1 Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013

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1 Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013
Gruppo Aziendale UILCOM-UIL
Rai – Rai Way Milano
http://www.gauraimilano.it/
http://www.facebook.com/GAURAIMILANO
Info Rai – TV N° 240 del 15 Settembre 2013
1. RAI: AL CENTRO RICERCHE IL PREMIO IBC
2. RAI: DICHIARAZIONE AD RAI CINEMA PAOLO DEL BROCCO SU LEONE
D'ORO
3. Rai, Fico (M5S): “I soldi per le fiction alle aziende dei figli di”
4. 3000 monitor professionali per la Rai
5. Rai: fuori le miss in bikini, dentro trans, toy-boy, attrici supersexy
6. Rai: al Centro Ricerche il premio IBC
7. Tv: su Rai Sport 1 torna “Il processo del lunedì”
8. Serafini al Centro Produzione Rai Milano
9. RAI, Gubitosi, non abbiamo investito abbastanza in FM
10.Il mercato fiuta una ripresa della pubblicità, editoriali in rally
11.Telecom e Espresso trattano sulla Tv digitale
12.“La tecnologia ci sterminerà tutti”: così sarà la fine del mondo
13.Gli ascolti della tv non generalista [SAT e DTT] - Agosto 2013 (analisi
VivaKi)
14.IBC 2013 / Eutelsat si allea con Samsung per promuovere l'Ultra HD
15.DTT, tv locali: riscritti gli equilibri d'ascolto e minate le rendite di
posizione
16.Discovery Italia: DMax conquista il 6 Nazioni di rugby
17.Roma, Milano e Napoli: come va il mercato del lavoro
18.Lavoro: cresce la ricerca di laureati, ma cala il numero di posti
RAI: AL CENTRO RICERCHE IL PREMIO IBC
http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130911/rai__al_ce
ntro_ricerche_il_premio_ibc.html
Il Centro Ricerche Rai di Torino riceverà il 15 settembre un prestigioso premio
internazionale per l'innovazione tecnologica con il progetto VISION Cloud, all’IBC
2013 di Amsterdam, la più importante esposizione e conferenza tecnico/commerciale
in Europa nell’ambito della produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi, e una
delle più importanti a livello mondiale assieme al NAB di LasVegas. Ogni anno IBC è
meta di migliaia di visitatori rappresentanti i broadcaster e produttori di apparati e
tecnologie di tutto il mondo.
Il riconoscimento è stato ottenuto grazie alla partecipazione attiva del Centro ad un
progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea, denominato VISION Cloud.
In questo progetto i ricercatori del CRIT hanno collaborato con aziende leader a livello
mondiale (tra cui IBM, Siemens, Telefonica) allo sviluppo di una tecnologia
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all’avanguardia per la memorizzazione informatica dei contenuti audiovisivi, ideata per
risolvere la gestione di grandi archivi digitali e la produzione tv basata su tecnologie
informatiche. Questa tecnologia, il Cloud, permetterà a Rai di ottenere notevoli
vantaggi derivanti dall’ottimizzazione di tali processi sia in termini di riduzione dei
costi di gestione delle infrastrutture di memorizzazione che in termini di efficienza
produttiva complessiva.
“Oltre che complimentarmi con il team del CRIT, coordinato da Giorgio Dimino e da
Alberto Messina, e composto da Maurizio Montagnuolo, Roberto Borgotallo, Daniele
Airola e Massimo Occhiena – dichiara soddisfatto Alberto Morello, direttore del Centro
Ricerche Rai – voglio sottolineare la vitalità di questa struttura da sempre in prima
linea nello sviluppo di nuove tecnologie”.
RAI: DICHIARAZIONE AD RAI CINEMA PAOLO DEL BROCCO SU LEONE D'ORO
http://www.ufficiostampa.rai.it/comunicati_aziendali/20130908/rai__dichi
arazione_ad_rai_cinema_paolo_del_brocco_su_leone_d_oro.html
Tre delle opere coprodotte da Rai Cinema e presentate alla Mostra del Cinema di
Venezia sono state premiate dalle giurie dei due concorsi principali. Fra i titoli in gara
nella Selezione ufficiale, “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi ha ricevuto il Leone d’Oro e il
film “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante ha permesso all’attrice Elena Cotta di
vincere la Coppa Volpi per la sua interpretazione; a “Still Life” di Uberto Pasolini,
presentato nella sezione Orizzonti, è andato invece il Premio per la Miglior regia.
“Dopo 15 anni il Leone d’Oro va a un film italiano. È una grande emozione e un forte
motivo di orgoglio aver sostenuto un’opera visionaria e coraggiosa che incrocia i
generi come “Sacro GRA”, un film che cancella i confini tra cinema di finzione e
cinema del reale. Gianfranco Rosi porta l’Italia alla vittoria con un lavoro paziente e
appassionato, il suo sguardo di documentarista si immerge nell’umanità marginale dei
suoi personaggi per restituirci un’idea di cinema che valica i confini locali e riesce a
parlare al cuore di tutta la giuria internazionale. A Rosi le nostre congratulazioni e il
nostro grazie per averci regalato un’opera così preziosa che porta in alto tutto il
cinema italiano.
Con gli altri riconoscimenti, ad Elena Cotta per la sua grande interpretazione nel
primo film di Emma Dante “Via Castellana Bandiera” e al raffinato lavoro di Uberto
Pasolini “Still Life”, la giuria ha premiato l’innovazione, declinata nei vari linguaggi del
cinema. A loro le congratulazioni di tutta Rai Cinema.
Tre film molto diversi tra loro e volti a soddisfare tante tipologie di pubblico, aspetto
che caratterizza l’intervento della Rai nella produzione cinematografica”.
Rai, Fico (M5S): “I soldi per le fiction alle aziende dei figli di”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/11/rai-m5s-soldi-per-fiction-alleaziende-dei-figli-di/709057/
Dopo l'audizione con il direttore di Fiction Eleonora Andreatta, il presidente della
Commissione di Vigilanza spiega: "Tra le società a beneficiare dei fondi ci sono la Lux
Vide di Matilde Bernabei e la Fremantle Media di Lorenzo Mieli"
Lux Vide, Fremantle Media e Publispei sono le tre società che hanno lavorato con la
Rai più di altre aziende del settore. A rivelarlo è il presidente della Commissione di
Vigilanza Rai, Roberto Fico dopo l’audizione del direttore di Rai Fiction Eleonora
Andreatta. ”Cade il primo velo sulle cosiddette Happy Five, le magiche cinque che
sono definite ‘fornitori d’eccellenza‘, e destinatarie di un’importante fetta del budget
annuale dedicato alla produzione di fiction, che quest’anno ruota intorno a 194 milioni
di euro”.
