VINCITORI CONCORSO “IN CERCA D`AUTORE” 1° CLASSIFICATO

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VINCITORI CONCORSO “IN CERCA D`AUTORE” 1° CLASSIFICATO
VINCITORI CONCORSO “IN CERCA D’AUTORE”
1° CLASSIFICATO vince € 500,00 (€ 250,00 in contanti ed € 250,00 in libri Pagine, non
abbonamenti a nostre riviste)
CRISTINA BATTISTI
Nostalgia
Sul filo di nebbia
all’imbrunire
cerco la tua sagoma
giù in fondo al cortile
passi dietro la fontana
uno sguardo verso valle
e sei qui
ma solo nel mio ricordo
rientri a casa ogni sera
2° CLASSIFICATO vince € 200,00 (€ 100,00 in contanti ed € 100,00 in libri Pagine non
abbonamenti a nostre riviste).
FEDERICO GUIDA
Strade
Quando ti vidi non avevo più parole sincere da donarti:
le mie, appollaiate su muri di pietra arsa non mi riconoscevano più,
ma l’occhio tuo, pozzo, fece tremare le ossa anche agli alberi ignari.
Tornammo insieme su quella strada che per secoli avevamo nascosto ai nostri piedi.
3° CLASSIFICATO vince € 150,00 (€ 75,00 in contanti ed € 75,00 in libri Pagine, non
abbonamenti a nostre riviste).
LUIGI PIGNATELLI
Waterloo
La scrivania affamata
non stacca gli occhi
dal suo cibo:
un foglio da ingurgitare.
Angosce e paure
si annidano
tra lacrime e inchiostro,
tangente di dolore
che ogni scrittura contempla
nella riscossione
di parole violente.
Le pagine
archiviano radiografie
della scrittura malata:
tracce diagnostiche
refusi concettuali
in quantità.
Vergine di gioie,
l’anamnesi
della mia vita
a ritroso
ipocondriaca indugia
nel campionario di cadute
e mi elegge
paziente privilegiato.
Le mani
che scarabocchiano,
la voce
che biascica,
le ossa
che decalcificano
appartengono
alla sconfitta.
Devo celebrare la mia Waterloo.
Tra la corretta fascia sociale,
sono io l’Errore? Esaurite le piastrine
per rimarginare le ferite,
il corpo di latta
non può coagulare.
L’emorragia continua
cerca la sola sutura
possibile:
l’Amore.
Dal 4° al 50° classificato vincono € 100,00 (€ 100,00 in libri Pagine, non abbonamenti a nostre
riviste)
4) ELDA MARI
Certe parole
Certe parole restano
come graffiti nelle caverne
preistoria di un ricordo
che non si può cancellare.
Certe parole sono prigioni
alte senza finestre
che cancellano il cielo
e incatenano ali.
Certe parole hanno un’eco
di fionda con selce viva
ti spezzano il cammino
t’inchiodano ad una croce.
Certe parole hanno un colore
cupo di macchia d’inchiostro
sulla pagina ferita
d’un pomeriggio da cornice.
Certe parole hanno un odore
di temporale inatteso
di fulmini e mandorle amare
di terra dal pianto bagnata.
5) PAOLO CELLINI
Il Sole a scacchi
Il carcere della scrittura
dove il Poeta umiliato
raccata i suoi brandelli
è l’unico spazio
dove possa vivere
6) IVAN ZICCARDI
Ma io vorrei ora un po’ di pace
fatta di parole come foglie
di riparo e d’ombre
capaci di suonare al vento
di silenzio in silenzio
di parole bianche come bende
d’unguenti e tisane e vecchie stanze
per chi torna battuto dalla vita
di parole sapienti come dita
a cavarmi di dosso con pudore
il sangue tutt’uno con il pianto
e di dentro l’urlo
aggrumato tutt’uno con il canto.
7) MARTINA PIERMARINI
Parole
Le mie parole hanno un destino oscuro.
Le vedo girare in tondo
cupe
e mordersi la coda.
Di notte, le vedo volteggiare
fare grandi cerchi e piroette
Si danno un gran da fare a tingere la scena
E penso: “Avanti, prova ad ascoltarle!...
Avvicinati...quasi le tocchi…”
Ma svelte, come si accorgono di me
fuggono dannate...Terrore pesto hanno negli occhi
Allora scendo, giù nella platea
in fondo al grande spazio
e aspetto
che tornino a danzare,
finché non cada il giorno
e la bocca aperta della luce, le divori.
8) LUCA MAZZOCCHI
Certi tuoi silenzi...
