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Novità Libri e audiovisivi Biblioteca Civica e Biblioteca Balestrazzi 30 gennaio 2012 C. Carlsson La casa segreta in fondo al bosco Nella cittadina di Dalen, in Svezia, alcuni cadaveri vengono rinvenuti all'interno di una vecchia casa in legno, data alle fiamme. David Flygare, da poco tornato da Stoccolma, dove studia filosofia, pare essere l'indagato principale... Dopo il suo ritorno, David ha ripreso a frequentare gli amici di un tempo, un gruppo che spesso si ritrova in una macabra casa di legno, dove si svolgono traffici illeciti. I ragazzi derubano la gente del posto con l'intento di rivendere gli oggetti di valore in Svezia o in Germania, fanno uso di sostanze stupefacenti allucinogene e vivono rapporti promiscui e incestuosi. David è trascinato nella follia del gruppo. Ma un giorno un bambino ritardato, che stringe tra le mani un coniglio con un solo occhio, gli rivela di sapere tutto quello che accade nel bosco. Poco dopo, in un tentativo di furto finito male, i ragazzi uccidono un uomo e lo seppelliscono nella casa: ma mentre lo fanno scoprono un altro scheletro. Da qui hanno inizio le allucinazioni di David che smette di mangiare e ha la sensazione di star perdendo la ragione. Ma quel che accade a Dalen forse ha radici ben più lontane e il gruppo di amici potrebbe essersi intromesso in un gioco pericolosissimo, un regolamento di conti tra pezzi grossi della criminalità organizzata di Stoccolma. Con stile avvincente e appassionante, in un'atmosfera opprimente e morbosa che ricorda l'incubo, Carlsson ci conduce attraverso i segreti di un piccolo paese, dove regnano il vuoto e la morte... Civica Inv 163690, coll 839.738 CAR Autori vari I delitti della casa di campagna Tra i luoghi tipici di ambientazione dei delitti degli autori dell'età d'oro del giallo ci sono le case di campagna. Inglesi, naturalmente. Circondate da giardini e prati ben curati, immerse nel verde della provincia, abitate da ricche famiglie, spesso di nobile discendenza, che ingannano il tempo dando balli e feste sontuose o invitando parenti e amici per gradevoli fine settimana di divertimento, sport e rilassanti passeggiate. Silenziosi e compiti maggiordomi si aggirano pronti a esaudire i desideri dei proprietari delle dimore e dei loro ospiti. E il camino acceso nel salone è un piacevole conforto nelle giornate più fredde. Cosa ci potrebbe essere di meglio? Ma è proprio in queste occasioni che gli assassini più spregiudicati colpiscono. Con efferata spietatezza, servendosi dei modi più impensabili: il veleno, per esempio, o un'arma inconsueta o, più semplicemente, una normalissima pistola. Ed ecco che la vacanza o il soggiorno o una semplice visita in quelle case di campagna diventano un incubo. La polizia indaga, i detective dilettanti si sprecano, le vittime, inevitabilmente, aumentano, la paura cresce. D'altra parte, si sa: sono le case di campagna inglesi, con i loro pregi e i loro difetti... Civica Inv 163688, coll 809.3872 DEL N. Gardini Le parole perdute di Amelia Lynd THRILLER GIALLO L'Italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15, Milano. Sì, certo, l'eco arriva anche lì ma Elvira, la portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell'immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd, un'anziana signora dall'incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. Da dove viene? Cos'ha da nascondere? Qual è il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre – diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini – e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino deve imparare più in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri è intessuta la vita. Nicola Gardini racconta, con vigore e dolcezza, di un piccolo palazzo brulicante di caratteri variegatissimi che si apre però a una smagliante grandezza attraverso due indimenticabili figure femminili, porte di ingresso, l'una e l'altra in maniera diversa, al mistero di esistere. Civica Inv 163681, coll 853.92 GAR 1 C. A. Martigli L’eretico A. Schnitzler Il doppio sogno Firenze, 1497. Pico della Mirandola è morto da poco e con lui la speranza di un accordo fra le varie religioni in lotta. Firenze è ora in mano a un frate che predica sacrifici e si scaglia contro tutte le ricchezze della città, anche quelle culturali, Girolamo Savonarola. Perché Savonarola vuole cancellare tutto ciò che Pico della Mirandola aveva faticosamente costruito? Quale messaggio sconvolgente si nasconde nell'opera di Pico? Intanto, dal lontano Tibet, due monaci sono in cammino verso Occidente, e portano una testimonianza straordinaria, l'Ipsissima Verba, le parole dell'uomo che con il nome di Issa trascorse gli anni della giovinezza ad apprendere la saggezza orientale. L'uomo che, tornato in Palestina, con il nome che gli apparteneva un tempo, Gesù, rivoluzionò il mondo. Civica Inv 163683, coll 853.92 MAR THRILLER STORICO “È un testo dove assoluto regna il mistero del sogno, dimensione ignota e indecifrabile che noi abitiamo ogni notte ma nella quale siamo stranieri come povere creature smarrite, privati di volontà e di ragione; un paese contiguo dove continuiamo