2Giornata europea del

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2Giornata europea del
ISSN 1830-6349
Aprile 2013 /4 IT
CESE info
EDITORIALE
Cari lettori,
Il fatto che la crisi economica abbia scosso la fiducia
delle persone nel sistema politico tradizionale non è un
segreto per nessuno. I risultati delle elezioni in Grecia
ed in Italia sono eloquenti sotto quest’aspetto e le cose
potrebbero essere anche peggiori a livello europeo L’ultimo Eurobarometro sull’impegno degli europei nella
democrazia partecipativa ha mostrato che appena poco più della metà dei rispondenti pensa che votare alle elezioni europee sia un modo effettivo di influire sulle
decisioni politiche. A mio parere una maniera efficace di lottare contro questa
tendenza è la cittadinanza attiva.
Al CESE noi sappiamo che una democrazia più partecipativa è una democrazia
migliore e il nostro sostegno all’Iniziativa dei cittadini europei è un buon esempio
di questa nostra convinzione. Dal 1° aprile 2012 gli europei dispongono di un nuovo
diritto che dà loro maggior voce in capitolo. Adesso noi vogliamo fare un passo ulteriore e sostenere le persone che preparano le iniziative dei cittadini consentendo loro
di collegarsi in rete e assumere un ruolo di supporto per altri e organizzando audizioni e emettendo pareri per coadiuvare
la Commissione nella valutazione delle
credo fermamente che
iniziative con esito positivo. Dobbiamo
anche informare l’opinione pubblica
comunicare
storie di suceuropea in merito a questo nuovo diritto;
credo fermamente che comunicare storie cesso nel campo della cittadi successo nel campo della cittadinanza
dinanza attiva sia il miglior
attiva sia il miglior modo per avvicinare
le persone alle istituzioni.
modo per avvicinare le per-
“
sone alle istituzioni.
”
Il CESE ha un’altra storia di successo
che potrebbe motivare il pubblico a partecipare: 5 idee per un’Europa più giovane. Insieme con Gianni Pitella, vicepresidente del PE, ho visitato diverse università europee per incontrarvi gli studenti con
lo scopo di ricavare delle idee utili su che cosa i giovani si aspettano, quali sono
i cambiamenti e i miglioramenti che essi vorrebbero. Trasformeremo il materiale
di base fornito da questa iniziativa in un parere d’iniziativa del CESE e in una
risoluzione del PE. E’ mia convinzione che quando questi studenti vedranno le
loro iniziative tradotte in documenti legislativi impareranno che essere attivi vale
la pena. Facendo in modo che la prima esperienza di coinvolgimento nella sfera
pubblica e istituzionale sia positiva possiamo suscitare l’interesse per la cittadinanza
attiva e questo vuol dire combattere la disillusione. Per noi al CESE questa è una
delle maggiori priorità.
Anna Maria Darmanin
vicepresidente del Comitato economico e sociale europeo
DATE DA RICORDARE
4 /maggio / 2013
CESE, Bruxelles: Giornata
Porte aperte
16-17/ maggio / 2013
CESE, Lisbona: audizione del
CESE sul tema Per un trasporto
navale più sicuro e più pulito
22-23 / maggio / 2013
CESE, Bruxelles: sessione
plenaria
27-28/ maggio / 2013
CESE, Bruxelles: 6° seminario
congiunto CESE-Camera civica
della Federazione russa
2
3
4
IN QUESTO NUMERO
«Comitato economico
e sociale europeo»
un ponte tra l’ Europa e la società civile organizzata
La Giornata della società civile
2013: conciliare l’economia, la
solidarietà e la democrazia
Il 6 marzo scorso oltre 250 rappresentanti della società civile provenienti
dagli Stati membri dell’Unione europea
si sono riuniti a Bruxelles per discutere
di come informare meglio i cittadini
europei, giovani e meno giovani, sui
diritti conferiti loro dall’UE, stimolandoli a partecipare alla vita democratica
dell’Unione. I partecipanti hanno invitato le istituzioni dell’UE a smettere di
anteporre le procedure ai risultati e a
coinvolgere i cittadini nelle azioni e nelle
campagne che li toccano da vicino.
