Tipo di stress test

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Tipo di stress test
Competence Center CeTif Solvency II
ORSA in Unipol Gruppo Finanziario
Milano, 28 aprile 2010
Risk Management
Premessa
•
Solvency II definisce un nuovo regime di solvibilità che conferisce, rispetto al regime
vigente, maggiore enfasi alla qualità della gestione dei rischi e alla solidità dei
controlli interni
•
A tal proposito la direttiva stabilisce che le compagnie devono condurre, nell'ambito del
proprio sistema di gestione dei rischi, la valutazione interna del rischio e della
solvibilità (cd. ORSA, Own Risk and Solvency Assessment)
•
L’ORSA ha natura duplice:
−
È una procedura di valutazione interna all'impresa, integrata come tale nelle
decisioni strategiche
−
È uno strumento di vigilanza a disposizione del Regolatore, che deve essere
informati dei risultati della valutazione effettuata dall'impresa
Fonte: Lettera di ISVAP alle imprese di assicurazione “Solvency II: il nuovo sistema di vigilanza prudenziale”
del 26.01.10
2
Agenda
•
Contesto normativo di riferimento
•
Il documento ORSA: schema di riferimento
3
Contesto normativo
Nell’ambito del proprio sistema di gestione dei rischi ogni impresa di
assicurazione e impresa di riassicurazione procede alla valutazione interna del
rischio e della solvibilità
Articolo 45 Direttiva Solvency II
• Durante la valutazione, la Direttiva Solvency II richiede alle compagnie di considerare almeno i seguenti aspetti:
– Il fabbisogno di solvibilità globale tenuto conto del profilo di rischio specifico, dei limiti di tolleranza del rischio approvati e
della strategia operativa dell’impresa
– L’osservanza continua dei requisiti patrimoniali e dei requisiti riguardanti le riserve tecniche
– Eventuali scostamenti tra il profilo di rischio della compagnia e le ipotesi sottese al requisito patrimoniale di solvibilità
calcolato con la formula standard o con un modello interno parziale o completo
Cfr. TAV. 1
• Il CEIOPS ha articolato i contenuti della Direttiva all’interno dell’Issues Paper ORSA
• Tuttavia, ad oggi, non esistono indicazioni maggiormente dettagliate da parte del Regolatore e il quadro normativo di
riferimento è tuttora in evoluzione
• UGF, capitalizzando la propria esperienza Basilea II, ha elaborato una proposta di documento ORSA, con l’obiettivo primario di
trattare i seguenti aspetti:
– Valutazione di adeguatezza patrimoniale
– Validazione preliminare del modello interno
4
TAV. 1
I cinque principi guida alla base dell’ORSA
1
• All’interno dell’Issues paper
ORSA, il CEIOPS ha
definito i seguenti principi
guida che le compagnie
devono considerare per
affrontare il processo di
ORSA
• Tali principi devono essere
applicati in maniera
proporzionale, tenendo
conto della natura e del
livello di complessità della
compagnia
L'ORSA è responsabilità della
compagnia e deve essere
regolarmente rivista ed
approvata dal CdA
5
2
I processi e i risultati dell'ORSA
devono essere evidenziati
appropriatamente, internamente
documentati e valutati in maniera
indipendente
L'ORSA deve contemplare tutti i
rischi rilevanti che possono avere
un impatto sulla capacità della
compagnia di adempiere alle
proprie obbligazioni assicurative
4
3
L'ORSA deve essere
lungimirante, tenendo conto dei
piani di business della
compagnia e delle proiezioni
future
L'ORSA deve basarsi su un
adeguato processo di
misurazione e valutazione ed
essere parte integrante dei