a essere noi senza esserlo più e dove parliamo una lingua che conosciamo ma che non capiamo, una lingua che non è più la nostra…”Turbamenti, tradimenti e sogni. Vicissitudini, vere o immaginate, vissute nell’arco di due giorni da una coppia di coniugi viennesi, Fridolin e Albertine. Dietro il perbenismo coniugale dell’alta borghesia dei primi del ’900 si nascondono i sentieri del tradimento in ogni sua declinazione: pensato, anelato, rifuggito, cercato.Il sogno erotico, concreto e reale, alieno da sensi di colpa incarnato da Albertine, si mescola alla realtà onirica, morbosa e allusiva di Fridolin. Per entrambi, il vagheggio della morte dell’altro.Due esseri umani in crisi, in parallelo, in “doppio sogno”. Dallo smarrimento alla presa di coscienza finale.Pubblicato nel 1926, è tra le prime opere scritte alla luce della psicanalisi freudiana. Introduzione di Antonio Tabucchi Civica Inv 163695, coll 833.8 SCH P. Bowles Lo scorpione e altri racconti Dello scrittore statunitense Paul Bowles, famoso per il romanzo ‘Il té nel deserto’, vengono presentati tre dei suoi racconti: Lo scorpione, Pagine da Cold Point e La delicata preda. Tre testi brevi, ma splendidi, di alto valore letterario. Con la naturalezza di un linguaggio semplice, leggero, conciso e mai appesantito, sempre fluido, è capace di lasciare nel lettore emozioni profonde. La densità dei contenuti, lo spessore dei temi affrontati, la difficoltà di parlare di certi argomenti, vengono risolti con una spontaneità straordinaria.L’autore rende il lettore partecipe della storia, lasciando a lui stesso l’interpretazione degli eventi, e mai lo scrittore interviene con evidenza nei fatti, mai li contamina con le proprie opinioni. Semplicemente accompagna il lettore, lo sostiene, gli mostra le emozioni, i pensieri, i sentimenti dei personaggi. Chi legge può quindi farsi una propria idea dei personaggi, potrà riflettere sui loro comportamenti, perché il giudizio finale non c’è. È nostro. Il finale è la semplice conclusione di un percorso, che nasconde profonde riflessioni. Al lettore il compito di coglierle. Ed è proprio per questo che non affronterò i racconti uno per uno. Perché il semplice riassunto perderebbe di significato, sarebbe inutile. Bisogna leggerli coi propri occhi e con la propria mente. Mi basterà dire del modo spontaneo, delicato, con cui l’autore affronta temi forti, con decisione e con l’eleganza della semplicità, mettendo a nudo le paure e le passioni recondite dell’uomo, niente di meno che un’anima indifesa nel mondo inquietante che lo circonda. Civica Inv 163704, coll 813.52 BOW J. Cercas Un viaggio in Messico, a Tijuana, frontiera fisica e simbolica che separa il mondo ricco da quello povero; uno sguardo intenso sulla propria terra natale, l’Estremadura; il ricordo del 23 febbraio 1981, quando fu sventato un tentativo di golpe in Spagna; il rapporto con i lettori, con gli altri scrittori e con le grandi opere della narrativa contemporanea. Javier Cercas mescola vita e letteratura, esperienza personale e intellettuale in una raccolta di scritti in bilico tra finzione e oggettività, sconfessando l’idea di un unico granitico punto di vista sulla realtà per lasciare a chi legge l’onore e l’onere di comprenderla e decifrarla. Perchè un intellettuale non deve mai dimenticare che esistono la verità dei fatti e la loro interpretazione, la verità storica e quella letteraria. Ed è a quest’ultima che Cercas sceglie di consacrare la sua opera. Tornare a casa Civica Inv 163694, coll 863.64 CER 2 M. Ruiz Montanez Il Papa mago Silvestro II, al secolo Gerberto D’Aurrillac divenne Papa il 2 aprile 999. Su di lui circolano numerose storie intrise di leggende nere.Si dice che Gerberto fosse un negromante, che avesse una tresca con una strega, che avesse incatenato un demone in una maschera d’oro, che avesse un libro magico e un Djinn al suo servizio.Si dice che quando stia per morire un Papa la tomba Silvestro II faccia fuoriuscire un rivolo d’acqua, mentre quando stia per morire un cardinale si inumidisca.L’ultima magia Silvestro II la fece nel 1684, quando la tomba fu aperta per tacere questa leggenda. Il papa si presentò in perfetto stato di conservazione e in profumo di manna ai presenti (680 anni dopo!), prima di volatilizzarsi senza lasciare traccia!Alla fine del primo millennio, una serie di eventi ha causato in tutta Europa dei profondi e misteriosi mutamenti. In un momento in cui le profezie apocalittiche salutavano la fine del mondo e quando la gente viveva il terrore dell’arrivo di una nuova epoca, alcuni strani avvenimenti avevano scosso una società immersa in un modo di vivere ancora barbaro... Mille anni dopo, nella cittadina francese di Reims, in un castello costruito nel X secolo, viene ritrovato un macchinario misterioso.Il Conte di Divange scopre che si tratta della mitica e diabolica testa parlante costruita da Silvestro II, noto anche come il Papa Mago; la diavoleria riproduceva un volto che, secondo la leggenda, aveva poteri divinatori ed era stato costruito utilizzando i segreti più reconditi dell’antica conoscenza.L’improvvisa scomparsa del conte condurrà la figlia e un detective in una pericolosa