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Sommario | monitor 17 17 Editoriale Liste d’attesa: una questione di responsabilità di Livia Turco pagina 2 Focus on | Tempi d’attesa Il sistema pubblico di fronte alla sfida dei tempi d’attesa di Enrico Rossi pagina 5 Le liste d’attesa secondo l’ultima relazione Pit Salute a cura del Tribunale per i diritti del malato–Cittadinanzattiva pagina 10 La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa pagina 17 I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” pagina 28 Appendice documenti Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale pagina 39 Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 pagina 52 E Editoriale | Liste d’attesa: una questione di responsabilità ➔ Elementi di analisi e osservazione del sistema salute Bimestrale dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali Liste d’attesa: una questione di responsabilità di Livia Turco Ministro della Salute Anno V Numero 17 2006 Direttore responsabile Maria Chiara Micali Baratelli Comitato scientifico Giovanna Baraldi, Lucio Capurso, Giovanni Costa, Franco Cuccurullo, Francesco Di Stanislao, Gian Franco Gensini, Renato Guarini, Rocco Mangia, Maurizio Mauri, Ubaldo Montaguti, Filippo Palumbo, Bruno Rusticali, Erasmo Santesso, Irinus Serafin, Federico Spandonaro, Alberto Spanò Editore ASSR - Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali Via Puglie, 23 - 00187 ROMA Tel. 06.427491 www.assr.it Progetto grafico, editing e impaginazione IEP ITALPROMO ESIS PUBLISHING U n Ministro della Salute che all’inizio del proprio mandato fir- mi un editoriale per l’apertura di un numero monografico dedicato al tema “liste d’attesa” è chiamato a dire con chiarezza qual è il suo pensiero su un tema così spinoso, sul quale la sensibilità dell’opinione pubblica è, come è noto, spiccata, e la demagogia è stata esercitata, spesso, a piene mani. Sappiamo bene quanto la questione sia complessa, come vi si confrontino tutti i Paesi europei e quanto sia stata, anche nel nostro Paese, oggetto di ripetuti interventi, basati sulla logica del proclama più che su azioni concrete. Una prima considerazione riguarda la necessità di sottrarsi alle due posizioni estreme che caratterizzano, spesso, il dibattito su questo tema.Ad un estremo c’è chi, con un po’ di demagogia e tanta propaganda sostiene di poter tirar fuori la bacchetta magiStampa AgenziaD, Roma Union Printing Srl,Viterbo Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 560 del 15.10.2002 Finito di stampare nel mese di luglio 2006 ca e risolvere la questione, come se si trattasse di un aspetto che può essere completamente scorporato dal resto del sistema. All’altro quanti, con un fare un po’ rassegnato e fatalistico, sostengono che non c’è soluzione, che le liste d’attesa sono ineliminabili e qualunque sforzo è destinato all’insuccesso. È evidente che non possiamo consentirci né l’una né l’altra posizione. I cittadini si aspettano soluzioni concrete in tempi ragionevoli per un problema che mette in discussione, se non affrontato, il loro Editoriale | Liste d’attesa: una questione di responsabilità rapporto di fiducia con il Ssn. norme previste dalla Legge Finanziaria dello È altrettanto evidente che il tema è stretta- scorso anno. Il tavolo di lavoro, già istituito in mente intrecciato con una serie di altre questioni, precedenza, che si occupa dell’attuazione dei prima fra tutte quella dell’appropriatezza delle provvedimenti previsti dalle norme in vigore, ha prescrizioni, che chiama in causa l’esercizio di ribadito la necessità di rispettare tempi e sca- una responsabilità precisa da parte di tutti gli at- denze fissati, procedendo alla presentazione dei tori e, in particolare, da parte di medici e citta- Piani attuativi regionali per la riduzione dei tem- dini. La comunità scientifica e professionale è pi d’attesa. Sino ad oggi, quindi, sono state ri- chiamata ad esercitare fino in fondo la propria spettate le decisioni precedentemente assunte e responsabilità, dicendo chiaramente cosa è ap- le scadenze individuate. propriato e cosa non lo è in termini di presta- Come è noto, le nuove norme prevedono, tra zioni diagnostiche, e a tenerne conto, nei limiti l’altro, il divieto di blocco delle prenotazioni. Si del possibile. Se avremo il coraggio di fare spa- tratta di una norma molto importante, perché le zio ad una robusta cultura della valutazione e segnalazioni che provengono da parte dei citta- della misurazione dei risultati, questo compito dini indicano che una delle voci più rilevanti ri- risulterà, via via, relativamente più agevole, per- guarda proprio questo aspetto. Il cittadino non ché riusciremo a guardare al sistema, come è giu- sopporta di aspettare a lungo, ma soprattutto non sto che sia, in termini di risultati di salute con- accetta, nella maniera più assoluta, di trovarsi di seguiti, piuttosto che di mero erogatore di una fronte perfino alla impossibilità di prenotare. sommatoria di prestazioni. Questo provvedimento è già in vigore, anche se D’altro canto è necessaria un’azione di em- devono essere ancora stabiliti, al livello regiona- powerment nei confronti dei cittadini, per con- le, i criteri per le sanzioni per coloro i quali vio- sentire loro di non aderire, consapevolmente, a lino questa norma. forme di consumismo sanitario, ed essere atten- L’accordo dello scorso 28 marzo in Confe- ti ad adottare comportamenti che non concor- renza Stato-Regioni prevedeva, tra l’altro, la fis- rano a produrre sprechi (pensiamo alle visite pre- sazione dei tempi massimi di attesa, da parte del- notate e non disdette, che tolgono spazio ad al- le singole Regioni, per un gruppo di 100 pre- tri, o agli esami eseguiti dei quali non vengono stazioni. In caso di mancata fissazione di questi ritirati i referti). valgono i tempi individuati e concordati da Mi- La prima cosa da fare, in questo momento, mi nistero e Regioni e ratificati in Conferenza Sta- sembra sia quella di avviare una verifica con- to-Regioni. Questo passaggio riveste, per ovvie giunta con le Regioni di quanto attuato dalle ed evidenti ragioni, una importanza non irrile- 3 Editoriale | Liste d’attesa: una questione di responsabilità 4 vante ai fini della attuabilità concreta dei prov- Particolare attenzione, inoltre, dovrà essere de- vedimenti e noi ci impegneremo perché esso sia dicata all’informazione nei confronti dei citta- affrontato e realizzato in tempi stretti. dini che, spesso, non conoscono esattamente di- È evidente che fissare i tempi massimi per un ritti e doveri e alla valorizzazione della loro ca- paniere di prestazioni, così come puntare allo svi- pacità di monitoraggio e documentazione, at- luppo di una serie di azioni più generali per il traverso organizzazioni sindacali, di tutela dei contenimento e la riduzione dei tempi massimi consumatori, dello stato dell’arte e delle princi- necessita, parallelamente, dell’impianto di un se- pali criticità. Si potrebbe ipotizzare di affidare rio sistema di monitoraggio e di controllo, che ci una parte del monitoraggio dell’attuazione di consenta di verificare se, e in quale misura, ri- quanto previsto dalle norme alle organizzazioni usciamo ad avviare a soluzione il problema. È im- civiche, in maniera da prevedere una moltepli- portante, tuttavia, che questo sistema sia costrui- cità di fonti di informazione. Si potrebbero pre- to in maniera da garantire una fotografia dello sta- vedere forme di segnalazione, attraverso e-mail, to dell’arte attendibile e realistica. Uno degli ele- o moduli, sulle inadempienze nei confronti di menti di successo nell’attuazione delle norme ri- quanto previsto dalle norme (mancato rispetto siede proprio nella possibilità di mettere in piedi dei tempi massimi, delle procedure di prenota- un sistema informativo adeguato ed efficiente, se- zione, liste bloccate, ecc. ecc.). Ciò contribui- rio e affidabile, che ci consenta di disporre in tem- rebbe a rafforzare quell’esercizio della responsa- po reale del polso della situazione e di assumere bilità al quale ci siamo richiamati più volte, che decisioni basandole su elementi oggettivi. Il con- altro non è se non forte senso di appartenenza trollo del rispetto dei tempi massimi non può pas- al Ssn ed esercizio della cura del bene comune. sare attraverso espedienti che lo depotenzino e lo Infine, ma non in ordine di importanza, an- rendano finto. I cittadini se ne accorgerebbero e che su un tema così delicato il nostro sistema sa- si sentirebbero truffati. nitario ha già sperimentato, in diverse aree ter- Allo stesso modo dovremo prestare molta at- ritoriali, soluzioni di successo e di maggiore equi- tenzione all’individuazione delle linee guida per tà, anche a parità di risorse investite, per esem- l’attuazione dei Piani attuativi, in maniera da evi- pio attraverso l’utilizzazione degli accessi diffe- tare le solite disomogeneità tra aree diverse del renziati per codice di priorità. Le norme in vi- Paese. Occasioni di questo genere possono esse- gore prevedono espressamente il sostegno a que- re particolarmente preziose se utilizzate per re- sta modalità organizzativo-gestionale. Ed è giu- cuperare al Ssn il suo tratto unitario, senza nulla sto che sia così, dobbiamo partire dalle esperienze togliere all’autonomia delle Regioni e al rispetto che hanno già mostrato di funzionare, dal basso, di quanto stabilito dal titolo V della Costituzione. valorizzandole e promuovendole. FO Focus on | Tempi d’attesa ➔ Il sistema pubblico di fronte alla sfida dei tempi d’attesa di Enrico Rossi Coordinatore degli Assessori alla Sanità delle Regioni S crivere oggi un intervento sul problema dei tempi di attesa è un’impresa ardua e lo è ancora di più come coordinamento delle Regioni. A questo riguardo è bene tenere presente che esistono una serie di variabili generali che è necessario analizzare brevemente in quanto sono gli elementi sui quali si fonda la questione dei tempi di attesa. La percezione del bene salute sta sempre più assumendo una funzione sup- pletiva rispetto alla pressione che i modelli comportamentali delle società svi- luppate generano sugli individui. Quindi un atteggiamento da parte dei singoli di estremo affidamento nelle potenzialità (direi nel dovere), del sistema di ripristinare la propria condizione di salute e di conseguenza un uso fortemente reiterato dei servizi. Gli indubbi successi del sistema in termini di aumento della sopravvivenza per determinate patologie che solo pochi anni fa erano considerate stadi finali dell’esistenza (le patologie cardiologiche o quelle tumorali, solo per citare quelle di più diretta percezione) generano un numero crescente di soggetti che hanno bisogno di un maggior ricorso ai servizi sanitari. Lo stesso fenomeno dell’invecchiamento della popolazione concorre a determinare un incremento costante delle prestazioni. Un’affermazione ovvia, ma quello che impressiona è la sua entità: le prestazioni pro-capite delle fasce più anziane sono quasi tre volte quelle della popolazione di età media. In sostanza, gli innegabili successi del sistema pubblico, sia in termini di ca- 5 Focus on | Tempi d’attesa Figura 1 - Prestazioni pro-capite per classi di età - 2005 30 25 20 15 6 10 5 0 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85 e + Età Prestazioni pro-capite pacità generale di aumentare la vita media delle Non può essere sfuggito, almeno agli addetti persone, sia in termini di maggiore accessibilità ai ai lavori, come spesso siano arrivate critiche al servizi stessi, ha generato e genera un incremen- modello stesso del nostro servizio sanitario, cri- to costante nell’utilizzazione dei servizi offerti. tiche nelle quali si affermava che era la stessa Non possiamo certo dolerci di questa condi- struttura del modello pubblico che non avreb- zione che peraltro arreca una fonte notevole di be mai consentito la soluzione del problema del- ricchezza: economica certamente (la possibilità le liste d’attesa. Quindi la necessità di riformare in di una vita lavorativa più lunga, di una diminu- modo sostanziale il modello verso una forma di zione delle ore di lavoro perse in conseguenza privatizzazione crescente, magari iniziando da di malattie evitate o di complicazioni sempre più alcuni settori specifici (ad esempio la privatizza- prevenute) ma anche una ricchezza che deriva zione della diagnostica per immagini – TAC e dalla serenità dei cittadini nella vita quotidiana Risonanze – attraverso l’introduzione di forme al pensiero che comunque, con tutti i suoi di- di assicurazione privata per queste prestazioni). fetti, il sistema pubblico rappresenta una fonte di Il tema delle liste d’attesa deve quindi essere sicurezza. letto in questo scenario di complessità.A questi A fronte di queste considerazioni lusinghiere, elementi di complessità che potremmo definire esiste la necessità di assicurare un equilibrio fi- di ambito generale si aggiungono quelli relativi nanziario non solo e non tanto per i problemi alla complessità specifica del fenomeno. di compatibilità che ogni Regione è chiamata a garantire, pena l’introduzione di misure “pesan- La complessità del fenomeno può essere rappresentata da alcuni numeri stimati. ti” per la struttura economica regionale, ma pro- Non esiste, infatti, a tutt’oggi un sistema na- prio per la stessa sopravvivenza del modello uni- zionale che rilevi in modo adeguato il nume- versalistico del nostro sistema sanitario pubblico. ro di prestazioni ambulatoriali erogate. Consi- Il sistema pubblico di fronte alla sfida dei tempi d’attesa derando una media di circa 14-15 prestazioni da una parte, svolgono un ruolo di democratiz- ambulatoriali per cittadino italiano, in un anno zazione del sistema, rendendo l’accesso ai servi- vengono erogate in Italia circa 900 milioni di zi trasparente e controllabile ai cittadini, dall’al- prestazioni ambulatoriali. Pressappoco signifi- tro rappresentano una valida modalità di orga- ca che ogni minuto vengono erogate oltre 3.500 nizzazione della stessa struttura di erogazione. prestazioni. I CUP infatti presuppongono una specifica La sfida sui tempi di attesa ci impone di af- pianificazione del lavoro degli operatori sanita- frontare il problema di garantire l’erogazione di ri, il che consente di programmare e rendere ap- ognuna di queste singole prestazioni in un tem- punto trasparente per i cittadini la capacità ero- po adeguato. gativa dei sistemi. La soluzione di un puro incremento delle pre- Oggi è impensabile, in relazione alla com- stazioni che è stato, con varia intensità, tentato ne- plessità del fenomeno, affrontarlo senza dotar- gli ultimi anni ‘90, ha evidenziato da una parte si di adeguati strumenti tecnologici, che pos- come dopo un momento di apparente riduzione sano supportare le stesse strutture di eroga- dei tempi di attesa, questi tornavano a crescere, zione nella valutazione del potenziale eroga- dall’altro si è scontrato con la limitatezza delle ri- tivo e nella misurazione scientifica dei tempi sorse disponibili; questi elementi hanno spinto il di attesa generati. sistema ad una profonda riflessione in merito al- Il concetto di appropriatezza rappresenta la la sostenibilità finanziaria, ma anche all’opportu- sfida professionale che, sebbene attivata in di- nità di un puro incremento di prestazioni. verse realtà regionali e presente nei vari prov- Questa riflessione si è sostanzialmente tradotta in alcune direttrici di lavoro: vedimenti nazionali, deve ancora trovare il suo pieno sviluppo. a) cercare di migliorare l’efficienza del Si tratta in sostanza di rendere operativi alcu- sistema per ottenere un uso ottimale delle ri- ni principi di carattere squisitamente sanitario: sorse disponibili; garantire il giusto trattamento nel tempo ade- b) intervenire sui livelli di utilizzazione delle guato. La semplificazione non rende conto del prestazioni attraverso il concetto di appro- complesso scenario che si genera in termini di priatezza; riassunzione di responsabilità da parte del mon- c) responsabilizzare i cittadini ad un uso corretto dei servizi sanitari. do professionale. La prima parte dell’assunto, il giusto trattamento, Vale la pena di approfondire meglio questi tre coinvolge specificamente il ruolo dei medici pre- elementi. Il miglioramento dell’efficienza del si- scrittori nel non fermarsi ad una mera funzione stema significa sostanzialmente rendere l’orga- di soddisfazione della richiesta del paziente di ri- nizzazione dell’offerta di prestazioni meno disper- cevere una prestazione sanitaria; lo scopo del si- siva possibile, in sostanza fare più cose eliminan- stema non è tanto quello di dare prestazioni, ma do eventuali inefficienze organizzative. In que- di garantire la stabilità delle condizioni di salu- sto quadro si collocano gli interventi che han- te, cosa che non necessariamente richiede l’ero- no spinto un po’ tutte le Regioni a dotarsi di gazione di una prestazione o la somministrazio- sistemi di prenotazione unificati (i CUP) che, ne di un farmaco. 7 Focus on | Tempi d’attesa 8 In sostanza l’erogazione di un servizio è lo tempi di attesa. Si tratta in sostanza di rendere gli strumento attraverso il quale si garantisce la sa- utenti maggiormente consapevoli che ogni sin- lute delle persone. Sembra un’affermazione ba- gola prestazione è una risorsa preziosa, non tanto nale, ma le analisi sui dati, che progressivamente (ma anche) dal punto di vista finanziario, quanto iniziano ad essere disponibili, evidenziano com- perché rappresenta una potenziale risposta ad un portamenti che inducono a pensare al rischio di bisogno di salute concreto, che non può essere sot- una sorta di “resa” del mondo professionale ri- tratta a chi ne ha realmente bisogno. spetto alle richieste pressanti degli utenti. A titolo esemplificativo, utilizzando le mag- Si pensi ad esempio allo slittamento consi- giori conoscenze che progressivamente si stanno stente a cui stiamo assistendo nell’utilizzazione acquisendo, risulta sia elevato il numero di citta- di alcune tecnologie moderne come la diagno- dini che, dopo la prenotazione, non si presenta stica per immagini: sta diminuendo il numero all’appuntamento. In questo modo quel tempo di TAC e crescono quelle di risonanza magne- “occupato” non viene utilizzato da nessuno. tica, tecnologia più recente e quindi ritenuta migliore in assoluto. Sicuramente la presenza di tempi di attesa consistenti è una forte spinta a prenotare in più In realtà il concetto è che anche queste due posti, per tentare la “sorte” di una prestazione più tecnologie hanno ambiti di utilizzazione speci- vicina nel tempo, ma è altrettanto certo che si do- fici, in sostanza ci sono patologie che possono vrebbe provvedere a disdire quelle prenotazioni tranquillamente essere diagnosticate con la TAC che il cittadino sa da subito che non verranno invece di ricorrere alla RMN. utilizzate. Riteniamo che questa ipotesi di mera fun- Queste in estrema sintesi sono le direttrici di zione di soddisfazione di una richiesta di presta- lavoro. Come sono state interpretate fino ad oggi? zione deve essere decisamente rifiutata dal mon- Certamente le azioni intraprese sono il frutto di do dei professionisti sanitari, che devono richie- compromessi, la stessa limitatezza delle disponi- dere tutto quello che è effettivamente necessa- bilità finanziarie ne costituisce uno dei più evi- rio a garantire la salute dei cittadini. denti, ma non l’unico. La seconda parte dell’assunto,“nel tempo ade- L’eterogeneità degli interlocutori, la dimen- guato”, incide direttamente sul cuore stesso del sione del problema connessa agli elementi indi- problema dei tempi di attesa. In sostanza si trat- viduati nella parte iniziale di questo intervento ta per il mondo professionale di non delegare hanno portato a risposte che spesso tendono a più la determinazione del tempo entro il quale stimolare il sistema (inteso nella sua interezza, in- una prestazione deve essere erogata a fattori del clusi quindi gli utenti) con determinazioni forse tutto occasionali. La determinazione del quan- non direttamente allineate con le direttive di la- do una prestazione deve essere erogata è una va- voro sopra individuate. riabile sanitaria e non organizzativa. Lo stesso piano nazionale per la riduzione dei La responsabilizzazione dei cittadini ad un uso tempi di attesa è il frutto di un lavoro molto fa- corretto dei servizi è la contropartita che si richiede ticoso e mosso da una logica di compromesso ad ogni singolo utente per impostare un percorso stringente con il precedente governo. di avvicinamento alla soluzione del problema dei La certezza è che le Regioni hanno perfetta- Il sistema pubblico di fronte alla sfida dei tempi d’attesa mente metabolizzato la criticità della questione stenuta da tutte le compagini coinvolte, da noi dei tempi di attesa come sfida estrema del siste- amministratori pubblici, dal sistema delle azien- ma pubblico e non eludibile; con gradi e inten- de, dagli operatori sanitari e dalle loro organiz- sità diversi, ma con impegno crescente, si sono zazioni rappresentative, dai cittadini stessi e dal- impegnate in questa sfida coscienti della re- le loro associazioni di tutela. sponsabilità verso i propri cittadini e della ne- È anche necessario, però, che si inizi a ricon- cessità di trovare soluzioni adeguate proprio per siderare il valore dell’assistenza sanitaria come la stessa sopravvivenza del sistema pubblico. fattore propulsivo dell’economia di un Paese e È certamente necessario che questa sfida sia so- non solo come fattore di costo. 