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E i nomi sono tutt’altro che anonimi. “Si tratta della Lux Vide”, spiega Fico, deputato
del Movimento 5 Stelle, “fondata da Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai,
e ora presieduta dalla figlia Matilde. A questa società fanno capo produzioni come
“Don Matteo”. È stata, poi, citata la Fremantle Media, il cui titolo di punta è la soap
‘Un Posto al Sole‘. L’amministratore delegato della società è Lorenzo Mieli, figlio di
Paolo, ex direttore del Corriere della Sera. La terza azienda è la Publispei, fondata da
Gianni Ravera e ora gestita da Verdiana Bixio, che produce la serie ‘Un medico in
famiglia’”.
Eleonora Andreatta, secondo quanto riportato da Fico ha specificato che attualmente:
“non esiste una grande concentrazione di società e negli ultimi 5 anni quelle che
hanno avuto rapporti più stabili con la Rai sono cambiate”. Queste tre – ha
specificato – sono quelle che occupano costantemente le prime posizioni ed è perché
sono legate da tempo a titoli di successo per il pubblico Rai. Le altre società variano a
seconda degli anni e delle serie prodotte”. La direttrice ha inoltre specificato alcuni
aspetti dei costi di produzione, che negli ultimi tempi sarebbero stati ridotti: si è
passati da un costo di 750 mila euro per un’ora di girato, a 600 mila euro. Mentre per
i prototipi di tv movie e mini serie, che per ragioni industriali sono più costosi, si resta
intorno ai 750 mila e gli 850 mila euro.
Sono le prime risposte arrivate a Fico che dice di voler continuare sulla strada della
trasparenza assoluta per il carrozzone Rai: “Stiamo ottenendo risultati che nessuna
Commissione di Vigilanza Rai ha mai avuto in questi anni: a partire dalla totale
pubblicità degli incontri, alla diffusione degli elenchi delle società che intrattengono
rapporti commerciali e di fornitura con la tv pubblica; dalla pubblicazione degli
stipendi a fasce dei dirigenti a quanto raggiunto”.
3000 monitor professionali per la Rai
http://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/23133_3000-monitorprofessionali-per-la-rai.htm
Rai, Radiotelevisione Italiana, ha scelto ancora una volta di puntare sulla tecnologia
Sony sottoscrivendo un contratto di fornitura per la dotazione di monitor professionali
di grado 3. A seguito della gara pubblica indetta dall’azienda di Viale Mazzini, Sony si
è aggiudicata il contratto per la fornitura di 3000 monitor Lcd Serie Lmd “ChromaTRU”
delle seguenti dimensioni nominali 46”, 24”, 21”, 17” e 9” per un periodo contrattuale
di 36 mesi. Particolarmente significativa è stata la scelta dei monitor da 17 pollici
nominali che prevede l’acquisizione di 2500 unità.
Rispondere ai requisiti di gara, particolarmente restrittivi si è rivelato l’aspetto più
impegnativo, superato brillantemente. I test eseguiti da Rai sul prodotto proposto
hanno infatti dimostrato che Sony rispondeva al meglio alle caratteristiche richieste.
Questo successo va ad aggiungersi alla gara vinta l’anno scorso da Sony per la
fornitura di 1.105 monitor professionali Oled di grado 1 e 2, che utilizzano l’innovativa
tecnologia Trimaster El.
Con questo accordo diventa particolarmente significativa la presenza di Sony
nell’ambito del monitoraggio per tutto il flusso applicativo di Rai, dagli studi televisivi,
alle piattaforme news, ai sistemi di montaggio, per i progetti che saranno realizzati
nel corso dei prossimi tre anni.
“Rai è un’azienda da sempre da sempre attenta alla qualità e all’innovazione e con
questa scelta conferma la volontà di porsi come broadcaster all’avanguardia e punto
di riferimento a livello internazionale” ha dichiarato Ubaldo Toni, Direttore Ingegneria
Produzione Tv di Rai. “I test effettuati sui prodotti proposti hanno evidenziato come la
soluzione di Sony fosse la più adeguata in base ai requisiti richiesti” ha concluso.
“L’esito della gara è per noi motivo di grande soddisfazione. Da diversi anni Sony
collabora con la Rai ponendo la massima attenzione per offrire risposte precise alle
diverse esigenze specifiche di ogni ambito. Questo ulteriore successo conferma inoltre
la posizione di leadership di Sony nel settore display” ha commentato Benito Manlio
Mari, Country Sales Manager di Sony.
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Rai: fuori le miss in bikini, dentro trans, toy-boy, attrici supersexy
http://www.tempi.it/rai-fuori-le-miss-in-bikini-dentro-trans-toy-boy-attricisupersexy#.UjSFPdLKJW4
La notizia non è certo di oggi: la Rai non ospiterà più Miss Italia, il concorso di
bellezza più antico del paese e considerato ormai antiquato. Tanti saluti alle belle
ragazze in bikini e mute.
La vera novità è che al loro posto, in Rai, entreranno modelle transessuali, toy-boy e
attrici supersexy, giudicate evidentemente più al passo con i tempi. Così almeno la
pensano in Rai, se le indiscrezioni circolate troveranno conferma.
Pare infatti che nel cast di Ballando con le stelle, la sfida di ballo tra vip capitanata da
Milly Carlucci e trasmessa sul primo canale e in onda dal prossimo 5 ottobre, possano
entrare tre nomi che di sicuro faranno discutere: tra gli allievi danzatori potrebbe
figurare Lea Cerezo, all’anagrafe Leandro Medeiros Cerezo, figlia del calciatore
Toninho Cerezo, diventata donna a trent’anni grazie a un’operazione chirurgica.
Modella per Givenchy, nel 2010 è comparsa senza veli facendo grande scalpore su
Vogue Francia, quando ancora non aveva portato a termine il cambio di sesso, ma
aveva già un seno evidente. Per il momento siamo soo in fase di trattative, ma il sì
non dovrebbe farsi attendere.
Chi invece è già dato il suo ok è Jesus Luz, modello noto alle cronache per essere
stato un fidanzato di Madonna, quando lei aveva cinquant’anni e lui ventuno,
insomma un toy boy in piena regola. E non è finita qui, sarebbe stata contattata
Nastassia Kinsky, la bellissima attrice figlia di Klaus e conosciuta per aver interpretato
film come Il bacio della pantera di Paul Schrader e Così come sei di Alberto Lattuada.