processi di management e
decisionali della compagnia
5
Agenda
•
Contesto normativo di riferimento
•
Il documento ORSA: schema di riferimento
−
Esposizione ai rischi e metodologie di misurazione
comprensive di stress testing
−
Aggregazione, stima e allocazione del capitale interno
−
Valutazione complessiva di adeguatezza e fabbisogni
strategici
6
Attuale struttura societaria di Unipol Gruppo Finanziario
Settore
ASSICURATIVO
100 %
Settore
BANCASSICURAZIONE
Settore
BANCARIO/ FINANZIARIO
51 %
100 %
99,83 %
98,48 %
UNIPOL FONDI
NETTUNO FIDUCIARIA
7
Schema di riferimento del documento ORSA
• La compagnia deve definire strategie e predisporre strumenti e procedure per determinare il capitale che ritiene adeguato (per importo
e composizione) alla copertura di tutti i rischi ai quali è o potrebbe essere esposta, anche diversi da quelli per i quali è richiesto il
rispetto dei requisiti regolamentari (ovvero previsti nel primo pilastro)
• Il processo di determinazione del capitale complessivo deve essere adeguato, in termini attuali e prospettici, a fronteggiare tutti i
rischi rilevanti. Il processo deve essere:
− Formalizzato e adeguatamente documentato
− Revisionato internamente
− Approvato dagli organi societari
− Proporzionato alle caratteristiche, dimensioni e complessità dell’attività svolta
• UGF ha definito il seguente schema di riferimento per la definizione del processo di determinazione del capitale complessivo in
termini attuali e prospettici
Governo societario, assetti organizzativi e sistemi di controllo connessi con l’ORSA
Esposizione ai rischi e
metodologie di misurazione
comprensive di stress
testing
Aggregazione, stima
e allocazione del
capitale interno
Valutazione
complessiva di
adeguatezza e
fabbisogni strategici
8
Governo societario, assetti organizzativi e sistemi di
controllo connessi con l’ORSA
• La compagnia deve dimostrare di aver
implementato un Sistema dei Controlli
Interni, costituito da un insieme di regole,
procedure e strutture organizzative che
mirano ad assicurare l’efficacia ed
efficienza dei processi aziendali, la
salvaguardia del valore del patrimonio
aziendale e la buona gestione di quello
detenuto per conto della clientela,
l’affidabilità e integrità delle informazioni
contabili e gestionali, nonché la conformità
delle operazioni con la legge, la normativa
di vigilanza, le norme di
autoregolamentazione e le disposizioni
interne dell’impresa
• La compagnia deve dimostrare che il
processo di ORSA sia integrato nel
proprio Sistema dei Controlli Interni
Livello di Controllo
1°°
2°°
3°°
Azionisti
CdA
Collegio Sindacale
Alta Direzione
Internal Audit
Risk
Management
Funzione
Attuariale
Compliance
Business Lines
Services Lines
9
Un esempio pratico: Governo societario, assetti organizzativi e
sistemi di controllo connessi con l’ORSA (1/2)
• Al fine di garantire uniformità e coerenza a
livello di Gruppo UGF nell’adozione di
politiche, procedure e metodologie di
governo dei rischi e dei controlli, sono state
istituite funzioni accentrate di Audit, di
Risk Management e di Compliance
• All’interno di UGF, a fianco alle strutture
aziendali, sono stati istituiti specifici
Comitati Rischi con il duplice obiettivo di
rafforzare il processo di risk management e
di coinvolgere, a livello di Gruppo, tutti i
referenti in materia di rischio. I Comitati
rappresentano, pertanto, momenti
istituzionalizzati di interazione tra i principali