9 Focus on | Tempi d’attesa Le liste d’attesa secondo l’ultima relazione Pit Salute a cura del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva 10 L a difficoltà di accesso alle prestazioni, i tempi lunghi del servizio pubblico, la mancanza di informazioni, i costi crescenti per far fronte alle proprie necessità assistenziali e una palese disomogeneità territoriale tra le Regioni del nord e quelle del sud Italia tracciano l’itinerario del cittadino alle prese con il Servizio sanitario nazionale. E le storie di ostacoli e difficoltà tratte dai racconti quotidiani di chi si rivolge alle organizzazioni di tutela sono sempre troppo numerose. In attesa di vedere quali effetti positivi avranno i nuovi provvedimenti per com- battere le lunghe liste d’attesa, i cittadini che si sono rivolti a noi nel corso del 2005, come si vede nel dettaglio della tabella 1, hanno descritto una sorta di “percorso ad ostacoli”, che sembra pensato e realizzato più per dissuaderli dall’utilizzare il servizio pubblico che per favorirne e semplificarne l’accesso. Come appare dalla tabella 2, la percentuale totale delle segnalazioni relative al fenomeno delle liste d’attesa dal 2000 in poi è cresciuta.Anche se nel 2005 lo scostamento risulta minimo rispetto al dato del 2004, la somma delle variazioni degli ultimi anni conferma una linea di tendenza in crescita. Le prime difficoltà per un cittadino che deve prenotare una visita o un esame diagnostico cominciano con il tentativo di ottenere la prenotazione con una semplice telefonata (10,5% delle segnalazioni), laddove questi servizi esistono, con attese che possono giungere sino a 40 minuti o, peggio ancora, linee sempre occupate, telefoni staccati, fascia oraria del servizio assai ridotta. Per non parlare dei Cup, ancora troppo rari. Se si ha fortuna e si supera questa prima barriera bisogna fare i conti con le liste bloccate (poco più dell’11% delle segnalazioni), cattiva abitudine assai dura a morire e per la quale sarà necessario vigilare per la corretta attuazione del divieto entrato in vigore con la nuova legge finanziaria dal 1° gennaio 2006. Ecco cosa ci ha raccontato un cittadino del Veneto: “Mia zia ha bisogno di una visita fisiatrica, di un’elettromiografia e di un’elettroneurografia. Ha telefonato al CUP ed ha appreso che le liste d’attesa per la visita fisiatrica erano chiuse; per gli altri due esami, invece, ha avuto maggior fortuna. Li avrà tra quattro mesi”. I tempi delle principali prestazioni di diagnostica strumentale e di specialisti- Le liste d’attesa secondo l’ultima relazione Pit Salute Tab. 1 - Tipologia dei contatti con il Tribunale per i diritti del malato riguardanti le liste d’attesa (%) Oggetto 2005 Difficoltà di accesso al servizio di prenotazione telefonica Lista bloccata Richiesta di informazioni sui tempi massimi per le singole prestazioni Richiesta di informazioni per ottenere rimborsi per prestazioni sostitutive in intramoenia o nel privato Indignazione per modalità di proposta delle prestazioni in intramoenia Tempi d’attesa incompatibili con le necessità diagnostico-assistenziali Tempi d’attesa superiori alla periodicità dei controlli consigliati Sospensione della erogazione delle prestazioni per rottura delle apparecchiature Rinvio di prestazioni già fissate Indisponibilità della prestazione presso una determinata struttura Costi troppo elevati delle prestazioni in intramoenia o nel privato rispetto alle condizioni economiche familiari Prestazione garantita attraverso il CUP in struttura troppo distante dal luogo di residenza Altro Totale 10,5 11,1 7,9 14,9 8,9 16,4 6,3 3,7 3,9 2,6 7,9 3,8 2,1 100,0 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 Tab. 2 - Contatti con il Tribunale per i diritti del malato riguardanti le liste di attesa (%) Oggetto 2005 2004 2003 2002 2001 2000 Accesso a prestazioni ambulatoriali e ospedaliere Mancanza di servizi Totale 10,1 2,4 12,5 9,8 2,5 12,3 9,7 2,5 12,2 9,2 2,3 11,5 8,9 2,1 11,0 9,0 1,9 10,9 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 Tab. 3 - Prestazioni diagnostiche (esami e visite specialistiche) segnalate con maggior frequenza non fruibili a causa del blocco delle prenotazioni Ecografia mammaria Ecografia mammaria bilaterale Ecografia tiroidea Ecografia epatica Ecografia renale Ecografia della vescica Elettromiografia Elettroneurografia Ecocardiogramma Ecocolordoppler Esame Rx Colonscopia Mammografia Risonanza magnetica Tomoscintigrafia Visita angiologica Visita fisiatrica Visita cardiologica Visita oculistica Visita ortopedica Visita urologica Visita ginecologica Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT salute 2005 ca (tab. 3) si confermano lunghi, i tempi massi- tirsi proporre attese da quattro mesi ad un anno mi fissati dalle singole Regioni un mero eserci- è diventato, ormai, quasi routine (tab. 4). zio accademico e, al di fuori di alcune oasi feli- Può capitare poi (e non è infrequente) di re- ci o dei percorsi dell’emergenza-urgenza, sen- carsi presso la struttura indicata nel giorno fissato 11 Focus on | Tempi d’attesa Tab. 4 - Tempi d’attesa medi e massimi segnalati per alcune prestazioni diagnostiche (in gg) Prestazione 12 Ecodoppler cardiaco Ecocolordoppler dopo sforzo Ecografia mammaria Ecografia addominale Mammografia Gastroscopia Colonscopia TAC total body RMN total body Visita cardiologica Tempi medi Tempi massimi 75 60 80 55 69 30 30 60 50 30 365 160 350 360 365 190 130 120 110 90 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT salute 2005 Tab. 5 - Prestazioni diagnostiche (esami e visite specialistiche) per le quali viene segnalato con maggior frequenza il ricorso all’intramoenia o al privato a causa di lunghe liste d’attesa Amniocentesi Test genetici sul DNA Esami in gravidanza Esami preoperatori Ecografia mammaria Ecografia mammaria bilaterale Ecografia della vescica Ecografia renale Ecografia epatica Ecografia arti inferiori Ecografia tiroidea Ecografia della prostata Elettromiografia Elettroneurografia Ecocolordoppler Ecocardiogramma Colonscopia Fluorangiografia Biopsia-Ago aspirato Esame Rx Mammografia TAC TAC spirale Tomoscintigrafia Test allergologici Risonanza magnetica Risonanza magnetica cervico-mediastinica Visita angiologica Visita fisiatrica Visita cardiologica Visita oculistica Visita ortopedica Visita urologica Visita ginecologica Riabilitazione motoria posturale Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT salute 2005 e trovarsi di fronte alla spiacevole sorpresa della fronte all’offerta di effettuare la prestazione in posticipazione della prestazione, una o più volte, strutture sanitarie distanti molti chilometri dal o al macchinario fuori uso. Paradossalmente si può luogo di residenza, possiamo capire con quanta perfino scoprire che la prestazione di cui si ha ne- irritazione i cittadini accolgano il possibile ricorso cessità non è mai stata erogata in quel presidio. a prestazioni in intramoenia. Ecco una segnala- Se a tutto ciò aggiungiamo che questi tempi zione pervenuta dal Friuli Venezia Giulia: sono, spesso, oggettivamente non sostenibili, nel- “Sono andata in ospedale con la prescrizione per una l’interesse della salute del cittadino, secondo il giu- risonanza magnetica.Allo sportello per la prenotazio- dizio del medico che ha richiesto l’esame o la vi- ne ho appreso che la prima data utile era dopo sette me- sita, e che sempre più di frequente si è messi di si. Ma io avevo necessità di effettuarla prima, ho deci- Le liste d’attesa secondo l’ultima relazione Pit Salute so, quindi, di pagare 200 euro per ottenere la presta- liste d’attesa. I costi delle prestazioni (tab. 6), at- zione in intramoenia. Ho sentito che è possibile ottene- traverso questo canale o rivolgendosi al privato, re un rimborso, spero sia vero”. rappresentano un onere insopportabile per le fa- La tabella 5 rende conto delle prestazioni dia- sce più deboli della popolazione, ma pesano or- gnostiche per le quali viene segnalato con mag- mai in maniera evidente anche su quanti, alcu- giore frequenza il ricorso all’intramoenia o al ni anni fa, avrebbero pagato di tasca propria con privato a causa di lunghe liste d’attesa. qualche problema in meno. Un cittadino resi- I cittadini che ci contattano tradiscono tutta la dente nel Lazio ci ha descritto il suo caso: loro irritazione e indignazione per le modalità “Dopo tanti anni, finalmente, io e mia moglie, anche con cui vengono proposte prestazioni in regime se non più giovanissimi, aspettiamo un bambino.Vi- di intramoenia. Spesso è lo stesso impiegato al- sta l’età di mia moglie, 40 anni, ci hanno consigliato lo sportello per le prenotazioni che, alle rimo- una amniocentesi. C’è tempo, per eseguirla, sino alla stranze del cittadino di fronte alle lungaggini, fine del mese, ma nessuna struttura pubblica è dispo- propone la soluzione, in tempi brevissimi, a pat- nibile entro questo periodo. Ci siamo rivolti anche al- to che si paghi. Lo stupore dei cittadini è lega- la Croce Rossa, ma potrebbero non farcela ad eseguir- to, ovviamente, al fatto che la prestazione viene la in tempo utile. Abbiamo deciso, allora, di contatta- erogata nella stessa struttura e dagli stessi medici. re un centro privato, che ci ha chiesto 570 euro. Ma in A volte sono proprio questi ultimi ad invitare il famiglia lavoro soltanto io e il mio è uno stipendio da cittadino ad utilizzare quel canale per aggirare le operaio”. Tab. 6 - Costo segnalato per talune prestazioni diagnostiche (esami e visite specialistiche) per le quali i cittadini ricorrono con maggior frequenza in intramoenia o nel privato a causa delle lunghe liste d’attesa Prestazione Ago aspirato Test allergologici Esami in gravidanza Amniocentesi Ecografia addominale Test genetici sul DNA Ecografia tiroidea Ecografia mammaria Ecografia mammaria bilaterale Ecografia del rene Ecografia della vescica Ecografia prostata Ecografia arti inferiori Ecocolordoppler Ecocolordoppler con cicloergometro Risonanza magnetica Risonanza magnetica cervico-mediastinica Visita neurologica Visita oculistica Visita ortopedica (con es. diagnostici) Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 Costo segnalato (in euro) 154 160 230-400 570-1000 70 150 52-70 76 110 130-150 100 60 120 100-160 106-160 361 650 60 130 600 13 Focus on | Tempi d’attesa 14 Anche quest’anno il fenomeno si conferma tro-sud, ma neanche le Regioni del nord, sicura- esteso all’area degli interventi chirurgici pro- mente più organizzate e capaci di rispondere al- grammati, oltre che a quella più tradizionale delle la domanda, mostrano di avere trovato la quadra- prestazioni di diagnostica strumentale e speciali- tura del cerchio su questo terreno (21,2% di se- stica, con ortopedia, chirurgia odontostomatolo- gnalazioni) (tab.9). gica, cardiochirurgia, chirurgia generale e oculi- Una buona notizia è rappresentata da tutti quei stica che raccolgono, da sole, più dei 3/4 delle se- cittadini (uno su quattro tra quanti si sono rivol- gnalazioni (77,6%) da parte dei cittadini. ti ai nostri servizi) che chiedono informazioni sui Tab.7 - Segnalazioni riguardanti lunghi tempi di attesa per interventi chirurgici programmati (regime ordinario e day surgery) per area specialistica (%) Area specialistica 2005 (%) 2004 (%) Ortopedia Chirurgia odontostomatologica Cardiochirurgia Chirurgia generale Oncologia Chirurgia oculistica Chirurgia otorinolaringoiatrica Neurochirurgia Chirurgia ginecologica Chirurgia plastica 36,1 15,6 9,0 11,5 12,2 5,4 3,2 3,1 2,0 1,9 34,7 15,5 9,6 11,6 11,4 5,8 3,9 3,8 1,9 1,8 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 Segnalazioni davvero preoccupanti provengono tempi massimi fissati nella loro Regione (7,9%) e dall’area oncologica (cresce dall’11,4% del 2004 sulle modalità per ottenere rimborsi quando la Asl al 12,2% la percentuale di cittadini che lamenta non è in grado di rispettarli (14,9%). La preva- tempi di attesa superiori ai 90 giorni per inter- lenza dei contatti ha ad oggetto la richiesta di in- venti chirurgici in questo ambito) (tab.7). formazioni. Non danno segni di miglioramento i tempi di In particolare la principale finalità del contatto attesa per un intervento di cataratta (sino ad un è quella di ottenere informazioni chiare rispetto anno), di impianto di protesi d’anca o di artro- alla possibilità di ottenere un rimborso e le giuste protesi del ginocchio o del femore, che possono modalità per accedervi. Infatti spesso i cittadini ri- superare i 18 mesi (550 giorni); si continua ad corrono a prestazioni erogate in regime di intra- aspettare sino ad un anno per operare una pro- moenia o in privato, perché le attese risultano ol- stata, mentre peggiorano le attese per la chirurgia tremodo incompatibili con le proprie necessità. ginecologica e per operare una tiroide (sino a dieci mesi) (tab. 8). L’informazione sui propri diritti e sul modo di esigerne il rispetto, grazie all’impegno delle orga- Il fenomeno delle liste d’attesa continua ad es- nizzazioni civiche, sta circolando; i cittadini non sere concentrato, per i 2/3, nelle Regioni del cen- sono disposti ad accettare passivamente e sem- Le liste d’attesa secondo l’ultima relazione Pit Salute Tab. 8 - Segnalazioni riguardanti tempi di attesa medi e massimi segnalati per interventi chirurgici programmati (regime ordinario e day surgery) Area specialistica Intervento Tempo di attesa Tempo di attesa Tempo di attesa Tempo di attesa medio 2005 (in gg) medio 2004 (in gg) max 2005 (in gg) max2004 (in gg) Ortopedia Protesi d’anca, interventi sul femore, artroprotesi del ginocchio Chirurgia Estrazioni di denti del giudizio, odontostomatologica interventi sulla mandibola Cardiochirurgia Chirurgia generale Prostata Colecistectomia Laparoscopia Tiroidectomia Emorroidectomia Varicocele Oncologia Chirurgia oculistica Cataratta Chirurgia otorinolaringoiatrica Neurochirurgia Chirurgia ginecologica Chirurgia plastica Chirurgia plastica ricostruttiva del cranio 190 180 550 540 160 150 365 365 60 100 160 80 220 240 90 240 90 >60 90 150 90 240 240 > 90 270 90 270 365 270 300 365 300 120 365 220 365 270 365 270 365 180 90 220 180 120 240 540 160 300 560 150 270 - 15 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 Tab. 9 - Contatti con il Tribunale per i diritti del malato riguardanti le liste d’attesa per macroarea geografica(%) Area di provenienza Nord Centro Sud e isole Non determinato Totale % 21,2 34,0 41,1 3,7 100,0 Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Relazione PiT Salute 2005 brano pronti a richiedere ed esigere l’applicazio- ultimi anni non ha messo in campo lo sforzo che ne di quanto previsto dalle nuove norme conte- sarebbe stato necessario per rispondere in manie- nute nell’ultima finanziaria. ra adeguata alla questione “tempi di attesa” e, più Dal 1° gennaio 2006, infatti, anche grazie ad una battaglia condotta per anni dal Tribunale, le Asl non possono più bloccare le prenotazioni. in generale, al tema dell’accesso alle prestazioni. Sono ancora poche le buone pratiche sperimentate con successo in giro per il Paese e non si intravede un impegno corale in grado di pro- COSA FARE durre uno scossone salutare alla situazione pro- In sintesi ci sembra che, sulla base di quanto evi- blematica che abbiamo descritto. Il consolidarsi denziato dai dati, si possa dire che il sistema negli di tempi di attesa lunghi, come appare evidente Focus on | Tempi d’attesa 16 dai dati per il terzo anno consecutivo, non solo nel- due proposte operative. l’area della diagnostica strumentale e della speciali- • In primo luogo è necessario promuovere una stica, ma anche in quella degli interventi chirurgici verifica sul campo dell’attuazione di quanto programmati, compresa quella oncologica, mostra previsto dalle nuove norme in materia di di- che il Ssn sembra essersi sostanzialmente rassegnato vieto del blocco delle prenotazioni e ridu- alla condizione nella quale è lentamente declinato, zione dei tempi di attesa per le principali pre- senza avvertire la necessità e l’urgenza di concen- stazioni di diagnostica strumentale, speciali- trarsi su uno degli aspetti fondamentali del rappor- stica e per alcuni interventi chirurgici. Già in to di fiducia tra cittadino e servizio pubblico. passato le norme avevano indicato la strada Le interminabili disquisizioni sulla appro- della fissazione dei tempi massimi a livello re- priatezza delle prestazioni come fondamento gionale e della garanzia (nel caso in cui le Asl della sostenibilità del Ssn hanno prodotto, nel non fossero in grado di rispettarli) delle pre- tempo, i loro effetti, ma i Livelli essenziali di stazioni in intramoenia o nel privato senza assistenza devono essere garantiti su tutto il oneri aggiuntivi a carico dei cittadini, ma territorio nazionale, e questo non è ciò che quelle indicazioni non sono state poi rispet- raccontano i cittadini attraverso le loro se- tate. Il contributo che le organizzazioni di tu- gnalazioni e richieste di intervento. tela possono mettere a disposizione del Pae- I provvedimenti del Governo contenuti se su questo terreno, attraverso il controllo ci- nell’ultima legge finanziaria hanno certamente vico, per evitare una ennesima beffa è, evi- il merito di favorire un passo in avanti, so- dentemente, rilevante.Allo stesso tempo van- prattutto attraverso il divieto del blocco del- no sostenuti e promossi programmi di diffe- le prenotazioni dal 1° gennaio 2006 e la ri- renziazione dell’accesso alle prestazioni sulla conferma della possibilità per i cittadini di ot- base di codici di priorità diversificati. tenere una prestazione in intramoenia o nel • In secondo luogo occorre riformulare le nor- privato, senza aggravio dei costi a loro carico, me che regolamentano l’esercizio della libe- ogni qualvolta la Asl non sia in grado di ri- ra professione intramuraria, in maniera da te- spettare i tempi massimi fissati per una deter- nere nel debito conto la situazione dei tem- minata prestazione. Ma sulle effettive possibi- pi di attesa nel canale istituzionale e preve- lità di successo del complesso delle misure pre- dere tetti per l’espletamento della stessa atti- viste dalle nuove norme, in termini di attua- vità. È inaccettabile che, in presenza di tem- zione concreta, pesa la spada di Damocle de- pi di attesa molto lunghi nel canale istituzio- gli accordi sui provvedimenti attuativi. Si po- nale, in quella stessa struttura si consenta l’e- trebbero delineare, in conclusione, le seguenti sercizio della libera professione intramuraria. La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa L’ Accordo sancito dalla Conferenza Stato-Regioni il 14 febbraio 2002 (Re- pertorio atti n. 1386) prevedeva che entro tre mesi fossero individuate le soluzioni più efficaci per la fissazione dei tempi massimi di attesa per prestazioni selezionate in relazione a particolari patologie. Con il DPCM 16 aprile 2002 Linee Guida sui criteri di priorità per l’accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e sui tempi massimi d’attesa, i contenuti dell’Accordo sono stati inseriti nell’Alle- gato 5 al DPCM 29 novembre 2001 Definizione dei livelli essenziali di assistenza. Il successivo Accordo dell’11 luglio 2002 (Repertorio atti n. 1488) ha fornito indicazioni sulle modalità di accesso alle prestazioni e indirizzi per l’individuazione di soluzioni efficaci per la fissazione dei tempi di attesa specificando l’elenco di prestazioni selezionate, richieste dall’accordo del 14 febbraio. L’accordo di luglio ha inoltre affrontato il problema del monitoraggio dei tempi e delle li- ste d’attesa, focalizzando l’attenzione sui ricoveri in elezione e sul primo accesso alle prestazioni ambulatoriali. L’accordo prevedeva inoltre che, in attesa dell’attivazione di un flusso informativo nel Nuovo Sistema Informativo Sanitario Nazionale sui tempi e le liste d’attesa, le Regioni avrebbero fornito dati attraverso una rilevazione ad hoc condotta dal Ministero e dal Tavolo di monitoraggio e verifica dei livelli essenziali di assistenza sanitaria di cui al punto 15 dell’accordo 8 agosto 2001, per il tramite dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. Il compito di definire la metodologia per svolgere la rilevazione è stato attribuito dal Ministero della salute ad uno specifico Gruppo Tecnico sulle liste d’attesa, costituito presso l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali con rappresentanti delle Regioni e del Ministero. Le attività del Gruppo Tecnico hanno avuto inizio nel luglio 2002. Nell’estate del 2002 il Ministero della Salute aveva svolto una prima sperimentazione di monitoraggio dei tempi e delle liste d’attesa in 5 aziende di 5 Regioni diverse (Lombardia, Emilia Romagna,Toscana, Campania, Puglia). I risultati sono stati presentati al Gruppo Tecnico nel successivo mese di settembre. Furono allora evidenziate una serie di criticità in merito alla rilevazione e affidabilità del monitoraggio stesso, in particolare in riferimento alla complessità della procedura predisposta, alla numerosità dei dati da rilevare e alla incongruenza 17 Focus on | Tempi d’attesa 18 di alcuni dei dati riscontrati. Dopo una parziale concentrarsi invece sul tempo di accesso pro- revisione del disciplinare, è stato programmato spettato agli utenti. Questa seconda sperimen- un monitoraggio nazionale, concentrato su un tazione si svolgeva il 25 giugno 2003 in una elenco di prestazioni (le stesse indicate nel docu- sola Azienda Sanitaria Locale di sei Regioni: mento dell’11 luglio più alcune altre), da eseguirsi Lombardia (ASL Cremona), Liguria (ASL Ge- in un giorno “indice” (il 20 novembre 2002) in nova 3), Campania (ASL Benevento), Puglia due aziende di tutte le Regioni (una sola per le (ASL Brindisi 1),Toscana (ASL Empoli),Valle Regioni con meno di 500.000 abitanti). d’Aosta, coinvolgendo tutti gli erogatori, pub- Sin da allora, si precisava che l’obiettivo delle blici e privati, collocati nel territorio delle ASL sperimentazioni non era la rilevazione dei tem- considerate che erogavano le prestazioni og- pi di attesa, ma la validazione dello strumento getto del monitoraggio. Questa sperimenta- per eseguire la rilevazione, ovvero il Disciplinare zione, sebbene limitata ad un numero conte- Tecnico. nuto di aziende, ha permesso di fare una ap- L’informazione sulla quale si concentrava la profondita analisi metodologica, relativamen- rilevazione era costituita dalla percentuale di te ai contenuti delle rilevazioni, alle procedu- utenti che ottenevano le prestazioni indicate en- re delle stesse, come anche alle modalità di rap- tro lo standard temporale predefinito (a secon- presentazione dei risultati. Infatti, fino a quel da delle prestazioni, da 30 a 180 giorni). momento non era ancora stata identificata una L’ASSR ha svolto in quell’occasione l’analisi modalità condivisa di rappresentazione dei ri- sulla parte dei dati che dovevano descrivere il sultati che potesse rispondere alle diverse esi- tempo di attesa prospettato agli utenti, volendo genze. I risultati della rilevazione del giugno focalizzare l’attenzione sulla capacità del Disci- 2003 sono stati sintetizzati e rappresentati uti- plinare Tecnico utilizzato di rappresentare in mo- lizzando diversi approcci. do affidabile, significativo e confrontabile la situazione dei tempi di attesa. Le prestazioni oggetto del monitoraggio sono riportate nelle tabelle che seguono. A seguito dei risultati prodotti da quella spe- Erano escluse dalla rilevazione tutte le pre- rimentazione, il Gruppo Tecnico ha deciso la stazioni urgenti, le attività di screening, le pre- revisione del Disciplinare e lo svolgimento di stazioni successive alla prima presa in carico e una nuova sperimentazione nel giugno 2003. l’attività libero professionale. Si è ritenuto di semplificare il Disciplinare Tecnico rispetto alla rilevazione precedente, sia per Il Disciplinare richiedeva le seguenti quattro categorie di informazioni. la riduzione delle informazioni richieste, sia perché si era rilevato un consistente numero di incompletezze ed errori che potevano, almeno 1) Codici identificativi di ogni erogatore, distinti per: in parte, imputarsi alla complessità della proce- • Regione; dura descritta. La riduzione è stata in buona • Azienda in cui si trova territorialmente parte dovuta alla decisione di non considerare collocato l’erogatore; più tra i dati da rilevare una serie di informa- • nome erogatore; zioni inerenti l’organizzazione dell’offerta, per • distretto in cui è collocato l’erogatore. La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa Tabella 1 - Prestazioni ambulatoriali e codici delle prestazioni secondo il tariffario nazionale (DM 22/7/96) Ecografia dell’addome superiore (88.74.1), inferiore (88.75.1), completo (88.76.1) Eco(color)doppler dei tronchi sovra-aortici (88.73.5), eco(color)dopplergrafia degli arti superiori, inferiori, distrettuale (88.77.2) Esofagogastroduodenoscopia (45.13), esofagogastroduodenoscopia con biopsia (45.16) RM della colonna, senza e con contrasto (88.93.1) TAC del capo, senza e con contrasto (87.03.1) Visita generale (89.7) nella branca di cardiologia Visita oculistica (95.02) 19 Tabella 2 - Prestazioni di ricovero (ordinario o day hospital) e codici ICD9CM* corrispondenti, per diagnosi o procedura Artroprotesi d’anca (codici di intervento 81.51, 81.52, 81.53) Cataratta (codici di intervento afferenti ai DRG 39) Coronarografia (codici di intervento 88.55 - 88.56 - 88.57) Asportazione di neoplasia della mammella (codici afferenti ai DRG: 257 – 258 – 259 - 260) Asportazione di neoplasia del colon retto (associazione di uno dei codici di diagnosi: 153, 154, 230.3, 230.4, 230.5 con uno dei codici di intervento chirurgico: 45.7, 45.8, 46.1, 48.4, 48.5, 48.6) * ICD9CM: Sistema di codifica internazionale per patologie e procedure 2) Informazioni da rilevare per le prestazioni ambulatoriali: • data assegnata per l’erogazione della prestazione ad ogni singolo paziente prenotato il giorno, scelto come giorno indice; • numero totale delle persone presenti nelle • numero di ore in cui è possibile effettuare la prenotazione presso i singoli punti di prenotazione; • eventuale presenza di CUP presso l’erogatore e tipologia di tale CUP (aziendale, sovraaziendale, sub-aziendale). liste d’attesa per quella prestazione (regi- In quella rilevazione, i tempi di attesa degli uten- strando il numero delle persone in attesa sia ti per singole prestazioni sono stati sottoposti all’inizio che alla fine della giornata di ri- ad elaborazione statistica, al fine di ottenere i levazione). seguenti parametri: 3) Informazioni da rilevare per i ricoveri: • tempo minimo rilevato; • tempo di attesa effettivo di ognuno degli ul- • tempo massimo rilevato; timi quattro pazienti ricoverati per la proce- • tempo medio; dura/intervento oggetto di monitoraggio; • tempo mediano; • numero totale delle persone presenti nelle liste d’attesa per quella tipologia di prestazione/intervento. 