Riepilogando: la tv pubblica, sotto la sobria e rigida guida della presidente Anna Maria
Tarantola, ha deciso di non mandare più in onda Miss Italia in ottemperanza alla
missione da «servizio pubblico», ma ha deciso di rivitalizzare lo show della Carlucci
con personaggi che faranno inevitabilmente scalpore. Chissà cosa ne penserà la
presidente della camera Laura Boldrini che aveva bollato Miss Italia come «un modello
retrivo di rappresentazione femminile e non un elemento di evoluzione». Ecco
dunque, il modello moderno per il genere femminile e quello di collezionare toy-boy?
O più semplicemente un trans fa più rumore di una ragazzina che sfila in costume da
bagno con un numerino attaccato alla spallina del reggiseno?
Rai: al Centro Ricerche il premio IBC
http://www.asca.it/news-Rai__al_Centro_Ricerche_il_premio_IBC1314138-ATT.html
(ASCA) - Roma, 14 set - Il Centro Ricerche Rai di Torino ricevera' il 15 settembre un
prestigioso premio internazionale per l'innovazione tecnologica con il progetto VISION
Cloud, all'IBC 2013 di Amsterdam, la piu' importante esposizione e conferenza
tecnico/commerciale in Europa nell'ambito della produzione e distribuzione dei
contenuti audiovisivi, e una delle piu' importanti a livello mondiale assieme al NAB di
LasVegas. Ogni anno IBC e' meta di migliaia di visitatori rappresentanti i broadcaster
e produttori di apparati e tecnologie di tutto il mondo. Il riconoscimento e' stato
ottenuto grazie alla partecipazione attiva del Centro ad un progetto di ricerca
finanziato dalla Commissione Europea, denominato VISION Cloud. In questo progetto
i ricercatori del CRIT hanno collaborato con aziende leader a livello mondiale (tra cui
IBM, Siemens, Telefonica) allo sviluppo di una tecnologia all'avanguardia per la
memorizzazione informatica dei contenuti audiovisivi, ideata per risolvere la gestione
di grandi archivi digitali e la produzione tv basata su tecnologie informatiche. Questa
tecnologia, il Cloud, permettera' a Rai di ottenere notevoli vantaggi derivanti
dall'ottimizzazione di tali processi sia in termini di riduzione dei costi di gestione delle
infrastrutture di memorizzazione che in termini di efficienza produttiva complessiva.
''Oltre che complimentarmi con il team del CRIT, coordinato da Giorgio Dimino e da
Alberto Messina, e composto da Maurizio Montagnuolo, Roberto Borgotallo, Daniele
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Airola e Massimo Occhiena - dichiara soddisfatto Alberto Morello, direttore del Centro
Ricerche Rai - voglio sottolineare la vitalita' di questa struttura da sempre in prima
linea nello sviluppo di nuove tecnologie''. red/ss
Tv: su Rai Sport 1 torna “Il processo del lunedì”
http://www.ilvelino.it/it/article/tv-su-rai-sport-1-torna-il-processo-dellunedi/b445cc3b-71ab-4a82-9588-e7f898b0c6f1/
“Il processo del lunedì” torna su Rai Sport 1. Al via, lunedì 16 settembre su Rai Sport
1 (canale 57 del digitale terrestre), lo storico programma il “Processo del lunedì”, che
andrà in onda dallo studio 5 di Saxa Rubra in una veste completamente rinnovata,
anche nei contenuti. Lo comunica una nota Rai. Tra le novità di questa edizione
targata Rai Sport, condotta da Enrico Varriale e a cura di Bruno Gentili, ci sarà il
ritorno della moviola in una veste inedita, curata da Filippo Grassia e dal Prof. Alberto
Castelvecchi. Ospiti in studio saranno Marino Bartoletti, Alessandro Vocalelli, Rodolfo
Laganà, Stefano Pantano ed Elisa Sergi mentre, in collegamento da Milano, insieme a
Marco Civoli ci saranno Maurizio Ganz e Evaristo Beccalossi, da Torino Sergio Brio e
da Napoli lo scrittore Maurizio De Giovanni. La “formazione” del programma, capitana
da Enrico Varriale, vedrà schierati anche Gene Gnocchi e Gianni Ippoliti - con le loro
improvvisazioni e divertenti incursioni – e Giovanna Carollo che curerà la rassegna
stampa. In scaletta anche la provocazione di Maurizio Costanzo nelle rubrica “A bontà
mia”. Nella nuova edizione del ‘Processo del lunedì’ saranno protagonisti anche i
principali social network. Il pubblico da casa, infatti, potrà interagire con la
trasmissione grazie alla community di Rai tv, facebook e twitter. La regia, infine, è
affidata a Mario Collorone che avrà il compito di valorizzare al meglio tutte le novità
del programma tra cui la divertente sigla, firmata da Antonio Maggio, tra le rivelazioni
dell’ultimo Festival di Sanremo.
Serafini al Centro Produzione Rai Milano
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2013/09/10/SerafiniCentro-Produzione-Rai-Milano_9275561.html
(ANSA) - MILANO, 10 SET - Il nuovo responsabile del Centro di Produzione Tv Rai di
Milano è Roberto Serafini, nominato dalla Direzione Generale, in azienda dal 1987.
Nato a Roma, 57 anni, sposato e padre di tre figli, è laureato in Ingegneria delle
Telecomunicazioni. In Rai si è occupato, in particolare, di analisi, pianificazione e
gestione delle frequenze radiotelevisive, in Italia e non solo. Dirigente dal 1997,
Serafini ha, tra l'altro, lavorato alla stesura del Piano Industriale e Strategico del
2004.
RAI, Gubitosi, non abbiamo investito abbastanza in FM
http://www.radiocrc.com/rai-gubitosi-non-abbiamo-investito-abbastanzain-fm/12336813
Per migliorare il segnale del digitale terrestre abbiamo firmato a luglio un accordo con
il Ministero per lo Sviluppo economico e con l’Agcom”. Lo ha detto Luigi Gubitosi,
direttore generale della Rai, al videoforum di Repubblica Tv, puntando il dito, tra
l’altro, contro i problemi a suo dire causati da interferenze delle emittenti locali
(significativa a riguardo sarebbe stato “l’incredibile oscuramento causato da
un’emittente privata durante lo show di Benigni”).