Certi tuoi silenzi
sono come laghi di montagna –
specchi azzurri
calme acque
e attorno
gli inquieti sguardi delle cime –
così vengo
nel pudore della notte
ad accostarmi
(come il vento fa con i rami
nelle ore che non vediamo
nei pallidi
amori
dei gatti
fantasmi lunari
d’altra vita)
così ti cingo
con un velo di mani
e uso l’alfabeto delle stelle
per lasciare che il sogno
t’indori e non increspi
la natura
colma di cielo
che
sta fra il lago
e
il tuo sonno
lieve.
Certi tuoi silenzi
hanno voli e canti
che tu non sai
e laghi
azzurri laghi
fra la terra delle mie mani
e la violenza del sole.
Rimango
immobile
sospeso
nella tenerezza
dei miei
occhi.
9) ALESSANDRO CANFORA
Amore
Ho sempre sognato dei giardini ricchi di sole
con il grano giallo pieno di colori e diamanti,
alberi carichi di ciliegie, mele, pere
e gioielli d’amore.
Ho amato lei sotto il sole
correndo tra farfalle e baci
e cuori distesi sui fiori.
La ricordo tra le dense creme di grano
tra gioia e gioia per mano,
oh amore, amore
soli come le stelle
di notte col sole nella gola;
la ricordo così
con i folti capelli nudi
tra le ciglia luminose e gli occhi
calde montagne d’acqua brillante,
pesci natali quasi fossero metalli preziosi,
e poi la bocca piena dell’alba
e del tenero azzurro tramonto;
ti ricordo nuda,ferma
come un fiore dal sorriso supremo
con le mille e le mille vite d’una volta;
tante vite di un rosso silenzio
che brilla tra le onde del mare,
ti ricordo così negli occhi
del profumo di un giorno d’estate.
10) VALERIA SPANÒ
Odore nemico
Ho dentro un po’ del tuo abisso,
non mi ha attirato a sé mentre lo osservavo.
L’ho cercato.
Ne ho voluto un pezzo per me.
Tuffa il tuo viso qui sul mio petto,
che tu sia per me la lama di un coltello a doppio taglio.
Prima penetra, poi strappa.
Chiudi gli occhi, saranno gli odori a guidarti.
Il mio è un regime dittatoriale,
dovresti odiarmi per questo
o semplicemente soggiacere
legandomi ad una corda fatta di te.
Per me resti
l’ammonimento costante
a prendere sempre
l’altra direzione.
Una fiamma pilota.
11) MASSIMILIANO DA RONCO
Ne servirà
Ne passerà di acqua
sotto questo corpo
fatto ponte
ne sentirò le onde
convinte a farmi a cedere
ne sentirò la calma
che mi vorrà far tacere
e la persistenza
che mi vorrà far dubitare
ne cammineranno popoli
su questo corpo
fatto terra
ne sentirò i passi
che mi faranno tremare
uniti nel loro bene
per il mio solo male
argineranno
i miei fiumi di parole
bruceranno
i miei boschi di idee
sradicheranno
le radici della mia vita
pianteranno
i loro bisogni
e mi estrarranno il sangue
ne sentirò di avvoltoi
girovaghi affamati
che rideranno di me
che rido di loro
ne ascolterò di fiabe
da autori poco veri
su doveri e oneri
di responsabilità e problemi
ne vedrò di posti
simili se non uguali
causa e non soluzione
di ciò che sono
ne ascolterò di tuoni
su questo corpo
fatto pietra
maltrattato
distrutto
modellato
ed infine parte
di una nuova era
ne siederanno di culi su questo corpo
fatto poltrona
inno alla noia
e all’animo di vuoto
schiacciato sarò
e stretto, indifeso
preso nuovo
e buttato al primo uso
ne aspirerete di fumo
da questo corpo
fatto sigaretta
stretta tra la mano
fino a che
non serve a niente
e
infine
ne passeranno
anni
su questo circo
vecchio
cosicché
possa io,
elefante ammaestrato,
mangiare
barrire
e poi
fuggire
da questo
vuoto.
12) GUIDO LOMORO
Non ti amo
Non ti amo.
Il mio è un non amore.
Non ti penso. Non faccio l’amore con te.
Non mi appartieni. Non mi riguardi.
Non ti sogno. Non immagino quello stai facendo adesso.
Non sei nel mio futuro. Non rappresenti il mio presente.
Non cammini nelle mie stanze. Non dormi qui.
Non ti ascolto. Non ho vite da condividere con te. Non mi assomigli.
Non ti spio. Non ti cerco. Non ti racconto.
Non navighi nel mio sangue. Non ti aggrappi alle mie ossa. Non hai voce.
