rivista della famiglia salesiana -fondata da san giovanni bosco nel 877

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rivista della famiglia salesiana -fondata da san giovanni bosco nel 877
BOLLETTINO
ANNO
3 N 4 •
QUINDICINA • SETTEMBRE
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2°
979
7
SALESIANO
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA -FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL
877
Sommarlo I SALESIANO
ANNO
3 - NUMERO
SETTEMBRE 979
4
RIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA
fondata da san Giovanni Bosco nel 877
Quindicinale d informazione e cultura religiosa
DIRETTORE RESPONSABILE DON ENZO BIANCO
Collaboratori Giuliana Accornero - Pietro Ambrosio - Marco Bongioanni - Teresio Bosco - Elia Ferrante - Adolfo L Arco
Foto José Luis Mena
Servizio di copertina: pag 3-8
Fotografia Antonio Gottardt
Archivio salesiano : Guido Cantoni
Archivio Audiovisivi LDC
Diffusione Arnaldo Montecchio
Fotocomposizione e impaginazione
Scuola Grafica Salesiana Pio XI - Roma
Stampa Officine Grafiche SEI - Torino
Autorizzazione Tribunale di Torino n 4 3 del 6 2
LE IDEE
Anno del Fanciullo
Il difficile mestiere di "bambino oggi", 3-8
Raccogliete le loro confidenze, 22
949
L EDIZIONE DI META MESE
del BS è particolarmente destinata ai Cooperatori Salesiani
Redattore don Armando Buttarelli, Viale dei Salesiani 9,
6 74 8 433
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LE FORZE
Famiglia Salesiana Fare gruppo col ciclostile, 8-2
Casa Generalizia Il servizio ecclesiale del Salesianum, 3
Cooperatori Visita alle missioni dell India, 29
L AZIONE
Argentina La mia parrocchia di 68 mila kmq, 9- 2
Una casa salesiana sulla banconota, 3
Brasile La semplice storia di Fior di Cotone, 3
Cina Dispersi i resti di mons Versiglia? 29
Ecuador E missionario il primo aereo fatto nel paese, 28
Exallievo diventa Presidente della Repubblica, 3
India Il centro catechistico di Poona, 28
Italia L Ausiliatrice era in incognito, 2- 3
Oscar Don Bosco, 2
L associazione amici di Nino Petyx, 29
Korea Qui si vede la Chiesa in marcia, 4- 6
Polonia I salesiani per la visita del Papa, 29
Sono 536 i sacerdoti salesiani polacchi, 3
Samoa Occidentali Un salesiano per cominciare, 28
Zaire Vogliamo essere Chiesa di servizio, 6- 7
IL PASSATO
Padre Juan Del Rizzo e la sua opera
Pane, cioccolata e Bambino Gesù, 23-27
Educhiamo come Don Bosco, 22- Caro BS, 27Brevi da tutto il mondo, 28- Libreria, 3 - Ringraziano i nostri
santi, 32 - Preghiamo per i nostri morti, 34 - Solidarietà
missionaria, 35
LA VIGNETTA
«DIECI E LODE»
75 Ro-
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
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tiratura annua oltre
milioni di copie in :
Antille a Santo Domingo - Argentina - Australia - Austria - Belgio
in fiammingo - Bolivia - Brasile - Centro America a San Salvador Cile - BS Cinese a Hong Kong - Colombia - Ecuador - Filippine Francia per i paesi di lingua francofona - Germania - Giappone Gran Bretagna - India in inglese e lingue locali malayalam, tamil e
telugù - Irlanda - Italia - Jugoslavia in croato e in sloveno - Korea
del Sud - BS Lituano edito a Roma - Malta - Messico due edizioni
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2
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- le Missioni attraverso la Solidarietà missionaria o altre forme
CONDENSATO DA « I DIRITTI DEL MIO BAMBINO» DI D
VOLPI
«A Napoli è difficile essere bambini» L ha dichiarato un medico
durante la recente epidemia da virus, che ha falciato decine di bambini in Campania Ma - chi non se n è accorto? - essere bambini è
difficile anche altrove L Anno del Fanciullo indetto dall Onu è un
invito a riflettere sulla situazione del bambino nel mondo Il libro
dell exallievo Domenico Volpi, qui condensato, commenta i dieci
princìpi della « Dichiarazione dei diritti del fanciullo», e propone alla
Famiglia Salesiana dati e motivi di impegno concreto
Preambolo Dare
al fanciullo il meglio
Nel preambolo alla Dichiarazione
sui diritti del fanciullo, tra l altro si
legge :
Considerato che
l umanità ha il
dovere di dare al fanciullo il meglio di
se stessa, l assemblea generale dell Onu
invita i genitori, gli uomini e le
donne, le organizzazioni e le autorità
a riconoscere questi diritti, e ad assicurarne il rispetto per mezzo di provvedimenti legislativi e altre misure
I diritti sono uguali
per tutti i bambini
Primo principio I diritti devono essere riconosciuti a tutti i fanciulli senza
eccezione alcuna, senza distinzione o
discriminazione fondata sulla razza, il
colore, il sesso, la lingua, la religione, le
opinioni politiche o di altro genere
Un esempio : il razzismo Onestamente, se ci si guarda attorno nel
quartiere, nella città, nel mondo, non
ci sentiamo di sostenere che tutti i
bambini oggi sono uguali I figli dei
poveri, dei baraccati, dei disoccupati,
non riescono a godere degli stessi diritti degli altri : sono meno nutriti,
peggio vestiti e alloggiati, meno provvisti di un linguaggio appropriato, di
libri e strumenti culturali
Nel corso della storia l uomo ha
fatto discriminazioni sulla base della
razza, spesso per trovare un alibi allo
sfruttamento di altri popoli Gli europei praticarono la tratta degli schiavi
negri, discussero se gli indios dell America avessero o no un anima
Nel
civilissimo secolo ventesimo la persecuzione razziale ha raggiunto vertici
di delirio : 6 milioni di persone « inferiori » sono morte nei campi di sterminio nazisti
Oggi ancora in Sudafrica la vita sociale è organizzata col sistema dell apartheid separazione : bianchi e neri
hanno case, scuole, trasporti, luoghi
pubblici, rigidamente separati In
Israele un ragazzo arabo non gode gli
stessi diritti di un ragazzo israeliano ;
così un ragazzo cattolico nell Irlanda
del Nord, nei confronti di un ragazzo
protestante
E in Italia? Nel nord c è discriminazione verso i figli degli emigrati dal
meridione, dappertutto verso i bambini di quel popolo che noi chiamiamo
zingari ma essi si chiamano rom, che
nella loro lingua vuol dire uomini
Uguali nella Chiesa Il cristianesimo ha portato del nuovo nella storia
del bambino nel mondo : quando
l imperatore Giustiniano riordinò le
leggi romane, vi introdusse alcuni
« diritti dei bambini » emersi alla luce
della nuova dignità che il cristianesimo riconosceva loro Vennero modificate le leggi della successione, vietati
i maltrattamenti ai piccoli, facilitate le
adozioni
Per i cristiani - ai quali Gesù ha
detto : «Se non diventate come bambini non entrerete nel regno dei cieli »
- ogni bambino che nasce ha diritto
al battesimo, all istruzione nella fede,
al buon esempio degli adulti
Tutti i diritti Tutti i diritti devono
essere riconosciuti a ciascun bambino : occorre il pane o il riso ma anche
istruzione, occorrono gli alloggi ma
anche i giochi, i servizi medici ma anche l amore di una famiglia e l apertura al mondo dei valori
2
Diritto a crescere
sano e normale
Secondo principio Il fanciullo deve
essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale, in
condizioni di libertà e dignità
La libertà dal bisogno Nella maggioranza delle nazioni non sono tanto
3
le leggi che mancano, quanto la loro
applicazione concreta O la possibilità
di applicarle In pratica a troppi bambini non si può assicurare la libertà
dal bisogno
Nel mondo nascono 6
bambini
ogni ora : quasi un terzo muoiono di
fame o di malattie derivate da scarsa
alimentazione ; un terzo vivono stentatamente e arrivano a una vita media
di 35 anni ; un terzo soltanto vivranno
in modo decente
Nel recente « Convegno ecclesiale
sui mali di Roma » si è ricordato che i
baraccati nelle borgate romane di periferia sono centomila, le scuole ma-
hanno bisogno di tecnologia, abbondanza di materie sintetiche, macchinari, omogeneizzati e pannolini, ma di
un ricco rapporto con le persone e con
il mondo della natura Il bambino ha
bisogno di sperimentare il suo corpo
in azione, mentre esplora l ambiente,
lo conquista, e si scopre efficiente e
abile nell incontro con le cose In
realtà la nostra società troppo tecnicizzata e troppo consumistica ha
messo tra il fanciullo e le cose genuine
della natura, tra lui e le persone, una
caterva di oggetti non necessari Il
bambino ha bisogno anche di libertà
dalle inutili sovrastrutture
« Un bambino è la verità con la faccia sporca, la saggezza con il ciuffo spettinato, la speranza del
futuro con una rana in tasca» B Wheeler
terne sono scarse, quelle elementari
hanno in gran parte doppi turni, e
molti ragazzi in età scolare smettono
troppo presto di frequentare
Anche nel sottoproletariato d Italia
cioè fra i gruppi più emarginati dove
manca il lavoro, l istruzione, un alloggio decente il bambino, concepito a
volte nell ubriachezza o nella violenza, nasce in un ambiente dove tutto è
insicuro La mamma si occupa di lui
come può ma non ha né la serenità né
la preparazione per stabilire quel dialogo di sorrisi e di parole che è fondamentale per lo sviluppo dell intelligenza Quando quel bambino arriva
a scuola, si confronta con i compagni
e avverte la sua inferiorità nei confronti degli altri ; se la scuola non riesce ad accoglierlo, si chiude nell isolamento, interrompe gli studi, e magari trova la famiglia ben contenta di
avviarlo al più presto al lavoro
Libertà dalle sovrastrutture I
bambini, per crescere normali, non
4
3 Diritto a un nome
e a una cittadinanza
Terzo principio Il fanciullo ha diritto, fin dalla nascita, a un nome e a
una nazionalità
Cicci, Pucci Per quanto tempo i
bambini nati fuori del matrimonio
hanno dovuto indicare le proprie generalità con un umiliante « figlio di
NN » non nominato ? E i figli di madre ignota non hanno ricevuto spesso
cognomi che indicavano chiaramente
la loro origine?
Il diritto al nome riguarda anche i
ragazzi ai quali i genitori, per vezzeggiarli, affibbiano epiteti da cagnolini :
Cicci, Pucci, Cocco, Fuffi che magari
rimangono per tutta la vita Per i cristiani il nome ha un valore più pieno
perché è stato ricevuto nel battesimo e
ci distingue davanti a Dio ; il santo di
cui si porta il nome è protettore e
ispiratore
Un tragico destino A volte il cognome rinchiude in sé un tragico destino In 2 paesi e cittadine della Calabria Cittanova, Ciminà, Seminara
ci sono bambini che vivono sapendo che diventati un po più grandi
moriranno quasi certamente o faranno morire altri Non sono malati, il
male che consuma le loro famiglie è
l odio, un odio antico che divide per
ogni contrata due gruppi familiari
Sono faide che si trascinano da decenni le vittime finora, nelle località
sopra indicate, sono 6
Un episodio? Michele e Domenico
9 e 2 anni , che hanno il torto di
chiamarsi Facchineri, sono stati mandati a pascolare nella campagna ; un
gruppo di uomini mascherati intanto
assaltano la loro casa, uccidono o feriscono tre persone, e sulla via del ritorno si imbattono nei due ragazzi
Quegli innocenti si inginocchiano,
chiedono pietà, ma sono falciati a
raffiche di mitra
La via dell esilio Tutti nascono in
un paese ma non tutti hanno una patria E il caso dei profughi fuggiti
dalla Palestina nel 948 e 967 : gran
parte di loro e dei loro figli non hanno
conosciuto una casa normale, ma solo
l universo dei campi per profughi E il
caso dei vietnamiti che scelgono la via
dell esilio e si vedono respinti dalle
popolazioni rivierasche : una crudele
guerra fra poveri, e i primi a soccombere sovente sono i bambini
E poi i figli degli emigrati, che perdono le proprie radici culturali I
bambini italiani in questa situazione
sono quasi un milione : 6
sparsi
in America,
per l Europa, 3
5
in Africa,
in Asia Altri
bambini sfortunati rimangono in patria, ma il loro padre è al lavoro lontano, e diventa perfino difficile riconoscerlo come padre « Se tu fossi mio
padre - diceva il figlio di un emigrato
- non andresti a Zurigo : gli altri
bambini hanno il papà in casa »
4 Diritto del fanciullo
alla sicurezza sociale
Quarto principio Il fanciullo deve
beneficiare della sicurezza
Devono
essere assicurate a lui e alla madre cure
mediche e protezione adeguata Il fanciullo ha diritto ad alimentazione, casa,
svaghi
Difficile nascere Durante l epidemia da virus che ha ucciso in Campania decine di bambini, il prof De Angelis nel gennaio 979 osservò : « A
Napoli è difficile essere bambini » Ma
un po dappertutto è difficile esserlo
oggi
Anzitutto è difficile nascere : la mi-
naccia dell aborto grava su esserini
assolutamente indifesi L umorista
Clerichetti ha scritto : «Non fate la
guerra, fate l amore : con l aborto libero si ottiene lo stesso numero di
morti »
Un problema che interessa molto i
paesi dei Terzo Mondo, ma anche l Italia, è quello della mortalità perinatale le morti che avvengono nel periodo
Su quasi 9
attorno alla nascita
bambini che nascono in Italia ogni
anno, 2
sono già morti nel grembo materno e altrettanti muoiono entro i primi 7 giorni di vita Un buon
numero di queste vittime potrebbe
essere salvato con più controlli medici, più igiene, più informazione In
Italia c è un ostetrico ogni
abitanti il doppio della Germania, il
quadruplo della Francia , ma sono
mal distribuiti : sono concentrati nelle
città, molto meno numerosi nelle
campagne, scarsi nell Italia meridionale e insulare
Non dappertutto ci si preoccupa
della salute dei bambini Ci sono paesi
in cui i bambini vaccinati non raggiungono il
% ; eppure difterite,
morbillo e altre malattie infantili, che
sovente risultano mortali, da tempo
potrebbero essere prevenute
Bambini in ospedale Poca importanza si dà ancora alle condizioni di
ospedalizzazione del bambino L ospedale ai suoi occhi è un luogo sconosciuto e pieno di agguati, che lo
priva del contatto con i genitori e gli
impone un ritmo di vita che non è il
suo Il bambino finisce per pensare di
essere abbandonato o castigato, e a
lungo andare sviluppa una serie di disturbi del comportamento che danneggiano la sua crescita futura
Occorre ottenere per i genitori il li-
UN DOCUMENTI
UN ANNO, UN L
La dichiarazione dei diritti del fanciullo II testo è stato approvato dall Onu il 2
959 nella 6 sezione
dell Assemblea generale Sono occorsi
anni perché il testo fosse preparato e approvato Esso sostituisce
un analoga dichiarazione dei «diritti
del fanciullo » approvata a Ginevra nel
923 : la arricchisce e la completa
Il nuovo documento è stato votato
all unanimità dai 78 delegati degli stati
allora aderenti all Onu, e in seguito
accettata da tutti gli stati che si sono
aggiunti Consta di un ampio preambolo e di
princìpi, che a un attento
esame lasciano trasparire ripetizioni e
lacune Ha valore morale, non ha forza
di legge o di convenzione che obblighi
gli stati ad applicarne i princìpi
Alla sua apparizione è stato definito
« uno dei documenti più rivoluzionari
della nostra epoca » ; in realtà ha la sua
carica rivoluzionaria non in sé ma nelle
mani di quanti devono applicarlo
L Anno internazionale del fanciullo
E stato indetto dall Onu vent anni dopo l approvazione dei « diritti del fanciullo,>, come occasione per fare il
punto sul cammino percorso nella loro
applicazione Mira a sensibilizzare l opinione pubblica, e a spingere i gover-
bero ingresso nell ospedale a qualsiasi
ora del giorno e della notte, offrire al
bambino possibilità di gioco e di attività creative, e la scuola ai lungo-degenti Questo clima, dove è stato realizzato, ha aiutato i bambini a guarire
prima e meglio
Il bambino ha anche diritto all alimentazione, diritto disatteso in tante
aree del mondo Ai milioni di bambini
che ogni anno muoiono di fame vanno
aggiunti i milioni di sottoalimentati,
facili prede di malattie, incapaci in
futuro di inserirsi in modo utile nella
società
5
Diritti speciali
per i minorati
Quinto principio Il fanciullo che si
trova in una situazione di minorazione
fisica, mentale, o sociale, ha diritto a
ricevere il trattamento speciale di cui
abbisogna per la sua condizione
« Chi è più sciocco : il bambino che ha paura dei
buio, o l uomo che ha paura della luce? » M
Freehill
Quanti sono Una ricerca condotta
in Europa ha rilevato che su
bambini,
46 sono handicappati o
disadattati :
cieco
2 semiciechi
6 sordi
5 parzialmente sordi
6 handicappati fisici
ni verso nuove opere e nuove leggi a
favore dell infanzia
II libro qui condensato Il volume « I
diritti del mio bambino », dell exallievo
Domenico Volpi, è pubblicato dalle
edizioni Paoline e si trova nelle librerie
E un persuasivo
al prezzo di lire 3
commento ai
princìpi della dichiarazione Ricco di spunti e di dati, si
raccomanda a genitori ed educatori
per la limpida esposizione e per il
chiaro orientamento cristiano
6 handicappati mentali gravi e
medi
2
handicappati mentali leggeri
5 affetti da turbe del linguaggio
35 disadattati, ritardati nell apprendimento scolastico
25 caratteriali o giovani delinquenti
La città di Roma, in base a questa
circa
classificazione,
conterebbe
3
ragazzi minorati E l elenco è
incompleto, non comprendendo altri
bambini ugualmente in difficoltà come orfani, figli di divorziati, baraccati,
immessi precocemente nel lavoro
Questi bambini hanno diritto a una
speciale protezione, perché la società
- che gioca il suo sviluppo secondo
norme sempre più esigenti di efficenza - tende a tagliare fuori inesorabilmente quanti non sono in grado di
reggere al suo ritmo
Far loro posto Tanto per cominciare, i minorati hanno bisogno di non
venir considerati dei mostri, di non
essere emarginati, di non venire rinchiusi Hanno bisogno di trovarsi accanto agli altri, di vivere nella comunità, con la comunità II loro inserimento nella scuola, nei gruppi parrocchiali, nella vita comunitaria, li
aiuta a superare la menomazione, a
sentirsi capaci e utili
Purtroppo la società stenta a far lo5
ro posto Ci sono paesi in cui i bambini
mutilati sono destinati alla mendicità
Ma anche altrove, quante barriere
trovano gli handicappati a muoversi,
a entrare negli edifici pubblici, sui
mezzi di trasporto ecc pensare a chi
deve spostarsi con carrozzelle, a chi è
cieco, sordo
Non basta che si riconoscano i diritti degli speciali, è molto educativo
riconoscere anche i loro doveri : i minorati vanno responsabilizzati e valorizzati per quel che possono compiere
Genitori iper-protettivi, che evitano ai
figli minorati ogni contatto rude con
la realtà, ogni rischio, finiscono col
bloccare le poche possibilità di sviluppo e di maturazione umana che
quei figli hanno
Paolo VI parlando nel 977 a un
gruppo di educatori, ha ricordato « il
mistero degli handicappati, segno di
una presenza divina ferita », ha ricordato che la vera « comunità cristiana
parte dalla presenza degli handicappati per una continua conversione
sulla strada dell oblazione di se stessa,
per la contemplazione di Dio, nella
pienezza dell amore »
Italia, i mai hanno raggiunto il 48% Il
genitore italiano non si abbassa a giocare con i suoi ragazzi Invece da loro
viene una preghiera implicita : « Non
darmi delle cose, papà : dammi te
stesso, regalami un po del tuo tempo,
raccontami una storia »
L accettazione dei ragazzi sta anche
nell evitare certe risposte per loro
frustranti : «Sono cose che non ti riguardano », « Tu sei piccolo, non puoi
capire», «Doveva nascere maschio,
non femmina», «Non dire le solite
sciocchezze » Sono risposte che
escludono i ragazzi dalla vita di famiglia
Nella civiltà dell amore I bambini
hanno poi diritto a ricevere un istruzione religiosa, a conoscer Dio, a essere orientati dal clima familiare nel-
7 Diritto all istruzione
e al gioco
Settimo principio Il fanciullo ha
diritto a un educazione che, almeno a
livello elementare, dev essere gratuita e
libera Deve avere tutte le possibilità di
dedicarsi ai giochi e ad attività ricreative orientate a fini educativi
La piaga dell analfabetismo Quaranta nazioni nel mondo, per mancanza di mezzi economici, non hanno
ancora potuto dichiarare obbligatorio
l insegnamento primario Un terzo dei
bambini nei paesi in via di sviluppo
non sanno leggere né scrivere Conseguenza : un miliardo di analfabeti
adulti non trovano lavoro, o devono
accontentarsi di un lavoro non quali-
6 Diritto all amore
e alla comprensione
Sesto principio Il fanciullo, per lo
sviluppo armonioso della sua personalità, ha bisogno di amore e comprensione
Le risposte che escludono Una
barzelletta o una storia vera? Raccontano di una « preghiera del bambino
che dice : « Signore, fammi diventare
un televisore, così i miei genitori mi
guarderanno di più » Il fatto è che il
bambino ha bisogno come l aria di
sentirsi amato, desiderato, accolto
E invece non sempre è desiderato
Quando una nuova nascita pesa sulla
famiglia, il bambino non trova un
ambiente caldo di affetto, una disponibilità al dialogo che si manifesta dal
primo sorriso dei genitori
Ai genitori poi si richiede un equilibrio dei sentimenti, che essi non sempre sanno trovare A volte vanno da
un eccessivo coccolamento e vezzeggiamento dei figli, trattati più come
cuccioli o come giocattoli che come
persone, a un protezionismo autoritario che blocca ogni libera scelta e ogni
maturazione alla responsabilità Vanno da un paternalismo patetico alle
dimissioni dal ruolo di genitori, magari con la scusa che hanno tanto da
fare Alla domanda «Giochi qualche
volta con i tuoi figli? », solo il 7% dei
padri danesi hanno dovuto rispondere
con un malinconico mai; alla stessa
domanda, in un inchiesta svolta in
6
« Un bambino è l opinione di Dio che il mondo deve continuare»
l amore verso Dio e i fratelli L infanzia - spiega il Catechismo dei bambini - « è un mondo in cui si assimila
più per sentimento che per ragione,
con immediatezza A volte basta un
sorriso, una voce, un canto, per iniziare uno scambio di messaggi» In
queste prospettive i genitori hanno il
compito di « spianare la strada perché
il cammino dei bambini verso Gesù
sia sicuro e gioioso »
Il ragazzo ha il diritto di essere
considerato cristiano a pieno titolo, e
perciò i genitori devono aiutarlo a
partecipare alla liturgia, alla vita parrocchiale, a una catechesi viva, ad associarsi con altri per vivere insieme
l esperienza della fede
Il bambino che si sente amato, acquisisce il senso di sicurezza di cui ha
bisogno per crescere Deve poter vivere in quella « civiltà dell amore » di cui tanto spesso ha parlato Paolo VI
- che è frutto della vita cristiana pienamente vissuta
C
Sandburg
ficato L analfabetismo tocca il 92% in
Sierra Leone, il 9 % in Liberia, il 7 %
in India Molti bambini smettono la
scuola dopo un anno o due, perché
sono troppo affamati o malati per imparare qualcosa O perché devono lavorare per sopravvivere
L analfabetismo nel mondo scende
in percentuale, ma per via del rapido
aumento della popolazione cresce in
numero assoluto di persone Nel 97
il Terzo Mondo contava 72 milioni di
analfabeti, oggi ne conta 8 milioni, e
la cifra continua a salire E in Italia?