“Per un problema di antenne è a disposizione dell’utente un call center che interviene
con l’assistenza tecnica”, ha aggiunto Gubitosi, preannunciando, tra l’altro, un “Nuovo
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accordo anche con autostrade per aumentare Isoradio”. Il d.g. RAI, raccogliendo le
critiche sul servizio della rete di informazione autostradale pubblica sui 103,3 MHz,
incredibilmente definicitaria – al punto che il suo ruolo è negli ultimi anni stato
progressivamente assunto da RTL 102,5 che, al contrario, garantisce una copertura
capillare su tutte le arterie stradali – ha anticipato che saranno programmati
investimenti tecnologici. Gubitosi ha ammesso, inoltre, che, a differenza della
concorrenza che ha cavalcato lo sviluppo del medium, RAI, nel passato, non ha
investito come sarebbe stato necessario nello sviluppo delle reti FM, erose nel tempo
dalla presenza delle emittenti private.
Il mercato fiuta una ripresa della pubblicità, editoriali in rally
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=2013091110233
19497&chkAgenzie=TMFI&titolo=Mediaset%20barometro%20della%20polit
ica,%20la%20Rai%20anticipa%20ripresa%20pubblicit%C3%A0
Di Francesca Gerosa
Mediaset è tra i titoli che oggi sostiene Piazza Affari. Grazie alla tregua fra Pd e Pdl
sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore che allontana al momento la crisi di
governo, il titolo schizza del 3,11% a quota 3,32 euro con 4,8 milioni di pezzi
scambiati.
"E' evidente che il titolo beneficia di questa finestra che si è aperta per evitare la
crisi", commenta un trader. Ma a sostenerlo sono anche i segnali di ripresa della
pubblicità. Il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, ha infatti indicato un
miglioramento dei risultati del gruppo grazie al taglio dei costi da una parte e al
miglioramento della pubblicità a settembre dall'altra con un aumento della quota di
mercato. Segnali di ripresa frutto anche dei cambiamenti organizzativi.,
Più nel dettaglio, grazie alle misure sui costi, la tv statale è stata in grado di
raggiungere un utile operativo positivo di 29 milioni di euro nel secondo trimestre
2013. Come conseguenza del piano di risparmi e dei nuovi investimenti,
l'indebitamento del gruppo è visto a 500-600 milioni di euro entro la fine dell'anno.
In termini di raccolta pubblicitaria, settembre è partito bene, mentre nel primo
semestre dell'anno la Rai ha aumentato la sua quota di mercato dello 0,4%, invece
Mediaset è scesa dello 0,6%. Certo non si sa se le indicazioni positive della Rai
corrispondano a una ripresa della raccolta pubblicitaria in generale o se la tv di Stato
abbia rubato spazio proprio a Mediaset.
Comunque, a detta degli analisti di Mediobanca Securities, data la bassissima visibilità
sul mercato, il commento di Gubitosi sul mercato pubblicitario italiano rappresenta
una novità importante per il settore, in particolare per i nomi più esposti al mercato
domestico, quindi Cairo (+2,78% a 4,06 euro oggi in borsa), L'Espresso (+10,98% a
1,071 euro) e appunto Mediaset. In deciso rialzo anche Rcs Mediagroup (+6,97% a
1,274 euro) con il mercato in attesa di un partner industriale nel mondo digitale e
Mondadori (+4,12% a 1,01 euro).
La preferenza di Mediobanca va a L'Espresso, uno dei titoli più economici tra i media
europei, che potrà trarre vantaggio dal suo taglio severo dei costi e dalla sua
esposizione alla pubblicità digitale. Sul mercato televisivo, continua a essere fonte di
preoccupazione il livello della competizione in rapida crescita, destinato ad avere un
doppio effetto negativo: calo dell'audience e aumento dei costi dei programmi
televisivi.
Per gli esperti di Mediobanca Gubitosi e Piscopo sul lato della pubblicità stanno
facendo un ottimo lavoro alla Rai (l'ex bella addormentata). L'unica fonte di
preoccupazione per la Rai è il debito: uno dei modi più semplici per ridurlo,
consigliano gli analisti, sarebbe una valorizzazione del business delle torri e quindi
un'integrazione tra RaiWay ed EI Towers sarebbe la soluzione più praticabile.
Intanto Sky è diventata ancora più aggressiva con la sua offerta e la nuova La7 di
Cairo è estremamente accattivante. Mentre per Mediaset la stagione autunnale sarà
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impegnativa e questo è il motivo per cui Mediobanca conferma il rating neutral sul
titolo. Equita addirittura reduce con un prezzo obiettivo a 2,7 euro.
Telecom e Espresso trattano sulla Tv digitale
http://www.lastampa.it/2013/09/14/economia/telecom-e-espressotrattano-sulla-tv-digitale-X6lde6IbLimVxz1THMUYvO/pagina.html
GIANLUCA PAOLUCCI
Riparte la trattativa tra il Gruppo Espresso e Telecom Italia per un’alleanza sui
Multiplex - i sistemi di trasmissione della Tv analogica e digitale - detenuti dai
rispettivi gruppi. Nel più stretto riserbo, data la delicatezza della questione e più in
generale del tema televisivo, la trattativa prosegue malgrado i dinieghi di Telecom e
la smentita dell’Espresso.
Il tema è in effetti estremamente delicato. Si tratta, secondo quanto spiegano due
fonti concordanti e indipendenti tra loro, di mettere insieme i tre Mux di Telecom Italia
Media - unico asset rimasto dopo la cessione di La7 e la formalizzazione dell’uscita
dalla partnership con Viacom per Mtv -con i due del gruppo Espresso, attualmente
raccolti in Rete A srl. In caso di esito positivo, la nuova realtà metterebbe insieme 5
Mux, il massimo consentito dalla normativa attuale e lo stesso numero detenuto da
Mediaset.
Una trattativa analoga, nei mesi scorsi, si era arenata per l’opposizione di alcuni
membri del board Telecom. Al momento non è ancora chiaro che forma prenderà la
partnership, anche se le opzioni sul tavolo sarebbero essenzialmente due: un
conferimento di Rete A in Ti Media Broadcasting o, più probabilmente, una Newco
dove mettere insieme gli asset dei due gruppi.Attualmente i due Mux di Rete A
trasmettono i canali del Gruppo Espresso (DeeJay Tv e LaEffe) le radio del gruppo e
una serie di canali di altri gruppi. Su Rete A 1 si trovano infatti Cielo (Sky) e Focus,
mentre su Rete A 2 alcuni canali tematici Lottomatica Tv. Ben più ricco il pacchetto
trasmesso dai Mux di Ti Media. Oltre ai canali di La7 e Mtv infatti attraverso i tre Mux
del gruppo vengono trasmessi anche i canali del gruppo Usa Discovery (come Real
Time, Giallo e K2), quelli di Sportitalia e del gruppo De Agostini.
