Apprendisti - stiftung
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Apprendisti - stiftung
COPERTINA Apprendisti DOVE MANCANO E PERCHÉ ♦ Formazione Rispetto ad altri cantoni, in Ticino c’è più equilibrio tra domanda e offerta di posti di tirocinio. Persiste però il preconcetto che favorisce gli studi superiori. Considerazioni e testimonianze. GILLES MAURON, GIORGIA VON NIEDERHÄUSERN Foto: Heiner H. Schmitt C assandra Kohler, diciottenne originaria di Les Pommerats (JU), ha appena iniziato il terzo anno di apprendistato come impiegata di commercio al dettaglio con specializzazione in economia della carne presso la Coop di Bassecourt (JU). «La scuola – confessa – non mi è mai piaciuta. Del mio tirocinio, invece, amo stare in team e il contatto con i clienti». In Svizzera, secondo gli ultimi dati fornit dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), due terzi dei giovani che finiscono le medie scelgono, come Cassandra, la via dell’apprendistato per conseguire un certificato federale di formazione pratica (CFP) o un attestato federale di capacità (AFC, ottenibile anche in seguito a un CFP). Tutti i titolari di un AFC, dal muratore al laboratorista chimico, hanno accesso alla maturità professionale, che consente l’accesso a scuole universitarie professionali e università. Il nostro sistema permeabile è ammirato all’estero: ne è la prova la dichiarazione d’intenti per una collaborazione più stretta nell’ambito della formazione professionale tra Svizzera e Stati Uniti, sottoscritta lo scorso settembre dal capo del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Johann Schneider-Ammann e il ministro del lavoro Thomas Perez. «Un tempo, l’università era per pochi», ricorda Mauro Dell’Ambrogio, direttore della SEFRI, contattato dalla redazione. «Era riservata a chi era portato per il pensiero astratto. L’apprendistato permette di sviluppare altre capacità, ma consente altresì l’accesso all’istruzione superiore e dunque di fare carriera». Mentre Dell’Ambrogio ha seguito un percorso universitario, cinque dei suoi sette figli hanno preferito un apprendistato e, come lui stesso evidenzia: «Dei sette, sono quelli meglio pagati». Come l’80% degli apprendisti svizzeri (dato fornito dalla SEFRI), Cassandra non pensa però di continuare gli ●●● Cooperazione · N. 36 del 6 settembre 2016 13 COPERTINA L’apprendistato permette di fare carriera Mauro Dell’Ambrogio, Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione dà conferma. Altri mestieri di scarsa attrattività in Ticino, precisa Sassi, sono «quelli che riguardano la lavorazione della pietra e il vetraio». Foto: Keystone, Heiner H. Schmitt studi una volta ottenuto l’AFC. Non sa ancora cosa farà: «Ho tempo per decidermi». La giovane giurassiana ha buone probabilità di trovare velocemente lavoro: «Ragazzi formatisi nell’ambito della macelleria sono rari. Il settore non attira molti apprendisti», afferma Annika Keller-Markoff, responsabile nazionale della formazione professionale da Coop. Un fenomeno osservato anche nel nostro cantone. Jacqueline Nideröst, che si occupa dell’assistenza agli apprendisti ticinesi dell’azienda, asserisce: «Trovare nuovi apprendisti per la macelleria è sempre stata un problema». Anche Claudia Sassi, direttrice aggiunta della Divisione della formazione professionale (DFP) e membro del Consiglio dell’Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP) ce ne ●●● Se l’offerta supera la domanda Nonostante le opportunità offerte dalla cosiddetta formazione duale (pratica e teorica), in Svizzera molti posti di tirocinio restano vacanti: se nel 2007 erano 3.000, a ottobre 2015 erano 8.500 e ad aprile 2016 erano 24.000 (cifre della SEFRI). A giugno, nei grigioni, si segnalavano 600 posti vacanti. A metà agosto, nel canton Giura, i posti non ancora assegnati erano 900, mentre a Zurigo i media riferivano di un buco di 1.250 tirocinanti. Le cause del fenomeno sono varie. Se, da una parte, alcuni mestieri risultano poco attrattivi, dall’altra, alcune aree del Paese sono colpite da un calo demografico. Un problema segnalato a agiugno dalla stessa SEFRI, ma che, come conferma Claudia Sassi, non riguarda in modo particolare il Ticino. Rispetto alle regioni sopraccitate, nel nostro cantone, «tra la domanda e l’offerta SVIZZERA LA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN CIFRE Le formazioni scelte dai giovani* Apprendistato Liceo / Scuola cantonale di commercio 70 % 25 % Scuola 5 % specializzata 14 Cooperazione · N. 36 del 6 settembre 2016 Gli apprendistati maggiormente scelti In Svizzera esistono 230 formazioni professionali. Cifre a destra: primo salario medio a apprendistato concluso.** 1. Impiegato di commercio AFC Fr. 4100.