Gli analfabeti sono due milioni e
mezzo, e 2 milioni i semi-analfabeti
La scuola d obbligo è fissata ai 4 anni, ma sono numerosi i ragazzi che la
abbandonano prima
Nel mondo si vanno compiendo
sforzi ingenti nel tentativo di debellare l analfabetismo L Unesco, i governi, le organizzazioni culturali, la
Chiesa soprattutto con le sue missioni,
lottano fianco a fianco contro la piaga
dell analfabetismo, ma al momento
non sembrano ancora in grado di farlo regredire Bisogna impegnarsi di
più, per esempio i giovani italiani specie quelli in possesso di una lingua
straniera - potrebbero utilmente sostituire il servizio militare con un servizio civile all estero nel campo dell educazione
Sacrificare il salotto « E necessario aver giocato da bambini per poter
diventare un adulto completo » : l ha
detto un grande pedagogista, Claparède ; e Montaigne ha precisato : « I
giochi dei ragazzi devono essere considerati come le loro azioni più serie »
E un fatto che il bambino cresce giocando Ma è pure un fatto che la vita
moderna tende a frenare e limitare le
sue possibilità di gioco
a ricevere protezione e soccorso
Invece degli armamenti In molti
paesi del mondo qualcuno con amara
ironia li ha chiamati « paesi in via di
sotto-sviluppo» le condizioni di vita
peggiorano invece di migliorare E poi
arrivano d improvviso carestie dovute
a siccità o piogge improvvise, che devastano intere regioni : il Sahel, il
Bangla Desh, il Pakistan
Guerre improvvise travolgono popolazioni inermi, cambiamenti di governi costringono - come ora in Vietnam - masse
ingenti di dissidenti a emigrare E le
prime vittime sono i bambini, i più
deboli, magari già malnutriti, in tutto
dipendenti dalle decisioni o dall impotenza degli adulti, senza neppure
poter riuscire a capire ciò che avviene
II bambino è un bellissimo punto di partenza per l uomo
I bambini di città sono isolati in case piccole e ingombre, senza uno spazio a loro destinato, dov è proibito fare chiasso Gli spazi all aperto riservati ai giardini sono in tantissime città
del tutto insufficienti Ecco altri problemi enormi, che la comunità deve
impegnarsi a risolvere C è da cambiare una mentalità
In casa, per esempio, occorrerebbe
il coraggio di sacrificare il salotto
buono per farne la cameretta dei
bambini ; c è almeno da ritagliare un
angolo di casa - con pareti lavabili,
moquette di plastica morbida e un
vecchio tavolino - in cui i ragazzi
possano dipingere, scarabocchiare,
fare capriole, piantare chiodi, costruire, modellare
8
Diritto a ricevere per primi
protezione e soccorso
Ottavo principio In tutte le circostanze il fanciullo dev essere tra i primi
D
Herold
Sono come i piccoli innocenti sterminati da Erode, vittime dell odio e degli
errori degli adulti
Ogni tanto i governi dei paesi ricchi
ricevono l invito a ridurre gli armamenti per destinare le somme risparmiate al benessere dei bambini Un
invito che non viene raccolto Ma intanto si nota che proprio i paesi più
poveri sono quelli che investono proporzionalmente di più nelle armi
Le cronache raccontano Il diritto
dei bambini a ricevere protezione è
disatteso tante volte anche a livello
della vita privata : invece del soccorso,
i bambini sovente sono minacciati
dalla violenza più cruda Le cronache
dei giornali italiani hanno raccontato
di Desirée, cinque anni, morta di denutrizione e percosse a opera dei suoi
genitori, che la vollero « purificare secondo i riti di una setta di fanatici » Le
cronache hanno parlato di un ragazzo
di nome Lavorini, di Milena Sutter
3
anni uccisa dai suoi rapitori E come
dimenticare Mauro Carassale di
anni? Si era offerto ai rapitori in cambio
del fratello più grande ma ammalato,
e subì la prigionia sulle montagne
della Sardegna : « Ho pregato sempre
tanto, la notte, come mi ha insegnato
la mamma E pensavo a lei, al papà, ai
fratellini » Ma i rapitori, insensibili
alla lezione che impartiva loro questo
ragazzo, l hanno tenuto prigioniero
all addiaccio per 72 giorni, fino al pagamento dell ultimo spicciolo di riscatto
Negli Stati Uniti si parla di 6
casi di bambini maltrattati o sottoposti a sevizie ogni anno In Germania
una statistica dice 4
E tempo di
fare statistiche anche in Italia
9
Diritto a essere difeso
dallo sfruttamento
Nono principio Il fanciullo dev essere protetto contro ogni forma di
sfruttamento, non dev essere inserito
nell attività produttiva prima di aver
raggiunto l età adatta, non dev essere
costretto ad assumere un occupazione
che nuoce alla sua salute e al suo sviluppo
Il lavoro nero Michele Colonna, un
ragazzo pugliese, nel 976 si è tolta la
vita perché non ce la faceva più Dall età di
anni suo padre ogni anno lo
affittava in cambio di olio e formaggio
a qualche allevatore della zona, che lo
mandava a pascolare sui monti tutto
solo Mesi di isolamento, finché Michele non resse più
In Italia una legge vieta l assunzione al lavoro dei minori fino a 5 anni
di età, un altra legge elenca le attività
vietate ai minori di anni 6 o 8 Ma in
pratica è difficile sorvegliare l applicazione di queste leggi : mancano
ispettori, e sulle trasgressioni si estende sovente un fitto velo di omertà
Accade che un piccolo muratore
muoia cadendo da un impalcatura, e
tutti concordi dicono che si trovava lì
per caso o per giocare
Secondo un calcolo dei sindacati, in
Italia ci sarebbero almeno 5
bambini delle elementari impiegati in
attività lavorative, e da 2 a 3 mila
ragazzi fra gli
e i 4 anni A volte il
lavoro nero è una scelta imposta dalle
circostanze : padre disoccupato, madre malata, numerosi fratelli piccoli
Allora i figli più grandicelli mettono
da parte i libri di scuola e si sacrificano per la famiglia Orgogliosi di questo ruolo di « capi famiglia in calzoni
corti », accettano una situazione che
spesso li blocca poi per tutta la vita in
condizioni di semi-analfabetismo e in
un lavoro poco qualificato e scarsamente rimunerativo
Droga, pornografia, pubblicità Al7
tra forma di sfruttamento dei ragazzi
è la droga Secondo una recentissima
inchiesta del Ministero della Pubblica
Istruzione, in più di mille scuole italiane ci sono studenti che fanno uso
della droga, e a volte sono ragazzini
delle medie inferiori, addirittura delle
elementari Nella sola provincia di
Roma i presidi e direttori didattici
hanno segnalato 326 scuole nelle cui
vicinanze sospettano la presenza di
spacciatori Delinquenti unicamente
preoccupati di smerciare, senza badare a chi
Lo stesso accade nel settore della
stampa pornografica Di « riviste per
soli uomini », come eufemisticamente
sono chiamate, ne affluiscono in edicola ogni settimana un milione di copie Prezzo di copertina sulle lire
,
di cui 2 vanno all edicolante, 4 al
distributore e 4 all editore Queste
pubblicazioni, quando non sono vendute direttamente ai minori, finiscono
ugualmente nelle loro mani per la
malsana indulgenza di qualche adulto E il falso mito del sesso che sbandierano, finisce per corrompere nei
ragazzi il senso autentico dell amore
umano
volta pericolosi, i ragazzi imparano
presto la lezione del consumismo : si
convincono che ciò che conta è possedere le cose, non già arricchirsi interiormente e diventare qualcuno
Diritto a crescere
nella pace e nell amicizia
Decimo principio Il fanciullo dev essere educato in uno spirito di comprensione, tolleranza, amicizia tra i
popoli, di pace e fratellanza universale
Il disarmo dei cuori « In ogni città
- ha scritto un bambino a proposito
delle vittime della guerra - c è un
monumento ai caduti lo non ho nulla
contro chi ha combattuto e è morto,
però invece di fare il monumento ai
caduti, io lo farei ai bambini uccisi
Così la gente ci penserebbe due volte » Intanto, forse per questa mancanza di monumenti ai bambini morti
in guerra, continuano a morire
Paolo VI nel suo discorso all ONU
diceva : «Noi continueremo a proclamare ben alto, senza stancarci, il dovere della pace
Continueremo a
cooperare per educare rigorosamente
riflettere sugli ideali della pace, della
fratellanza, dell amicizia Nel 973 le
associazioni di Azione Cattolica di
tutto il mondo hanno condotto un inchiesta fra i ragazzi chiedendo loro :
« Che cos è per te la pace? » Le risposte
sono state le più diverse, ma molti
interessanti
Qualche ragazzo si è fermato a una
descrizione della pace come assenza
di conflitti, altri aggiungevano una vita tranquilla in silenzio, la calma :
« Penso al silenzio della natura », « La
pace è quando si sentono cantare gli
uccelli » l più coglievano il senso della
fratellanza : «Ci sarà pace quando
tutti gli uomini saranno imiti»,
« quando si ameranno » Da paesi poveri giunsero risposte come questa :
« La pace è quando si mangia tutti i
giorni », oppure : « Un buon cittadino
fa la pace », o ancora : « La pace si impara a scuola, perché chi si istruisce
serve il proprio paese » Altri ragazzi si
sono aperti a un contesto internazionale : « La pace per me è anche quando ameremo gli stranieri che abitano e
lavorano qui », « Se tutti dessero un
po di denaro ai paesi che hanno farne,
tutti sarebbero felici e ci sarebbe la
pace »
Pace nelle azioni quotidiane La
pace di domani è dunque nelle mani
dei genitori e educatori di oggi A essi
si è rivolto Giovanni Paolo Il nel suo
primo messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace : «Aiutate i fanciulli e i giovani a fare l esperienza
della pace nelle mille azioni quotidiane, nella famiglia, nella scuola, nel
gioco, nel cameratismo, nel lavoro di
gruppo, nelle competizioni sportive »
Dunque, in concreto, la pace nascerà anche da come ci trattiamo reciprocamente in famiglia, nella scuola, nella vita civile
« Il mio figlioletto dev essere molto potente, se comanda a sua madre che comanda a me che
comando a tutti gli ateniesi
Alcibiade, nobile generale di Atene, 45 -4 4 a C
Anche la pubblicità punta sui ragazzi, utilizzandoli ai lini delle vendite
e del fare cassetta Il bambino, capace
di opporre fragili resistenze alle suggestioni della pubblicità, viene strumentalizzato in almeno tre modi : anzitutto è adescato all acquisto di prodotti fabbricati appositamente per lui,
ma è anche sfruttato come strumento
di pressione sui genitori perché facciano acquisti per suo conto, e è pure
presentato come un capitale in cui i
genitori devono investire il loro denaro Riempiti in un modo o nell altro di
tanti oggetti sovente inutili e qualche
8
la nuova umanità alla pace, per ricordare che non ci potrà essere disarmo
delle armi se non ci sarà disarmo dei
cuori »
Ecco : bisogna educare le nuove generazioni alla pace A partire dal dicembre 979, i giocattoli di guerra saranno proibiti in Svezia Fabbricanti e
venditori di giocattoli si sono accordati : più nessun giocattolo che rappresenti armi, equipaggiamenti o divise militari, sarà immesso nel mercato svedese
Quando si sentono cantare gli uccelli Occorre poi portare i ragazzi a
L Anno del Fanciullo non finisce il 3 dicembre 979, ma dura sempre E tutti gli anni devono essere per noi l Anno del
Fanciullo
ARGENTINA
INTERVISTA
A PADRE
SERGIO MICHELI
Ecco l esperienza di un missionario e dei suoi 6 compagni in un
territorio enorme, con meno di un
abitante per chilometro, sui contrafforti delle Ande patagoniche
Ecco gli inquietanti problemi religiosi e sociali che devono affrontare, ma anche la loro intatta
speranza
La mia parrocchia
di 68 mila kmq
etti insieme la mia Lombardia, il
Piemonte, la Liguria, il Trentino-Alto Adige : la mia parrocchia è
vasta così Una sola parrocchia, un
terzo dell intera provincia del Chubut,
68 mila kmq In compenso, gli abitanti
sono pochini : non arrivano a 6 mila,
neppure uno per kmq E ventimila si
trovano concentrati a Esquel, il capoluogo ; il resto è sparpagliato in tutta la
regione e bisogna andarli a cercare col
lanternino
Padre Sergio Micheli, 38 anni, sacerdote da 8, è tornato per qualche giorno
in Italia E un bergamasco solido e dinamico, al quale il vento pungente delle
Ande fa evidentemente bene
Senza sosta, nove mesi all anno,
questo vento soffia da ovest a est :
prima scarica l umidità e la pioggia
sul versante cileno che è ricco di boschi, poi giunge a noi arido e freddo
Fa decisamente freddo Giocando sul
doppio significato della parola estación - che indica sia la stagione metereologica che la stazione ferroviaria
- da noi si dice che in Chubut ci sono
appena due estaciones all anno : quella dell inverno, e quella del treno Ma
a parte il freddo, per il paesaggio la
zona di Esquel è un incanto, col suo
verde e i suoi laghi fa parte di quella
zona che a ragione viene detta la
Svizzera del Sud America
Il compito di padre Sergio laggiù
nella Patagonia è di visitare le scuole e
le comunità sparse, per organizzarvi la
catechesi Deve viaggiare moltissimo
Negli ultimi due anni - dice - con la
mia Chevrolet ho percorso più di 28
M
mila km Tre volte il giro del mondo, e
un pezzettino
Ma l esperienza di uomini e di evangelizzazione che sta immagazzinando
nella Patagonia dei sogni di Don Bosco
è ricca e singolare : vi si dissoda una
terra dai forti contrasti, ricca di minerali ancora sigillati nel sottosuolo,
contesa in superficie fra bianchi, meticci e indigeni dagli interessi in conflitto, però aperta al futuro e piena di
promesse Padre Sergio ne parla volentieri, anzi con entusiasmo, e le domande fluiscono
Com è Esquel? Ci sono quattro o
cinquemila abitanti di origine europea che vivono nelle quadras, le strade
tracciate secondo il progetto urbanistico E poi tutto intorno i 6 mila
abitanti dei barrios : gente emarginata
che vive in case di fortuna ; qualche
volta belle, ma sovente tuguri E le
famiglie sono molto numerose
Un mosaico Chi abita il Chubut?
Nella zona costiera Trelew, Comodoro Rivadavia, Rawson la popolazione
è di origine chiaramente europea La
mano d opera invece, los paisanos, è di
origine meticcia : nell interno, dalle
nostre parti, man mano che ci si avvicina alle Ande, aumentano i paisanos
Sono un mosaico di razze, di tipo
Neuquino, Mapuche ossia Araucani,
il popolo di Zeffirino Namuncurà ;
Teuhelche O di provenienza cilena : i
cosiddetti Chilotes, che nel secolo
scorso dal Cile meridionale si erano
spinti al di qua delle Ande
Perché sono così pochi gli abitanti?
Anzitutto per il clima Poi perché l at-
tività principale è costituita dall allevamento del bestiame, che come si
sa richiede spazi molto vasti Dopo la
conquista del deserto
879 , ampi
territori erano stati assegnati dal governo centrale ai civilizados che li
avevano recintati con filo spinato ; da
allora gli indios hanno avuto a disposizione non certo i terreni più adatti al
lavoro A render loro difficile la vita, in
un secondo tempo ci furono anche los
turcos, come venivano chiamati, cioè i
piccoli mercanti Essi aprivano modeste botteghe, davano agli indios le
loro merci purtroppo vino e liquore
soprattutto , e le davano a credito :
molti indios indebitati hanno dovuto
cedere a basso prezzo le loro terre
Una storie triste, che in parte continua
ancora oggi
Due mondi Come vivono bianchi e
indigeni? Discendenti degli europei e
indigeni sono due mondi completamente diversi I primi in genere hanno
una casa bella e confortevole, l automobile, magari la radio ricetrasmittente per comunicare dalla fattoria
con la città Per lo più sono allevatori
di bestiame : allevano bovini, ma soprattutto ovini La pecora, animale timido, rispetta il filo di recinzione che
delimita i terreni, e non dà molto lavoro Invece le capre, che di preferenza sono allevate dagli indigeni, risultano molto più irrequiete e richiedono
continua vigilanza : una vigilanza sovente affidata alle donne e ai bambini,
che marinano la scuola
C è ancora una differenza tra i
bianchi e gli indi : i primi vanno a
vendere personalmente sulla costa la
loro lana con i loro autocarri ; i secondi la vendono sul posto, e se la vedono
pagare a metà prezzo
Quando poi gli indios per qualsiasi
motivo abbandonano i campi e si riversano nei centri dei bianchi, i guai
non diminuiscono ma se mai aumentano Hanno una mentalità completa9
mente diversa, che non si salda con
quella dei bianchi Non capiscono la
civiltà con cui vengono a contatto
Nomadi per natura, non sentono il bisogno di lavorare, non vedono l utilità
del lavoro, vivono alla giornata Guadagnato quanto basta per un bicchiere di vino o di alcol, si ritengono soddisfatti Nei centri si sentono fuori
posto, si riversano nei barrios, si auto-emarginano, accettano rassegnati
delle condizioni infime di vita E tutto
questo a volte scoraggia noi salesiani
che vorremmo fare qualcosa per loro
Due monete sugli occhi Quindi
rapporti difficili tra indios e bianchi?
Rapporti un po tesi Non c è confidenza reciproca I bianchi li chiamano
negros, gli indigeni li ricambiano con
le forme spregiative di huinca o di
gringo
E in quanto parrocchiani, gli indios
come sono? Sono molto religiosi, ma
di una religiosità naturale, magica,
posso dire parallela al cristianesimo
La religione indigena coesiste col cristianesimo
Soprattutto l indigeno che vive ancora nella campagna conserva le antiche tradizioni religiose, le sue superstizioni Parlando con loro ho ricavato
l impressione che secondo loro ogni
persona ha dentro di sé una persona
più piccola, come un ragazzino, che
sarebbe una specie di anima Quando
termina la vita, essa si aggira non lontana dal corpo, proprio come un ragazzino E bisogna ingannarla, dando
al morto le sue cose, seppellendolo
con quanto gli apparteneva
Sugli occhi dei morti mettono due
monete, perché non possa guardare in
dietro Credono che se il morto per
caso si volta, prende come suo conipagno chi riesce a scorgere In questa
prospettiva riesce molto difficile presentare la visione cristiana della vita
eterna : l idea della risurrezione, semplicemente li terrorizza
Il camarujo Praticano i riti della loro antica religione? Sì, il più caratteristico è il camarujo, a cui ho potuto
assistere più volte e merita di essere
raccontato Impegna la tribù per vari
giorni, come i riti della settimana santa E una riunione nel tempo stesso di
carattere religioso, sociale e politico
E anticamente era anche di iniziazione dei giovani
Dunque il cacico, ispirato dal machí
o saggio della tribù, una volta all anno
ordina il camarujo per la luna piena di
febbraio o marzo Le famiglie preparano i loro carri, e partono al gran
completo Di solito si radunano presso
la casa del cacico ; il primo giorno è
destinato agli arrivi, ai saluti, allo
scambio dei doni
Si verifica anche che esistano in
tutti le condizioni necessarie per par-
tecipare ai riti Una è che nessuno sia
in lotta o inimicizia con qualcuno dei
presenti ; un mediatore ha l incarico di
comporre le eventuali vertenze Se
non ci riesce, uno degli antagonisti
dovrà allontanarsi Altra condizione è
la rinuncia, per tutta la durata del camarujo, alle bevande alcoliche e ai
rapporti coniugali Infine occorre
un adesione convinta e seria alle cerimonie per questo gli indios non vogliono la presenza dei bianchi, che
non prenderebbero i riti sul serio
Il mattino seguente molto per tempo viene suonata la trutruka un corno
molto lungo, ricavato da una canna,
con suono basso e un tantino lugubre : è la sveglia per tutti Ci si raduna
attorno alla casa del cacico, per una
specie di confessione pubblica dei
peccati Il cacico ricorda uno dopo
l altro i misfatti compiuti durante
l anno dalla tribù, e ogni peccato viene
segnato sul dorso di due cavalli sacri
Intanto la luna tramonta e il sole sorge Allora si compiono vari giri intorno
Zona Mirasol : la maestra e catechista con i suoi
allievi, presso la croce piantata dal missionario
alla casa del cacico, mentre le donne
intonano le cantilene e una vecchia le
accompagna al suono del kultrum un
tamburo Terminati così i preparativi, tutti vanno sul luogo del camarujo :
un anfiteatro naturale a forma di occhio, con un cerchio al centro
Seguono tre giorni interi di scongiuri, danze, canti ; vengono portati
come in processione bandiere, canne
infiocchettate, cavalli che messi in libertà - scegliendo un itinerario oppure un altro - portano bene o sventura Sarebbe lungo descrivere tutto
Del resto in parte il camarujo è ancora
un rito segreto ma nella misura in cui
acquistiamo confidenza con gli indigeni, ci viene spiegato
I giovani Quali sono le vostre
preoccupazioni come pastori della
Chiesa? Ci occupiamo soprattutto dei
giovani e dei bambini, che sono l elemento plasmabile E la nostra parrocchia è piena di bambini Sono
moltissimi, e non hanno famiglia In
tutti questi anni avrò amministrato
tremila battesimi, forse più, ma fra gli
indigeni solo tre o quattro matrimoni
Questa gente, una volta strappata
dall antica vita tribale, smarrisce il
senso dell unità familiare La donna
viene caricata del peso della famiglia,
e manca una vera figura paterna
Quando parlo di Dio ai ragazzi, devo
star attento a non chiamarlo « Dio Padre» così semplicemente La parola
padre richiama loro un uomo sovente
alcolizzato, che magari li ha abbandonati, che forse neppure conoscono
Devo dire : « Dio Padre buono », ed essi, pensando a qualche raro buon
papà che forse hanno conosciuto, cominciano a farsi un idea positiva di
Dio
Quanto alla gioventù, si trova in situazione morale scadente Sul piano
sociale, al momento non si può ancora
dire che sia una gioventù arrabbiata o
bruciata, però si vede che cresce con
una carica di violenza sempre maggiore E se un giorno la violenza giovanile sarà canalizzata e sfruttata? E
facile prevedere che questa gioventù
diventerà carne da cannone
Noi salesiani ci preoccupiamo molto per questi ragazzi, soprattutto per
quelli che crescono nei barrios C è
infatti da domandarsi a che cosa porterà fra venti o trent anni l attuale
esplosione demografica
Intanto ci prodighiamo per assicurare ai ragazzi un minimo di istruzione religiosa : anzitutto col catechismo
E poi corresponsabilizziamo i giovani
Gli adulti quasi non ci seguono, ma i
giovani sentono e vivono la Chiesa
con impegno, anzi con entusiasmo
Abbiamo lanciato l associazionismo
giovanile, che fino a qualche anno fa
non esisteva, ed è stato accolto molto
bene sia a Esquel come nelle altre
parti del Chubut Abbiamo lanciato la
Pascua Joven Pasqua giovane che è
diventata presto un fenomeno di
massa e spontaneo Abbiamo perfino
affidato delle chiese alla gioventù
La mamma pregò Don Bosco C i
parli dei salesiani della sua parrocchia
Siamo in sette : quattro a Esquel, e tre
a Gobernador Costa A capo di tutti,
direttore e parroco, è don Marcello
Melani Si occupa dei ventimila di
Esquel, dirige la locale scuola elementare e media, ha affidato a due
brave cooperatrici la scuola secondaria, è assistente spirituale dello squadrone della Gendarmeria nazionale
Da lui dipendono anche i sei centri
comunitari già realizzati nella periferia e nei dintorni In essi si tiene la
messa domenicale e il catechismo ai
bambini ; in alcuni si svolge pure una
preziosa attività sociale alfabetizzazione, elevazione della donna, ecc
Don Marcello ha 4 anni, è di Firenze Quand era piccolo, cadde malato e c erano tutti i sintomi della poliomielite La mamma prese un immaginetta di Don Bosco, gliela mise
sotto il cuscino, e pregò Don Bosco di
salvare il suo ragazzo Pare che lui
abbia ascoltato la preghiera l indomani il ragazzo stava bene , ma che lo
abbia voluto per sé Era diventato avvocato, ma un giorno decise di farsi
salesiano e di partire missionario Ora
per la sua parrocchia si fa in quattro, e
la gente gli vuole molto bene
Lo aiuta un sacerdote argentino,
padre Uribe, che ha la responsabilità
diretta della scuola e dei centri comunitari, e è cappellano delle Truppe
Andine una specie di alpini
Una
bella promessa per la parrocchia è poi
il diacono Perronc, che in questi mesi
sarà rdinatu sacerdote e diventerà
con generosità il dono della fede, ora è
capace di evangelizzare gli altri
E mi accadono vicende curiose A
volte per esempio sono stato costretto
- se volevo avere i ragazzi a messa a celebrarla senza camice, con la stola
soltanto I bambini, vedendomi indossare il camice bianco, mi scambiavano per gli infermieri che tempo
prima erano passati a distribuire con
una certa ruvidezza le loro temibili
iniezioni e vaccinazioni Perciò, appena vedevano il mio camice, fuggivano
lontano In qualche caso i padri - da
provetti gauchos - montavano a cavallo e andavano a catturare i figlioli
col lazo; ma perché quei piccoli non
rimanessero terrorizzati dal sacramento dell amore, preferii rinunciare
al camice
Il gemellaggio Curiosa la situazione dei tre salesiani distaccati a Gobernador Costa : provengono tutti
dall Ispettoria Adriatica, che ha stretto un gemellaggio con Esquel e si è
impegnata a sostituire i tre quando
Zona di Nahuel-Pan : gli indios danzano in cerchio nella festa del Camarujo
l animatore spirituale della gioventù
A messa col lazo E poi a Esquel ci
sono io, il galoppino, che scorrazzo
con l auto per l immenso territorio, e
mi preoccupo soprattutto delle scuole Le scuole sono del governo, alcune
sono piccoli collegi con internato è
una necessità, date le distanze e la
popolazione rarefatta Per legge la
catechesi non è possibile durante la
scuola, ma altre occasioni non mancano Mio compito è organizzare i catechisti Per facilitare la loro opera
abbiamo preparato un catechismo su
misura per i nostri ragazzi, con immagini bibliche tratte dal loro mondo
Oltre ai catechisti, mi preoccupo
perché i vari centri abbiano un
« agente di evangelizzazione », una
persona cioè che dopo aver ricevuto
volessero rientrare in patria C è don
Mei che risiede nel piccolo centro, don
Pacieroni che va in giro un po come
me, e don Albasini che si occupa della
località Río Pico e delle scuole
Pagano cento lire Quali sono le vostre attività? Garantisco che il lavoro
non ci manca I bisogni della popolazione sono enormi La nostra presenza nella scuola - cioè con scuole nostre - è ancora valida La zona per
esempio avrebbe assoluto bisogno di
una scuola professionale, per preparare i ragazzi a un mestiere
Ho già accennato al lavoro di catechesi e all organizzazione dell associazionismo giovanile : i gruppi sono numerosi e attivi Svolgiamo anche opera caritativa, distribuendo nei barrios
alimenti a centinaia di bambini ci
aiuta la Caritas Continuamente gente povera bussa alla parrocchia chiedendo cibo e vestiti Da Buenos Aires
dei benefattori ci mandano abiti usati
- arrivano addirittura con l autocarro -, e noi con l aiuto dei nostri cooperatori distribuiamo tutto
Per la gente povera organizziamo
vendite a bassissimo costo, che sono
molto meglio dei semplici regali : il
povero paga cento o duecento lire oggetti che costano enormemente di più,
ma non se ne intende di prezzi e torna
a casa contento, senza aver subìto l umiliazione dell elemosina
D estate, cioè a gennaio Chi vi aiuta
nel vostro lavoro? Ho già accennato ai
Cooperatori, ai gruppi di impegno
giovanile Ma abbiamo in parrocchia
anche sei Francescane Missionarie di
Maria, che danno una collaborazione
preziosissima : erano suore di clausura e all inizio è costato loro molto
adattarsi, ma il loro meraviglioso spirito di fraternità francescana le ha
aiutate a superare le difficoltà
Poi, durante la bella stagione la
nostra estate è a gennaio vengono da
Buenos Aires in molti a darci una mano Sono iniziative organizzate d accordo col vescovo, e mandate avanti
da « gruppi missionari » Arrivano laici, laiche, suore, religiosi, tra cui anche
le nostre FMA e i Cooperatori L ultima estate questi gruppi - misti, e disponibili per le attività pastorali più
varie - erano sei, al lavoro in mezzo
alla gente in sei località diverse
Le difficoltà Da quanto tempo i salesiani sono a Esquel? In modo stabile
dall ottobre 94 : si cominciò il collegio con otto alunni e ora sono diventati 8
Il primo salesiano a metter piede da queste parti fu padre
Bernardo Vacchina, figura leggendaria di pioniere Che fatica per lui mettere un po di pace tra le truppe regolari e i cacichi delle tribù! Meritava un
libro, e è stato scritto : la sua storia è
anche la storia dei primi passi del
Chubut moderno
Quali sono le vostre attuali difficoltà? Anzitutto la mancanza di personale Nei miei giri vedo situazioni
irricuperabili senza la presenza di
persone qualificate C è una zona, con
un centro comunitario e una quindicina di piccole scuole, in cui un paio di
veri cooperatori salesiani, per esempio due sposi, capaci di fare catechismo e di assumersi la responsabilità
dell assistenza spirituale, potrebbero
fare miracoli
Ho in mente un altro posto, Paso de
Indios, che abbiamo affidato a una
cooperatrice, la signora Amalia De
Criado Il vescovo l ha autorizzata a
gestire la chiesetta, e lei ogni sabato e
domenica raduna la gente, fa la celebrazione della parola con omelia , e
ITALIA * CURIOSA STORIA DI UN TEMPIETTO MARIANO
distribuisce la comunione Abbiamo
aperto in un altra località un piccolo
«centro di spiritualità», ma non sappiamo come mandarlo avanti per
mancanza di personale ; e dire che
avrebbe delle splendide possibilità di
lavoro Altre chiesette sono già costruite, altre stanno sorgendo, tutte
bisognose di qualcuno a cui affidarle
Non parliamo poi delle difficoltà
economiche La nostra gente, l ho
Le Figlie di Maria Ausiliatrice di Macomer Nuoro avevano un piccolo
detto, è molto povera Ma in tutti i
santuario della loro Madonna poco lontano da casa, ma non lo sapesensi Una difficoltà a lavorare con
vano Ben lo conoscevano invece gli abitanti di Ghilarza, che da
loro nasce dal fatto che a molti manca
decenni sono soliti pellegrinare a Trempu per rendere onore alla
quella dignità consapevole che viene
« Divina Senora Ausilíadora »
dall istruzione, da una fede cristiana
fondata su solide convinzioni Dobbiamo prima di tutto costruire la loro
l tempietto-santuario di Maria Audialetto nuorese, si rievocano le sue
dignità di persone Per questo occorI siliatrice sorge presso Trempu, in
vicende, si commemorano i diversi tirono tante opere, occorrono gli amuna regione ricca di memorie archeotoli con cui in passato la Madonna è
bienti e le situazioni in cui possano i logiche, storiche e religiose, nel cuore
stata invocata nel tempio, si ravviva la
ritrovarsi e scoprirsi « persone » E ocdella Sardegna
24 maggio di ogni
legittima convinzione che Maria, con
corre denaro per costruire
anno i pellegrini vi si recano in prola sua intercessione, è pronta a preQuel denaro che in Italia abbonda
cessione col parroco da Ghilarza
stare soccorso a quanti la invocano
anche se tutti continuano a lamentarprovincia di Oristano , per 34 chiloCosì il minuscolo villaggio di casette
si Sono tornato per qualche giorno in
metri Poi ci tornano a settembre per i
riprende vita, ogni anno, per nove
Italia, e vedo che tutti protestano e
novendiali in preparazione alla festa
giorni Non mancano le ore di svago, e
vorrebbero di più Che cosa dirò?