Inoltre, trasmette anche canali del gruppo Mediaset come Italia 2 e Mediaset Extra. La
combinazione delle due realtà lascerebbe spazio per l’affitto di ulteriori canali, in
particolari per eventuali ampliamenti dell’offerta da parte di Mediaset, i cinque Mux
sarebbero già saturi. Dal lato di Telecom, che ha sempre dichiarato di voler
valorizzare l’asset di Ti Media Broadcasting, ci sarebbe un interesse ulteriore. Ti Media
infatti , dopo la chiusura delle operaizoni con Cairo e Viacom, si trova nella necessità
di essere ricapitalizzata malgrado il buon andamento di Broadcasting. Anche se,
spiegano le due fonti in maniera concordante, al momento non è stato firmato nessun
impegno tra le parti né è prevedibile quando possa essere chiusa la trattativa. Ti
Media scambia in borsa a 0,095 euro. Nella seduta di ieri ha guadagnato il 3,72%.
“La tecnologia ci sterminerà tutti”: così sarà la fine del mondo
http://www.blitzquotidiano.it/scienza-e-tecnologia/tecnologia-cisterminera-tutti-cosi-sara-fine-mondo-1664785/
di Redazione Blitz
LONDRA - L’umanità si salvi da se stessa: la tecnologia ci sterminerà tutti. E’ quanto
pronosticato da un gruppo di scienziati, fra i maggiori studiosi del Regno Unito, che ha
stilato una lista delle catastrofi che potrebbero innescare se non proprio la fine del
mondo, sicuramente crisi apocalittiche. E, stando a quanto emerge, i rischi maggiori si
correrebbero proprio in seguito a cataclismi di fatto inflitti dall’umanità a se stessa, a
partire dalle estreme conseguenze dello sviluppo tecnologico. In pratica, se e quando
il mondo finirà, sarà colpa del nostro stesso ingegno.
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Il gruppo di scienziati è guidato dall’astronomo Martin Rees, ma si avvale della
collaborazione di luminari in molteplici discipline e di differenti estrazioni, dalla fisica,
alla filosofia, alla tecnologia informatica, come il fisico Stephen Hawking insieme con il
cofondatore di Skype Jaan Tallin, e ha messo su già dallo scorso novembre un
apposito centro studi, il Centre for the Study of Existential Risk (Cser), ospitato
dall’Università di Cambridge. Il suo obiettivo ultimo è compilare la lista più esaustiva
possibile dei rischi definiti ”esistenziali e studiare modi in cui si possa potenziare la
resistenza rispetto a quelli ritenuti più credibili”, ha spiegato lo stesso Rees durante
un festival dedicato alle scienze in corso in questi giorni a Newcastle.
Naturalmente il cambiamento climatico è uno dei temi al centro del lavoro del gruppo,
così come lo sono le minacce del terrorismo, le guerre -in particolare se con escalation
nucleare-e le pandemie. Ma tra i rischi per il pianeta il centro studi mette in guardia
anche sul pericolo che una tecnologia intelligente prenda il sopravvento sugli uomini,
evocando scenari da film di fantascienza come Matrix o Terminator. Rees lancia in
particolare l’allarme per le conseguenze del rapido progresso tecnologico che ”ci rende
vulnerabili in modi nuovi”, ha detto durante il suo intervento al British Science Festival
di Newcastle.
Il mondo contemporaneo, ha spiegato, è completamente dipendente da reti elettriche,
dal controllo del traffico aereo, dalla finanza internazionale e altri network, reti
interdipendenti, che potrebbero crollare in seguito a ”catastrofici, sebbene rari, eventi
che a cascata si riverserebbero sul sistema facendolo crollare”.
Uno scenario in cui può diventare molto minacciosa anche l’immediatezza di
comunicazione dovuta ai social network, che potrebbero così diventare rapidissimo
veicolo per la diffusione di panico e terrore, e che alla fine potrebbe fare danni tali in
casi limite da paragonarli alla caduta di un asteroide, tra l’altro meno probabile.
Gli ascolti della tv non generalista [SAT e DTT] - Agosto 2013 (analisi VivaKi)
http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34653
Inserito da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat
Secondo l’analisi mensile sulla tv non generalista realizzata da VivaKi Italia, ad agosto
2013 la tv non generalista ottiene il 45.4% di share nel totale giorno, evidenziando
una crescita negli ascolti pari al +10% sull’omologo 2012. Mattina, pomeriggio e
seconda serata sono le fasce orarie più seguite.
Del 45.4% di share complessivo registrato dalle tv non generaliste, circa il 38.5%
appartiene ai canali del gruppo Tv digitali (terrestri e satellitari, esclusi i canali
Sky+Fox) che crescono complessivamente del +15% rispetto ad agosto 2012. Rientra
in questo gruppo anche il canale Dtt del gruppo Sky Cielo che supera il punto di share
nel totale giorno.
Il restante 6.9% di share appartiene al gruppo sat pay Sky+Fox che accusa una
perdita del -10% di ascolti sull’agosto 2012 quando erano state trasmesse le
Olimpiadi di Londra. Ottimi risultati di audience sono registrati dai contenuti di
informazione (Sky Tg 24), dallo sport (in particolare Sky Sport 24 con le notizie del
calcio mercato e gli aggiornamenti sulle prime partite del Campionato di serie A) e dal
cinema di Sky Cinema 1.
Sul canale dedicato al cinema Cinema 1 la fascia oraria più vista è la 21-22 di lunedì
26 agosto quando andava in onda il film commedia in prima visione Colpi di fulmine,
diretto da Neri Parenti.
Affinando l’analisi alle singole emittenti del gruppo tv digitali, il canale dedicato
all’intrattenimento al femminile Real Time si conferma in cima alla top ten dei più
visti, con circa 162 mila spettatori nel minuto medio.
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La fascia/giorno più vista è la 23-24 di domenica 11 agosto all’interno della quale è
stato trasmesso il format Io e la mia ossessione (679 mila spettatori), che racconta
storie di persone intente a combattere i loro comportamenti ossessivo-compulsivi.