spirale di eventi che attraverseranno diversi paesi… perché ci sono troppe persone interessate ad avere accesso ai misteriosi segreti del Papa Mago.Il romanzo di Miguel Ruiz Montañez si infittisce in una trama colma di enigmi che ha un’ottica contemporanea e una chiave thriller che introdurrà il lettore in un momento storico affascinante quanto inesplorato come l’anno Mille dominato da una delle figure più enigmatiche della storia:Silvestro II, il Papa Mago. Civica Inv 163699, coll 863.7 RUI M. Gardella Il male quotidiano Il grande fiume si snoda nella pianura tra alberi secolari, barche e ponti, indifferente ai pesci mostruosi che popolano le sue acque e all'orrore che un giorno si sprigiona sulle sue sponde. Un brutale ritrovamento segna l'inizio della nuova indagine dell'ispettore Remo Jacobi, uomo di cinquant'anni disilluso, divorziato e senza figli. O così dice. Vive con l'anziano padre rumeno in un borgo rurale e il suo curriculum di poliziotto è ormai composto di casi che ha scelto deliberatamente di affossare. E convinto che un velo di male puro si sia sovrapposto alla realtà quotidiana e si è rifugiato nella misantropia per sopravvivere a un mondo che percepisce sempre più incomprensibile e ostile. Ma di fronte all'ennesima, insulsa atrocità, Jacobi si ribella e lungo quelle rive antiche e lussureggianti comincia a combattere una lotta che ha origini lontane: nei deserti della Somalia teatro di guerra di mercenari disposti a tutto, e nell'Europa dell'Est dove altre violenze hanno piegato definitivamente la logica del vivere civile. Fino ad approdare in una più vicina ma non meno torbida metropoli, dove ad aspettare Jacobi ci sono una donna e la possibilità di un sentimento che forse potrebbe riscattarlo... Civica Inv 163680, coll 853.92 GAR S. Zweig Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane postina in un piccolo borgo austriaco. Un giorno Christine riceve un telegramma e viene invitata in uno strano hotel a Pontresina, e finisce per prendere il posto della ricca nipote del nobile van Boolen. La sua vera identità verrà scoperta e il ritorno al paesino sarà inevitabile, così come la conseguente depressione aggressiva. Christine inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce Ferdinand, che ha perso la sua gioventù in guerra. Insieme programmano un suicidio, che però non avverrà. Ferdinand le propone di fare una rapina alla posta e poi di scappare e vivere per sempre insieme. Il romanzo finisce con un sì. L’ultimo romanzo finora inedito del grande scrittore austriaco, comparso in Germania e in Francia nel 1982 e finalmente proposto anche in Italia. Estasi di libertà Civica Inv 163689, coll 833.912 ZWE 3 R. Zimmler Gli anagrammi di Varsavia Varsavia, 1940. Adam aveva nove anni ed era alto un metro e ventisei; misurare la sua altezza era uno dei passatempi con cui lui e lo zio ingannavano la monotonia della vita nel ghetto. È nel filo spinato che separa quell'isola dimenticata nel cuore della città dal mondo esterno che, all'alba di un gelido mattino d'inverno, viene ritrovato il suo corpo senza vita: nudo, la gamba destra amputata sotto il ginocchio. Poi è la volta di Anna, quindici anni: anche lei è stata gettata nel filo spinato, ma a mancarle è la mano destra. In entrambi i casi, nelle parti mutilate la pelle presentava macchie o strane anomalie. La lotta quotidiana per la sopravvivenza non dà il tempo di soffermarsi sulle analogie che legano i due delitti: quando l'orrore è all'ordine del giorno, analizzarne i dettagli è una pratica che può condurre alla follia. Eppure, proprio nei particolari si scorge la strada verso la verità, e solo la ricerca della verità può in qualche modo placare il dolore e il senso di colpa di Erik Cohen, zio di Adam nonché psichiatra nella precedente vita da uomo libero. Quando Adam è scomparso, era lui a doverlo tenere d'occhio; è stato lui, dietro tanta insistenza da parte del bambino, che si annoiava in casa, a dargli il permesso di uscire a giocare, facendogli promettere di non allontanarsi dalla strada, neanche se i marziani fossero atterrati sulla sinagoga e avessero chiesto a lui in persona di negoziare un trattato di pace. L'uomo inizia un'indagine personale. Civica Inv 163742, coll 813.54 ZIM M. Malvaldi La carta più alta Il segno dell’untore THRILLER A Pineta siamo a metà di un’estate particolarmente lunga. Massimo, che ha completamente ristrutturato il bar, cerca una nuova banconista; Aldo, a cui hanno distrutto il ristorante dandogli fuoco, sta cercando un nuovo locale. Il posto adatto ci sarebbe: si tratta di Villa del Chiostro, una beauty farm che sta andando piuttosto bene, messa su vari anni prima da un personaggio losco, Riccardo Foresti, e dove vorrebbe aprire un ristorante in comproprietà. Aldo è reso dubbioso dalla cattiva reputazione di Foresti e prima di accettare vuole delle garanzie; la stessa storia della beauty farm, infatti, ha dei punti oscuri. Grazie alle conoscenze di Pilade in Comune, i vecchietti riescono a mettere le mani sui vari atti che hanno portato all’acquisizione del fabbricato; scoprono così che la proprietà è stata comprata ad un valore assai inferiore al prezzo di mercato. La