CIMA CAVALLINO CROCE D`EUROPA
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CIMA CAVALLINO CROCE D`EUROPA
Avvicinamento: Da Dosson e da Monigo, ci si dirige verso l’autostrada Sabato 3 Agosto 2013 CIMA CAVALLINO CROCE D’EUROPA - RIF. FILMOOR Proposta da: Andrea Toppan e Ermanno Lorenzon Tel. 347.3918744 Partenza: Sabato 3 Agosto 2013 ore 6.15 dal parcheggio della palestra di Dosson ore 6,15 dal parcheggio dello stadio del rugby a Monigo Rientro previsto: ore 19.30 Difficoltà: EEA / E Percorso abbastanza impegnativo che si sviluppa su sentieri ripidi su fondo erboso fino alla Forcella Cavallino e poi su ghiaia sfasciumi e balze parzialmente attrezzate per la cima Cavallino. Richiesta una buona preparazione fisica. Lunghezza: Gr.A: 13,75 km – Gr.B: 12,75 km Dislivello: Gr.A: 1130 m - Gr.B: 1000 m Quota massima: Gr.A: 2689 m (Cavallino) Gr.B: 2453 m (Forcella) Tempi: Gr.A: 7,5 ore – Gr.B: 6,5 ore Equipaggiamento: Completo da alta montagna, buoni scarponi, pile, giacca a vento, berretto, occhiali, crema solare, bastoncini. GR.A obbligatori casco, cordino con moschettone. Bevande abbondanti e pranzo al sacco Cartografia: Tabacco 17 - Sentieri n° 145 – 160 - 146 Costo auto: A/R 299 km x 0,20 + autostrada 10,20 = 70,00 €. A27; la si percorre per intero fino a Pian di Vedoia, dove le due comitive si riuniscono. Si prosegue sulla SS51 fino a Tai dove si tiene la destra continuando sulla SS51 bis. Sosta colazione al bar bianco di Cima Gogna, poi si continua sulla statale e si devia sulla destra imboccando la galleria che porta in Comelico; a Santo Stefano si prosegue sulla SS 52 Carnica verso il Passo di Montecroce, giunti al tornante di Sega Digon si seguono a destra le indicazioni per Cappella Tamai. Sopra la chiesetta deviazione a sinistra lungo la strada che costeggia il torrente Digon. Al bivio di Pian della Mola si prosegue diritti per poco più di un chilometro e si parcheggia circa 500 m prima del bivio di Pian dei Tabeli (più avanti la strada è dissestata). Tappe del percorso: Pian dei Tabeli 1559 m – Casera Pian Formaggio 1802 m – Forcella Cavallino 2453 m – Rifugio Filmoor 2350 m – Cima Cavallino 2689 m – Casera Rigoieto 2080 m – Casera Silvella 1827 m – Pian dei Tadeli 1559 m. Escursione: Parcheggiate le auto si prosegue fino al bivio di Pian dei Tabeli, qui si devia a destra seguendo la strada che conduce alla Casera Pian Formaggio. Si cammina in moderata salita fino alla Casera 1802 m, ubicata in un posto verde e panoramico e dotata di una fontana con acqua fresca. Dietro la Casera, ben segnalato, si stacca il sentiero n° 145 che porta verso la forcella Cavallino. Si superano dei boschetti e falsi piani fino ad arrivare ad un ampio pianoro dove pascolano le mucche e da dove si sale faticosamente attraverso gradoni erbosi costeggiando il ruscello Cavallino fino alla forcella omonima 2453 m, in un ambiente bellissimo dominato dal verde dei prati. Lungo il sentiero di salita, ben segnato, si incontrano molte marmotte e non è raro avvistare anche delle vipere. Arrivati alla forcella, si avanza tagliando, per evidente sentiero sempre in salita, il ghiaione che scende da cima Cavallino fino a raggiungere il ben visibile passaggio in cengia inclinata attrezzata con corde fisse. Il passaggio è semplice e la corda serve soprattutto per appoggio e per dare sicurezza, tuttavia è bene non sottovalutare il percorso e assicurarsi con cordino e moschettone e indossare il casco. Al termine di questo tratto si gira a destra e, per roccette, si perviene in breve