4) Oltre a quelle descritte, erano richieste alcune altre informazioni: • numero di agende chiuse (per singola prestazione); • data della chiusura della singola agenda; • deviazione standard dei tempi rilevati. I risultati di queste elaborazioni sono riportati in modo sintetico nella tabella 3. Come si può vedere nella tabella, i dati delle medie e delle mediane sono normalmente molto vicini, con l’eccezione dei casi in cui la dispersione è molto alta come, ad esempio, ecografia dell’addome nell’azienda 1. Ma se tale Focus on | Tempi d’attesa Tabella 3 - Elaborazione statistica tempi di attesa/utenti per singole prestazioni 20 Eco-addome Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 Ecocolor-doppler Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 EGDS Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 RM colonna Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 Tac del capo Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 Visita cardiologica Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 Visita oculistica Azienda 1 Azienda 2 Azienda 3 Azienda 4 Azienda 5 Azienda 6 Valore Minimo Valore Massimo Media Mediana Deviazione Standard Numero Prestazioni 0 0 8 1 0 37 168 58 77 203 82 37 35,76 6,41 33,56 19,85 22,53 37 23 2 34 12 22 37 42,71 12,01 11,13 29,55 17,25 0 46 140 45 129 68 4 3 2 9 6 5 15 218 89 148 151 112 120 55,81 38,37 35,48 32,83 38,22 109,5 56 34 26 14 29 119 52,4 22,77 28,14 36,79 26,33 29,09 27 41 23 42 55 18 1 0 20 5 2 14 21 7 34 13 71 14 9.85 4,1 26 7,59 19,69 14 9,5 4 27 7 9,5 14 5,38 2,73 4,62 2,79 17,69 0 20 10 7 17 26 3 61 1 37 20 0 7 133 13 42 78 47 7 115 6,17 40,25 46,78 22,18 7 133 4,5 41 34 23 7 36 5,95 2,36 22,85 12,89 0 4 6 4 9 17 3 43 0 2 27 0 7 153 31 15 28 26 7 100,9 8,55 7,29 27,5 10 7 96 2 7 27,5 5 7 39,3 10,68 4,11 0,71 9,77 10 31 7 2 14 1 5 1 22 2 0 6 170 76 110 162 93 41 35,34 20,55 43,71 32,24 15,69 25,98 15 12 35 21 10,5 29,5 44,33 19,59 22,63 32,7 17,31 11,13 59 67 31 103 78 42 0 5 2 1 1 19 112 83 180 176 98 41 46,64 43,99 60,48 29,94 21,33 27,59 33 43 58 14 16,5 26 34,40 27,23 35,97 36,73 17,43 6,46 72 73 61 211 92 34 dispersione è frutto di casi solo episodici (casi soprattutto dove, come in questi casi, la distri- estremi o anomali, quali i tempi determinati dal- buzione non è sempre di tipo Gaussiano. Si è pro- le scelte dell’utente per motivi personali), que- vato a realizzare dei grafici che dessero una rap- sto tipo di lettura può essere fuorviante. Discor- presentazione puntuale (tramite istogrammi) del- so simile si può fare per la deviazione standard, le frequenze delle prenotazioni nelle singole gior- La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa nate (vedi Figura 1, 2 e 3). Come si può vedere, focalizzare l’analisi dei dati su elementi che per- la distribuzione (numero di pazienti prenotati mettessero di comprendere meglio il fenomeno nelle diverse date) risulta piuttosto disomoge- complessivo, in particolare dove si collocavano i nea, con casi a code lunghe e casi limite. Il ten- tempi proposti alla maggioranza degli utenti ri- tativo di normalizzazione (le curve negli stessi chiedenti, tenendo anche conto dell’esigenza di grafici) risulta più un artefatto che una soluzione comparazione dei risultati tra contesti diversi. utile per l’interpretazione. Del resto, il Gruppo Per queste finalità, è risultata utile la rappre- Tecnico aveva già avuto modo di considerare sentazione dei risultati con lo strumento dei che, volendo studiare la reale rappresentazione “Box-Plot” (o grafici a “scatola con baffi”). Si dell’offerta, i tempi estremi isolati (molto vicino tratta di un grafico che descrive in modo sche- e molto lontano, o comunque distanti da dove è matico un insieme di dati numerici per singole concentrata la maggioranza degli utenti) po- variabili. Le peculiarità più importanti di questo trebbero essere fuorvianti, in quanto espressione tipo di rappresentazione sono: di liberazione di posti nelle liste (quelli molto • la “scatola” (rettangolo centrale) corrispon- brevi) o di scelte dell’utente (determinate da mo- de alla parte centrale della distribuzione e tivi personali) e non quindi rappresentativi di comprende circa il 50% dei casi; quella che è l’offerta reale da parte del sistema. • la mediana è individuata dalla linea oriz- In effetti, osservando queste figure, si vede che i zontale all’interno della scatola; valori minimo e massimo sono talvolta molto • i “baffi” rappresentano le code della distribu- distanti e solitamente isolati, e quindi non rap- zione,per cui tra i due estremi è compreso il 95% presentativi della situazione complessiva. Pertanto dei casi osservati, venendo esclusi i casi estremi questo genere di rappresentazione dei risultati anomali;infatti,vi è un 5% di casi limite che que- non sembrava in grado di descrivere il fenome- sto tipo di elaborazione non considera, in quan- no in modo sufficientemente chiaro, né tanto- to marginali e potenzialmente confondenti. meno sintetico, se non addirittura fuorviante (ve- Nella successiva Figura 4 è riportato un esem- di curve normalizzate). Quanto sopra illustrato descrive sinteticamente l’azione di ricerca, verifica e confronto che è sta- pio di tale grafico, con delle annotazioni esplicative per farne comprendere meglio la modalità di lettura. ta svolta in quel periodo. Si è evidenziato come, Questa modalità di rappresentazione è ri- per un fenomeno così complesso nel quale in- sultata la più efficace, con una capacità di sinte- tervengono fattori causali estremamente diver- si sui fenomeni complessivi che ha portato al- sificati, è essenziale, per le finalità poste negli l’utilizzo sistematico in tutte le sperimentazioni obiettivi dell’accordo, riuscire ad ottenere una successive, al punto che è stato anche adottato descrizione sintetica, efficace, chiara della situa- autonomamente da molte Regioni come mo- zione regionale e aziendale. I grafici appena il- dalità di rappresentazione routinaria dei propri lustrati evidenziano al massimo la disomogenei- dati sui tempi di attesa, permettendo una chiara tà dei dati rilevati, ma non sembrano in grado di e immediata rappresentazione e comparabilità descrivere in modo efficace gli elementi salien- del fenomeno. Infatti, le figure permettono di ti del fenomeno, mentre si riteneva necessario cogliere a colpo d’occhio le distribuzioni preva- 21 Focus on | Tempi d’attesa Figura 1 - Ecografia dell’addome (Azienda 1) 10 Deviazione Standard= 42,71 Media= 35,8 Numero prestazioni= 46,00 9 8 Frequenze 7 6 5 4 3 22 2 1 0 Giorni di attesa (da 0 a 168) Azienda 1. Distribuzione dei pazienti prenotati per l’ecografia dell’addome nelle singole giornate (istogramma).Viene rappresentata anche la curva di normalizzazione dei dati. Si nota la difficile lettura dei dati con gli istogrammi, e l’oggettiva deformazione della realtà prodotta dalla curva di normalizzazione. Figura 2 - Visita oculistica (Azienda 1) 10 Deviazione Standard= 34,40 Media= 46,6 Numero prestazioni= 72,00 9 8 Frequenze 7 6 5 4 3 2 1 0 Giorni di attesa (da 0 a 112) Azienda 1. Distribuzione dei pazienti prenotati per visita oculistica nelle singole giornate (istogramma).Viene rappresentata anche la curva di normalizzazione dei dati. Anche in questo caso, si conferma l’inadeguatezza della rappresentazione per istogrammi e l’effetto paradosso della metodologia di normalizzazione dei dati. Figura 3 - Visita oculistica (Azienda 4) 40 Deviazione Standard= 36,73 Media= 29,9 Numero prestazioni= 211,00 38 36 34 32 30 28 26 24 Frequenze 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Giorni di attesa (da 0 a 176) Azienda 4. Distribuzione dei pazienti prenotati per visita oculistica nelle singole giornate (istogramma).Viene rappresentata anche la curva di normalizzazione dei dati. Si conferma quanto detto a commento delle precedenti due figure. La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa Figura 4 - Esempio di Box-Plot con legenda 70 60 Giorni di attesa 50 40 23 30 “BAFFI” CHE DELIMITANO LA DISTRIBUZIONE DEL 95% DEI CASI 20 10 “SCATOLA” CHE 0 CONTIENE IL 50% DEI CASI MEDIANA N= 59 Az ien da 1 67 Az ien da 2 31 Az ien da 3 103 Az ien da 4 78 Az ien da 5 42 Az ien da 6 NUMERO DI PAZIENTI PRENOTATI NELLA SINGOLA AZIENDA Figura 4. Esempio di rappresentazione grafica con la modalità Box-Plot. Ogni rettangolo contiene il 50% dei prenotati in quella azienda per quella prestazione; la linea orizzontale all’interno è la mediana, ovvero il tempo di attesa che si colloca esattamente al centro della distribuzione generale dei pazienti. Le linee orizzontali esterne ai rettangoli (“baffi”) delimitano l’ambito di distribuzione del 95% dei prenotati. lenti dei tempi di attesa nelle diverse aziende, co- tito per almeno l’80% dei cittadini), questo ele- me pure le situazioni di maggiore disomogenei- mento è stato sistematicamente rappresentato tà (rettangoli allargati o “baffi” distanti). mediante istogrammi a percentuale, che per- Si può notare che, dove la distribuzione dei tempi avviene in intervalli abbastanza limitati mettevano una visione a “colpo d’occhio” dell’andamento del fenomeno. (“baffi” vicini), questo tipo di grafico può esse- Per quanto attiene invece alle prestazioni di re considerato già del tutto esaustivo. Ove, al con- ricovero, è stato messo in evidenza come la da- trario, la distribuzione sia più estesa, ciò è segno ta di prenotazione dei ricoveri rappresentasse un di una disomogeneità a livello aziendale, che può problema metodologico complesso per una se- essere analizzata nel dettaglio per meglio com- rie di motivi, ad iniziare dal fatto che nella mag- prendere, ad esempio, se si tratti di una situazio- gioranza dei casi non vi è nessuna forma di cen- ne diffusa o invece limitata ad alcuni ambiti sui tralizzazione delle prenotazioni, che sono lasciate quali intervenire direttamente. Per questa finali- invece alle procedure dei singoli reparti, proce- tà, nelle aziende dove vi erano situazioni di que- dure che sono raramente definite in modo espli- sto genere, sono stati realizzati grafici di dettaglio cito. Le prenotazioni vengono iscritte nel regi- dei singoli distretti, sempre utilizzando lo stru- stro dei ricoveri ordinari di cui all’art 3, comma mento di rappresentazione grafica delle Box-Plot. 8, della Legge 724/1994, laddove esistente, ge- Relativamente alla verifica del rispetto del- neralmente dal personale del reparto, secondo lo standard indicato dall’accordo (tempo garan- principi di priorità impliciti e discrezionali del Focus on | Tempi d’attesa 24 singolo servizio, e frequentemente l’unico con- l’attività di ricovero risulta opportuno prevede- trollo esistente è quello svolto dal rispettivo pri- re che la data di prenotazione debba essere regi- mario. Normalmente, consultando tali agende è strata fra le informazioni di accettazione che van- possibile sapere chi è in lista, ma non quando vi no a confluire sulla scheda di dimissione ospe- è stato inserito. Per ovviare a questa situazione, daliera, quale campo obbligatorio a livello re- la procedura di rilevazione prevedeva di verifi- gionale”. Una indagine svolta a cura dell’ASSR care il tempo di attesa degli ultimi quattro rico- nel 2004 ha rilevato che tale campo nel 2003 era verati, verifica che, peraltro, avrebbe dovuto ba- stato inserito solo nelle procedure di 8 Regioni, e sarsi su dati oggettivi (visione dei registri delle cioè: Marche, Liguria, Emilia Romagna,Toscana, visite precedenti, referti che danno l’indicazio- Puglia, Lombardia,Valle d’Aosta e Umbria.Vi so- ne al ricovero ecc.). L’analisi dei dati raccolti ha no però scarse informazioni sul suo reale utiliz- dato però l’impressione che, in buona parte dei zo. È evidente che un utilizzo sistematico e af- casi, i dati non fossero frutto di osservazioni pun- fidabile di questo campo fornirebbe tutte le in- tuali e basati su documentazione oggettiva, ma formazioni inerenti i tempi di attesa e le di- stime più o meno approssimative. La frequente mensioni delle liste d’attesa in modo diretto al- rilevazione di tempi brevissimi per diversi inter- l’interno del flusso informativo SDO. Alla luce venti indicati (1 giorno per protesi d’anca, ecc.) di quanto sopra esposto, il Gruppo Tecnico con- era poco verosimile, in qualche caso forse dovu- cludeva che la metodologia per la raccolta dei ta alla rilevazione di urgenze invece che degli in- dati dei ricoveri richiedesse un approfondimen- terventi in elezione.Va segnalato, peraltro, che la to e, rispetto alle fonti dei dati, andasse appro- rilevazione dei dati di ogni singolo paziente ha fondita la riflessione sui registri dei ricoveri e permesso l’osservazione attenta dei dati stessi e sulla data di prenotazione nelle SDO. la rilevazione di tutte le incongruenze citate, co- Il Gruppo tecnico concordava così di pro- sa che non sarebbe accaduta se si fosse sempli- grammare una ulteriore rilevazione per il mese cemente richiesto alle aziende di descrivere la di gennaio 2004: la rilevazione per le prestazio- percentuale di soddisfazione degli standard in- ni ambulatoriali veniva estesa a tutte le ASL di dicati nell’accordo dell’11 luglio 2002. Infatti, tutte le Regioni, mentre la rilevazione sui rico- seguendo quel tipo di percorso, sarebbe apparsa veri, dovendo essere perfezionata, veniva effet- una situazione complessivamente molto soddi- tuata solamente in 38 ASL (2 aziende di ogni sfacente, senza poter cogliere le incongruenze e Regione o 1 nelle Regioni con meno di 500.000 le non verosimiglianze descritte. Si è pertanto ri- abitanti). Per ogni Regione è stata svolta un’at- tenuto che la metodologia utilizzata non fosse tività formativa per alcune persone, a livello cen- ancora in grado di fornire un quadro preciso di trale, che hanno provveduto alla formazione di quali siano i tempi di attesa per gli interventi in- altri soggetti che operano a livello aziendale; i dicati, anche se è sembrata in grado di identifi- referenti regionali venivano responsabilizzati ri- care almeno parte delle rilevazioni non affidabi- spetto alla qualità e completezza dei dati raccol- li. Del resto, già l’accordo dell’11 luglio 2002 ti e inviati. I dati, una volta ottenuti, analizzati e considerava in modo specifico il problema, sot- validati, sono stati oggetto di relazione al Tavolo tolineando quanto segue: “Per quanto riguarda di monitoraggio dei Lea. La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa Successivamente, il 20 ottobre 2004 si è te- do l’elenco con quello indicato nell’Accordo nuta una nuova sperimentazione di rilevazione, dell’11 luglio 2002. L’analisi dei dati prodotti in che ha visto questa volta il coinvolgimento, in queste sperimentazioni ha fatto rilevare come tutte le ASL, di tutti gli erogatori di prestazioni molti appaiano stridenti, sia relativamente ai tem- ambulatoriali e di ricovero per conto o a carico pi di attesa sia, in modo ancora più critico, ri- del SSN su tutto il territorio nazionale. Le pre- spetto ai tassi di prestazioni erogate. Sorprendeva stazioni osservate sono state le stesse già analiz- il fatto che Regioni con volumi di erogato mol- zate per i ricoveri, mentre alle prestazioni am- to alti presentassero tempi di attesa più lunghi ri- bulatoriali sono state aggiunte tre nuove presta- spetto a Regioni che offrivano molte meno pre- zioni, ovvero RNM cerebrale,TAC addome, vi- stazioni. Questo dato potrebbe dipendere da di- sita ortopedica. versi fattori, quali minore domanda, ma anche Con successivi perfezionamenti del Disci- incompletezza dei dati sui volumi erogati o ine- plinare Tecnico, ma con lo stesso modello gene- sattezza dei dati sui tempi di attesa, oppure mag- rale e le stesse prestazioni osservate, si sono suc- giore ricorso al regime privato. Si è ritenuto che cessivamente attuate sperimentazioni di moni- tutto ciò rendesse necessaria, prima di trarre con- toraggio il 20 aprile e il 20 ottobre 2005 e, re- clusioni affrettate sulla capacità di risposta dei di- centemente, il 27 aprile 2006. In tutti i casi la re- versi sistemi regionali, una attenta valutazione e lazione conclusiva della sperimentazione, com- verifica della qualità dei dati e della loro reale prendente anche i risultati per le singole Regioni comparabilità, evidenziando l’importanza della su ogni singola prestazione, è stata inoltrata al responsabilità sugli stessi da parte delle Regioni. Ministro della Salute e a tutti gli Assessori regio- È evidente che, laddove qualche Regione non nali alla salute, oltre che ai competenti Direttori avesse posto in atto tutte le necessarie misure per regionali.Va ricordato che ad ogni referente re- verificare e garantire tali aspetti, il lavoro succes- gionale viene anche inviata la rappresentazione sivo potrebbe risultare profondamente sminuito mediante “Box-Plot” dei risultati ottenuti per in termini di valore e affidabilità.A tale proposi- ogni prestazione nel territorio di ogni singola to, si è attivata una ricerca dettagliata su tutti i da- ASL della Regione. Per il monitoraggio dell’a- ti che presentassero caratteristiche di particolare prile 2006, invece, si stanno ancora attendendo i anomalia (numerosità molto alta o molto bassa, dati dalle Regioni. Queste ultime sperimenta- incongruenza tra i dati di erogato annuale e di zioni hanno evidenziato come la procedura di ri- prenotato nel giorno indice, alto numero di pre- levazione per le prestazioni ambulatoriali sembri or- notati allo stesso giorno ecc.) attività che richie- mai essere efficace come procedura “ex ante”, sep- de un impegno notevole dal livello centrale, ma pur condizionata da problemi locali di organiz- soprattutto una forte collaborazione da parte del- zazione dell’offerta (si veda,per maggiori dettagli sui le Regioni e delle aziende, che non sempre si è vantaggi e i limiti di questo approccio,l’articolo con riscontrata. Si è comunque provato a realizzare i risultati del Mattone “Tempi d’Attesa”). una analisi più approfondita dei dati forniti, in Si riporta nella tabella 4 l’elenco di tutte le particolare se fosse possibile trovare delle corre- prestazioni che sono state oggetto di monitorag- lazioni tra i livelli di rispetto degli standard pre- gio nel corso delle diverse rilevazioni, comparan- visti e almeno due caratteristiche dell’offerta, ov- 25 Focus on | Tempi d’attesa 26 vero i volumi di prestazioni erogate e la nume- si di erogatori. Ciò non solo conferma che i fat- rosità dei soggetti erogatori. Si sono quindi rea- tori che determinano la domanda sono complessi, lizzate delle comparazioni delle performance del- ma anche, verosimilmente, che la quantità del- le Regioni, relativamente agli standard previsti, l’offerta non può essere considerata una risposta con il tasso annuo di erogazione della singola pre- in sé esaustiva della piena comprensione e ge- stazione per 1000 residenti. L’analisi di questi da- stione del fenomeno.Tra i fattori particolari che ti non ha evidenziato correlazioni significative; possono influenzare l’interpretazione dei dati, va infatti non si rilevano legami tra le performance ricordato che la domanda dei cittadini tende a e i tassi di erogazione e non sembrano esservi concentrarsi maggiormente dove la qualità del- correlazioni nemmeno tra tassi di erogato e tas- le prestazioni è ritenuta migliore e, proprio per Tab. 4 - Elenco delle prestazioni ambulatoriali indicate nell’accordo dell’11/7/2002 e di quelle oggetto di monitoraggio nelle rilevazioni effettuate Prestazioni ambulatoriali Presenza nell’accordo Rilevazione dell’11 luglio 2002 Novembre 2002 Ecografia addome Ecocolordopplergrafia cardiaca Ecodoppler dei tronchi sovra-aortici e dei vasi periferici Elettromiografia Esofago-gastro-duodenoscopia Mammografia bilaterale RM della colonna RM dell’encefalo TAC cerebrale TAC addominale Visita cardiologica Visita oncologica Visita oculistica Visita ortopedica x x x x x Pre-test Giugno 2003 Rilevazione Gennaio 2004 Rilevazioni Ottobre 2004, Aprile e Ottobre 2005, Aprile 2006 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Tab. 5 - Elenco delle prestazioni di ricovero indicate nell’accordo dell’11/7/2002 e di quelle oggetto di monitoraggio nelle rilevazioni effettuate Prestazioni di ricovero Presenza nell’accordo Rilevazione dell’11 luglio 2002 Novembre 2002 Artroprotesi d’anca Artroscopia By-pass aorto-coronarico Cataratta Colecistectomia Chemioterapia Asportazione neoplasia del polmone Asportazione neoplasia della mammella Asportazione neoplasia del colon retto Coronarografia x x x x x x x x x x x x x Pre-test Giugno 2003 Rilevazione Gennaio 2004 Rilevazioni Ottobre 2004, Aprile e Ottobre 2005, Aprile 2006 x x x x x x x x x x x x x x x La sperimentazione nazionale del monitoraggio dei tempi d’attesa questo motivo, in quelle sedi si trovano spesso i pleti.Tali sistemi devono anche essere economi- tempi di attesa più lunghi. Inoltre, è necessario camente e funzionalmente sostenibili, preferi- valutare, specie per i ricoveri e le prestazioni com- bilmente sinergici e tendenzialmente basati su plesse, se i tempi di attesa più brevi, registrati in fonti omogenee.A tale proposito, si ribadisce che alcune realtà regionali, siano correlabili ad una la metodologia sino ad ora utilizzata, pur con il forte mobilità passiva e/o ad alti tassi di ricoveri limite di basarsi sulle giornate “indice” e quindi inappropriati. Questi ultimi, come è noto, sono su di un’unica rilevazione periodica, si è non so- spesso legati all’improprio svolgimento, in regi- lo dimostrata affidabile ed efficace, ma anche in me di ricovero, di indagini che potrebbero esse- grado di fornire dati puntuali sull’andamento dei re svolte ambulatorialmente. In alcuni casi, per la tempi nelle singole aziende, nei territori dei sin- stessa prestazione, i tempi di attesa sono più lun- goli distretti e, volendo, anche i tempi dei sin- ghi in Regioni che erogano anche il 400% dei goli erogatori. Come illustrato nei successivi do- volumi di prestazioni rispetto a Regioni che in- cumenti sviluppati nell’ambito del progetto Mat- vece mostrano tempi molto più brevi. tone “Tempi d’Attesa”, a seconda che ci si rife- Molti altri potrebbero essere gli esempi per risca ai ricoveri programmati o alle prestazioni rappresentare il problema, tuttavia qui vogliamo ambulatoriali, le fonti dei dati saranno fonda- solo ribadire il mandato della sperimentazione e mentalmente le agende di prenotazione (carta- i limiti di questo tipo di strumenti, sottolinean- cee, informatizzate, CUP), tuttavia le modalità do come l’interpretazione e la valutazione siano di utilizzo saranno diverse in funzione della fi- problemi di alta complessità. È evidente quindi nalità (tutela dei principi del sistema o necessità l’esigenza di prevedere sistemi diversificati per il di gestione) e pertanto nei documenti vengono monitoraggio dei tempi di attesa, in grado co- illustrate diverse proposte, in funzione delle di- munque di fornire dati precisi, affidabili, com- verse esigenze. 