spiegazione è ovvia: il bene è stato acquistato come nuda proprietà, e quindi destinato a rimanere in mano al venditore, Ranieri Carratori, fino alla morte di quest’ultimo. Meno ovvio è, invece, che il Carratori stesso sia morto in maniera improvvisa dopo un mese circa dalla stipula del contratto. Apparentemente, per una malattia che non perdona; ma per i vecchietti è una coincidenza troppo grossa per essere solo un caso. Un infortunio al tendine costringe Massimo a un ricovero proprio nello stesso ospedale in cui è morto Carratori. Aldo, Ampelio, Gino e Pilade, i quattro pensionati-detective di Pineta affondano in questa nuova avventura fra un pettegolezzo, una bevuta e quattro risate, rompendo la monotonia della placida vita di provincia con arguzia e ironia. E dimostrando alla fine che la scienza serve, anche tra i tavolini di un bar. Civica Inv 163719, 163720, 163721, coll 853.92 MAL F. Forte OLOCAUSTO GIALLO Milano, 1576. Nel drammatico giorno della morte della moglie, consumata atrocemente dalla peste, il notaio criminale Niccolò Taverna viene convocato dal Capitano di Giustizia per risolvere un difficile caso di omicidio. La vittima è Bernardino da Savona, commissario della Santa Inquisizione che aveva il compito di far valere le decisioni della Corona di Spagna sul suolo del Ducato di Milano. Ma non solo: Bernardino aveva ricevuto l'incarico di occuparsi degli ordini ecclesiastici "difficili", come gli Umiliati, messi al bando dall'arcivescovo Carlo Borromeo, mansione che ha reso ancora più difficili le relazioni tra potere secolare (Corona di Spagna) e potere temporale (Chiesa di Milano). Contemporaneamente, Niccolò Taverna deve anche riuscire a individuare il responsabile del furto del Candelabro del Cellini trafugato dal Duomo di Milano. Ma ben presto si accorge che la ricerca del Candelabro si rivela una pista sbagliata perché un altro oggetto, ben più prezioso, è stato sottratto: la reliquia del Sacro Chiodo della Croce di Cristo. In una Milano piagata dalla peste e su cui si allunga l'ombra della Santa Inquisizione, il notaio criminale Niccolò Taverna deve sfruttare tutte le sue straordinarie capacità investigative per venire a capo di questi due intricati casi. Civica Inv 163727, coll 853.914 FOR 4 La polizia l'ha trovata in stato di shock sulla scena di un orribile delitto, incapace di ricordare perfino il proprio nome, e l'ha affidata alle cure dello psichiatra forense Nathan Fox. Fin dal primo colloquio, però, Nathan si rende conto che c'è qualcosa di molto strano in quella ragazza senza identità e affetta da sinestesia, un'alterazione percettiva che investe tutti e cinque i sensi. E non solo perché, per lei, i rumori sono colorati, i suoni profumano e le voci si possono toccare, ma soprattutto perché sembra in grado di rivivere i ricordi delle persone che la circondano... Civica Inv 163739, coll 823.914 COR THRILLER M. Cordy La memoria del peccato M. Agus Sottosopra Nel palazzo di "Sottosopra" vivono ricchi e poveri che s'incontrano sulle scale, si scambiano servizi e favori. Al piano alto abita un anziano violinista americano, Mr. Johnson, che ha lasciato le scene e il successo per naturale ritrosia. Al piano basso Anna, una donna delle pulizie, acciaccata dalla vita ma prodiga di fiducia e tenerezza che distribuisce agli altri abitanti: Giovannino, un bambino così giudizioso da essersi educato da solo, Mrs. Johnson, che aspira solo alle impossibili cose normali, e Alice che vuole diventare una macchina del sesso per evitare la solitudine, ciascuno con la propria mania, la propria pazzia piccola o grande, la propria paura. Nel palazzo gli abitanti si spostano e si scambiano le abitazioni, come fosse il modo più semplice di affrontare le turbolenze della vita: Anna sogna di salire fino alla casa del signore di sopra, Mr. Johnson di scendere fino al piano di sotto, per conoscere "l'immensa felicità che ci viene dalla felicità di qualcuno che è felice con noi". Fra la realtà e l'invenzione, "Sottosopra" racconta un nuovo, incantevole sogno, in cui - come succede nel mondo di Milena Agus - tutto continuamente si rovescia: la vita che è come adattarsi a un paio di scarpe, la vecchiaia che è il momento migliore per amare e l'amore che è "un guizzo di luce, magari l'ultimo". Civica Inv 163724, 163725, coll 853.92 AGU D. Maraini La grande festa F. Carcano Gli angeli di lucifero Da anni Dacia Maraini lavora a un libro che rifletta sul senso dell’uomo e sul suo passaggio nel mondo. Un libro in cui il passato si intrecci al presente. Un libro che accolga le persone care che hanno segnato la sua vita con l’amore dato e ricevuto, e oggi continuano a vivere nel “giardino dei pensieri lontani”: la sorella Yuki, il padre Fosco, il grande amore Alberto Moravia, il carissimo amico Pier Paolo Pasolini, l’ultimo compagno Giuseppe Moretti, rapito troppo giovane da una malattia crudele. Un libro intenso e appassionato che mescola affetti privati e pubblici, in cui la memoria diventa l’occasione per comprendere quanto siano unici e speciali i doni che ci vengono fatti dalle persone che amiamo. Perché chi non c’è più ha sempre qualcosa da dirci. Civica Inv 163550, 163743, coll 