La Giornata della società civile è stata
organizzata dal CESE in partenariato
con il suo gruppo di collegamento con
le reti europee della società civile, l’Alleanza per l’Anno europeo dei cittadini,
la Commissione europea ed Euronews,
nel quadro dell’Anno europeo 2013.
I partecipanti alla Giornata hanno
concluso che i leader europei non possono più affidarsi soltanto ai politici
eletti perché trasmettano loro i messaggi
dei cittadini, ma hanno anche bisogno
della società civile per garantire che le
politiche europee siano più saldamente
ancorate ai problemi dei cittadini e per
dare maggiore legittimità alle proprie
decisioni.
Oltretutto la società civile, che rappresenta milioni di europei di tutti gli
strati sociali, ha visto il proprio ruolo
ulteriormente rafforzato dalla crisi:
sia come portavoce del malcontento,
sia come aiuto extra laddove necessario e nei casi in cui i tagli ai bilanci
hanno ridotto lo stato sociale ai minimi
termini.
Se si vuole che l’Unione europea
riconquisti la fiducia dei cittadini
e continui a svolgere il proprio compito,
allora tutti i governi, i leader europei
e i soggetti della società civile devono
impegnarsi per riformarla. L’impegno
“
i leader europei non possono più affidarsi soltanto
ai politici eletti perché trasmettano loro i messaggi dei
cittadini, ma hanno anche
bisogno della società civile
per garantire che le politiche
europee siano più saldamente ancorate ai problemi
dei cittadini e per dare maggiore legittimità alle proprie
decisioni.
”
sul campo da parte di cittadini, imprese
e associazioni conferirà di fatto maggiori poteri alla società civile europea,
agli organi che la rappresentano - come
il CESE - e, in ultima analisi, ai cittadini
stessi. (ail)
!
Europe Past Forward 2013: «La cittadinanza dell’UE implica
l’esercizio di diritti
comuni»
La seconda edizione del concorso Europe
Past Forward si è conclusa con la vittoria
dei giovani studenti dell’Istituto superiore Saaremaa di Kuressaare, Estonia.
Per il secondo anno consecutivo, il
CESE ha bandito un concorso per dare
ai giovani europei tra i 18 e i 30 anni
l’opportunità di esprimere il loro punto
di vista sull’Europa attraverso la creazione di video.
Che cosa significa essere un cittadino europeo? È questa la domanda alla
quale i giovani cineasti hanno cercato
di rispondere nei loro videoclip.
Giornata europea del
consumatore 2013
I cittadini devono prendere
parte al dibattito sul nucleare,
intervista a Richard Adams
Il successo di questa seconda edizione
è andato al di là di qualsiasi aspettativa.
Alcune cifre permettono di capire la portata di tale successo:
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1 GC>>= #=HD9= ,=7":$$@ 6">>'D9D%D=EDB=
più di 8 000 persone hanno cliccato
su «Mi piace»;
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La giuria di professionisti era presieduta dalla vicepresidente del CESE Anna
Maria Darmanin, la quale ha consegnato
i premi ai vincitori nel corso di una cerimonia tenutasi presso la sede del Comitato
il 20 marzo.
Intervista a Pedro Narro,
membro del CESE
1°premio, EU27 (Estonia)
«Sono rimasta davvero colpita del successo di un’iniziativa che ha solo due anni
di vita», ha affermato la vicepresidente
all’apertura della cerimonia. «Devo riconoscere che siamo rimasti tutti sorpresi
dalla qualità dei video presentati e dalla
ricchezza di idee dei giovani europei».
La vicepresidente ha poi dichiarato
che i giovani cineasti dilettanti, in pochi
secondi, con risorse limitate e con grandi
difficoltà, «sono stati capaci di esprimere
concetti, visioni e aspettative che non
basterebbero mille pagine per spiegare».
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primo premio di 3 000 EUR. Il suo videoclip, dal titolo EU27, ha per protagonisti
27 studenti che, con l’aiuto delle bandiere
>>> p a g i n a 2
www.eesc.europa.eu
1
Come afferma il relatore del parere,
Filip Hamro-Drotz, «lo sviluppo
dell’Artide comporta opportunità
e sfide per le popolazioni locali e per
l’intera Europa. È ora di discutere in
modo più ampio il futuro della regione
e di garantire che la società civile sia
coinvolta nel dibattito».