della natività
anche il sollievo dei trattenimenti in
Quelli che si lamentano dovrebbero
al 9 settembre di
I novendiali Dall
comune è vegliato dalla piccola Maconoscere certi angoli della Patagoogni anno intere famiglie si trasferidonna del tempietto Al termine della
nia, certe altre parti del mondo Credo
scono col parroco nelle tipiche casette
novena si svolgono solenni festeggiache il guardarsi un po di più attorno
che sorgono intorno al santuario e somenti alla Madre di Dio, poi le casette
servirebbe anche ai salesiani d Italia
no adibite esclusivamente ad abitasi richiudono in attesa delle prossime
Ne uscirebbero tutti più consapevoli,
zione dei pellegrini Vi trascorrono i
« vacanze con la Madonna »
forse più generosi
«novendiali di settembre », le vacanze
Così ormai da tanto tempo
Il futuro Ma lei guarda al f uturo con
mariane per la gente di Ghilarza In
Sulle rovine del tempio pagano La
pessimismo? No, al contrario Io sono
quei giorni ogni mattina partecipano
storia di questo tempietto è lunga e
convinto che il Chubut in cui lavoro è
alla messa ; più tardi si radunano per
interessante : esso trova le sue prime
tutto futuro A partire dal sottosuolo :
onorare la « Divina Senora Ausiliadoorigini in epoca romana Lo lascia caa quanto si dice, dovrebbe rinchiudera » come la chiamano nel loro diapire la denominazione tradizionale
re ricchezze minerarie favolose Si
letto spagnoleggiante ; nel tardo poancora in uso nella regione : « Santa
parla di minerali che conterrebbero il
meriggio poi, quando il lago Omodeo
Maria de Trempu » cioè ad ternplurn ,
6 % di ossido di uranio, come dire l urinfresca la valle con la sua brezza, i
che ricorda la presenza di luoghi di
ranio più puro del mondo Qualche
cori della gente echeggiano devoti atculto pagano Essi non sono molto disettimana fa un ingegnere minerario
traverso le radure dei boschi
stanti : sulla strada Giulia ci sono
mi agitava sotto il naso una pagina
Sembra di partecipare a un raduno
tracce di culto a Janus Phanes ; resti di
fotocopiata : vidi con mia sorpresa che
di famiglia patriarcale : si leggono le
terme romane si sono scoperte nel seera un testo delle « Memorie Biogral fi- c storie tradizionali del santuario in
colo scorso poco lontane dal tempietche » di Don Bosco, e conteneva una
descrizione delle ricchezze del sottosuolo patagonico L ingegnere non
riusciva a darsi pace del fatto che Don
Bosco nel secolo scorso avesse previsto il petrolio trovato a Comodoro Rivadavia, e tutte le altre ricchezze minerarie che lui - uomo del mestiere
- andava verificando giorno per
giorno
Il Chubut è ricco - per ora solo di
prospettive - anche per l agricoltura
Con alcune dighe è possibile imbrigliare le acque del Río Chubut e rendere coltivabile con alto rendimento
tutta la regione Occorre però investire grandi capitali, e anche trovare
mano d opera preparata Insomma
c è tanto da fare, le possibilità sono
immense, il futuro è dietro l angolo
L Ausiliatrice
era in incognito
FERRUCCIO VOGLINO
2
Maria Ausiliatrice era come in incognito nel piccolo tempio di Trempu
io ; e la località di Foiotraiano abbonda di ruderi significativi Le stesse cavità scavate nella roccia a modo di
vasche, a poca distanza dal tempietto,
sembrano risalire al tempo in cui i
soldati romani sostavano per le abluzioni presso un tempietto pagano
Poi, intorno al secolo XI, sulle rovine lei tempio fu eretto tiri piccolo
santuario per diffondere il culto mariano Vi si celebrò soprattutto la Natività di Maria, che divenne la festa
patronale del tempio e di Trempu Per
alcuni secoli l attività missionaria dei
monaci benedettini rimase legata alle
vicende del tempio stesso
Decretarono la demolizione Documenti storici del secolo XVI attestano
la continuità del culto alla Madonna
sotto diversi titoli : Nostra Signora
delle Grazie, del Monserrato, del
Tempio Il culto a Maria già allora risultava caratterizzato dall ospitalità
offerta ai pellegrini durante la novena : era stato costruito il «dormitorio», che dapprima «essendo piccolo,
costringeva i iestaiuoli a ricoverarsi
sotto secolari olivastri, i quali non sono ancora scomparsi » Chiesa e culto
erano sostenuti da oll erte spontanee
dei pastori, e dal cosiddetto Barrancellato : la gente d arme dei pastori si
autotassava, per mettere insieme
contributi in denaro e in natura
Ma ci tu un tempo in cui la « piccola
e lincia chiesuola di campagna », come
la deliniscono le cronache, venne
condannata a sparire Un complesso
di circostanze --- in primo luogo gravi
carestie nella seconda metà del secolo
XVIII - impedirono per diversi anni
la novena Veniva così a mancare la
possibilità di curare la manutenzione
degli ambienti per gli ospiti, di raccogliere i mezzi per i restauri al tempietto Ma la gente era affezionata alla sua
Madonna, e appena poté riprese le
consuetudini tradizionali
Ancora nel 8 2 e nel 8 6 si ebbero
nella regione « terribili anni di fame »,
e tuttavia si tentò con vari mezzi di
rimettere « in lodevole stato la chiesa e
i monasteri » Poi per la scarsità di
clero non si poté continuare a officiare la chiesina, che venne chiusa e abbandonata intorno al 827 Venti anni
più tardi se ne decretò addirittura la
demolizione, e tutti ne erano rattristati Furono mandati uomini a eseguire la demolizione, ma - racconta
la storia - si levò un turbine di vento
talmente impetuoso e terrificante da
scuotere gli olmi e aprire crepacci nel
terreno intorno alle loro radici C era
da temere per l incolumità delle persone E il fatto singolare - mai accaduto prima, a memoria d uomo venne da tutti interpretato come « segno di celeste corruccio, perché con
l abolizione del santuario di Trempu si
chiudeva una porta alla grazia, e si
toglieva un culto alla Madre di Dio »
Così il tempio rimase in piedi, sia
pure chiuso e in disuso
Un immaginetta per terra Nel 9 9
una signorina di Ghilarza si sentì ispirata a riattare il tempio Mandò avanti
i lavori, e quando ormai erano a buon
punto si domandava ancora quale titolo avrebbe avuto la Madonna nella
chiesina rinnovata Come orientare la
devozione della gente, che avrebbe
rinnovato le sue suppliche piene di fiducia in quei difficili anni del dopoguerra?
Andando un giorno verso Trempu,
vide in terra un immaginetta della
Madonna : era Maria Ausiliatrice Un
appellativo che lei non aveva mai
sentito prima Ma non poteva essere la
risposta ai suoi interrogativi? Andò
dal parroco della vicina Abbasanta e
volle il suo consiglio ; il parroco la
confermò nella sua scelta
Le tipiche casette attorno al santuario, dove la gente trascorre i novendiali di settembre
Ricostruito il tempietto, si fece
giungere da Torino Valdocco una statua e un quadro della « Madonna di
Don Bosco », e la sua immagine venne
ricamata anche sui nuovi paramenti
sacri II 24 maggio tutta la popolazione partecipò alla processione che da
Ghilarza portò fino al tempietto la
statua dell Ausiliatrice Un altra statua, più piccola, fu invece collocata in
parrocchia durante l anno
Per caso, un operaio Tutto questo
accadeva 6 anni fa, e da allora l Ausiliatrice ha sostenuto e appoggiato
l opera delle sue figlie in Sardegna, rimanendo in incognito accanto a loro
E stato poi un operaio a fare le presentazioni alle suore di Macomer La
direttrice per caso donò a quell operaio un immaginetta dell Ausiliatrice ;
egli la guardò con sorpresa, e disse
illuminandosi in volto : « E la mia
Madonna, la Madonna de Trempu! »
E descrisse il tempietto, le storie della
tradizione, la consuetudine dei novendiali, ecc Le suore, che dal 966
hanno a Macomer una grossa opera
con scuole di vario tipo, oratorio e
centro giovanile, chiesero a quell operaio di portarle a visitare il piccolo
santuario L incontro fra la Madre e le
fighe, nel tempietto lindo e raccolto,
fu festoso Ora le suore e le allieve
sapevano di avere, a due passi dalla
porta di casa loro, una piccola succursale della basilica di Torino
Le visite al santuario non possono
ormai limitarsi al tempo dei novendiali o alla festa dell Ausiliatrice La
Madonna è lì e chiama Chiama non
solo gli abitanti di Ghilarza, di Trempu, di Abbasanta, eredi della devozione dei padri : chiama anche la numerosa famiglia che vive e opera nelle
case delle Figlie di Maria Ausiliatrice
in Sardegna Alunni dai piccoli della
scuola materna alle giovani che si
preparano al lavoro , genitori, insegnanti, cooperatori, tutti quelli che
collaborano con le suore
3
KOREA DEL SUD * DALLA PARROCCHIA DI KURO DONG
BMW
M~
Qui si vede
la Chiesa in marcia
Nelle sue lettere agli amici che ha in Italia, padre Rinaldo Facchinelli
racconta giorno dopo giorno il suo lavoro in un misero quartiere della
periferia di Seul Un lavoro benedetto dal Signore con la risposta
generosa della gente koreana, dall animo profondamente religioso e
dal cuore disposto alla carità
I
ci vuol bene, lo Spirito si
lfaSignore
sentire forte, qui veramente si
vede la Chiesa in marcia, la Chiesa che
avanza a gran forza Dopo un anno di
lavoro tra questa gente semplice,
buona, tanto sacrificata, posso dire
che mi trovo bene e sono sempre più
contento della mia vocazione Ne sia
ringraziato il Signore!
Così padre Rinaldo Facchinelli, missionario in Korea, in una lettera ai suoi
amici italiani Trentino, di 59 anni, ordinato sacerdote nel 95 e subito partito per l Estremo Oriente, dopo alcuni
annidi lavoro in Giappone era passato
in Korea La parrocchia dove lavora
dalla fine del 976 sorge alla periferia
di Seul, l enorme capitale con più di 7
milioni di abitanti Il suo quartiere,
Kuro Dong, conta 35
abitanti; di
essi 5
sono cristiani, ma suddivisi
in un infinità di sette La parrocchia
salesiana, aperta nel 963, conta 8
cattolici, e il loro numero continua ad
aumentare Il loro quartiere è poverissimo, è il più miserevole di Seul
La missione cattolica comprende,
oltre alla parrocchia con 28 associazioni, l oratorio quotidiano, un ospedale, il ritrovo per gli operai, il dopo
scuola diurno e la scuola media serale,
il laboratorio di maglieria, i corsi per i
catecumeni Al lavoro sono tre salesiani oltre a padre Facchinelli, il parroco
padre Taddeo Pak e il signor Pietro
Ro, koreani , e alcune suore anch esse
koreane e perciò molto in sintonia con
la gente
Ma è meglio lasciare la parola a padre Facchinelli
La massoneria bianca I cristiani
più attivi, che riempiono la nostra
chiesa anche nei giorni feriali, sono
raggruppati in 28 associazioni religiose ciascuna delle quali con una propria attività specifica : alcune si occupano dei « lontani », dei catecumeni,
malati, poveri, anziani, bambini ; altre
preparano il canto abbiamo cinque
cori con 25 cantori e la liturgia nelle
funzioni, tengono pulita la chiesa e
non le lasciano mancare i fiori, assistono durante le funzioni e assicurano
4
la distribuzione della comunione
I presidenti delle associazioni, insieme con i capi rione, i cinque capicoro, e i catechisti, formano il consiglio parrocchiale Sono agli ordini del
ciong-hwegiang o capo dei capi, e tutti
insieme gestiscono l amministrazione
della parrocchia, organizzano feste e
passeggiate, aiutano il sacerdote in
tutto, e quando è necessario lo spingono a fare
L associazione più attiva è quella
degli anziani Sono veramente impegnati, e consacrano il tempo alle attività più svariate : visitano i malati,
cercano di sistemare i matrimoni, insegnano il catechismo, rintracciano i
« lontani », incoraggiano i catecumeni,
in casi urgenti amministrano il battesimo, organizzano i funerali, cercano
aiuti per le tante spese della missione
Scherzosamente li chiamiamo la
« massoneria bianca »
Ogni mattina Nei giorni feriali offriamo due volte il divino sacrificio, al
mattino e alla sera, insieme con i nostri fedeli che sono due o trecento ogni
volta Io ho la gioia di salire all altare
ogni mattina alle 6,3 , scortato da una
dozzina di chierichetti I fedeli arrivano anche mezz ora prima, tutti con il
loro libro di preghiere, con quello dei
canti, e la Bibbia Nelle prime file affluiscono i hwegiang cioè i capi dei
rioni &ie sono una decina , e i pangiang i responsabili dei caseggiati,
che sono 5 o 6
E sono fieri di poter
fare la prima lettura Le suore provvedono alla musica e ai canti
Partecipano tutti con molto impegno, cantano e pregano a voce alta ; la
comunione è pressoché generale solo
i catecumeni aspettano e pazientano
Dopo la messa ci scambiamo un saluto cordiale, e teniamo con i capi un
breve incontro per programmare l attività della giornata Poi, buon lavoro
a tutti!
Ogni domenica Tutti i giorni c è
molto lavoro, ma alla domenica ce n è
di più Ogni giorno festivo celebriamo
6 messe, e abbiamo una frequenza che
si aggira sul 65-7 % dei fedeli I chierichetti per ogni celebrazione sono
venti o trenta Alla messa degli studenti, i liceisti e gli universitari rivendicano a sé l onore di servire all altare
La chiesa è sempre gremita, in certe
messe si arriva a 5 fedeli E occorrono ore e ore di confessionale
Poi si riuniscono le associazioni, e
bisogna passare da ciascuna per dire
almeno una parola Poi anche i matrimoni, e purtroppo i funerali, e alla
prima domenica di ogni mese almeno
una decina di battesimi di neonati
I catecumeni Lo splendido frutto
dell impegno di tutti sono i catecumeni Suddivisi in gruppi di 5 , vengono
due volte alla settimana per lo studio
della parola di Dio L istruzione è fatta
dalle suore e da insegnanti che hanno
frequentato l apposito corso due an-
Padre Rinaldo Facchinelli con gli allegri ragazzini del suo popoloso oratorio
ni presso il Centro catechistico della
diocesi I catecumeni partecipano,
come ho detto, anche alla messa domenicale, cominciando così a fare comunità di fede con gli altri L istruzione dura sei mesi, mai di meno, qualche volta di più Il missionario, prima
di accordare il battesimo al catecumeno, si intrattiene con lui durante tre
cialgo o esami : sulle verità della fede,
sulla morale, sulla vita sacramentale
Intanto i catecumeni devono anche
dar prova, attraverso la preghiera e la
carità vissuta, di avere acquisito una
mentalità da veri discepoli di Gesù
Cristo
Molti catecumeni sono adulti, ma
abbiamo anche giovani e ragazzi Per
questi ultimi, se non hanno genitori
cristiani, siamo molto prudenti a concedere il battesimo, almeno finché
non abbiano compiuto i 8 anni
Quando sono più giovani, di fronte al
nostro rifiuto insistono e perfino
piangono, e qualcuno riesce a trovare
la soluzione radicale : se l ostacolo sono i loro genitori pagani, li portano
con sé all istruzione religiosa e fanno
in modo che tutta la famiglia diventi
cristiana
Può sembrare duro il nostro atteggiamento, ma è necessario per costruire su solide basi una comunità
cristiana incipiente E poi questi bravissimi koreani, più si esige e più danno Ogni anno sono 5 e più i catecumeni della parrocchia che giungono a
ricevere il battesimo
Quaresima e Pasqua Vogliamo
trascorrere insieme un anno alla parrocchia di Kuro Dong? L anno scolastico è interrotto da due mesi di vacanze : uno nella piena estate, e un altro nel pieno inverno Perciò comincia
con le vacanze Allora la nostra missione è invasa tutti i giorni da centinaia di ragazzini ; vengono a giocare, a
leggere libri e fumetti, a vedere la TV,
imparare il disegno, la musica, la
danza, il ricamo
Prima fanno i compiti, poi prendono parte a lezioni di inglese, matematica, caratteri cinesi Hanno sempre
anche un po di catechismo e di preghiera Lavorano con i ragazzi dei
giovani universitari anche non cattolici , degli impiegati e impiegate che
hanno tempo libero nel pomeriggio,
perfino dei professori universitari
E
fanno tutto gratis
Poi viene la quaresima, che i nostri
cristiani prendono sul serio e vivono
all antica Rigorosi digiuni un pasto
al giorno , e tutti i giorni la Via Crucis
La quaresima porta anche a noi missionari un supplemento di lavoro C è
da preparare i catecumeni al battesimo e i bambini alla prima comunione
Pasqua poi è una grande festa che
vede al centro i neofiti e i bambini
Battesimo a Kuro Dong : ogni anno sono almeno 5
della prima comunione : si organizza
un party con canti, danze, giochi e doni L anno scorso ogni bambino se n è
tornato a casa con un uovo dipinto e
un pulcino vivo
Ed ecco, è il tempo di fare la visita
alle case Cosa difficile, dato il forte
senso di ospitalità proprio dei koreani
e la loro grande calma : se ci si affidasse a loro, ci vorrebbero tre anni
Ogni pomeriggio si parte con le suore,
il catechista, il capo del rione e il capo
dei caseggiati Le famiglie, avvisate in
tempo, ci aspettano e ci accolgono al
completo, con gioia, come un dono di
Dio Il capo-famiglia presenta i componenti uno per uno, poi ci fa entrare
in casa Si entra scalzi, e anzitutto ci si
inginocchia davanti al crocifisso Ogni
famiglia cristiana ha un bel crocifisso
sulla parete, in mezzo ad altri quadri,
al ramo d ulivo, al cero del battesimo
che per l occasione viene acceso
Poi
accoccolati per terra si sorseggia un
po di tè E si affrontano gli eventuali
problemi familiari Poi ancora si prega insieme, e infine benedico la casa
Maggio, le inondazioni, l Assunta
II mese di maggio è un fiorire di iniziative mariane Nel cortile della missione abbiamo una bella grotta di
Lourdes e le nostre 28 associazioni si
alternano - una per sera - nel rendere onore alla Madonna Canti, danze, poesie, gare di declamazione, gare
di pittura, rosario E alla fine una lettera alla Madonna In quell occasione
i soci di ciascuna associazione rinnovano la promessa annuale di apostolato e di servizio tra i fratelli
Nel mese di maggio si celebra la festa dei bambini : sagra tutto il giorno,
con gare e premiazioni, e patate dolci
per tutti Segue a ruota la festa delle
mamme : le mamme sono invitate all oratorio, e ricevono dai loro figli un
bel garofano rosso Ma i ragazzi donano garofani anche agli assistenti
dell oratorio, al missionario, a tutti A
sera si fa una passeggiata sui monti
vicini, e si gioca sotto gli alberi
i nuovi cristiani, tra piccoli e grandi
A luglio arrivano puntuali le inondazioni La stagione delle piogge comincia ai primi del mese, e a volte è
rovinosa Nel 77 è stata terribile : 2
mm di acqua al giorno La pioggia
torrenziale ha portato il disastro nel
nostro rione Molte casette, fatte di
legno e fango, si sono sfasciate, alcune
sono state portate via dalla corrente
Si sono contati 296 morti e 6
senza tetto
Molti sinistrati si sono riversati nella nostra missione : lunghe file di
mamme con un bambino sulla schiena, un fagottino di masserizie sulla
testa, e tirandosi dietro gli altri figli
inzuppati, affamati, piangenti Abbiamo dato fondo a tutte le nostre riserve E i nostri bravi cristiani hanno
compiuto atti di eroismo per aiutare,
privandosi anche del necessario Yun
Torna, il presidente della San Vincenzo, è morto nel tentativo di salvare
una famiglia dalle acque In quei
giorni terribili abbiamo esposto in
chiesa il Santissimo, e la nostra gente
si è succeduta senza sosta per chiedere al Signore forza e coraggio nella
sventura Tra gli alluvionati c erano
anche dei nostri cristiani, e ci ha
commosso il vedere che tra le poche
cose che avevano messo in salvo c era
il loro libro delle preghiere e la Bibbia
I ragazzini si tenevano stretto il loro
catechismo
Quell anno è stata una baraonda
indicibile, ma anche una meravigliosa
gara di generosità e carità cristiana
Poi con grandi sacrifici gli alluvionati
si sono rifatta la casetta un cucinino,
e una stanza comune per tutta la famiglia
E hanno composto nella pace
i loro 3 morti
Poi viene la festa dell Assunta, con il
battesimo dei catecumeni, altre prime
comunioni, tanta festa e i bambini
portati al giardino zoologico per vedere la tigre e il leone
Natale con la coscienza pulita
L autunno qui è la più bella stagione
dell anno : asciutta, fresca, limpida Ci
5
ZAIRE
si rifugia sotto il fruscio degli alberi,
che lasciano cadere le foglie e invitano
a meditare sulla caducità del tempo
che passa A novembre viene il vescovo per amministrare le cresime e trova
sempre diverse centinaia di giovani e
adulti Il loro corso di preparazione
dura tre mesi, con due lezioni settimanali, e si conclude con l esame ; chi
non dimostra sufficiente maturità cristiana viene rimandato Gli altri escono dal rito con la fierezza di sapersi
cristiani completi ; e sono più impegnati di prima Naturalmente in quel
giorno si fa festa
Poi l avvento, che è davvero tempo
di attesa del Signore : istruzione intensiva per 2
o 3
catecumeni, e
confessioni a non finire Arrivano le
famiglie al completo, il padre in testa,
e attendono pazienti per ore Mi tocca
fare da 5 a 8 ore di confessioni al
giorno Ma la gente vuole arrivare alla
grotta di Betlemme con la coscienza
ben pulita, e così noi missionari abbiamo in quei giorni il lieto compito di
accogliere anche 5
fedeli, umili,
pentiti davanti a Dio e riconoscenti da
commuovere
Così trascorre l anno nella parrocchia di Kuro Dong, alla periferia di
Seul
Per rifarsi le sopracciglia E a trapuntare di sorprese la vita normale,
ogni tanto spuntano le iniziative nuove Una sera d autunno 977, fredda e
noiosa, me ne stavo in ufficio e sento
lungo il corridoio uno strisciare di
piedi Poi colpi di tosse, poi un leggero
« toc toc » alla porta Apro e vedo un
povero giovane tutto tremante Lo
faccio entrare e mi racconta una storia triste, come ci voleva poco a prevedere E figlio di lebbrosi, e tutti lo
fuggono come un appestato « Padre,
ho fame - dice piangendo - Non
voglio rubare, non voglio fare il bandito, voglio lavorare »
E una situazione abbastanza frequente, che colpisce i figli sani dei genitori lebbrosi, e anche più i guariti
dalla lebbra Bisogna fare qualcosa
per questi ragazzi Don Bosco che cosa farebbe al nostro posto? Se ne discute a livello di Ispettoria e si cerca di
provvedere Viene acquistato un terreno a Shinwon poco lontano da Seul,
e lo si spiana per bene In una casa
vicina si sistemano subito una trentina di giovanotti sui 8 anni, e intanto
si progetta una costruzione per ospitarne almeno un centinaio
Sono ragazzi che se lo meritano :
sono seri, bravi, tutti tesi a prepararsi
un avvenire Al mattino presto escono
in cerca di lavoro come garzoni, lustrascarpe, raccoglitori di carta straccia Al pomeriggio invece frequentano
il « Centro giovanile Don Bosco », dove
imparano un vero mestiere Nel giro
6
di qualche anno trovano modo di inserirsi dignitosamente nella società ;
e lasciano il posto ad altri ragazzi
Un altra iniziativa sempre in questo
campo? Le impiegate bancarie della
parrocchia, anche non cristiane, hanno dato vita alla Lily Association, in
cui si impegnano a versare ogni mese
won circa due mila lire della
loro paga, perché ragazze guarite dalla lebbra possano rifarsi le sopracciglia!