Non ti respiro. Non parlo di te.
Non ti consiglio. Non mi confido.
Non mento e non ti regalo verità.
Non ti assaporo. Non ti accarezzo. Non ti bacio.
Non rido con te. Non ti guardo. Non ti chiamo.
Non so il tuo nome. Non so la tua vita. Non voglio sapere.
Non esisti. Non ci sei mai stato. Non ci sarai.
Tu sei assenza, silenzio, vuoto.
Loro rispondono al mio appello.
E’ lì che vivi tu.
E’ lì che io t’incontro.
Nell’assenza. Nel silenzio. Nel vuoto.
Ed è loro che amo.
Non te.
13) SIMONA CINIGLIO
Di lanci di dadi e verità sommerse
Venni.
E la strada era un lancio di dadi
con facce d’asfalto.
E il canto distratto
e il gioco sommesso
di refoli autunnali
tradiva il curvare inatteso
di destini poco azzurri
e lo smarrirsi inappellabile
del pentagramma blu
sul fondo disabitato
di oceani onirici
di cloro e quiete.
Fu un’ombra sottile
o un inganno dappoco
a svelarmi fugace
nell’apnea sorpresa
di un sorriso smisurato
la verità sfavillante che sta in fondo alle cose
e il tintinnìo gioioso che ci aspetta
al di là dello specchio
oltre l’onda fluida
di parole dismesse, paure e rose.
14) MARCO BUSSOLI
Muoio ogni giorno
Muoio ogni giorno, avendoti accanto,
afflitto da passioni senza tempo,
ruvide e tenaci come un rimpianto
taciuto, ispirato dalle tue labbra
adolescenti, di proibita purezza.
Cornici dell’anima, i tuoi occhi
offuscano i miei sensi incantati
simili a un sogno che pare trabocchi
tremiti soavi da sempre cercati.
Amami adesso perché ti appartengo.
Non soffocare l’istinto impaziente
travolto in un giogo d’attesa del nulla.
Inizia un nuovo, pallido giorno.
Nel remoto afflato dei tuoi pensieri
ozia il mio cuore che anela la gioia.
15) MARIAROSA GANDOLFO
Ho avuto molti padri.
Uno celeste,
l’altro ubriaco,
uno assente,
l’altro terrifico.
Per fortuna i rami con cui mi percossero
erano molto esili e le spine molto piccole.
La stufa accesa contro cui mi tirarono
non era un drago ma sterile ghisa,
bastò una notte d’impacchi e la fronte
tornò innocente come prima.
Bastava un segnale perché ubbidissi come un cane,
ed io imparai a ringhiare e a riconoscere
l’odore del bastone,
a strappare catene e a bestemmiare Dio
che mi voleva così bene da non uccidermi.
E non ci furono madonne né madri
che mi strinsero su quei petti morbidi
che chiamano seno, che contengono cuori,
che sono oasi e consolazione.
Conoscevo solo case prigione
di cui imparai a sfondare i vetri coi pugni,
ed ero così veloce che quando cadevano al suolo
io ero già rintanata altrove.
Mi alzai, mi alzai sempre
e imparai a fissare il nemico negli occhi,
a sfidarlo con lo sguardo e a non voltargli la schiena
aspettando che morisse.
Ed ho una triste terra sconsacrata nella mente,
senza croci, senza fiori, senza vento,
dove i miei carnefici riposano, secchi e innocui.
Troppi padri e troppe madri mi insegnarono il cammino,
mi coprirono di lana, mi annodarono i capelli,
mi lasciarono venire pelle­di­terra come gli zingari.
E mi nascosi, come un’appestata.
Ma ero forte. Avevo la magia del coraggio.
Coltivavo desideri a loro sconosciuti.
Io piansi, tanto, e cantavo, sempre.
Così tenni il cuore pulito.
E la mano ferma, come un chirurgo,
per ridisegnarmi la vita.
16) GIOVANNA PASTEGA
Apro gli occhi
Apro gli occhi
muovo le mani
Indosso l’anima
come un vestito
e il corpo sopra
come un velo
Non temo
il giorno
Cammino per devozione
un passo dopo l’altro
così il rito si ripete
Parole
Lacrime
Sorrisi
Come una sposa
attraverso il giorno
Come una sposa
osservo il dolore
inconsapevole
e indifferente
Chiudo gli occhi
Stringo le mani
Scrollo via l’anima
sotto una pioggia
di gocce sottili (uguali)
che scendono
ad una ad una
dal soffitto (sopra di me)
Poi ripiego il corpo con cura
e lascio che la sua fragilità
compensi
l’assoluta mancanza
di dolore
e come un’eco lontana
ascolto
ciò che mi accade intorno e come una sposa nuda
davanti allo specchio
attendo
che nulla resti
(dentro di me)
che nulla
mi sopravviva
17) ANNARITA RENDINA
Presenza
Nelle tue cose
non ti vedo.