© Denis Kichatof
Scoprire l’Artide: la società civile
e l’UE
I cambiamenti climatici, la fusione delle
calotte polari e il rincaro delle materie
prime hanno richiamato nel decennio
scorso un crescente interesse globale
sull’Artide. Oggi vari soggetti politici ed
economici si affrettano ad accampare
diritti in questa regione ricca di risorse.
Ma il futuro dell’Artide rimane pieno di
incertezze, e questo rende ancora più
importante che tutti gli interessati si
impegnino in modo costruttivo.
Rivendicando all’UE lo status di soggetto artico, la Commissione e l’Alta rappresentante per gli affari esteri hanno da
poco presentato una comunicazione su
una politica a vasto raggio per la regione
artica. Con tre Stati membri - Finlandia,
Svezia e Danimarca - tra gli otto paesi
artici, l’UE è legittimamente interessata
a contribuire allo sviluppo sostenibile di
questi territori. Le attività svolte nell’Artide, una regione che comprende tanto
città quanto comunità indigene, non
potranno non ripercuotersi sulla società
civile europea. È quindi opportuno coordinare a livello europeo e nazionale la
politica per la regione artica, garantendo
una comprensione comune delle sue
regole di base.
In un parere del 21 marzo 2013 il
CESE sostiene quest’idea e accoglie le
priorità indicate dalla Commissione,
chiedendo al tempo stesso che la politica
dell’UE per la regione artica sia allineata
alla strategia di ciascuno dei paesi artici.
Il CESE ritiene che una cooperazione
più stretta con tali paesi, che sono anche
importanti partner, darà maggiore coerenza alla governance e alla regolamentazione dell’Artide.
Sempre in rapporto a questo tema, il
CESE chiede inoltre che la società civile,
specie i rappresentanti delle comunità
Il parere del CESE sottolinea anche
l’esigenza di una comprensione più
accurata e particolareggiata della
regione stessa, dato che il dibattito in
corso risente fortemente di concezioni
popolari errate. C’è bisogno di maggiore
trasparenza nell’informazione pubblica
e di maggiore attenzione per le conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici; a tal fine, il Comitato
è favorevole alla creazione di un centro
di informazione dell’UE sulla regione
artica. Sul fronte economico, il CESE
pone l’accento sull’estrema importanza
dell’imprenditorialità, della formazione
e degli investimenti diretti.
“
il futuro dell’Artide
rimane pieno di incertezze,
e questo rende ancora più
importante che tutti gli interessati si impegnino in modo
costruttivo.
”
Ricercando l’equilibrio tra protezione
dell’ambiente e sviluppo economico, il
CESE raccomanda anche di rendere
disponibili gli orientamenti dell’UE sulla
valutazione di impatto ambientale affinché siano utilizzati nell’attività estrattiva,
nella navigazione e in altre attività economiche. (asp/sb)
!
Giornata europea del consumatore 2013
In occasione della Giornata europea del
consumatore svoltasi il 14 marzo 2013,
il CESE ha sottolineato ancora una volta
che non ci possono essere compromessi
sulla sicurezza dei prodotti destinati
ai consumatori. Certo, per proteggere
i consumatori da eventuali danni e dalle
conseguenze della concorrenza sleale
bisogna introdurre norme di sicurezza
più rigorose e sorvegliare i mercati, ma
è anche vero che una maggiore fiducia
e autonomia dei consumatori possono
contribuire a rafforzare il mercato unico.
In un momento in cui la fiducia dei
consumatori ha subito un duro colpo
a causa dello scandalo della carne
equina, la Giornata europea del consumatore 2013 ha affrontato due questioni di grande attualità, vale a dire la
sicurezza dei prodotti e la sorveglianza
del mercato. Uno dei temi principali
del dibattito è stato il pacchetto legislativo recentemente adottato dalla Commissione europea per armonizzare le
norme sulla sicurezza dei prodotti non
alimentari, migliorare la tracciabilità
e introdurre sanzioni più severe, garantendo così una maggiore sicurezza sia
per i consumatori che per le imprese.