Elogio della mia gente Padre Facchinelli non può trattenersi dal fare di
tanto in tanto, nelle sue lettere agli
amici che ha in Italia, l elogio della sua
gente
I koreani sono profondamente religiosi, e nell unione con il Signore trovano l origine della loro gioia Pregano
sempre, anche per prendere un bicchiere d acqua Camminando o viaggiando in autobus, sgranano il rosario
In casa è d abitudine il rosario per
tutti, anche per i bambini Per loro le
funzioni di chiesa non sono mai lunghe ; arrivano molto prima che comincino, e se ne vanno molto dopo
che sono finite Anche i bambini sentono il bisogno di intrattenersi con
Dio, e lo fanno con tutta serietà
Sulla fine del 978 è stata pubblicata una nuova edizione della Bibbia in
un grosso volume, e tantissime famiglie hanno fatto seri sacrifici per acquistarla Alla sera il padre, prima di
intonare con la famiglia la preghiera,
ne legge e commenta un brano
I ragazzi cristiani sono piccoli apostoli Quelli della nostra scuola portano i loro compagni pagani a trovare la
Madonna, a farle un bell inchino Li
accompagnano in chiesa, e spiegano
come sanno Li portano a frequentare
l oratorio
Ringrazio il buon Dio Posso dire :
non solo sono attivi, ma anche molto
generosi : col Signore anzitutto, e tra
loro In parrocchia si possono mandare avanti tante iniziative in favore
dei più poveri, proprio perché i fedeli
contribuiscono tassandosi con coraggio Alla domenica anche i bambini di
famiglie povere arrivano alla messa
col loro soldino stretto in mano e sono
fieri di poterlo deporre nel cestino
delle elemosine Sono cordiali, qui
non si conosce la solitudine né la malinconia In mezzo a questi bravi koreani si sta allegri e felici
Scrive ancora padre Facchinelli :
Con profonda riconoscenza ringrazio
ogni giorno il buon Dio, che mi ha
dato la singolare grazia di spendere la
mia per questi miei fratelli Questi
buoni koreani mi danno la possibilità
di realizzarmi nella gioia e nell entusiasmo, come uomo, come cristiano e sacerdote
a
P
5
adre Sabbe Sulle riviste europee
vedo qualche volta resoconti di
iniziative e festeggiamenti riguardanti
i salesiani Da noi in Zaire sarebbe
impossibile : le circostanze sono ben
differenti, la stampa locale tace sul
nostro lavoro La filosofia statale ufficiale, evidentemente, non combacia
più con la nostra
Ma abbiamo ugualmente tanti amici africani che ci appoggiano e difendono Anzi l attuale situazione ci aiuta
essere « piccoli » in mezzo alla gente
sentiamo meno legati ai « grandi »,
quelli che non si curano degli interessi dei piccoli Siamo diventati così
una chiesa di servizio aperta ai piccoli,
a coloro cioè che cercano chi difenda i
loro diritti, la loro libertà compresa
quella interiore , una chiesa aperta a
quanti aspirano alla salvezza promessa dal Vangelo
Domanda In questi anni la Congregazione di Don Bosco si è trasformata
secondo gli orientamenti del Concilio,
per aderire meglio alla situazione dei
tempi nostri Che cosa ha significato
tutto ciò per i salesiani che lavorano
nello Zaire?
Padre Sabbe E un fatto che il continente africano ha polarizzato l attenzione della Congregazione La nostra presenza in Africa ancora oggi
purtroppo non è molto consistente,
anche se Don Bosco nei suoi « sogni »
aveva visto in questo continente numerose case di formazione, e quindi
un prospero sviluppo In pratica la
nostra Ispettoria dell Africa Centrale è
per il momento l unica autonoma in
Africa ; fuori di essa le altre case salesiane dipendono da Ispettorie europee o del Medio Oriente
In Africa i figli di Don Bosco sono
presenti in molti paesi : in Algeria,
Congo Brazzaville, Egitto, Etiopia,
Gabon, Marocco, Mozambico, Sud
Africa, Swaziland ; e presto anche in
Angola Ma in tutti questi paesi con
poche opere e pochi confratelli ; solo
la nostra Ispettoria, dicevo, ha una
certa consistenza di case e uomini
Domanda Quanti sono i suoi confratelli? Dove lavorano? Quali attività
svolgono?
Padre Sabbe Sono in tutto 85,
contando anche i giovani in formazione e gli anziani a riposo E provengono da 4 paesi diversi Dall Europa
abbiamo belgi, cecoslovacchi, franchesi, italiani, jugoslavi, olandesi, polacchi, spagnoli, tedeschi, lussemburghesi Ne abbiamo dal Brasile E naturalmente salesiani africani nati in
Zaire, Rwanda e Burundi Mi pare significativa questa varietà di provenienze e di contributi Le case dell I-
INTERVISTA ALL ISPETTORE PADRE SABBE
Vogliamo essere
Chiesa di servizio
I missionari in Zaire incontrarono sempre nuove difficoltà, e sono
chiamati a compiti sproporzionati alle loro forze Ma - spiega l Ispettore salesiano padre Alberto Sabbe - ciò li aiuta a farsi piccoli
con i piccoli, e li stimola a dare vita a una famiglia salesiana che sia
veramente africana
spettoria sono 3 : 22 nello Zaire, 5 e 2
in Ruanda e Burundi In più la Procura Missionaria in Belgio I centri
missionari hanno come scopo di aiutare la popolazione con servizi ospedalieri, distribuzione di viveri, attività
educativa e di pastorale Per questo i
missionari
gestiscono
dispensari,
scuole elementari in qualche posto
anche medie , mulini, magazzini,
chiese Nella maggioranza delle parrocchie c è anche un orfanotrofio
Questo in generale, ma abbiamo
opere caratteristiche : a Lubumbashi
la Casa ispettoriale e la Procura, a
Butare la casa di formazione dei giovani salesiani, a Kansebula la casa per
i ritiri, a Sambwa vengono formati i
catechisti I Salesiani sono al fianco
del Vescovo a La Kafulu, a Lubumbashi hanno una grossa scuola tecnica
e una provvidenziale Città dei ragazzi
per la rieducazione della gioventù
sbandata A Ruashi diamo ospitalità a
25 giovani provenienti dal carcere minorile
Sono attività molto diverse tra loro
Domanda
E quindi anche difficili
da coordinare
Padre Sabbe Certo Per di più sono
sparse in tre nazioni diverse, in 7 diocesi diverse, e alcune anche molto
lontane e scomode da raggiungere
Domanda Sembra siano molti i Salesiani impegnati nelle parrocchie
Padre Sabbe Sì, e si tratta di parrocchie molto grandi Dalle mie parti
nelle Fiandre la parrocchia più vasta
conta 4
fedeli, e ha 4 sacerdoti
Nella mia Ispettoria invece abbiamo
parrocchie con più di 25 mila fedeli,
e 8 di esse hanno un solo sacerdote
Chiaro che i missionari si trovano di
fronte a compiti impossibili Una parrocchia dovrebbe essere una grande
famiglia, i sacerdoti dovrebbero poter
avvicinare i fedeli singolarmente e
non soltanto in gruppo Ci sono in
tutte queste parrocchie dei catechisti
e dei responsabili laici, ma i sacerdoti
si trovano ugualmente nell impossibilità di arrivare a tutti, e sono costretti
ad affrontare in gran fretta solo i
compiti più urgenti Sono troppi i poveri, i malati, i bambini, i giovani da
raggiungere
Gli ultimi orientamenti della Congregazione insistevano perché si lavori solo in parrocchie giovanili e con
ceto popolare Al riguardo non abbiamo problemi : il 7 °o della nostra popolazione è al di sotto dei 23 anni, solo
due parrocchie si possono considerare in zona non proprio popolare, e
tutte le parrocchie hanno la « casa per
la gioventù »
Domanda I salesiani non si sono
caricati di un lavoro superiore alle loro
forze?
Padre Sabbe Certo, ma non c è
possibilità di scelta E poi il tanto lavoro attira nuove forze, fa sì che anche i salesiani della terza età si mantengano
giovani
Del resto, nostro malgrado, abbiamo dovuto rifiutare tante altre attività
offerteci, sebbene le insistenze venissero dall alto Solo nel 978, ci hanno
chiesto di erigere una scuola media
per la gioventù povera e una scuola
tecnica a Kolwezi, un altra scuola a
Kigali, un centro giovanile a Bujumbura, tiri seminario a Kisangani Per
mancanza di braccia abbiamo dovuto
rifiutare tutto E vediamo con tristezza che in molti centri urbani nessuno
si occupa della gioventù
Domanda Non ricevete rinforzi?
Non avete vocazioni?
Padre Sabbe Sì, grazie al Signore
Dall Europa ogni anno arrivano rinforzi E in tre anni 4 africani sono
entrati nel nostro noviziato E di questi ultimi rinforzi che si ha bisogno Se
vogliamo giungere a una pastorale familiare che sia veramente africana,
dobbiamo prima creare una genuina
famiglia salesiana « africana » Salesiani certo, ma anche suore, exallievi,
cooperatori Solo così questa chiesa
locale potrà crescere e maturare in
Cristo
Il missionario con i lebbrosi, il missionario in visita ai villaggi : una chiesa in servizio
Dal BS del Belgio
7
FAMIGLIA SALESIANA
Fare gruppo
col ciclostile
Si dovrebbe dire un bel grazie al semplice e modesto ciclostile : se lo
merita Nella Famiglia Salesiana rende un impagabile servizio di informazione, collegamento e animazione dei gruppi Alcune « storie di
ciclostili » sono significative Perché usare il ciclostile, e come
a Famiglia Salesiana dovrebbe diL
re un bel grazie al semplice e modesto ciclostile, perché se lo merita
Questo strumento minore di comunicazione rende un impagabile servizio
di informazione, di collegamento e di
animazione dei gruppi, che è stato ben
capito dai giovani Cooperatori di Sicilia : essi hanno chiamato il loro ciclostilato con un nome un po orripilante ma da prendersi sul serio in
senso figurato : «II ragno» E hanno
disegnato in copertina una complicata ragnatela che raggiunge tutta la Sicilia e tiene tutti uniti
Don Bosco sarebbe stato sicuramente entusiasta dei comodi duplicatori di oggi : risulta che capì il problema, e che usò i modelli che si trovavano allora sul mercato
Una lettera in
tre copie Il 24
maggio 867 Don
Bosco si sedette a
tavolino e si mise a
scrivere Non per
la grande stampa,
che certo stimava e
utilizzava al massimo a quell epoca aveva già pubblicato decine di libri, dato vita a collane di mensili, e perfino tentato la
stampa di un quotidiano Quel giorno
Don Bosco voleva scrivere in piccolo, a
gruppi ristretti Cominciò così : « La
nostra Società salesiana sarà tra non
molto approvata definitivamente
dalla Santa Sede , e perciò io avrei
bisogno di parlare ai miei amati figli
con frequenza La qual cosa non potendo fare sempre di persona, procurerò di fare almeno per lettera »
Queste semplici parole aprivano la
prima « Lettera circolare » di Don Bosco ai salesiani, un iniziativa che si
andrà man mano evolvendo e che dura ininterrotta da 2 anni oggi le
« Lettere del Rettor Maggiore » ai salesiani sono stampate in 6 lingue e in
8
copie
Ma quanti erano allora i salesiani, in
quella Società di Don Bosco non ancora approvata? C è da stupire a leggere le cifre : erano 44 appena, in tre
8
comunità E la maggior parte di loro si
trovava all Oratorio con Don Bosco
Ma lui sentì il bisogno di raggiungerli
in modo ufficiale, con quel modestissimo strumento di comunicazione che
era la lettera circolare
Quella lettera si conserva negli archivi fu copiata in tre esemplari puliti
e recapitata ai direttori delle tre case
Fu copiata a mano, naturalmente, e in
archivio si conservano due copie su
tre Ma in seguito Don Bosco scrisse le
sue circolari ai salesiani, ai cooperatori, agli amici col ciclostile dell epoca, con un processo di stampa che
andava sotto il nome di omotipia E
l archivio è pieno di esemplari di quei
fogli con cui egli inseguiva e raggiungeva i suoi amici in Italia e anche all estero
Ecco, c era già allora - ma c è ancor più oggi - uno spazio di comunicazione riservato allo strumento povero ma prezioso
"Datemi un ciclostile " Il ciclostile
oggi è l arma di moltissime agenzie
stampa : notizie moltiplicate in poche
centinaia di esemplari giungono ai
giornali, e vengono moltiplicate migliaia e migliaia di volte Il ciclostile
collabora anche nelle università : la ricerca scientifica tanto spesso confluisce dapprima nelle disadorne dispense universitarie, per passare poi al libro di cultura, e alla fine nella divulgazione spicciola
Il ciclostile è anche strumento di
informazione alternativa a servizio di
quei gruppi che mandano avanti un
loro discorso di approfondimento in
campo sociale, religioso, politico ecc
Sono gruppi sovente con pochi mezzi,
che pagano di persona e di tasca propria, e con un ciclostilato fatto arrivare in punti strategici sovente riescono
a far accettare o almeno a far discutere le loro idee E magari a influire
sull opinione pubblica In linea con
questa persuasione, il noto e discusso
«teologo della liberazione» Gustavo
Gutiérrez ha rilasciato un affermazione anch essa discutibile, ma con un
fondo di verità : « Datemi un ciclostile,
e vi solleverò il mondo » Tante idee
innovatrici nascono « dalla base » -
dal ciclostile - prima di essere accettate e promosse
Nelle cosiddette repubbliche democratiche il ciclostile diventa arma
di contro-informazione, e alimenta il
dissenso E il fenomeno del Samizdat
letteralmente : pubblicazione in proprio , termine che si oppone a Cosizdat, che è il marchio delle edizioni di
Stato in Urss Il ciclostile ha diffuso in
modo clandestino le opere di Solgenitzin, Siniavsky, Amalrik, Sakarov, e
questi coraggiosi del dissenso hanno
pagato di persona
Il ciclostile - questo strumento
povero ma prezioso -- rende significativi servizi anche ai salesiani, in alcuni casi limiti che merita conoscere
In Polonia e a
Cuba I BS chiaNEWSLETTER
inati a informare e
animare la Famiglia Salesiana nel
mondo sono circa
35, e sono tutti a
stampa meno uno :
6
quello polacco In
Polonia ai salesiani
non viene concesso di stampare il BS, ma solo di ciclostilarlo E in un numero molto limitato
di copie
Un vecchio ciclostile è da anni generosamente al lavoro anche a Cuba
il BS ne ha riferito già in gennaio
976, a pag 28 : sforna il settimanale
della parrocchia Maria Auxiliadora
all Avana Il prodotto finito, e distribuito ogni domenica alla porta della
chiesa, è una delusione tipografica, il
disonore dell editoria moderna Sono
due fogli di carta da formaggio, formato protocollo, piegati a metà in
modo da originare otto paginette La
tiratura dipende dalla resistenza delle
5
matrici : al massimo raggiunge le
copie, quando le matrici non si spiegazzano o spappolano prima La tipografia - si fa per dire - ha in dotazione un Gestetner in età pensionabile
dopo 4 anni e più di onorato servizio,
è legato col filo di ferro perché non si
sfasci e riparato con pezzi di ricambio
fatti in legno col temperino Eppure
questo disonore dell editoria moderna
va a ruba, viene conteso dai fedeli
della parrocchia, e c è gente che fa
lunga strada per poter ritirare la sua
copia
La ragnatela Quella ragnatela disegnata dai giovani cooperatori di Sicilia, risponde a una realtà Dalla Casa
Generalizia salesiana partono ogni
mese migliaia di ciclostilati, spediti in
tutta Italia e all estero Un canale ufficioso di informazione e collegamento è l ANS, mensile in 4 lingue con documentazione fotografica, in abbona-
I CICLOSTILATI DELLA
FAMIGLIA SALESIANA
La lista che segue non ha pretese di
classificazione o di completezza Compilata col materiale che giunge alla redazione del BS meno abbondante
quello dall estero , presenta alcune categorie significative di ciclostilati
ANS - Agenzia Notizie Salesiane Mensile, con quattro pagine di foto, in quattro lingue E destinato ai salesiani, ma
richiesto anche dalle FMA e da altri
gruppi Abbonamento annuo per l Italia
lire 4 5
CGS-Notizie; CGS-Schede Fascicoli a
periodicità non fissa, per i responsabili
dei Cinecircoli giovanili socio-culturali II
primo informa sull attualità del settore, il
secondo fornisce materiale per cinedibattiti
Dossier Bollettini Salesiani Mensile in
lingua italiana, contenente articoli e fotografie per le redazioni dei 35 BS sparsi
nel mondo
Giovani Cooperatori In Italia sono collegati a livello nazionale da Presenza
giovani, e a livello regionale da altri 7
Lombardia ,
ciclostilati :
Proposta
G G C C Veneto , Ritrovarsi Adriatica ,
Collegamento Lazio , Camminare insieme Campania , Noie voi Calabria , Il
ragno Sicilia
Altri ciclostilati dei giovani cooperatori si
hanno in Spagna e altrove
Nostra E il BS dei polacchi Estampato
al ciclostile perché le autorità non consentono la stampa tipografica Ma in altre « repubbliche democratiche » i sale-
Sono otto i ciclostilati con cui i Giovani Cooperatori d Italia si tengono collegati fra loro
siani non possono neppure usare il ciclostile
Notiziari di :
- centri culturali L Università Salesiana di Roma ne sforna diversi per esempio Notizie 79 dell Istituto di catechetica , per tenere i contatti con gli antichi
alunni o per informare sulle proprie attività ; e così i tanti altri centri ;
- centri di animazione Hanno ciclostilati propri i dirigenti degli Amici Domenico Savio e l Ufficio Nazionale missionario ; da Caracas giunge Dialogo y
esperiencia, diffuso dal Centro salesiano di pastorale giovanile, ecc ;
- singole missioni Nell Ariari Colombia se ne pubblica uno ; in varie diocesi
missionarie che non possono scialare
in tipografia - è in ciclostile il notiziario
diocesano ;
- singole opere Per esempio il Parish
News di padre Mulligan ad Abadan
Iran , e il Carrefour Salésien di una casa
per vocazioni del Canada
Notiziari Ispettoriali Mensili o bimestrali, collegano i centri delle Ispettorie con
le loro case Sono i più numerosi : su 75
Ispettorie salesiane, si contano almeno
64 notiziari Analoghe pubblicazioni
hanno le FMA
Organo di Collegamento Bimestrale inviato dalla Casa Generalizia ai responsabili delle Federazioni Exallievi nelle
varie parti del mondo Gli Exallievi hanno
ciclostilati vari anche a livello locale per
esempio : Noi Ex di Torre Annunziata,
The link nelle Filippine
Salesiani Cooperatores Bimestrale in
varie lingue, inviato dalla Casa Generalizia ai responsabili dell Associazione
cooperatori
Volontarie di Don Bosco Diffondono
anch esse una circolare interna in lingua
italiana, che esce regolarmente da parecchi anni
I
mento Questo notiziario ha 26 anni di
vita, e ha raggiunto le 2
copie di
tiratura
I BS sparsi nel mondo hanno una
propria fonte di informazione, il Dossier Bollettini Salesiani, che li raggiunge ogni mese con articoli e fotografie I responsabili a livello mondiale dei Cooperatori e degli Exallievi
inviano un proprio ciclostilato bimestrale ai responsabili a livello locale
Anche le strutture a livello intermedio fanno largo
uso del ciclostile
La Congregazione
salesiana si articola in 75 fra ispettorie e delegazioni, e
64 di esse hanno
un Notiziario ispettoriale, quasi sempre ciclostilato Praticamente i Notiziari sono sorti ovunque la situazione
geografica e politica l ha permesso Il
boom dei Notiziari si è avuto all inizio
degli anni 7 , dietro espressa raccomandazione del Capitolo Generale
Speciale chiamato ad applicare in
Congregazione il rinnovamento del
Concilio Ma alcuni Notiziari sono
molto precedenti, e il loro decano Inter nos, dell Ispettoria Thailandese ha
39 anni di vita : il suo primo fascicolo
era uscito nell agosto 94 , i numeri
messi in circolazione finora sono più
di 5
E ciclostilati hanno pure le singole
opere Impossibile evidentemente nominarli tutti A volte arrivano alla redazione del BS anche simpatici ciclostilati dei ragazzi, intitolati per esempio Giornalino della Terza C o magari
Mini Times Meritano però un ricordo
alcune esperienze singolari
Il parroco volante Fino a qualche
anno fa, e per molti anni, un missionario italiano in America Latina aveva
una base di appoggio in Italia Egli era
impegnato con un opera sociale in
una situazione drammatica di Terzo
Mondo, e i suoi amici in Italia organizzavano le più varie iniziative per
aiutarlo Il campo base, per così dire,
era la parrocchia di provenienza del
missionario : i giovani del posto si
erano costituiti in gruppo di animazione, e con un ciclostilato raggiungevano singole persone e gruppi sorti
qua e là per la penisola Il missionario
per parte sua inviava di continuo informazioni sulla situazione, sul lavoro
missionario, e sull utilizzazione degli
aiuti Un ciclostilato riportava ogni
cosa, riferiva le iniziative condotte dai
vari gruppi, teneva i collegamenti
Poche risme di carta sporcata d inchiostro hanno permesso per anni
una positiva attività
Altro ciclostilato singolare è quello
di padre Francesco Mulligan, parroco
di Abadan Iran Strana parrocchia la
sua : comprende soprattutto gli europei cattolici al lavoro nel Golfo Persico Per raggiungere le comunità numerose ma piccole e sparse, padre
Mulligan è costretto a servirsi dell aereo, vola di continuo da una località
all altra, lo chiamano il parroco volante Le sue visite non possono essere
molto frequenti, e padre Mulligan
supplisce in parte mandando ai suoi
parrocchiani sparsi il suo ciclostilato
Lo chiama Parish News notizie della
9
Contestazione studentesca a Milano Mentre si
svolge l azione, il ciclostile moltiplica i volantini
che la commentano sul posto»
parrocchia , e in esso racconta i suoi
viaggi e gli avvenimenti più importanti delle varie comunità si tratta di
gruppi di lavoro affini, che non di rado si conoscono E compie un efficace animazione religiosa
Anche se è impossibile elencare
tutti i ciclostilati della Famiglia Salesiana, un tentativo sommario viene
fatto nel riquadro di pag 9 E forse
sarà anche utile cercar di capire il
perché della loro diffusione e del loro
- chiamiamolo così - successo
Ciclostilato perché Anzitutto i ciclostilati - insieme con la stampa
« maggiore » e gli altri strumenti d informazione legati all immagine contribuisce alle finalità generali della
comunicazione nei grandi gruppi :
l informazione generale su ciò che accade nella Famiglia Salesiana, l informazione operativa su ciò che va fatto
da tutti insieme, l informazione di tipo
formativo che arricchisce l intelligenza e il cuore
Contribuisce non meno a rinforzare
il sentimento di appartenenza al
gruppo Oggi si è quasi travolti da un
diluvio di messaggi d ogni genere e
provenienza, che mentre ci informano
sulle cose più lontane e più strane,
sovente non ci lasciano più avvertire
che cosa accade accanto a noi, alle
persone con cui viviamo C è il rischio
di perdere di vista il proprio gruppo ;
quel proverbio popolare che dice
« Lontano dagli occhi lontano dal
cuore » è vero anche per i membri
della Famiglia Salesiana Il ciclostile
fa la sua parte anche per nutrire il
2
sentimento di appartenenza
In più, ha la sua forma specifica di
intervento L economicità ne consente
l impiego quando gli alti costi della tipografia proibirebbero di comunicare E anche veloce : in pochi giorni si
passa dalla progettazione alla spedizione E più intimo, familiare : permette nei piccoli gruppi il tono dimesso della conversazione E anche
più ospitale per le voci non ufficiali,
per le idee che si avrebbe paura di
esprimere in altra sede Per chi scrive
e diffonde, è pure occasione di far
gruppo in modo molto forte, di impegnarsi e di responsabilizzarsi
E poi perché nasconderlo? Il ciclostile permette di « giocare al giornalismo » E un gioco che piace tanto,
soprattutto ai giovani Chi non ha sognato almeno una volta in vita sua di
essere giornalista?