Non ti vedo più nelle immagini al muro,
nella polvere sulle riviste
o nel ferro inciso del portachiavi.
(Gli odori di casa tornano ad essere miei).
Non nel saliscendi della vita quotidiana.
Negli specchi talvolta io ti vedo,
mentre esci
­ per scherzo ­
dal campo visivo del vetro,
proprio quando alzo gli occhi;
nelle zampette aguzze e fragili delle mie t
e nel moto ondoso dello zigzag delle emme.
Scopro la tua ombra
nel pulviscolo che si alza dalle lenzuola scosse al mattino.
Il tuo naso turbina allora
davanti ai miei occhi
e una terza mano
sembra tendere ­ di nuovo ­
l’altro capo del lenzuolo.
18) ANDREA SCAPUZZI
Silenzio
Notte. Silenzio.
Nessuna voce.
Soltanto il rumore
del nostro scavare
la terra profonda
in cerca dell'osso.
Vorrei, ma non posso
gettare la sonda
e poter scandagliare
il tuo giovane cuore
per veder se c'è pace
o solo... silenzio!
19) MICHELA PARISI
Nuda Verità
Giungo dinanzi a te con addosso solo la mia anima
accoglimi tra le tue braccia in questa vita presente
e non lasciare che la paura abbia il sopravvento...
scalda il mio corpo,
avvolgilo nella nebbia dell'oblio
nascondilo al mondo intero...
Nuda come la verità ora io mi offro a te
senza passato, senza futuro...
sii tu ora il mio presente!
20) MONICA FERRAGLIO
PER QUESTO SONO NATA
Per questo sono nata,
per aspettarti all'angolo di una strada dove facevi a pugni con vita.
Ho stretto forte le tue mani,
stando attenta a non farti cadere.
Sono nata per accarezzare il tuo viso segnato,
che ancora non sapeva di poter essere bello.
Con te mi sono data un senso,
togliendo pazientemente ogni scheggia dal tuo cuore.
Ecco perché sono nata,
per guarire i tuoi giorni e
aggiungerli ai miei.
21) MAURIZIO POGGI
Il Pagliaccio
Canali di scolo sulle guance
scavati da una mistura di amore, rabbia e fantasia
le lacrime cadono sul tavolo e si mescolano tra loro
formando il colore della solitudine.
Lembi di pelle attaccati alla maschera
significano che non andava tolta
ma il nervo scoperto ti urla di si.
Pulsazioni casuali indicano che esiste ancora cuore
ma vestito di 4 taglie più piccole si fa fatica a tenerlo vivo.
Scarpe senza suole appese al muro indicano l'ora.
Stancamente raggiungi la pista
Alzi la testa
Pubblico zero.
22) SUSANNA PINELLI
Amore o Terrore
Lo sguardo si posa sulla tua schiena nuda, mio amato
scivola sui tuoi fianchi finalmente liberi di riposare
osservo i muscoli del tuo sedere che mi fa perfino sorridere, ora.
Ascolto il tuo respiro, osservo le mani abbandonate,
potrei ucciderti
e sarei libera.
Potrei anche imparare ad amarti ma l'amore per il proprio aguzzino si tinge di rosso,
sullo sfondo nero del terrore che provo per te.
23) ROSSELLA INGHILLERI
Ti amo di un amore non comune
Che non conosce segreti
che non parla con parole
che si nutre di universi lontani
che vive di se e della gioia di essere amore,
che non si consuma negli atti
ma sa trasformare continuamente...
Che conosce il significato profondo
dell’essere uomo, donna, stella e fiume,
che va dritto al nucleo di ogni cosa.
Che cresce.
Anche se la ragione crede ancora nella sofferenza e nella rinuncia,
esso sa che la Luce può comprenderlo e guidarlo.
Ti amo di un amore non comune
che non chiede risposta
perché sa che il tuo è fatto dello stesso filo di seta.
24) SUSANNA SCHIADA
Dov’è l’amore
In questa notte bianca d'inverno
avvolta nelle coperte cerco il tuo calore
Il silenzio mi spaventa
basterebbe la tua voce e tutto diventerebbe melodia
Il tuo nome a voce alta echeggia tra le mura
dei mie desideri, i sorrisi le carezze che vorrei
la mia mente spezza l'illusione di averti accanto
Ti sento so che ci sei, mi convinco
ma il mio cuore ti rimpiange
25) LEANDRO BUSACCA
XXVII
Pigliami l'anima, fattene dono,
depredami il sogno. È il tuo respiro?