organi del processo di gestione dei rischi
• Per i rischi più significativi sono state
emanate apposite Policies in cui, all’interno
del perimetro di competenza, sono stabilite le
idonee linee guida per l’indirizzo dell’attività
di assunzione e gestione del rischio
Comitato
di Controllo
Interno
CdA
AUDIT
PRESIDENTE
AMMINISTRATORE
DELEGATO
DIREZIONE RISK
MANAGEMENT
Flussi informativi ORSA
da e verso i Comitati
Comitato
di Direzione
Coordinamento
ALM di Gruppo
Comitato
Rischio di
Credito
Comitato
Finanza
Comitato
Prodotti
Vita
Comitato
tecnico
Danni
DIREZIONE
GENERALE
LEGALE
SOCIETARIO E
COMPLIANCE
Investment
Policy
Credit
Policy
Comitato
Policy
Incontro di
coordinamento
Ruolo di Audit e Compliance
nel processo di ORSA
10
Un esempio pratico: Governo societario, assetti organizzativi
e sistemi di controllo connessi con l’ORSA (2/2)
• Per assicurare un adeguato presidio delle attività e garantire il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali interessate, UGF
si è dotata di un processo per la definizione/ aggiornamento dell’ORSA
Impostazione e
definizione del processo
Compliance
Organizzazione
Risk Management
Business
Internal Audit
Misurazione dei
rischi
Rendicontazione e
autovalutazione
Revisione
Presentazione
in CdA
Definire l’iter da
adottare per la
definizione/ revisione
del processo di ORSA
Individuare i rischi
rilevanti definendo ruoli
e responsabilità
Formalizzare le
procedure operative di
misurazione
Approvazione CdA del
processo
Misurare il capitale
interno per ogni
rischio rilevante
Raccogliere le
valutazioni delle
diverse funzioni
Presentare ORSA
al CdA per
l’approvazione
Effettuare
un’autovalutazione sul
processo validandolo o
evidenziando criticità
Analizzare il
resoconto di
valutazione
11
Agenda
•
Contesto normativo di riferimento
•
Il documento ORSA: schema di riferimento
−
Esposizione ai rischi e metodologie di misurazione
comprensive di stress testing
−
Aggregazione, stima e allocazione del capitale interno
−
Valutazione complessiva di adeguatezza e fabbisogni
strategici
12
Obiettivo
Identificazione dei rischi
• Identificare I rischi significativi, ovvero quei
rischi le cui conseguenze possono minare la
solvibilità o costituire un serio ostacolo alla
realizzazione degli obiettivi aziendali
Fattori di rischio
Assunzione
Tecnicoassicurativi
Riservazione
Mercato
Contenuti
• All’interno del documento ORSA, è prevista la
trattazione dei seguenti punti per la sezione di
identificazione dei rischi:
1–
Evidenza dei riferimenti normativi
2–
Modalità utilizzate per l’identificazione dei
fattori di rischio
3–
Illustrazione dei rischi identificati come
rilevanti
Finanziari
Liquidità
Rischi
Credito
Operativo
Gruppo
Altri rischi
Non
conformità
Altri spunti Reputazionale
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Un esempio pratico: identificazione del Rischio di mercato
• Per rischio mercato si fa riferimento al rischio di perdite in dipendenza di variazioni dei
tassi di interesse, dei corsi azionari, dei tassi di cambio dei prezzi degli immobili, del
credit spread. Pertanto, sono considerate le seguenti tipologie:
− Rischio Tassi di Interesse, ovvero il rischio di una possibile variazione del valore
di un’attività finanziaria in portafoglio come conseguenza di movimenti avversi dei
tassi di interesse e relative volatilità.
Contenuti
− Rischio Corsi Azionari, ovvero il rischio legato a perdite dovute a movimenti
avversi dei corsi azionari e relative volatilità.