853.914 MAR Milano, giugno 2009. Mentre l’afa imperversa in città, nel periferico cimitero di Chiaravalle è profanata una tomba seicentesca e sono trafugate le spoglie del marchese Ludovico Acerbi, passato alla storia come il «Diavolo di Porta Romana». Intanto si verificano in rapida successione tre misteriosi omicidi, compiuti e rivendicati dalla stessa mano, le cui vittime portano tutte cognomi di casate che, nella Milano del ‘600, ebbero rivalità con quella del marchese Acerbi. A cercare di far luce sulla vicenda sono il commissario Bruno Ardigò, freddo e taciturno, e l’amico giornalista Federico Malerba, solare ed espansivo. Diversi, come il giorno e la notte, ma uniti dalla stessa voglia di arrivare alla verità, protagonisti di un’indagine parallela che li porterà nel cuore della Milano esoterica, dove nulla è come appare. Civica Inv 163726, coll 853.92 CAR GIALLO 5 M. Axelsson Strega d’aprile C. Spada La chiave del Vaticano Gravemente disabile, Desirée giace in un letto d’ospedale sognando, pensando. Non può camminare né parlare ma ha altre capacità. È una Strega d’Aprile: è chiaroveggente e onnisciente ed è in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, in un mondo che le sarebbe altrimenti negato. La madre, che alla nascita l’ha abbandonata alle cure dello Stato, ha poi adottato tre bambine, nessuna delle quali è al corrente dell’esistenza di una quarta sorella. Nonostante le sue difficoltà, con l’aiuto di un computer e di un dottore, con cui lentamente instaura un rapporto sentimentale molto particolare, Desirée impara a comunicare con il mondo esterno, ottiene straordinari risultati negli studi della fisica quantistica e usa le sue capacità paranormali per seguire la vita della madre e la sua relazione con le figlie adottive. Consapevole che non le resta ancora molto tempo e convinta che una delle sue sorellastre l’abbia derubata della vita che sarebbe altrimenti spettata a lei, Desirée decide di servirsi dei suoi poteri per regolare i conti una volta per tutte. Un giorno ognuna delle tre donne riceve una lettera misteriosa che la costringe a esaminare sia il proprio passato sia il presente, mettendo in moto una complessa rete di ricordi, rimpianti e scontri che porteranno a un finale sconvolgente. Il racconto potente e fantastico racchiuso in questo originalissimo romanzo viene valorizzato dal talento dell’autrice nel rendere atmosfere ricche di suspense e di penetrante tensione, popolate da personaggi indimenticabili. Civica Inv 163736, coll 839.7374 AXE Cosa spinge un giovane, in apparenza farneticante, a sfogarsi in confessionale con l'americano monsignor Philbey, da tempo stanziale nella città di San Pietro? Subito dopo questo episodio si susseguono alcune morti sospette: è solo una coincidenza? Nella frenesia del maggio 1999, con l'eccitazione del mondo cristiano per il Giubileo che si approssima, tante piccole stranezze paiono sparpagliarsi tra le canoniche vite dei religiosi. Se ne accorge il commissario sardo Carboni che diverrà comprimario di monsignor Philbey; e quest'ultimo, affiancato dalla pettegola suor Giacinta e da monsignor Webbs, indagherà tra le nebbie degli infiniti segreti vaticani: ma come decifrare il misterioso biglietto in codice trovato nella stanza del giovane suicida Wolfi? Alla ricerca del legame che potrebbe unire la morte del ragazzo ad altri due omicidi, monsignor Philbey seguirà sentieri inquietanti: le minacce di morte, gli improvvisi voltafaccia porteranno alla luce un'associazione segreta che punta ai piani alti dello Stato Pontificio... Sarà, questo, un caso in cui le famose tre "S" (sesso, soldi, spie) del Vaticano torneranno in auge? Civica Inv 163728, coll 853.914 SPA Saggistica M. Perrot Storia delle camere Le camere sono il teatro dell’esistenza; le dimensioni, l’eleganza e la funzionalità delle stanze all’interno delle case variano a seconda delle epoche e delle classi sociali di coloro che le abitano. Perrot traccia in questo libro una genealogia delle camere, ne esplora le forme, ne scruta i particolari. Un percorso denso di storia e di curiosità dove lo sguardo si spinge oltre le architetture e gli arredi per cogliere le vicende umane, le storie di coloro che in quelle stanze hanno vissuto. Ma al rigore dello storico, alla ricostruzione puntuale e minuziosa, si accompagna in queste pagine il racconto di aneddoti e curiosità, descrizioni di ambienti tratte da romanzi e memorie. Le camere insomma come sono narrate nella letteratura e raffigurate nella pittura. Un percorso attraverso i vari ambienti della casa che inizia dalla camera da letto, il luogo dove si trascorre metà della vita, quella dell’insonnia e dei pensieri vagabondi, del sogno e dell’amore. Si prosegue nella camera dei bambini nata per separare i genitori dai figli durante il sonno e per consentire uno spazio più consono al gioco, in quella della giovinetta arredata sul modello della stanza della Vergine così come raffigurata nelle Annunciazioni rinascimentali. Vi sono poi la camera delle donne, la stanza tutta per sé di Virginia Woolf, ma rivendicata da donne di ogni età e condizione, le camere della servitù quasi sempre mansarde e sottotetti, luoghi