Ciclostile come I ciclostilati di cui
si sta parlando sono un vero e proprio
fenomeno di comunicazione di gruppo, a cui è logico applicare in gran
parte le conclusioni degli studiosi dei
mass media Essi dicono che la comunicazione sociale oggi è una scienza, una tecnica e un arte, che richiede
studio e tirocinio per poter essere applicata con efficacia Non è vero come sosteneva il titolo di una commedia - che «giornalisti si nasce» :
giornalisti si diventa E una professione seria che richiede lunga preparazione Tutti sanno usare il coltello
ma solo il chirurgo sa fare le operazioni ; così tutti sanno usare la penna
ma solo il giornalista sa fare l articolo
A preparare i ciclostilati salesiani,
in genere non ci
sono veri giornalisti : si dovrà perciò
chiudere bottega?
Non è detto ; diffondere ciclostilati
nella Famiglia Salesiana è in primo
luogo una necessità, e ognuno è
chiamato ad affrontarla meglio che sa Ma l importante è non farsi illusioni, non posare
alla Indro Montanelli, non giocare al
giornalismo Se si prende in mano il
ciclostile, è in spirito di servizio
Copiare o essere originali? Intanto,
per scendere al concreto, c è da aprire
bene gli occhi : i modelli sono a portata di tutti, la carta stampata diluvia
nel mondo Poi esistono libri, per
esempio il «Manuale del linguaggio
giornalistico» della Etas Libri lire
Chi ha tempo, studi
3
Ma importante è capire che cosa si
deve copiare dagli altri, e in che cosa
invece occorre essere originali Si deve copiare la tecnica, l impaginazione,
i formati, il taglio degli articoli ; tutto
questo di sicuro A volte invece, più si
è alle prime armi e più si vuol essere
originali In questo campo occorre
mettersi docili alla scuola dei professionisti del giornalismo, cercare le soluzioni più normali, e imparare così i
rudimenti del mestiere Titolo, sommario, testo, foto, didascalia : guardando con attenzione come fanno gli
esperti, qualcosa si può imparare
Originali invece si deve essere nella
determinazione dei contenuti : argomento della comunicazione salesiana
saranno le notizie della Famiglia di
Don Bosco Il resto non interessa, può
risultare perdita di tempo, di carta e
denaro Può essere un inutile giocare
al giornalismo Accade invece che
qualche ciclostilato cerchi di imitare
anche quanto al contenuto, se non
proprio Panorama, almeno le riviste
dell informazione religiosa E rifriggono cose già dette da altri Ne escono
dei doppioni, realizzati in modo dilettantesco, di cui nessuno sente il bisogno
Per i contenuti i ciclostilati salesiani
si giustificano unicamente se portano
quelle notizie sulla Famiglia Salesiana
che non si possono trovare altrove
Don Bosco direbbe anzi ha detto : far
sapere quel che si fa
La favola moderna Ecco le sue
precise parole : « Siamo in tempi in cui
bisogna operare Il mondo è divenuto
materiale, perciò bisogna lavorare e
far conoscere il bene che si fa Se uno
fa anche miracoli pregando giorno e
notte e stando nella sua cella, il mondo non ci bada e non ci crede più Il
mondo ha bisogno di vedere e di toccare »
A dire il vero, il mondo salesiano
non è pieno di avvenimenti clamorosi,
non offre molte notizie di interesse
per il grande pubblico La principale
attività salesiana è di far crescere la
gioventù, e come si sa, una foresta che
cresce non fa strepito Strepito se mai
lo fanno quelli che schiantano e abbattono Ma rimane ugualmente l impegno reciproco di far sapere - anche senza schiamazzi ma in tutta
semplicità - quel che si sta facendo, a
stimolo comune
Lo dice anche la favoletta moderna
delle galline e delle anitre La favola
comincia col constatare che le galline,
dopo aver deposto l uovo, cantano
forte e fanno sentire dappertutto il loro coccodé ; che le anitre invece, dopo
aver deposto l uovo, stanno zitte E la
favola conclude osservando : per questo nessuno mangia uova di anitra, e
tutti mangiano uova di gallina
Ciò è vero anche quando il coccodé
è affidato sommessamente a un modesto ciclostile
E B
ITALIA
Oscar
Don
Bosco
Quest anno l Oscar Don Bosco il 3°
finora assegnato è diventato Oscar Domenico Savio : è sempre un Oscar con
l aureola, ma nel 25° della sua canonizzazione l allievo prediletto è riuscito a rubare
il posto al suo illustre maestro Si tratta di
una simpatica iniziativa lanciata nel 966,
che impegna ogni anno
4 alunni delle
scuole elementari statali e salesiane di
Roma in una gara che di solito ha per tema
Don Bosco ma invece quest anno il tema
era Domenico Savio I ragazzi - come si
sa, tutti artisti in erba - sono chiamati a
esprimersi al meglio cori una prosa, una
poesia, o un disegno, o un modellino in
creta o plastilina ; i 2 migliori sono premiati con l Oscar E i tre meglissimi come
direbbe certamente qualcuno di loro anche con premi speciali
Quest anno i 2 hanno ricevuto l Oscar
dalle mani del Rettor Maggiore don Egidio
Viganò direttamente presso la Casa Generalizia salesiana, il 3 giugno scorso, in
una giornata di festa Vincitore assoluto è
risultato Alfonso Tiberti, 5 elementare,
della scuola Ada Negri Oltre all Oscar gli
hanno dato una coppa, una medaglia d oro offerta dal Banco di Roma, e un presepe
artistico che egli a sua volta ha voluto donare alla sua maestra Il secondo classificato ha ricevuto una penna stilografica
dono di Andreotti , ecc A tutti poi l Oscar,
tanti libri, la cordiale stretta di mano del
Rettor Maggiore, e un gelato
Organizzatori dell Oscar Don Bosco sono il prof Francesco Maria Rodinò e l insegnante Dina Paolinelli, cooperatori insegnanti, e per parte salesiana il loro delegato don Ilario Spera
Foto in alto : i 2 alunni vincitori dell Oscar Don Bosco 979
Qui sopra : il Rettor Maggiore e don Luigi Fiora consegnano i premi il ragazzo con la coppa, Alfonso
Tiberti della scuola Ada Negri, è il vincitore del primo premio
Sotto, da sinistra : i complimenti del Rettor Maggiore all insegnante Paolinelli, organizzatrice ; poi
due momenti della messa che ha preceduto la premiazione
---Educhiamo come Don Bosco
Raccogliete
le loro confidenze
« Don Bosco aveva il volto modellato da Dio come per calamitare le
confidenze dei ragazzi Giuseppe
Buzzetti, uno dei primi ragazzi da lui
raccolti a Valdocco, ha raccontato un
singolare episodio accaduto ai primi
tempi dell Oratorio, di cui era stato
testimone Ecco le sue parole
Q uante volte ho visto Don Bosco
passare le notti intere ad ascoltare i
giovani in confessione, e risvegliarsi
al mattino seguente ancora seduto
nello stesso confessionale dove si
era posto al tramonto! Una sera, vigilia di una grande solennità, erano
suonate le
e c era ancora un bel
numero di penitenti da confessare
«Andate a dormire, figlioli - disse
loro Don Bosco - E molto tardi!
« No, continui a confessarci, abbia
pazienza », lo supplicavano i ragazzi
9 Continuò, ma in breve tempo uno
dopo l altro tutti i ragazzi si addormentarono
Anche Don Bosco si addormentò,
poggiando la testa sul braccio di un
ragazzo di nome Gariboldi, mentre
lo confessava Il fanciullo aveva le
mani giunte, e teneva l avambraccio
disteso e sporgente sul banco Verso
22
le cinque del mattino Don Bosco si
destò, e visti tutti i giovani che dormivano adagiati per terra, si rivolse
a Gariboldi che fino allora era rimasto sveglio : « Ormai è tempo che andiamo a riposare » Ma nel dire così
gli altri si svegliarono, e Don Bosco
dovette riprendere le confessioni
L indomani Don Bosco, sceso in
cortile verso le due pomeridiane, vide che Gariboldi aveva il braccio
destro fasciato e legato al collo Gli
domandò : « Che cosa hai fatto, caro
Gariboldi, a quel braccio? » E lui :
« Oh, niente! », e non voleva dire
nulla ; Don Bosco che lo conosceva
per un ragazzo piuttosto vivace, non
si accontentò e volle assolutamente
sapere che cosa avesse combinato
« Se proprio lo vuol sapere, glielo
dirò », rispose il ragazzo E narrò il
fatto singolare
Quel braccio era nero e livido da
far compassione, perché durante la
notte era rimasto a lungo immobilizzato tra l inginocchiatoio e la testa
di Don Bosco Il ragazzo, pieno di
venerazione per il suo direttore, non
aveva osato destarlo, benché quell indolenzimento lo avesse fatto sof-
frire parecchio
Questo il singolare episodio narrato da Giuseppe Buzzetti
Nei secoli scorsi si diceva con
un pizzico di umorismo : « Non è
martire solamente chi confessa Dio
davanti agli uomini, ma anche ci
confessa gli uomini davanti a Dio »
E in questo senso Don Bosco fu un
martire di prima categoria Amministrando però il sacramento del
perdono, diventava egli stesso un
sacramento di pace
Vedere Don Bosco e sentire il bisogno di confessarsi da lui, era tutt uno Ai suoi piedi ci si svuotava
delle colpe e ci si colmava di pace Il
suo gesto d assoluzione era caldo
come il bacio di Gesù Egli comprendeva, incoraggiava, rianimava,
e con il calore dell anima sua faceva
crescere quella dei ragazzi
Nel cuore di Don Bosco i piccoli penitenti sentivano come in eco
i battiti del Cuore di Gesù Col perdono di Dio scendeva opportuno ed
i
efficace anche il consiglio del Santo
Sacerdote e educatore si fondevano
perfettamente nel sacramento della
confessione, dove si svelava a un
tempo l anima del piccolo e la misericordia di Dio
Don Bosco allora comprendeva e
si sentiva compreso, e i piccoli cuori
si accendevano al suo come le candele al cero pasquale La confessione era, per il confessore e i penitenti,
una festa a cui Don Bosco non
avrebbe rinunciato per tutto l oro
del mondo Si sarebbe detto che
avesse nelle pupille dei «raggi x»,
mediante i quali eseguiva con perfezione le radiografie dello spirito ; la
grazia poi scendeva copiosa a risanare e a somministrare nuovo vigore
per rilanciare i ragazzi sulla strada
della bontà
La Confessione perciò per il
Santo era la colonna, il cardine del
Sistema Preventivo Nell ultimo anno di vita era tanto mal ridotto che
aveva bisogno di essere sorretto dal
suo segretario, il quale gli ricordava
di continuo che il medico aveva
consigliato di non confessare più
Don Bosco rispondeva : « Fino a tanto che mi rimarrà un filo di vita, tutta
la consacrerò al bene dei giovani»
Anche i ragazzi d oggi hanno bisogno di aprirsi e di confidarsi I genitori che li hanno messi al mondo,
gli educatori che li istruiscono, i sacerdoti che li formano, hanno altrettanta disponibilità, premura e
tempo, per raccogliere le loro confidenze?
COLOMBIA
L OPERA
DI PADRE JUAN
CONTINUA
Mandato a fare l oratorio in periferia, padre Juan aiutò un quartiere a nascere e a crescere Per
anni distribuì ai ragazzini due
volte al giorno pane e cioccolata,
nel nome del Bambino Gesù Altri
ora gli hanno dato il cambio, lavorano in stile moderno, ma con
lo stesso cuore
Pane, cioccolata
e Bambino Gesù
Salesiani della parrocchia «Nino
Jesús » Bambino Gesù di Bogotà
ora parlano il linguaggio del postconcilio, dicono pastorale integrale,
presenza di Chiesa, presa di coscienE intanto mandano avanti le
za
opere sorte un tempo, anzi le hanno
moltiplicate e potenziate E - c è da
pensare - lo fanno con lo stesso cuore antico di padre Juan Perché le cose
sono cominciate appunto con padre
Juan, con la sua dedizione senza
scappatoie al Nino Jestis, con pane e
cioccolata distribuiti a tonnellate ai
bambini del quartiere, ai « fratellini
del Bambino Gesù »
Quando lui morì nel 957, e si tenevano i discorsi solenni nel cimitero
davanti a migliaia di persone, arrivò
come una saetta uno di questi fratellini, Lino scugnizzo dal muso sporco,
che correva agitando un mazzo di garofani ed era inseguito da una fioraia
che gridava : « Al ladro! Mascalzone,
farabutto, svergognato! Prendetelo
che è un ladro! » Il monello riuscì a
farsi largo fin davanti alle autorità,
evitò con una finta il poliziotto che
cercava di abbrancarlo, gettò i garofani sulla cassa aperta di padre Juan,
poi lanciando in giro un occhiata di
sfida : « Adesso prendetemi pure » La
sua parte l aveva fatta
Come anche padre Juan, del resto,
aveva fatto la sua parte in 22 anni di
lavoro nel Barrio Veinte de Julio, nella
« zona sud » di Bogotà, quella che negli anni della grande crisi economica
ma un poco già prima, e per parecchio tempo dopo si era riempita di
I
poveri fuggiti dalle montagne e dalle
campagne « Sono stato il primo parroco e il primo sindaco di Veinte de
Julio », un giorno ammise padre Juan
Parroco sì, perché era stato ufficialmente nominato Ma anche sindaco
senza investitura ufficiale, però impegnato per la gente del quartiere a
Bogotà I ragazzi della parrocchia salesiana
sono schierati sulla piazza davanti alla chiesa
in una giornata di festa
Foto in basso : monumento a padre Juan I
bambini accanto a lui hanno in mano un pane e
una libbra della famosa cioccolata
mettere in piedi scuole e organizzazioni, per provvedere a un infinità di
bisogni tutti urgenti Se oggi la zona
sud di Bogotà non è travagliata da
problemi disastrosi, lo deve a padre
Juan E i suoi continuatori seguitano a
occuparsene, con il linguaggio e lo
stile del post-concilio
Doveva avere un cognome Tutto
cominciò senza strombazzamenti e
alla chetichella Lui era del secolo
scorso, veniva dalla lontana Italia ;
quel Barrio quartiere nacque sulla
carta nel 9
ma solo più tardi cominciò a diventare città Prese come
nome una data, il 2 di luglio, perché
quel giorno cento anni prima c era
stato il levantamiento, l insurrezione
della « grande Colombia » contro i dominatori venuti dalla Spagna
Quanto a padre Juan, pur supponendo tutti che doveva avere un cognome, ben pochi ne erano a conoscenza : per la storia si chiamava Del
Rizzo Ma il cognome serve a chi non è
conosciuto, mentre lui era conosciuto
da tutti, a Bogotà, e presto in tutta la
Colombia Anzi i ragazzini chiamavano indistintamente padre Juan tutte le
tonache nere che incontravano : per
loro ogni sacerdote era un padre Juan
Don Del Rizzo era nato ad Azzano
Decimo Pordenone nel 892, in un
classico focolare veneto, che alle tradizionali virtù cristiane di laboriosità
e affetto verso i figli aggiungeva l educazione spartana del padre militare
di carriera Diversamente dai ragazzi
che in quei tempi si sarebbero detti
predestinati alle generose opere della
23
Provvidenza, lui non era un modello
Pregava poco e maluccio, lasciava
desiderare quanto ad arrendevolezza,
diligenza nella scuola e obbedienza
Le missioni salesiane lo attirarono
come risposta ideale al suo spirito di
avventura, ma quando bussò alla
porta di Don Bosco corse in rischio di
venire rifiutato A 8 anni infatti era
novizio don Rua gli impose la talare ,
ma risultò un fuori serie nel senso che
era difficile da inserire nella vita comune salesiana Le difficoltà non gli
venivano da mancanza di doti, ma
dalla loro esuberanza Al termine del
noviziato non lo lasciarono professare, solo gli consentirono di studiare in prova - come se fosse salesiano
La sua quarantena durò tre lunghi
anni, poi lo accolsero e lo mandarono
in Venezuela Nel 9
era sacerdote
Sapeva dominare i ragazzi, ed entusiasmarli Nella sua scuola anche le
zucche imparavano e tutti si divertivano Lavorò a Caracas, a Maracaibo
vicino alla Colombia, e poi nel 9 4
andò oltre il confine a Barranquilla
Qui contribuì alla costruzione del
« tempio di San Rocco » nel quartiere
povero della gente nera, e cominciò a
parlare loro del Bambino Gesù Poi fu
a Medellín, Ibagué, e nel 33 arrivò a
Bogotà per non uscirne più
Intanto nel Barrio Veinte de Julio
ne erano già successe di cose
Un campo argilloso La gente cominciava a popolare la zona sud, portandosi dietro il fardello dei suoi problemi, sociali, religiosi, morali Mancanza di strutture, di lavoro, di scuole,
di igiene Una crescita tumultuosa e
disordinata della città, senza pianificazione urbanistica e con inverosimile
abbondanza di bambini che sono come si diceva volentieri in quei tempi
- l unica ricchezza dei poveri
Nel 925 i Salesiani del collegio
León XIII, guardando al futuro, acquistarono da quelle parti un appezzamento di terreno : era argilloso, incolto, privo di acqua, e lì per lì ne fecero un campo sportivo, con una tettoia per riparo dalla pioggia Ma presto quella tettoia diventa come quell altra di Don Bosco sul prato di Valdocco Dal 932 vi si celebra ogni domenica la messa, e dal 35 l incarico
viene assegnato a padre Juan La tettoia, trasformata in un bel salone,
serve da cappella, sala per giochi, aula
scolastica, refettorio e teatro
I ragazzi accorrono, e hanno assoluto bisogno di catechismo Padre
Juan trova in Bogotà un gruppo di ragazze volenterose : le prepara, paga
non sono ricche il trasporto, i pasti e
un modesto stipendio, e affida loro i
6
ragazzi che di sabato e domenica
frequentano l oratorio
Ma quei ragazzi hanno anche fame,
24
in casa non trovano il nutrimento
sufficiente E hanno bisogno di vestiti,
perché quelli che indossano sono sovente sporchi e a brandelli A questo
punto padre Juan compromette il
Bambino Gesù e lo obbliga in qualche
modo a provvedere Il salone-cappella
che ha trovato arrivando, era dedicato
a san Giuseppe ; ma lui vuole un
grande tempio al Nino Jesús Nel
giorno di Natale e quale altro giorno
sarebbe più indicato? del 937 viene
benedetta la prima pietra del futuro
tempio, e d ora innanzi il Bambino
Gesù deve darsi da fare per pagare la
chiesa, i vestiti per i suoi fratellini, il
pane e la cioccolata
Un quadro: ai ragazzi muniti di pentolino, padre
Juan porge una forma di cioccolata e indica in
alto la simpatica figura del Bambino Gesù
« Sono qui, ammazzami » Dunque,
per prima cosa padre Juan cerca
un immagine del Bambino Gesù che
sia quella vera, quella giusta Ne trova
tante, ma non gli vanno Non il Bambino regale pieno di corone e scettri,
ma quello semplice, figlio di un falegname, lui stesso piccolo garzone di
bottega, quello che stava sottomesso
ai genitori e cresceva in saggezza e in
grazia davanti a Dio e agli uomini Si
mette a girare i negozi di oggetti religiosi finché non trova un ragazzino
simpatico che ispira fiducia Solo,
quel quadro aveva un grosso difetto :
alle spalle del Bambino si ergeva minacciosa l ombra della croce Padre
Juan ci pensò a lungo, poi concluse :
« Un Bambino così piccolo, e già con
la croce? Aspettiamo almeno che cresca un po di più, che arrivi ai trent anni, e poi penseremo a metterlo in
croce Ma per adesso togliamogli la
croce, poverino »
Fu chiamato l artista, che accettò di
far scomparire lo strumento di niorte,
alzò le braccia del Bambino come in
segno di saluto, donò un bel sorriso al
suo volto, e allora padre Juan si disse
soddisfatto : quello di Nazareth doveva essere proprio così, e si portò a casa
il « suo » Bambino Gesù « L ho fatto io
- dirà poi -, e l ho mandato per il
mondo a fare i miracoli » Dovette essere davvero così, molti che lo conobbero ne sono più che persuasi Non
che il suo Nino i miracoli li scialasse
Anzi, all inizio pare che non volesse
proprio farne, anche se padre Juan lo
supplicava e scongiurava Quanto dovette insistere per ottenerli, e i salesiani che vivevano con lui se ne resero
conto
Padre Juan, quando era sicuro di
non essere visto, andava a piantarsi
davanti al suo Bambino Gesù, e gli
parlava A voce alta, come tra amici
In un primo tempo nella cappella
provvisoria, più tardi nel bel tempio
che la sostituì Cominciava con una
formula di consacrazione tutta speciale, che non si trova sui manuali di
ascetica : « Aquí estoy, màtame » Sono qui, ammazzami
E poi con tutta
franchezza metteva le cose in chiaro
« Sono solo aiutante » Raccontava
per filo e per segno al suo Nino la storia delle tante persone che avevano
bisogno di aiuto Storie di malati, disoccupati, infelici Storie di gente che
in cambio di una piccola grazia era
pronta ad aiutare la sua opera
« Guarda che ti fai aspettare molto
gli diceva - La gente ti domanda e
domanda In cambio offre pane e
cioccolata per i nostri ragazzi, ma mi
sembra che mi hai lasciato solo Ma
come? Questa qui non è per caso
un opera tua? E come vuoi che io
possa pagare i muratori che costruiscono il santuario? Guarda che sono
tutti affari tuoi, io sono soltanto il tuo
aiutante »
A furia di insistere come la Madonna alle nozze di Cana, ottenne i miracoli La gente verrà a lui, al suo santuario, al suo Bambino Gesù come si
andava a Valdocco da Don Bosco, per
vedere il nuovo apostolo dei giovani
Lui non nascondeva certo la sua rudezza Figlio di militare e cresciuto alla spartana, predicava col cipiglio del
Battista sul Giordano Quando sapeva
di aver a che fare con gente dalla camicia pulita ma dalla coscienza sporca, minacciava senz altro l inferno
Ma poi concludeva evangelicamente
o quasi : « Scampate all inferno facendo opere di carità, e dando una
libbra di cioccolata per i bambini poveri »
Una libbra di cioccolata Nel 94 ,
quando il Bambino Gesù gli lesinava
ancora i miracoli e i soldi, padre Juan
il VEU iiTr DF
ll
lo
f?!