Cucimi un bacio per cicatrice,
premi il mio cuore a rifocillarsi,
porta languore ai miei occhi stanchi.
Non son poeta, né Dio, né pianto,
ma ho un pensiero e ho un rimpianto.
Mi sento vivo, ma tanto stanco,
mi sento privo pure del pianto.
Qui c'è silenzio e non lo so accogliere...
c'è novità, c'è rumore, nuove parole che non so leggere.
Sono disposto ad accettare, non a capire.
Sono persuaso ma non convinto,
sono confuso dal disincanto.
Siffatta paura altamente reale,
oziante al trono dell'io primordiale,
questo mio istinto è sopravvivenza,
questo mio pianto è tua sofferenza.
Inaudito fare, impedito avere,
tradire e dare, saper sentire.
Annegare. Soffocare.
L’era d’aurora parea vicina,
e sai… il tramonto è arrivato prima.
Oh mia audace malinconia,
doni i tuoi angeli per mia pazzia,
oh mia bigotta triste ironia,
porti i tuoi angeli per mia follia,
Ancori e strascichi…
un solo assaggio ed è magia.
solo un assaggio? Volata via.
È il gusto amaro che ha la malinconia,
è il sangue crudo che dà follia.
Avrei mille:
metafore da sillabare,
parole da rigurgitare,
pensieri da partorire,
sogni, litigi, amori,
ardori, rumori, fiatoni, affanni,
millenni, malanni, pensieri….
ti addanni!
È tutto un bel gioco,
e tutto dura poco.
Io sono un bimbo,
con innocenza letale, che mai si stanca.
ma vuole dormire.
26) VITA MARIA BARBERA
Sfiora con le tue mani il mio viso
Sfiora con le tue mani il mio viso.
Trova ad una ad una tra le rughe
Quella del mio vivere vuoto.
Accarezza il mio corpo straziato e cadente
Col tocco della tua anima
Stringimi nell’abbraccio del ricordo.
Io e te soli
E intorno il respiro dei giorni perduti.
27) BARBARA DE PALMA
Stasera la tua bellezza mi emoziona
Stasera la tua bellezza mi emoziona,
senza che tu faccia nulla per comprarmi un sorriso
o per ridurmi alla clemenza di una lacrima...
Come un dipinto da sindrome di Stendhal
i tuoi occhi mi arrivano al cuore
come un segreto di mille anni fa,
o forse anche di meno, forse solo due.
Sarà questa la fonte del mio amore?
Avrà l'eternità il colore dei tuoi occhi di stasera?
Vorrei riconoscerti così...
in ogni istante di un futuro da disegnare a pastelli...
28) LUDOVICO IACONIANNI
Dove vai
Dove vai
questa notte
lontano dai miei occhi
che hanno visto i tuoi passi
sperdersi nella nebbia del tempo,
leggeri, come orme sulla riva
bagnata dalle lacrime infinite
di un mare solitario.
Dove vai
in questo giorno freddo
che raggela le vene dell’anima
e attenua ogni breve onda
che invano cerca di raggiungerti.
Dove vai
in questa ora oscura
lontano da questa tristezza infinita
che sovrasta i monti più alti
e il cielo non riesce a contenere
e il mare ne raccoglie le lacrime.
Dove vai
nascosta ai nostri occhi
avidi dei tuoi sorrisi
di luna nuova
dei tuoi sguardi limpidi
d’acqua cristallina.
Dove vai
ora che è appena nato Gesù
e il presepe non è ancora disfatto
e la stella cometa brilla nel cielo stellato;
quella stella, che ci ha portato il figlio di Dio,
cullandoti con la sua immensa luce
ti conduce lassù, ancora da Lui,
che ti consolerà
per la nostra tristezza
per il nostro pianto,
per la nostra disperazione
e per l’infinito dolore.
29) BONIFACIO FERRARI
Il tuo sorriso
No, il tuo sorriso non è passato
ha vinto su tutti
ha ingannato gli anni
le insidie del tempo
ha vinto su la fretta, sulla noia
ed è ancora lì che ci aspetta.
Ogni giorno lo ha voluto cancellare
ma la forza del tuo amore
come allora lo fa rivivere
e questo mi basta.
Il più delle volte lo sguardo è al cielo
Dov’è che sei.
Vorrei ricominciare tutto da capo.
Vorrei rivederti bambino
ancora puro e pieno di sogni
ed assaporarti ogni giorno ogni minuto.