Sempre presente nelle prime posizioni della top ten anche l’altro canale del gruppo
Discovery, D Max (149 mila spettatori nel minuto medio), rivolto a un pubblico
maschile appassionato di reportage e docu-reality. Su D Max la fascia/giorno più vista
è la 14-15 di domenica 24 agosto che ha proposto Man vs Food (528 mila spettatori),
show americano nel quale l’attore e personaggio televisivo Adam Richman affronta
sfide culinarie.
Tra i canali digitali più visti c’è anche Rai Yo Yo (114 mila spettatori nel minuto
medio), i cui ascolti toccano il picco positivo in fascia oraria 12-13 quando va in onda
il cartone animato dedicato ai più piccoli Peppa Pig: 409 mila spettatori sintonizzati il
5 agosto. Bene anche il cinema di Iris con 110 mila spettatori nel minuto medio e
migliore performance ottenuta nella fascia oraria 22-23 di martedì 27 agosto quando
è stato trasmesso il film d’avventura Ned Kelly (552 mila spettatori).
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IBC 2013 / Eutelsat si allea con Samsung per promuovere l'Ultra HD
http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=34687
Inserito da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
Eutelsat Communications (Euronext Paris: ETL) e Samsung Electronics hanno
annunciato oggi un accordo per unire la loro esperienza leader in una partnership per
la promozione dell'Ultra UD.
Le due aziende hanno lanciato un canale satellitare Ultra HD dedicato, da vedere
direttamente sugli ultimissimi Televisori Samsung Ultra HD con incluso ricevitore
satellitare e con incorporato l'Evolution Kit di Samsung, che abilita l'apparecchio agli
standard di trasmissione attuali e futuri.
Il canale Ultra HD è stato lanciato dal satellite EUTELSAT 10A, che copre interamente
l'Europa, consentendo a Samsung di raggiungere esposizioni, mostre di settore, punti
vendita e altri locali di promozione per una demo della sua crescente gamma di
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display Ultra HD consumer. Con oltre otto milioni di pixel, una risoluzione quattro
volte quella degli attuali schermi Full HD, l'Ultra HD permette ai telespettatori di
sedersi più vicino al monitor e godere di immagini totalmente avvolgenti.
A dimostrare la rivoluzione dell'esperienza visiva, dei contenuti Ultra HD prodotti
appositamente da Samsung ed Eutelsat per presentare I vantaggi della nuova
tecnologia.
“L'Ultra HD è il futuro della televisione, perché non solo offre un'esperienza superiore,
ma crea anche interessanti opportunità per l'industria della Tv. La tecnologia Ultra HD
è già una realtà commerciale redditizia e speriamo che la nostra collaborazione con
Eutelsat possa diventare il punto di svolta per una più ampia cooperazione tra
industrie per accelerare la standardizzazione e la diffusione dei servizi Tv Ultra HD”
ha dichiarato Vassilis Seferidis, Direttore dello Sviluppo del Business in Europa per
Samsung Electronics.
Jean-François Leprince-Ringuet, Direttore Commerciale Eutelsat, ha aggiunto:
“Dopo aver lanciato la prima demo broadcast in Ultra UD a Gennaio, siamo lieti di
allearci con Samsung per costruire una catena di distribuzione 4k affidabile ed
efficiente. La conoscenza e l'esperienza che stiamo maturando sull'Ultra HD rafforza
costantemente la nostra capacità di rispondere ai broadcasters, gli operatori Pay-Tv e
ai service providers che si stanno preparando
per portare I consumer ad
un'esperienza di visione letteralmente 'di un'altro mondo”.
DTT, tv locali: riscritti gli equilibri d'ascolto e minate le rendite di posizione
http://www.newslinet.it/notizie/dtt-tv-locali-riscritti-gli-equilibri-d-ascoltoe-minate-le-rendite-di-posizione
Il trend di cambiamento nei dati di ascolto delle tv locali, dovuto al passaggio
completo al digitale, si conferma e rafforza, come testimoniano gli ultimi dati Auditel
riferiti al primo semestre del 2013.
Il consolidamento della migrazione integrale al digitale terrestre nell'etere italiano non
solo ha provocato vistosi cambiamenti nel ranking delle televisioni locali più seguite,
ma ha alterato la distinzione manichea tra locale e nazionale, con canali, quali Italia
53 (programma del mux Canale Italia) che, pur giuridicamente locali, possono essere
(legittimamente) fruiti su vasta parte del territorio italiano. Proprio il
marchio/palinsesto Italia 53 della superstation veneta Canale Italia ha fatto registrare,
nei primi sei mesi dell’anno in corso, una performance strabiliante, crescendo del
154,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. E guadagnandosi il secondo posto, alle
spalle della regina incontrastata, Telenorba, emittente pugliese pesantemente
azzoppata dal DTT con un preoccupante -29,7% che non lascia dormire sonni
tranquilli al suo fondatore e amministratore delegato, Luca Montrone. E, del resto,
l'editore pugliese fa bene a preoccuparsi, posto che il risultato è stato conseguito da
un soggetto in una posizione invidiabile quanto a numerazione automatica sul
telecomando (LCN) e distribuzione sul territorio (assolutamente capillare in Puglia e
Basilicata e di grande rilievo nelle altre regioni toccate). Al terzo posto, cala di una
posizione, Telelombardia, anch’essa in forte deficit di ascolti (-17,1%), mentre al di
sotto del podio va sottolineata l’ottima performance di Canale Italia 84 (anch’esso
programma di Canale Italia), al contrario della maggior parte degli altri concorrenti
storici del broadcasting locale, quasi tutti risucchiati nella spirale negativa introdotta
dal digitale: Antennatre (-18,9%, al quinto posto), Teledue (-34,5%, all’ottavo posto),
Telenuovo Padova (-41,2%, al sedicesimo posto). Come accaduto in ambito nazionale
ai programmi nativi digitali. destabilizzati dall'exploit del programma Cielo (SKY), la
nuova geografia del comparto tv locale merita analisi ed approfondimenti per capire
se sia in crisi il modello televisivo classico (aggredito dall'evoluzione tecnologica e dal
cambiamento di abitudini degli utenti) o se siano state semplicemente azzerate (o
quasi) le rendite di posizione. Nel primo caso ben poco potrebbero fare gli editori
locali per contrastare la progressiva diffusione di nuove soluzioni per la fruizione della
tv, agevolate dal consolidamento degli apparati smart (che favoriscono l'affermazione
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di prodotti 3.0 come Netflix). Nel secondo, potrebbero esserci ancora margini per
un'esistenza dignitosa di prodotti locali DTT. A condizione, ovviamente, di mettersi
completamente in discussione. (G.M. per NL)
Discovery Italia: DMax conquista il 6 Nazioni di rugby
http://www.millecanali.it/discovery-italia-dmax-conquista-il-6-nazioni-dirugby/0,1254,57_ART_211828,00.html
Discovery Italia e RBS 6 Nazioni hanno siglato l'accordo per i diritti sportivi televisivi,
online e mobile in esclusiva, nel nostro Paese, del prestigioso Torneo RBS 6 Nazioni
per gli anni 2014-2017. DMAX, rete maschile del network, presente sul canale 52 del
digitale terrestre e disponibile anche al canale 28 di TivùSat, trasmetterà in esclusiva
in chiaro e in diretta tutte le partite del Torneo sin dalla prossima edizione.
