Testo atto - Comune di Macerata

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Testo atto - Comune di Macerata
COMUNE di MACERATA
CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERAZIONE N.
41 del 10 GIUGNO 1996 PROT. N. 17248
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OGGETTO: APPROVAZIONE PROGETTI PRELIMINARI SCUOLA MATERNA DI VILLA
POTENZA – CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE – GIARDINI DIAZ – MODIFICA
PROGRAMMA INVESTIMENTI 1996.
L'anno millenovecentonovantasei il giorno DIECI del mese di GIUGNO nella Sala Consiliare della
Civica Residenza alle ore 17,40 si è riunito il Consiglio Comunale in seduta ordinaria di PRIMA
CONVOCAZIONE a seguito di invito diramato dal Presidente con nota 3 GIUGNO 1996, prot.
17619.
All’appello nominale, dei 41 Consiglieri sottoelencati, risultano ASSENTI i 19 evidenziati nella
fincatura riferita alla seduta (Inizio Seduta).
Constatato il numero legale, la presidenza viene assunta dal Presidente del Consiglio Sig. SILVANO
FAZI il quale dichiara aperta la seduta.
Scrutatori vengono designati i Consiglieri Signori: TORRESI – DEZI - MARCOLINI.
Alla seduta partecipa il Segretario Generale Sig. LORENZO PELAGALLI.
LA SEDUTA È PUBBLICA.
Alle ore 21.50 riprendono i lavori che erano stati interrotti alle ore 20.20. dei 41 Consiglieri
sottoelencati, risultano ASSENTI i 16 evidenziati nella fincatura riferita alla seduta (Inizio Seduta).
Durante la DISCUSSIONE del presente argomento risultano ASSENTI i 15 Consiglieri evidenziati
nella apposita fincatura riferita all’argomento (Disc.arg).
Alla VOTAZIONE risultano ASSENTI i 15 Consiglieri evidenziati nella apposita fincatura (Votaz).
Inizio
seduta
Accattoli Paolo
Alessandrini Patrizia
Benedetti Stefano
Bettucci Mario
Borgiani Luciano
Cacchiarelli Sandro
Canesin Alferio
Caproli Claudio
Cartechini Giancarlo
Ciccarelli Antonio
Craia Luigino
Crucianelli Loris
Delle Fave Raffaele
Dezi Andrea
Ercoli Evio Hermas
Failla Mario
Fazi Silvano
Gentilucci Giovanni
Gismondi Antonio
Giustozzi Fabrizio
Guzzini Anna
a
Iniz.
arg.
a
Disc.
arg.
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a
Votaz.
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a
Lanzavecchia Massimo
Lattanzi Michele
Mandrelli Bruno
Marcolini Giuseppe
Marconi Lorenzo
Maulo Gian Mario
Migliorelli Francesco
Mogetta Alberto
Paccamiccio Giuseppe
Pagnanelli Antonio
Paolorosso Francesca
Perri Maria Grazia
Pistarelli Fabio
Pizzichini Massimo
Ramadori Silvano
Savi Alessandro
Stura Claudio
Torresi Enzo
Valentini Mauro
Valori Federico
Inizio
seduta
Iniz.
arg.
Disc
arg.
Votaz
a
a
a
a
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DELIBERAZIONE N.
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OGGETTO: Approvazione progetti preliminari: Scuola materna di Villa Potenza - Centro di
aggregazione sociale - Giardini Diaz. Modifica programma investimenti 1996.
Sigg. Consiglieri,
questa Amministrazione come è noto, ha predisposto in sede di approvazione del bilancio preventivo
1996 e pluriennale 1996/98 il programma degli investimenti 1996, allegato alla relazione previsionale
e programmatica, nel quale figurano una serie di interventi per i quali sono stati indicati i costi
preventivati e le fonti di finanziamento.
Con tale atto il Consiglio Comunale ha esercitato la propria funzione programmatoria sotto l'aspetto
più strettamente finanziario che costituisce presupposto necessario per la realizzazione degli interventi
programmati soprattutto per quanto concerne la materia delle opere pubbliche in relazione alla quale
non è più necessario predisporre il piano finanziario dei singoli investimenti in virtù delle norme
recate dal nuovo ordinamento contabile che hanno attribuito carattere autorizzatorio al bilancio
pluriennale.
Nella fase attuale è altresì nota l'evoluzione normativa che ha caratterizzato la materia delle opere
pubbliche fino all'emanazione della L.n.216/95 che contiene norme molto vincolanti in ordine agli
adempimenti programmatori attribuiti alle Amministrazioni aggiudicatrici di cui all' art. 2 della Legge
stessa.
L'art. 14 della L.l 09/94,come modificata dalla L.n.216/95,ha infatti introdotto lo strumento del
programma triennale dei lavori pubblici definendone funzioni e contenuti e prescrivendo che nello
stesso siano inclusi, secondo un ordine di priorità, per tipologie di opere, solo i lavori di cui sia stato
almeno redatto il progetto preliminare.
Si tratta di atto complesso che nella sua predisposizione necessita di decisioni di natura squisitamente
politico- amministrativa in ordine alla scelta degli obiettivi e delle priorità ,attribuite agli organi
istituzionali dell'Ente ,unitamente alla individuazione degli strumenti tecnici per la loro attuazione,
demandata agli organi burocratici ed in particolar modo alla figura del coordinatore unico.
Tale atto si caratterizza altresì per la sua funzione programmatoria sia sotto l'aspetto finanziario,
dovendo indicare i mezzi stanziati sullo stato di previsione o sul bilancio, nonchè disponibili, che sotto
l'aspetto dell' efficienza ed efficacia della gestione dei lavori pubblici.
E' di tutta evidenza come vi sia una stretta correlazione tra queste disposizioni e quelle per la
programmazione degli investimenti recate dal D.1gs.77/95: è indispensabile infatti che le fasi di
progettazione ed approfondimento tecnico delle opere siano coordinate con quelle di carattere
economico e finanziario.
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Nella fase attuale comunque l'art. 14 sopra citato, per effetto dell'art.1,comma 4, del D.L. n.101/95,
convertito con modificazioni nella L.n. 216/95, non è applicabile essendo stata rinviata la sua
operatività alla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione di cui all' art.3 della Legge
stessa, il quale dovrà disciplinare in particolare i tempi e i modi di predisposizione, di inoltro e di
aggiornamento del programma stesso.
Risulta, pertanto, come l'applicazione parziale della normativa in materia di opere pubbliche non
consenta una programmazione predisposta nelle forme della L109/94,come modificata dalla
L.n.216/95, ma renda comunque necessario l'intervento dell'organo consiliare, in qualità di organo di
indirizzo e controllo politico-amministrativo, orientato ad impostare le basi della nuova
programmazione essendo peraltro allo stesso attribuita la competenza ad approvare i progetti
preliminari di opere pubbliche ai sensi dell'art. 15 della Legge precitata.
La programmazione degli investimenti per l'anno 1996 è avvenuta, infatti, in termini strettamente
finanziari e sulla base di stime di costi desunti da una progettazione preliminare approvata, per quanto
concerne alcuni degli interventi già inseriti nel programma delle OO.PP.1995, ed in fase ancora di
elaborazione per altri, per cui in questo momento nel quale il Settore tecnico ha predisposto per alcuni
degli interventi nello stesso previsti gli elaborati costituenti progetto preliminare, si ritiene necessario
un sua rimodulazione che tenga conto degli elementi tecnici dai medesimi forniti per le conseguenti
implicazioni di ordine finanziario.
Tale operazione consentirà di individuare già da adesso, pur in assenza di norme operative
relativamente alla programmazione di opere pubbliche, procedure tali da consentire sviluppi in linea
con le norme precitate.
In futuro, una volta entrate a pieno regime sia le norme sulla programmazione e progettazione delle
opere pubbliche che quelle sulla programmazione degli investimenti, diventerà indispensabile
impostare una rigorosa procedura di programmazione che dalla progettazione preliminare consenta di
trarre l'insieme di informazioni necessarie per poter elaborare il bilancio pluriennale nei modi indicati
dall'art. 13 del D.Lgs.77/95.
Si chiede quindi al Consiglio di riesaminare il programma degli investimenti 1996 relativamente agli
interventi di cui, sulla base di considerazioni di priorità, sono stati predisposti i progetti preliminari e
che concernono specificatamente la realizzazione della scuola materna di Villa Potenza, del Centro
Sociale di Via Alfieri e il progetto dei Giardini Diaz.
Il primo di tali interventi era già stato previsto nel programma delle OO.PP.1995 per un importo di
L.500.000.000=, ma nell'attivazione delle ulteriori fasi progettuali è emersa l'esigenza di una
rivisitazione del progetto preliminare sia in termini tecnici che finanziari per cui si è ritenuto di
quantificare la spesa occorrente in L.600.000.000=, come risulta dal
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quadro economico dell'intervento, da finanziare con i residui passivi anno 1995 derivanti dai proventi
del condono edilizio, anzichè con mutuo come precedentemente previsto.
Per quanto concerne invece la realizzazione del Centro Sociale di Via Alfieri in fase progettuale si è
rilevato che la spesa occorrente ammonta a L.230.000.000= da finanziare come già indicato nel
programma degli investimenti 1996 con i proventi delle alienazioni immobiliari già realizzate per pari
importo e precisamente con la vendita della scuola elementare di Via Cincinelli di cui all'atto a rogito
del Notaio DI. Lino Valori rep. n.21.762/4.359 stipulato in data 27.03.1996 e trascritto alla
conservatoria dei Registri immobiliari di Macerata in data 29.03.1996 al n. 3304 R.G. e al n.2283 R.P.
Per quanto concerne i Giardini Diaz ci si è orientati verso una progettazione che rendesse funzionale e
completo l'intervento per cui si è ritenuto di riquantificare la spesa occorrente in L.930.000.000=,
come risulta dal quadro economico dell'opera, da finanziare con i residui passivi anno 1995 derivanti
dai proventi del condono edilizio, anzichè dalla competenza come precedentemente previsto.
Per quanto sopra esposto occorre quindi procedere ad approvare gli elaborati tecnici che costituiscono
il progetto preliminare predisposti dai Settori LL.PP. e Acquedotto e sulla base degli stessi apportare
la conseguente variazione al programma degli investimenti 1996 allegato al bilancio pluriennale
1996/98 e alla relazione previsionale e programmatica, nei termini sopra specificati.
Tale modifica al programma degli investimenti non comporta variazione al bilancio preventivo 1996
in quanto diretta conseguenza dell'approvazione del conto consuntivo.
Le ulteriori fasi di progettazione e la realizzazione degli interventi avverrà, sulla base di
provvedimenti della Giunta Comunale, nel rispetto della normativa vigente in materia che può
individuarsi nell'art. l,comma 4, del D.L. n.1Ol/95, convertito con modificazioni nella L.n.216/95.
Tutto ciò premesso si sottopone al Consiglio per le determinazioni di competenza la seguente
proposta:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la relazione che precede;
Ritenute prioritaria la realizzazione delle opere pubbliche individuate nella relazione stessa;
Visti gli elaborati tecnici e le schede delle opere da realizzare che costituiscono il progetto preliminare
predisposti dai Settori LL.PP. e Acquedotto e ritenutoli meritevoli di approvazione;
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Viste le indicazioni negli stessi contenuti in ordine ai conseguenti costi e alle fonti di finanziamento da
quali emerge la necessità di apportare variazione al programma degli investimenti 1996, allegato al
bilancio pluriennale 1996/98 e alla relazione previsionale e programmatica, nei termini sopra
individuati;
Visto l'art. 32, comma 2, lett. b), della L. n.142/90,come sostituito dall'art. 15 della L. n.109/94 e succo
modificazioni;
Vista la L. N. 109/94 come modificata dalla L. n. 216/1995;
Visto il D.Lgs. 77/95;
Dato atto che la proposta è stata trasmessa con lettera a firma del Presidente del Consiglio in data
1.6.96 alle Commissioni Consiliari II e III, le quali, in data 7 giugno 1996 hanno espresso parere
favorevole, significando che le osservazioni proposte dalle stesse sono state ricomprese nella
relazione, nella scheda tecnica e nella proposta di atto amministrativo.
Visti i pareri del Settore Lavori Pubblici il cui Dirigente si è espresso favorevolmente in ordine alla
regolarità tecnica della proposta di deliberazione e del Dirigente del Settore Ragioneria in ordine alla
regolarità contabile;
Visto il parere del Segretario Generale sulla legittimità della proposta;
DELIBERA
1) Approvare i progetti preliminari degli interventi di cui in premessa consistenti nelle relazioni,
schede e schemi grafici allegati che costituiscono parte integrante del presente atto.
2) Apportare di conseguenza variazione al programma degli investimenti 1996 ,allegato al bilancio
pluriennale 1996/98 e alla relazione previsionale e programmatica, nei termini sopra individuati.