Dopo aver concluso che queste misure
“
I consumatori ora ci
dicono che, se vogliamo
ripristinare la fiducia nel
mercato unico, dobbiamo
anche essere capaci di garantire l’affidabilità dei prodotti
in commercio».
2
”
costituiscono una premessa essenziale
per il buon funzionamento del mercato
interno, i partecipanti alla conferenza
hanno lanciato un appello comune, sottoscritto da 28 organizzazioni di livello
europeo, per un sistema paneuropeo
di raccolta dei dati sugli incidenti e i
danni alle persone.
La Giornata europea del consumatore ha anche messo in luce l’esigenza
di una maggiore fiducia delle imprese,
in un contesto in cui i consumatori
sono restii a spendere. Kieran Grace,
direttore del dipartimento Consumatori e concorrenza del governo irlandese, ha osservato che le nuove norme
sulla sicurezza dei prodotti, insieme
a un’applicazione più efficace, potrebbero contribuire a offrire alle imprese
europee un contesto concorrenziale
equo, garantendo che tutti gli operatori rispettino le stesse norme. Nel
corso della successiva tavola rotonda, la
direttrice generale dell’Ufficio europeo
delle unioni dei consumatori Monique
Goyens ha dichiarato che adottare regole
più severe in materia di sicurezza dei
prodotti potrebbe servire a promuovere
l’innovazione nelle imprese, considerato che, nel lungo periodo, la sicurezza
comporta costi inferiori per la società
rispetto a quelli derivanti da incidenti
e danni.
Il Presidente del CESE Staffan Nilsson ha affermato che «per la crescita
occorrono organizzazioni dei consumatori attive, perché in fin dei conti sono
i consumatori a decidere cosa comprare
e dove. I consumatori ora ci dicono che,
se vogliamo ripristinare la fiducia nel
mercato unico, dobbiamo anche essere
capaci di garantire l’affidabilità dei prodotti in commercio».
Il commissario europeo per la Salute
e la politica dei consumatori Tonio Borg
ha aggiunto che «grazie all’eliminazione
di alcune lacune e sovrapposizioni della
legislazione attuale, e a una sua più agevole applicazione, speriamo di creare le
condizioni adatte per una maggiore fiducia dei consumatori e per una gestione
più efficace e rigorosa delle catene di
approvvigionamento». (ail)
!
Co nti nua d a p ag. 1
Eu ro p e Pa s t Fo r wa rd 2013: «L a c i t t a d i n a n z a d e l l ’UE
i m p l i c a l ’e s e r c i z i o d i d i r i t t i c o m u n i »
degli Stati membri dell’UE, illustrano
in modo semplice e chiaro i principali
diritti conferiti dalla cittadinanza europea. «Questo premio è la dimostrazione
del fatto che una classe di giovani studenti
può fare qualcosa di istruttivo e di divertente al tempo stesso». Quando le è stato
chiesto in che modo intendesse spendere
i soldi del premio, ha risposto con sincerità: «Non abbiamo ancora deciso ma
pensiamo di fare un viaggio per visitare
l’Europa dell’Est!»
Il secondo premio è stato assegnato
al progetto Better Together («Insieme
è meglio») presentato da Marius Krivičius
(Lituania). Il suo videoclip mostra che l’Unione europea è una comunità di persone
3° premio What does being an EU citizen
mean? (Portogallo)
2°premio, Better together (Lituania)
e che l’impatto dell’UE sulla realtà dei cittadini è visibile nella vita di ogni giorno.
Al terzo posto si è classificato il video
intitolato What does being an EU citizen
mean? («Cosa significa essere cittadino
dell’UE?») presentato da João Gonçalves
(Portogallo). Il video mostra 70 persone
di 8 diversi Stati membri dell’UE, ognuna
delle quali esprime il proprio pensiero e la
propria opinione su cosa significa essere
un cittadino dell’Unione europea.
I tre video vincitori e tutti gli altri che
hanno preso parte al concorso sono disponibili sul sito Internet del CESE. Appuntamento all’anno prossimo, per l’edizione
2014 di Europe Past Forward! (rdr) !