27 Focus on | Tempi d’attesa I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” 28 I n questo articolo sono sintetizzati i principali prodotti del Progetto Mattone “Tempi d’attesa”, che si colloca all’interno del più ampio progetto “I Mattoni del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS)”, promosso nel 2003 dal Ministero della Salute in accordo con la Conferenza delle Regioni. Il progetto “Mattoni” voleva essere la risposta ad alcune delle nuove necessità richieste dall’evoluzione del SSN e, conseguentemente, del NSIS, per il quale la Conferenza Stato-Regioni nel dicembre 2003 identificava i seguenti principi ispiratori: • supporto al processo di regionalizzazione; • coesione tra gli attori del SSN; • cooperazione e integrazione dei diversi sistemi informativi; • orientamento al cittadino/utente. Si riteneva infatti che la corretta progettazione e sviluppo del NSIS richiedesse la costruzione di un “linguaggio comune” per consentire l’interscambio informativo a tutti i livelli e, in particolare, fosse necessario ottenere: • dati classificati e codificati in modo omogeneo; • approcci omogenei per la produzione a livello locale dei dati che vengano successivamente resi disponibili a livello nazionale e regionale del SSN; • metodologie condivise per la costruzione delle misure per il bilanciamento tra qualità e costi del sistema sanitario. La modalità progettuale scelta ha comportato la creazione di numerosi gruppi di lavoro su diverse tematiche, con la partecipazione di un numero molto ampio di referenti regionali. L’organizzazione prevedeva 15 linee progettuali sviluppate da altrettanti gruppi di lavoro. Ogni gruppo di lavoro è costituito da una Regione o Istituzione Capogruppo, incaricata di definire contenuti, budget, ecc. e di coordinare il comune lavoro insieme a 5 Regioni portatrici di know-how e di esperienze operative, che costituivano il “gruppo ristretto”, assieme ad esperti e tecnici. Spettava poi al “gruppo allargato” (tutte le Regioni) contribuire a definire prima gli output del progetto e, successivamente, ad approvarli. Per maggiori dettagli sui progetti “Mattoni” è possibile consultare il sito internet dell’ASSR (www.assr.it) e in particolare il numero 13 della rivista Monitor, scaricabile gratuitamente in I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” formato pdf. 28 marzo 2006. Cardine fondamentale sul quale Il Mattone “Tempi d’attesa” si colloca in que- si basa la proposta complessiva è l’implementa- sto quadro e ha visto la responsabilità diretta del- zione del sistema di classificazione basato sulle l’ASSR come coordinamento del progetto, con priorità, strumento indispensabile per poter ga- la collaborazione di 5 tra Regioni e Province Au- rantire a tutti i pazienti una risposta che rispetti i tonome (Emilia Romagna, Lombardia, Puglia,To- principi di efficacia, appropriatezza, accessibilità scana, PA di Trento), oltre che di alcuni rappre- ed equità (principi fondamentali dei LEA). sentanti del Ministero della Salute. Si è sottolineato che, sotto il profilo metodo- Il progetto è iniziato all’inizio del 2004 e si è logico, le rilevazioni dei tempi di attesa possono concluso nel giugno del 2006. Durante il suo svol- essere realizzate fondamentalmente in due forme: gimento ha prodotto un’ampia raccolta di ele- • “ex ante”, che consiste nella rilevazione (pro- menti informativi (letteratura ed esperienze si- spettica) in un determinato giorno/periodo, gnificative a livello nazionale e internazionale, in- del tempo di attesa calcolato come differenza terviste e incontri con esperti, focus group, ecc.) tra la data di erogazione assegnata prospettata che hanno permesso successivamente di formu- e la data della richiesta della prestazione ri- lare una serie di proposte, non solo per monito- volta all’erogatore (rappresenta, in sostanza, il rare il fenomeno “Tempi d’attesa”, ma anche per tempo d’attesa così come viene percepito dal- predisporre soluzioni e processi di miglioramen- l’utente); to. Quindi, dopo una fase di sperimentazione sul • “ex post”, che consiste nella rilevazione (re- campo di alcune delle soluzioni proposte, si è per- trospettiva) del tempo di attesa calcolato come venuti alla formulazione delle proposte conclusi- differenza tra la data dell’effettiva erogazione ve, raccolte nel documento finale. della prestazione e quella della richiesta rivol- Nella prima fase della ricerca è stato prodotto ta dal cittadino all’erogatore. un elenco delle definizioni e dei termini utilizza- La rilevazione “ex post” permette ai livelli cen- ti, al fine di garantire univocità interpretativa. Le trali di verificare con precisione la tutela dei prin- definizioni utilizzate derivano, a seconda dei ca- cipi fondamentali del sistema e in particolare l’ef- si, da documenti nazionali, normative, preceden- fettiva possibilità di accesso alle prestazioni in tem- ti esperienze di sperimentazione e, in alcuni casi, pi congrui con i bisogni di salute.Tuttavia, per da revisioni a cura del gruppo di ricerca. motivi legati alla complessità organizzativa e alle Nel primo capitolo del documento “Principi caratteristiche procedurali dei sistemi, oltre che generali e proposte operative” sono considerati dei tempi di erogazione, i dati di questo genere quali riferimenti i principi espressi dalla norma- sono disponibili spesso con un notevole ritardo, tiva sui Livelli Essenziali di Assistenza, le indica- ovvero a molta distanza dal momento in cui gli zioni espresse dalla Commissione per la formulazio- eventuali fenomeni negativi si sono manifestati. ne di proposte operative e lo studio delle problematiche Per le Regioni e per le aziende vi è invece la ne- relative alla gestione dei tempi di attesa (DM cessità di avere informazioni tempestive sull’an- 28/12/2000) e quelle presenti nei documenti ap- damento dei tempi e della capacità di risposta del provati in Conferenza Stato-Regioni, in partico- sistema, al fine di porre in atto le eventuali misu- lare l’Accordo dell’11 luglio 2002 e l’Intesa del re correttive. Per queste finalità risultano essere 29 Focus on | Tempi d’attesa più funzionali sistemi di rilevazione “ex ante” che, ziate rappresenta una metodologia da tempo appli- seppur espressione di una “potenzialità” e non ne- cata nella pratica clinica.Alla base della prassi di ri- cessariamente di quello che sarà il tempo effetti- ferimento sta il tempo, gestito con modalità che si vo di attesa, hanno il grosso vantaggio di essere presuppone non compromettano la prognosi del disponibili in tempi rapidi, con procedure ragio- cliente-utente, né influenzino in modo significati- nevolmente semplici, ripetibili più volte all’anno, vo l’eventuale stato di sofferenza attuale. soprattutto se le analisi vengono svolte non “a tut- 30 Sul piano etico, due sono i concetti fonda- to campo” ma per settori selezionati in quanto ri- mentali da considerare: tenuti critici (mediante indagini ad hoc). • l’equità rispetto all’accesso ai servizi deve esse- Questo metodo può essere utilizzato con mo- re intesa in senso sostanziale, ossia parità di ac- dalità continuativa ove vi sia la disponibilità di si- cesso in rapporto a uguali bisogni di salute; dif- stemi con idonea capacità di rilevazione. ferenza nell’accesso per bisogni diversi; Il gruppo di ricerca ha proposto di utilizzare • i principi di priorità devono ispirare non solo entrambi i sistemi di monitoraggio sia per le pre- l’erogatore ma anche il prescrittore. Il medico stazioni ambulatoriali che per quelle in regime di che prescrive, infatti, è un professionista con una ricovero, al fine di soddisfare le esigenze sia dei li- sua deontologia e deve essere consapevole dei velli centrali (verifica della tutela dei principi del limiti della capacità di offerta delle prestazioni sistema) sia dei livelli locali (finalizzata alle neces- e agire di conseguenza, selezionando per crite- sità gestionali).Va segnalato che tale indirizzo è sta- ri di priorità già all’atto della richiesta delle pre- to recepito anche nel recente “Piano Nazionale stazioni. La scelta deontologica del medico de- per il contenimento dei tempi d’attesa”, che sug- ve, poi, tradursi in un rapporto positivo e con- gerisce lo stesso tipo di approccio al problema. cordato con il sistema erogante sui criteri di Per quanto attiene alla gestione dell’accesso al- prioritarizzazione. Il medico, infatti, va valoriz- le prestazioni, sia ambulatoriali che di ricovero, zato sia nella definizione dei concreti obiettivi l’indicazione forte della ricerca è all’utilizzo si- di salute dell’azienda sanitaria e dei corretti per- stematico della stratificazione della domanda per corsi di cura, sia nel rispetto degli stessi. priorità, basata su: Il miglioramento dell’accesso alle prestazioni 1. il principio di appropriatezza espresso dai LEA, ambulatoriali specialistiche e ai ricoveri è stato ovvero il rispetto delle indicazioni cliniche per approfondito nell’Allegato tecnico all’Accordo 11 le quali una prestazione si è dimostrata effica- luglio 2002, ove veniva messo in stretta connes- ce, nel momento giusto e secondo il regime sione con la tutela e la promozione di alcuni prin- organizzativo più adeguato (fare la cosa “giu- cipi generali: priorità, appropriatezza, tempi mas- sta”, al paziente “giusto”, nel momento “giu- simi di attesa, monitoraggio, comunicazione e in- sto”, nel modo “giusto”); formazione ai cittadini. Nell’Allegato si sottoli- 2. i criteri per la classificazione delle priorità espo- neava la necessità, quale elemento importante che sti nell’Accordo 11 luglio 2002 e ribaditi nel- deve precedere e accompagnare la definizione del- l’Intesa 28 marzo 2006. le priorità, di attuare iniziative che aumentino il La stratificazione della domanda di prestazioni in grado di appropriatezza delle prestazioni rese: una classi con priorità d’accesso formalmente differen- prestazione deve essere erogata rispettando le in- I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” dicazioni cliniche per le quali si è dimostrata ef- rità” come strumento per garantire l’erogazione dei ficace, nel momento giusto e secondo il regime livelli essenziali di assistenza sul territorio naziona- organizzativo più adeguato. Pertanto le prestazio- le. Si sono proposti approfondimenti, sulla base del- ni ad alto rischio di inappropriatezza sono di nor- la letteratura internazionale e delle esperienze na- ma poste nella classe di priorità più bassa. zionali, ripartendo in quattro classi di priorità le pre- Come sopra accennato, nella prassi quotidiana stazioni di ricovero ospedaliero (nate per il ricove- i medici applicano spesso criteri di priorità, soli- ro chirurgico, ma riproponibili anche per quello tamente però in assenza di procedure operative medico) e in tre classi di priorità per le attività am- esplicite. In realtà, i criteri di priorità si devono bulatoriali (considerando i primi accessi). basare in primo luogo sulle caratteristiche clini- L’applicazione di priorità di accesso alle pre- che del quadro patologico presente: eziologia, sta- stazioni sanitarie porta ad affrontare in maniera dio e decorso della patologia, con particolare ri- globale il problema dell’accessibilità ai servizi, al- guardo ai possibili danni legati a ritardi nel trat- la luce della crescente evoluzione della tecnolo- tamento, presenza e intensità di sintomi e deficit gia e dei relativi costi, considerando anche la que- funzionali, fattispecie particolari che richiedono stione dell’accettabilità da parte sia dei fruitori di essere trattate secondo tempistiche prefissate. delle prestazioni sia dei fornitori (professionisti). Nell’Accordo dell’11 luglio 2002 vengono indi- In tal senso, applicare priorità di accesso deve ga- viduati 7 elementi per la definizione di priorità: rantire da un lato la tempestività e quindi una ade- 1) severità del quadro clinico presente (incluso il guata efficacia degli interventi sanitari (utenti che sospetto diagnostico); hanno bisogno di prestazioni in tempi rapidi), dal- 2) prognosi (quoad vitam o quoad valetudinem); l’altro la sostenibilità del sistema e, quindi, la ri- 3) tendenza al peggioramento a breve; duzione dell’incremento incontrollato della spe- 4) presenza di dolore e/o deficit funzionale; sa sanitaria pubblica. Si tratta quindi di riconside- 5) implicazioni sulla qualità della vita; rare (come strategia di sistema) la logica genera- 6) casi particolari che richiedono di essere trattati le di organizzazione delle agende di prenotazio- in un tempo prefissato; ne, prevedendo sistematicamente l’utilizzo di clas- 7) speciali caratteristiche del paziente che posso- si di priorità, alle quali riportare tutte le richieste no configurare delle eccezioni, purché esplici- di prestazioni ambulatoriali e di ricovero, come tamente dichiarate dal medico prescrittore. esplicitamente indicato dalla legge 266/2005 e dal I pazienti con uguale livello di priorità devo- successivo “Piano Nazionale per il contenimen- no essere trattati secondo l’ordine cronologico di to dei tempi di attesa”. Queste classi dovranno presentazione e in caso di sospensione dell’ero- avere delle caratteristiche generali omogenee a li- gazione delle prestazioni il paziente deve rientra- vello nazionale (come già indicato dall’Accordo re in lista in una posizione che tenga conto della del luglio 2002 e ribadito dal comma 283 della posizione originaria. legge 266/2005), pur potendo prevedere delle ar- In questi anni nel nostro Paese si è avviato, con ticolazioni interne differenziate localmente o per questi importanti provvedimenti, un nuovo per- settore. Il modello di priorità proposto dal Mat- corso condiviso per identificare le priorità e stabi- tone risulta coerente sia con le classi di priorità lire una “classificazione nazionale delle classi di prio- individuate nei citati Accordi Stato-Regioni, sia 31 Focus on | Tempi d’attesa 32 con le classi presenti nel nuovo ricettario. Per stionale. Si sono identificati pochi ed essenziali quanto attiene le prestazioni specialistiche am- dati, necessari per la rilevazione dei tempi di at- bulatoriali, infatti, sono indicate le tre categorie tesa a livello di sistema, in coerenza con quanto di attesa: classe A entro 10 giorni; classe B tra 11 già previsto dal Protocollo d’Intesa tra Ministe- e 30 giorni per le visite specialistiche e tra 11 e ro della Salute e Regioni sui flussi informativi 60 giorni per le prestazioni strumentali; classe C: relativi alle prestazioni ambulatoriali e con le oltre 30 giorni per le visite specialistiche/oltre proposte del Mattone “Classificazione delle Pre- 60 giorni per gli esami strumentali e, comunque, stazioni Ambulatoriali”. in entrambi i casi entro 180 giorni. Per gli in- Nella tabella 1 si riporta l’elenco dei campi terventi chirurgici in elezione, vengono propo- che il Gruppo di ricerca ha ritenuto necessari sti i quattro livelli di attesa individuati nell’Ac- per il monitoraggio dei tempi di attesa delle pre- cordo: 30, 60, 180 giorni e oltre i 180 giorni (ma stazioni ambulatoriali. Di questi campi viene an- comunque da garantire entro 1 anno). che formulato un giudizio di rilevanza, distin- Per quanto attiene alla misurazione dei tem- guendo, come prima accennato, tra quelli con- pi d’attesa e dei fenomeni correlati, il gruppo di siderati essenziali per gli obiettivi del monito- ricerca del Mattone ha dedicato molto tempo raggio e quelli considerati utili. all’analisi dei problemi e alla formulazione di Come si vede, tre informazioni sono presenti proposte operative.Tra questi, vi è l’elenco dei in ambedue le modalità di rilevazione (ex-ante dati la cui rilevazione è ritenuta essenziale per i ed ex-post) ovvero: data di contatto (che corrisponde flussi informativi a livello centrale: l’insieme di al momento in cui il cittadino presenta la sua ri- questi dati costituisce il set di informazioni che chiesta di prestazione al CUP o direttamente al- sono state oggetto di sperimentazione da parte l’erogatore); tipo di accesso (sono monitorate solo di alcune Regioni nell’ambito del progetto.Tra le prime visite o prime prestazioni, in quanto le le informazioni segnalate, ve ne sono altre, rela- successive devono rientrare nelle modalità di pro- tive ai dettagli del processo, che non sono rite- grammazione specifiche, in funzione del proble- nute essenziali per il bisogno informativo cen- ma); classe di priorità. Per l’approccio ex-ante ser- trale, ma che possono essere utili a chi volesse ve anche la data assegnata (la data prevista per l’e- misurare fenomeni soprattutto di interesse ge- rogazione della prestazione), mentre per l’ap- Tabella 1 - Campi proposti per il monitoraggio dei tempi d’attesa delle prestazioni ambulatoriali Campi proposti Rilevanza Data di prescrizione Classe di priorità Tipo di accesso Data di contatto (o data di prenotazione) Data di prima disponibilità di erogazione Scelta dell’utente Data assegnata Data di erogazione Data di refertazione Utile Essenziale Essenziale Essenziale Utile Utile Essenziale (ex-ante) Essenziale (ex-post) Essenziale (ex-post) I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” proccio ex-post sono invece richieste la data di • la Direzione Aziendale deve definire una pro- erogazione (in cui si è realmente verificato lo svol- cedura generale per la gestione dei registri di gimento della prestazione) e quella di refertazione ricovero (Agende di prenotazione dei ricove- (in cui il referto dello specialista è effettivamente ri programmabili), che può prevedere varia- disponibile). I due tipi di approccio al problema zioni, comunque esplicitate e approvate, per non sono vicendevolmente esclusivi, ma è invece adeguamento alle specificità dei presidi, di- preferibile che siano ambedue attivi, seppur limi- partimenti o UO; tatamente ad un set di prestazioni critiche. • la procedura deve prevedere criteri espliciti Il monitoraggio dei tempi di attesa per i ri- per la definizione delle priorità di accesso, co- coveri si è rivelato un problema più complesso, erenti con le indicazioni nazionali e regiona- che richiede la presenza di Agende di Prenota- li in merito; zione dei Ricoveri che corrispondano a precisi • la procedura per la gestione delle Agende di criteri. Questo strumento, già previsto dalla nor- prenotazione dei ricoveri deve definire quali mativa vigente ma sul quale fino ad ora non era- sono i soggetti che: a) possono richiedere una no state date indicazioni precise in merito alle prenotazione; b) decidono l’inserimento nel- caratteristiche e modalità di utilizzo, rappresen- l’agenda di prenotazione; c) inseriscono ma- ta la vera chiave di volta, lo strumento di riferi- terialmente i dati; d) possono consultare le mento per ogni attività di verifica e valutazione. agende, a quali scopi, come, quando, quanto Infatti, dalle Agende di Prenotazione dovranno (quali campi); essere estratti alcuni dei dati fondamentali per il • devono essere definite le procedure e le re- monitoraggio, in particolare la data di conferma sponsabilità sul controllo della qualità dei da- del bisogno di ricovero per il paziente e la clas- ti, con particolare riferimento alla congruen- se di priorità. za delle classi di priorità assegnate ai pazienti Al fine di permettere una lettura sistematica e dei tempi di effettiva erogazione.Vanno pe- dei dati ed una corretta interpretazione degli riodicamente valutate la sensibilità e la speci- stessi, queste due informazioni dovranno con- ficità dei criteri utilizzati per l’attribuzione al- fluire poi nella Scheda di Dimissione Ospeda- le diverse classi di priorità. Le informazioni liera. Si fa rilevare che il “Piano Nazionale per il derivate dalle attività di verifica devono esse- Contenimento dei Tempi di Attesa” rende ob- re periodicamente portate a conoscenza dei bligatorie tali agende, con uno specifico richia- prescrittori e dei decisori. mo alle proposte di questo Mattone, come è pu- Relativamente ai dati da inserire nelle agende, re divenuta obbligatoria la presenza dei due cam- è stato realizzato un elenco di informazioni arti- pi nella SDO, a partire dal 1° gennaio 2007. colato in due parti (tab. 2), la prima inerente al Anche per le Agende di prenotazione dei ri- paziente e la seconda contenente altre voci utili coveri sono state predisposte delle linee guida, sotto il profilo gestionale. Per ogni informazione che vengono qui sinteticamente riportate, atte a è stato riportato un giudizio di rilevanza, distin- supportare le aziende sanitarie e ospedaliere nel- guendo tra quelle considerate essenziali per una la progettazione e gestione dei ricoveri pro- buona gestione dell’accesso e quelle ritenute po- grammabili: tenzialmente utili. Nel documento sono riporta- 33 Focus on | Tempi d’attesa 34 te le spiegazioni sul corretto significato ed uti- di erogazione da parte dei servizi, soprattutto re- lizzo di tutte le informazioni indicate, che per- lativamente a visite ambulatoriali e procedure mettono la gestione dei diversi aspetti del pro- diagnostiche.Vengono proposte alcune linee gui- blema, dalla raccolta dei dati identificativi del pa- da, coerenti con quanto a suo tempo discusso al ziente alla tutela dell’equità, dalla gestione dei Tavolo di Monitoraggio dei LEA e, più recen- posti letto alla comprensione della variazione dei temente, nella Legge 266/2005 e nel successivo percorsi, ecc. Piano Nazionale. Di tutte queste informazioni, funzionali alla Si sottolinea che la regolamentazione della so- gestione dell’accesso al ricovero, solo due servi- spensione delle attività di erogazione di un ser- ranno al monitoraggio dei tempi d’attesa, ovve- vizio (solo per gravi o eccezionali motivi) deve ro la data di inserimento del paziente nell’agen- essere esplicitamente prevista in specifici docu- Tabella 2 - Informazioni per la gestione dell’accesso al ricovero Campi dati inerenti al paziente Rilevanza a) Nome cognome del paziente b) Codice paziente ( fiscale) c) Sesso d) Data nascita e)Residenza f) Numero telefono del paziente g) Persona da informare (nome e telefono) h) Diagnosi o sospetto diagnostico i) Classe di priorità j) Note cliniche particolari Essenziale Essenziale Essenziale Utile Utile Essenziale Essenziale Essenziale Essenziale Utile Informazioni gestionali Rilevanza k) Nome del medico prescrittore l) Tipo di percorso/intervento previsto (diagnostico, terapeutico, chirurgico ecc.) m) Data di prescrizione della richiesta da parte del prescrittore n) Data inserimento del paziente nell’agenda di prenotazione o) Data prevista per il ricovero p) Data reale del ricovero q) Motivi eventuale esclusione/cancellazione, anticipazione o spostamento nella lista r) Modalità di accesso (visita in ambulatorio divisionale, prescrizione di specialista esterno, visita al PS, visita privata ecc.) Utile Utile Essenziale Essenziale Essenziale Essenziale Essenziale Utile da di prenotazione (intesa come momento in cui menti aziendali, deve seguire procedure formal- il soggetto preposto, di solito lo specialista del re- mente approvate dalle direzioni aziendali che parto, riconosce o conferma la necessità del ri- prevedano anche forme di consultazione dei rap- covero) e la classe di priorità. presentanti degli utenti. Queste due informazioni saranno poi ripor- Viene inoltre affrontato il processo del moni- tate nella SDO (come indicato dalla legge toraggio dei tempi di attesa nei percorsi com- 266/2005 e dal Piano Nazionale Tempi d’attesa) plessi, ovvero quei percorsi diagnostico terapeu- e contribuiranno al monitoraggio sistematico. tici costituiti da una serie di procedure/attività Nel Mattone si sono poi fornite indicazioni su come affrontare la sospensione delle attività tra loro articolate e legate da intervalli temporali e precisa sequenza logica. I risultati del progetto Mattone “Tempi d’attesa” Si è considerato che la gestione del problema ha due componenti: sono anche prospettate una serie di possibili soluzioni. 