3) Finanziare la complessiva spesa di L. 1.760.000.000 con le risorse indicate in premessa e con
imputazione ai sottonotati capitoli di bilancio:
- L. 230.000.000 - per realizzazione Centro Sociale di Via Alfieri al capitolo 2616007 "realizzazione
centro aggregazione sociale";
- L. 930.000.000 - per progetto urbanizzazione Giardini Diaz al capitolo 2501032 gestione residui
"utilizzo proventi da condono edilizio D.L. 551/1994";
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- L. 600.000.000 - per realizzazione scuola materna di Villa Potenza al capitolo 2501027 gestione
residui "utilizzo proventi da condono edilizio anno 1985".
CA progoopp.doc/alimenti/incomune
oooooooooooooooooooooooooooooooooooo
RELATORI
L'ASSESSORE SPURI - (LL.PP.) - illustra ampiamente la parte di delibera riguardante i lavori di
realizzazione della Scuola Materna in località Villa Potenza e quella riguardante la realizzazione del
Centro Sociale di Via Alfieri.
Dichiara, a nome della Giunta, che le osservazioni fatte dalla Commissione sono state tutte ricomprese
nell' atto amministrativo.
L'ASSESSORE SCRIVANI - (Urbanistica e Ambiente) - illustra in modo ampio e dettagliato la
parte della delibera riguardante il progetto dei Giardini Diaz.
DISCUSSIONE: Sull' argomento si apre una articolata discussione alla quale partecipano i
Consiglieri GISMONDI, Presidente della Commissione consiliare II, che relazione a nome della stessa
e chiede la massima sollecitudine nella realizzazione del Centro Sociale; BETTUCCI, Presidente della
Commissione consiliare III che relaziona a nome della stessa e poi svolge un proprio intervento.
Intervengono inoltre i consiglieri: BENEDETTI (PDS) - ERCOLI (FI) - F AZI (PRESIDENTE) che
legge l'ordine del giorno presentato dal consigliere BENEDETTI (PDS) del seguente tenore:
"ORDINE DEL GIORNO
su approvazione progetti preliminari Scuola Materna di Villa Potenza - Centro aggregazione sociale Giardini Diaz
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Il Consiglio Cornunale di Macerata
preso atto
della delibera di approvazione dei progetti preliminari di cui sopra
valutati
positivamente gli orientamenti in essa espressi,
considerato
che per il progetto avente per oggetto la realizzazione del Centro sociale - via Alfieri è stato individuato l'importo di lire
15.000.000 per l'acquisizione di mobili, computer, amplificatori, video e che in allegato alla stessa delibera si fornisce un
elenco che ad una verifica anche superficiale appare largamente insufficente
invita
la Giunta all'utilizzo delle ulteriori disponibilità economiche già previste in sede di Bilancio 96 per l'acquisto di
attrezzature che in sede di attuazione verranno riconosciute come necessarie.
Invita inoltre
per quanto concerne il progetto avente per oggetto Urbanizzazione Primaria - Progetto dei Giardini Diaz, la Giunta ad
attivare gli uffici perchè diano inizio ai lavori inderogabilmente entro e non oltre il prossimo mese di settembre, tenendo
conto che il restauro deve essere rigorosamente conservativo.
Valuta necessario
che la Giunta provveda a dare indicazione agli uffici di definire il tipo di perimetrazione dell 'anello interno dei Giardini
nell 'ambito di una progettazione di alto profilo dell 'intero spazio urbano dell 'area dei Giardini (Mura, Terrazza Parksi,
Forte Macallè) comprensiva di Piazza Pizzarello e Parcheggio autocorriere ".
Sull' ordine del giorno interviene il consigliere CRAIA (POPOLARI E DEMOCRATICI) che
dichiara di condividerne l'impostazione.
SCRIVANI - ASSESSORE - Interviene per la replica e per delle precisazioni.
VOTAZIONE PALESE sull'ordine del giorno
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Consiglieri presenti e votanti
n. 26
Voti favorevoli
n. 26
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Il Presidente, proclamato l'esito della votazione, dichiara che il Consiglio comunale
APPROVA
L'ORDINE DEL GIORNO NEL TESTO SOPRA RIPORTATO.
PER DICHIARAZIONE DI VOTO SULLA PROPOSTA DI DELIBERA INTERVENGONO:
ERCOLI - FORZA ITALIA - che dopo un ampio discorso sull'importanza dei Giardini Diaz, si
esprime anche in merito al parco di Sasso d'Italia ed alla apertura del parco di Villa Lauri, chiamando
in causa più volte il consigliere Marcolini.
MARCOLINI - POPOLARI E DEMOCRATICI - Interviene per fatto personale dichiarando che
non è esatto quanto affermato dal consigliere Ercoli.
BETTUCCI - CITTÀ DELL'UOMO - Dichiara il voto favorevole del suo Gruppo; ritiene la
delibera importante in quanto rivolta - con i tre diversi interventi - a tutte le fasce di età dei cittadini.
MAULO - SINDACO - Dichiara di essere soddisfatto della convergenza che vi è stata sulla proposta
e si augura che accada la stessa cosa quando l'Amministrazione andrà a prendere altre decisioni.
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VOTAZIONE PALESE sulla proposta di delibera
Consiglieri presenti e votanti
n. 26
Voti favorevoli
n. 26
Il Presidente, proclamato l'esito della votazione, dà atto che il Consiglio comunale
ADOTTA
la deliberazione proposta, nel testo riportato in narrativa.
LA DISCUSSIONE VIENE PER IL
RIPRENDERLA SUCCESSIVAMENTE.
DR/
delcc41.doc/delibere/t
MOMENTO
OMESSA,
CON
IMPEGNO A
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OGGETTO: Approvazione progetti preliminari Scuola Materna di Villa Potenza - Centro di
Aggregazione sociale - Giardini Diaz. Modifica programma investimenti 1996.
DISCUSSIONE
SPURI - ASSESSORE
(Inizialmente legge la parte di delibera riguardante l'approvazione del progetto preliminare della
Scuola Materna di Villa Potenza e del Centro di Aggregazione Sociale. )
Signori consiglieri un passo indietro a rimembrare il bilancio, la relazione ed il programma delle opere
pubbliche per il 1995: la Scuola Materna di Villa Potenza era stata inserita per un importo di 500
milioni e parzialmente doveva essere anche finanziata con altri 79 milioni di cui parte sono già stati
spesi per organizzare la recinzione della Scuola, elemento fortemente voluto dalla didattica e dai
genitori già nel bilancio 1995, ma che nella predisposizione del bilancio 1996 è stata riprogrammata
solo per la sua quota parte che sarebbe stata richiesta mediante acquisizione e adesione di mutuo della
Cassa DD.PP., quindi con £.500 milioni.
Nell'attivazione delle ulteriori fasi progettuali è emersa l'esigenza di una rivisitazione del progetto
preliminare, sia in termini tecnici che finanziari, per cui si è alla fine ritenuta idonea e congrua la spesa
occorrente di £.600 milioni come risulta dal quadro economico dell'intervento che potrà essere
finanziato anzichè con l'adesione di mutuo alla Cassa DD.PP. con i residui passivi anno 1995 derivanti
dai proventi del condono edilizio anzichè appunto con mutuo come precedentemente previsto.
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Per quanto invece concerne la realizzazione del centro sociale di Via Alfieri o se vogliamo identificare
meglio quest' opera, la ristrutturazione ed il restauro edilizio della ex Scuola Materna ormai in
prossimità di essere trasferita alla De Amicis, quindi delle opere necessarie a dare sicurezza
impiantistica, fruibilità, accessibilità, anche a portatori di handicap e servizi igienici e infrastrutturali, è
stato rilevato in fase progettuale che la somma che poteva essere occorrente, sempre sulla base del
progetto preliminare, ammonta a £.230 milioni, da finanziare come già indicato nel programma degli
investimenti 1996, con i proventi delle alienazioni immobiliari, proventi che in parte si sono già
realizzati proprio per 23 O milioni attraverso la vendita della Scuola elementare di Via Cincinelli.
Da ultimo, per quanto concerne i Giardini Diaz di cui darò semplicemente un cenno essendo più di
competenza dell' Assessore Scrivani, ci si è orientati verso una progettazione che rendesse funzionale
e completo l'intervento, per cui si è ritenuto di quantificare la spesa occorrente in 930 milioni, anch'
essa come risultante dal quadro economico dell' opera, da finanziare con i residui passivi anno 1995,
derivanti dai proventi del Condono edilizio.
Per quanto sopra esposto occorre quindi procedere alla approvazione degli elaborati tecnici che
costituiscono il progetto preliminare, predisposti dai Settori LL.PP. e Acquedotto e sulla base degli
stessi apportare la conseguente variazione al programma degli investimenti 1996, allegato al bilancio
pluriennale 1996/98 e la relazione previsionale e programmatica nei termini sopra specificati.
Le ulteriori fasi - qui stiamo parlando di essere in fase di progettazione preliminare - e la realizzazione
degli interventi, avverrà sulla base dei provvedimenti dell'Esecutivo comunale, cioè la Giunta, nel
rispetto della normativa vigente in materia che può individuarsi nell'articolo 1, comma 4, del Decreto
Legge 101/95, convertito con modificazioni nella legge 216/95.
(Legge la restante parte della delibera).
Per le due opere che sono deputate alla mia specifica competenza, per maggior chiarimento dei signori
consiglieri, anche se i progetti sono stati, soprattutto quello di Villa Potenza, già visionati in sede di
Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici, vorrei dare qualche nota tecnica esplicativa.
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Si tratta della Scuola Materna di Villa Potenza che va a collocarsi a ridosso della esistente Scuola
Elementare con un corpo di fabbrica architettonicamente e volumetricamente ben distinto e separato
dalla restante scuola, realizzato secondo criteri e tecnologie di assoluta avanguardia e di benessere
didattico, per poter consentire il raggiungimento di maggiori risultati appunto afferenti la didattica,
realizzazione di una mensa posta in comunicazione con il plesso elementare in modo tale di poter
accentrare i servizi e garantire la fruibilità di questo importante elemento da parte di tutti quanto gli
alunni e realizzazione quindi di un' opera che vede nella presenza del legno alcune sue importanti
caratteristiche, quindi materiali naturali, materiali assolutamente atossici, materiali che possono
garantire nella loro avanguardia tecnologica che quindi li rende assai meno deperibili che non magari
altre componenti quali ad esempio il calcestruzzo, una maggior umanità, una maggiore costruzione più
a misura d'uomo di quanto magari non possa essere un più nudo prefabbricato.
Sono state compilate le schede che dettagliano complessivamente l'intervento nelle sue componenti
per le quali troviamo delle opere a base d'asta per 526 milioni circa e poi successivamente per IVA,
imprevisti e spese generali, 75 milioni, che fanno assommare il tutto a 600 milioni.
Vorrei dare in questa sede un plauso agli uffici per il modo estremamente professionale e completo
con il quale hanno realizzato questo progetto, che onora di essere uno dei primi progetti realizzati a
stretto termine nella legge Merloni, vale a dire un progetto totalmente esecutivo dalla prima all'ultima
parte, interamente progettato all'interno dell'Ufficio, sia per la parte strutturale, sia per la parte
impiantistica che tecnologica e architettonica, per il quale l'ufficio progettazioni del Settore Lavori
Pubblici, ha dato veramente capacità di saper tradurre in pratica disposizioni di legge che molto spesso
sono il più arduo ostacolo da superare per arrivare ad un' opera che possa essere così appaltata
interamente a corpo.
Significa quindi poter avere una scuola chiavi in mano eliminando sul nascere tutta una serie di
problematiche inerenti poi alla contabilità e quant' altro nel caso di lavori effettuati a misura.
Per la Scuola viene ovviamente individuata tutta una serie di materiali, oltre al legno che è presente
anche nella pavimentazione, quindi che è sostanzialmente calda e idonea all'uso, impianti di
riscaldamento a pavimento, quindi creanti il maggior benessere per i bambini.
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Per quanto riguarda il Centro di Via Alfieri, si tratta di un interessante complesso architettonico ben
datato anche per la sua configurazione, il quale da questa estate verrà "abbandonato" dall'attuale
Scuola Materna che troverà collocazione presso la Scuola De Amicis, per i quali fervono a tappe
forzate le operazioni di ultimazione dei lavori da effettuare per dare funzionalità quindi al plesso
materno.
In questo immobile che sostanzialmente si è ben conservato nel tempo anche se la sua configurazione
architettonica lo data, come dicevo, e lo fa appartenere ad altri tempi: gli infissi, la necessità di un
impianto di riscaldamento, la presenza ovviamente di servizi igienici calibrati per l'utenza di Scuola
Materna, quindi non idonei per poter assorbire una attività pubblica, la necessità di abbattere le
barriere architettoniche fra il piano terra ed il primo piano, la necessità di avere una impiantistica, la
necessità quindi di ricreare dei bagni.