La dimensione esterna del coordinamento
della sicurezza sociale
Anche se le migrazioni sono un fenomeno vecchio quanto l’umanità, fenomeni attuali quali la globalizzazione,
le tendenze demografiche e i profondi
cambiamenti nella società hanno determinato un aumento del numero totale
dei migranti. Secondo la relazione
delle Nazioni Unite Overcoming Barriers: Human Mobility and Development
(«Il superamento delle barriere: mobilità umana e sviluppo»), nel mondo vi
sono 214 milioni di immigrati. Come
accade per tutte le sfide di portata mondiale, l’Europa dovrebbe considerare le
opportunità offerte dalla mobilità per
il suo modello sociale ed economico:
se il primo passo è stato lo sviluppo
di un sistema europeo di norme per il
coordinamento della sicurezza
sociale all’interno dell’UE, il
secondo dovrebbe essere un
coordinamento efficace della
sicurezza sociale tra l’UE e il resto
del mondo. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE)
è consapevole della dimensione
esterna della sicurezza sociale,
e ritiene che l’internazionalizzazione dei criteri sociali debba
proseguire per garantire ai lavoratori l’esercizio dei propri diritti,
indipendentemente dalla nazionalità. In questo modo, gli immigrati potrebbero beneficiare di
quella che si potrebbe chiamare «globalizzazione sociale».
Invitato dalla Commissione europea
a esprimersi sulla sua comunicazione
in questo settore, il CESE ha adottato
il parere La dimensione esterna del
coordinamento in materia di sicurezza
sociale nell’Unione europea, in cui si dice
d’accordo con la Commissione quanto
all’importanza di una strategia comune
europea per coordinare gli accordi in
materia di sicurezza sociale conclusi con
i paesi terzi. Il Comitato sostiene anche
la dimensione esterna delle norme di
coordinamento delineata nella comunicazione della Commissione, che prevede
una complementarità fra la prospettiva
nazionale e quella europea al fine di
evitare squilibri, lacune e vuoti giuridici.
Alcuni esempi riusciti in questo campo
sono le decisioni sulla cooperazione
in materia di sicurezza sociale con
Marocco, Algeria, Tunisia, Israele, ex
Repubblica iugoslava di Macedonia
e Croazia. Il CESE invita il Consiglio
a dare mandato alla Commissione di
concludere, nel quadro giuridico dei
trattati, accordi internazionali per la
sicurezza sociale con le potenze emergenti (BRIC), i paesi balcanici e i vicini
dell’Europa orientale.
«L’azione esterna dell’UE in questo settore potrebbe essere sviluppata
mediante una politica multilaterale
che stabilisca legami più stretti con
altre organizzazioni internazionali. Un
buon esempio è l’Accordo ibero-americano sulla sicurezza sociale concluso
© auremar
indigene, sia sistematicamente coinvolta
nell’insieme delle attività concernenti
la regione, e assuma un più forte ruolo
consultivo.
fra i paesi latinoamericani, la Spagna
e il Portogallo», argomenta José María
Zufiaur, membro del gruppo Lavoratori
e relatore del parere. Infine, il parere
avanza altre due raccomandazioni:
come prima cosa, chiede di inserire,
nei futuri accordi commerciali o di
associazione economica, delle clausole
bilaterali di sicurezza sociale, riferite in
particolare alla parità di trattamento,
all’esportazione dei diritti a pensione
e all’eliminazione del doppio versamento
dei contributi; in secondo luogo, invita
a concludere accordi in particolare con
gli Stati che intendono conseguire gli
obiettivi proposti dall’iniziativa dell’Organizzazione internazionale del lavoro
(OIL) riguardo al livello minimo di protezione sociale e che, a tal fine, necessitano di assistenza per raggiungere
i livelli minimi previsti o per superarli.
(asp)
!
CESE info — Aprile 2013 /4
I cittadini devono prendere parte al dibattito sul
nucleare
Intervista a Richard Adams, membro
britannico del gruppo Attività diverse
del CESE, presidente del gruppo di studio permanente sulla Comunità europea
dell’energia e relatore di diversi pareri del
Comitato sull’energia nucleare.