1. l’impegno delle aziende a garantire tempi mas- Al termine del documento vi sono quattro Al- simi d’attesa per lo svolgimento dell’intero legati. Il primo descrive in modo dettagliato i per- percorso (ciò richiede la predisposizione di corsi dei pazienti che desiderano ottenere pre- percorsi diagnostico-terapeutici condivisi); stazioni ambulatoriali o di ricovero. Questo con- 2. la misurazione del fenomeno. tributo tecnico è indirizzato a chi, al di là di quan- Viene proposta una metodologia di monito- to espressamente richiesto per il monitoraggio raggio, prendendo come esempio il percorso del dei tempi di attesa, desidera realizzare una anali- paziente oncologico. È stata fatta un’analisi dei si puntuale delle diverse fasi e processi, soprat- possibili percorsi, considerando anche la critici- tutto per identificare possibili punti di criticità e, tà rappresentata dal fatto che nella stragrande conseguentemente, intervenire in modo mirato. maggioranza dei casi il primo sospetto, fortuna- Il secondo Allegato contiene metodologia e tamente, non trova conferma già ai primi ap- risultati dei Focus Group condotti in tutte le Re- profondimenti. Si sono pertanto evidenziati gli gioni sul tema dei tempi di attesa. La metodo- snodi fondamentali e identificate le prestazioni logia del focus group si è rivelata particolarmente che potrebbero divenire traccianti per intercet- efficace nel permettere la rilevazione dei diver- tare, a posteriori, l’inizio del percorso (definito si punti di vista, anche grazie al meccanismo di come “sospetto consistente”) e verificare che lo induzione al confronto favorito dalla contem- svolgimento abbia rispettato i tempi previsti. poranea presenza al tavolo di soggetti che espri- L’ultima parte del documento conclusivo del mevano i diversi interessi rispetto al problema. Mattone contiene le linee guida finalizzate a sup- Dall’analisi degli elementi raccolti si è arrivati a portare la progettazione e gestione del sistema definire 2 grandi macrocategorie (“fattori ad im- CUP, con particolare attenzione alla rilevazione patto negativo” e “soluzioni intraprese”) all’in- sistematica dei tempi di attesa. terno delle quali sono state identificate tre cate- La finalità è quella di fornire un quadro il più gorie (utenti, medici, sistema) alle quali poter ri- possibile organico di che cosa deve essere e de- condurre sia gli elementi appartenenti alla ma- ve saper fare un CUP per costituire uno degli crocategoria “fattori ad impatto negativo”, sia elementi di supporto della difficile sfida del con- quelli appartenenti alla macrocategoria “solu- tenimento dei tempi di attesa. Il principio ispi- zioni intraprese”.Vengono illustrate in dettaglio ratore è quello di identificare il CUP come uno alcune esperienze particolarmente significative. strumento complesso, che deriva la sua com- Il terzo Allegato contiene i risultati delle spe- plessità dal fatto di costituire il punto di sincro- rimentazioni condotte tra il 2005 e il 2006 in 18 nizzazione di diverse esigenze e di diversi mo- aziende di 12 Regioni. Le relazioni illustrano, menti organizzativi, sia all’interno dell’organiz- rispetto alle problematiche di sistema, il punto zazione sanitaria che eroga prestazioni, sia del di vista degli operatori sul campo nella speri- mondo esterno che con tale sistema interagisce. mentazione dell’applicazione degli strumenti e Nel capitolo sono rappresentate le criticità di ti- dei metodi proposti. È stata predisposta una gri- po tecnico, gestionale, relazionale, normativo, ma glia riassuntiva dei contributi con l’elenco delle 35 Focus on | Tempi d’attesa principali criticità e soluzioni segnalate. 36 Le conclusioni del progetto sono state condi- Il quarto Allegato è una proposta di Discipli- vise, nelle diverse fasi di avanzamento, con i re- nare Tecnico per il monitoraggio “ex-ante” dei ferenti delle Regioni e delle P.A. e con la Cabi- tempi d’attesa, predisposto alla luce delle speri- na di Regia. Gli ultimi passaggi a questi livelli si mentazioni condotte tra il 2002 e il 2006 a cura sono avuti nel giugno 2006 con l’approvazione del Gruppo Tecnico istituito ad hoc presso finale; tutti i materiali prodotti sono stati quin- l’ASSR, sia relativamente alle prestazioni ambu- di consegnati formalmente al Ministero della Sa- latoriali, sia per i ricoveri.Tale documento, pur lute quale contributo metodologico, scientifico con i limiti impliciti in questo tipo di approccio, ed esperienziale allo sviluppo del Nuovo Siste- può rappresentare un utile riferimento operativo. ma Informativo Sanitario Nazionale. AP Appendice documenti ➔ ➔ Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale ➔ Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 AP Appendice documenti ➔ Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale 39 • Legge 23 dicembre 1978 n. 833 – Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale 28 dicembre 1978, n. 360) Articolo 25, commi 8-10 (*) L’utente può accedere agli ambulatori e strutture convenzionati per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio per le quali, nel termine di tre giorni, le strutture pubbliche non siano in grado di soddisfare la richiesta di accesso alle prestazioni stesse. In tal caso l’Unità sanitaria locale rilascia immediatamente l’autorizzazione con apposita annotazione sulla richiesta stessa. L’autorizzazione non è dovuta per le prescrizioni, relative a prestazioni il cui costo, in base alla normativa vigente, è a totale carico dell’assistito. Nei casi di richiesta urgente motivata da parte del medico in relazione a particolari condizioni di salute del paziente, il mancato immediato soddisfacimento della richiesta presso le strutture pubbliche di cui al sesto comma equivale ad autorizzazione ad accedere agli ambulatori o strutture convenzionati. In tal caso l’Unità sanitaria locale appone sulla richiesta la relativa annotazione. Le Unità sanitarie locali attuano misure idonee a garantire che le prestazioni urgenti siano erogate con priorità nell’ambito delle loro strutture … (*) Commi così sostituiti dal Decreto Legge 26 novembre 1981, n. 678, art 3, comma 3, convertito con modificazioni nella Legge 26 gennaio 1982, n. 12 • D.M. 15 maggio 1992 - Criteri e requisiti per la codificazione degli interventi di emergenza (Gazzetta Ufficiale 25 maggio 1992, n. 121) Allegato A - Sistemi di codifica 2.1 Definizione della criticità dell’evento Ai fini di una corretta codifica della definizione della criticità dell’evento si specifica che per stabilire tale codice vanno parametrate le caratteristiche della chiamata con la risposta assistenziale teorica, ponendo attenzione al fatto che questo Appendice documenti 40 codice rappresenta la criticità dell’evento e • D.P.C.M. 19 maggio 1995 - Schema non la risposta effettivamente data. Il codice generale di riferimento della “Carta dei è costituito da un carattere che può assume- servizi pubblici sanitari” re uno solo dei seguenti valori: (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale “B”: bianco, non critico. Si definisce non cri- 31 maggio 1995, n. 125) tico un servizio che con ragionevole cer- - omissis - … tezza non ha necessità di essere espletato 4.3 Ricovero programmato in tempi brevi; L’ospedale, in ottemperanza al disposto della L. “V”: verde, poco critico. Si definisce poco critico un intervento differibile; 23 dicembre 1994, n. 724 (art. 3, comma 8) e nel rispetto dei principi di uguaglianza e im- “G”: giallo, mediamente critico. Si definisce parzialità, deve predisporre un “registro dei ri- mediamente critico un intervento indif- coveri ospedalieri ordinari” contenente l’elen- feribile; co delle attività svolte, nonché i tempi massi- “R”: rosso, molto critico. Si definisce molto critico un intervento di emergenza; …omissis… mi di attesa per ciascun reparto e per le principali patologie. Il mancato rispetto dei tempi di attesa deve essere sempre motivato. • Legge 23 dicembre 1994 n. 724 - Misure La USL, comunque, provvederà ad individua- di razionalizzazione della finanza re appositi strumenti di rilevazione del rispet- pubblica to dei tempi di attesa indicati e di quelli real- (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale mente registrati. 30 dicembre 1994, n. 304) Periodicamente, i risultati delle rilevazioni do- Articolo 3, comma 8 vranno essere inviati alla Conferenza dei Sin- Ai fini del diritto di accesso garantito dalla daci e all’Osservatorio regionale, nonché por- legge 7 agosto 1990, n. 241, le Unità sanita- tati a conoscenza degli utenti mediante appo- rie locali, i presidi ospedalieri e le aziende site pubblicazioni. ospedaliere devono tenere, sotto la personale L’elenco delle attività svolte ed i relativi tempi responsabilità del direttore sanitario, il registro di attesa contenuti nel “registro dei ricoveri delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, ospedalieri ordinari”, ferma restando la salva- di diagnostica strumentale e di laboratorio e guardia della riservatezza delle persone, dovranno dei ricoveri ospedalieri ordinari. essere consultabili presso l’ufficio informazio- Tale registro sarà soggetto a verifiche ed ispe- ni, a disposizione dei medici di famiglia e pub- zioni da parte dei soggetti abilitati ai sensi del- blicizzati nelle forme più opportune. le vigenti disposizioni. Il Direttore Sanitario è responsabile del regi- Tutti i cittadini che vi abbiano interesse pos- stro e della gestione delle liste d’attesa, basata sono richiedere alle direzioni sanitarie noti- su un ordine cronologico – salvo patologie di zie sulle prenotazioni e sui relativi tempi di particolare gravità. attesa, con la salvaguardia della riservatezza All’atto della prenotazione del ricovero, per ga- delle persone. rantire la piena attuazione del principio di par- Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale tecipazione mediante una adeguata informa- co, salvo patologie di particolare gravità e zione, dovrà essere consegnato all’utente un urgenza… opuscolo informativo sulle condizioni di rico- …omissis… vero ospedaliero (vedi allegato 3). All’atto dell’ingresso dovrà essere consegnata • Legge 23 dicembre 1996 n. 662 - Misure di all’utente una seconda scheda informativa del razionalizzazione della finanza pubblica reparto di destinazione (vedi allegato 4) ed un (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale modulo per la presentazione di eventuali re- 28 dicembre 1996, n. 303) clami (vedi allegato 2). Articolo 1, comma 34 La Direzione Sanitaria comunica all’utente il Il CIPE, su proposta del Ministro della sanità, giorno stabilito per il suo accesso in ospedale. d’intesa con la Conferenza permanente per i …5.Accesso alle prestazioni specialistiche e rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province diagnostiche (strumentali e di laboratorio) Autonome di Trento e Bolzano, può vincolare Per le varie tipologie delle visite specialistiche quote del Fondo sanitario nazionale alla realiz- e delle prestazioni diagnostiche l’USL, ai sensi zazione di specifici obiettivi del Piano sanitario dell’art. 3, comma 8, della legge 23 dicembre nazionale, con priorità per i progetti sulla tute- 1994, n. 724, e a garanzia del rispetto dei prin- la della salute materno-infantile, della salute men- cipi di imparzialità e diritto di scelta, deve pre- tale, della salute degli anziani nonché per quel- disporre e pubblicizzare – in analogia con quan- li finalizzati alla prevenzione, e in particolare al- to già indicato per il ricovero ospedaliero – un la prevenzione delle malattie ereditarie. apposito “Registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica di laborato- • Legge 27 dicembre 1997 n. 449 - Misure per rio”, contenente l’elenco delle prestazioni ese- la stabilizzazione della finanza pubblica guibili, il codice numerico di ciascuna di esse, (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale la sede di erogazione, i tempi medi di attesa per 30 dicembre 1997, n. 302). la loro fruizione e l’ammontare della somma Articolo 33 comma 1 da pagare da parte dell’assistito a tariffa intera, Dopo il comma 34 dell’articolo 1 della Leg- per ticket proporzionale o per quota fissa. ge 23 dicembre 1996, n. 662, è inserito il L’elenco delle attività svolte e i relativi tempi seguente: di attesa contenuti nel “registro”, ferma restando 34-bis. Per il perseguimento degli obiettivi di la salvaguardia della riservatezza delle persone, carattere prioritario e di rilievo nazionale in- devono essere messi a disposizione del pubbli- dicati nel Piano sanitario nazionale le regioni co presso tutti i centri di prenotazione del- elaborano specifici progetti sulla scorta di cri- l’USL, gli uffici d’informazione e, comunque, teri e parametri fissati dal Piano stesso. presso gli uffici USL per i rapporti con il cit- La Conferenza permanente per i rapporti tra tadino utente, oltreché presso i medici di fa- lo Stato, le Regioni e le Province Autonome miglia e le farmacie. di Trento e Bolzano, su proposta del Ministro Il Direttore Sanitario è responsabile del regi- della sanità, individua i progetti ammessi al fi- stro e delle liste d’attesa in ordine cronologi- nanziamento utilizzando le quote a tal fine vin- 41 Appendice documenti colate del Fondo sanitario nazionale ai sensi re effetto al momento dell’esercizio dei poteri del comma 34. Si applica l’ultimo comma del- regionali di cui al comma 10. l’articolo 9-bis del decreto legislativo 30 di- 12. Le regioni disciplinano, anche mediante l’a- cembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. dozione di appositi programmi, il rispetto della tempestività dell’erogazione delle predette • Decreto Legislativo 29 aprile 1998 n. 124 42 prestazioni, con l’osservanza dei seguenti prin- “Ridefinizione del sistema di partecipa- cìpi e criteri direttivi: zione al costo delle prestazioni sanitarie a) assicurare all’assistito la effettiva possibilità di e del regime delle esenzioni a norma vedersi garantita l’erogazione delle prestazio- dell’art. 59, comma 50, della legge 27 di- ni nell’ambito delle strutture pubbliche at- cembre 1997, n. 449” traverso interventi di razionalizzazione della (Gazzetta Ufficiale 30 aprile 1998, n. 99). domanda, nonché interventi tesi ad aumen- Articolo 3, commi 10-15 tare i tempi di effettivo utilizzo delle appa- 10. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigo- recchiature e delle strutture, ad incrementare re del presente decreto, le regioni disciplinano la capacità di offerta delle aziende eventual- i criteri secondo i quali i direttori generali del- mente attraverso il ricorso all’attività libero- le aziende unità sanitarie locali ed ospedaliere professionale intramuraria, ovvero a forme di determinano, entro trenta giorni dall’efficacia remunerazione legate al risultato, anche ad della disciplina regionale, il tempo massimo che integrazione di quanto già previsto dai vigenti può intercorrere tra la data della richiesta delle accordi nazionali di lavoro, nonché a garan- prestazioni di cui ai commi 3 e 4 e l’erogazio- tire l’effettiva corresponsabilizzazione di sa- ne della stessa. nitari dipendenti e convenzionati; Di tale termine è data comunicazione all’assi- b) prevedere, anche sulla scorta dei risultati del- stito al momento della presentazione della do- l’attività di vigilanza e controllo di cui all’ar- manda della prestazione, nonché idonea pub- ticolo 32, comma 9, della legge 27 dicembre blicità a cura delle aziende unità sanitarie loca- 1997, n. 449, idonee misure da adottarsi nei li ed ospedaliere (9). confronti del direttore generale dell’azienda 11. In caso di mancata definizione da parte del- unità sanitaria locale o dell’azienda ospeda- le regioni dei criteri e delle modalità di cui al liera in caso di reiterato mancato rispetto dei comma 10, il Ministro della sanità vi provve- termini individuati per l’erogazione delle pre- de, previa diffida, tenendo conto dell’interesse stazioni ai sensi del comma 10; degli utenti, della realtà organizzativa delle c) imputare gli eventuali maggiori oneri deri- aziende unità sanitarie locali ed ospedaliere del- vanti dal ricorso all’erogazione delle presta- la regione, della media dei tempi fissati dalle re- zioni in regime di attività libero-professiona- gioni adempienti. I direttori generali provve- le intramuraria alle risorse di cui all’articolo dono a determinare il tempo massimo di cui 13 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, al comma 10 entro trenta giorni dall’efficacia n. 502 (10), e successive modificazioni ed in- del provvedimento ministeriale. tegrazioni, con conseguente esclusione di ogni Le determinazioni del Ministro cessano di ave- intervento finanziario a carico dello Stato; Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale d) prevedere correzioni al regime di partecipa- 15. L’utente che non si presenti ovvero non zione al costo come definito nei commi 3 e preannunci l’impossibilità di fruire della pre- 4 secondo i criteri desumibili dal comma 13. stazione prenotata è tenuto, ove non esente, 13. Fino all’entrata in vigore delle discipline re- al pagamento della quota di partecipazione al gionali di cui al comma 12, qualora l’attesa del- costo della prestazione. la prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei • DPR 23 luglio 1998 “Approvazione del commi 10 e 11, l’assistito può chiedere che la Piano sanitario nazionale 1998 – 2000” prestazione venga resa nell’ambito dell’attivi- (Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale 10 tà libero-professionale intramuraria, ponendo dicembre 1998, n. 288) a carico dell’azienda unità sanitaria locale di “Le liste d’attesa. Le regioni e le aziende sanita- appartenenza e dell’azienda unità sanitaria lo- rie, nell’ambito delle linee di indirizzo per l’in- cale nel cui ambito è richiesta la prestazione, dividuazione delle priorità assistenziali e della in- in misura eguale, la differenza tra la somma dicazione degli obiettivi gestionali,elaborano pro- versata a titolo di partecipazione al costo del- grammi per l’abbattimento dei tempi di attesa per la prestazione e l’effettivo costo di quest’ulti- i ricoveri ospedalieri e l’accesso alle prestazioni ma, sulla scorta delle tariffe vigenti. specialistiche ambulatoriali. Strumenti priorita- Nel caso l’assistito sia esente dalla predetta par- ri di intervento a questo scopo sono il pieno uti- tecipazione l’azienda unità sanitaria locale di lizzo delle risorse assistenziali disponibili e il mi- appartenenza e l’azienda unità sanitaria loca- glioramento dell’appropriatezza delle prescri- le nel cui ambito è richiesta la prestazione cor- zioni attraverso l’adozione di Linee guida, ga- rispondono, in misura eguale, l’intero costo rantendo comunque il coinvolgimento dei me- della prestazione. dici prescrittori e un’adeguata informazione ai Agli eventuali maggiori oneri derivanti dal ri- cittadini”. corso all’erogazione delle prestazioni in regime di attività libero-professionale intramura- • Decreto Legislativo 19 giugno 1999 n. 229 ria si fa fronte con le risorse di cui all’artico- Norme per la razionalizzazione del Ser- lo 13 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, vizio sanitario nazionale, a norma dell’art. n. 502 (10), e successive modificazioni ed in- 1 della legge 30 novembre 1998, n. 419 tegrazioni, con conseguente esclusione di ogni (Supplemento ordinario n. 132/L alla Gazzetta intervento finanziario a carico dello Stato. Ufficiale 16 luglio 1999, n. 165) 14. Il direttore generale dell’azienda sanitaria Articolo 15 quinquies, comma 3 vigila sul rispetto delle disposizioni adottate 3. Per assicurare un corretto ed equilibrato in attuazione del comma 12 e di quelle del rapporto tra attività istituzionale e corrispon- comma 13, anche al fine dell’esercizio dell’a- dente attività libero professionale e al fine an- zione disciplinare e di responsabilità contabi- che di concorrere alla riduzione progressiva le nei confronti dei soggetti ai quali sia im- delle liste d’attesa, l’attività libero professio- putabile la mancata erogazione della presta- nale non può comportare, per ciascun dipen- zione nei confronti dell’assistito. dente, un volume di prestazione superiore a 43 Appendice documenti 44 quello assicurato per i compiti istituzionali". dell’attività l’azienda valuta l’apporto dato • DPCM 27 marzo 2000 Atto di indirizzo dal singolo dirigente all’attività istituziona- e coordinamento concernente l’attività le e le concrete possibilità di incidere sui libero-professionale intramuraria del tempi d’attesa. personale della dirigenza sanitaria del Al fine di ridurre le liste d’attesa, oltre che la Servizio sanitario nazionale partecipazione ai proventi ai sensi dell’artico- (Gazzetta Ufficiale 26 maggio 2000, n. 121). lo 12, i contratti aziendali prevedono specifi- Articolo 10 - Riduzione delle liste d’attesa ci incentivi di carattere economico per il per- 1.Al fine di assicurare che l’attività libero-pro- sonale di supporto. fessionale comporti la riduzione delle liste d’attesa per l’attività istituzionale delle singole spe- • Accordo 25 ottobre 2001 Accordo tra il cialità, anche in attuazione delle disposizioni Ministro della salute, le Regioni e le Pro- regionale di cui all’articolo 3, comma 12, del vince Autonome sul documento di linee- decreto legislativo 29 aprile 1998 n. 124, il di- guida sul sistema di emergenza sanitaria rettore generale concorda con i singoli diri- concernente: «Triage intraospedaliero (va- gente e con le equipe i volumi di attività isti- lutazione gravità all’ingresso) e chirurgia tuzionale che devono essere comunque assi- della mano e microchirurgia nel sistema curati in relazione ai volumi di attività libero dell’emergenza - urgenza sanitaria». professionale con particolare riferimento alle (Gazzetta Ufficiale 7 dicembre 2001, n. 285). prestazioni non differibili in ragione della gravità e complessità della patologia. Allegato - Linee guida sul «TRIAGE» in- 2. Per la progressiva riduzione delle liste d’at- traospedaliero per gli utenti che acce- tesa, il direttore generale, avvalendosi del col- dono direttamente in pronto soccorso. legio di direzione: I codici di criticità, in analogia con i criteri de- a) programma e verifica le liste d’attesa con l’o- finiti D.M. 15 maggio 1992 del Ministero del- biettivo di pervenire a soluzioni organizza- la sanità articolati in quattro categorie ed iden- tive, tecnologiche e strutturali che ne con- tificati con colore sono: sentano la riduzione, codice rosso: molto critico, priorità massima pa- b) assume le necessarie iniziative per la razionalizzazione della domanda, c) assume interventi diretti ad aumentare i tem- zienti con compromissione delle funzioni vitali, accesso immediato alle cure; codice giallo: mediamente critico, priorità inter- pi di utilizzo di apparecchiature e ad incre- media; mentare la capacità di offerta dell’azienda. codice verde: poco critico, priorità bassa, presta- 3. L’attività professionale di cui all’articolo 8 zioni differibili; resa per conto dell’azienda nelle strutture codice bianco: non critico, pazienti non urgenti; aziendali, se svolta in regime libero-professio- gestione dell’attesa: per la rivalutazione delle nale, deve essere finalizzata alla riduzione dei condizioni dei pazienti che possono mutare tempi di attesa. durante l’attesa. A tali fini nell’autorizzare lo svolgimento Per poter assicurare un livello qualitativo ade- Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale guato occorre prevedere la verifica periodica ficativo contenimento delle liste d’attesa, di ade- della congruità dei codici assegnati. guate iniziative, senza maggiori oneri a carico • “Accordo tra il Governo, le Regioni e le del bilancio dello Stato, dirette a favorire lo Province Autonome di Trento e Bolzano, svolgimento, presso gli ospedali pubblici, degli sulle modalità di accesso alle prestazioni accertamenti diagnostici in maniera continua- diagnostiche e terapeutiche ed indirizzi tiva, con l’obiettivo finale della copertura del applicativi sulle liste d’attesa” approvato servizio nei sette giorni della settimana, in ar- dalla Conferenza Stato-Regioni nella se- monia con quanto previsto dall’accordo tra il duta del 14 febbraio 2002 (repertorio at- Ministro della salute, le Regioni e le Province ti n. 1386). (Da considerare nella sua Autonome di Trento e di Bolzano del 14 feb- interezza). braio 2002, sulle modalità di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e indiriz- • “Accordo tra il Governo, le Regioni, e zi applicativi sulle liste d’attesa. le Province Autonome di Trento e di Bol- A tale fine, la flessibilità organizzativa e gli isti- zano, sul documento di indicazioni per tuti contrattuali della turnazione del lavoro l’attuazione del punto a) dell’accordo del straordinario e della pronta disponibilità, po- 14 febbraio 2002” approvato dalla Con- tranno essere utilizzati, unitamente al recupe- ferenza Stato-Regioni nella seduta dell’11 ro di risorse attualmente utilizzate per finalità luglio del 2002 (repertorio atti n. 1488). non prioritarie, per ampliare notevolmente l’of- (Da considerare nella sua interezza). ferta dei servizi, con diminuzione delle giornate complessive di degenza.Annualmente le • DPCM 16 Aprile 2002: “Linee guida sui regioni predispongono una relazione, da inviare criteri di priorità per l’accesso alle pre- al Parlamento, circa l’attuazione dei presenti stazioni diagnostiche e terapeutiche e adempimenti e i risultati raggiunti”. sui tempi massimi di attesa” (Gazzetta Ufficiale 27 maggio 2002, n. 122). (Da considerare nella sua interezza). • D.P.R. 23 maggio 2003 “Approvazione del Piano sanitario nazionale 2003-2005” (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale • Legge 27 dicembre 2002, n. 289 Dispo- 18 giugno 2003, n. 139) sizioni per la formazione del bilancio Progetto 2.1.Attuare, monitorare ed aggiorna- annuale e pluriennale dello Stato (legge re l’accordo sui livelli essenziali ed appropriati finanziaria 2003). di assistenza e ridurre le liste d’attesa (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale 31 dicembre 2002, n. 305) ….Nell’ambito dell’accordo sui LEA, partico- Articolo 52, comma 4, lettera c) lare importanza riveste la questione della cor- c) Tra gli adempimenti cui sono tenute le Re- retta gestione degli accessi e delle attese per le gioni per l’accesso agli ulteriori finanziamenti prestazioni sanitarie, sottolineata più volte an- è previsto:“l’attuazione nel proprio territorio, che dal Presidente della Repubblica, e anch’essa nella prospettiva dell’eliminazione o del signi- obiettivo di primaria importanza per il cittadi- 45 Appendice documenti 46 no: il tempo di attesa rappresenta, da un lato, la anche sulla base delle indicazioni presenti prima risposta che egli riceve dal sistema e, dal- nell’Accordo Stato Regioni 11 luglio 2002. l’altro, il fondamentale principio di tutela dei • Decreto Legge 30 settembre 2003 n. 269 diritti in tema di accesso alle cure e di egua- “Disposizioni urgenti per favorire lo svi- glianza nell’ambito del Servizio Sanitario. luppo e per la correzione dell’anda- Il diritto all’accesso alle prestazioni diagnosti- mento dei conti pubblici”, convertito in che e terapeutiche, in conseguenza di richie- legge, con modificazioni, dalla Legge 24 ste appropriate, deve essere messo in relazio- novembre 2003, n. 326. ne, per i tempi e per i modi, con una ragio- (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale nevole valutazione della prestazione richiesta 25 novembre 2003, n. 274) e della sua urgenza. … Art. 50. Disposizioni in materia di monitoraggio Gli obiettivi strategici della spesa nel settore sanitario e di appropriatez- - disporre di un consolidato sistema di mo- za delle prescrizioni sanitarie. nitoraggio dei Livelli Essenziali di Assi- 1. Per potenziare il monitoraggio della spesa stenza, tramite indicatori che operino in pubblica nel settore sanitario e delle iniziative modo esaustivo a tutti e tre i livelli di ve- per la realizzazione di misure di appropriatez- rifica (ospedaliero, territoriale e ambiente za delle prescrizioni, nonché per l’attribuzio- di lavoro), grazie anche all’utilizzo dei dati ne e la verifica del budget di distretto, di far- elaborati dal Nuovo Sistema Informativo macovigilanza e sorveglianza epidemiologica, Sanitario; il Ministero dell’economia e delle finanze, con - rendere pubblici i valori monitorati dei decreto adottato di concerto con il Ministero tempi di attesa, garantendo il raggiungi- della salute e con la Presidenza del Consiglio mento del livello previsto; dei Ministri-Dipartimento per l’innovazione e - costruire indicatori di appropriatezza a li- le tecnologie, definisce i parametri della Tesse- vello del territorio che siano centrati sul ra sanitaria (TS); il Ministero dell’economia e paziente e non sulle prestazioni, come delle finanze cura la generazione e la progres- avviene oggi; siva consegna della TS, a partire dal 1° gennaio - diffondere i modelli gestionali delle Re- 2004, a tutti i soggetti già titolari di codice fi- gioni e delle Aziende Sanitarie in grado di scale nonché ai soggetti che fanno richiesta di erogare i Livelli Essenziali di Assistenza con attribuzione del codice fiscale ovvero ai quali un corretto bilanciamento tra i costi e la lo stesso è attribuito d’ufficio. La TS reca in ogni qualità (bench-marking a livello regionale caso il codice fiscale del titolare, anche in co- ed aziendale); dice a barre nonché in banda magnetica, qua- - promuovere i migliori protocolli di appro- le unico requisito necessario per l’accesso alle priatezza che verranno via via sperimenta- prestazioni a carico del Servizio sanitario na- ti e validati ai diversi livelli di assistenza; zionale (SSN). - attivare tutte le possibili azioni capaci di ga- 1-bis. Il Ministero dell’economia e delle finan- rantire ai cittadini tempi di attesa appro- ze cura la generazione e la consegna della tes- priati alla loro obiettiva esigenza di salute, sera sanitaria a tutti i soggetti destinatari, indi- Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale cati al comma 1, entro il 31 marzo 2006. ne della priorità della prestazioni avviene bif- 2. Il Ministero dell’economia e delle finanze, fando una sola delle quattro caselle presenti, di concerto con il Ministero della salute, entro con la seguente modalità: il 15 dicembre 2003 approva i modelli di ri- - «U» per urgente, da eseguire nel più breve cettari medici standardizzati e di ricetta medi- tempo possibile; ca a lettura ottica, ne cura la successiva stampa - «B» per breve, da eseguire entro 10 giorni; e distribuzione alle aziende sanitarie locali, al- - «D» per differita, da eseguire: le aziende ospedaliere e, ove autorizzati dalle - entro 30 giorni per le visite, regioni, agli istituti di ricovero e cura a carat- - entro 60 giorni per gli accertamenti tere scientifico ed ai policlinici universitari, che specialistici; provvedono ad effettuarne la consegna individuale a tutti i medici del SSN abilitati dalla re- - «P» per programmata, da eseguire entro 180 giorni. gione ad effettuare prescrizioni, da tale mo- Inoltre l’allegato 8 indica, tra gli ele- mento responsabili della relativa custodia. I mo- menti che devono essere contenuti nel- delli equivalgono a stampati per il fabbisogno la ricetta medica a lettura ottica, anche delle amministrazioni dello Stato. il seguente: …omissis… - 8.6 (sulla RICETTA SSN - Servizio Sanitario Nazionale) - Punto 26: Prio- • Decreto Ministeriale 18 maggio 2004 “Applicazione delle disposizioni di cui rità di richiesta della prestazione da parte del medico prescrittore. al comma 2 dell’art. 50 del D.L. 30 set- - 8.22 (sulla RICETTA SASN - Servi- tembre 2003, n. 269, convertito, con mo- zio Assistenza Sanitaria Naviganti) - dificazioni, dalla L. 24 novembre 2003, Punto 26: Priorità di richiesta della presta- n. 326, concernente la definizione dei zione da parte del medico prescrittore. modelli di ricettari medici standardizzati e di ricetta medica a lettura ottica” • Legge 30 dicembre 2004, n. 311, "Dis- Emanato dal Ministero dell’economia e delle posizioni per la formazione del bilancio finanze. annuale e pluriennale dello Stato (legge (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale finanziaria 2005)", 25 ottobre 2004, n. 251). (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale Allegato 1 - Disciplinare tecnico della 31 dicembre 2004, n. 306) ricetta SSN e SASN Articolo 1, commi 164 e 169 … 3.1.4.8 Priorità della prescrizione 164. Il potere di accesso del Ministro della sa- L’avvio, nelle singole regioni, della compila- lute presso le aziende unità sanitarie locali e le zione di questa area è subordinato alla defini- aziende ospedaliere …è esteso a tutti gli Isti- zione di modalità stabilite attraverso accordi lo- tuti di ricovero e cura a carattere scientifico, cali tra le regioni e le associazioni rappresenta- anche se trasformati in fondazioni, ai policlini- tive dei medici di famiglia, anche nell’ambito ci universitari e alle aziende ospedaliere uni- della contrattazione decentrata. La segnalazio- versitarie ed è integrato con la potestà di veri- 47 Appendice documenti fica dell’effettiva erogazione, secondo criteri di applicazione gli standard sono fissati entro il efficienza ed appropriatezza, dei livelli essen- 30 giugno 2005. ziali di assistenza … compresa la verifica dei 48 • Legge 23 dicembre 2005 n. 266 “Dispo- relativi tempi di attesa. sizioni per la formazione del bilancio 169. Al fine di garantire che l’obiettivo del annuale e pluriennale dello Stato (legge raggiungimento dell’equilibrio economico finanziaria 2006)”. finanziario da parte delle regioni sia conse- (Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale guito nel rispetto della garanzia della tute- 29 dicembre 2005, n. 302) la della salute, ferma restando la disciplina Articolo 1, commi 279-284, 288, 289, 309. dettata dall’articolo 54 della legge 27 di- 279. Lo Stato, in deroga a quanto stabilito dal- cembre 2002, n. 289, per le prestazioni già l’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 18 set- definite dal decreto del Presidente del Con- tembre 2001, n. 347, convertito, con modifica- siglio dei ministri 29 novembre 2001, pub- zioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, blicato nel supplemento ordinario alla Gaz- concorre al ripiano dei disavanzi del Servizio zetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e sanitario nazionale per gli anni 2002, 2003 e successive modificazioni, anche al fine di 2004.A tal fine è autorizzata, a titolo di rego- garantire che le modalità di erogazione del- lazione debitoria, la spesa di 2.000 milioni di le stesse siano uniformi sul territorio na- euro per l’anno 2006. zionale, coerentemente con le risorse pro- L’erogazione del suddetto importo da parte del- grammate per il Servizio sanitario naziona- lo Stato è subordinata all’adozione, da parte del- le, con regolamento adottato ai sensi del- le regioni, dei provvedimenti di copertura del l’articolo 17, comma 3, della legge 23 ago- residuo disavanzo posto a loro carico per i me- sto 1988, n. 400, di concerto con il Mini- desimi anni. stro dell’economia e delle finanze, dal Mi- 280. L’accesso al concorso di cui al comma nistro della salute, che si avvale della com- 279, da ripartire tra tutte le regioni sulla base missione di cui all’articolo 4-bis, comma 10, del numero dei residenti, con decreto del Mi- del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, con- nistro della salute di concerto con il Ministro vertito, con modificazioni, dalla legge 15 dell’economia e delle finanze, di intesa con la giugno 2002, n. 112, sono fissati gli standard Conferenza permanente per i rapporti tra lo qualitativi, strutturali, tecnologici, di pro- Stato, le Regioni e le Province Autonome di cesso e possibilmente di esito, e quantitati- Trento e di Bolzano, è subordinato all’espres- vi di cui ai livelli essenziali di assistenza, sen- sione, entro il termine del 31 marzo 2006, da tita la Conferenza permanente per i rapporti parte della Conferenza unificata di cui all’arti- tra lo Stato, le Regioni e le Province Auto- colo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, nome di Trento e di Bolzano. n. 281, dell’intesa sullo schema di Piano sani- Con la medesima procedura sono individuati tario nazionale 2006-2008, nonché, entro il le tipologie di assistenza e i servizi, relativi medesimo termine, alla stipula di una intesa tra alle aree di offerta individuate dal vigente Stato e regioni, ai sensi dell’articolo 8, comma Piano sanitario nazionale. In fase di prima 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, che pre- Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale veda la realizzazione da parte delle regioni de- vuti come partecipazione alla spesa in base gli interventi previsti dal Piano nazionale di alla normativa vigente; contenimento dei tempi di attesa, da allegare d) la determinazione della quota minima del- alla medesima intesa e che contempli: le risorse di cui all’articolo 1, comma 34, a) l’elenco di prestazioni diagnostiche, terapeu- della legge 23 dicembre 1996, n. 662, da tiche e riabilitative di assistenza specialistica vincolare alla realizzazione di specifici pro- ambulatoriale e di assistenza ospedaliera, di getti regionali ai sensi dell’articolo 1, com- cui al decreto del Presidente del Consiglio ma 34-bis, della medesima legge, per il per- dei ministri del 29 novembre 2001, pubbli- seguimento dell’obiettivo del Piano nazio- cato nel supplemento ordinario alla Gazzet- nale di contenimento dei tempi di attesa, ta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e suc- ivi compresa la realizzazione da parte del- cessive modificazioni, per le quali sono fissa- le regioni del Centro unico di prenotazio- ti nel termine di novanta giorni dalla stipu- ne (CUP), che opera in collegamento con la dell’intesa, nel rispetto della normativa re- gli ambulatori dei medici di medicina ge- gionale in materia, i tempi massimi di attesa nerale, i pediatri di libera scelta e le altre da parte delle singole regioni; strutture del territorio, utilizzando in via b) la previsione che, in caso di mancata fissazione da parte delle regioni dei tempi di at- prioritaria i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta; tesa di cui alla lettera a), nelle regioni inte- e) l’attivazione nel Nuovo sistema informati- ressate si applicano direttamente i parametri vo sanitario (NSIS) di uno specifico flusso temporali determinati, entro novanta giorni informativo per il monitoraggio delle liste dalla stipula dell’intesa, in sede di fissazione d’attesa, che costituisca obbligo informativo degli standard di cui all’articolo 1, comma ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della cita- 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311; ta intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005; c) fermo restando il principio di libera scelta f) la previsione che, a certificare la realizzazio- da parte del cittadino, il recepimento, da par- ne degli interventi in attuazione del Piano te delle unità sanitarie locali, dei tempi mas- nazionale di contenimento dei tempi di at- simi di attesa, in attuazione della normativa tesa, provveda il Comitato permanente per la regionale in materia, nonchè in coerenza verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di con i parametri temporali determinati in se- assistenza (LEA), di cui all’articolo 9 della ci- de di fissazione degli standard di cui all’ar- tata intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005. ticolo 1, comma 169, della legge 30 dicem- 281. L’accesso al concorso di cui al comma 279 bre 2004, n. 311, per le prestazioni di cui al- è altresì subordinato, per le regioni che nel pe- l’elenco previsto dalla lettera a), con l’indi- riodo 2001-2005 abbiano fatto registrare, in cazione delle strutture pubbliche e private base ai dati risultanti dal Tavolo tecnico di ve- accreditate presso le quali tali tempi sono as- rifica degli adempimenti regionali, un disavan- sicurati nonchè delle misure previste in ca- zo medio pari o superiore al 5 per cento, ov- so di superamento dei tempi stabiliti, senza vero che abbiano fatto registrare nell’anno 2005 oneri a carico degli assistiti, se non quelli do- un incremento del disavanzo rispetto all’anno 49 Appendice documenti 50 2001 pari o superiore al 200 per cento, alla sti- propriatezza delle prescrizioni delle medesime pula di un apposito accordo tra la regione in- prestazioni, nonché di promozione di analoghi teressata e i Ministri della salute e dell’econo- organismi a livello regionale e aziendale. mia e delle finanze, ovvero all’integrazione di Con detto decreto del Ministro della salute è accordi già sottoscritti ai sensi dell’articolo 1, fissata la composizione della Commissione, che comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. comprende la partecipazione di esperti in me- 311, per l’adeguamento alle indicazioni del Pia- dicina generale, assistenza specialistica ambula- no sanitario nazionale 2006-2008 e il perse- toriale e ospedaliera, di rappresentanti del Mi- guimento dell’equilibrio economico nel ri- nistero della salute, di rappresentanti designati spetto dei livelli essenziali di assistenza. dalla Conferenza permanente per i rapporti tra 282. Alle aziende sanitarie ed ospedaliere è vie- lo Stato, le Regioni e le Province Autonome tato sospendere le attività di prenotazione delle di Trento e di Bolzano e di un rappresentante prestazioni di cui al citato decreto del Presiden- del Consiglio nazionale dei consumatori e de- te del Consiglio dei ministri del 29 novembre gli utenti. Le linee-guida sono adottate con de- 2001. Le regioni e le province autonome di creto del Ministro della salute, d’intesa con la Trento e di Bolzano adottano, sentite le associa- Conferenza permanente per i rapporti tra lo zioni a difesa dei consumatori e degli utenti, Stato, le regioni e le province autonome di operanti sul proprio territorio e presenti nell’e- Trento e di Bolzano, entro centoventi giorni lenco previsto dall’articolo 137 del codice del dalla costituzione della Commissione. consumo, di cui al decreto legislativo 6 settem- Alla Commissione è altresì affidato il compito bre 2005, n. 206, disposizioni per regolare i ca- di fissare i criteri per la determinazione delle si in cui la sospensione dell’erogazione delle pre- sanzioni amministrative previste dal comma stazioni è legata a motivi tecnici, informando 284.Ai componenti della Commissione spet- successivamente, con cadenza semestrale, il Mi- ta il solo trattamento di missione.A tal fine è nistero della salute secondo quanto disposto dal autorizzata la spesa annua di 100.000 euro a decreto del Presidente del Consiglio dei mini- decorrere dall’anno 2006. stri del 16 aprile 2002, pubblicato nella Gazzet- 284. Ai soggetti responsabili delle violazioni ta Ufficiale n. 122 del 27 maggio 2002. al divieto di cui al comma 282 è applicata la 283. Con decreto del Ministro della salute, en- sanzione amministrativa da un minimo di tro centoventi giorni dalla data di entrata in vi- 1.000 euro ad un massimo di 6.000 euro. Ai gore della presente legge, è istituita la Com- soggetti responsabili delle violazioni all’ob- missione nazionale sull’appropriatezza delle pre- bligo di cui all’articolo 3, comma 8, della leg- scrizioni, cui sono affidati compiti di promo- ge 23 dicembre 1994, n. 724, è applicata la zione di iniziative formative e di informazione sanzione amministrativa da un minimo di per il personale medico e per i soggetti utenti 5.000 euro ad un massimo di 20.000 euro. del Servizio sanitario, di monitoraggio, studio e Spetta alle Regioni e alle Province Autono- predisposizione di linee-guida per la fissazione me di Trento e di Bolzano l’applicazione del- di criteri di priorità di appropriatezza delle pre- le sanzioni di cui al presente comma, secon- stazioni, di forme idonee di controllo dell’ap- do i criteri fissati dalla Commissione prevista Principali riferimenti sui tempi d’attesa nella normativa nazionale dal comma 283. e strutture pubbliche o private, anche non na- 288. Presso il Ministero della salute, al fine di zionali, operanti nel campo della valutazione verificare che i finanziamenti siano effettiva- degli interventi sanitari, nonché di esperti nel mente tradotti in servizi per i cittadini, se- numero massimo di 20 unità. Per la copertu- condo criteri di efficienza ed appropriatezza, ra dei relativi oneri è autorizzata la spesa di è realizzato un Sistema nazionale di verifica 10 milioni di euro per ciascuno degli anni e controllo sull’assistenza sanitaria (SiVeAS), 2006, 2007 e 2008. che si avvale delle funzioni svolte dal Nucleo 308. Per consentire all’ASSR di far fronte, di supporto per l’analisi delle disfunzioni e la tempestivamente e compiutamente, ai com- revisione organizzativa (SAR), di cui all’arti- piti previsti dai commi 280 e 282 in materia colo 2 del decreto-legge 29 agosto 1984, n. di liste d’attesa, e in particolare per l’attività 528, convertito, con modificazioni, dalla leg- di supporto al Ministero della salute nel mo- ge 31 ottobre 1984, n. 733, e all’articolo 4 nitoraggio dei tempi di attesa, nonché ai com- della legge 1° febbraio 1989, n. 37, ed a cui piti fissati dall’articolo 1, comma 180, della sono ricondotte le attività di cui all’articolo legge 30 dicembre 2004, n. 311, e dalla citata 1, comma 172, della legge 30 dicembre 2004, intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005, il Mi- n. 311, del sistema di garanzia di cui all’arti- nistro della salute può disporre presso l’A- colo 9 del decreto legislativo 18 febbraio genzia medesima, su richiesta della stessa, il 2000, n. 56, del sistema di monitoraggio con- distacco fino a 10 unità di personale di ruolo figurato dall’articolo 87 della legge 23 di- del Ministero della salute, senza ulteriori one- cembre 2000, n. 388, e successive modifica- ri a carico del bilancio dello Stato. Il pro- zioni, dell’Agenzia per i servizi sanitari re- gramma annuale di attività dell’Agenzia pre- gionali, nonché del Comitato di cui all’arti- vede, negli anni 2006, 2007 e 2008, uno spe- colo 9 della citata intesa Stato-regioni del 23 cifico piano di lavoro per la realizzazione dei marzo 2005. compiti di cui al presente comma, senza ulte- Con decreto del Ministro della salute, di con- riori oneri a carico del bilancio dello Stato. certo con il Ministro dell’economia e delle 309. Al fine di assicurare, con carattere di con- finanze, d’intesa con la Conferenza perma- tinuità, la realizzazione del programma di at- nente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e tività, connesso allo specifico piano di lavoro le province autonome di Trento e di Bolza- finalizzato allo svolgimento dei compiti per no, da emanare entro il 31 marzo 2006, sono la riduzione delle liste d’attesa, agli organi del- definite le modalità di attuazione del SiVeAS. l’Agenzia, di cui all’articolo 2 del decreto le- 289. Per le finalità di cui al comma 288, il gislativo 31 marzo 1998, n. 115, e successive Ministero della salute può avvalersi, anche tra- modificazioni, non si applica, limitatamente mite specifiche convenzioni, della collabora- agli anni 2006, 2007 e 2008, l’articolo 6, com- zione di istituti di ricerca, società scientifiche ma 1, della legge 15 luglio 2002, n. 145. 