backup di dati virtuali: tanti dati, poco tempo

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backup di dati virtuali: tanti dati, poco tempo
BACKUP DI DATI VIRTUALI:
TANTI DATI, POCO TEMPO
Dieci requisiti
strategici per ottimizzare il backup e
la protezione dei dati negli ambienti virtuali.
Nel mondo del backup, il cambiamento è alle porte…
Lo sappiamo tutti molto bene. Una finestra di backup, che si prolunga nelle ore più buie e cupe
della notte, è un’operazione imprescindibile che ha inizio subito dopo la chiusura quotidiana
dell’azienda e si conclude poco prima dell’apertura per il nuovo giorno. Si ripete con regolarità
quotidiana, settimanale o mensile, nel corso del tempo. Questa processo di business molto familiare sta tuttavia subendo delle trasformazioni.
“Il backup della scorsa notte”, una frase
fatta che ormai appartiene al passato.
Fino a qualche tempo fa, il backup eseguito ogni notte
(o anche con una frequenza minore) era sufficiente per
soddisfare le esigenze di backup e ripristino aziendali.
Oggi le cose sono cambiate. Con l’importanza crescente che assumono i dati in molte aziende (di fatto esistono ormai realtà che sono data-dipendenti) il backup
notturno appare ormai inadeguato e antiquato, come
una macchina da scrivere d’altri tempi.
Non sorprende. Il valore dei dati da gestire cresce in
modo esponenziale e sembra che ogni informazione
sia ormai diventata mission-critical. Come risultato l’elevato volume dei dati generati continuerà a crescere
superando il limite: si stima un aumento potenziale
compreso tra il 20% e il 50% annuo*. Aumentano in
parallelo anche le risorse dedicate alla gestione e al
backup dei dati? In generale, la risposta è no.
Se si considerano poi il consolidamento dei server e
la proliferazione delle macchine virtuali (VM), si giunge alla conclusione che oggi è disponibile un numero inferiore di risorse fisiche per eseguire il backup
di una quantità di dati equivalente, se non maggiore.
Ne conseguono tre aspetti:
•
Il backup di ogni VM compete con quello di un’altra VM per le stesse limitate risorse
•
Si resta intrappolati in una stretta che prolunga gli
intervalli di backup oltre il tempo limite, per cui
diventa impossibile eseguire qualsiasi altra attività
•
Diventa sempre più evidente che le soluzioni di
backup esistenti non riescono a portare a termine con efficienza i propri compiti.
A cosa serve un intervallo di backup che supera le 24
ore? Naturalmente appare assurdo. Eppure, alcune
aziende si trovano ad affrontare proprio questa situazione.
I vantaggi della virtualizzazione sono
concreti, ma lo sono anche gli ostacoli al
backup che questa tecnologia comporta
ogni giorno.
Secondo una recente indagine condotta da IDG Research Services, oltre il 50% dei responsabili IT afferma che l’eccessiva durata degli intervalli di backup
rappresenta uno degli ostacoli maggiori che si trovano ad affrontare**. Appare infatti inevitabile il collo
di bottiglia che si crea tra le risorse fisiche e il traffico
di backup che competono con le applicazioni virtuali
per una larghezza di banda di rete limitata.
Si tratta, tuttavia, di uno solo degli aspetti che rendono problematica l’attività di backup negli ambienti virtuali. Vanno infatti presi in considerazione altri
due fattori che entrano in gioco nel backup delle VM:
•
Non è affatto facile individuare ed eseguire il
backup delle nuove macchine virtuali. La virtualizzazione consente di creare nuove VM con estrema facilità. Tuttavia, determinare la puntuale
creazione di una VM non è un’attività semplice.
Il software di backup è integrato con il sistema
operativo virtuale? Anche qualora lo sia, è co-
munque necessario configurarlo affinché rilevi e
riconosca le nuove VM. Esiste poi un’alternativa?
Si può forse pensare che i colleghi IT avvisino
sempre quando creano nuove VM?
•
Se la migrazione avviene ora, il backup della
VM può essere eseguito anche in un secondo
momento? In un ambiente virtuale, è possibile
spostare le VM da un server fisico a un altro. Con
un backup di tipo tradizionale, questa migrazione non causa problemi perché risulta trasparente agli agenti che risiedono nelle VM. Con le
soluzioni di backup virtuali e agent-less, le VM
migrate non vengono abbinate ad alcun agente
di backup e potrebbero pertanto risultare non
protette. Si tratta indubbiamente di un problema
di notevoli dimensioni.