–*** 2. Impiegato di commercio al dettaglio AFC Fr. 4100.–*** 3. Operatore sociosanitario AFC Fr. 3200.–** 4. Operatore socioassistenziale AFC Fr. 3200.–** 5. Installatore elettricista AFC Fr. 4200.–** 6. Informatico AFC Fr. 4200.–*** Cassandra Kohler impara il mestiere dai colleghi e serve clienti sul posto di tirocinio. Apprendistati poco scelti Il fattore «mentalità» In Ticino, esiste un fattore particolare che può spingere i ragazzi a scartare l’opzione della formazione professionale: la mentalità per cui il liceo resta, a priori, la scelta più fruttuosa. «Un tipo di pensiero che da noi è più radicato rispetto ai can- Settori per cui le aziende faticano a trovare nuovi tirocinanti*** Alimentazione, economia domestica Edilizia e costruzioni Professioni tecniche Agricoltura Fonte SEFRI, Barometro dei posti di tirocinio (aprile 2016); * Ultimi dati (2014), stabili da 10 anni; ** Dati indicativi di Salarium (media svizzera. I valori possono variare a seconda della regione, il settore economico e il sesso). *** Salari minimi di Coop. *** Ai dati del Barometro si aggiungono le osservazioni delle responsabili per la formazione professionale da Coop citate nel testo. dei posti di tirocinio si è stabilito un certo equilibrio», come afferma la direttrice aggiunta del DFP. «Ma – aggiunge – nemmeno il nostro mercato del lavoro è perfetto». A metà agosto, in Ticino, i posti vacanti erano 204. I ragazzi rimasti senza posto di apprendistato 194. toni tedescofoni, dove c’è una tradizione più forte dell’apprendistato. Agli occhi delle nostre famiglie, purtroppo, la via del medio superiore ha sempre ancora maggiore prestigio rispetto alla formazione professionale», è l’opinione di Sassi. Un ragionamento che sembra prevalere anche tra i giovani. A inizio agosto, il Sindacato indipendente studenti e apprendisti ha diramato un comunicato nel quale si è espresso contro il nuovo Regolamento sulle scuole medie superiori, che da quest’anno limita il numero di bocciature massime nei licei. L’argomentazione: «con queste misure» gli studenti si vedranno «chiusa in faccia la porta verso un’istruzione universitaria e una posizione sociale migliore». Parafrasando: chi non può frequentare il liceo ha scarse probabilità di ottenere una carriera di successo. Per la direttrice aggiunta del DFP, questa è una percezione sfasata del sistema formativo svizzero: «Una via professionale non è sinonimo di smacco. Rispetto ai coetanei che escono dall’università, chi, dopo l’apprendistato, segue una formazione professionale superiore, spesso trova più facilmente ● ● ● Cooperazione · N. 36 del 6 settembre 2016 15 In pausa: Cassandra e altri apprendisti della Coop di Bassecourt (JU). un’occupazione ben remunerata. Questo grazie all’esperienza già acquisita. ll rimodellamento dei preconcetti esistenti nel nostro cantone – aggiunge Sassi – richiede tempo». ●●● Apprendisti stranieri Il medio superiore purtroppo ha ancora maggiore prestigio Claudia Sassi, direttrice aggiunta della Direzione della Divisione della formazione professionale (DFP) 16 Cooperazione · N. 36 del 6 settembre 2016 Coprire i posti vacanti in Svizzera con tirocinanti stranieri: è la proposta fatta dal presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann durante la trasmissione della Televisione svizzerotedesca SF «10vor10» andata in onda l’8 agosto. Soluzione appoggiata dal segretario di Stato Mauro Dell’Ambrogio, che alla nostra redazione dichiara: «Per i mestieri che non interessano gli indigeni, dovremo reclutare forza lavorativa dall’estero». Tenendo conto degli sforzi del Consiglio di Stato ticinese per diminuire l’impiego di apprendisti frontalieri maggiorenni (oggi circa 500) e quindi scoraggiare contratti di tirocinio sottopagati a italiani già formati e dare la precedenza agli autoctoni, come reagire alla proposta fatta? Per Sassi, «il frontalierato è una risorsa che sul nostro mercato del lavoro risolve ogni lacuna. In questa realtà occorre salvaguardare l’apprendistato quale pilastro sociale e integrativo. Ciò non toglie che i posti vacanti in altre regioni svizzere potrebbero essere attrattivi anche per qualche coraggioso ragazzo ticinese. Una possibilità che dovremmo prendere in considerazione». ● APPRENDISTATO DA COOP Nel 2016, 979 ragazzi (il 99% degli apprendisti di Coop), hanno concluso la loro formazione in azienda. Coop, la seconda maggiore azienda formatrice svizzera, prepara ogni anno oltre 3.000 apprendisti. Tra i 31 percorsi di formazione principali offerti, l’80% circa riguarda il commercio al dettaglio in 12 settori diversi. I posti di tirocinio vacanti per il periodo 2017-2020 sono visibili sul sito: ~ www.coop.ch/formazione-di-base