alla Cima del Cavallino 2689 m e alla grande simbolica Croce d'Europa che ne caratterizza la vetta. Qui in una domenica di Agosto, austriaci e italiani si incontrano per celebrare la messa in onore dei caduti della prima guerra mondiale e in segno di amicizia e fratellanza fra i popoli. Il panorama dalla vetta (che è la più alta sulla linea di confine fra il Comelico e l'Ost Tirol) è fantastico e si vedono le cime delle Dolomiti di Sesto, della Pusteria, dell'Austria, del Cadore e della Carnia. Si scende per la stessa via e ritornati alla forcella, ci si ritrova con chi ha preferito raggiungere il sottostante rifugio Filmoor 2350 m, e rifocillarsi con le pietanze di Günther, il gestore che parla bene l'italiano. La discesa avviene per il sentiero n° 146 che si imbocca tagliando sulla destra la base del ghiaione e seguendo il ripido crinale erboso che scende dalla cima del Cavallino. Si effettua poi una panoramica traversata fino a raggiungere la base della Pala di Ciuzes e proseguire quindi in quota fino alla casera di Rigoieto 2080 m. In questo tratto l'itinerario attraversa un interessante ambiente dal punto di vista geologico e meravigliosi sono i paesaggi osservati. Il sentiero ora assume le caratteristiche di una strada forestale e scende prima alla malga Silvella 1827 m, e poi in breve in val Digon. Non resta che seguire la strada in dolce discesa che in poco più di due chilometri riporta al Pian dei Tabeli e alle nostre auto. Cartina: Scala 1:30.000 Grafico del percorso: Escursionando con… La Soldanella Curiosità, aneddoti, leggende e tradizioni dalle montagne IL SENTIERO GEOLOGICO DEL CAVALLINO Lungo il primo tratto nei dintorni di malga Silvella, affiorano le filladi di colore grigio scuro dalle caratteristiche lenti di selce bianca, sommerse dalle alluvioni detritiche formate dapprima da ghiaie grossolane cementate intensamente a formare un conglomerato. A Casera Rigoiéto, entro le filladi, si rinviene un nucleo di un antico granito anch'esso trasformato per metamorfismo in un'altra roccia denominata gneiss. Esso è facilmente riconoscibile per il suo colore biancastro ed è visibile nei grandi massi che fiancheggiano la pista forestale. In questo caso l'antico magma è solidificato lentamente in profondità. Poco oltre, invece, lungo la dorsale che scende dal M. Cavallino, si incontrano livelli rocciosi formati dal medesimo magma solidificato però in superficie, dopo l'effusione, formando così dei porfidi. Anch'essi si sono metamorfosati e vengono denominati "porfiroidi del Comelico". Si riconoscono per il colore scuro, per l'aspetto compatto, e per gli evidenti cristalli di quarzo lucente. Per tutta la salita si può ammirare le bianche creste dei monti Cavallino e Cavallatto che sovrastano, con grande contrasto cromatico, le scure rocce filladiche e i porfiroidi. Si tratta di antichi calcari di circa 400 milioni di anni fa trasformati per metamorfismo in marmi. Osservati da vicino presentano un aspetto granulare e con venature che disegnano incredibili volute e minutissime pieghettature. Il contatto con le filladi sottostanti non segue la successione normale, ma avviene per faglia. Queste masse compatte di marmo, infatti, hanno subito notevoli spostamenti durante le fasi di formazione della catena alpina, a partire da "appena" 40 milioni di anni fa. N Prossima escursione: Ven.23 – Sab.24 – Dom.25 Agosto 2013 OTZTALER – MARTIN BUSCH – SIMILAUN – SAYKOGEL Proposta da: Enrico Porcellato / tel. 349.5381449 Presentazione: Giovedì 22 Agosto 2013 ore 21,00