Tutte queste operazioni, le quali sono indipendenti in ogni caso dall' eventuale utilizzo che verrà fatto
da questo immobile o dalle modalità di utilizzo attraverso il quale si potrà accedere a questo immobile,
sono quelle opere di restauro e risanamento conservativo le quali permettono - una volta che le stesse
siano state eseguite - di dire al Comune che c'è la possibilità di usufruire di alcuni locali per i quali non
c'è pericolo per quello che riguarda l'impiantistica elettrica, nè per l'impiantistica di riscaldamento, non
ci sono vetri che si rompono, esistono collegamenti per portatori di handicap per il piano terra ed il
piano primo, esiste la possibilità di avere bagni per portatori di handicap, esiste una cucina che possa
essere in regola con tutta la normativa antincendio e con le prescrizioni dei Vigili del Fuoco.
Quindi su questi dati si è basata la previsione progettuale preliminare che tra le altre cose fa residuare,
rispetto ai 230 milioni una cifra pari a circa 15 milioni che potrà essere utilizzata per l'acquisto di
eventuali infrastrutture.
E' emerso nella Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici come pur potendo essere anche lungo
l'elenco delle infrastrutture da acquistare, computer, sedie, impianti amplificazione, luci, banchi, tavoli
e quant' altro, la indicazione di questa cifra di 15 milioni, dà possibilità di poter scegliere, in chiusura
della realizzazione dell' opera, tra le prime che possano essere ritenute più importanti, facendo magari
salvi successivi finanziamenti ma anche direi ad una migliore identificazione delle attività che vi si
svolgono all'interno, l'acquisto di eventuali altri elementi di arredo o di infrastrutture.
In sintesi le opere che debbono essere realizzate sono: riparazione, sostituzione e ridimensionamento
di infissi, rifacimento totale dell'impianto elettrico, realizzazione di
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un ascensore o di una piattaforma elevatrice comprese le opere murarie per passare dal piano terra al
primo piano, spostamento della centrale termica dal piano seminterrato al piano copertura e
sostituzione quindi della caldaia, rifacimento dei bagni con predisposizione di bagno per portatori di
handicap, rifacimento della scala di accesso al piano seminterrato e trasformazione della ex cucina.
Tutto questo, iva compresa per una cifra di 215 milioni ed essendo lo stanziamento previsto di 230
milioni, si potrà, fino alla concorrenza di 15 milioni, iva inclusa, andare a scegliere tra sedie, tavoli,
impianti di amplificazione e quant' altro, quelle infrastrutture che si riterranno più necessarie per
l'inizio dell'attività all'interno del centro .
Tutto questo con riserva che ovviamente è propria - ed è giusto che venga detto al momento della
approvazione del progetto preliminare - poi della miglior quantificazione e miglior definizione del
quadro economico dell'intervento a seguito della progettazione esecutiva e quindi miglior
identificazione delle opere sia quantitative che qualitative ed economiche che dovranno essere
eseguite.
Per quanto riguarda gli emendamenti proposti dalla Commissione, ritengo di poter tranquillamente
affermare che la Giunta accoglie pienamente le osservazioni che sono state formulate in sede di
Commissione. La prima riguardava il fatto che tra un numero ipotetico e futuribile ma da calibrare
bene anche in relazione a quello che si fa all'interno del Centro Sociale di Via Alfieri, la spesa di 15
milioni impone ovviamente una scelta tra un numero di elementi di arredo e di infrastrutture che
possono essere acquistate.
Quindi sarà il progetto definitivo ed esecutivo che racchiuderà sicuramente al suo interno questi 15
milioni e se dovesse esserci qualche economia, anche qualcosa di più, a individuare quale quota parte
della somma possa essere spesa per acquistare queste suppellettili e questo mobilio.
Il primo emendamento riguardava il fatto di utilizzare solo fino alla concorrenza di 15 milioni, per cui
la Giunta lo fa sicuramente proprio.
Così come fa proprio l'impegno che tradotto in termini economici può rappresentare questo: dei 300
milioni che erano previsti all'atto iniziale nel bilancio 1996, lo spostamento a 230 milioni di cui
abbiamo discusso oggi per poter realizzare quest' opera, determinano una differenza di 70 milioni.
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41 del 10 GIUGNO 1996 PROT. N. 17248
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L'impegno può esserci da parte dell' Amministrazione nel proseguo a reperire nelle forme di bilancio,
il finanziamento degli altri 70 milioni che oggi non sono stanziati per quest' opera, per andare a
completare la realizzazione degli acquisti delle altre opere inffastrutturali di mobilio e di arredo, che
fanno parte di quel lungo elenco che ho fatto prima. La Giunta non ha alcun rilievo da opporre a
queste osservazioni fatte in sede di Commissione.
Questo per quello che riguarda le prime due opere pubbliche, per la terza, illustrerà l'Assessore
Scrivani.
SCRIVANI - ASSESSORE
Credo sia chiaro a tutti che il restauro dei Giardini Diaz sia un problema non identificabile con il
semplice restauro di un Giardino, ma sia una questione grandemente importante per la città, sia in
termini ambientali e urbanistici per la sua posizione, che per il valore storico e quindi per l'importanza
che ha per i cittadini, per la sua presenza.
Questo è uno dei motivi per cui solo ora arriva in questa sede un progetto preliminare in quanto
l'Ufficio ha dovuto valutare delle complesse situazioni rispetto sia alla funzione di questo Giardino
rispetto alla città, sia problemi di compatibilità con la Sovrintendenza che lo riconosce come bene
storico, sia rispetto alle esigenze dell' Autorità ambientale e Forestale che ci ha dato non pochi
problemi sul modo di intendere un restauro di un Giardino ottocentesco e quindi creato e progettato
con sistemi e con concetti che forse possono essere superati per questo tipo di concezione di rispetto
dell' ambiente.
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Comunque la prima chiarificazione che va fatta è che comunque questo progetto che nella fattispecie,
nel contenuto della delibera di oggi riguarda il restauro del solo anello identificato all'interno di quella
che era la recinzione, il progetto così come completamente inteso, si inserisce in tutta quell'area che va
dalle mura urbiche, dalla zona del Convitto o per lo meno dalla zona del bar di Narciso, fino alla
Piazza Garibaldi e scendendo fino a tutto il Giardino compreso il piazzale Parksì, arrivando fino al
limitare della zona verde.
Questo significa che questa comunque è una zona urbana con funzione di relax e di ritrovo per la città,
una zona caratteristica verde, che quando si riuscirà a liberarla dall' attuale funzione di terminal delle
autolinee, quando si riuscirà a levare completamente il traffico urbano in questa zona. sicuramente
avrà una funzione ed una identificazione unitaria, quindi il progetto di restauro del Giardino s inserisce
sicuramente in questa visione unitaria che farà parte del progetto definitivo esecutivo.
Però c'è una identificazione che ci permette di andare avanti con il restauro e cioè che comunque
questa presenza storica dell'anello è una presenza che vive in qualche modo di luce propria e che va
confermata.
Pertanto il rapporto di interconnessione di unitarietà con gli spazi esterni che potranno essere verdi o
comunque omogenei al Giardino non annulleranno quel senso fisico dell' anello, proprio perchè è una
presenza alla quale la città non vuol rinunciare o per lo meno questa è l'impostazione che noi abbiamo
dato a questo tema.
Va detto però che in questa sede non è l'approvazione di un progetto esecutivo, ma è l'approvazione di
una scheda preliminare che ci permette di approfondire il tema progettuale e arrivare ad un progetto
esecutivo che fa parte della spesa complessiva relativa al restauro.
Pertanto nei prossimi periodi la progettazione di questo Giardino, sia nei termini esecutivi nel restauro
del patrimonio arboreo e dell' arredo del Giardino stesso, sia nella sua parte relativa all'inserimento come dicevo prima - in un progetto globale del sito, è materia che verrà verificata, discussa e
riproposta, secondo i termini appropriati prima del cantieramento di questi lavori.
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Questo lo dico perchè voi potrete vedere nella scheda che vi è stata fornita, una serie di questioni
molto specifiche, che sono alla base di una relazione, di un preventivo di spesa che sia quanto meno
veritiero.
Ora, sulle specifiche, sulle cose previste, ancora abbiamo l'opportunità di discutere nella fase di
progetto esecutivo e quindi forse si poteva presentare una scheda ancora meno specificata.
L'Ufficio ha dato una sua impostazione precisa che è una linea mediana tra tre: quella minimale del
semplice restauro, della semplice manutenzione straordinaria di quello che vediamo ora, ripristinando
le siepi, sostituendo le piante che sono a fine ciclo vitale e quella all' eccesso opposto di recupero
filologico del giardino ottocentesco andando a recuperare quello che si ritiene originario ed
eliminando quello che si ritiene superfetazione, si ritiene modifica non giustificata degli anni
successivi, quindi il recupero totale dell'idea del Giardino ottocentesco governato con gli alberi a
forma geometrica regolare con recinzione in ferro battuto e quant' altro voi possiate immaginare
quando pensate ad un Giardino ottocentesco.
Tra queste ipotesi estreme l'Ufficio ne ha ipotizzata una che vede il rispetto della natura, del Giardino,
quindi della logica con cui questo Giardino è stato creato, ma, ancor più per il fatto che non si riesce
effettivamente e realisticamente a capire qual è la sua forma veramente originaria perchè c'è una
successione di operazioni in questo Giardino che determina il suo formarsi in fieri negli anni, per cui
all'origine era addirittura un galoppatoio, per cui la logica portata avanti dall'Ufficio è stata quella di
recuperare come dicevo la natura del Giardino, però nella consapevolezza del fatto che operiamo nel
1996, quindi apportando tutta quella parte di inventiva o iniziativa o aggiornamento che è dato dalle
conoscenze sia tecniche che progettuali che nascono dal fatto che siamo circa cento anni più in avanti
rispetto a quando questo Giardino è stato concepito.
Per la verità è stato realizzato a partire dal 1905, ma con concetti che si riprendono completamente
all'idea del Giardino ottocentesco.
Pertanto questa valutazione che sto facendo è per dimostrare che le ipotesi che sono state ipotizzate in
questa scheda, sono motivazioni di una scelta ben precisa, però preliminare che quindi si sottopone,
nella fase esecutiva, a tutte le verifiche del caso, anche relativamente all'idea che ognuno di noi
cittadino di Macerata, si è fatto di questo Giardino.
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Pertanto l'Amministrazione, la Giunta, prende atto ed accoglie di tutte quelle proposte che la
Commissione Ambiente ha fatto ed ha semplificato tutte quelle particolarità che potevano essere scelta
predeterminata e sulla quale invece c'è esigenza di discutere, modificando però quella che è stata la
richiesta della Commissione in base ad esigenze tecniche e mi spiego meglio: fondamentalmente le
richieste della Commissione Ambiente sono state tre, la prima delle quali condivisa completamente
dalla Giunta e dall'Ufficio Tecnico. C'è una premessa che forse qualcuno non sa se non ha letto con
attenzione la scheda, ed è quella che da una valutazione fitosanitaria del patrimonio arboreo, è venuto
fuori che comunque c'è la necessità di sostituire in un tempo da definire il 60% circa del patrimonio
arboreo, in quanto una mancata manutenzione, una mancata preveggenza rispetto a questo patrimonio,
ha fatto si che contemporaneamente gran parte del patrimonio sia arrivato a fine ciclo vitale, o per
decorrenza del ciclo naturale, o per malattie intercorse negli anni delle quali gli alberi attualmente
esistenti soffrono.
Pertanto, premesso questo, si è richiesto da parte della Commissione - dicevo fatta propria come
prescrizione - di attuare questa sostituzione delle piante, nella maniera quanto più progressiva e
indolore possibile per l'impatto che può avere nei confronti della città quando un' area così piantumata
si troverebbe ad essere non dico desertificata, ma grandemente spogliata.
Questo quindi fa si che nella scheda originaria, prima del passaggio in Commissione fossero stati
individuati tre interventi in tre anni consecutivi, mentre questi interventi saranno definiti nel tempo in
maniera più precisa nel corso della progettazione, quindi con un tempo quanto mai lungo però che va
sempre relazionato e questo è importante dirlo, alle esigenze tecniche del cantiere, perchè l'impatto
visivo di una sogliazione del giardino può essere alternativa ad una sensazione di cantiere sempre
presente nel corso degli anni.
Quindi si tratterà - in termini tecnici e questo si può fare - di coniugare le due esigenze per cui non si
debba poi rimettere mano a cose fatte tipo aiuole che stanno sopra all' albero che poi bisogna levare e
per levarlo bisogna fare delle aperture molto grandi. Quindi questa è la prima esigenza e viene
completamente accolta.
La seconda esigenza era quella di mantenere - siccome nel progetto è previsto il restauro e la
riqualificazione della fontana con previsione di aiuole contornanti la stessa - la richiesta della
Commissione Ambiente era quella di non inserire le aiuole per mantenere uno spazio centrale di
relazione completamente fruibile, quindi
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pedonabile per ciò l'eliminazione di queste aiuole che rendono il giardino un po' vincolante, un po'
cosa da vedere e non toccare.
