coordinatori logistici: G. Bambini & D. Crotti & U. Manfredini & V. Ricci
Il Piano di Popola e Cesi è il più meridionale dei bacini di
Colfiorito ed anche quello che si presenta con un paesaggio
vegetale più vario. Lo attraverseremo nella sua parte più a nord
tra Fraia, in Umbria, e Cesi, nelle Marche. Da Cesi, sotto il monte
Trella, è riconoscibile il tracciato tagliato nella roccia dell’antica
Via (o Strada) della Spina, d’origini protostoriche e legata alla
transumanza, che collegava Spoleto a Plestia; lo percorreremo,
prima di salire in cima al monte ove “c’era una croce di legno
dove si andava il giorno dell’Ascensione e un pezzo si faceva in
ginocchio. Lassù si pregava e ci si andava con le bestie. Poi la
croce cascò e un parroco di Cesi la rifece mettere di ferro”. Anche
il Monte Trella in epoca preromana venne occupato da un
castelliere, insediamento fortificato risalente al VII – III sec. a. E. V., circondato da profondo fossato e da vallo ad
aggere, con funzione difensiva, di controllo del territorio, di luogo di culto, abitativa. Questo del Trella aveva
probabilmente sia funzioni abitative che di controllo delle vie di accesso tra due territori confinanti abitato da due
antiche popolazioni, i fulginates e i plestini. L’etimologia del nome vorrebbe trella da t(e)rella, diminutivo
dell’aggettivo latino teres, tondo, arrotondato, secondo una confusione di genere (in questo caso femminile per
maschile). Il Castelliere del Trella difendeva il valico della Via della Spina insieme al castelliere posto di fronte, a
quota più bassa, 980, noto come Castelliere di Monte S. Callisto o de La Fontaccia. La visita finale alla chiesa di
Madonna del Piano e all’abbazia di Acquapagana, con le loro peculiarità architettonico-pittoriche, ci proietterà
anche in un passato importante e vivissimo di settant’anni addietro che tali luoghi evocano, ben documentato
nell’interessante e commovente libro di F. Pucci Pertusi “Avevo diciott’anni nel ‘43” (D. C.)
L’escursione parte dalle Casermette di Colfiorito, a quota 760 m. Si attraversa il borgo e si sale agli 800 m
dell’area attrezzata. Si prosegue lungo il Sentiero della Pineta sfiorando gli 891 m del Castelliere Il Monte.
Continuando in direzione sud lungo la carrareccia, con a sinistra la pineta al cui termine, al fabboccone, apparirà il
Trella, e a destra lu cullettu de Sant’Antoniu e poi il Castelliere di Campignoli (845 m) con più sotto la suggestiva
palude storica e quindi l’Ara dei Cavalieri e la Macchia dello Spagnolo, raggiungeremo la quota di 866 m per poi
scendere a Fraia. Da qui attraverseremo il Piano di Popola e Cesi e dalla parte bassa di Cesi saliremo al Trella, la
cui cima raggiunge i 1.029 m d’altezza. Da qui scenderemo lungo il suo versante settentrionale per raggiungere la
piana e rientrare a Colfiorito. Facoltativo sarà poi il trasferimento a Madonna del Piano e ad Acquapagana per la
visita a chiesa ed abbazia.
Durata: 3,30 ore senza le soste
Lunghezza: 10 km circa
Dislivello complessivo: 500 m
Quote tra i 750 ed i 1000 metri o poco più.
Oltre all’obbligo di buoni scarponi da montagna, è
consigliato l’uso dei bastoncini.
 Partenza con mezzi propri alle ore 7,30 da Borgo Novo e/o
alle ore 7,45 da Collestrada.
 Percorrenza auto: Perugia, Collestrada, Foligno, Pontecentesimo, Capodacqua, Colfiorito (km 62).
 Rientro nel pomeriggio
Rif.
Giuseppe Bambini 3389980562
Daniele Crotti 3297336375
Ugo Manfredini 3487666713
Vincenzo Ricci 3336372943