51 Appendice documenti Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 52 Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008, di cui all’articolo 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005, n.266. Intesa ai sensi dell’articolo 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n.131. LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO VISTO l’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003 n. 131, il quale prevede, tra l’altro, che il Governo può promuovere la stipula di intese in sede di Conferenza Stato-Regioni, dirette a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni; VISTO l’articolo 1, comma 172, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, il quale prevede che il potere di accesso del Ministero della salute ai sensi delle norme vigenti è esteso alla potestà di verifica, presso le aziende unità sanitarie locali e aziende ospedaliere, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, anche se trasformati in fondazioni, i policlinici universitari e le aziende ospedaliere universitarie, dell’effettiva erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza compresa la verifica dei relativi tempi d’attesa; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001, pubblicato sul S.O. n. 26 alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002 che definisce i livelli essenziali di assistenza da garantire a tutti gli assistiti del Servizio sanitario nazionale; VISTI gli articoli 34 e 34-bis della legge 23 dicembre 1996, n. 662,“Misure di razionalizzazione della finanza pubblica”, e successive modificazioni, che prevedono il finanziamento, con quote vincolate delle risorse destinate al Servizio sanitario nazionale, di progetti regionali per il perseguimento degli obbiettivi di ca- Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 rattere prioritario e di rilievo nazionale indicati nella seduta del 23 marzo 2005, in attuazione del- nel Piano sanitario nazionale; l’articolo 1, comma 173 della legge 30 dicembre CONSIDERATO che il criterio dell’appro- 2004, n.311, (repertorio atti n. 2271), pubblicata priatezza e quindi anche l’erogazione delle pre- nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficia- stazioni entro tempi appropriati alle necessità di le n.105 del 7 maggio 2005; cura degli assistiti rappresenta una componente strutturale dei livelli essenziali di assistenza; VISTO l’articolo 1, comma 279 della legge 23dicembre 2005, n.266, il quale stabilisce che lo VISTO l’accordo sancito dalla Conferenza Sta- Stato, in deroga a quanto stabilito dall’articolo 4, to-Regioni nella seduta del 14 febbraio 2002 con comma 3, del decreto-legge 18 settembre 2001, il quale Governo e Regioni hanno convenuto sui n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge criteri di priorità per l’accesso alle prestazioni dia- 16 novembre 2001, n. 405, concorre al ripiano dei gnostiche e terapeutiche e sui tempi massimi di disavanzi del Servizio sanitario nazionale per gli attesa, integrando i livelli essenziali di assistenza anni 2002, 2003 e 2004 e, a tal fine è autorizzata, sanitaria già definiti con d.P.C.M. del 29 novem- a titolo di regolazione debitoria, la spesa di 2.000 bre 2001 con apposite linee-guida, di cui alla let- milioni di euro per l’anno 2006 ; tera b) del suddetto accordo; VISTO l’articolo 1, comma 280 della legge VISTO il D.P.C.M. 16 aprile 2002 recante Li- 23 dicembre 2005, n.266, il quale subordina l’ac- nee guida sui criteri di priorità per l’accesso alle cesso al concorso delle somme di cui al suddetto prestazioni diagnostiche e terapeutiche e sui tem- comma 279, tra gli altri alla stipula di una intesa pi massimi di attesa, allegato 5 al DPCM 29 no- tra Stato e regioni, ai sensi dell’articolo 8, comma vembre 2001; 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, che preveda VISTO l’accordo sancito dalla Conferenza Sta- la realizzazione da parte delle regioni degli inter- to-Regioni nella seduta dell’11 luglio 2002 con venti previsti dal Piano nazionale di contenimento il quale Governo e Regioni hanno convenuto sul dei tempi di attesa, da allegare alla medesima in- documento di indicazioni per l’attuazione del- tesa e che contempli: l’accordo del 14 febbraio 2002 sulle modalità di a) l’elenco di prestazioni diagnostiche, terapeu- accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeuti- tiche e riabilitative di assistenza specialistica che e indirizzi applicativi sulle liste d’attesa; ambulatoriale e di assistenza ospedaliera, di VISTO l’articolo 1, comma 173, della legge cui al decreto del Presidente del Consiglio 30 dicembre 2004, n. 311, il quale dispone, che dei ministri del 29 novembre 2001, pubbli- l’accesso al finanziamento integrativo a carico del- cato nel supplemento ordinario alla Gazzet- lo Stato, di cui al comma 164 del medesimo arti- ta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e suc- colo 1, è subordinato alla stipula di una specifica cessive modificazioni, per le quali sono fissa- intesa, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della leg- ti nel termine di novanta giorni dalla stipu- ge 5 giugno 2003, n.131, che contempli, per il ri- la dell’intesa, nel rispetto della normativa re- spetto degli obiettivi di finanza pubblica, ai fini gionale in materia, i tempi massimi di attesa del contenimento della dinamica dei costi, speci- da parte delle singole regioni; fici adempimenti; VISTA l’intesa sancita da questa Conferenza b) la previsione che, in caso di mancata fissazione da parte delle regioni dei tempi di 53 Appendice documenti attesa di cui alla lettera a), nelle regioni in- 54 ed i pediatri di libera scelta; teressate si applicano direttamente i para- e) l’attivazione nel Nuovo sistema informativo metri temporali determinati, entro novan- sanitario (NSIS) di uno specifico flusso in- ta giorni dalla stipula dell’intesa, in sede di formativo per il monitoraggio delle liste d’at- fissazione degli standard di cui all’articolo tesa, che costituisca obbligo informativo ai 1, comma 169, della legge 30 dicembre sensi dell’articolo 3, comma 6, della citata 2004, n. 311; intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005; c) fermo restando il principio di libera scelta f) la previsione che, a certificare la realizza- da parte del cittadino, il recepimento, da zione degli interventi in attuazione del Pia- parte delle unità sanitarie locali, dei tempi no nazionale di contenimento dei tempi di massimi di attesa, in attuazione della nor- attesa, provveda il Comitato permanente mativa regionale in materia, nonché in co- per la verifica dell’erogazione dei livelli es- erenza con i parametri temporali determi- senziali di assistenza (LEA), di cui all’arti- nati in sede di fissazione degli standard di colo 9 della citata intesa Stato-Regioni del cui all’articolo 1, comma 169, della legge 23 marzo 2005; 30 dicembre 2004, n. 311, per le prestazio- VISTO l’articolo 1, comma 282 della suddet- ni di cui all’elenco previsto dalla lettera a), ta legge n.266/2005 che, nel quadro degli inter- con l’indicazione delle strutture pubbliche venti per il contenimento dei tempi di attesa a ga- e private accreditate presso le quali tali tem- ranzia della tutela della salute dei cittadini ha sta- pi sono assicurati nonché delle misure pre- bilito il divieto di sospendere le attività di preno- viste in caso di superamento dei tempi sta- tazione delle prestazioni disponendo che le Re- biliti, senza oneri a carico degli assistiti, se gioni sono tenute ad adottare misure nel caso in non quelli dovuti come partecipazione al- cui la sospensione dell’erogazione sia legata a mo- la spesa in base alla normativa vigente; tivi tecnici dandone informazione periodica al d) la determinazione della quota minima del- Ministero della salute; le risorse di cui all’articolo 1, comma 34, VISTO l’articolo 1, comma 283 della legge della legge 23 dicembre 1996, n. 662, da 23 dicembre 2005, n.266, che prevede l’istitu- vincolare alla realizzazione di specifici pro- zione della Commissione nazionale sull’appro- getti regionali ai sensi dell’articolo 1, com- priatezza delle prescrizioni, cui sono affidati com- ma 34-bis, della medesima legge, per il per- piti di promozione di iniziative formative e di seguimento dell’obiettivo del Piano sani- informazione per il personale medico e per i sog- tario nazionale di riduzione delle liste d’at- getti utenti del Servizio sanitario, di monitorag- tesa, ivi compresa la realizzazione da parte gio, studio e predisposizione di linee-guida per delle regioni del Centro unico di prenota- la fissazione di criteri di priorità di appropria- zione (CUP), che opera in collegamento tezza delle prestazioni, di forme idonee di con- con gli ambulatori dei medici di medicina trollo dell’appropriatezza delle prescrizioni del- generale, i pediatri di libera scelta e le altre le medesime prestazioni, nonché di promozio- strutture del territorio, utilizzando in via ne di analoghi organismi a livello regionale e prioritaria i medici di medicina generale aziendale; che ha altresì affidato alla suddetta Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 Commissione il compito di fissare i criteri per Ministero della salute del Comitato paritetico la determinazione delle sanzioni amministrative permanente per la verifica dell’erogazione dei previste dal successivo comma 284; Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di VISTO l’articolo 1, comma 284 della citata appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle legge n.266/2005 che ha stabilito le sanzioni am- risorse e per la verifica della congruità tra i pre- ministrative, da applicarsi da parte delle Regio- detti livelli e le risorse messe a disposizione; ni e province autonome, sulla base dei criteri fis- CONSIDERATO infine che l’anzidetta in- sati dalla anzidetta Commissione nazionale ai re- tesa Stato Regioni, all’articolo 12, ai fini della sponsabili del divieto stabilito dal comma 282 verifica degli adempimenti per le finalità di quan- del medesimo articolo 1 di “agende chiuse”, to disposto dall’articolo 1, comma 184, lettera c) nonché delle violazioni dell’obbligo di cui al- della legge 30 dicembre 2004, n.311, prevede l’i- l’articolo 3, comma 8 della legge 23 dicembre stituzione presso il Ministero dell’economia e 1994, n.724, delle aziende sanitarie locali, dei delle finanze – Dipartimento della Ragioneria presidi ospedalieri delle aziende ospedaliere di generale dello Stato, del Tavolo tecnico per la ve- tenere il registro delle prestazioni specialistiche rifica degli adempimenti, che si avvale delle ri- ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di la- sultanze del Comitato di cui all’articolo 9 della boratorio e dei ricoveri ospedalieri; presente intesa, per gli aspetti relativi agli adem- CONSIDERATO che la soprarichiamata pimenti riportati nell’Allegato 1, al Punto 2- let- intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005 all’arti- tere c), e), f), g), h), e agli adempimenti derivan- colo 1 prevede che, per il triennio 2005 – 2007, ti dagli articoli 3, 4 e 10 della stessa intesa; le Regioni e le Province autonome assolvono VISTA la proposta di Piano nazionale di con- agli adempimenti previsti dalla normativa vigente tenimento dei tempi di attesa per il triennio riportati nell’Allegato 1 e agli altri adempimen- 2006-2008,, tenuto conto della interrelazione ti previsti dalla stessa intesa, tra cui è espressa- del medesimo in coerenza con gli obiettivi del- mente previsto il richiamo all’articolo 52, com- lo schema di Piano sanitario Nazionale 2006- ma 4, lettera c), della legge 27 dicembre 2002, 2008, predisposto dal Ministero della salute ; n. 289, che prevede iniziative in materia di liste SANCISCE INTESA d’attesa, nella prospettiva dell’eliminazione o del tra il Governo, le Regioni e le Province au- significativo contenimento; tonome di Trento e di Bolzano sul Piano Na- CONSIDERATO inoltre che la soprari- zionale di contenimento dei tempi di attesa per chiamata intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005 il triennio 2006-2008 che è parte integrante del- all’articolo 9 ha previsto l’istituzione presso il la presente intesa. 55 Appendice documenti ALLEGATO sia quelli operanti sul versante prescrittivo sia quelli di tutela del cittadino. PIANO NAZIONALE DI CONTENI- L’obiettivo deve essere infatti quello di pro- MENTO DELLE liste d’attesa PER IL muovere la capacità del SSN, sia a livello centra- TRIENNIO 2006-2008 le che periferico, di intercettare il reale bisogno di prestazioni, per garantire risposte adeguate al 1. INTRODUZIONE 56 perseguimento degli obiettivi di salute, e di con- Il fenomeno delle liste d’attesa è presente in seguire il risultato di far coincidere la domanda tutti gli Stati dove insiste un servizio sanitario che di prestazioni con il bisogno individuato. Il rag- offra un livello di assistenza avanzato, qualunque giungimento di tale obiettivo consentirà di eli- sia il modello organizzativo adottato e per il pe- minare l’eccesso di domanda inappropriata e, al culiare impatto che riveste sia sull’organizzazione contempo, di erogare tutte le prestazioni indi- del Servizio Sanitario Nazionale da un lato, che spensabili per la garanzia dei livelli essenziali di as- sul diritto dei cittadini all’erogazione delle pre- sistenza. stazioni di cui ai Livelli Essenziali di Assistenza La soluzione del problema non può essere me- dall’altro, deve quindi costituire oggetto di un im- ramente quantitativa sul versante dell’organizza- pegno comune del Governo e delle Regioni nel zione dell’offerta e dei volumi della produzione, governo del sistema sanitario attraverso la realiz- ma deve coniugare il diritto del cittadino con ade- zazione di un Piano Nazionale. guate strategie di governo della domanda che ten- La complessità del problema infatti, sia per l’impatto organizzativo sul sistema sanitario naziona- ga conto della applicazione di rigorosi criteri sia di appropriatezza che di urgenza delle prestazioni. le che per le conseguenze sulla definizione dei di- A tal fine si conviene sulla necessità di indivi- ritti dei cittadini in materia di livelli di assistenza duare adeguate sedi e strumenti di governo clini- garantiti, richiede un impegno comune di Go- co ai diversi livelli del sistema che coinvolgano di- verno e Regioni: si tratta di trovare le soluzioni rettamente tutti i professionisti prescrittori. più efficaci per il governo delle liste d’attesa, con Il Piano Nazionale si propone di condividere la consapevolezza che non esistono soluzioni sem- un percorso per il governo delle liste d’attesa fi- plici e univoche, ma vanno poste in essere azioni nalizzato a garantire un appropriato accesso dei complesse ed articolate. cittadini ai servizi sanitari, percorso che tenga con- Il tema delle liste d’attesa è, per le sue caratte- to della applicazione di rigorosi criteri sia di ap- ristiche peculiari, argomento centrale anche nel propriatezza che di urgenza delle prestazioni e che processo di implementazione del governo clini- garantisca la trasparenza del sistema a tutti i livel- co (o del governo delle attività cliniche), quale li, con l’obiettivo di realizzare sinergie di inter- strumento di promozione del principio di ap- vento tra i livelli istituzionali deputati a contra- propriatezza nelle sue due dimensioni clinica ed stare il fenomeno. organizzativa. Il presente Piano fissa: La gestione delle liste d’attesa può trovare più A)l’elenco delle prestazioni diagnostiche, tera- facile soluzione se si individuano strumenti e mo- peutiche e riabilitative di assistenza speciali- di di collaborazione di tutti gli attori del sistema, stica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera, Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 di cui al decreto del Presidente del Consiglio di assistenza (LEA), di cui all’articolo 9 della ci- dei ministri del 29 novembre 2001, pubblica- tata intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 . to nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, e succes- 2. LINEE GENERALI DI INTERVENTO sive modificazioni, per le quali vanno fissati i CHE LE REGIONI GARANTISCONO tempi massimi di attesa da parte delle singole PER UN APPROCCIO STRATEGICO Regioni entro 90 giorni; AL PROBLEMA DEL CONTENI- B) la previsione che, in caso di mancata fissazione MENTO DEI TEMPI DI ATTESA da parte delle regioni dei tempi di attesa di cui Entro 90 giorni dall’adozione del presente Pia- alla lettera a), nelle regioni interessate si appli- no, le Regioni, anche ad integrazione ed aggior- cano direttamente i parametri temporali de- namento, in nuovo testo coordinato, dei provve- terminati, entro novanta giorni dalla stipula del- dimenti regionali attuativi dell’articolo 3 decreto la presente intesa, in sede di fissazione degli legislativo 29 aprile 1998, n. 124, dell’accordo Sta- standard di cui all’articolo 1, comma 169, del- to Regioni del 14 febbraio 2002, del Decreto del la legge 30 dicembre 2004, n. 311; Presidente del Consiglio 16 aprile 2002 e di quan- C)la quota delle risorse di cui all’articolo 1, com- to già eventualmente definito nell’ambito dei pro- ma 34, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, da getti di cui all’articolo 1, commi 34 e 34 bis della vincolare alla realizzazione di specifici progetti legge 23 dicembre 1996, n. 662, adottano e tra- regionali ai sensi dell’articolo 1, comma 34-bis, smettono al Comitato permanente per la verifica della medesima legge, per il perseguimento del- dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza l’obiettivo del Piano nazionale di contenimen- (LEA), di cui all’articolo 9 della citata intesa Sta- to dei tempi di attesa determinata in euro 150 to-regioni del 23 marzo 2005, un Piano regiona- milioni e destinata anche alla realizzazione del le attuativo che garantisca i seguenti aspetti: Centro unico di prenotazione (CUP), che ope- 1. Governare la domanda di prestazioni, in parti- ra in collegamento con gli ambulatori dei me- colare garantendo un ricorso appropriato alle dici di medicina generale, i pediatri di libera attività del SSN, anche attraverso criteri di prio- scelta e le altre strutture del territorio, utiliz- rità nell’accesso. zando in via prioritaria i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta; 2. Razionalizzare/ottimizzare l’offerta delle prestazioni da parte delle Aziende sanitarie, in con- D)le modalità di attivazione nel Nuovo sistema siderazione sia delle effettive necessità assisten- informativo sanitario (NSIS) di uno specifico ziali del territorio (bisogno) sia della domanda flusso informativo per il monitoraggio delle li- rilevata, ferma restando la necessità di perse- ste d’attesa, che costituisca obbligo informati- guire l’obiettivo dell’appropriatezza degli ac- vo ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della cita- cessi alle attività sociosanitarie. ta intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005; 3. Gestire razionalmente il sistema degli accessi, E) le modalità di certificazione della realizzazio- tramite una riorganizzazione del sistema delle ne degli interventi in attuazione del presente prenotazioni (CUP), che consenta di interfac- Piano da parte del Comitato permanente per ciare in modo ottimale il complesso dell’offer- la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali ta con quello della domanda di prestazioni, che 57 Appendice documenti sia in grado di differenziare le prestazioni per con specifico provvedimento, la relativa discipli- tipologia e criticità individuare i percorsi dia- na regionale, in attuazione del comma 282 del- gnostico-terapeutici prioritari e definirne le l’articolo 1 della legge finanziaria 2006, in mate- modalità di gestione ria di divieto alle aziende sanitarie ed ospedalie- 4. Garantire revisioni periodiche dell’attività prescrittiva 58 re di sospendere le attività di prenotazione delle prestazioni di cui al decreto del Presidente del 5. Velocizzare la refertazione e la messa a dispo- Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001, il sizione dei risultati degli esami e differenziare piano regionale attuativo, sentite le associazioni a il ruolo degli ospedali e del territorio. difesa dei consumatori e degli utenti, operanti sul 6. Utilizzare le opportunità di un’adeguata orga- proprio territorio e presenti nell’elenco previsto nizzazione della libera professione. dall’articolo 137 del codice del consumo, di cui Il Piano regionale garantisce la fissazione dei al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, re- tempi massimi regionali per le prestazioni di cui ca le disposizioni per regolare i casi in cui la so- al punto 3 . spensione dell’erogazione delle prestazioni è le- Il Piano regionale promuove l’informazione e gata a motivi tecnici. la comunicazione sulle liste d’attesa che rappre- Le Regioni, al fine di evitare inappropriati ri- sentano un diritto fondamentale del cittadino e corsi a prestazioni ambulatoriali e di ricovero, ela- una risorsa strategica per l’azienda sanitaria per il borano piani di intervento per il miglioramento miglioramento della qualità del servizio. Il massi- della qualità prescrittiva, mediante l’adozione di mo sforzo dovrà essere impiegato per trasmette- linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici con- re informazioni ai cittadini riguardo al sistema divisi con i soggetti prescrittori, per quelle pre- complessivo dell’offerta e alla sua accessibilità, al- stazioni a maggiore criticità e liste d’attesa più lun- le innovazioni normative ed organizzative, alle ca- ghe, anche in coerenza con quanto previsto dalla ratteristiche dei diversi regimi di erogazione del- Commissione Nazionale sull’appropriatezza nel- le prestazioni, alle regole a tutela dell’equità e del- l’ambito delle proprie competenze, nonché con la trasparenza. quanto previsto, per tale materia, dagli accordi col- Allo scopo, vanno sostenuti e potenziati stru- lettivi nazionali dei medici convenzionati. menti quali i siti web aziendali, le campagne informative, gli Uffici relazioni con il pubblico 3. ELENCO DELLE PRESTAZIONI AM- (URP), le Carte dei servizi e la rilevazione della BULATORIALI ED OSPEDALIERE DI soddisfazione degli utenti. CUI ALLA LETTERA A) DELL’ARTI- Va altresì pienamente valorizzata la partecipa- COLO 1, COMMA 280 DELLA LEGGE zione degli utenti e delle associazioni di tutela e FINANZIARIA 2006 di volontariato, per favorire un’adeguata cono- Le prestazioni sono state individuate a partire scenza delle attività e delle modalità di accesso ai dall’esperienza di monitoraggio dei tempi di at- servizi che la fidelizzazione dei cittadini alle strut- tesa svolte in attuazione dell’accordo Stato-Re- ture del proprio territorio. gioni del 14 febbraio 2002, del DPCM 16 aprile Se non è stata già emanata precedentemente, 2002 e dell’Accordo Stato Regioni dell’11 luglio Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 2002 nelle regioni rispetto alla criticità nei tem- verse realtà regionali. pi di erogazione e/o al loro particolare impatto b) prime visite specialistiche in branche caratte- sulla salute dei cittadini e sulla qualità dei servizi. rizzate da una forte domanda assistenziale; L’elenco sarà rivisto annualmente con Intesa tra c) in settori ad alta complessità tecnologica, per Governo e Regioni ai sensi dell’articolo 8, com- le quali, al contrario, si rileva un frequente ri- ma 6 della legge 5 giugno 2003, n.131. corso inappropriato, a fronte di un costo ele- L’elenco comprende prestazioni individuate: a) in specifiche aree critiche di bisogno assisten- vato delle stesse; d) in ambiti che presentano forti differenze di ziale, per le quali è prevedibile un ricorso ca- accessibilità nelle diverse realtà regionali ratterizzato da un alto livello di appropriatez- Sono da intendersi non incluse nel presente za, per cui è necessario garantire il diritto al- piano le prestazioni erogate nell’ambito dei pia- l’accesso nei tempi adeguati (area delle urgen- ni regionali della prevenzione attiva per le qua- ze differibili, area oncologica, area delle pato- li i medesimi piani regionali abbiano previsto logie cardiache e vascolari), in ambiti che pre- modalità di offerta attiva e di fissazione degli ap- sentano forti differenze di accessibilità nelle di- puntamenti. 