Questa richiesta è stata altrettanto accolta, però come voi potete vedere non è stata levata la spesa
prevista per le aiuole perchè in ogni caso se non si fanno le aiuole bisognerà prevedere delle spese per
la riqualificazione di quella parte che rimane libera, quindi che sia una pavimentazione o un
trattamento della zona, è sicuro che comunque è una zona da pensare in maniera riqualificata e
pertanto a livello di preventivo preliminare quale è quello che vediamo adesso, la spesa rimane
confermata.
L'ultimo termine preso in considerazione è quello della recinzione: qui il discorso si può fare
abbastanza similmente a quello precedentemente fatto e cioè la valutazione tecnica esecutiva capirà la
misura di come questa recinzione debba non essere fronte di divisione rispetto al verde che si dovrà
creare all' esterno in questo progetto globale e come invece debba essere elemento di identificazione,
di quell'anello storico che si vuole mantenere; identificazione e forse anche protezione in quanto è
strettamente collegato il concetto di protezione rispetto a ciò che si vuoI fare all'interno, se bisogna
riprendere con maggiore forza l'idea del giardino ottocentesco prezioso di aiuole, roseti e quant' altro,
bisognerà comunque prevedere, per non avere un degrado istantaneo, una protezione.
Che questa protezione poi sia fatta di materiale artificiale tipo inferriata in ferro battuto o che sia fatta
di materiale vegetale tipo siepe in bosso o altro, questo comunque comporta una previsione di spesa.
Allora la previsione di spesa di 120 milioni è misurata sull'idea di una recinzione rigida, quella in
materiale metallico, ma al suo interno prevede e contiene una ipotesi di minore spesa che comunque è
da prevedere che è quella di una protezione vegetale.
Pertanto anche in questo caso si è voluto mantenere, visto che siamo in fase di previsione preliminare,
questa spesa.
In questo senso e solo in questo senso, la Giunta - quindi sentiti elementi tecnici - ha modificato
minimamente quelle che sono le richieste della Commissione Ambiente.
C'è da dire - e questo voglio che sia chiaro - che allora se voi prendete l'elenco delle spese, non ha più
senso, seppure non è stato eliminato, parlare di primo intervento di piantumazione di essenze arboree
con secondo e terzo intervento, ma si deve
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considerare la somma delle cifre per tutti e tre gli interventi da definire in un intervento più o meno
frazionato a seconda di come le previsioni tecniche verificheranno questa richiesta della Commissione
Ambiente.
Credo che, in conclusione del mio intervento, si debba dire che nè l'Amministrazione, nè il Consiglio
si vorrà sottrarre ad una valutazione del progetto - i termini vedremo poi quali saranno - ma è
comunque una esigenza quella di confrontarsi per quanto riguarda uno spazio che comunque fa parte
della storia di tutti i cittadini e della città stessa, pertanto sarà necessario discutere semmai su che cosa
si intende quando si parla di questo spazio, quindi andrà comunque riferito a questo progetto globale
del sito il quale a sua volta è influenzato da scelte urbanistiche tipo quella della nuova stazione delle
autolinee o di qual è il rapporto viabilistico che si verrà a creare nel corso del medio periodo,
relativamente a quello che è il viale sovrastante, che pure è stato creato con la stessa logica del
Giardino Diaz.
FAZI - PRESIDENTE
La proposta di delibera ha il parere del settore LL.PP., il cui Dirigente si è espresso favorevolmente in
ordine alla regolarità tecnica della proposta di deliberazione e del Dirigente del Settore Ragioneria in
ordine alla regolarità contabile, nonchè il parere del Segretario Generale sulla legittimità della
proposta.
Inoltre la pratica è stata sottoposta per i pareri di competenza, alla Commissione Bilancio e
Programmazione Economica che l'ha esaminata in data 7.6.96, presenti 5 consiglieri e con voto
favorevole espresso all'unanimità. Sono state fatte delle osservazioni rispetto al progetto della Scuola
elementare di Villa Potenza: parere favorevole senza rilievi; rispetto al progetto Centro di
Aggregazione Sociale è stata sollecitata una particolare attenzione alla previsione dei 300 milioni già
inserita nel
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41 del 10 GIUGNO 1996 PROT. N. 17248
bilancio 1996 approvato dal Consiglio; rispetto al progetto dei Giardini Diaz, parere favorevole per
quanto attiene gli aspetti finanziari rimettendosi per la proposta di merito alle risultanze della
Commissione Ambiente e Territorio.
La proposta è stata altresì sottoposta alla Commissione Ambiente e Territorio che l'ha esaminata
definitivamente il 7.6.1996, presenti 6 consiglieri; la stessa ha proposto una serie di emendamenti che
sono stati distribuiti. Rispetto alla realizzazione del centro Sociale di Via Alfieri il primo
emendamento è stato fatto proprio dalla Giunta anche se non trascritto e quindi sarà riportato nella
stesura definitiva, per cui non è necessario che si torni a discuterlo e votarlo; il secondo emendamento
è stato fatto proprio dalla Giunta nel contenuto, ma per ragioni tecniche, non essendo ci la copertura
dei 70 milioni, non è possibile inserirlo nella delibera.
Rispetto agli emendamenti sul progetto dei Giardini Diaz, anche questi sono stati distribuiti, essi sono
stati accolti nella proposta di deliberazione per cui non è necessario metterli in votazione.
GISMONDI - RIFONDAZIONE COMUNISTA
- Presidente della Commissione consiliare II Come Commissione abbiamo esaminato ciò che era di pertinenza più della nostra Commissione e cioè
relativamente al bilancio e come giustamente già il Presidente ha letto dal verbale, la Commissione ha
espresso tre pareri relativamente alle tre opere.
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Per quanto riguarda la Scuola Materna di Villa Potenza, parere favorevole senza rilievi, anche perchè
segue precedenti delibere, crediamo che questo sia un altro tassello importante verso la scuola
pubblica.
Per quanto riguarda il Centro di Aggregazione Sociale, la Commissione ha ritenuto che
l'Amministrazione potesse in qualche modo mantenere quello che era stato in parte già previsto nella
relazione programmatica al bilancio sugli investimenti, cioè mantenere i 300 milioni già previsti in
bilancio, perchè crediamo che le opere infrastrutturali relativamente a questo Centro abbiano bisogno
di più dei 15 milioni previsti in questa delibera, si capisce che i 230 milioni erano d'obbligo essendo
quelli disponibili dalla riconversione avvenuta; comunque prendiamo atto dell'impegno preso dall'
Amministrazione.
Credo che questo Centro Sociale possa essere un centro per aggregare sia giovani che meno giovani e
comunque per mettere insieme delle realtà maceratesi che hanno bisogno di spazi per potersi
esprimere.
Per quanto attiene invece il terzo punto, quello riguardante i Giardini Diaz, la Commissione ha
espresso parere favorevole dal punto di vista finanziario e comunque per gli aspetti più tecnici si
rimette a quanto deciso dalla Commissione Ambiente e Territorio.
BETTUCCI - CITTÀ DELL'UOMO
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pag.14
- Presidente Commissione Ambiente e Territorio
La Commissione, parallelamente alla Commissione Bilancio ha esaminato la proposta di delibera
relativa ai progetti preliminari delle tre strutture: Scuola Materna di Villa Potenza, Centro Sociale di
Via Alfieri e l'opera di urbanizzazione primaria relativa ai Giardini Diaz.
Non ho ben capito la questione degli emendamenti relativi al Centro Sociale di Via Alfieri e chiedo
spiegazioni al Presidente.
FAZI - PRESIDENTE
Quanto proposto dalla Commissione è esaurito, anche se un emendamento, il secondo, per motivi
formali, non essendoci la copertura della spesa, non può essere accolto, quindi deve essere riformulato
in altri termini.
COMUNE di MACERATA
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BETTUCCI - CITTÀ DELL'UOMO
- Presidente Commissione Ambiente e Territorio
Penso che l'impegno preso di fronte a questo Consiglio dall' Assessore possa chiudere la questione e
successivamente è stato già distribuito un ordine del giorno con il quale si invita la Giunta a prendere
in considerazione in particolar modo quello che veniva indicato nel secondo emendamento per la
struttura di Via Alfieri.
Per le due opere relative alla Scuola di Villa Potenza ed al Centro di Via Alfieri, non abbiamo nulla da
evidenziare se non quello che ha già detto l'Assessore, l'impegno messo dall'Ufficio per quello che
riguarda la progettazione in particolar modo della struttura di Villa Potenza e vorrei far notare, come
ho già fatto in sede di Commissione, tutta la serie di Decreti e Leggi ai quali i progettisti - in questo
caso la struttura pubblica - sono soggetti e che sono stati alla base della progettazione, in quanto si
chiede ed è stata progettata una struttura non soltanto sulla carta, ma realizzabile e per ciò realmente
eseguibile. Di questo bisogna dare atto all' efficienza dell'Ufficio LL.PP.
Per quello che riguarda il centro Sociale di Via Alfieri volevo far notare che nel punto 4 della scheda
tecnica viene indicato come prima creazione di un centro sociale giovanile autogestito; diciamo che
questa fase dovrà essere più approfonditamente studiata e discussa nella città, se autogestita o se
gestita a livello di Comune o di cooperativa o di convenzione, tutta una cosa per la quale c'è un
dibattito nella città.
Per i Giardini Diaz, gli emendamenti che sono stati proposti, hanno alla base un unico criterio, quello
di legare la progettazione e gli interventi nell' ovale dei Giardini Diaz, ad una progettazione globale
dell' area che veniva indicata prima dall' Assessore, dalle Mura Urbiche, a Via Mugnoz, a Via
Cadorna, dal Forte Macallè alla gelateria Narciso.
L'intervento conservativo del Giardino che risale ai primi del '900 dovrà essere vista in una
progettazione appunto più globale riconsiderando tutte le aree oggi che abbiamo asfaltate, dove
vengono fuori come funghi sei alberelli. Dobbiamo anche considerare la terrazza Park Sì e quei
fazzoletti di verde che abbiamo, come vanno ad integrarsi con tutto il Giardino Diaz.
COMUNE di MACERATA
CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERAZIONE N.
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Gli emendamenti partivano da questa considerazione per ciò accogliamo l'impegno e l'intenzione della
Giunta relativamente alla sistemazione della fontana ed alla sistemazione del contorno dell'ovale, se
appunto fare la recinzione o no, comunque l'impegno di spesa va inserito in quanto questo dovrà
essere valutato nel progetto complessivo.
Un altro elemento importante di questo intervento è l'evoluzione che ha avuto il Giardino Diaz in
questi anni, dal Giardino dei primi Novecento, a luogo di incontro tra gli studenti, tra bambini e nonni,
per ciò anche luogo di un mini parco giochi per bambini che è stato sicuramente preso in
considerazione anche dal fatto che è previsto il suo spostamento durante l'esecuzione dei lavori,
speriamo proprio nelle adiacenze della stessa area, per ciò utilizzando delle superfici asfaltate ma che
dovranno essere sistemate un po' a verde, quindi un luogo necessario per tutti.
Vorrei rimarcare la necessità e un impegno da parte della Giunta ad immediatamente avviare una
progettazione o per lo meno una programmazione a livello di verde dell' area interessata, naturalmente
questo va ad interessare un altro aspetto, quello dello spostamento della stazione delle autocorriere
extraurbane, quello della definizione degli attracchi meccanizzati tra i Giardini Diaz ed il centro
Storico, naturalmente una programmazione e non una progettazione perchè sicuramente avrà tempi
lunghi, ma nella realizzazione specifica dei lavori dell' ovale, dobbiamo sicuramente guardare a lungo
in quanto siamo condizionati proprio da queste opere che dovranno essere realizzate, ma avere
comunque un quadro d'insieme e proporre un disegno che sia fattibile e che si integri bene - come
viene detto nella premessa della relazione - con il tessuto urbano circostante in cui è inserita l'area dei
Giardini Diaz.
BENEDETTI - PDS
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CONSIGLIO COMUNALE
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Per mia buona sorte sono presenti ex amministratori questa sera ed è presente il candidato Sindaco
Ercoli ed è presente l'Assessore Scrivani che ci ha illustrato il progetto che riguarda i Giardini Diaz ed
essendo o firmata[!o di un ordine del giorno che tocca alcuni problemi tra cui quello dei Giardini,
approfitto della presenza di illustri colleghi per porre tre domande.
Il primo ordine di quesiti agli ex Amministratori, non aspetto una risposta specifica, forse se l'aspetta
la città o queste forse politiche che oggi 'amministrano: come è possibile l'aver tollerato negli ultimi
venticinque anni un così alto livello di degrado, al punto tale da doverci obbligare ad un intervento
sproporzionato, anche nell'ipotesi in cui addivenissimo alla prima ipotesi sottoposta alla attenzione di
questo Consiglio da parte di Scrivani e cioè un restauro eminentemente se non esclusivamente
conservativo nel senso di riportare a vent' anni fa con ghiaia e sabbione, lo stato del Giardino inteso
come parte centrale del Giardino.
La domanda che farei ad Ercoli è che gli chiederei di ribadire il motivo per cui in campagna elettorale
aveva indicato - almeno così io ho ritenuto che facesse - nella persona dell' architetto Portoghesi, uno
dei suoi più eminenti collaboratori e nel corso del mio intervento dirò perchè è importante una
apertura di senso di questo tipo.