nascosti che svelano la segregazione sociale riservata ai domestici, le camere d’albergo scenario ideale per un intrigo sentimentale o poliziesco, sia che si tratti delle pensioni di provincia di Maigret o degli hotel sordidi di Chandler. E poi ancora le celle dei conventi, la camera dell’ospedale e la stanza del lutto, e così via in un itinerario architettonico, letterario, storico e sociale. Introduzione di Paolo Mauri. Civica Inv 163729, coll 392.36 PER 6 A cura di M. A. Ferrari Racconti di pareti e scalatori L'alpinismo è scalare una montagna. Dalla sua nascita, nell'800, ha mutato via via di significato per diventare, da semplice esplorazione, pura sfida: contro la montagna, la natura e gli altri scalatori, alla conquista delle pareti più difficili. Letterariamente, una grande forma di epica contemporanea: le scalate sono di fatto un'attività "invisibile", avventure estreme ma prive di spettatori, che al ritorno chiedono a gran voce di essere raccontate. Così, anche grazie alla penna di scrittori come Fosco Maraini e Ugo De Amicis, all'importanza delle scalate si aggiunge il piacere della lettura. "Racconti di pareti e scalatori" narra di conquiste memorabili, di tragedie sfiorate che, racconto dopo racconto, delineano una vera storia dell'alpinismo: dalle Alpi all'Himalaya, fino alla California, dove è nato il free climbing. I racconti autobiografici dei più grandi (e i più letti) alpinisti di sempre: Walter Bonatti, Reinhold Messner, Jon Krakauer. Ma anche: Massimo Mila, Leslie Stephen (il padre di Virginia Woolf), Giusto Gervasutti, Riccardo Cassin, Cesare Maestri. E attraverso le loro parole, l'impresa solitaria diventa testimonianza di quanto un uomo può sopportare o di una felicità per cui vale la pena vivere. Civica Inv M. A. Ferrari Alpi segrete Storie di uomini e di montagne 163716, coll 796.522 FER Quando si dice Alpi, i più pensano subito alle solite (poche) cime famose: il Cervino, il Monte Bianco, il Gran Paradiso, le Dolomiti. Oppure alle località turistiche più alla moda: Courmayeur, Cervinia, Madonna di Campiglio, Cortina. In realtà questi luoghi dell’industria del turismo non sono che spazi circoscritti. Oltre alle montagne da cartolina, si apre, infatti, il vasto ‘mare alpino’, un mondo appartato, in gran parte sconosciuto, sempre più marginale e ormai semiabbandonato dopo lo spopolamento degli anni Sessanta-Settanta. Marco Albino Ferrari, che nel corso degli ultimi vent’anni ha percorso tutte le Alpi, racconta molte storie di questi luoghi e ci accompagna fra meraviglie ormai destinate a sparire nell’oblio, fra i ricordi dell’antica società montanara e l’epica della scoperta delle alte quote. Torna alla memoria la vicenda di Riccardo Cassin, fra i maggiori alpinisti italiani della prima metà del Novecento, e i suoi compagni che morirono per sfinimento durante la discesa da Pizzo Badile; rivive l’epopea dei raccoglitori di capelli della Valle Maira; o si torna sui luoghi delle balie montanare e delle loro tristi storie di donne-mucca delle montagne. O ancora si ripercorrono le tracce di Giuseppe Šebesta, figlio di un soldato cecoslovacco di stanza a Trento durante la Grande Guerra e di una ragazza trentina, ideatore del Museo degli usi e costumi della gente trentina a San Michele all’Adige, il più importante museo etnografico delle Alpi. Civica Inv 163715, coll M. A. Ferrari Freney 1961 Tragedia sul Monte Bianco S. Lefèvre R. Antonucci Comunicare al circolo Guida pratica alla comunicazione e alla promozione dei circoli sportivi, del tempo libero, del wellness.. 796.522 FER Dalla Val Veny, poco sopra Courmayeur, il Monte Bianco appare come una cattedrale di neve e granito, su cui incombono seracchi, creste, pareti divise tra loro da canaloni di ghiaccio. Proprio là in mezzo, nel punto culminante dell’intero versante, spicca un pilastro dalla forma rettilinea: il Pilone Centrale del Frêney. È su quel remoto lembo di roccia rossa che si è consumata, nel mese di luglio del 1961, una delle vicende più drammatiche della storia dell’alpinismo. Sette scalatori guidati da Walter Bonatti e Pierre Mazeaud si trovano intrappolati nella bufera. Per giorni le squadre di soccorso tentano di raggiungerli mentre l’Italia del miracolo economico, curiosa e partecipe, attende gli sviluppi. Dalla radio e dalla televisione i giornalisti Andrea Boscione ed Emilio Fede raccontano un dramma clamoroso che si consuma in diretta, ma che rimane lontano, invisibile dentro le nubi. Attraverso la scrittura potente ed evocativa di Marco Albino Ferrari la storia prende i contorni di un vero mito moderno. Uscito per la prima volta a metà anni Novanta, Frêney 1961 è diventato un classico della letteratura di montagna. Civica Inv 163717, coll 796.522 FER Una guida operativa alla comunicazione e alla promozione dei circoli sportivi, del tempo libero, del wellness, dove si pratica tennis, calcetto, ippica, scacchi, tiro, libri, vela, nuoto, carte, judo, scherma, golf, arti marziali, volley, boxe, pipa, atletica, volo, fitness, … Un “fai da te” alla comunicazione e promozione, interna ed esterna, per piccoli e grandi club. Visto come azienda, ogni circolo non può esimersi dall’essere