No non si può.
Allora stammi vicino
mi rendi forte e sicuro
al solo pensiero del tuo sorriso.
30) ANNA MARIA ANNOVAZZI
Anna per sempre
Sei la parola più bella, capace di colmare ogni silenzio,
di eclissare ogni grido, ogni rumore, ogni pianto di tristezza.
Sei la parola più bella che si possa dire, la più bella che si possa scrivere:
appena udita, subito muta in un pensiero,
appena detta, subito muta in un’immagine,
appena scritta, subito muta in un viso, in un dolce sorriso.
Sei la parola più bella che si possa leggere,
la più bella che si possa cantare,
la parola che più di tutte vorrei prima urlare, perché tutti la sentano,
e poi sussurrare, perché tutti la capiscano,
e poi cancellare, per paura che tutti se ne innamorino,
per paura che tutti possano pronunciarti senza l’ardore che meriti,
o per paura che qualcuno possa cantarti meglio di me.
Sei la parola più bella che si possa disegnare sulle mie labbra,
la più bella che possa carezzare le mie orecchie,
la più bella che possa accendermi gli occhi d’amore.
Sei la parola più bella per finire questa poesia,
perché nulla più dovrà essere scritto dopo di te.
Sei la parola più bella,
Anna.
31) ANTONELLA SIBIO
Violino
Fili d’anima invisibili
le corde del violino, appena sfiorate.
Le dita scorrono sulle linee,
la mano afferra in un pugno l’archetto
che deciso
disegna vibrazioni nella mente e nel cuore,
dal sapore della terra e l’azzurro del cielo.
Ora dolce, ora violenta
la musica diventa cascata di perle
che unisce due corpi, nelle antiche visioni.
Inizia la danza,
lo sguardo si perde e il sorriso nascosto
finge
dietro la maschera della Musa
che ti possiede.
Un vortice che sconvolge più del desiderio
è la realtà del momento,
che si libera dal tempo
ora immobile, intrappolato nelle note.
Suono e voce
si fondono, si confondono
e si intrecciano
nel tessuto dell’arte e dell’opera
unica più della vita,
che ogni volta
solo tu… sai creare.
32) VALENTINA BUONO
Abbandono apparente
Non riesco
ad avvicinarmi
a te che piangi.
Immobile
resto qui,
ferma.
Pietra il mio corpo,
bagnato il mio viso,
i miei piedi
a scavare
in quella Terra
che tutti accoglie.
Non so invadere
il tuo dolore.
Eppure lo sento,
come fosse il mio.
33) ENRICO MARIA FALCONI
L'attimo
L’attimo che ti incontra
Il minuto che ti passa
La mano che non ti saluta
E tutta la poesia
Che non mi hai mai dato.
Come un cerchio nel lago
Ripenso al sasso
Che sono stato.
34) LAURA FLEBA
Stagioni
E ancora una volta
il mandorlo
imbianca
con i suoi petali di neve
la fertile terra.
Così io aspetto
col cuore di bimba
la nuova stagione
che non verrà.
35) LUIGI BASSO
L'autunno dell'anima
Il tempo trascorre,
si ingrossa rotolando come una valanga,
i dolori, le paure, le delusioni, le incertezze
si stemperano nei colori tenui dell’autunno
dell’anima.
La vena poetica, come la giovinezza,
non si abbeverano più alla fonte limpida,
il cuore, inaridito, non sussulta più,
segue ora l’ondulare delle dune che si perdono
all’orizzonte… ma oltre di esse
non si scorge il Mare.
Nel crepuscolo degli Dei l’Angelo
è caduto ed i simboli consumati.
36) RITA CABIDDU
Amami!
Non amarmi per la bellezza del mio viso,
per le mie morbide curve e per il mio ventre piatto,
né per il petto prosperoso e le natiche sode
perché quando il tempo
poserà su di me la sua inesorabile mano
non avrai più motivo d’amarmi...
Spogliami del mio corpo
guardami dentro e
amami
per ciò che sono nel cuore,
amami
per il bagliore dei miei occhi
quando ti vedo,
per i miei piccoli gesti,
per le cose che dico,
per le pazzie che faccio,
queste cose non subiscono il tempo
e se le ami mi amerai in eterno!
37) LUCIANO POLI
Un segno
Vorrei essere nodo a volte
a volte essere filo
per ritrovarmi a tirane un capo.
Come segno di matita farmi sottile
su bianca carta velina
fino a scomparire.
Per poi rifarmi nodo ancora
disfarmi e sentirmi ago
nel pagliaio dell’esistenza, perdermi.