:
Una relazione del 975, presentata
dall attuale responsabile della pastorale al Barrio Veinte de Julio, don Luis
Enrique Rodríguez, diceva : « La devozione al Bambino Gesù, dopo 4 anni
dai suoi inizi nella nostra parrocchia, si
può ben dire che non consista solo nel
pregare L amore al Figlio di Dio si è
trasformato in una risposta costante
alle necessità dell uomo totale Il santuario irradia una forza poderosa verso
l insieme dei fedeli, attraverso queste
quattro direttrici : l educazione, la salute, l alimento e vestito, l azione pastorale» Poi la relazione si sofferma
sui singoli punti
L educazione Ci sono tre grandi
edifici scolastici : uno destinato alle
scuole elementari maschili e femminili,
con 3 3 alunni, dirette da un salesiano ; il secondo edificio è il collegio
intitolato a padre Juan, con le scuole
secondarie
7 alunni : di fronte a
esso, il collegio Maria Ausiliatrice, con
scuole secondarie per quasi mille
alunne
La salute Le necessità della zona
sono grandi, e si risponde con servizi
medici a prezzi quanto mai popolari E
chi non può pagare non paga Oltre ai
servizi medici generali, c è un unità
radiologica, un laboratorio clinico, lo
studio dentistico, ecc : ogni giorno una
media di 6 visite mediche
Alimentazione e vestito Quasi 2
famiglie povere vengono soccorse, ma
« in un contesto educativo liberatore »
Un orientatore sociale prende contatto
con i beneficati, e li impegna concretamente a « crescere » Altra iniziativa
va sotto il nome di « Programma famiglia a famiglia » : una famiglia economicamente e cristianamente a posto, si
fece costruire poco lontano in località
San Cristòbal un « Padiglione del
Bambino Gesù » e vi raccolse una sessantina di bambini orfani Una coraggiosa donna del posto si incaricò di
farlo funzionare Ogni giorno, scortata da quattro o cinque di quei mocciosi, girava tutto il mercato tendendo
la mano Da principio fu duro mettere
insieme il necessario per sfamare la
piccola turba, ma più avanti la brava
donna vedrà arrivare all orfanotrofio
lino a 2 carichi alla settimana, e trasportati gratis da semplici carrettieri
del posto Intanto le bambine dell orfanotrofio imparavano a cucire a
macchina, i ragazzi diventavano ebanisti ; più tardi padre Juan aggiunse
una piccola tenuta agricola e i ragazzi
diventavano coltivatori d ortaggi
Dunque facevano i loro primi lavori, e
padre Juan li pagava perché imparassero il prezzo e il valore della fatica
Nel 42 il tempio del Bambino Gesù
era finito e inaugurato ; e la faccenda
Le opere di padre Juan continuano : ecco i bambini e le bambine, della prima comunione
prende cura di un altra in difficoltà, in
un clima di amicizia e solidarietà
E il « pane e cioccolata » di padre
Juan? In gran parte il bisogno generalizzato è scomparso, ma ancora oggi
quasi 2 ragazzi continuano a ricevere il piccolo aiuto
Azione pastorale La parrocchia iniziale si è frantumata in 7 nuove parrocchie gli abitanti della zona ora sono 6 mila L attuale parrocchia del
Bambino Gesù conta più di 9
abitanti, ai quali si offrono tre centri di
culto inoltre le FMA hanno nella zona
sud due opere, e sono presenti varie
altre congregazioni
La parrocchia è suddivisa in 5 settori, affidati a 5 gruppi di religiose e laici
sotto la guida di un sacerdote I gruppi
si fanno carico dei più vari problemi,
dalla catechesi dei bambini ai battesimi e ai matrimoni
del pane e cioccolata funzionava più
che mai Funzionava così : tutte le domeniche le messe si succedevano l una all altra senza sosta, e la gente
riempiva la chiesa Non c erano banchi né sedie, che avrebbero occupato
troppo spazio, ma 5
teste una accanto all altra e rivolte all altare Tantissimi fedeli prima di entrare in chiesa, o all uscita, sostavano presso un
muro dove si apriva una finestrella :
estraevano dalla borsa una forma di
cioccolata del peso d una libbra
mezzo chilo , e la facevano cadere
all interno Di là, la stanza della cioccolata a poco a poco nella domenica si
riempiva Penseranno i ragazzi a
svuotarla durante la settimana
Infatti i ragazzi dell oratorio, dapprima un 6 , erano diventati mille,
duemila, 2 5 , e venivano ciascuno
con il suo pentolino Padre Juan aveva
invece un grosso pentolone, vi faceva
sciogliere e bollire la cioccolata Uno
squisito profumo si diffondeva per
Un Centro di pastorale integrale,
come viene chiamato, è sorto nel 978 :
un edificio nuovo a quattro piani, da
cui partono le iniziative Le attrezzature sono moderne esiste anche un impianto televisivo a circuito chiuso , e
assegnano alla pastorale «il posto di
assoluta priorità che le compete nell attività della Chiesa »
Una nuova relazione dalla parrocchia, datata 979, descrive minutamente i programmi di questo Centro
Tra l altro padre Luis Rodríguez così
ne formula l orientamento generale :
« Il nostro grande sforzo consiste nel
far prendere coscienza alla gente che
con il lavoro portato avanti di comune
intesa, e con l educazione dei giovani,
si può uscire dallo stato di povertà in
cui la gente ora vive Non si tratta
quindi solo di distribuire alimenti o
medicine, ma di formare e motivare »
l aria e i ragazzi si mettevano in fila
per ricevere la loro razione Due volte
al giorno, mattino e sera, colazione e
merenda Cioccolata, e una larga pagnotta La cioccolata, bella calda, la
bevevano subito Ma non pochi portavano il pane a casa per qualche fratello più piccolo Così tutti i giorni, per
venti e più anni, e a lungo ancora dopo
la morte di padre Juan Anzi, ancora
un poco adesso All inizio bastavano
cinquanta chili di cioccolata al mese,
più avanti ne occorrevano 5
E 2
mila pagnotte
La valigetta piena di dolci Padre
Juan era deciso nell azione, non aveva
pazienza di aspettare il risultato di
lunghi dibattiti, né formulava programmi a lungo termine Le cose andavano fatte subito, e i mezzi li
avrebbe mandati il Bambino Gesù
Tutt al più, ne avrebbero parlato insieme a quattr occhi, la sera, quando
si ritirava tutto solo o credendo di
esserlo a pregare
25
Era alto e magro, di aspetto ascetico ; dai gesti rapidi e secchi Il suo linguaggio brusco, a volte scontroso, era
solo la scorza indispensabile sotto cui
nascondere un anima troppo sensibile I ragazzini gli giravano sempre attorno a frotte, e lui era sempre con un
lungo bastoncino, non certo per picchiarli, ma nel gesto protettivo del
buon pastore col suo gregge O lo ricordano quando andava in giro col
pastrano lungo molto utile a coprire
la talare sempre troppo frusta , con gli
scarponi chiodati, e la valigetta piena
di dolciumi Con quella valigetta di
cuoio si avventurò per mille strade,
uffici, negozi, distribuendo i suoi dolci
ai bambini che invitava al catechismo,
e agli adulti che ricompensava così
per i soccorsi ricevuti
Del resto lui doveva andare in giro a
chiedere Il cioccolato glielo portavano in casa, anche molte offerte, ma le
spese erano sempre di più E poi a
tutti quei bambini bisognava regalare
ogni anno a Natale un vestito nuovo
Doveva essere il dono del Bambino
Gesù ai suoi fratellini, e perciò doveva
essere bello Duemila vestiti ogni anno, completi di scarpe e berretto per i
ragazzi, e scarpe e scialle per le bambine Le donne del posto confezionavano gli abiti, ma erano anch esse povere e andavano pagate Le confezioni
cominciavano per tempo, ad aprile, e
duravano fino a Natale Poi la grande
festa
Poi c erano le prime comunioni,
ogni anno almeno 2 ragazzi che dovevano ricevere trattamento speciale
nel loro primo vero incontro con il loro Amico E poi c erano mille altre
necessità spicciole e segrete a cui doveva provvedere E ci provvedeva
davvero, salvando un infinità di poveri da situazioni disastrose, tanto che
lo chiamavano « il fazzoletto per le lacrime di tutti »
Lo sterco del diavolo Gli rimproveravano sempre che non sapeva
spendere, ed era vero Non spendeva
per sé, non pagava la bolletta della
luce, e ogni tanto l azienda elettrica
veniva a tagliargli i fili Non sapeva
ammobiliare la sua stanza : una branda con una coperta, una cassa di cartone su cui poggiava il sapone e la
catinella dell acqua, un rosario dai
grossi grani sul tavolino da notte, un
quadretto del suo Bambino Gesù appeso all interruttore della luce con i
fili tagliati
Incapace di badare a sé, non era
neppure capace di ricevere i soldi
« come si deve » Li infilava nel portafoglio senza degnarli di un occhiata,
fossero pochi spiccioli, una banconota di grosso taglio, un assegno con
molti zeri Si limitava a dare in cambio
un immaginetta col suo Bambino
26
Gesù, e all offerente stupefatto non
aggiungeva neppure una parola
« Ma come! - sbottò un giorno una
dama venuta dal centro della capitale
- Non mi dice neppure grazie? » E lui
per tutta risposta : « E una cattiva
usanza Io domando per questi ragazzi, che non hanno da mangiare Non è
per me Tutt al più, è per la sua anima
Non crede lei, con tutto il suo lusso,
che è debitrice di qualcosa a questi
piccolini?
Del resto - faceva notare a volte la vera questione era tra il donatore e
il Bambino Gesù : perché mai lui,
semplice aiutante, avrebbe dovuto
« intromettersi a ringraziare a nome
del Figlio di Maria? »
Non guardava quel che riceveva e
neppure quel che distribuiva « La
contabilità la tiene il Bambino Gesù diceva - Lui non ha bisogno di libri,
ricevute, fatture» In fondo disprezzava il denaro, che tanto spesso chiamava, con le parole di Papini, «lo
sterco del diavolo »
legio e quella chiesa : il collegio è la
casa dei nostri figli, e la chiesa è la
casa di padre Juan che è amico dei
poveri e protettore delle nostre famiglie»
Senza nemici esterni, nel 957 padre
Juan ne portava tanti dentro di sé Da
anni camminava sempre meno, a
causa di una varice ribelle a ogni cura
A giugno sopravvennero altri disturbi
seri, e lo ricoverarono all ospedale
L intervento chirurgico lo porterà alla
tomba « Sia di me quel che vuole il
Bambino Gesù », aveva detto consegnandosi ai medici Le sue ultime parole furono anche l ultima conversazione col suo piccolo Amico : « Se tu,
Bambino Gesù, ti prendi carico di tutti
quei bambini, io me ne vengo contento con te »
Ma poteva andarsene tranquillo : gli
abitanti del barrio erano « cresciuti »,
sapevano sempre meglio organizzarsi
e fare da sé E poi la sua opera si era
irrobustita ; altri giovani salesiani,
maturati al suo fianco, a poco a poco
Veduta aerea della "parrocchia del Bambino Gesù" : sulla destra l opera salesiana, sulla sinistra un
angolo del barrio in tumultuosa espansione
E proprio questa nullità amministrativa, di fatto amministrò milioni e
milioni senza battere ciglio Diceva :
« Le mie mani sono le sponde di un
fiume, che è stato incaricato di togliere la sete e la fame dei poveri »
E la casa dei nostri figli Nel 957
padre Juan ha 75 anni Non ha più
nemici : anche quelli che un tempo
non condividevano i suoi metodi e le
sue iniziative, ora lo rispettano Gli
sono amici perfino quelli dell altra
sponda, l hanno dimostrato durante
la rivolta del 948 Nell aprile di quell anno a Bogotà furono incendiate le
chiese, i collegi, il palazzo dell arcivescovo e del nunzio Qualcuno allora
propose di bruciare anche l opera di
padre Juan, ma qualcun altro si alzò a
dire : « Dobbiamo rispettare quel col-
ne avevano preso in mano le redini
Nessuno pensava che lui dovesse
morire : certe persone sembrano indispensabili e perciò indistruttibili Ma
lui andò a raggiungere il Bambino
Gesù alle 4 del mattino del 3 giugno
957, e allora si vide come avesse
messo in pratico l antico consiglio :
« Vivete in modo che anche il becchino sia dispiaciuto della vostra morte »
Non si piange per i buoni I giornali
di Bogotà raccontarono per filo e per
segno i funerali, « un miscuglio di
apoteosi e di catastrofe sociale, di
glorificazione e di inconsolabile lamento »
Quel 3 giugno era domenica, e al
solito il santuario del Bambino Gesù
era stipato di gente In mattinata portarono le spoglie di padre Juan nella
chiesa, e le collocarono al centro « Lì
stava il suo corpo, e tutt attorno le
mamme e i padri che piangevano, lì
anche i bambini, come stupefatti da
un sentimento di orfananza che li
aveva presi » La notizia si sparse presto, e al pomeriggio fu un invasione di
ragazzi « A tre isolati dal tempio era
come una sfilata di ragazzi e drappelli,
che avanzavano gridando verso il
santuario
Alcuni piangevano, la
maggior parte correvano e semplicemente chiamavano padre Juan per
nome "Non lasciarci, padre Juan!" »
I giornalisti si sbizzarirono a intervistare la gente « Era italiano? » « No,
era del Veinte de Julio » « Gli volevate
così bene? » « Per forza : nel quartiere
non c è uno che non abbia qualche
motivo per dirgli grazie »
La campane suonarono a lutto tutto
il giorno, e anche di notte : gli amici di
padre Juan formarono dei turni, e si
alternarono a suonare fino all alba
Poi, continuarono
L indomani, lunedì, la chiesa si riempì per le esequie
Ancora oggi la ditta del
cioccolato produce le
forme da mezzo chilo, e
con l antico marchio :
"Sol"
Ma si riempì anche la piazza antistante, e le vie vicine Molti negozi rimasero chiusi, molti operai non andarono al lavoro Nessuno aveva preparato
discorsi, ma tutti volevano parlare Ci
fu uno che avanzò una proposta contraria alle rigide leggi del diritto canonico : chiese che padre Juan non fosse
portato al cimitero ma seppellito lì in
chiesa, e bisognò spiegargli che non si
poteva
Poi lo portarono in piazza, e gli uomini si disputavano l onore di reggere
la sua bara Nel trovarsi in tanti e tutti
venuti per padre Juan, la tristezza cominciò a cambiarsi in consolazione ; e
invece di pregare per il defunto, cominciarono a invocarlo : « Padre Juan,
prega per noi »
C era il picchetto d onore della po-
lizia con tutti i suoi pennacchi, c era la
banda con le trombe e i tamburi che
sottolineavano mestamente il cordoglio E ci furono altri discorsi Qualcuno ricordò che « non si deve piangere per i buoni che muoiono ma per i
cattivi che vivono », e ottenne l effetto
contrario Poi con i mezzi pubblici
l Azienda dovette rinforzare le linee
si andò tutti al cimitero
Verrà giù dal c ielo A I cimitero ci
furono ancora discorsi, e sul più bello
arrivò quello scugnizzo con mazzo di
garofani per la tomba di padre Juan
Disse : « Adesso prendetemi pure », e
uno dei salesiani si affrettò a pagare la
fioraia e a placare le guardie
Intanto il sindaco quello ufficiale
emanava un decreto col quale stabiliva che « la morte di padre Juan era un
avvenimento infausto per la città », e
raccomandava a tutti « la vita di padre
Juan come modello egregio di virtù
civiche e morali » Si cominciò a parlare di un monumento più tardi lo
costruirono sulla piazza davanti al
santuario ; la gente discuteva sui miracoli da attribuire non si sa bene se al
Bambino Gesù o a padre Juan, e si
convenne che il più grande di tutti i
miracoli era stato lui
Un bambino - sono sempre i giornalisti che raccontano - domandò :
« Mamma, padre Juan non ci darà più
pane e cioccolata? » « Sì, figliolo : vedrai che verrà giù dal cielo tutti i giorni » E fu così ancora per anni e anni e
un po è così anche adesso
Il continuatore di padre Juan, don
Aldo Chinellato, sviluppò le sue opere
adattandole ai nuovi problemi Vennero le suore di don Variara le Figlie
dei Sacri Cuori , e presero per sé le
scuole per le bambine e il compito di
fabbricare le pagnotte Venne aperta
una « tavola calda » con prezzi popolari e una cooperativa di consumo La
barbieria per i ragazzi fu modernizzata, si aprì una clinica odontoiatrica, un
consultorio medico e la farmacia Così
si organizzò il laboratorio di sartoria,
quello di modisteria, e un asilo infantile Don Aldo, prima di essere inviato
altrove dall obbedienza, poté vedere
gli inizi di due nuove scuole per i
bambini del barrio : il collegio intitolato a padre Juan, e quello femminile
intitolato a Maria Ausiliatrice
Altri parroci si sono succeduti, la
parrocchia del Bambino Gesù si è
suddivisa in tante altre parrocchie, ma
è rimasta ancora troppo grande : oggi
conta 94
fedeli La chiesa è sempre
gremita, la vita liturgica intensa Davvero il padre Juan, « l uomo che seppe
rendere visibile in mezzo al popolo la
bontà di Dio », viene giù dal cielo ogni
giorno e continua a proteggere i ragazzi del barrio
ENZO
I`rssa v
x^2
MINI OFFERTA
DA BAMBINI A BAMBINI
Caro BS, siamo un gruppo di 6 bambini e bambine della 4" elementare Ti
conosciamo bene, perché arrivi puntualmente nelle nostre famiglie E siamo
rimasti molto colpiti da alcune tue pagine tristi, che raccontavano la sofferenza
di fanciulli in età più o meno come la
t nostra Durante l incontro di catechismo, che facciamo tutti i sabati, abbiamo
deciso di aiutare questi bambini meno
fortunati di noi E durante la quaresima
abbiamo fatto fare qualche sacrificio alla
nostra gola, e rinunciato a qualche di- f
vertimento Non abbiamo fatto dei salti
mortali, ma saremmo contenti di sapere
se la nostra mini-offerta sarà gradita a
voi, e porterà un pizzico di serenità a
qualche bambino lontano Intanto noi
abbiamo già scoperto una cosa : quanto
è bello organizzare qualcosa in favore
degli altri
Domenica, Nadia, Emanuele
R
Adriano, Norma, Diego
La lettera, da Cepino Valle Imagna,
Bergamo , era accompagnata dai saluti
dell insegnante di catechismo, signorina
Sofia Manzoni E poco dopo è giunto
anche un conto corrente non proprio
mini , il cui importo è stato destinato a
una missione salesiana del Terzo Mondo Grazie, e bravi!
k
CONCORSO « NEL MONDO
SALESIANO »
Caro BS, siamo il « Gruppo Ragazzi
Nuovi» dell Istituto salesiano del Colle
Don Bosco, e comunichiamo una notizia
che ti riguarda : durante l anno scolastico trascorso abbiamo bandito un concorso a premi per tutti i ragazzi della
nostra scuola media, e lo abbiamo intitolato «Nel mondo salesiano, Esso
consisteva in una serie di domande e
risposte riguardanti quanto viene scritto
nelle tue pagine
II concorso si è svolto in questo modo :
quando giungeva un tuo nuovo fascicolo, lo leggevamo insieme e compilavamo
una serie di domande sui tuoi contenuti
Poi le riportavamo sopra un foglio che
distribuivamo a tutti i nostri compagni Si
lasciava loro il tempo di rispondere, poi
ritiravamo i fogli, facevamo le correzioni,
e compilavamo una classifica Poi, premi
ai migliori : ogni due mesi venivano premiati i primi cinque in classifica ; al termine, i primi cinque della classifica finale
hanno partecipato gratis ai festeggiamenti a Torino del 24 maggio
Caro BS, ti assicuro che ci siamo appassionati nello scoprire le attività che i
figli di Don Bosco svolgono in favore
della gioventù nel mondo, e soprattutto
nelle missioni E scommettiamo che se
racconti sulle tue pagine la nostra iniziativa, l anno prossimo anche altri
gruppi la lanceranno tra i compagni di
scuola?
Il Gruppo ragazzi nuovi i
di Colle Don Bosco
Il BS accetta la scommessa, e è ben
felice di perderla
BIANCO
27
Brevi da tutto íl mondo
INDIA * UN CENTRO CATECHISTICO
PER «DIFFONDERE LA LUCE»
«Diffondere la luce» è il motto-programma che si è dato il nuovo Centro catechistico salesiano di Poona, nello stato
indiano di Maharashtra, inaugurato il 2
marzo scorso
Il centro sorge a fianco dello studentato
salesiano, e è dotato di un ampia cappella,
un salone per conferenze, un esposizione
permanente di materiale catechistico, una
biblioteca, una sala per audizioni e proiezioni Suo obiettivo è la produzione di filmine, diapositive, quadri murali, fotolingiaggio ecc i n collaborazione col Centro
Catechistico Salesiano di Torino, ma in
armonia con le esigenze dei mondo indiano Inoltre il centro ospiterà convegni,
corsi di aggiornamento, giornate catechistiche, per sacerdoti suore e catechisti
All inaugurazione del Centro erano presenti il vescovo di Poona diocesi di 27
mila kmq, 32 milioni di abitanti e 3 mila
cattolici , l ispettore salesiano, e don Antonio Alessi in rappresentanza del Centro
catechistico di Torino
E questo il secondo Centro aperto in
India : il primo fu inaugurato a Calcutta nel
977 ; e non sarà l ultimo : un terzo è già in
progettazione a Madras Essi sono opera
tipicamente salesiana cioè di una congregazione che, come disse Don Bosco,
E lavoreran«è nata da un catechismo»
no di comune accordo, a servizio della
gioventù di un paese travagliato, che con i
suoi 6 milioni di abitanti risulta disponibile al messaggio cristiano
SAMOA OCCIDENTALI * UN
SALESIANO PER COMINCIARE
II card Pio Taofinu-u, vescovo di Samoa
Polinesia , aveva chiesto ai salesiani di
fondare un opera ad Apia, sua sede vescovile L ispettoria salesiana dell Australia ha mandato sul posto don Elio Proietto,
perché veda e cominci Don Proietto si è
così trovato a capo di una parrocchia, di
un centro di pastorale giovanile e d una
scuola, e a dover fare tutto da solo
Così ha raccontato la sua esperienza
« Insegno a 27 ragazze e
ragazzi, dalle
7,45 del mattino alle 3 con soli 25 minuti
Provo grande gioia nel fare
d intervallo
scuola, ma è duro mettersi al livello di
questi giovani : alcuni capiscono poco o
niente la lingua inglese
Finora concelebravo la messa in lingua samoana con un
sacerdote del posto, don Patale loane, ma
di recente ho colto l occasione di passare
alla storia come il primo salesiano a celebrare da solo in questa lingua Ora sono in
attesa di diventare anche il primo salesiano a capire quel che dice
Ogni domenica celebro due messe per quattro villaggi
diversi, che mi aspettano »
28
« E evidente - scrive per parte sua il
card Taofinu-u - che i salesiani ci hanno
mandato il migliore uomo che avevano : un
prete meraviglioso, che personifica bene
lo spirito del fondatore Don Bosco Gli effetti si vedono già nei risultati apostolici
C è una nuova sensazione di speranza,
specie tra i giovani, e un grande entusiasmo per la possibilità di una più forte presenza salesiana »
Le Samoa Occidentali costituiscono
una piccola monarchia, destinata a diventare presto repubblica elettiva, indipendente dal 962 Sono due isole di quasi
3
kmq, con 44
abitanti Samoano
è il gruppo etnico, e samoana la lingua
ECUADOR * MISSIONARIO IL PRIMO
AEREO COSTRUITO NEL PAESE
Nei laboratori della missione salesiana
di Macas Vicariato Apostolico di Méndez è stato realizzato un piccolo aereo
biplano e a due posti, che risulta particolarmente adatto alle condizioni di clima e terreno dell Oriente Ecuadoriano, e
è anche il primo aereo interamente costruito da tecnici del paese Enti e ditte
specializzate soprattutto degli Stati
Uniti hanno fornito consulenze e materiale, ma la progettazione e realizzazione è avvenuta per iniziativa e nell ambito
del SAM, il « Servizio Aereo Missionario»
diretto dal missionario salesiano padre
Adriano Barale
Si tratta di un piccolo aereo da turismo, con quattro ore di autonomia, capace di decollare su piste corte anche di
soli 3 metri Può effettuare il volo notturno, raggiungere velocità di crociera
di 333 kmh, e sollevarsi fino a
mila
metri di altitudine
considerata il dialetto più antico della
Polinesia ; ma si sta diffondendo molto
l inglese La popolazione è cristiana, protestante all 8 %, e per il resto cattolica E
un paese povero, che vive di agricoltura e
ha tanta gioventù a cui occorre dare una
mano a crescere
Don Proietto non nasconde le difficoltà
che incontra : « Devo vivere con 6 dollari
la settimana, e qui le merci non sono a
buon mercato E poi mi sento piuttosto
solo » Ma la fase sperimentale della sua
attività - cominciata a gennaio - si può
dire ormai conclusa e positivamente : presto si troverà coadiuvato da altri salesiani
che arriveranno dall Australia
Da Ans
Dopo l immatricolazione, il leggero
velivolo è decollato alla volta della capitale Quito, dove è stato accolto dalle
autorità dell aviazione civile e militare,
dai salesiani accorsi all aeroporto, e da
numerosi giornalisti e fotoreporters Secondo i comunicati diramati dalla direzione dell aviazione civile, «questo successo non è solo il coronamento di uno
sforzo di mano d opera ecuadoriana, ma
anche un concreto passo avanti nelle
conquiste dell aviazine nazionale» Più
modestamente, per la missione salesiana questo aereo - in una regione dove i
normali viaggi via terra sono quasi proibitivi - risponde a un doppio obiettivo :
consente l allenamento del personale
aeronautico del SAM, e si presta per
servizi di emergenza
L aereo è stato battezzato « Amazonas
KR2», ma gli indi Shuar - che si intendono di volo perché sanno tutto sugli
uccelli, e hanno già dato i nomi agli altri
due aerei della missione - dopo averlo
visto volare hanno sentenziato che si
deve chiamare «Jempe» colibrì
POLONIA * I SALESIANI
ATTORNO AL PAPA
i
i
I figli di Don Bosco della Polonia hanno preso parte in tutti i modi possibili alla
visita di Giovanni Paolo Il nella sua patria, nei giorni 2- giugno : in particolare
a Varsavia, Kraków, Czestochowa e
Oswiecim
Anzitutto hanno aperto le loro opere
per accogliere tutta la gente che ci poteva stare Cortili, campi e orti sono diventati tendopoli, e perfino le chiese - il
Signore perdonerà - si sono trasformate provvisoriamente in dormitori
I parroci poi hanno organizzato per
tempo i loro parrocchiani, e alla loro testa hanno guidato i pellegrinaggi nei
luoghi degli incontri A volte sono stati
pellegrinaggi piuttosto lunghi e disagiati Per esempio quando il Papa visitò i
luoghi a lui cari sui monti Tatra, un parroco con 8 parrocchiani compì 4 km
a piedi per raggiungerlo e una lunga
insistente pioggia li accompagnò al ritorno
Le parrocchie salesiane hanno
anche fornito parte dei ragazzi ministranti una volta li si chiamava chierichetti , dei lettori ecc
I salesiani giovani - novizi, chierici hanno dato una mano per il servizio
d ordine le autorità civili avevano riservato a sé la tutela dell ordine fuori delle
aree degli incontri, ma all interno doveva
provvedere la Chiesa polacca
A Oswiecim i salesiani e i ragazzi dell unico collegio rimasto loro, hanno dato
un contributo decisivo per la costruzione dell altare e dell enorme palco su cui
venne collocato Quando i sacerdoti
della diocesi chiesero alle autorità civili il
legname necessario per la costruzione,
si sentirono rispondere che volentieri
glielo avrebbero concesso, salvo il particolare che ormai era troppo tardi, che
non si sarebbe potuto far arrivare in
tempo una quantità di legname così
grande Allora si ricorse al magazzino
ben fornito della scuola salesiana, che
dette in più anche la mano d opera volenterosa dei ragazzi
A Kraków i salesiani stanno ora rinnovando la chiesa di san Stanislao Kostka,
cioè la chiesa parrocchiale che Papa
Wojtyla - allora Lolus, cioè Carletto per
gli amici - frequentava da giovane E in
cui ha cantato la sua prima messa Era
un edificio piuttosto povero e spoglio, e
ora ne viene rifatto il rivestimento interno, con decorazioni artistiche sulle colonne e un grande mosaico sul fondo
Lo stendardo del Sacrosong 979, che reca il
tema del concorso musicale : "Spalancate le
porte a Cristo"
COOPERATORI * IN DICEMBRE
VISITA ALLE MISSIONI DELL INDIA
L Ufficio Nazionale dei Cooperatori Salesiani ha organizzato per il prossimo periodo di dicembre-gennaio una « Visita alle
missioni dell India» L iniziativa non è
nuova : proposta una prima volta nel 969
dall allora Rettor maggiore don Luigi Ricceri, è stata poi ripetuta regolarmente ogni
due anni, e la prossima sarà la sesta Visita
che i Cooperatori e i loro amici compiranno in India
Suo scopo è di mettere a contatto immediato con i missionari e le comunità
cristiane quanti sono aperti e sensibili ai
problemi delle missioni : costoro, una volta
tornati, potranno agire con maggior conoscenza di causa e - come conferma
l esperienza - con più entusiasmo I risultati finora ottenuti sono stati soddisfacenti per tutti Coloro che hanno partecipato alle visite precedenti si sono uniti in
un gruppo denominato «Noi per loro» :
conservano stretti rapporti con i missionari, e realizzano progetti sociali come
case, aule scolastiche, impianti d irrigazione, lebbrosari ecc
Non si tratta dunque di un iniziativa turistica anche se nell ampio giro che si
compie non saranno trascurati gli aspetti
paesaggistici, artistici e di folclore La vi-
sita - che avrà luogo dal 8 dicembre
979 al 5 gennaio 98 - viene preparata
in stretta collaborazione con i missionari ;
ma va preparata spiritualmente anche da
chi vi prenderà parte In pratica non viene
accettato chiunque, ma solo persone che
si trovino già impegnate nell animazione
missionaria, o che desiderino impegnarsi
Per informazioni : Cooperatori Salesiani,
Ufficio Nazionale - Via dei Salesiani 9 75 Roma
CINA * DISPERSI I RESTI
DI MONS VERSIGLIA?