Marinella Soldi, Amministratore Delegato di Discovery Italia ha commentato “Questo
accordo è un grande successo per Discovery e tutti i fan del rugby: siamo orgogliosi di
accogliere l'evento dell'RBS 6 Nazioni sul nostro network. In Italia, il rugby e DMax
hanno molto in comune: sono entrambi giovani ma in decisa crescita e riflettono
valori comuni di coraggio, passione, autenticità. DMax è in grado di raccontare questo
sport in modo innovativo e coinvolgente cosi com'è nello stile e nella tradizione di
Discovery. Il nostro auspicio è di vederli crescere insieme grazie a nuovi fan e
appassionati che DMax riuscirà a raggiungere”.
John Feehan, Chief Executive of Six Nations Rugby Ltd, ha dichiarato: “Siamo felici di
accogliere Discovery fra i nostri partner televisivi. Il nostro obiettivo è quello di
ampliare la platea di appassionati del nostro sport e crediamo che la partnership con
Discovery contribuirà a potenziare la popolarità del rugby in Italia”.
Alfredo Gavazzi, Presidente F.I.R. Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Sono
molto soddisfatto di questo nuovo accordo tra Discovery Italia e il 6 Nazioni per tre
principali motivi. Ho visto, da parte di Discovery, entusiasmo, voglia di fare e di
apportare idee innovative. Questa emittente porterà il rugby nelle case di un pubblico
nuovo che non abbiamo mai raggiunto in precedenza ed avremo i 15 incontri del 6
Nazioni trasmessi su un canale in chiaro”.
Il debutto dell'RBS 6 Nazioni sarà valorizzato attraverso una grande campagna
promozionale e di marketing sull'intero network; numerosi programmi e diverse
iniziative dedicate ai personaggi, alla storia e alla cultura del rugby, accompagneranno
i tifosi e gli appassionati da dicembre a marzo in televisione, allo stadio e sul web.
Da febbraio, la trasmissione in diretta di tutte le partite dell'RBS 6 Nazioni sarà
arricchita da interventi pre e post partita e interviste sul campo. Molte anche le
iniziative sul web e sui social network per far vivere l'evento anche al di fuori della
televisione e oltre i tempi della competizione, grazie alla community di DMax.
DMax si presenta come il canale ideale per la programmazione dell'RBS 6 Nazioni.
Primo canale digitale più visto dal pubblico maschile 15+ e 9° canale nazionale
(individui 4+), DMax propone una programmazione stimolante e coinvolgente che
soddisfa le passioni e gli interessi maschili, adatta ad un uomo giovane e moderno alla
ricerca di nuovi modelli di riferimento e appassionato di sport non convenzionali.
Con questa importante operazione il gruppo Discovery, terzo editore televisivo italiano
dopo Rai e Mediaset per share complessiva arrivando a superare il 7% nel periodo
estivo, si conferma tra i più importanti network televisivi e aggiunge lo sport alla
propria programmazione tradizionalmente dedicata al factual entertainment e
recentemente arricchita da contenuti fiction & kids, a seguito della acquisizione dei
canali Switchover Media.
Lanciato solo il 10 novembre 2011, DMax è il primo canale di factual entertainment a
taglio maschile sul digitale terrestre free per crescita assoluta anno su anno in termini
di share (+ 0,9%). Negli ultimi 4 mesi ha quasi raddoppiato gli ascolti rispetto
all'omologo periodo del 2012 raggiungendo ad agosto 2013 il record di 148 mila
ascoltatori nel minuto medio e l'1,9% di share sul totale popolazione.
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Roma, Milano e Napoli: come va il mercato del lavoro
http://news.biancolavoro.it/news/2105-roma-milano-e-napoli-ecco-dovetrovare-lavoro
Il numero delle nuove offerte di lavoro si è ridotto in maniera significativa nella gran
parte delle aree urbane d’Italia. Tuttavia, il mercato occupazionale tricolore non
sembra aver alzato bandiera bianca, offrendo validi spunti in specifici settori di
riferimento. Vediamo allora, sulla base delle ultime rilevazioni, quali sono le
assunzioni più frequenti nelle tre principali aree metropolitane d’Italia.
Roma
Cominciamo con Roma, dove – secondo i dati Unioncamere – nel secondo trimestre
del 2013 le assunzioni sono state quasi un quinto in meno rispetto al periodo
precedente. Qui, si stima, sono infatti stati assunte 12.280 nuove risorse umane,
concentrate prevalentemente nel macro settore dei servizi (87 per cento) e nelle
imprese di grandi dimensioni (con più di 50 dipendenti). In particolare, Unioncamere
segnala che le imprese sembrano aver dimostrato un particolare interesse per le
figure intermedie (impiegati e addetti alle attività commerciali e terziarie, per il
43,2%), piuttosto che per le figure di vertice o quelle ai più bassi gradini della scala
gerarchica, senza qualifiche.
Tuttavia, e proprio in proposito del peso dei titoli di studio e delle specializzazioni,
emerge altresì che la laurea ha un peso relativamente minore rispetto al passato. Il
titolo di studio conseguito all’Università pesa infatti per il 19,6 per cento delle
assunzioni non stagionali, con i diplomati che invece assorbono oltre la metà delle
ricerche di personale. Chi ha una qualifica professionale assorbe invece il 12,5% dei
posti di lavoro, mentre poco meno di un quinto va invece a chi non ha formazione
specifica.
Per quanto attiene i singoli settori, quello che movimenta maggiormente il mercato
del lavoro della Capitale è quello del turismo, visto e considerato che dalle aziende
che operano in questo comparto arriva quasi un’assunzione su cinque. A pesare sono
anche i posti creati nei servizi operativi (16,1%), nel commercio (13,4%) e nei servizi
avanzati (12,6%). Tra i profili più ricercati, le figure del commercio, e i tecnici
amministrativi, finanziari, bancari, i tecnici delle costruzioni e gli ingegneri. Molto
richiesti anche i cuochi e i camerieri.