osservato, criticato e “attenzionato” dai suoi molti stakeholder, oggi più che mai determinanti nel garantire la sua continuità operativa. Questo libro propone un check-up comunicazionale per dirigenti, proprietari, soci e gestori di circoli ma anche per comunicatori, formatori e manager sportivi desiderosi di suggerimenti utili per un efficace management delle attività sociali. Gli autori, comunicatori d’impresa, si sono dati l’obiettivo di ricercare, affinare e suggerire buone pratiche di comunicazione e management dei circoli anche alla luce delle esperienze professionali maturate in organizzazioni complesse. Civica Inv 163714, coll 790.069 LEF 7 Che cosa c'è di più jannacciano di Paolo, Paolo Jannacci, quel figlio un po' stralunato che suona a Zelig, con quella faccia da Jannacci? Ecco, questo libro è il racconto di Enzo Jannacci attraverso lo sguardo, il dialogo, la narrazione di Paolo. Le emozioni e gli aneddoti di una vita e di una carriera (il Derby, Gaber, Milano e altre meravigliose nostalgie) ma anche un dialogo (tutto jannacciano) in cui Paolo guida un Enzo imprevedibile, surreale e splendidamente vero. L'autore di "Vengo anch'io" e "El purtava i scarp del tennis" trasmette per la prima volta in un libro la sua geniale, spiazzante, originalissima visione del mondo, dell'esistenza, della società. E fa stupire, pensare, commuovere come solo i poeti sanno fare P. Jannacci Civica Inv 163712, coll 782.421 JAN Aspettando al semaforo L’unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero Donna ribelle e inquieta, Romy Schneider muore nel 1982, a soli quarantaquattro anni, poco dopo la scomparsa del figlio quattordicenne in un incidente. Questo volume ricostruisce con grande sensibilità e partecipazione la sua intera vita – dal difficile rapporto con la madre agli amori sfortunati, dal successo professionale alle tragedie familiari, fino alla depressione e alla prematura scomparsa –, attraverso i ricordi di un’amica che non tralasciano luci e ombre, alti e bassi, debolezze e fragilità di un’attrice amatissima e intramontabile. Civica Inv 163660, coll 791.430 KNE H. Knef Romy Schneider F. Elsig L’arte del Quattrocento a Nord delle Alpi Da Jan Van Eyck ad Albrecht Durer Raccontare l'arte del Quattrocento "a nord delle Alpi" non risponde a logiche meramente catalogatorie: al contrario, vuol dire mettere al centro della ricostruzione di un periodo cosi decisivo per l'arte occidentale un problema di identità. L'imporsi di una "maniera italiana" procedeva di pari passo, soprattutto nella canonizzazione del Vasari, con un uguale e contrario svilimento della "maniera fiamminga". Col passare dei secoli l'arte a nord delle Alpi, però, ha visto riconosciuta la propria assoluta modernità, rivoluzionaria almeno tanto quanto quella italiana, a partire dal realismo della rappresentazione a servizio dell'approfondimento psicologico (come nel caso di Jan van Eyck) fino alla scatenata, inquietante visionarietà di un artista come Bosch. Frédéric Elsig offre una sistematizzazione allo stesso tempo introduttiva e innovativa dell'arte che nel Quattrocento viene prodotta nel Regno di Francia, nei territori tedeschi dell'Impero e soprattutto nel Ducato di Borgogna: in quel secolo, infatti, la Borgogna non solo fu una delle centrali europee del gotico internazionale, ma anche uno dei luoghi in cui, attraverso l'apporto della cultura borghese dei Paesi Bassi e per la presenza di numerosi artisti fiamminghi, venne superato il manierismo tardo-gotico e si plasmò un nuovo linguaggio ormai rinascimentale. Civica Inv 163685, coll 709.024 ELS G. Maris Per ogni pidocchio cinque bastonate I miei giorni a Mauthausen "A mano a mano che ci avviciniamo, l'immagine induce nel nostro animo già così provato una sua minacciosa ostilità. Il treno si ferma davanti a una baracca illuminata con una luce gialla. È il campo di concentramento di Mauthausen-Gusen. Si aprono gli sportelli del treno. Soldati con cani e bastoni cominciano a picchiarci. Urlano "schnell, schnell". Dai carri bestiame la merce deve essere scaricata con estrema celerità. E’ la notte del 7 agosto 1944."Gianfranco Maris, attivo nelle file del Partito comunista clandestino e poi della Resistenza milanese, ha poco più di vent'anni quando da Fossoli, dove la Repubblica sociale italiana ha realizzato un campo di prigionia e di transito destinato alla custodia degli ebrei e dei deportati politici, giunge in territorio austriaco insieme ad altri trecento italiani. È l'inizio di un viaggio tormentato e assurdo nell'inferno del lager, dal quale moltissimi non faranno più ritorno. A Mauthausen gli uomini vengono ridotti a "stuck", pezzi di un prodotto, e immessi in una catena di montaggio che impone lavori disumani, freddo, fame, malattia. E poi quasi sempre la morte, inflitta con una iniezione al cuore o tramite camera a gas. L'unico modo per sopravvivere è gonfiarsi il petto d'aria - così da sembrare più "in forze" - al momento delle selezioni, sopportare i turni massacranti nelle cave di pietra, dividere un chilo di pane con altri venti detenuti, subire cinque bastonate per ogni pidocchio scoperto dai kapò durante le ispezioni. Il 5 maggio 1945, a