Notizie tristi giungono da Hong Kong,
dove una suora - al ritorno da una visita a
parenti in Cina - ha raccontato alcuni
particolari riguardanti le tombe di mons
Versiglia e mons Canazei Questi due vescovi salesiani di Shiu Chow erano stati
sepolti nella loro cattedrale ; ma ora, stando alla testimonianza della suora, i loro
resti sarebbero stati dissepolti e cremati
Nulla si sa del destino riservato alle loro
ceneri
Ugualmente nulla si sa dei resti mortali
Intanto altri a Kraków provvedono a restaurare anche le due abitazioni in cui
Karol Wojtyla risiedette in quegli anni
giovanili
A Czestochowa invece, dove i salesiani hanno in progetto la costruzione di
una nuova chiesa parrocchiale, il Papa
ha benedetto la prima pietra del futuro
edificio, e ha posto la firma sull apposita
pergamena
Quest anno poi l undicesimo Sacrosong, la manifestazione musicale organizzata ogni anno a settembre dal salesiano don Giovanni Palusinsky si veda
BS di aprile 979, pag 7- , è stato anticipato a giugno e si è svolto a Kraków Il
Papa, che quando era lì cardinale fu
promotore della manifestazione e vi
prese sempre parte, anche questa volta
ha voluto presenziare almeno a qualche
momento della manifestazione Quest anno il Sacrosong aveva per tema una
frase del Papa : « Spalancate le porte a
Cristo » E nei giorni in cui il Papa rimase
a Krakòw, tutte le sere i giovani del Sacrosong andarono sotto le finestre del
palazzo arcivescovile dove risiedeva, a
cantare e suonare per lui La via, la
piazza antistante, e il parco, erano sempre pieni di gente, e più volte il Papa
anche in piena notte si affacciò alla finestra per salutare
« Ricordatevi che sono uscito da mezzo a voi, e che ho un particolare diritto al
vostro affetto e alla vostra preghiera»,
aveva detto il Papa pochi giorni dopo la
sua elezione, a un gruppo di polacchi
recatisi a Roma a fargli visita Queste
parole sono state riportate sullo stendardo ufficiale della sua visita in Polonia
E sono state prese molto sul serio dai
figli di Don Bosco polacchi
di don Callisto Caravario, che subì il martirio insieme con mons Versiglia nel 93
Era stato sepolto a Ho Sai, e pare che la
sua tomba sia stata da tempo « mimetizzata » : per prudenza le avrebbero tolto la
lapide e ogni altro segno esterno
La suora ha pure riferito di aver trovato
nell antica missione salesiana - che tanti
sacrifici era costata - ancora due sacerdoti diocesani ; cristiani pochissimi, però
tenacemente attaccati alla loro fede
ITALIA * L ASSOCIAZIONE
«AMICI DI NINO PETYX
Si fa strada fra i Servi di Dio legati alla
Famiglia Salesiana anche il barone Antonino Petyx, exallievo salesiano Nel 975 si
chiuse a Palermo il suo processo ordinario
informativo, e la causa è stata introdotta a
Roma Nel marzo 976, poi, è stata costituita sempre a Palermo un « Associazione
amici di Nino Petyx »
Questa associazione si propone di tenere viva la memoria del Servo di Dio, di
pregare per la sua glorificazione e di contribuire concretamente al proseguimento
del processo canonico E diretta da un
collegio di tre membri, di cui uno appartiene al Terz Ordine francescano, un altro
alla Società di San Vincenzo, e il terzo agli
Exallievi di Don Bosco
29
Ogni anno a ottobre, nel mese della sua
morte avvenuta 44 anni fa , Nino Petyx
venne ricordato a Palermo con qualche
atto pubblico Sulla sua figura si stampa
anche un foglietto intitolato « Chiedete »
La sede dell Associazione è presso la
Chiesa dei frati Minori « La Gancia », via
Alloro, 9 33 Palermo
La causa di questo meraviglioso exallievo salesiano e terziario francescano,
che Palermo chiamava « servo dei poveri », è stata introdotta dalla postulazione
dei Frati Minori Ma anche gli exallievi di
Don Bosco la seguono con simpatia
ECUADOR * UN EXALLIEVO
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Se non sono intervenuti colpi di scena
o di stato nei giorni in cui il BS veniva
dato alle stampe, il
agosto 979 in
Ecuador ha preso possesso della Presidenza della Repubblica l exallievo salesiano Jaime Roldós, capo della « Concentrazione di Forze Popolari » Alle elezioni
presidenziali e legislative che hanno avuto
luogo nel paese il 24 aprile scorso, il suo
partito ha infatti conseguito una vittoria
quasi schiacciante, raggiungendo il 62%
dei voti contro il 27% del suo avversario
L avvenimento è stato salutato come « il
più importante degli ultimi dieci anni in
Ecuador, quello che racchiude maggiori
speranze » Esso infatti « segna il ritorno
alla vita democratica del paese», dopo
dieci anni di governi militari Nel suo messaggio al paese, rivolto dalla televisione
subito dopo le elezioni, Jaime Roldós ha
dichiarato : « Il mio governo sarà rispettoso
del pluralismo e ideologico e di tutti gli
uomini Voglio dimostrare che anche nella
democrazia si può conseguire l ordine, la
sicurezza e la giustizia sociale »
I salesiani del collegio di Guayaquil che
una quarantina d anni fa avevano il piccolo Jaime nei loro cortili e sui loro banchi
di scuola, non immaginavano certo che
stavano preparando alla loro patria un futuro Presidente della repubblica E sapendo che i cortiletti salesiani nascondono di queste sorprese, chi oserà ancora
prendere alla leggera i ragazzini che vengono a dare quattro calci al pallone?
ARGENTINA * CASA SALESIANA
SULLA BANCONOTA
La casa salesiana di Ushuaia è stata
effigiata sulla banconota argentina da
cento pesos Il disegno rappresenta la
baia con bastimenti e le case della città,
e fra esse l edificio ancora oggi più alto :
la chiesa della parrocchia salesiana Nostra Signora della Mercede, col suo
campanile aguzzo
Ushuaia meritava di finire sulla banconote perché è una città singolare : è la
più meridionale del mondo Nessun altra
città può vantare una così grande vicinanza al polo sud Capoluogo del « territorio argentino » della Terra del Fuoco,
ha oggi all incirca 5
abitanti
I militari argentini, sfidando il freddo
australe, nel 886 vi presero stanza stabile L anno dopo arrivava in visita il primo missionario salesiano, il francese
padre José M Beauvoir Vi trovò una
sessantina di impiegati governativi
gendarmi, e personale di servizio ,
qualche loro familiare, poi due o tre
commercianti con relative famiglie, e
pochi indios : in tutto trecento persone
Nel 894 i militari costruirono una
cappella in attesa di un cappellano stabile, e nel 9 4 riuscirono a ottenerlo : fu
il salesiano padre Fortunato Griffa Nel
9 8 Ushuaia divenne anche sede di un
malinconico penitenziario, e il missionario salesiano vide crescere il suo gregge
di qualche pecorella nera ma ugualmente cara al Signore
L edificio riprodotto sulla banconota
venne costruito nel 944-45 li penitenziario due anni più tardi venne trasferito,
ma i suoi dirigenti in quella circostanza
sentirono il dovere di stampare un opuscolo che commemorasse e ringraziasse i cappellani salesiani per l opera prestata ai poveri reclusi
Oggi a Ushuaia i salesiani sono due ;
hanno la parrocchia, la scuola, l oratorio, le associazioni e diverse cappellanie
intorno E la banconota da cento pesos
dal valore proletario di cento lire fa sì
che la loro casa sia la casa salesiana più
riprodotta e la più conosciuta in Argentina e forse nel mondo
REPUBLICA ARGENTINA
POLONIA * SONO 5?F
NEL PAESE I SACERDOTI
ALESIANI
In Polonia la Congregazione Salesiana
è quella che ha più sacerdoti : secondo
una statistica diffusa nell ottobre scorso,
essi risultano 536 Subito dopo vengono i
Francescani con 479, al terzo posto i Gesuiti con 4 9 sacerdoti
I francescani invece sono al primo posto
per numero di studenti attualmente nei
seminari maggiori : 49 ; i Salesiani sono al
secondo posto con 36 studenti ; terzi
vengono i Verbiti con 33
Queste cifre, almeno per i Salesiani, sarebbero di molto superiori se comprendessero anche i numerosi missionari polacchi al lavoro o allo studio nelle opere
salesiane di America, Asia e Africa
Come aveva previsto Don Bosco, si può
dire davvero che il principe Augusto
Czartoryski - divenuto salesiano - col
suo esempio ha «fatto un gran bene alla
Chiesa» nella sua patria
3
La banconota argentina da
pesos, che riproduce la casa salesiana di Ushuaia
casa salesiana in una foto del 949, quattro anni dopo la sua costruzione
BRASILE * LA SEMPLICE STORIA
DI FIOR DI COTONE
Poiché i piccoli sono ugualmente importanti agli occhi di Dio, ecco la semplice
storia di « Fior di cotone » : una bimba delle
missioni, che racchiude in sé un dono di
speranza perla sua tribù
Scrive suor Claudia Pradolini da Santa
Isabel missione del Rio Negro
Nel 974 giunse all ospedale della missione un gruppo di indigene Yanomami
del Rio Maya, un affluente del Rio Negro
In alto : la
Erano in condizioni fisiche pietose : alcune
affette da tubercolosi, altre da malaria
Una mamma particolarmente grave, stringeva fra le braccia una bimba di cinque
anni denutrita e sofferente Suor Alina,
dottoressa e infermiera, fece di tutto per
alleviare le sue sofferenze, ma dopo pochi
giorni la mamma volò al cielo Fu battezzata col nome di Maria Concetta
Tutte le cure si concentrarono allora
sulla piccola orfana, che con gli occhi
supplici continuava a ripetere : «Nape,
Nape» mamma, mamma
A poco a poco
la piccola ricuperò le forze La chiamavamo Eva, ma un giorno venimmo a scoprire
che il suo vero nome era Chimarina, « Fior
di Cotone» Tra la sua gente è consuetudine che, quando nasce una nuova creatura, le si dia il nome del primo oggetto su
cui la mamma posa lo sguardo
Chimarina è cresciuta bella e forte Le
abbiamo insegnato la lingua portoghese,
e dall ospedale l abbiamo trasferita nell internato della missione perché potesse
frequentare la scuola intelligente e attiva,
ha imparato con facilità a leggere e a
scrivere Ha studiato con interesse il catechismo per prepararsi al battesimo e alla
prima comunione L anno scorso, in occasione della visita del Vescovo ha chiesto
di essere battezzata, e il 4 settembre
l acqua lustrale ha reso la sua anima più
bianca del fior di cotone Ha scelto per sé il
nome di Maria Ausilia
Ora continua a studiare con impegno, e
un motivo segreto la sostiene : desidera
tornare alla sua tribù, per far conoscere la
«croce della salvezza» ai suoi fratelli Yanomami
Da Missioni e missionarie
ITALIA * IL SERVIZIO ECCLESIALE
DEL «SALESIANUM» DI ROMA
Dal 7 al 2 giugno scorso il Centro di
spiritualità e cultura Salesianum di Roma
ha ospitato il «Quarto simposio dei Vescovi europei», in cui è stato dibattuto il
tema « I giovani e la fede» ; al simposio ha
poi fatto seguito un raduno fra Vescovi e
Direttori dei centri catechistici nazionali
La scelta del «Salesianum» come sede di
queste importanti manifestazioni dice
quanto esso sappia rendersi utile e quanto
sia tenuto in considerazione anche fuori
ambiente salesiano
In realtà il complesso di edifici e attrezzature, allestito agli inizi degli anni 7 accanto alla Casa Generalizia salesiana
perché facilitasse gli incontri della Famiglia di Don Bosco, si è rivelato pienamente
funzionale e ha aperto le sue porte anche
alle richieste esterne più diverse A partire
dalla sua fondazione nel 973, il Salesianum ha svolto un quotidiano servizio di
ospitalità e disponibilità verso la Famiglia
Salesiana nelle sue varie branche : si contano a decine le giornate o settimane di
studio, i ritiri, i convegni, i congressi ospitati ; e è impossibile contare le singole
persone, soprattutto missionari di passaggio, che ha accolto Inoltre i salesiani
vi hanno tenuto già
«Corsi di Formazione Permanente» durati quattro mesi
ciascuno per confratelli di ogni provenienza, e molto più numerose settimane di
esercizi spirituali Vanno aggiunti otto Capitoli Generali di congregazioni e ordini
diversi tra cui gli ultimi due Capitoli salesiani
Quanto ai Vescovi Europei, essi vi avevano già celebrato il loro terzo simposio
nel 975, nel quale aveva preso parte anche Karol Wojtyla, allora arcivescovo di
Krakòw e oggi Papa
Un monumento a Don Bosco è stato
inaugurato a Gorga, cittadina in provincia
di Frosinone Il piccolo centro immerso nel
verde degli Appennini ha una numerosa
schiera di Exallievi di Don Bosco, che da
tempo si sono costituiti in associazione
arava
FENU MICHELE
I bolidi della Ferrari
FERRETTI CLAUDIO
Tutto il ciclismo
Ed SEI 979 Lire 5
ciascuno
La
simpatica
collana
sportiva
della Sei si arricchisce di due nuovi
volumi, che incontreranno il sicuro
entusiasmo
dei
giovani ma anche il
positivo apprezzamento dei lettori
esigenti Contengono profili sobrii
ma efficaci, giudizi ponderati, tabelle
precise con elenchi e classifiche, bibliografia, e molte illustrazioni in bianco e
nero e a colori, nel testo e fuori testo Il
merito va indubbiamente agli autori, ben
noti, ed esperti nella loro materia « bolidi della Ferrari» è una carrellata sugli
assi che hanno corso in formula uno con
la casa di Maranello dall inizio del campionato del mondo a oggi « Tutto il ciclismo » presenta invece la storia e i risultati delle principali corse dal 89 , e
una classifica dei primi 6 corridori di
ogni tempo
DALLA NORA GEREMIA
Cercate il Signore e sarete raggianti
Note orientative per la comprensione
della preghiera salmica
Ed LDC 979 Pag 264, lire 2 8
Il Concilio ha invitato anche i laici oltre i religiosi e le religiose - alla frequente preghiera dei salmi, e questo libro intende aiutarli a comprendere ciò
che si prega Una breve introduzione
generale spiega la natura della salmodia, e la sua utilizzazione nella Chiesa
Poi i salmi vengono spiegati e commentati, non seguendo il loro ordine numerico ma secondo l ordine della « Liturgia
delle ore » cioè un ciclo di quattro settimane
Così i salmi, che servirono di base alla preghiera di Gesù, della Madonna
e degli apostoli, diventano anche nutrimento spirituale e lode di Dio per il cristiano d oggi
BIANCO ENZO
Mons Stefano Ferrando
Missionario d assalto
Ed LDC 979 Pag 4 , lire 25
Nella
« Collana
Eroi» un - testo dapprima sbozzato per il
BS, e ora arricchito e
completato, sulla figura di un indimenticabile Vescovo missionario salesiano
Ma prima ancora l opuscolo contiene la
storia
dell attività
missionaria salesiana in Assam India nord-est , dei suoi
uomini, delle loro prove e realizzazioni
E la storia di una Chiesa giovane, che in
poco più di mezzo secolo è passata da
5
a quasi 4
cristiani
%Wa
aa
VALENTINI EUGENIO a cura di
Don Nazareno Camilleri
Un maestro di vita spirituale
Ed LAS 979 Pag 3 , lire 6
L autore, proponendo un altra biografia salesiana dopo quelle di don Vismara,
don Grosso, don Quadrio, spiega :
« Credo mio dovere non lasciar cadere
nell oblio queste figure meravigliose » E
chi le ha conosciute non può che dargli
ragione, e leggere volentieri i suoi volumi Quanto al nuovo profilo, va ricordato
che il Valentini nel 75 aveva già pubblicato presso la LAS il «Diario intimo» di
don Camilleri, e che le due opere si
completano
La vita di don Camilleri è stata lineare
e semplice : una vita di studio, di insegnamento e di preghiera ; chi cerca nel
libro avventure e sensazioni, rimarrà
deluso Ma il libro non si propone come
lettura popolare ; scritto da chi visse per
quasi 5 anni accanto a don Camilleri, si
propone come opera ricca di documentazione, e destinata ad alimentare la
meditazione
LOEW J - FAIZANT J
Parabole e favole
Ed SEI 979 Pag 26, lire 3 8
Jacques
Due
dalla Francia : il primo è un noto teologo ha anche
predicato gli esercizi spirituali al Papa , il secondo è un
umorista altrettanto noto Il primo ha
scritto più di 5 testi brevi di meditazione, sapidi e stimolanti ; l altro li ha
illustrati da pari suo « Non ingerire il libro in un solo fiato - ammoniscono i
due Jacques - Attenersi alla dose
prescritta : una o due compresse cioè
meditazioni per volta » A questa condizione il libro diventa arricchente, e merita di essere regalato agli altri, ma anche a se stessi
PICCIONI LEONE
Maestri veri e maestri del nulla
Ed SEI 979 Pag 288, lire 6 5
Nel 976 nessuno in Italia avrebbe
osato mettere in dubbio l egemonia
marxista nel campo della cultura Oggi
quel «dogma» si è disgregato, man mano che il dibattito sul tema si è approfondito Un dibattito alimentato anche da
parte laico-liberale, ma soprattutto da
parte dei cattolici E Leone Piccioni docente universitario, a lungo in posizioni
di responsabilità nella Rai-tv, e ancora
oggi presente su giornali e riviste è stato una delle voci vive di questo dibattito
II libro presenta i suoi interventi lucidi e
appassionati sulle vicende politiche e
culturali dal 76 al 78
Valeva la pena che essi venissero
raccolti : per il loro valore, per l attualità
perdurante che contengono, ma anche
come esempio di un impegno civile, culturale e cristiano
3
HO TOCCATO CON MANO
LA SUA MATERNA PROTEZ
Ero abbattuta nel
cuore e nello spirito
per
una
duplice
grossa sofferenza
Mio papà, di anni 78,
cooperatore salesiano, era stato assalito
da una febbre così
persistente che si rese necessario il ricovero in ospedale Ma
la sofferenza più
grave era per mio figlio, malato spiritualmente Nel mio profondo abbattimento
cercai rifugio e salvezza presso la Vergine
Ausiliatrice Benché io sia figlia indegna,
tante volte ha salvato me, mio marito e i
miei ragazzi in situazioni nelle quali ho
toccato con mano la sua continua, materna protezione Mio padre fu sottoposto a
una cura molto forte di antibiotici, ma per
un mese la febbre resistette Rinnovai le
mie suppliche con più fervore e fiducia alla
Vergine santa Il papà fu dimesso sfebbrato, ma in uno stato preoccupante Però
lentamente si riprese, e ora gode buona
salute E anche l altra grazia venne : mio
figlio è guarito dalla sua malattia spirituale Grazie, cara Ausiliatrice Immacolata!