All'Architetto Scrivani invece chiedo di essere interrotto ogni qualvolta non sarò in grado di riportare
fedelmente il suo pensiero e il prospetto al progetto dell'Ufficio e i rapporti che tra Ufficio, Assessore
ed esponenti di questo Gruppo consiliare, hanno preceduto la presente discussione.
Se è irrituale la mia offerta al pubblico di discussione su questo tema che prelude a discussioni a
tappeto nella città che noi inaugureremo, lei mi stigmatizzi Presidente.
Cumulo l'intervento sui Giardini Diaz e l'ordine del giorno da me presentato in un'unica ricostruzione
ed affermo quello che in altra sede ho già detto. Prima che la città di Macerata si doti di una classe
dirigente in grado di competere con le più avanzate città del Nord nel campo dell' Amministrazione
Pubblica, devono passare ancora molte lune.
COMUNE di MACERATA
CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERAZIONE N.
41 del 10 GIUGNO 1996 PROT. N. 17248
Prima che questa classe dirigente, ammesso e non concesso che nelle grandi città del Nord - e quando
dico Nord non mi riferisco solo alla Padania, ma al Nord Europa, avendo io sperimentato cosa
significa intervenire nel territorio e modificarlo nel rispetto del passato e nelle aspettative del futuro, io
credo che bisognerà dotarsi di tanta pazienza e di molta umiltà concettuale prima, di abilità strategiche
poi nella attuazione del pensiero teorico, in maniera tale da consentire a tutti, destra o sinistra, di non
commettere più quegli scempi che hanno caratterizzato tutto il secondo dopoguerra, senza eccezione
alcuna.
Dopo di che io chiederò ad un tribunale della ragione, se esiste e se mai esisterà, dove è andata a finire
questa Macerata e se per rispetto al traffico o per rispetto alle automobili, noi oggi dobbiamo limitare
un intervento su un laghetto o su un alberello o su quattro alberelli a 400.000 lire l'uno o a 4 milioni
l'uno, a seconda del progetto, a seconda dell'altezza e della vetustà, senza considerare che qualunque
intervento che incida significativamente sul territorio urbano, sia esso del centro storico, sia esso della
periferia, richiede una attenzione culturale così notevole da spaventarci rispetto alla mediocrità che
siamo adusi a sopportare e a realizzare.
Ciò premesso il progetto dell'Ufficio mi preoccupa, per fortuna vi sono stati alcuni emendamenti in
sede di Commissione - è appena il caso di ricordare che la Commissione si è tenuta venerdì per il
Consiglio del lunedì - che hanno consentito di riportare nel piano della discussione precedente tra
forze politiche e potere esecutivo, le direttive teoriche e politiche che ispirano la scelta, perchè il PDS
tiene a presentarsi alle elezioni, anzi alla città, con un' opera finita, della quale non doversi vergognare
e per la quale si può spendere qualche grammo di fosforo perchè non è detto che un restauro come ho
scritto, rigorosamente conservativo richieda poca intelligenza nella sua attuazione, anzi, ne richiede
molta.
Richiede la conoscenza della storia della città e richiede la conoscenza di criteri per il rispetto del
passato e dell' accettazione realistica dello sviluppo cittadino attuale. Spero di essere stato chiaro su
questo punto: realistica. Quindi realisticamente se c'è una stazione delle auto corriere che impedisce il
restauro rigorosamente conservativo dei Giardini Diaz, quella stazione delle corriere va rimossa, va
piazzata in un punto che noi abbiamo indicato dal quale poter partire per organizzare un restauro totale
di una parte, la più significativa della città.
Lo schema del progetto dei Giardini Diaz comunque accettato o no, richiede un impegno finanziario
che è relativamente molto notevole perchè abbiamo detto che è rigorosamente conservativo.
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Ebbene io esigerei da una forza politica che si predica di sinistra, che si dice molto attenta ai problemi
dell'ambiente, ai problemi dell'urbanistica, al rispetto ed alla tutela delle fasce minori che sono quelli
che abbisognano di tutela dal traffico, dall'inquinamento, dalla vita dissennata che coloro che sono
chiamati a produrre comunque conducono e quindi destinare se non proprio delle riserve indiane,
almeno delle aree di parcheggio ecologico in cui potersi ristorare nel pieno rispetto di alcuni richiami
naturalisti ci, cioè un Giardino, perchè io non posso tollerare che dopo tre anni di insediamento di
questa Giunta ancora dopo che questo Consiglio ha votato pressoché all'unanimità un termine di tre o
sei mesi perchè fosse presentato questo progetto che viene presentato con un anno di distanza e con
una lacuna fondamentale - Ercoli - dov'è il criterio politico ispiratore? E' l'Ufficio che lo dà o le forze
politiche, le quali, riappropriatesi del primato della politica, riportano la discussione laddove la
discussione deve andare e cioè qual è la città che vogliamo per il nostro prossimo futuro e, se del caso,
siamo così intelligenti, del futuro anteriore.
lo non lo vedo questo, così come non l'ho visto - e mi sono per ciò scagliato contro una improvvisata
proposta di creazione di un Seminario Internazionale in un'area adiacente la città, la costruzione di
Macerata 2, senza che prima le forze politiche insieme, comprese anche quelle di minoranza, perchè
per questioni che riguardano il futuro della città si possono trovare anche punti di convergenza, per lo
meno in sede di discussione - dicevo, senza che ci sia stata l'espressione dell'orientamento politico.
Allora chi sta parlando ha già più volte, in diverse sedi, manifestato la volontà di incidere
significativamente con un intervento fortemente conservativo, i Giardini e le zone prospicienti, perchè
noi daremo un segnale eminente, un segnale superiore, maggiore, di consapevolezza, nel momento in
cui ridoteremo la città di un' area estesissima e molto significativa della sua storia più recente, la parte
più bella, che non è quella medioevale, ma quella del periodo della Belle Epoque.
Non ci può essere solo nostalgia nella rievocazione del bello, c'è la giusta affermazione di taluni
principi che devono diventare azione politica e siccome la parte che riguarda le mura di Viale
Puccinotti, e i Giardini Diaz e quello che era Forte Macallè e la Rotonda e quella che era la parte di
Via Morbiducci è stata stravolta dal traffico ed è stata in qualche modo confusa, tirata in mezzo come
se fosse indifferentemente Via Spalato o le Mura di Tramontana per un corsa di auto, pensate quale
forza rivoluzionaria potrebbe avere in una civiltà che si sta incartando su sè stessa, una incisiva azione
di riproposizione di valori umanistici.
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Abbiamo un Giardino in cui si debba e si possa - come a Venezia è obbligatorio camminare a piedi
perché non ci sono vie di comunicazione diverse dall'acqua - in cui sia precluso a priori il senso stesso
del trasporto veicolare su quattro ruote.
E' reazionario questo progetto, è insano, oppure - Assessore Scrivani - sarebbe stato questo il primo
progetto da porre all'attenzione delle forze politiche?
E l'ordine del giorno, quando dice invita la Giunta a riflettere, a riproporre, a ripensare, ecc., poichè
non è uno strumento legislativo vincolante, ma è un impegno politico che il Consiglio assume davanti
alla città, davanti all'Esecutivo, esige dall'Esecutivo che il Sindaco e la Giunta, politicamente
assumano davanti a tutto il Consiglio comunale e solo in questo senso può essere letto l'ordine del
giorno, ciò significa che il progetto, al di là di alcune significative esperienze che potrebbero essere
quelle di mantenere il Giardino ottocentesco ed il aghetto perché forse i cittadini macerate si se lo
aspettano, sono dettagli nella sede esecutiva, tuttavia abbia alle spalle questo pensiero, pensiero
semplice ma che richiede azioni complesse e non è un gioco di parole.
Dopo di che mi chiedo come sia possibile dover pensare di spendere decine e decine di milioni per
cambiare degli alberi adulti che nessuno ha mai sognato di dover sostituire man mano che si
ammalavano; mi chiedo come è possibile che dovremo spendere parecchi milioni per rimettere della
ghiaia, ma che ci voleva a farlo nel 1979 o nel 1982? Che ci voleva a buttare un po' di ghiaia laddove
c'era il passeggio?
La ghiaia serve a non fare fango, ora invece è impraticabile, che cosa ci voleva a riportare un po' di
sabbione o a sostituire le panchine distrutte dai vandali durante la notte? Perchè furono abbattute le
recinzioni? Perchè ogni superfetazione successiva è stata tollerata? Cosa sono quei tubi di cemento
che stanno intorno ai viali? Sono la tana per profughi palestinesi, ma qui non ne abbiamo, sono solo
sporcizia! Perchè questa trascuratezza?
L'Ufficio fa dei progetti però non si è mai visto un camion che si azzardasse a portar via quei residuati
bellici costituiti da quegli orrendi residui di cancello verde che sono rimasti moncherini arrugginiti che
sono pericolo, insidia, giuridicamente parlando, nei confronti dei pochi avventori.
Non continuo perchè trasecolo ogni volta che ci penso, eppure quello dovrebbe essere il lasciapassare,
l'ingresso della città, per chi scende dalle corriere. Quindi
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accortamente l'ufficio verifica e dice che bisogna richiudere i Giardini perchè altrimenti di notte
avremo i vandali o quelli che si drogano, perchè comunque va salvaguardato, perchè dovremo
spenderci del denaro per rimettere dentro magari i vecchi pastorali che furono improvvisamente
sostituiti da robaccia che sembra i cortili di Brooklyn.
Scusate la retorica e l'enfasi, però ritengo che la civiltà si manifesti nel prendersi cura delle proprie
cose, non nella sciatteria o nel numero delle Volvo che circolano nella città ed io penso che una città
conservativa come Macerata, male ha fatto ad abbandonare quelli che sono stati i suoi piccoli modesti
gioielli locali, per cui mi auguro che il consigliere Ercoli, nel momento in cui dovesse per caso
richiamarsi a quella che era stata la sua prospettazione di una città futura, che tenesse realisticamente
conto del fatto che noi viviamo per il traffico ma che pure possono esserci delle piccole isole in cui un
pizzico di umanità si possa ritrovare anche in Provincia, soprattutto in una provincia che assume sè
stessa come città della cultura, della tolleranza, della pacifica convivenza e restano parole se poi non le
rendiamo esecutive nei fatti possibili, se non facciamo in modo che ci siano piccole aree in cui
finalmente i bambini possano correre sereni senza pericolo delle macchine, per esempio come
potrebbe succedere dalle 20,20 in poi del sabato sera quando automaticamente l'isola pedonale si
scioglie per decreto di non so chi.
Una città civile realizzerà - e noi vigileremo perchè questo avvenga - la parte migliore di sè.
riportandola alla memoria e riedificandola e questo è l'impegno che sottintende quello scarnissimo
telegramma da me sottoscritto poco fa, che chiamasi ordine del giorno.
Tornando ad Ercoli, gli chiederei del motivo chissà se coincidono le nostre visioni del mondo almeno
su questo, è possibile che Macerata possa esprimere uno sforzo culturale così notevole dalle sue stesse
fila, dalle persone che compongono la sua classe dirigente in grado di comprendere questi concetti e
renderli attuali, oppure necessariamente dovremmo rivolgerci ad esponenti architetti, ingegneri,
pensatori, artisti, di fuori, che riportino sia pure in chiave teorica, queste istanze che partono dal
passato, sperando che il passato diventi futuro.
Se approveremo con i correttivi necessari che sono stati approvati, se tutti convergeranno su questa
delibera con i correttivi passati in Commissione, resta valido il presupposto teorico che ha ispirato il
mio discorso e spero che questo sia condiviso dalla maggior parte dei presenti, anzi auspico da tutti,
perchè qui non ci sono barriere ideologiche che ci possono dividere.
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ERCOLI-FORZAITALIA
Al di là della cortesia che mi ha indirizzato il consigliere ed amico Benedetti che ricambio se non altro
per educazione, avendo interloquito su quella che potrebbe essere più che una progettualità, una
considerazione del sogno che grosso modo dovrebbe animare tutti i presenti, io credo che chiunque o
fortunatamente come voi o sfortunatamente come me, arrivi in questo Consiglio comunale, abbia
dentro la testa una ipotesi ed u sogno di città ideale.
Ognuno di noi quando si trova a votare, ha un riferimento, per lo meno eticosimbolico, ad una città
ideale sua ed in base a questo anche se poi le discipline di partito, l'opportunismo politico, forze che
vanno e che vengono, campagne elettorali che in qualche odo si accavallano e su questo modificano
anche i nostri orientamenti più profondi, però dentro di noi un modello a cui rifarci, senz'altro lo
abbiamo.
lo nel ritrovarmi in tante cose dette voglio premettere questo, perchè al di là degli avvenimenti e
quindi degli incidenti politici dettati dalla contingenza, fronteggiare una campagna elettorale, vincere
le elezioni, che è un motivo più che legittimo e sacrosanto, anzi, io credo che tutti quelli che oggi in
Italia sacrificano ad un sano egoismo elettorale, motivazioni più alte, facciano il loro dovere e facciano
anche bene dal punto di vista storico.