Per quanto infine attiene le assunzioni per età anagrafica e forma contrattuale, a
Roma nel complesso il 35 per cento delle assunzioni delle imprese sono state
indirizzate a giovani sotto i 30 anni, con una percentuale superiore di 5 punti rispetto
alla media nazionale. Quanto invece alle tipologie contrattuali offerte, solamente il
32,5 per cento dei casi è con contratto a tempo indeterminato, con un valore quasi
doppio rispetto alla media nazionale. In provincia sei assunzioni su 10 sono a tempo
determinato, mentre il 7,1 per cento è con apprendistato.
Offerte di lavoro a Roma http://www.biancolavoro.it/province/roma-RM/
Milano
Passiamo dunque a Milano. Nel capoluogo lombardo le assunzioni dell’ultimo trimestre
sono state 11 mila unità, con una composizione che tende a prevalere il settore dei
servizi (77 per cento). Nella città il 31 per cento delle assunzioni ha riguardato figure
specializzate (contro il 22 per cento di Roma), prevalentemente incentrate nel
comparto commerciale, del marketing, della finanza e dell’edilizia.
Per quanto attiene la distribuzione dei posti di lavoro, le aziende che stanno
assumendo sono attive sia nel commercio (13%) che nei settori dei servizi alle
persone e alle imprese (12%), del turismo (12%), dei serviiz avanzati (10%) e di
quelli finanziari (8%).
Infine, si segnala come a Milano il 33 per cento delle assunzioni abbia riguardato gli
under 30, e che per il 42% si è trattato di un contratto a tempo indeterminato, per un
valore che pone Milano in cima alle metropoli nazionali per quanto attiene tale
variabile statistica.
Offerte di lavoro a Milano http://www.biancolavoro.it/province/milano-MI/
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Napoli
Secondo quanto affermano le fonti statistiche di Unioncamere, a Napoli sono stati
creati 8.280 posti di lavoro negli ultimi tre mesi, con una concentrazione nel settore
dei servizi per l’83,3%. Così come a Roma e a Milano, anche nel capoluogo campano
si cercano prevalentemente figure intermedia (per il 54% dei casi), con le professioni
ad alta specializzazione che rappresentano solo il 9,5% del totale. Ancora, quasi il
40% delle assunzioni arriva dal turismo e dalla ristorazione, mentre solamente meno
del 20%
delle assunzioni è effettuato con contratto a tempo indeterminato.
Pressochè inutilizzato (meno del 3%) il contratto di apprendistato.
Offerte di lavoro a Napoli http://www.biancolavoro.it/province/napoli-NA/
Lavoro: cresce la ricerca di laureati, ma cala il numero di posti
http://news.biancolavoro.it/news/2101-lavoro-cresce-la-ricerca-dilaureati-ma-cala-il-numero-di-posti
Secondo uno studio realizzato da Unioncamere, il mercato del lavoro italiano starebbe
attraversando un periodo di modifiche decisamente importanti. I dati raccolti infatti,
hanno indicato una tendenza sempre più consistente delle aziende nell’assumere
diplomati e laureati, in particolare, per quest’ultima categoria, economisti, ingegneri e
laureati in medicina. A fronte però di una diminuzione del numero di posti di lavoro.
Insomma, attualmente le imprese assumono meno a causa della crisi, puntando però
maggiormente su personale con livello d’istruzione medio-alto o addirittura elevato. Il
numero di laureati in previsione d’assunzione per il 2013 è stato stimato in 58.000
circa, quasi il triplo invece, circa 160.000, le assunzioni previste per chi possiede "un
titolo di studi secondario o post-secondario". Per un totale che sfiora il 60% delle
assunzioni complessive nel 2013 (circa 220.000, su 367.000 totali). Una percentuale
che nel 2012 aveva di poco superato il 55%.
Insomma, un aumento di non poco conto, se si considera il periodo storico non certo
roseo. Un fenomeno che se dovesse stabilizzarsi o addirittura crescere d’importanza,
potrebbe certamente contrastare la triste fuga di cervelli in atto da tempo nel nostro
Paese, che senza alcun dubbio, di cervelli, è in grado di “produrne” di eccellenti. Una
fuga, tra l’altro, che non riguarderebbe solo l’abbandono dell’Italia, alla ricerca di
terreni lavorativi più fertili e redditizi all’estero; la perdurante crisi ha infatti
accentuato una tendenza che vede il verificarsi della suddetta fuga addirittura a
monte. Ad inizio anno, il Cun dava notizia della sempre minore propensione dei
giovani italiani ad iscriversi all’università. Quasi 60.000 iscritti in meno rispetto a dieci
anni fa, non sono pochi, ma va detto che in alcuni settori lavorativi, l’offerta di
personale laureato (a vari livelli e con o senza esperienza) ormai da diversi anni
supera di gran lunga la domanda di lavoro da parte delle imprese, generando un
ingorgo occupazionale che spesso costringe studenti ultra-specializzati a ripiegare su
lavori che nulla c’entrano con il loro percorso formativo. Sempre ammesso che
riescano a trovarlo, un lavoro, cosa di questi tempi non certo facile.
Ancora a gennaio di quest’anno, il risultato di una ricerca condotta dal sito Tesionline,
metteva in luce la poca utilità della laurea nel trovare un lavoro, così come percepita
dai giovani intervistati. E per chi frequenta gli ambienti universitari è spesso fin troppo
facile intercettare discorsi tra studenti il cui "sentiment" sul tema
aderisce
perfettamente al risultato della suddetta ricerca; la laurea, presa da sola, è “poco
utile” a trovare lavoro. E’ tra l’altro comprensibile che le ricerche di personale da parte
delle aziende, si orientino primariamente su individui non solo adeguatamente
formati, ma che, possibilmente, abbiano già maturato esperienze anche brevi in
contesti lavorativi.
Il problema è indubbiamente strutturale ed andrebbe risolto, ad esempio,
connettendo maggiormente studenti e mondo del lavoro, come ha spiegato ieri il
Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza: "Mai più giovani che a 25 anni non
hanno mai lavorato" ha infatti detto, frase che, a onor del vero, ha aperto un dibattito
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piuttosto acceso,tra l’altro accolto quasi con gioia dallo stesso Ministro, che pur
lamentandosi della "mancanza di una strategia", si è rifiutato di "dare per persa
l'Italia e di dare per perse grandi parti del territorio italiano".
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