− Rischio Tassi di Cambio, ovvero il rischio di possibili perdite sulle posizioni in
valuta presenti in portafoglio in conseguenza ad un andamento sfavorevole dei
tassi di cambio
− Rischio Prezzo degli Immobili, ovvero il rischio legato a perdite dovute a
movimenti avversi dei prezzi degli immobili
− Rischio Credit Spread, ovvero il rischio che il valore del portafoglio sensibile al
credito subisca una variazione negativa determinata dalla qualità del credito
dell’emittente
− Rischio di Concentrazione, ovvero il rischio di perdite determinate dal default di
una o più controparti verso le quali vi sia una eccessiva concentrazione all’interno
del portafoglio di investimento
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Obiettivo
Misurazione dei rischi
• Assicurare la correttezza, la consistenza e la coerenza dei dati prodotti nella fase di misurazione
di ciascun fattore di rischio
Contenuti
All’interno del documento ORSA, è prevista la trattazione dei seguenti punti per la sezione di
misurazione dei rischi:
1–
Evidenza dei riferimenti normativi
2
Rappresentazione delle modalità di quantificazione del requisito patrimoniale a fronte del
fattore di rischio considerato
Cfr. TAV. 2
3–
Illustrazione delle metodologie utilizzate per gli stress test
4–
Descrizione degli strumenti a supporto
5–
Indicazione del livello di data quality
6–
Utilizzo “diffuso” dei risultati della fase misurazione (Business use)
7–
Livello di conformità
15
TAV. 2
Misurazione dei rischi: focus su Stress test
• Definizione obiettivi (complessità) proporzionati alle dimensioni ed alla tipologia della compagnia
• Scelta degli scenari che considerino tutti i fattori di rischio rilevanti per la propria operatività
• Definizione della frequenza dei test
• Valutazione degli obiettivi di business a lungo termine, dei cicli economici e dell’orizzonte temporale
• Considerazione dell’appetito di rischio (sistema dei limiti e impatti sulla redditività)
1. Impostazione
Come dimostrare che gli stress
colgono le specificità della compagnia
3. Controllo
• La responsabilità degli Stress Test è in capo all’Alta
Direzione
2. Utilizzo
• Alimentare il processo di capital management
• I test devono essere abbastanza robusti da
dimostrare completezza ed efficacia dell’approccio
• Definire procedure per l’interpretazione dei risultati
ed assunzione di responsabilità da parte dell’Alta
Direzione
• Devono essere definite apposite procedure per
adeguare gli stress test agli eventuali cambiamenti
nel modello di business.
• Assumere decisioni sulla base dei risultati e
documentarle, incorporare i risultati nella strategia
generale di business e risk management
• I controlli e le revisioni devono garantire che i test
siano svolti in modo rigoroso ed appropriato
• Documentare l’uso degli Stress Test ai fini
decisionali e di business
16
Contenuti
Un esempio pratico: misurazione del Rischio di mercato
• Al momento la metodologia utilizzata ai fini di calcolo del capitale economico per il
rischio di mercato è basata prevalentemente sui criteri indicati nelle Technical
Specification QIS4, quindi con modalità stress test e calcolo del delta NAV per rischio
tasso, equity e forex e modalità parametrica per rischio spread, rischio di
concentrazione e immobiliare. Sono anche stati valutati gli impatti dei parametri fissati
nei Consultation Paper dal 70 al 77 e 79
• È in corso di implementazione il calcolo del Value at Risk sui portafogli di attivi
finanziari con metodologia Historical Simulation; terminata la prima fase
implementativa con metodologia Historical Simulation si provvederà ad implementare il
calcolo del Value at Risk con metodologia Monte Carlo
• Conduzione di stress test, ipotizzando un incremento dei corsi azionari pari al 45%
17
Contenuti
Obiettivo
Monitoraggio dei rischi
• Assicurare il costante presidio dei dati prodotti nella fase di misurazione dei rischi
All’interno del documento ORSA, è prevista la trattazione dei seguenti punti per la sezione di
monitoraggio dei rischi:
1–
Evidenza delle modalità attraverso le quali monitorare nel tempo i valori ottenuti in fase di
misurazione
2–
Rappresentazione dei trigger e dei processi definiti per la gestione di eventuali andamenti
anomali
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Un esempio pratico: allocazione, assorbimento e
monitoraggio
Il processo di allocazione e assorbimento del capitale e
Il processo di gestione dei rischi in UGF