Comunque se qualcuno si può permettere il lusso di andare al di là delle strettoie della quotidianità, si
imbatte senz' altro in delle considerazioni che ha di sè ed anche delle relazioni con gli altri.
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Il problema della città è un problema nodale dell'uomo contemporaneo e mi attengo al livello ed all'
onda d'urto delle sue parole, nel senso che cosa sia questa città, cosa sia lo stare insieme, cosa sia
l'essenza poi dell'uomo, è il tema a cui il ventesimo secolo cerca di rispondere.
Una delle risposte noi l'abbiamo avuta a Macerata con Piccinato, il quale appartiene ad una scuola di
pensiero che vede le città e lo stare insieme degli uomini, in maniera organicistica. Non è il solo, è un
cultura ampia quella che ha portato poi a discernere in questo modo nel senso che la città non è nient'
altro che la proiezione dell'uomo e questa non è nient'altro che la riproposizione dell'organismo
umano, per cui questa visione organicistica è arrivata a Macerata già dalle intuizioni del buon Bazzani,
con Piccinato, il quale ha descritto con i suoi quartieri un organismo umano: una testa delle gambe,
una periferia, un centro, un cervello e se volete Portoghesi si inseriva in questa filosofia organicistica
perchè Portoghesi come urbanista parla di organismi contemporanei come le città, organismi malati,
per cui l'urbanistica oggi - Assessore Scrivani - se ha dei buoni intendimenti, deve essere un medico,
deve curare le ferite della città contemporanea perchè si sono degenerate nei tempi e quindi sono delle
ferite.
Questo organismo lo era malato non certo in senso agonico perchè Macerata non è così appesantita ed
aggravata da malattie incurabili, però Portoghesi sarebbe intervenuto al di là del voto e giustamente
non lo hanno votato, perchè anzi sono stato accusato unanimemente dall'Ordine degli Architetti locali
per provincialismo, perchè sono ricorso ad un uomo esterno ai nomi locali, per cui elettoralmente è
stato sbagliatissimo, perchè era più confacente sia al tema progettuale del Seminario, avendo lui
questa esperienza dietro San Pietro ed era confacente alla visione organicistica di Piccinato, dovendo
ferire un organismo pensato ed organizzato da Piccinato.
Ed in questo organismo, quale funzione vitale svolgeva ed ha svolto, al di là della memoria dei qui
presenti, quel centro del manubrio orografico che sarebbe Macerata, questa ansa che si estende al sole?
Voi sapete che Piccinato aveva pensato la città come un grande castello trentino, come il cassero che
doveva rappresentare il nord ed il campanile che poi andava verso valle estendendosi tutta a oriente,
tutta al sole.
In questa visione che cosa avrebbe albergato questo antro vitale di questo organismo? avrebbe
albergato - da sempre poi o ha fatto - quella che è la comunità degli affetti, il cuore, come ricettacolo
dei più svariati sentimenti.
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Questo derivava da una società alla quale noi siamo appartenuti a livello anagrafico, che in qualche
modo frequentava sè stessa; oggi per esempio è pensabile nella mente degli amici di Rifondazione
Comunista una attualità del dibattito come il Centro Sociale, ma se noi andiamo indietro in quel
flashback in cui ci ha invitato Benedetti, il vero centro sociale della nostra stagione ma anche di quella
precedente, laddove vi erano le comunità generazionali che si incrociavano e svolgevano l'attività
principale delle relazioni affettive, questo luogo è stato per anni questo viale, io penso lo ricordiate a
tutti gli effetti, come la relazione pubblica ufficiale di Macerata.
Cosa ha interrotto questa relazione pubblica sono stati tanti fattori e si è arrivati a questo perchè i
macerate si scelsero l'uscita dalla cinta muraria smisero di guardare al centro e guardarono fuori con la
famosa Expo' del 1905 dove progettarono una città ideale fuori dalle mura ed i Giardini sono rimasti
come li ha voluti l'Expo' fino all'intervento disgraziato che mi vide protagonista insieme a Crucianelli,
in questo Consiglio comunale, quindici anni fa, nel senso che tutto quello che si vedeva fino a quindici
anni fa, era stato pensato nel 1905: l'autopalazzo, la Rotonda dei Giardini che ricorderete tutti serviva
anche per ballare d'estate, era il dancing della Expo', compresi i Giardini.
I Giardini furono qualcosa di più, perchè i Giardini che vedete, di cui ha parlato con tanto amore
Benedetti, erano la cavallerizza di Macerata, dove uno passeggiava con il cavallo. L'ovale dei Giardini
era una cavallerizza, venne più volte pensata come il piccolo ippodromo, il Conte Conti poi si
esercitava da Palazzo Ugolini ai nostri Giardini.
Ebbene questo luogo è diventato degli affetti, perchè la prima periferia, la prima crescita demografica
della città di Macerata, lo ha frequentato come il vero centro sociale trasversale, che andava dai piccoli
ai grandi, dai pattinatori, agli anziani, ai bocciofili, alle mamme e soprattutto ai ragazzi, perchè era li
che si poteva incontrarsi, questa è la verità maceratese di sempre.
Attività che oggi viene messa in discussione da diversi fattori sociali, uguali in tutto il mondo: la
motorizzazione delle giovani generazioni, per cui c'è una liberalizzazione della viabilità giovanile
eccessiva per cui pensare di fermare il tempo è pressochè impossibile, poi Scrivani questa intenzione
di fermare il tempo e di andare a ritroso non ce l'ha e beato lui che può passare indenne da questi
Consigli comunali, cosa che non gli sarebbe stata permessa in anni addietro.
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Ebbene, su che vogliamo andare riguardo alla provocazione dell' ordine del giorno di Benedetti?
Innanzi tutto abbiamo noi delle colpe storiche che sono essenzialmente incentrate dal parcheggio ai
Giardini Diaz. Era giusto? Diciamo che dal punto di vista della coerenza urbanistica secondo il
modello di sopra era giusto ed aveva un problema che qui è stato presentato in maniera drammatica
per non so quante ore da me e da Crucianelli in un battibecco infinito, che era nella delibera di intesa,
il problema della viabilità. Se noi aggredivano da sopra i Giardini Diaz con il parcheggio, avremmo
distrutto per sempre con la nuova viabilità questo residuo affettivo della città di Macerata, se lo
avessimo aggredito da sotto avremmo creato un problema di viabilità urbana enorme, cosa che poi si è
verificata, per cui dicemmo qui: d'accordo nella scelta lì, però rimane un interrogativo di fondo che è
l'accesso e nell'accesso sì cambia la città, o da un verso o dall'altro e le mettemmo tutte e due sulla
bilancia, ma era una delibera di intenti, dopo di che venne il progetto; legislatura nella quale io non
c'ero e della quale non porto responsabilità.
Chiesi a chi avesse amministrato di seppellire le prove di questo secolo che abbiamo dato ai Giardini
Diaz che non sono solo quelle, noi lo abbiamo arredato con delle statue, una che era una specie di
"Rabarbaro Zucca" all' A VIS ed un' altra che anticipava Bucovar di cui ha parlato Benedetti, che era
questo monumento al Don Chisciotte, che avremmo potuto interrare a testimonianza, un domani. delle
manifestazioni dell'uomo se fossimo arrivati da altri Pianeti, per cui nello scavo potevamo fare questa
operazione.
Per arrivare a chiudere, come è possibile andare ad un ripristino conservativo? Innanzi tutto abbiamo
poche alternative di fare una cosa diversa da quella proposta da Benedetti se vogliamo rispettare a
dignità delle cose, anche la nostra infondo, perchè se la città è una cosa, noi ne siamo partecipi, quindi
come non offenderci oltre. E' vero che il ripristino conservativo già di per sè avviene quando una cosa
è deceduta, è vero che siamo andati troppo in là, la mancanza di manutenzione lo ha in qualche modo
deturpato ed ha reso più oneroso l'intervento, quindi colpevole l'Amministratore che non lo ha fatto.
Vi è una traslazione: i Giardini Diaz attualmente hanno due/tre problemi che riguardano il rapporto di
Macerata con le periferie provinciali. I Giardini Diaz sono importantissimi non più per i maceratesi ma
lo sono per intere generazioni di moglianesi, di corridoniani, di treiesi, perchè lì arrivano, lì incontrano
Macerata, quella è la Macerata che vivono, lì vengono attratti, lì hanno nella rotonda il vero centro
sociale, il cui degrado può essere anche degrado etico, perchè non a caso che l'abbandono del
colonnato neo classico in travertino è come l'abbandono di questa utenza che non è la nostra ed alla
quale dedichiamo poco e come sapete è sempre una
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utenza a rischio, è una gioventù delicatissima e fragilissima che in qualche modo si organizza.
Noi vediamo questi luoghi con gli occhi o del passato o del futuro perchè siamo ciechi a vedere il
presente, non vediamo mai che loro hanno riorganizzato una piccola utenza, tutta strana ed eccentrica
che non può essere più la nostra e non è possibile che Piediripa, Collevario, le future Vergini od altro,
non frequentino sè stessi, si va a pattinare al pattinaggio di Collevario, però vi è una utenza molto
particolare che addirittura sta rendendo vivibile il parcheggio dei Giardini Diaz, pensato
enfaticamente, sbagliato completamente con questo post-classicismo Californiano a cui si ispira, però
questo chic rispetto al Liberty dell'autopalazzo o al classicismo della rotonda, può essere un eclettismo
compatibile.
lo direi di fare allora un citazionismo: l'autopalas, scuola viennese, l'eclettismo della cultura del
Bazzani con la Rotonda che riprende l'Expo', il post classicismo craxian-forlaniano dell' epoca del
parcheggio ed un ripristino botanico - ovviamente lì voglio vedere come l'avvocato Benedetti
rinuncerà alla difesa dei giostrai, perchè anche quelli mi sembrano una superfetazione, però voi siete
una città solidale ed immediatamente vi scattano quei meccanismi di difesa. Allora diamo al superstite
galoppatoio di Conti, l'enfasi che dà Benedetti con una ricucitura, un cuci e scuci botanico, che lo
restauri come una tela importante.
Tutto questo insieme può essere tenuto da una vivacità perenne perchè voi sapete poi che questo luogo
calamita ancora stranissime abitudini, la gente si sposta con la macchina per portare il figlio a
passeggio, il padre riottoso che magari non sa il mestiere di padre si sposta appositamente ed ha la sua
passeggiata iniziatica con la carrozzina per la prima volta ai giardini, per cui ha ancora un effetto
calamita.
Può essere riportato a vita non solo solidale, ma organicistica tutta la situazione se riusciamo a pensare
in complesso quest' ansa delle mura da sole, perchè mi pare che sia prospiciente al discorso di
Benedetti, l'apertura di una discoteca, o un Pab ristorante, una cosa fra lo psichedelico ed il
consumistico, dentro l'autopalas, cosa che io non vedo assolutamente in maniera antitetica. Del resto
non sarebbe neanche criticabile, pensate il povero ingegnere Cantalamessa si suicidò per le critiche
ricevute, che ancora riceve, perchè è di questi giorni la raccolta delle firme e l'ordine del giorno dell'
Amministrazione altrettanto solidale, di Mogliano, per la distruzione dell' autopalas accanto alla
Rocca, che era il punto terminale della più antica linea di trasporto che la Pausola-Macina.
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Quindi più che invitare l'impermeabilissimo Assessore all'Urbanistica a questi temi, ma di invitare le
coscienze, a vedere se riescono a contemperare l'eccesso di frequenza di una certa Macerata del bar
Garibaldi, l'arrivo sul luogo dei nuovi agognati scritti alla Facoltà di Lettere che insisteranno su questi
Giardini e si libereranno dagli incubi lì a Forte Macallè, termine che io riesumerei perchè conosciuto
ormai solo dagli iniziati non so a quale Loggia.
Allora, questo futuro prossimo, questo presente attuale perchè l'eccesso di viabilità sta distruggendo
questo luogo ameno che è la Piazza Garibaldi, con questa realtà universitaria che incombe dovrà
essere preso in considerazione, l'apertura di una discoteca ingenererà dei problemi, vi è assolutamente
da prevedere se due lire - e lei consigliere che appartiene a chi può a Macerata, rispetto a me che non
posso niente per rifare una matto nata decente davanti a quel parcheggio che non so quale pensiero ci
sia stato allora nelle decine di milioni spese per finti alberi che lì trapiantammo, però è ovvio che
l'asfaltatura nuoce moltissimo alla eleganza del posto che poi i giovani la frequentino pattinando è un'
altra cosa, al che con questa nuova realtà del dancing nell'autopalas, voi, secondo l'invito di Benedetti
accorato che mi pare avete preso sul serio, dovreste guardare più lontano.