liberazione avvenuta, Maris ha ventiquattro anni, pesa trentotto chili e ha già visto tutto l'orrore del mondo. Adesso di anni ne ha novantuno e ha deciso di fissare sulla pagina i ricordi della sua esperienza estrema tentando di raccontare l'orrore dello sterminio nazista. Balestrazzi Inv 155327, coll C 25.4.038 8 M. Avagliano M. Palmieri Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici italiani 19431945 G. Fasanella I silenzi degli innocenti Nel dopoguerra gli ex deportati si trovarono "immersi in un dolore che rifiuta l'espressione narrativa, nel tentativo di rimuovere un'esperienza inquietante". Alla paura di non essere creduti e al senso di colpa per essersi salvati, si aggiungono il rifiuto degli editori, storici, mass media di ascoltare e di far conoscere quanto era accaduto nei campi di concentramento. Ciò ha determinato un vuoto di conoscenza soprattutto per quanto riguarda i deportati politici e i lavoratori coatti, ai quali è dedicata questa ricerca. Eppure, i deportati politici italiani furono oltre trentamila, il 90% dei quali non tornarono; mentre altri centomila italiani civili (ignari cittadini, sospettati di antifascismo, renitenti alla leva, detenuti comuni) furono precettati o rastrellati e trasferiti nel Reich dopo l'armistizio e utilizzati come manodopera nella produzione bellica. Dopo il lavoro di "Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945", Mario Avagliano e Marco Palmieri ricollegano le memorie individuali per restituire un'altra pagina di storia italiana al pubblico dominio. Balestrazzi Inv 155328, coll C 25.4.039 Quasi 600 morti e 5000 feriti, e in più il calvario dei loro familiari, È il costo umano di una guerra dichiarata non solo contro lo Stato. Questo libro dà voce a chi non l'ha mai avuta. Anzi, a coloro cui è stata, in mille modi, negata. Solo i carnefici sono stati chiamati a testimoniare su quei terribili anni. Interviste, libri, apparizioni televisive, salotti mediatici... tutto è stato messo a disposizione perché raccontassero la loro verità. In molti casi sono stati addirittura pagati (in vario modo: impunità, scarcerazioni, garanzie di lavori ben remunerati...) perché raccontassero o avallassero verità di comodo. "La nostra sconfitta è stata così profonda da lasciare solo macerie" come riconosce Alberto Franceschini, nel recente libro-intervista Che cosa sono le Br. L'Italia, allora, rischia di essere l'unico paese al mondo dove paradossalmente la storia la si lascia scrivere dagli sconfitti, dagli ex terroristi. Avvicinando le vittime (scampati o sopravvissuti a stragi e ad attentati) e i loro familiari, mostrando loro interesse e facendoli parlare, si ascoltano racconti di delusioni, di solitudine e di disinteresse da parte delle istituzioni. Balestrazzi Inv 155313, coll C 25.4.124 G. Corni Fascismo Condanne e revisioni M. Ridolfi Monarchia e Repubblica Rappresentazioni della politica italiana (18481948) Dal predominio del "paradigma antifascista" all'interpretazione del fascismo proposta da Renzo De Felice, Gustavo Corni ricostruisce l'evoluzione della storiografia contemporanea dal 1945 ad oggi. La sua analisi pone al centro dell'attenzione temi quali l'importanza della Resistenza, il consenso verso il regime fascista, i rapporti fra regime e poteri forti dell'economia. Dopo la fine della cosiddetta "prima Repubblica" il paradigma antifascista ha subito colpi ancora più duri, in un clima politico e culturale radicalmente cambiato. I "revisionismi" sono all'ordine del giorno, suscitando polemiche ma anche forti consensi nel pubblico. In un contesto culturale meno ideologizzato che in passato, ci si deve chiedere se sia possibile costruire percorsi di lettura della nostra storia recente più liberi da condizionamenti politici e di partito. Presentazione di Alessandro Barbero. Balestrazzi Inv 155319, coll C 25.4.030 Repubblica e monarchia: due progetti istituzionali, due culture politiche, due fonti di sentimenti e di ispirazione che si affiancano e si contrappongono lungo tutto il percorso della storia d’Italia, in particolare dal Risorgimento fino alla traumatica transizione del secondo dopoguerra. Il libro segue i loro percorsi intrecciati all’interno di quattro quadri, scanditi da eventi o passaggi periodizzanti: il Risorgimento, l’Italia liberale, gli anni fra le due guerre e dopo il ’43. Fino a quando la nuova costituzione diventerà il fondamento della democrazia repubblicana, in un dialogo ideale con le radici risorgimentali del Paese. Comincia così il gioco delle memorie conflittuali, delle rappresentazioni e delle autorappresentazioni: una storia culturale i cui riflessi sono tuttora vivi, ridestati dal nuovo interesse per le origini e la natura dello stato nazionale indotto dalla ricorrenza celebrativa dell’Unità. Balestrazzi Inv 155317, coll C 25.4.028 9 Tana dell’orso “Graceland” Paul Simon Inv. DI 1603 “ Holy Wood” Marilyn Manson Inv DI 1607 “Samarcanda” Roberto Vecchioni Inv DI 11602 “Il cacciatore di aquiloni” diretto da Marc Foster dal romanzo di Khaled Hosseini Inv DV 1206 “Profumo, storia di un assassino” di Tom Tykwer Inv DV 1200 “Sissi,destino di un’imperatrice”di Ernst Marischka Inv DV 1203 10