(PD): appello unitario su un congresso per l`autonomia

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La Traversata (PD): appello unitario su un congresso per
l’autonomia della Sardegna
31 Gennaio 2017 ore 09:46
Categoria:
Notizie / L'opinione
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Data scaricamento: 16 Marzo 2017 ore 10:54
Una Sardegna del futuro non può prescindere dalle risorse dei piccoli comuni: esistiamo grazie a quelli che i territori li vivono
Un congresso del Pd sardo ha senso se improntato al confrontarsi sulle questioni di merito che
interessano ai nostri concittadini. Un congresso del pd sardo deve necessariamente affrontare, ad
esempio, il dibattito, sempre più attuale e sempre più sentito dai sardi, che attiene all’autonomia della
Sardegna e quindi all’autonomia del pd sardo dal pd nazionale.
Crediamo che il Partito Democratico sia il luogo di elaborazione politica più importante del nostro Paese
e che il patrimonio di militanza e di amministratori rappresenti una grande ricchezza per la vita politica
della Sardegna. Per questo motivo, avvicinandoci al congresso regionale, sentiamo il bisogno di aprire
una discussione e offrire il nostro punto di vista.
Non possiamo non partire da ciò che è mancato.
Non sempre abbiamo saputo comunicare un’idea di Sardegna chiara e condivisa.
Non sempre, abbiamo prestato la dovuta attenzione alle periferie e ai piccoli comuni che sono la
struttura portante del nostro essere comunità.
Si è sentita l’assenza di una dialettica corretta, costruttiva ma incalzante nei confronti del governo
regionale, per arricchire la discussione in un partito che sappia fare come proprio tratto distintivo
l'ascolto e la lotta alle molte diseguaglianze e alle povertà.
Un partito di sinistra che non abbia tra le proprie priorità l’istruzione, la formazione ed il diritto allo studio
dei nostri ragazzi come azioni indispensabili per produrre un benessere culturale e sociale oltre che
economico, è un partito che non esercita a dovere il proprio naturale profilo culturale
È indispensabile che maturiamo la consapevolezza di superare le recenti divisioni attraverso una
discussione aperta e ampia sui motivi ideali alla base dell’impegno politico, che ritroviamo un’etica
condivisa nella lotta strenua alla corruzione, dentro un partito che vuole essere credibile negli obiettivi,
trasparente nella gestione delle scelte politiche e accogliente per farsi casa e voce dei cittadini: è da qui
che dobbiamo ripartire.
Vogliamo per la Sardegna un partito autonomo e federato dentro un rapporto di leale collaborazione
con il partito nazionale, mai di sudditanza acritica; un partito capace di esprimere la sua vocazione di
sinistra riformista e democratica, intransigente nella ricerca della giustizia sociale e delle pari
opportunità, radicato nei territori, che consulta iscritti e iscritte facendo della partecipazione diffusa il
motore della sua attività politica.
Una Sardegna del futuro non può prescindere dalle risorse dei piccoli comuni: esistiamo grazie a quelli
che i territori li vivono, li curano e ne preservano le risorse. Un partito serio e soprattutto maturo non
può dimenticare le sue radici se vuole costruire in maniera duratura.
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Tanto più sapremo riconoscere, cogliere e far crescere le energie che circolano tra noi, tanto più
potremo farci interpreti del cambio di passo di cui la Sardegna ha bisogno e costruire il Partito
Democratico della Sardegna che vogliamo: spopolamento, invecchiamento della popolazione, il lavoro
che non c'è, i numeri drammatici della dispersione scolastica, sono alcuni dei problemi che ci incalzano
e pretendono risposte concrete, dobbiamo fare di questo appuntamento congressuale l'occasione di
rinascita autonomista del nostro partito per trainare l'Isola verso un progresso atteso e possibile.
È una sfida che riguarda tutte e tutti noi e che questo gruppo vuole fare propria, con umiltà e altrettanta
determinazione.
Offriamo questa riflessione a tutte e tutti i democratici, in particolare alla sinistra del Pd che ha
dimostrato, anche nella campagna referendaria, di saper intercettare un diffuso malcontento
dell'elettorato sardo che si è riconosciuto nella battaglia in favore del No.
Ci appelliamo a tutte quelle generazioni che, iniziando con noi nuovi percorsi nei mesi scorsi, hanno
voluto testimoniare la necessità di confrontarci sui problemi dei nostri concittadini. Ci rivolgiamo più in
generale a chi in questi mesi ha condiviso lo stesso ragionamento come punto di partenza di un
dibattito ricco e plurale che aggreghi le forze che vogliono lavorare per la rinascita del partito e della
Sardegna.
Il gruppo “La traversata”
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