Allora vi dico che se dobbiamo avere una visione che va al di là della campagna elettorale e far carico
a questi problemi di cui un episodio di questo libro è quello scritto da Benedetti questa sera, voi non
potete prescindere da un fatto che è un problema già per la città di Macerata, che è l'ex Convento dei
Domenicani attuale Convitto, il quale, una destinazione, al di là delle polemiche scolastiche che ormai
mi sembra appartengano ormai ad un trapassato, una destinazione da una classe dirigente - Benedetti
parlava di classe dirigente immatura, io purtroppo ci sto dentro e non posso nemmeno condividere
questo giudizio - però se una classe dirigente fosse matura, un pensiero in quella direzione deve farlo.
Voi sapete che quello è un manufatto determinante a qualunque tipo di ragionamento futuro della città,
è il più grosso contenitore in assoluto che possa avere un centro come il nostro, è straordinario dal
punto di vista storico e - parliamoci chiaro - il tempo darà ragione di questo luogo e questo luogo
ritornerà alla città come grande interrogativo, non penso che vi sarà un futuro scolastico nei Convitti,
può darsi che questo Governo assuma questo problema, pur non avendo niente contro i convittori, quel
tipo di istruzione sarebbe compatibile altrove in una città che se vuole inserire il discorso di Benedetti
ed il mio questa sera, in un ragionamento che guarda al di là del rinnovo consiliare di un anno e
mezzo, deve - quelle che chiamava le mura da sole Pirandello - se vogliamo ripristinare non le lucciole
dell' epoca di Pirandello perchè il grano arrivava fin sotto la città, ma questo dialogo fra tutte le parti
della città che oggi è interrotto in tanti quartieri, dobbiamo per forza passare la Forza Caudina del
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Convitto e pensare per quell' ex Convento dei Domenicani che è questo grande volume che è in attesa
d'autore, qualche cosa che sia compatibile, cioè che abbia una sintassi di questo dialogo tra Palazzo
Ugolini, il Galoppatoio, la Rotonda, il parcheggio, l'autopalas ed il resto della città.
Pensate cosa sarebbe per una città culturale come Macerata un luogo come questo. Se vi fidate di un
Cicerone io potrei farvi vedere che possibilità può aprire un luogo come quello in una città che ha
questa sensibilità che diceva Benedetti.
Se questa sensibilità di Benedetti è una rottura di scatole notturna per tirar tardi in Consiglio non ci
siamo detti nulla, tanto non è che si vota per questi motivi ed anzi più si va avanti con questi motivi e
più si perdono le elezioni, però c'è una parte molto sensibile vostra che non è solo politica ed
opportunismo, che si può fare queste domande, al che se non possiamo ritornare a quando eravamo
tutti più ragazzi, pensiamo a quando andremo avanti e andare avanti significa fare le cose a cui
accennava Benedetti insieme a tutte le altre che danno la vitalità ad una città che io ne sono ancora
convinto, è ancora quella pensata dalla filosofia di Piccinato, cioè una vita vera, un organismo
pulsante, che a volte ha dei problemi, ha delle piccole malattie, curiamole anche con gli Assessori che
abbiamo, ma anche con gli Assessori futuri.
FAZI - PRESIDENTE
Non essendoci altri interventi passiamo all'esame dell' ordine del giorno presentato dal consigliere
Benedetti.
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CRAIA - I DEMOCRATICI
- sull' ordine del giorno lo ho seguito con molto interesse l'intervento del consigliere Benedetti ed anche quello del consigliere
Ercoli perchè condivido anch' io questa impronta di una città ideale.
E' vero che colpe ce ne sono in quaranta/cinquanta anni di gestione, ma bisogna avere anche
cognizione dei omenti storici che hanno portato a prendere delle decisioni di un certo tipo.
E' vero che i Giardini Diaz hanno avuto un degrado in questi anni, però è anche vero che l'intenzione
di tutti gli Amministratori è stata quella di poter intervenire in quel posto, ci sono sempre state
difficoltà legate ad altre incombenze, al parcheggio e alla viabilità all' interno dell' ovale dei Giardini.
Si è intervenuti in modo piuttosto semplicistico, non con grandi interventi anche perchè grosse
difficoltà sono state quelle legate alla custodia ed alle problematiche conseguenti.
A me sembra che l'ordine del giorno presentato dal consigliere Benedetti debba essere votato anche se
all'inizio mi sembrava che fosse una inutile ripetizione di quello che sia l'Assessore Spuri che
l'Assessore Scrivani avevano ribadito perchè erano stati accettati tutti i suggerimenti e gli interventi
che erano stati fatti dalla Commissione.
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Condivido essenzialmente l'impostazione dell'ordine del giorno anche affinchè finalmente si possa
arrivare alla ristrutturazione ad agire in modo rigorosamente conservativo di questa parte della città
che è fondamentale anche perchè molti cittadini la frequentano dato che è l'unico luogo dove si può
usufruire di un minimo di spazio verde.
SCRIVANI - ASSESSORE
Sarò molto sintetico, però devo dire che per una incomprensione ho perso il momento della replica nel
senso che pensavo che ci fosse il modo di farla, quindi approfitto di questo intervento sull' ordine del
giorno per dire qualche breve parola rispetto agli interventi che sono stati fatti.
lo devo dire, per levare subito di torno una questione che avevo dimenticato nella mia esposizione, la
questione relativa al gioco dei bambini: tra le somme a disposizione sono previsti degli oneri per
spostamento definitivo e/o provvisorio dei giochi, nel senso che questo verrà valutato nei termini della
provvisorietà rispetto alle esigenze che si porranno, perchè si prevede e di mantenere questa funzione
del grande giardino inteso nel senso lato del termine cioè svago per i bambini, ma al tempo stesso si
riconosce la mancata funzione nei suoi termini originari di questo giardino e quindi la posizione dei
giochi al suo interno è una operazione degli ultimi anni che nel recuperare l'idea, la filosofia del
giardino ottocentesco deve essere eliminata dall'anello. Pertanto sono previsti anche nel periodo di
cantieramento con una soluzione esterna che potrà essere quanto meno provvisoria e possibilmente
definitiva.
Detto questo, sono molto contento che finalmente questa discussione si svolge sui termini concreti
della cosa; più spesso è capitato che questioni relative all'urbanistica o all' ambiente venissero valutate
sotto un aspetto più giuridico e di ammissibilità, cosa
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che ovviamente è correttissima, ma mi piacerebbe che emergesse sempre l'idea principe dei proget6ti
che porto in Consiglio comunale.
Quindi seppure non mi trovo perfettamente d'accordo con certe questioni che sono state poste, devo
dire che gli interventi sono stati interessanti, rilevando innanzi tutto che parlare di ripristino
conservativo in termini di cultura del progetto, non ha un gran senso, perchè conservativo significa
solamente rimettere quello che vediamo ora, mentre restauro filologico è andare a ricercare la cultura,
la filosofia, la natura del progetto come è stato pensato all'inizio e quindi questa è una decisione che si
può prendere o meno, nel senso che si può prendere la decisione di tornare alle origini oppure di
considerare il tempo trascorso e dare dignità e valore anche a cose che forse non erano state pensate
nel 1905.
Detto questo è bene che si parli di più di che cosa si intende per restauro conservativo. trovo molto
offensivo l'intervento di Ercoli quando parla del mio impermeabilissimo atteggiamento nei confronti
dei temi, perchè voglio ricordare che il progetto deve essere fatto, il progetto definitivo va svolto
anche con le considerazioni di questo Consiglio, con gli input di questo Consiglio, ma che comunque
finalmente posso dire che entra in merito anche una cultura del progetto eminentemente tecnica.
Il tecnico in molti casi - non in questo per fortuna - non è solo quello che dice quanto deve essere larga
o alta la pianta che bisogna inserire, ma che dice, dal suo punto di vista magari controbattendo con
altre nature, con altri modi di vedere, qual' è la cultura di questo progetto, qual' è il senso storico,
urbanistico ed ambientale di questo progetto, quindi sono in grado perfettamente - al di là che io non
sono il progettista, ma solo un Amministratore, quindi probabilmente questi discorsi non li debbo fare
io di ribadire alle questioni ed al senso del progetto, ma forse qui è solo l'inizio di un percorso e mi
scusino coloro che dicono che siamo arrivati con un anno di ritardo a presentare questo progetto, se è
stato elaborato da un ufficio Ambiente che fino ad un anno e mezzo fa non esisteva e che è formato da
un numero di persone che comunque deve soddisfare altri grandi ed importanti esigenze, magari più
quotidiane, magari meno nobili, ma che la città richiede.
Voglio dire, per capire perchè non sono completamente d'accordo su questa impostazione, ma che la
mia impostazione non è legge, come non lo è penso quella di Ercoli o di Benedetti, se non confrontata
collegialmente nei modi opportuni, voglio dire che per esempio operare nel ripristino filologico di
questo schema progettuale è contrario a tutti i termini di cultura dell'ambiente e del verde che adesso si
sono elaborati, pertanto questo famoso Ufficio Ambiente che ha messo tutto il tempo che ha messo per
far tornare certe considerazioni, ha dovuto lottare con il Corpo
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Forestale il quale solo in virtù di grandi discussioni rispetto al valore - non vegetazionale, ma storico
ed architettonico di questo impianto artificiale - ha riconosciuto un valore nel conservare e nel
mantenere certi criteri che sono contrari ad ogni manutenzione del verde, come quello della potatura
necessaria se si vuole mantenere la piantumazione con questo interasse o come il fatto di dover
governare le piante con una forma che Benedetti sfogliando quelle fotografie ha messo bene in
evidenza quando si vedono punte o palle o altro, cosa che è contraria ad ogni concetto in questo
momento.
lo credo - e questa è una mia idea personale ma non solo mia ma di molti progettisti che operano nel
campo del paesaggismo e della cultura della città - che bisogna considerare che intanto è passato del
tempo e certe idee si sono evolute. Allora che cos' è che bisogna recuperare della filosofia del
Giardino ottocentesco? Bisogna recuperare la logica, la filosofia, l'impostazione, non scimmiottare un
Giardino come cento ani fa sarebbe stato fatto, magari immaginando si com' era quando tutti noi non
lo abbiamo visto se non da una fotografia.
E dire che si vuole recuperare l'idea di un Giardino governato, di un Giardino chiuso, di un Giardino
prezioso in rapporto ad un parco urbano, in stile newyorkese per esempio, in stile inglese. Esiste molta
differenza tra un Giardino all'italiana e tutta una serie di altre tipologie.
Pertanto io ritengo che al di là della imprecisione del termine di restauro conservativo rispetto a quello
che veramente si vuole fare di questo Giardino, avremo i termini e le occasioni di modificare queste
idee che sono, secondo me, del tutto ammissibili da parte di ognuno e del tutto discutibili.
Credo sia molto facile allargare il tema all' adiacente fino ad arrivare a coinvolgere tutta a città,
parlando di Piazza Pizzarello o del Convitto. In realtà nella progettazione bisogna prendere dei temi
che vanno dal generale al particolare e poi recuperati a verifica ritornando sulla scala più ampia, ma ad
un certo punto bisogna essere operativi e bisogna quindi identificare un'area di progetto ed un'area di
intervento.
Pertanto è certo che dovremmo arrivare a considerare dei temi quali il Convitto e sicuramente lo
faremo per quello che ci è dato di fare.
Voglio anche dire - e concludo con questo - credo comunque che nel mi intervento abbia preso in
considerazione anche l'ordine del giorno, quindi di non essere andato
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fuori tema - che relativamente alla citazione sulla manutenzione del verde, voglio avvertire in questo
senso chi non se ne fosse ancora accorto, che la mancata manutenzione degli anni passati non è un
problema solamente relativo ai Giardini Diaz, ma a tutti i Viali della città che soffrono di mancata
manutenzione ma anche di mancata progettazione.
Voi potete verificare ad esempio che le piante di Viale Leopardi si compenetrano e si disturbano e non
vivono, hanno delle forme assolutamente irrazionali ed innaturali, quindi aspettiamoci anche degli
interventi purtroppo probabilmente forti per quanto riguarda gli altri Viali che probabilmente a prima
vista faranno tacciare questa Amministrazione di antiambientalismo, proprio perchè costeranno dei
sacrifici alla città.
Speriamo di arrivare a salvare i pini dello Stadio ed a fare una piantumazione che preveda una
sostituzione morbida prima che questi arrivino veramente a fine ciclo vitale.
VIENE POSTO A VOTAZIONE L'ORDINE DEL GIORNO. LA STESSA E' RIPORTATA
ALL'INTERNO DELLA DELIBERA.
ERCOLI - FORZA ITALIA
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- PER DICHIARAZIONE DI VOTO
lo approfitto per andare dietro al mio ragionamento di queste opportunità di voto che vengono offerte
per dire - penso che Benedetti ne convenga con me - che l'Assessore questa strada impopolare e non
indolore che intende intraprendere nei confronti del verde, può essere confortato, mi pare di aver
chiarito il mio pensiero in occasione di un ordine del giorno alquanto generico e generalizzato sulla
città verde, mozione che fu presentata dal consigliere Marconi.