59 Appendice documenti A.Area Oncologica (numero prestazioni = 24) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Numero Prestazione 60 1 Visita oncologica 2 Visita radioterapica pretrattamento RADIOLOGIA 3 Mammografia TC CON O SENZA CONTRASTO 4 Torace 5 Addome superiore 6 Addome inferiore 7 Addome completo RISONANZA MAGNETICA 8 Cervello e tronco encefalico 9 Pelvi, prostata e vescica Ecografia 10 Addome 11 Mammella ESAMI SPECIALISTICI 12 Colonscopia 13 Sigmoidoscopia con endoscopio flessibile 14 Esofagogastroduodenoscopia 15 Broncoscopia 16 Colposcopia 17 Cistoscopia 18 Biopsia Transperineale o Transrettale della prostata (Agobiopsia Ecoguidata) RADIOTERAPIA 19 Sessione di radioterapia * Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 89.7 89.03 87.37 87.37.1 - 87.37.2 87.41 88.01 88.01 88.01 87.41 - 87.41.1 88.01.2 - 88.01.1 88.01.4 - 88.01.3 88.01.6 - 88.01.5 88.91 88.95 88.91.1 - 88.91.2 88.95.4 - 88.95.5 88.74 - 88.75 - 88.76 88.73 88.74.1 - 88.75.1 - 88.76.1 88.73.2 45.23 45.24 45.13 33.23 70.21 57.32 45.23 45.24 45.13 - 45.16 33.22 70.21 57.32 60.11.1 V58.0 92.24.1 - 92.24.2 - 92.24.3 - 92.24.4 - 92.25.1 - 92.25.2 * Le Regioni stabiliscono i tempi di accesso ai trattamenti dopo aver individuato criteri e priorità PRESTAZIONI IN RICOVERO ORDINARIO Prestazione Numero Codice Intervento Codice Diagnosi 20 21 22 23 Categoria 85.4 60.5 45.7 - 45.8; 48.5 - 48.6 Da 68.3 a 68.9 Categoria 174 185 Categorie 153 - 154 Categoria 182 Codice Intervento Codice Diagnosi 99.25 V58.1 Interventi chirurgici tumore Mammella Interventi chirurgici tumore Prostata Interventi chirurgici per tumori Colon retto Interventi ginecologici (per tumori dell’utero) PRESTAZIONI IN DAY HOSPITAL//DAY SURGERY Numero Prestazione 24 Chemioterapia * Le Regioni stabiliscono i tempi di accesso ai trattamenti dopo aver individuato criteri e priorità Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 B.Area Cardiovascolare (numero prestazioni = 14) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Numero Prestazione Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 89.7 89.7 89.7 89.7 88.72 88.73 88.77 88.72.3 88.73.5 88.77.2 25 Visita cardiologica 26 Visita chirurgia vascolare ECOGRAFIA 27 Cardiaca (Ecocolordoppler cardiaca) 28 Ecocolordoppler dei tronchi sovra aortici 29 Ecocolordoppler dei vasi periferici ESAMI SPECIALISTICI 30 Elettrocardiogramma 31 Elettrocardiogramma holter 32 Elettrocardiogramma da sforzo 33 Holter pressorio RIABILITAZIONE 34 Cardiologica 89.52 89.50 89.59 89.61 89.52 89.50 89.41 - 89.43 89.61.1 93.36 93.36 PRESTAZIONI IN RICOVERO ORDINARIO Numero Prestazione Codice Intervento Codice Diagnosi 35 36 37 36.10 Categoria 36.0 38.12 By pass aortocoronarico Angioplastica Coronarica (PTCA) Endoarteriectomia carotidea PRESTAZIONI IN DAY HOSPITAL//DAY SURGERY Numero Prestazione Codice Intervento 38 Coronarografia 88.55 - 88.56 - 88.57 Codice Diagnosi C.Area Materno Infantile (numero prestazioni = 2) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Prestazione Numero 39 ECOGRAFIA 40 Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore Visita ginecologica V72.3 89.26 Ostetrica - Ginecologica 88.78 - 88.79 88.78 - 88.78.2 61 Appendice documenti D.Area Geriatrica (numero prestazioni = 9) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Numero Prestazione 62 Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 89.7 89.13 87.03 88.38 88.38 87.03 – 87.03.1 88.38.2 – 88.38.1 88.38.5 95.41 89.37 95.1 95.41.1 89.37.1 – 89.37.2 95.09.1 PRESTAZIONI IN RICOVERO ORDINARIO Numero Prestazione Codice Intervento Codice Diagnosi 48 81.51 - 81.52 - 81.53 41 Visita neurologica TC CON O SENZA CONTRASTO 42 Capo 43 Rachide e speco vertebrale 44 Bacino ESAMI SPECIALISTICI 45 Audiometria 46 Spirometria 47 Fondo Oculare Intervento protesi d’anca PRESTAZIONI IN DAY HOSPITAL//DAY SURGERY Numero Prestazione Codice Intervento 49 13.0 Cataratta Codice Diagnosi E.Visite specialistiche di maggior impatto (numero prestazioni = 6) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Prestazione Numero Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 50 51 52 53 54 55 89.7 95.0 89.7 89.7 89.7 94.1 89.7 95.02 89.7 89.7 89.7 94.19.1 Visita dermatologica Visita oculistica Visita otorinolaringoiatrica Visita ortopedica Visita urologica Colloquio psichiatrico F.Altre Prestazioni (numero prestazioni = 45) PRESTAZIONI AMBULATORIALI Numero Prestazione Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 87.17.1 87.44.1 87.65.1 - 87.65.2 87.61 87.73 87.22 - 87.23 - 87.24 - 87.29 - 88.21 - 88.22 - 88.23 88.26 - 88.27 - 88.28 - 88.29.1 - 88.29.2 - 88.31 88.19 56 57 58 59 60 61 Radiografia del capo Radiografia del torace Clisma opaco semplice e con doppio contrasto Radiografia completa del tubo digerente Urografia endovenosa Radiografia ossea e delle articolazioni 87.0 87.44 87.64 87.6 87.73 87.2 - 88.2 - 88.3 62 Radiografia dell’addome 88.0 - 88.1 Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 PRESTAZIONI AMBULATORIALI Numero Prestazione Codice ICD9-CM Codice Nomenclatore 88.38 88.38 88.38 88.38 88.38 87.71 88.38 87.03.3 - 87.03.2 87.03.8 - 87.03.7 87.03.4 87.03.6 - 87.03.5 87.03.9 87.71 - 87.71.1 88.38.4 - 88.38.3 - 88.38.7 - 88.38.6 88.92 88.94 88.93 88.92 - 88.92.1 88.94.1 - 88.94.2 88.93 - 88.93.1 88.73 88.71 88.73.3 88.71.4 V72.7 91.90.1 - 91.90.2 - 91.90.3 - 91.90.4 - 91.90.5 - 91.90.6 89.7 89.7 89.7 89.7 89.14 93.08 89.14 93.08.1 95.05 95.12 95.05 95.12 20.39 20.39 95.44 - 95.45 - 95.46 95.42 89.15.1 95.44.1 - 95.44.2 - 95.45 68.12 68.12.1 80.20 Non presente nel Nomenclatore 89.7 V57.0 V57.1 V57.3 V57.4 89.7 93.18 93.11.1 - 93.11.2 - 93.11.3 - 93.11.4 93.11.5 93.72.1 - 93.72.2 93.78.1 - 93.78.2 89.7 89.7 PRESTAZIONI IN RICOVERO ORDINARIO Numero Prestazione Codice Intervento Codice Diagnosi 93 94 95 32 - 33 46 28.2 – 28.3 TC CON/ SENZA MEZZO DI CONTRASTO 63 Massiccio facciale 64 Collo 65 Arcate dentarie (dental scan) 66 Orecchio 67 Ghiandole salivari 68 Rene 69 Arti superiori e inferiori RISONANZA MAGNETICA 70 Torace e miocardio 71 Muscoloscheletrica 72 Colonna vertebrale ECOGRAFIA 73 Toracica Capo e collo 74 DERMATOLOGIA 75 Test allergologici GASTROENTEROLOGIA 76 Visita gastroenterologica PNEUMOLOGIA 77 Visita pneumologica NEUROLOGIA 78 Elettroencefalogramma 79 Elettromiografia OCULISTICA 80 Campo visivo 81 Fluorangiografia OTORINO 82 Impedenzometria 83 Potenziali evocati 84 Test vestibolare OSTETRICIA E GINECOLOGIA 85 Isteroscopia ORTOPEDIA 86 Artroscopia RIABILITAZIONE 87 1°Visita riabilitativa Respiratoria 88 89 Motoria 90 Logopedia Ortottica 91 ENDOCRINOLOGIA 92 Visita endocrinologica Interventi chirurgici Polmone Interventi chirurgici Colon Tonsillectomia PRESTAZIONI IN DAY HOSPITAL//DAY SURGERY Prestazione Numero Codice Intervento 96 97 98 99 100 50.11 38.5 49.46 53.00 - 53.10 04.43 Biopsia percutanea del fegato Legatura e stripping di vene Emorroidectomia Riparazione ernia inguinale Decompressione tunnel carpale Codice Diagnosi 63 Appendice documenti Per le prestazioni sopra elencate, il tempo mas- 64 5. PROGRAMMI ATTUATIVI AZIEN- simo di attesa individuato dalla Regione dovrà DALI DELLE AZIENDE USL essere garantito per il 90 per cento dei pazienti, Entro 90 giorni dall’adozione del Piano attua- a prescindere dall’individuazione delle priorità di tivo regionale, le aziende USL adottano un pro- accesso alle medesime, che comunque andranno gramma attuativo aziendale. a garantire classi di priorità con un arco tempo- Fermo restando il principio di libera scelta da rale minore rispetto a quello evidenziato, in co- parte del cittadino, il programma attuativo azien- erenza e in analogia con quanto già stabilito dal- dale provvede a recepire i tempi massimi di atte- l’Accordo Stato Regioni del 11 luglio 2002 per sa - in attuazione della normativa regionale in ma- alcune prestazioni ambulatoriali e di ricovero. teria ed in coerenza con i parametri temporali de- Per le prestazioni evidenziate in grigio le Re- terminati in sede di fissazione degli standard di gioni potranno rinviare l’inserimento nei piani cui all’articolo 1, comma 169, della legge 30 di- attuativi aziendali alla conclusione di un’attività cembre 2004, n. 311 - per le prestazioni di cui al di monitoraggio da condursi a cominciare dal se- paragrafo 3 del presente Piano nazionale. condo semestre 2006 e coordinata a livello na- Nel programma, sentite le organizzazioni sin- zionale dall’Agenzia per i servizi sanitari regio- dacali del comparto e della dirigenza medica e nali (ASSR). Il monitoraggio permetterà di va- i rappresentanti delle associazioni dei pazienti e lutare la variabilità dei tassi di accesso e di rile- dei consumatori, sono definite le misure previ- vare le criticità del sistema dell’offerta, tali da ren- ste in caso di superamento dei tempi stabiliti, dere necessari interventi sulla organizzazione spe- senza oneri a carico degli assistiti, se non quel- cifica delle attività, anche in considerazione del li dovuti come partecipazione alla spesa in base fatto che alcune sono molto a rischio di inap- alla normativa vigente. propriatezza. Il monitoraggio avrà la durata del Il programma prevede la specificazione delle presente Piano prevedendo rapporti con caden- strutture nell’ambito delle quali i tempi massi- za annuale. mi di attesa sono garantiti, nonchè le modalità con le quali è garantita la diffusione dell’elenco 4. DIRETTA APPLICABILITÀ DEI TEM- delle strutture suddette, utilizzando gli strumenti PI FISSATI A LIVELLO NAZIONALE di comunicazione disponibili, con particolare IN CASO DI INERZIA REGIONALE riferimento alle carte dei servizi, nonché pre- In caso di mancata adozione del Piano regio- vedendo la diffusione delle suddette informa- nale attuativo, nei programmi attuativi aziendali zioni anche presso strutture di abituale accesso trovano diretta applicazione i tempi desumibili dei cittadini (farmacie, ambulatori di medicina dai parametri temporali determinati dal Mini- generale e di pediatri di libera scelta etc.). stero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, entro novanta giorni dal- 6. VINCOLO DELLE RISORSE PER IL la stipula della presente intesa, in sede di fissazio- PIANO DI CONTENIMENTO E CUP ne degli standard di cui all’articolo 1, comma 169, Le regioni si impegnano a destinare una della legge 30 dicembre 2004, n. 311. quota delle risorse di cui all’articolo 1, com- Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 ma 34, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, cittadini la possibilità di prenotare le presta- da vincolare alla realizzazione di specifici pro- zioni tramite un Centro unico di prenotazio- getti regionali ai sensi dell’articolo 1, comma ne (CUP), che opera in collegamento con gli 34-bis, della medesima legge, per il persegui- ambulatori dei medici di medicina generale, i mento degli obiettivi del presente Piano na- pediatri di libera scelta e le altre strutture del zionale, riservando una parte degli importi al- territorio. Le risorse vincolate sono indicate la realizzazione di un sistema che assicuri ai nella seguente tabella: 65 Risorse vincolate per il Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa, a valere sui fondi di cui all’articolo 1 comma 34 e 34 bis della legge 662/1996 per ciascuno degli anni 2006-2007-2008 Regioni Piemonte Valle d’Aosta Lombardia P.A. Bolzano P.A.Trento Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Valori in euro Totale risorse di cui per le attività di CUP 11.072.817 315.319 24.012.382 1.215.393 1.271.497 12.038.024 3.097.708 4.086.088 10.584.021 9.249.520 2.201.188 3.895.809 13.558.104 3.325.900 830.349 14.921.202 10.429.273 1.541.453 5.202.319 12.913.890 4.237.745 3.690.939 105.106 8.004.127 405.131 423.832 4.012.675 1.032.569 1.362.029 3.528.007 3.083.173 733.729 1.298.603 4.519.368 1.108.633 276.783 4.973.734 3.476.424 513.818 1.734.106 4.304.630 1.412.582 150.000.000 50.000.000 Appendice documenti 7. FLUSSO INFORMATIVO 66 levazione trimestrale in un periodo indice sta- In applicazione della lettera e) del comma bilito a livello nazionale a partire dal 1 gennaio 280 dell’articolo della legge finanziaria 2006, 2007. In una prima fase il periodo indice farà ri- per l’attivazione nel Nuovo sistema informati- ferimento ad un’unica giornata; successivamen- vo sanitario (NSIS) di uno specifico flusso in- te diventerà settimanale. formativo per il monitoraggio delle liste d’at- In prima applicazione, nell’anno 2006, tenu- tesa, che costituisca obbligo informativo ai sen- to conto della sperimentazione già condotta, le si dell’articolo 3, comma 6, della citata intesa prestazioni ambulatoriali da monitorare sono le Stato-Regioni del 23 marzo 2005, vengono seguenti: ecografia addome, ecodoppler dei tron- previsti un monitoraggio di sistema del feno- chi sovraortici e dei vasi periferici, esofago-ga- meno liste d’attesa, un monitoraggio specifico stro-duodenoscopia, RMN della colonna, RMN delle prestazioni di cui al paragrafo 3 ed un mo- cerebrale,TAC cerebrale,TAC dell’addome, al- nitoraggio delle eventuali sospensioni delle at- l’interno delle aree di priorità definite sopra, vi- tività di prenotazione. sita cardiologia, visita oculistica, visita ortopedica, secondo quanto definito dal paragrafo 3. 7.1 Monitoraggio di sistema A partire dal 1 gennaio 2007 il numero di pre- Al fine di poter monitorare l’attuazione del- stazioni da monitorare verrà incrementato nel- l’appropriata erogazione delle prestazioni, il flus- l’ambito dell’elenco di cui al paragrafo 3, secondo so informativo nell’ambito del Sistema Infor- un protocollo definito con l’Agenzia per i ser- mativo Sanitario deve prevedere una procedura vizi sanitari regionali. di rilevazione in grado di differenziare le pre- Gli standard di riferimento potranno variare notazioni delle prestazioni in funzione della clas- a seconda che vengano utilizzate le classi di prio- se di priorità assegnata e dell’urgenza. rità o meno, sulla base di quanto indicato dal me- Per meglio garantire la tempestività nell’accesso alle prestazioni, in particolare per i pazienti che dico prescrittore sulla ricetta inerente la prestazione da erogare. presentano situazioni più critiche relativamente a In considerazione del fatto che le Regioni stato di salute e/o di sofferenza, è opportuno pre- hanno facoltà di non utilizzare sistemi di preno- vedere l’uso sistematico delle classi di priorità de- tazione che tengano conto delle classi di priori- finite in coerenza con i criteri indicati a livello tà per le prestazioni programmabili e che le clas- nazionale per governare l’accesso alle prestazioni, si A (entro 10 giorni) e B (30 giorni per le visi- come già indicato dall’Accordo dell’11 luglio te e entro 60 giorni per le prestazioni strumen- 2002, anche per permettere, a livello di monito- tali) previste nell’Accordo dell’11 luglio 2002 raggio, di differenziare le prenotazioni in funzio- comprendono le prestazioni per le quali l’acces- ne della classe di priorità assegnata. so prioritario è connotato da criteri di appro- In attesa di futuri sviluppi dei sistemi infor- priatezza tali da raccomandare, entro tempi rav- mativi, che permetteranno rilevazioni sistemati- vicinati, l’erogazione della prestazione ad una de- che dei dati sui tempi di attesa in modalità con- terminata percentuale di soggetti, a livello na- tinua, il monitoraggio dei tempi di attesa delle zionale si adotta la seguente metodologia: prestazioni ambulatoriali si deve basare sulla ri- • tempo massimo di attesa per le visite specia- Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 listiche: 30 giorni; • tempo massimo di attesa per le prestazioni diagnostiche: 60 giorni; Sono oggetto di verifica esclusivamente le prime visite e le prime prestazioni diagnostiche/terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il • il valore soglia è l’80%, nel senso che l’indica- primo contatto del paziente con il sistema rela- tore si ritiene soddisfatto se almeno l’80% dei tivamente al problema di salute posto e le pre- cittadini ottiene una prenotazione che si col- stazioni urgenti differibili . loca al di sotto del tempo massimo di attesa. Sono quindi escluse dal monitoraggio tutte le In relazione a tale metodologia, con periodi- prestazioni urgenti non differibili (che devono cità annuale, entro il 31 dicembre, l’ASSR, sen- trovare risposta entro poche ore), le prestazioni tita la Commissione nazionale sull’appropriatez- successive al primo accesso e programmate dal- za, rivede il valore soglia di ciascuna delle presta- lo specialista che ha già preso in carico il paziente zioni oggetto di monitoraggio, sulla scorta di evi- (comprese le prestazioni di 2° e 3° livello rese a denze relative all’appropriatezza degli accessi, ri- pazienti a cui è gia stato fatto un inquadramen- levate attraverso esperienze regionali, ricerche e to diagnostico che necessitano di approfondi- monitoraggi, al fine di garantire un’offerta otti- mento), i controlli successivi, le prestazioni di male rispetto ai reali bisogni di salute ed evitare screening. spreco di risorse e contenziosi ingiustificati. Per quanto attiene alla rappresentazione dei Se invece sono utilizzate le classi di priorità, risultati dei monitoraggi, si utilizzeranno le me- come previste nell’Accordo dell’11 luglio 2002, todologie già validate negli anni scorsi dal Grup- gli indicatori e le soglie sono i seguenti: po Tecnico istituito presso l’Agenzia per i Ser- • Pazienti codificati come classe A: tempo mas- vizi Sanitari Regionali.I risultati del monitorag- simo di attesa 10 giorni; valore soglia: 90% gio saranno validati dal Comitato ex art. 9 di cui • Pazienti codificati come classe B: tempo mas- all’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 simo di attesa 30 giorni per le visite speciali- Per quanto attiene ai ricoveri, per la periodi- stiche, 60 giorni per le prestazioni diagnosti- ca rilevazione dei tempi di attesa, è obbligatorio che; valore soglia: 80% l’utilizzo delle Agende di Prenotazione dei Ri- • Pazienti codificati come classe C: tempo mas- coveri nel formato e con le modalità previste nel simo di attesa 180 giorni; valore soglia: 100% documento prodotto dal Mattone “Tempi di At- In relazione a tale metodologia, con periodi- tesa” (Linee guida per la agende di prenotazio- cità annuale, entro il 31 dicembre, l’ASSR, sen- ne dei ricoveri ospedalieri programmabili), te- tita la Commissione nazionale sull’appropria- nuto conto di quanto già disciplinato dall’arti- tezza, rivede i valori soglia di ciascuna classe di colo 3, comma 8 della legge n.724/1994, che priorità delle prestazioni oggetto di monitorag- prevede l’obbligo delle aziende sanitarie locali, gio, sulla scorta di evidenze relative all’appro- dei presidi ospedalieri delle aziende ospedaliere priatezza degli accessi, rilevate attraverso espe- di tenere il registro delle prestazioni specialisti- rienze regionali, ricerche e monitoraggi, al fine che ambulatoriali, di diagnostica strumentale e di garantire un’offerta ottimale rispetto ai reali di laboratorio e dei ricoveri ospedalieri. bisogni di salute ed evitare spreco di risorse e contenziosi ingiustificati. La rilevazione sarà effettuata con cadenze e procedure da definire in modo simile a quanto 67 Appendice documenti 68 già attuato nelle sperimentazioni svolte. Rispet- gate presso le strutture indicate nei programmi to a quanto già previsto, si ritiene di apportare attuativi aziendali, con la rilevazione, per le delle leggere modifiche ai parametri, per ridur- strutture coinvolte e per singola prestazione, del re il numero di tempi massimi previsti a quelli numero delle prestazioni erogate e dei relativi già considerati dall’Accordo dell’11 luglio 2002, tempi di attesa, nonché la percentuale di pre- come di seguito riportato: stazioni effettuate con un tempo di attesa su- • intervento chirurgico per cancro della mam- periore al massimo stabilito. mella: entro 30 giorni per il 100% dei pazienti (come in precedenza) • intervento chirurgico per cancro del colon-retto: entro 30 giorni per il 100% dei pazienti (come in precedenza) 7.3 Monitoraggio delle sospensioni delle attività’ di prenotazione Il comma 282 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2006 stabilisce che alle aziende sani- • intervento per protesi d’anca: entro 90 gior- tarie ed ospedaliere è vietato sospendere le at- ni per il 50% dei pazienti, entro 180 giorni tività di prenotazione delle prestazioni di cui al per il 90% dei pazienti decreto del Presidente del Consiglio dei mini- • coronarografia:entro 60 giorni per il 50% dei pa- stri del 29 novembre 2001. Le regioni e le pro- zienti, entro 180 giorni per il 100% dei pazien- vince autonome di Trento e di Bolzano devo- ti (in precedenza erano 120 giorni per il 90%), no adottare, sentite le associazioni a difesa dei Anche in questo caso l’indicatore da utilizza- consumatori e degli utenti, operanti sul proprio re è la percentuale dei cittadini che ottiene l’am- territorio e presenti nell’elenco previsto dal- missione al ricovero programmato entro i tem- l’articolo 137 del codice del consumo, di cui al pi massimi sopra indicati dal giorno dell’inseri- decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, dis- mento nell’Agenda dei ricoveri programmati. posizioni per regolare i casi in cui la sospen- Dal 1 gennaio del 2007 le regioni garanti- sione dell’erogazione delle prestazioni è am- scono l’inserimento nella Scheda di Dimissione messa perché legata a motivi tecnici. Di tutte Ospedaliera (SDO) di due nuovi campi: data di le sospensioni va informato, con cadenza se- prenotazione e classe di priorità (qualora abbia mestrale, il Ministero della salute secondo quan- adottato tale modalità di ammissione al ricove- to disposto dal decreto del Presidente del Con- ro); queste informazioni permetteranno una let- siglio dei ministri del 16 aprile 2002, pubblica- tura a tutto campo del fenomeno dei tempi di to nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 27 attesa per i ricoveri. maggio 2002. 7.2 Monitoraggio specifico 8 Certificazione da parte del Comitato Con decreto del Ministro della salute, di con- permanente per la verifica dell’erogazio- certo con il Ministro dell’economia e finanze, ne dei livelli essenziali di assistenza (LEA). sentita la Cabina di Regia del Nuovo Sistema Le Regioni si impegnano a trasmettere en- Informativo Sanitario, viene istituito un flusso tro novanta giorni dalla stipula della presente informativo relativo alla raccolta trimestrale di intesa al Comitato permanente per la verifica dati sulle prestazioni di cui al paragrafo 3 ero- dell’erogazione dei livelli essenziali di assisten- Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 28 marzo 2006 za (LEA), di cui all’articolo 9 della citata inte- 9 Ruolo della Commissione nazionale sul- sa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 i Piani re- l’appropriatezza. gionali attuativi del presente Piano. La Commissione nazionale sull’appropria- Il Comitato predispone una linea guida per tezza delle prescrizioni, la cui istituzione è pre- la metodologia di certificazione degli adempi- vista dal comma 283 della legge finanziaria 2006 menti dei piani regionali, che tiene conto di svolge, nell’ambito delle attività di cui al pre- quanto il piano regionale è coerente con il Pia- sente Piano, la promozione di iniziative forma- no nazionale sulla base delle linee guida del Co- tive e di informazione per il personale medico mitato, con particolare attenzione alle parti ri- e per i soggetti utenti del Servizio sanitario, di guardanti l’individuazione dei seguenti punti monitoraggio, studio e predisposizione di linee- all’interno dei Piani regionali: guida per la fissazione di criteri di priorità di • interventi per fissazione dei tempi di attesa; appropriatezza delle prestazioni, di forme ido- • realizzazione dell’obiettivo dei CUP; nee di controllo dell’appropriatezza delle pre- • modalità con cui i programmi attuativi azien- scrizioni delle medesime prestazioni, nonché di dali saranno oggetto di monitoraggio e va- promozione di analoghi organismi a livello re- lutazione. gionale e aziendale. In particolare quest’ultimo punto appare irrinunciabile, in quanto la mancanza di moni- 10 Ruolo dell’Agenzia per i servizi sanita- toraggio e valutazione impedirebbe alle Re- ri regionali. gioni di fornire al Comitato le informazioni I compiti dell’Agenzia per i servizi sanitari re- necessarie alla certificazione . I risultati della gionali sono quelli già previsti dagli Accordi Sta- valutazione del Piano regionale saranno comu- to-Regioni precedenti in materia, nonché quel- nicati ai referenti regionali con i quali si con- li fissati dall’articolo 1, comma 308 della legge 23 corderà il percorso da seguire. dicembre 2005, N.266 ( legge finanziaria 2006). 69 L’Agenzia oggi | Presidente_Franco Toniolo; Direttore_Alessandro Ridolfi Consiglio di amministrazione_Silvio Natoli, Filippo Palumbo, Michelangelo Scopelliti,Aldo Vecchione Collegio dei revisori dei conti_Emanuele Carabotta (Presidente), Renato Balduzzi,Antonio Mastrapasqua I settori di attività dell’Agenzia | Monitoraggio della spesa sanitaria • Livelli di assistenza • Organizzazione dei servizi sanitari • Qualità e accreditamento • Innovazione, sperimentazione e sviluppo • Documentazione, informazione e comunicazione • Affari generali e personale • Ragioneria ed economato www.assr.it | Sul sito dell’Agenzia sono disponibili tutti i numeri di Finito di stampare nel mese di luglio 2006