Parma
Caterina A R
II 3 luglio scorso, celebrata la Messa
domenicale ai miei parrocchiani di Kermanshàh, mi recai ad Hamadan per le
Messe vespertine alle comunità cristiane
di quella città 9 km di strada asfaltata,
su un tortuoso percorso di montagna
Verso le 2 , 5 salii su una savorì taxi
economico per cinque passeggeri per il
ritorno Mi ero servito di tale mezzo non
meno di 2 volte, senza che mai mi accadesse nulla di anormale Oltre all autista
erano saliti con me altri tre uomini sotto la
Ríngrazíano
í nostri santi
trentina, all apparenza rispettabili Dopo
circa 5 km, verso quota 3 , la nostra
macchina si trova sola sul percorso Improvvisamente l individuo accanto all autista si volta verso di me, che ero seduto al
centro del sedile posteriore, puntandomi
una pistola in fronte e gridando : « Fuori i
soldi! » I due accanto a me, ai quali chiesi
aiuto, mi puntano ciascuno un coltello ai
fianchi, ripetendo l intimazione Evidentemente anche l autista era della banda Mi
frugarono dappertutto e mi derubarono di
tutto ciò che avevo nelle tasche : poco denaro, la penna, l orologio, le chiavi La valigia, con i paramenti e i libri per la Messa,
era nel cofano Mi tennero immobilizzato
per quasi un ora, premendo di continuo le
punte dei coltelli contro i fianchi
Ero ormai preparato a tutto, anche all inevitabile Incominciai a ripetere sommessamente l Ave Maria, intercalando :
« Maria aiuto dei cristiani, prega per me »
Così per circa un ora Malgrado tutto provavo un grande senso di fiducia A 8 km
da Kermanshàh, la nostra macchina si
trovò nuovamente sola sulla strada Mi ordinano di spostarmi a destra, aprono la
porta, e sempre con la macchina in corsa
mi buttano sull asfalto ghiaioso Una fitta
acuta a un fianco, e poi
il silenzio
Quando ripresi i sensi sanguinavo alla
fronte e alle braccia, e doloravo un po
dappertutto Un ginocchio mi doleva terribilmente Mi alzai come potei e attesi Finalmente un buon Samaritano : si ferma,
mi aiuta a tamponare il sangue sulle ferite
più visibili, e mi conduce fino al posto di
pronto soccorso di Kermanshàh Erano le
Otto ferite lacero contuse, grave
,3
emorragia interna al ginocchio sinistro,
larga ferita a un fianco, e prognosi riservata Il mattino seguente le condizioni appaiono migliorare : «Guaribile in 25 giorni », pronostica il dottore E infatti fu così,
tranne per la ferita al ginocchio, che si
rimarginò solo dopo due mesi
Maria mi ha salvato La ringrazio con
tanta riconoscenza, e affido a lei il mio
povero lavoro tra queste anime che professano e vivono la loro fede cristiana in
questo tormentato Paese, nel cuore dell Islam
Sac Antonio Sandre, missionario in Iran
Don Antonio Sandre, che è cooperatore
salesiano, deve occuparsi di tre parrocchie distribuite su un perimetro di 35 km
e rimaste cinque anni senza pastore Ogni
settimana percorre un migliaio di chilometri per celebrare la messa in cinque
lingue e fare il catechismo in comunità
molto diverse e lontane Dopo la brutta
avventura subita, è stato visitato in clinica
da alcuni religiosi missionari in Iran, che
conosciuta la difficoltà del suo ministero,
hanno deciso di aiutarlo stabilmente d ora
innanzi Anche questa è una grazia della
Madonna, ha detto don Sandre venuto di
persona nella redazione del BS
Guglierminotti Pierina Torino ringrazia
di cuore il S Cuore e Maria Ausiliatrice
per la guarigione da gravi disturbi fisici
Grossi Ghisolfi Giuditta Cigognola, Pavia e famiglia si sono rivolti a Maria Ausiliatrice, san Giovanni Bosco e san Domenico Savio in vari casi disperati e perfino in
pericolo di vita Non sono guariti perfettamente, ma possono assolvere i propri doveri, perciò esprimono la loro profonda riconoscenza
Ressico Margherita Torino desidera
rendere pubblica la sua profonda riconoscenza a Maria Ausiliatrice e a san Giovanni Bosco per la continua protezione
accordata alla famiglia, in particolare per
la buona conclusione degli studi del figlio
Barbieri Caterina Manerbio, Brescia
ringrazia san Giovanni Bosco per la guarigione del figlio gravemente ammalato
Paraguay I figli di Don Bosco hanno dedicato a Maria Ausiliatrice un tempio
persone
moderno e devoto, inaugurato il 24 maggio 979 in una cornice di 3
in festa II tempio sorge a Puerto Stroessner, lungo la strada che collega il Paraguay
al Brasile L edificio può accogliere nel suo interno mille fedeli, ma ai suoi lati un
fedeli E ci verranno
vasto porticato allarga le braccia ad accogliere anche 4
d ora innanzi, il 24 maggio, a dire il loro grazie a Maria
32
Casarotto Severino S Giovanni Ilarione, Verona ringrazia san Domenico Savio
per l inestimabile grazia della guarigione
da un male che era stato dichiarato inguaribile
Pignatelli Beni Lauretta Torino ringrazia san Domenico Savio per il dono di due
figli sani, robusti e anche buoni ; in particolare per il primo, affidato al piccolo
santo mentre nell incubatrice si trovava
tra la vita e la morte
Dopo una prima
gravidanza travagliata, dolorosamente conclusa con la
morte del bambino
all 8° mese, la seconda si presentò in
modo non migliore
della prima, e così mi
sono ricoverata in
ospedale per pericolo d aborto La paura di perdere anche
questa creatura era terribile, e così pregavo tanto il Signore Finito il terzo mese,
fui dimessa dall ospedale, e una signora
che stava in camera con me mi regalò l abitino di San Domenico Savio con il libretto Al quinto mese, nuove minacce
d aborto Allora mi ricordai dell abitino e lo
indossai con fede, affidandomi al piccolo
Santo con la novena e la promessa di
render nota la grazia Mi sentii subito meglio, e all inizio di questo anno nasceva un
bambino sano e bello
San Severo Foggia
Pina Floria
L anno scorso mia mamma fu presa da
fastidiosi dolori alle gambe che le rendevano penoso il camminare Fu curata per
artrosi ma continuò a peggiorare, tanto
che dovette essere ricoverata in ospedale
Dopo una settimana di osservazioni, il primario ci disse che non era artrosi ma un
male incurabile, che si poteva tentare un
intervento, ma era difficile e pericoloso lo
ne rimasi profondamente scossa, ma non
persi la fiducia Pregai tanto San Domenico Savio, insieme con l Ausiliatrice e Don
Bosco, che già altre volte mi avevano aiutato Tre giorni prima dell intervento sognai Domenico Savio che mi sorrideva e
mi indicava la mamma che camminava
L operazione durò cinque ore, durante le
HANNO PURE SEGNALATO GRA
Aidala Giuseppe -Alborghetti N ina- Ametran o Antonio Airoli Antonia - Artusi Lorenzo - Ascedu Agostino - Audes Rina - Baldovino Pietro - Barattini Andrea - Battaglino Clotilde - Battezzati Francesca - Bechelli Rosina Beretta Irene - Bergonzi Rosanna - Bernardotti GigliolaBieler Giuseppe - Bim Maria- Biandino Antonietta - Blasi
Elisabetta - Boiani Giuseppe - Bonafede A Lucrezia Boschi Elvira - Bosio Maria - Burlando Pina - Busso
Antonietta - Buttivoni Anita - Cali Giuseppe - Caligaris
Maria- Canavese Alma Canna Franca - Capizzi AlbinaCapizzi Michele - Capobianco Elena - Caputo Carmela Caruso Alessandro - Casati Ottavio - Castello Fiorentina
- Caré Salvatore- Cardinale Giuseppina - Celesti Michele
-Cervini Angelo - Cervini Giulia - Chiesa Amabile - Civati
Orfel ia - Cocco Isabella - Coco Santa - Col marin i Camillo
- Colombo Sandra - Consonni Sr Angelina - Contenta
Vincenzo - Corbetta Luigi - Corrias Cristina - Cosso Angela - Costantini Sera - Cravino Giuseppina - Crippa
Famiglia - Cristiana Domenica - Crugnolo Silvia - Cuaz
Stefania - Cucciatti Natalina - Culacciati Rina - Curbetti
Luigi - Dell Aiera Dina - Denarier Benedetto - De Marco
Ada - Demmi Maria - Dente Laura - Desirello Carmela Desirello Emma - Di Bitonto Laura - Di Dionisio Irma - Di
Franco Caterina - Di Gesaro Rosa - Di Mari Pina - Di Masi
Giuseppina - Di Pinto Vittoria - Dottorelli Natalina - Durante Linda - Dusi Elena - Fabbri Margherita - Fantini
Antonio - Favolessa Artemio - Favre Palmira - Ferrara
Mario - Ferrante Giulio - Ferranti L M - Ferrari Lucia Ferrario Edda e Renata - Ferraro Rosa - Ferrarotti Don
Luigi - Ferrero Lorenzina - Filiberto Antonina - Filippi
Sebastiano - Flesia Emilia - Florenzano Maria - Fornara
Maria - Forner Pietro - Forno Modesto - Franceschetti
quali io andai in chiesa a pregare con tutte
le mie forze Tutto andò bene! Ora mia
mamma è guarita, cammina senza bastone, e riesce a fare tutte le faccende di casa
Borgosesia Vercelli
Rita Bazzano
Sesto Maria Lentini, Siracusa ha pregato tanto san Domenico Savio per la cognata, che dopo due gravidanze interrotte
ne ebbe una terza assai difficile e preoccupante, tanto che dovette passare tutta
l attesa immobile a letto II bambino è nato
bene, e ha superato anche serie complicazioni subito sopraggiunte Esprime tanta riconoscenza e continua a pregare
perché il piccolo cresca sano e buono
solito e si era irradiato a tutto il torace,
invocai Madre Maria Mazzarello perché mi
facesse comprendere la vera natura di
esso e mi desse così un po di tranquillità
Per tutta la notte tenni su di me l unica
immagine che possiedo, e aspettai fiduciosa il mattino Al risveglio constatai che
il dolore si era localizzato nella regione
lombare, e capii che si trattava di un nuovo
assalto dell artrosi di cui soffro da tempo
Qualche giorno dopo il medico me lo
confermò, e così ho potuto sopportare la
sofferenza con più serenità
Napoli
Maria Di Maio
Sono una vecchia
exallieva delle FMA,
e dai giorni felici della mia permanenza
presso di loro ho
sempre conservato
una grande fiducia in
Madre Maria Mazzarello
La chiamo
sempre così, «madre», come allora
prima della sua canonizzazione, e con tale appellativo la invoco sempre Così l ho invocata nei giorni
scorsi, quando ho avuto bisogno del suo
aiuto Da parecchio tempo mi affliggeva
un dolore così forte al fianco destro da
impedirmi di stare in piedi Nessuna parte
del corpo doleva al tatto, per cui era giustificato il mio timore che si trattasse di
qualcosa di più interno, e perciò di più
grave Non potevo consultare il medico,
temporaneamente assente, né volevo impensierire la mia famiglia, alla quale volevo almeno nascondere la mia preoccupazione
Una sera che il dolore era più forte del
Alcuni mesi fa,
conversando
con
Domenica
Suor
Grassiano,
FMA,
venni a conoscere
l ammirabile e nello
stesso tempo semplice storia di Suor
Eusebia
Palomino
nata a Cantalpino
Spagna , e morta a
Valverde del Camino
nel 935 a soli 36 anni, in concetto di santità Commossa, e nello stesso tempo
spinta da una ispirazione interiore, chiesi
a suor Grassiano una reliquia di suor Eusebia per mio marito, che soffriva disturbi
di circolazione, dolori intestinali e calcoli
al fegato assai dolorosi Suor Grassiano
mi rispose che non si poteva parlare propriamente di reliquie ; però, avendo ricevuto a Valverde un pezzo di uno scialle
bianco usato da suor Eusebia, me ne
avrebbe dato un ritaglio Lo portai a mio
marito, che se lo mise addosso con piena
fiducia Da quel momento cominciò a
sentirsi meglio, e ora sta bene, salvo le
piccole molestie dell età lo non oso parlare di miracolo, ma certo che è stata una
grazia molto grossa
Rita Battiglioni Dago
Novara
Mario - Frattin Ida - Frigerio Teresa - Gabrielli Diana Gabusi Giulia - Gallo Rosella - Gambi Lea - Gandolfo
Enza - Gandolfo Ines - Gandolfo Maria - Gattiglio Caterina - Gelo Carmela - Gervasi Franca - Ghirardio Laura Giacobbe Rosa - Giglio Clotilde - Giglio Francesca Giglio Teresa - Giannone Marianna - Ginepro Geronima Gini Antonietta - Giordano Carlo - Giovanelli Maria Giubano Teresa - Gombini Ivano - Gorini Luigina Grandesso Giuseppe - Grasselli Luisa - Grassi Caterina Grassi Esterina - Grasso Emilia - Grasso Teresina Grosso Rosetta - Grillo Guido - Grillone Rosina - Grioli
Ernesto - Guariento Nicolina - Guarracino Rosa - Gusmano Giuseppina - Guzzo Maria - Imbrogiano Antonia Incognito Maria - Invernizzi Piera - Laganà Maria - Lapi
Fosca - Lapina Iginia - La Rosa Rosaria - Lastrina Camillo - Ledda Angelina - Leonforte Giovanna - Leotta
Carmelo - Lionetti Caterina - Liotti Grazia - Lombardo
Anna - Lombardo Giannina - Longhitano Rosa - Longo
Emma - Lo Presti Francesco - Lorenzi Celestina - La
Spina Ella - Lastrina Camillo - Lobina Emma - Luca Antonio - Luchi Annunziata - Lupano Felice - Maconi Sr
Maria - Macri Maria - Maggioli Anna - Mangiapane Aurelio - Manini Rita - Mannea Franca - Maranzana Franco
Marco - Marchioro Giovanni - Marconetto Domenica Margarone Giuseppe - Marici Tina - Marina Imelda Marinelli Maria - Marino Lucia - Maritano Giuseppina Marra Giuseppina - Martini Francesco - Marucco Domenica - Mascarini Concetta - Masoero Angelo Matta
Giuseppe - Mauriello Nicola - Meleri Lucia - Meli Ninetta Meirana Emilio -Menabreaz Sovrana - Menghini Sergio Merlano Piercarlo - Merope Teresa - Mesiani Ferdinando
- Messina Grazia - Migliavacca Angiolina - Mingiardi
Antonietta - Miranda T Pogliana- Misiano Giuseppina Mola Modesto - Monaca Baldassarre - Mondo Lidia Montana Maria - Montesino Franco - Mori Gino - Morra
Giuseppina - Morra Teresio - Moscarello Rubino - Mura
Giuseppina - Muratore Nunzia - Muffato Antonio - Musumarra Maria - Naccarato Rosina - Nannieri Cristina Nerone Giustina - Nieri Carlo - Nioi Ida - N N Mirabello Nocco Carmela - Noviello Enza - Oggero Giovanna - Orla
Piera - Ottonello Anna - Pagliotti Anna - Pala Nicoletta Palazzolo Rosa - Pani Peppina - Papa Marianna - Pappalarlo Domenica - Parato Silvina - Parissia Teresa Parodi Maria - Parodi Pierangela - Parussa Maria - Pasquali Elena - Passaggio Paola - Peccollo Susanna Pederzoli Maria - Perfumo Fratelli - Pedrali Dina - Pesce
Clotilde - Petrazzi Leda - Piano Luigi - Picone Loretta Pilleri Mafalda - Pillon Arduino - Pizzorno Rosa - Piacenti
Elisabetta - Poli Colombo - Poli Anna - Polizzi Vincenzo Pollicini Sr Angelica - Ponte Benedetta - Pojer Annetta Ponzio Michele - Porcu Vincenzia - Porello Luigia - Porta
Rina - Posti Angelo - Prendi Pina - Prete Angiolina Pronzato Severina - Puddu B Giulia - Pullacino Cav
Pietro- Pusinieri Franca - Racco Teresa- Radaelli Nina Radogna Bianca - Raffa M Angela - Raffa Maria - Ramello Teresa - Ranotto Martina - Ranuschino Coniugi Raso Angela - Ravazzato Fernando - Razzolini Anna
Maria - Repetti Sr Angela - Ricaldone Emilio - Riccobene Maria - Rinaldi B Maria - Ripamonti Emma - Rossi
Amelia - Rossi Elena - Rossi Rino - Rossin Ivo - Rossini
Anna - Russo Grazia - Ruzzoli Margherita - Sala Anna Salomone Felicetta - Sammartino Giovanni - Sanna Nnù
-Santagostino Mario - Saracco Luigi - Scarcella Carmela
- Sartori Bruna - Saluppo Ignazio - Sasso Cosimo Scannavino M Giovanna - Scarso Famiglia - Schiavina
Antonietta - Sebastiani Giovanna - Selleri Maria - Sesto
Maria - Siclari Caterina - Sironi Bice - Soffietti Rosina Sonn Agnese - Sorrentino Maria - Spadaro Dario Spampinato Filippa - Spinelli Fausta - Stasi Anna - Sulas
Bruna - Suardi Maria - Svaldi Maria - Tassone - Achiropito - Tealdo Cesarina - Tealdi Roberto - Tempo Maria Tessore Caterina
33
ai poveri, ai bisognosi, e a tutti gli amici
Perciò tutti lo amavano, e tutti hanno
pianto la sua morte improvvisa in età ancora tanto valida
Preghiamo
per í nostri morti
SALESIANI
Brigato Coad
anni
lingue La sua fede lo conservò sereno e
anche spiritoso nelle lunghe sofferenze
che lo portarono a Dio
Giuseppe ta Brescia a 67
Ancora ragazzo, dopo la terza elementare
andò a lavorare in fabbrica Diventato uomo maturo, sentì la vocazione religiosa e
divenne salesiano Prestò la sua opera in
varie case, ma un male oscuro e ribelle lo
costrinse a lunghe degenze ospedaliere,
finché un tumore lo portò alla tomba Per
la sua semplicità e disponibilità godette la
stima di tutti : amava il lavoro, ne aveva
appreso la disciplina in casa e in officina
Pregava molto, specialmente in clinica :
considerava un dovere offrire alla Congregazione questo contributo non potendo più lavorare La fede, a cui costantemente si appellava, lo sorresse nella lunga
prova
Musso Sac Riccardo t a Hong Kong a 72
anni
Fu missionario in terra cinese per oltre 32
anni e per 6 in Vietnam, portando ovunque l impegno e la costanza della sua
tempra monferrina Aiutò i poveri, curò i
lebbrosi, e si fece amare da tutti per la sua
bontà Era forte, e robusto scalatore di
montagne Ma dopo i 5 anni cominciò
una serie di malanni Non potendo più lavorare, e neppure leggere, compiva volentieri il ministero di confessore in diverse
Pagnin Sac Marcello t a Pordenone a 52
anni
Da oltre 5 anni si andava progressivamente paralizzando per una inesorabile
sclerosi a placche, di cui era perfettamente consapevole Accettò la lunga prova con una serenità umanamente inspiegabile Sorrideva sempre Forse era questa la sua missione tra noi Nel vederlo il
nostro cuore si faceva piccolo e triste, e la
mente si poneva mille perché; ma attorno
a lui si respirava aria di serenità, e ai nostri
perché giungevano le risposte precise
della fede : le impotenze dell uomo sono
vinte dall onnipotenza di Dio Perciò si
nutriva della Sua parola, con viva sensibilità per la liturgia E insieme seguiva con
interesse e arguzia tutte le vicende della
sua casa e del l ispettoria
Primo Coad Giuseppe t a Luserna San
Giovanni Torino a 7 anni
Da giovane era emigrato in Argentina, e
dopo vari anni si era trasferito in Etiopia,
ove si dedicò all agricoltura e all arte culinaria Era ormai quarantenne quando si
convinse che era assai meglio lavorare
per il Signore che per il denaro, e divenne
salesiano Così fu cuoco per tutta la vita,
Bianchi Sac Mario t a Como a 66 anni
Il novizio Mario Bianchi, ventun anni, arriva a Shillong il 7 dicembre 933 insieme con
un gruppetto di giovani già compagni di collegio a Ivrea : entra così a far parte di
quell avamposto salesiano che da poco più di dieci anni si è insediato nel capoluogo
dell Assam India Nord-Est , per l evangelizzazione della regione La chiamata divina
udita un giorno sulla mite collina di Maccio Como , paese natio, si traduce così
nell inserimento delle sue giovanili energie, votate all ideale missionario, in un preciso
spazio geografico e nel contesto di un ambiente organizzato secondo la sapienza
profetica di Don Bosco, sulle selvagge colline assamesi solcate dal Brahmaputra e
dominate dall Himalaia Qui, per oltre quarant anni e su un territorio vastissimo, egli
svolge il suo apostolato assumendo, con successo, iniziative di delicata importanza
soprattutto come segretario prima di mons Ferrando, vescovo di Shillong, e poi, fino
all ultimo, dell attuale arcivescovo mons D Rosario
Drammatiche vicende lo coinvolgono in diversi momenti della sua vita : l incendio della
cattedrale di Shiliong ; l internamento in campo di concentramento ; il terremoto nell Assam orientale ; la guerra del Bangla Desh Ma anche, quasi a lenire il morso delle
avversità e l usura delle fatiche, gli è data la gioia ineffabile della sua prima professione
religiosa e quella dell ordinazione sacerdotale in una baracca di internati ; né mai
l abbandona la consolante visione di un cristianesimo vivo e fecondo nelle manifestazioni liturgiche coralmente vissute dalle varie genti assamesi a lui care Troppo care
perché egli non senta il desiderio - che si farà più acuto quanto più irrealizzabile - di
trovarsi in mezzo a esse quando il Signore lo chiamasse per l ultima volta
Una rara malattia ossea, ribelle a ogni cura, lo portò alla morte attraverso penose
sofferenze Ora Don Mario Bianchi riposa per sempre nella terra di Maccio, la cui lunga
tradizione cristiana ha ricevuto da lui tanto onore e luce
Dal fascicolo «Maccio ricorda don Mario»
A quanti hanno chiesto informazioni, annunciamo che LA DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO con sede in ROMA, riconosciuta giuridicamente con D P del 2-9- 97 n 959, e L ISTITUTO
SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, avente personalità giuridica per Decreto 3- - 924 n
22, possono legalmente ricevere Legati ed Eredità
Formule valide sono :
lascio alla Direzione Generale Opere
- se si tratta d un legato : «
Don Bosco con sede in Roma oppure all istituto Salesiano per le
missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di lire
oppure l immobile sito in
per gli scopi perseguiti dall Ente, e parti-
34
rendendo in varie case nostre un servizio
impareggiabile Sempre puntuale, sempre
cordiale e disponibile, anche di fronte a
imprevisti aggravi di lavoro Penitenza non
lieve, che può capire solo chi ha provato Il
Signore lo fermò mentre era in piena attività e gli chiese 4 giorni di sofferenze che
lo ridussero a un vero crocifisso La sua
morte-risurrezione avvenne pochi giorni
prima della Pasqua
Roumman Sac Spiridione t a Betlemme a
92 anni
Era nato a Beirut, e appena decenne, rimasto orfano, era stato accolto nell orfanotrofio di Beitgemal, fondato da don Antonio Belloni Ivi ebbe la sorte di essere
preparato alla prima comunione dal servo
di Dio Simone Srugi Diventato salesiano,
si può dire che visse tutta la storia dell attività salesiana in Palestina, cominciata
nel 89
Una memoria sorprendente gli
permetteva di ricordare con precisione
dati e fatti di 8 anni fa come di ieri, In
particolare, rievocava con gioia il memorabile viaggio in Terra Santa del beato Don
Rua nel 9 8 Possedeva una cultura non
comune, fondata sulla perfetta conoscenza dell arabo, come dell italiano e del
francese ; ma la sua passione era lo studio
della Sacra Scrittura Per poterla approfondire, si dedicò intensamente all archeologia sacra, acquistandovi un indiscussa competenza La sua intelligenza e
la sua cultura erano rivestite di un tratto
semplice, amichevole e cordiale : il tratto
del salesiano sereno e faceto, contento
della sua vocazione
COOPERATORI
Borio Emilia Ved Chiesa ta Torino a 83
anni
Era nata a Pino d Asti, poco lontano dai
Becchi, e dal Monferrato trasse la tempra
robusta e l amore a Don Bosco Aiutò le
opere salesiane specialmente nel Venezuela, dove era emigrata con la famiglia
Fu modello di virtù domestiche e di pietà
cristiana
Dal Fuoco Valter t a Torre Canavese Torino a 5 anni
Aveva studiato presso i salesiani a Udine e
a Bologna, e rimase sempre fedele ai
principi ricevuti La sua fede profonda e la
carità generosa ne fecero un cooperatore
esemplare La sua casa era sempre aperta
Irmici Ella t a San Severo Foggia a 89
anni
Fu uno dei fondatori del Circolo Don Bosco di San Severo, frequentò assiduamente il locale Istituto Salesiano, e per diversi anni fu Presidente degli Exallievi
Amò appassionatamente Dio, la Vergine,
la Chiesa e le istituzioni benefiche, a cui
con frequenza faceva pervenire la sua
generosa offerta, prelevata dalla sua modesta pensione di artigiano, specialmente
in occasione di calamità nazionali Artista
dall animo delicato e sensibile, amava dipingere il volto sofferente di Gesù crocifisso, traducendo nei colori la sua viva
partecipazione al divino dolore La fede
l aveva abituato a guardare la realtà di
questa vita alla luce di quella eterna ; gli
dava forza per compiere il suo dovere di
uomo, di cittadino e di cristiano ; egli diede
il coraggio per affrontare la lunga malattia
che lo portò a Dio
Ladisa Giuseppe t a Bari a 96 anni
E stato il più insigne benefattore dell opera salesiana « il Redentore,, di Bari nel
travagliato dopoguerra Per dare una sede
alle moltitudini di giovani dell Oratorio, si
era fatto povero, riducendosi a vivere con
la consorte in una modesta casa di affitto
La sua grande e profonda umiltà lo rendevano generoso verso tutti i bisognosi,
senza chiedere nulla per sé II suo sacrificio ha salvato tanta gioventù e ha onorato
la sua città
Musso Miranda t a Torre Canavese Torino a 4 anni
Tutta dedita all educazione dei figli, cooperatrice fedele e anima sensibilissima, ha
saputo accettare con fede consapevole la
croce della lunga sofferenza
Paris Flora Ved Di Giorgi t a Roma a 75
anni
Madre esemplare, di ricca vita spirituale, si
dedicò con impegno alla famiglia, nella
quale educò esemplarmente i figli, e all insegnamento, che esercitò come vera
« salesiana esterna » per preparare alla vita numerose schiere di fanciulli Fu cooperatrice fin da quando l Associazione si
riorganizzò nel 952 ; ebbe incarichi di responsabilità nel Consiglio ispettoriale e li
svolse con fervido zelo, animando i settori
delle vocazioni e delle missioni Verso
queste ebbe una particolare predilezione,
e le beneficò con non comune generosità
Pollazzon Oliva Ved Vianello t Montebelluna Treviso a 87 anni
Era terziaria francescana, dotata di forte
spirito cristiano, che tradusse in una vita
esemplare di bontà e generosità La sua
gioia più grande fu l aver donato a Don
Bosco il figlio Antonio La lunga malattia,
sofferta con serena pazienza, la preparò al
gioioso ritorno nella Casa del Padre
colarmente di assistenza e beneticienza, di istruzione e educazione, di
culto e di religione»
- se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l uno o
l altro dei due Enti su indicati :
«
annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria Nomino mio erede universale la Direzione Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma oppure l Istituto Salesiano per le Missioni con sede in
Torino lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo, per
gli scopi perseguiti dall Ente, e particolarmente di assistenza e beneficenza, di istruzione e educazione, di culto e di religione
luogo e data
firma per disteso
Borsa: Maria Ausiliatrice, per grazia ricevuta,
AIberto,Domodossola NO rL d ,
Borsa: S Giovanni Bosco, in suffragio
delle anime di Zeni Angelo Luigi, dei genitori, fratelli, ecc , a cura di Zeni Vito,
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Solidarietà míssíonaría
Borse di studio per giovani missionari salesiani
pervenute alla Direzione Generale Opere Don Bosco`
Borsa: Maria Ausiliatrice, a cura di Vardé
Lina, Catania, L 3
Borsa : Don Giuseppe Massa, in ricordo e
suffragio, a cura dei suoi affezionati amici
ed exallievi di Isernia, L 3
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Bosco, chiedendo protezione spirituale, a
cura di un exallievo riconoscente, L
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Bosco, in memoria di Don G B Magistrelli,
a cura delle Cooperatrici Sai di Modena,
L, 5
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Bosco e S Domenico Savio, in ringraziamento e invocando sempre protezione per
il piccolo Cris e per tutti, L
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Bosco, in memoria e suffragio di Mangano
Francesca, a cura del marito e della figlia,
Catania, L
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Savio, proteggete sempre mio marito, a
cura di La Spina R Elia, Racalmuto AG ,
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cura di N N , Borgomanero NO , L
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Bosco, in suffragio dei parenti defunti e
invocando protezione sulla famiglia, a cura di Duroux Anselmo, Challant S Ans
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ni, pregate per noi, a cura di Bertoglio
Renata, Biella VC
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Savio, per grazia ricevuta e invocando
protezione per Massimo, a cura di Giudici
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figli, a cura di G e E B
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defunti, a cura di Gregorio Bifulco e Consorte
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e Dorinda, a cura di Marcosignari Elda,
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morte per me e per mia sorella, a cura di
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In caso di
/ MANCATO RECAPITO
inviare a
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CENTRO CORRISPONDENZA
per la restituzione al mittente
Spediz in abbon
postale - Gruppo 2°
7
-
a quindicina
JACQUES LOEW
JACQUES FAIZANT
Dal singolare incontro
di un padre domenicano e di un abile umorista
è nata questa gustosissima raccolta di pensieri e di vignette
sulle virtù e i difetti della nostra umanità
È un libro divertente, pieno di intuizioni,
in cui c è tanto da riflettere e tanto da sorridere
Lire 38
r25EI
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