Sciogliermi in scia d’aereo
E poi ancora ritrovarmi e via..,via..,via.
38) MARCELLO ARMELLINO
Naufragio
La morte
bussa piano alla mia porta
e piano,
il freddo alito dell’ignoto
mi è sempre più accanto.
Timido
chiedo un po’ di tempo,
ho ancora tante cose da fare.
Vorrei
stringere ancora quel fiore
odorarne il profumo
accarezzarne i petali
per scivolare, ancora una volta,
fra le calde braccia dell’amore.
Non c’è più tempo
la morte
mi tende la mano
ed io
gli occhi socchiusi
la prendo, rassegnato, fra le mie.
Rintocchi di campane
a lutto
segnano il passo verso l’orizzonte
e piano
il tepore del mio viso
si confonde con la fredda aria
dell’inverno.
39) MAURIZIO RIPAMONTI
I poeti migliori
I poeti migliori
sono i muti,
hanno l'amnesia delle parole
ma non dei gesti.
I poeti migliori
sono monchi,
le parole scritte si spezzano
tremano o sono incerte
come l'animo inquieto
di un'artista in transito.
I poeti migliori
son quelli che hanno
smesso di amare se,
ma amano te.
i poeti migliori sono
occhi che parlano
40) RAFFAELLO CORTI
La sedia
Si é tarlata la sedia
a furia di attenderti.
Tu mi dicevi aspettami,
tornerò, non andare via!
Ed io, anima sciocca ed innamorata,
misi la sedia vicino alla porta,
la testa tra le mani
ed i pensieri nei capelli,
e lì, sono rimasto.
Fuori scorrevano le stagioni,
la mia pelle avvizziva,
ed i capelli ormai
solo ricordo.
Ma tu sai, che io sono ostinato,
e ti ho aspettato, ancora,
e ancora, e ancora,
sino al giorno in cui
la sedia si è tarlata
e l'anima mia evaporata.
Lei, comunque, é ancora lì,
aspetta i tuoi passi,
il tuo profumo,
la tua mano leggera,
abbi cura di lei
io ti aspetterò altrove,
quando pure il corpo tuo tarlato
sarà misero ricordo del passato!!
41) FABIANA SANSONE
A mio figlio scordato
Mio figlio è scordato;
gli mancano lettere,
gli mancano numeri,
le corde le ha...
le note le conosce...
Ma il do è un la
e il la un si.
Tutto è vibrante e rumoroso,
tutto è complesso
E mi chiedo:
se invece di corde avesse tamburi?
se invece di tamburi avesse flauti...?
O archi?
Direttore d'orchestra
insegnargli aree che lo facciano volare,
che facciano apprezzare i suoi veri talenti,
ecco come mi sento...
protagonista di vita di interpretazioni diverse.
42) CARLA AUDAGNOTTO
Il nero della notte
Il nero della notte, la pioggia incessante che cade sull'acciottolato e sui vetri.
Mi guardo intorno, ma tu non stai con me. Non so dove sei.
Chi stai amando, o chi stai pensando.
Il nero della notte accompagna qualcuno che in strada, affretta il passo tra una pozza e l'altra,
col suo amico a quattro zampe.
Il nero della notte è diventato il buio dentro di me, e riempie la mia anima, perché tu non ci sei
più.
Arriverà l'alba, splendida coi primi raggi di sole, ma il nero della notte resterà per sempre
se tu non tornerai.
43) Filomena Zungri
Mio Padre
Mio padre era un uomo onesto
E si cingeva di questa onestà
Con la fierezza di colui che
Attraversa una vita intrisa di sudore.
Mio padre era un uomo giusto
E nel suo sguardo franco aleggiava
Un doveroso rispetto verso il mondo e le sue cose.
Mio padre era un uomo generoso
Amava donarsi agli altri senza riserve né parsimonia.
Mio padre era un uomo gioioso
Amava vivere e affrontava il giorno con un sorriso speciale
Che rendeva ogni ostacolo irrisorio.
Mio padre era un uomo forte
Che beffeggiava le sue debolezze
In un impeto di furiosa umanità.
Mio padre era pudico:
Non amava pesare su coloro che amava.
Se n’è andato in punta di piedi, senza una parola
Senza un cenno. In silenzio.
Con la discrezione che ha sempre accompagnato
Una vita fatta di terra e di sangue,
di lavoro e amore.
È tornato a quella terra che conosceva e amava
In maniera semplice, senza clamore:
così come ha sempre vissuto!