monitoraggio
Predisposizione framework per
la gestione dei rischi
Definizione del livello di
risk appetite
Predisposizione e adeguatezza
patrimoniale del piano
industriale
Monitoraggio mensile/
trimestrale dell’andamento del
piano/ budget
Attività di supporto ai Comitati
di Business
Disponibilità e granularità
dei dati necessari
Controllo di Gestione e
Business determinano i
volumi previsionali
Controllo di Gestione e
Business determinano i
volumi reali
Risk Management
determina l’allocazione
di capitale e la
redditività aggiustata
per il rischio
Risk Management
misura gli
assorbimenti di
capitale e la redditività
aggiustata per il rischio
Periodicità del monitoraggio e
significatività dei dati disponibili
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Un esempio pratico: monitoraggio del Rischio di mercato
• Reporting interno: UGF ha individuato due tipologie di reporting utili ad assolvere tale
funzione:
− Reporting Direzionale indirizzato all’Organo Amministrativo e all’Alta Direzione
Contenuti
− Reporting Gestionale indirizzato alle strutture operative
Il Reporting Direzionale consente al Risk Management di supportare l’Organo
Amministrativo e l’Alta Direzione nel processo decisionale strategico, attraverso
informazioni a livello Consolidato, per Compagnia e per Comparto (Danni, Vita,
Finanza, Banca)
Analogamente, il Reporting Gestionale ha l’obiettivo di supportare il Business a livello
operativo attraverso informazioni caratterizzate da una maggiore granularità
• Proposta azioni correttive: qualora si venissero a determinare superamenti dei limiti
operativi definiti, la Direzione Risk Management, in coordinamento con la Direzione
competente, definisce l’azione di rientro da intraprendere su un appropriato orizzonte
temporale dandone comunicazione agli appropriati livelli di responsabilità aziendale
• Reporting esterno: per consentire una valutazione della situazione patrimoniale e
finanziaria del Gruppo, la Direzione Risk Management pubblica semestralmente un
Risk Report, al fine di fornire informazioni integrative e di supporto
Dati di rischio vs dati
contabili – SII vs IAS
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Sintesi dei dati quantitativi
ESEMPLIFICATIVO
Rischio/ stress
Capitale interno
Capitale interno
complessivo
Peso %
Livello di conformità alla
Direttiva SII
Rischio Tecnicoassicurativo
10
100
10%
Stress Tecnicoassicurativo
5
100
5%
Totale Tecnicoassicurativo
15
100
15%
21
Agenda
•
Contesto normativo di riferimento
•
Il documento ORSA: schema di riferimento
−
Esposizione ai rischi e metodologie di misurazione
comprensive di stress testing
−
Aggregazione, stima e allocazione del capitale
interno
−
Valutazione complessiva di adeguatezza e fabbisogni
strategici
22
Aggregazione, stima e allocazione del capitale interno
ESEMPLIFICATIVO
Modalità di aggregazione e allocazione del capitale interno
• Evidenza delle modalità secondo le quali aggregare i diversi sub-rischi e fattori di rischio
Assorbimento
Rischio/ stress
Allocazione
Capitale interno
2009
Capitale interno
2010
Capitale interno
2011
Totale Requisito regolamentare
80
85
85
Totale Stress test
20
25
35
100
110
120
Rischio T.A. Danni
Rischio T.A. Vita
Rischio di Mercato
Rischio di Credito
Rischio Operativo
Totale Requisito di Capitale
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Agenda
•
Contesto normativo di riferimento
•
Il documento ORSA: schema di riferimento
−
Esposizione ai rischi e metodologie di misurazione
comprensive di stress testing
−
Aggregazione, stima e allocazione del capitale interno
−
Valutazione complessiva di adeguatezza e
fabbisogni strategici
24
Valutazione complessiva di adeguatezza e fabbisogni
strategici
ESEMPLIFICATIVO
Valutazione di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica
Rischio/ stress
Capitale interno
2009
Capitale interno
2010
Capitale interno
2011
Totale Requisito di Capitale
100
110
120
Fondi propri
150
165
160
Indice di copertura
1,5
1,5
1,3
Eccesso/ deficit di capitale
50
55
40
Rischio T.A. Danni
Rischio T.A. Vita
Rischio di Mercato
Rischio di Credito
Rischio Operativo
Totale Requisito regolamentare
Stress test
• A seguito della valutazione dell’adeguatezza patrimoniale, qualora risulti un deficit di capitale sarà necessario
individuare e pianificare interventi correttivi sia sul piano patrimoniale, sia sul piano organizzativo
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