Allora dissi: verde sì, ma quale? perchè assolutamente adesso qualcosa si sta diradando ma stiamo
nella nebbia fittissima di un ambientalismo demopopulista che ci può consentire notevoli errori di cui
adesso parlerò, per cui avanti con le accette se dobbiamo liberalizzare gli alberi di Viale Leopardi;
faccio presente che questa città alberata ha smesso di esserlo per una ventina d'anni, per cui tutta la
nuova viabilità non ha consentito nè marciapiedi nè tanto meno viali nei nuovi quartieri, noi di Santa
Croce ne siamo un esempio vivente fra Santa Croce e Via Spalato, per cui laddove è possibile però
con un discernimento ed un intendimento per cui la cultura del verde che magari trapelava da quella
mozione può essere invece che a favore del verde, impedimento, perchè il verde come le persone è
molto diverso da soggetto a soggetto.
Quando abbiamo parlato di Giardini Diaz ci possiamo dividere su ripristino, restauro filologico,
conservativo e così via, però è vero che se dovessimo intervenire su un ippocastano in maniera
radicale come spero preveda il vostro progetto, potremmo incappare nelle mire di qualche
ambientalista perchè prescinde e questa discussione non è nuova e venne fatta con la Forestale che
vincolò gli alberi dei Giardini Diaz quindici o sedici anni fa perchè plurisecolari ed in base a questo la
Forestale si attiene ad una cultura erratissima del verde.
Questa cultura errata del verde sta facendo delle vittime illustri che spero, anzi, un Assessore sensibile
quale si è rivelato Scrivani smentendo quanto gli abbiamo detto di cattivo in precedenza nella replica,
potrebbe patrocinare un ripensamento perchè Macerata è il laboratorio di alcuni errori commessi e di
alcuni errori da evitare.
Io non so se ce la faremo ad evitare un tragico errore che è quello del nuovo appalto concorso della
Provincia dove l'intenzione del pur dotto Assessore alla Cultura è quella di fare un orto botanico del
già noto parco di Villa Montalbano ex Villa Lauri,
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il quale orto botanico non è stato mai, salvo le mode dell' epoca che furono mode ottocentesche di
portare cedri, perchè fu uno spazio molto costruito e vi è ancora completamente intatto tutto un
percorso iniziato che va dal tempio alla grotta della perdita dei sensi, al diverticolo per la conquista
della luce e della ragione, un percorso iniziatico massonico integro.
Naturalmente la grotta iniziatica è ostruita da una Madonna di Lourdes, il tempietto è da liberare dalle
sterpaglie, la meridiana per il solstizio estivo è crollata, ma che cosa significa fare un orto botanico di
quel parco, distruggere quel verde, perchè ogni situazione storica sedimentata ha una sua natura. Lì
non è possibile dar luogo all'intendimento in buona fede, ben intenzionato dell' Assessore che
vorrebbe aprire, com' era nelle intenzioni di tutti i programmi elettorali, salvo nel sottoscritto che
resistetti su questo versante a Marcolini, che malgrado lui colpevole di un grave errore sul verde che è
stato fatto, che era quello demagogico di aprire il parco.
Che significa aprire il parco, di quale parco parliamo? Villa Lauri va salvaguardata in questo senso, io
spero che l'Amministrazione comunale si faccia partecipe perchè può essere protagonista dietro un
mandato forte giustificato anche dal punto di vista culturale, che vogliamo affidare all' Assessore
Scrivani, non tanto a quell' obbrobrio di vegetazione che è il parco del Sasso d'Italia che è stato
approvato e portato avanti con una piantumazione tipica della cultura della forestale, ma perchè dietro
questo intendimento - anche questo ben intenzionato voluto da Marcolini - ha fatto uno degli errori più
gravi i assoluto dal punto di vista urbanistico.
Voi sapete che il Sasso d'Italia nasce come punto panoramico della città, è in tutte le carte
ottocentesche e descritto come il punto in cui si colgono dal Gran Sasso al Monte San Vicino, tutte le
Marche. Siamo riusciti con questa cultura, che spero l'Assessore voglia combattere ed al quale
dobbiamo dare forza, a occludere il panorama a 360 gradi.
Prima districandosi fra gli arbusti si arrivava a vedere il panorama, adesso con il parco voluto da
Marcolini riusciremo ad occludere fra quattro o cinque anni anche il volenteroso fra gi arbusti.
Allora un' opera da fare, voi sapete che la orografia avrebbe obbligato a piantumare solo la corona più
bassa della collina e non arrivare fino a Sasso d'Italia, se vuole espletare fino in fondo questo mandato,
no dico tutte le piante che lo cingono, ma almeno interrompere quà e là questa occlusione perchè
anche in quel caso il rispetto del verde significa tagliare qualche pianta. Questo è il paradosso di oggi,
potare
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addirittura contro il parere della Forestale, non assecondare la gente che vuole aprire i parchi, ma anzi
tenerli religiosamente chiusi e farli visitare come una Pinacoteca perchè di tanto si tratta e andare a
Sasso d'Italia e vedere se non è il caso di metter mano a questa operazione ed il coraggio questa
Amministrazione lo può avere premiato perchè i maceratesi guarderanno solo risultati a cui sono legati
anche affettivamente.
Nessuna opera come il ripristino della passeggiata a sud dei viali e dei Giardini Diaz, saranno,
nell'immaginario collettivo, determinanti per l'orientamento delle persone al voto, sia che si candidi
Maulo o altri. Se si vuol fare un atto di coraggio nella replica dell' Assessore, io sono e con me penso
altri, a disposizione non di un ordine del giorno generico sul verde, ma di un ragionamento sul verde e
di appoggiare tutti quelli che guardano non solo le elezioni ma più lontano.
FAZI - PRESIDENTE
Ha chiesto la parola per fatto personale il consigliere Marcolini, poichè me l'ha illustrata, gliela
concedo.
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MARCOLINI - PPI
- per fatto personale Sia per quanto riguarda il Parco di Villa Lauri che di Sasso d'Italia mi è sembrato non esatto quanto
affermato nei miei riguardi dal collega Ercoli in quanto in primo luogo per il Parco di Villa Lauri, il
sottoscritto già da quando era Presidente del Consiglio di quartiere, iniziando circa 8/9 anni fa con una
Assemblea pubblica, si impegnò affinchè venisse fatta la manutenzione del parco, ad evitare che quel
patrimonio arboreo andasse in malora.
Proprio grazie a quell' Assemblea pubblica e ad un successivo incontro presso la sede del Consiglio di
quartiere di Santa Croce con l'allora Assessore Provinciale Alberico, riuscimmo ad impegnare
l'Amministrazione Provinciale su questa manutenzione del parco; infatti cominciarono subito con uno
stanziamento in quell'anno di 36 milioni e poi negli anni successivi proseguirono con la manutenzione,
questo per lo meno fino a quando come Presidente di quartiere ho avuto occasione di seguirlo.
Per quanto riguarda il discorso dell' apertura portato avanti da me e dal Consiglio di quartiere, era un
discorso molto più cauto. Ritenevamo che quel parco non potesse essere aperto tranquillamente al
pubblico come un qualsiasi giardino pubblico, ma che andasse in qualche modo custodito per impedire
appunto che si andasse in qualche modo ad arrecare danno al patrimonio che c'era, un patrimonio
veramente secolare.
Una delle iniziative che suggerimmo all' allora Assessore Provinciale era quella di cominciare ad
utilizzarlo magari per delle visite guidate alle scuole e tra l'altro proponemmo all' allora Presidente
Mancioli di utilizzare quella struttura per un centro convegno.
In ogni modo abbiamo sempre suggerito un tipo di utilizzo che avesse evitato il degrado di quello che
c'era su Villa Lauri ed a questo proposito organizzammo anche una mostra fotografica proprio
mettendo in risalto le condizioni in cui soprattutto l'immobile si era ridotto, proprio per sollecitare ogni
tipo di intervento manutentivo e di ripristino, ma sempre cercando di tutelare il patrimonio del parco e
degli immobili.
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Per quanto riguarda il discorso di Sasso d'Italia è realmente un progetto voluto fortemente dal
Consiglio di Circoscrizione negli anni passati, è un progetto per il quale il Consiglio di Circoscrizione
lavorando con l'Ufficio Tecnico comunale ha dato le indicazioni fin da allora, proprio puntando alla
tutela del paesaggio e dell'ambiente ed alla valorizzazione delle specie arboree che sono proprie dei
nostri luoghi.
A tale proposito ci si avvalse allora anche della consulenza di esperti e docenti universitari proprio per
cercare di individuare alberi che fossero propri delle nostre terre, quindi caro consigliere Ercoli quanto
da te detto si rivela inesatto.
BETTUCCI - CITTÀ DELL'UOMO
- PER DICHIARAZIONE DI VOTO
Il voto noi lo dichiariamo, al contrario del consigliere Ercoli che ha parlato ma non ha dichiarato il
proprio voto. Il nostro voto è favorevole a questa proposta di delibera in quanto crediamo che è una
attenzione alla città notevole e dichiara che questa Amministrazione è attenta alla città proprio perchè
si rivolge con questi tre interventi a tutte le fasce d'età che la compongono, dai bambini della scuola
materna, ai giovani del centro sociale, ai meno giovani, anziani che usufruiscono insieme ai bambini
ed ai giovani, dei Giardini Diaz, soprattutto nella parte verso Via Cadorna, con il gioco delle bocce e
con le passeggiate.
E' sicuramente una delibera che impegna la Giunta alla realizzazione di tre importanti opere, fra tutte
quella dei Giardini Diaz sarà quella che agli occhi di tutti risulterà determinante per le prossime
elezioni.
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MAULO - SINDACO
- PER DICHIARAZIONE DI VOTO
lo vorrei ringraziare prima di tutto per questa convergenza su temi di grande interesse urbanistico, in
particolare quelli riguardanti il verde, vorrei dire prima di tutto che prima di buttarle giù le piante
intendiamo salvarle e quindi l'impegno che ho già detto pochi istanti fa all' Assessore Scrivani è quello
di intervenire soprattutto lungo Viale Indipendenza e lungo Viale Carradori per liberare dal sovrappiù
moltissime delle piante presenti.
Se ci sarà bisogno in futuro gradualmente ma molto gradualmente si potrà pensare ad una sostituzione
delle piante più anziane, soprattutto di Viale Indipendenza e vorrei aggiungere che spero che questa
convergenza così affettuosa e fondata anche culturalmente abbia il suo riscontro in un' altra scelta di
politica, quando noi andremo a prendere altre decisioni a proposito del cuore ma anche della ragione
di quella zona che il consigliere Ercoli ha chiamato il luogo degli affetti di Macerata, c'è Palazzo
Ugolini, c'è tutto il verde della Rotonda dei Giardini, c'è da liberare dagli autobus i Giardini stessi ed
avere il consenso per trasferirli nella zona dell'ex Foro Boario dove c'è da intervenire con un
risanamento ed un abbellimento della zona ed un arricchimento anche con tanto verde, c'è da tollerare
lo stile del recupero sopra il Parksì; c'è da intervenire ancora di più - ma qualcosa abbiamo già fatto su Fontescodella che ne fa parte, c'è da salvaguardare ed in questo si è già impegnato l'Assessore
Spuri, la zona di verde tra Via Mameli e Via Mugnoz per impedire uno scempio con la costruzione di
un palazzo che è previsto purtroppo e bisognerà ridurre ai minimi termini per non distruggere quel
verde; c'è da intervenire con una autorizzazione il più soft possibile per l'autopalazzo perchè non
diventi un Pab ma un
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centro di Ascolto Musicale e questo è il progetto che prevede anche il recupero di quella zona
superiore alle mura; c'è infine da salvaguardare il palazzo del Convitto per il quale spero in una
convergenza di idee e di proposte quando prossimamente dovremo prevedere nell'avanzo di
Amministrazione una destinazione anche di quel grande immobile che abbia un fine artistico ma
almeno culturale. lo butto là una battuta senza impegno, penso ad un centro congressi ad esempio o ad
una Pinacoteca, ma per questa si potrebbe meglio pensare il palazzo Buonaccorsi.
C'è infine da continuare a dare il consenso che non è stato dato in passato quando abbiamo liberato
dalle macchine e sostituito con una grande aiuola che sta per essere piantumata, Viale Puccinotti.
lo spero che questa convergenza e questo consenso continui quando cuore e ragione cioè centro
congressi e palazzo Ugolini per l'Università saranno oggetto di decisioni.
FAZI - PRESIDENTE
Prima di procedere alla votazione voglio ricordare che l regolamento prescrive che quando si
interviene bisogna intervenire in tema e prescrive che la dichiarazione di voto serva per questo. lo
quindi, d'ora in poi richiamo, dalla prossima delibera, a rispettare l'argomento e la dichiarazione di
voto, perchè altrimenti si rischia che il dibattito non abbia più nè capo nè coda ed anche i tempi vanno
rispettati - consigliere Ercoli - perchè non si può parlare 32 minuti contro venti. Anche questo è un
fatto di democrazia.
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Ditta Patrizi -MC
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