44) LUCIA BIZZARI
Un'immagine
Le sue, non sono mani d'artista
belle, nel modo classico, s'intende
ma sono forti e grandi
Quelle mani dicono che ha molto lavorato
e faticato
per acquistare una sicurezza e una serenità
che non ha ancora trovato del tutto
Non è stato un contadino o un falegname
ma è come se il lavoro della mente
avesse irrobustito le sue mani
per afferrare sicure ciò che gli sfugge
E tremano, ma poco... poco
questo le rende leggere
e mi fa pensare
a una carezza delicata sui miei capelli.
45) AURELIO D’AMORE
Bella e Fuggente
Bella e fuggente
nell'attimo d'amore
ti rivedo inebriato
dal profumo della pelle
candida, calda
come un raggio di sole
che all'alba dirada
le fredde tenebre della notte.
Oscuro e senza rotta
é il mio cammino
nell'impetuoso mare della vita
mi trascina lontano
verso l'orizzonte
dove il cielo bacia il mare
dove la terra si fuga lontano
nel coinvolgente connubio
coll'ignoto universo
dove i dubbi e le emozioni
sono uniche sicure
della miseria umana
unici tesori della libertà
vera realtà,
ma esperienze e convenzioni
maestre solo del passato
parte di me
fin dove
fin quando
la vita non é speranza
libera dimensione
creazione
amore.
46) EMANUELA SANNIPOLI
Mamma
Mi manchi, mamma.
Da quando non ci sei
Questa parola, “mamma”
non mi appartiene più.
Non posso pronunciarla, chiamarla, dirla,
non posso gridarla, sbuffarla, cantarla, o sussurrarla,
non posso imprecarla.
“Mamma”
Non posso farci niente con questa parola,
mamma,
fa troppo male, dà troppo dolore.
Te ne sei andata,
mamma, e mi hai reso muta per sempre.
47) PAOLO FESTA
La realtà è un vento freddo
Non è il cielo che tiene insieme le stelle
Non sono le nuvole a nasconderle
È una melodia che sento suonare, una corda che vibra.
Una sola.
Può una sola corda produrre una melodia?
Ci metto impegno, provo ad isolarmi, a pizzicarla.
Ma presto scopro che non basta l’arte e l’impegno del musicista,
il segreto è pizzicarla a quattro mani.
Possono quattro mani produrre una melodia?
Abbiamo miscelato calore sentimento e passione nel momento in cui abbiamo pizzicato insieme
la corda producendo una melodia incomprensibile al mondo.
E che importa se la realtà è un vento freddo, quando la corda vibra?
E che importa se la nebbia ingoia il veliero se il suono della corda mi ricorda la tua voce.
48) DONATA CHIRICÒ
Cultura
Quando sarai grande, amore mio
ti prego non andare a scuola
degli uomini che mai hanno pianto
e hanno letto solo libri
piene di belle formule e grandi numeri
Quando sarai grande, amore mio
resta piccolo
Non ho nemmeno iniziato
A mostrarti le cose che ti devo mostrare
Ci sono le signore farfalle
che sono figlie dei vermi
Ci sono i crochi
che mai hanno pensato di venire in città
E poi ci sono i nidi delle rondini
l'albero di melograno
e il suono del ventre
che ti ha cucito la pelle
perché le ossa non avessero la meglio
49) ADRIANA SILVESTRO
Durante la rapina eravamo in due, avvinghiati, formavamo un palo
Avere una storia
con un uomo già impegnato
e che non si ama
è come rubare una macchina
per fare una rapina
e poi
abbandonarla.
Io poi
chiamo anche la polizia.
Mi hanno detto
che le donne come me
nei film americani degli anni '50
morivano sempre.
In genere
in incidenti stradali.
Tra l'altro,
io non so guidare.
50) DANIELA CARFAGNA
Supermarket
In fila
davanti alla cassa del supermercato
lo sguardo
dritto sul carrello
per vincere il disagio
del capo rasato
cerco di resistere a chi mi fissa con curiosità
con pena
con malcelato imbarazzo
Vorrei fuggire
nascondermi
sparire
ma sono immobile
davanti alla mia spesa
Ad un tratto
una splendida bambina
dal viso d'angelo
quattro o cinque anni
non di più
due dolci occhi azzurri
capelli biondi
ed uno sguardo intelligente
mi guarda interdetta
e rivolgendosi alla mamma:
“perché questa signora è così brutta?”
La guardo con tenerezza
“qualche tempo fa non ero così brutta
fra poco i capelli ricresceranno
e sarò bellissima”
“Non si preoccupi signora
i bambini sono sinceri, non è nulla”
Intanto la mia corazza è svanita
Guadagno l'uscita
apro lo sportello dell'auto
e finalmente
posso piangere
tutte le lacrime
della mia disperazione