Tutte le note:
Fonte: IDG Research Services, maggio 2012
I dieci requisiti che deve avere una soluzione di backup per ambienti virtuali attuale.
1. Immagine di backup dell’intero sistema.
La soluzione deve combinare tecnologie di imaging
all’avanguardia e interfaccia utente altamente intuitiva, così da rendere il backup di un intero sistema
semplice ed eseguibile con pochi clic. Vengono così
evitati i potenziali errori, si alleggerisce il carico di
lavoro degli amministratori e si velocizza il processo di ripristino. Quando necessario, l’immagine che
contiene il sistema operativo, le applicazioni e i dati
deve poter essere ripristinata in pochi minuti, e non
in ore. La soluzione deve inoltre offrire l’opportunità
di ripristinare singoli file, cartelle o applicazioni che
sono state eliminate accidentalmente o smarrite: un
vantaggio determinante rispetto alle soluzioni che
non consentono il ripristino granulare.
2. Ripristini 100 volte più rapidi. È proprio
così: le odierne innovazioni tecnologiche lasciano
alle spalle i metodi tradizionali e oggi il ripristino dei
dati è incredibilmente più rapido di quanto non sia
stato possibile finora. Questa sorprendente capacità
è già disponibile.
3. Protezione per un numero illimitato di VM
su un singolo host fisico. Occorre affrontare anche
il tema della proliferazione delle VM. I costi aziendali
non possono ridursi se questa capacità è illimitata.
4. Capacità di supportare una piattaforma di
virtualizzazione specifica, qualora venga utilizza-
to uno dei seguenti ipervisori o una loro combinazione:
•
VMware vSphere/ESX
•
Microsoft Hyper-V
•
Red Hat Enterprise Virtualization
•
Citrix XenServer
•
KVM
•
Parallels
•
Oracle VM Server
5. Backup e ripristino any-to-any, virtuale e
fisico. Quando si verifica un’emergenza si vuol es-
sere capaci di avviare un PC o un server da un CD o
da un’unità flash avviabile, così da far iniziare il ripristino con qualche clic. Occorre poi adattare la configurazione Windows o Linux e inizializzare i driver
necessari per garantire che l’avvio avvenga su qualunque hardware fisico o su una macchina virtuale.
6. Una licenza singola che supporta illimitate migrazioni. Sono sottintesi in questo caso tut-
ti i tipi di migrazione: da fisico a virtuale, da virtuale a
virtuale, da virtuale a fisico e perfino al cloud.
7. Scelta e flessibilità tra più vendor. Non tutti
desiderano limitarsi a un unico fornitore e preferiscono
che la migrazione, il backup e il ripristino dei dati sia eseguibile su sistemi differenti, siti diversi e più fornitori.
In ogni caso, sia che si opti per un unico fornitore o per
un ventaglio di vendor, è bene poter scegliere tra le due
opportunità. Va poi verificato che la presunta capacità
multi piattaforma di alcuni vendor sia reale, poiché non
sempre è poi effettivamente possibile ripristinare un
backup da una piattaforma su un’altra.
8. Archiviazione affidabile nel cloud. Il cloud
offre un ulteriore livello di protezione dei dati. Per-
ché allora non disporre dell’opportunità di archiviare
i backup del PC o dei server, o di una copia secondaria di backup locali, in una posizione di storage nel
cloud, affidabile e con elevata protezione?
9. Porte aperte al futuro. Non sappiamo cosa
ci prospetta il futuro. Perché allora non predisporre
una soluzione che consenta di sfruttare le successive ondate di virtualizzazione e di cloud computing?
Queste infatti arriveranno prima che se ne accorgano
i concorrenti.
10. Un pacchetto completo. Infine, non sceg-
liere una soluzione parziale, che soddisfi cioè solo
alcuni di questi requisiti. È meglio infatti adottare
una soluzione completa che offra tutte le capacità
necessarie, incluso ripristino rapido del sistema operativo, delle applicazioni, dei file e dei dati, ampio
supporto per lo storage e le piattaforme, maggiore
affidabilità e sicurezza dell’archiviazione. La soluzione deve offrire tutta la protezione necessaria ad un
ambiente virtuale.
Desideri maggiori informazioni su come soddisfare
questi dieci requisiti e, nel frattempo, risolvere gli
attuali problemi del backup virtuale e assicurare il
supporto più idoneo alle applicazioni aziendali? Acronis è la soluzione che stai cercando. I requisiti del
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