CESE Info: Lei ha avuto un ruolo
di primo piano nel simposio che
il Comitato economico e sociale
europeo ha organizzato poco
tempo fa, in collaborazione con la
Commissione europea, sul tema
Benefits and Limitations of nuclear
fission for a low carbon economy
(«Vantaggi e limiti della fissione
nucleare per un’economia a basse
emissioni di carbonio»). Può
illustrarci le principali conclusioni
che ha tratto dai lavori della
conferenza?
Richard Adams: Tra le tante raccomandazioni emerse dal simposio, tre mi sembrano quelle più rilevanti nella prospettiva
della società civile. Innanzi tutto, i nostri
programmi in campo energetico devono
apportare risposte sostenibili ad esigenze
sociali e ambientali complesse, e sono
necessarie ricerche più vaste e approfondite.
In secondo luogo, il programma nucleare
va considerato un’impresa comune cui partecipano la comunità scientifica, i responsabili politici e i cittadini, avendo cura di
mettere sempre la sicurezza al primo posto
e di assicurare un elevato livello di trasparenza. Infine, nel contesto del mix energetico totale, la società civile, e il CESE in
particolare, può avere un ruolo decisivo nel
contribuire a definire le priorità.
Giornata Porte aperte – edizione 2013
Un sostanziale passo avanti verrebbe dall’istituzione di un dialogo europeo per l’energia che assicuri una piena partecipazione
dei cittadini: un obiettivo, questo, al quale
stiamo lavorando attivamente.
Richard Adams, membro del CESE, gruppo
Attività diverse
Lei si batte da tempo perché
la società civile venga
maggiormente coinvolta
nel dibattito e nel processo
decisionale sul nucleare. Ritiene
che dovrebbero essere introdotte
procedure di consultazione
obbligatoria?
Gli Stati membri hanno già adottato
procedure di consultazione nel caso di
progetti con un forte impatto potenziale
sull’ambiente: il punto è come rafforzare
queste procedure e assicurarne una piena
e uniforme applicazione. Il CESE è favorevole ad agire servendosi della Convenzione di Aarhus, che è uno strumento di
promozione in tal senso; sono inoltre convinto che sarebbe utile realizzare un’analisi
indipendente sul modo in cui i paesi UE
coinvolgono i cittadini su queste tematiche.
“
In molti paesi il dibattito
pubblico sul nucleare si concentra
principalmente sul grado di
sicurezza della tecnologia e sulle
minacce alla sicurezza pubblica.
A Suo avviso, che cosa si potrebbe
e dovrebbe fare per rafforzare il
consenso dell’opinione pubblica
nei confronti del programma
nucleare?
Non penso che si debba fare opera di
persuasione dei cittadini in merito all’energia
nucleare. Ogni paese deciderà in base alla
sua storia, alla sua cultura, e tenendo conto
delle sue risorse e necessità. La sicurezza
è una questione centrale, ma altrettanto
importanti sono la continuità dell’approvvigionamento energetico, la disponibilità di
energia a prezzi abbordabili e la sostenibilità
dell’energia stessa. Non dobbiamo sottovalutare i cittadini. Se diamo loro informazioni
attendibili e consentiamo loro di esprimere
i loro punti di vista, i responsabili decisionali
avranno già a disposizione una buona base
da cui partire. (mb)
!
il programma nucleare va considerato un’impresa comune
cui partecipano la comunità scientifica, i responsabili politici e i
cittadini, avendo cura di mettere sempre la sicurezza al primo
posto e di assicurare un elevato livello di trasparenza.
”
LA SESSIONE PLENARIA IN SINTESI:
Regioni ultraperiferiche: crescita intelligente
Alla sessione plenaria di marzo, il CESE ha invitato ad adottare una
strategia più ambiziosa per l’attuazione dell’articolo 349 del TFUE,
che consente di adottare misure specifiche volte a compensare la
grande distanza geografica delle Regioni ultraperiferiche (RU).
Il parere Regioni ultraperiferiche: crescita intelligente raccomanda
di elaborare e pubblicare un’analisi relativa all’applicazione delle
deroghe e delle misure
speciali previste per le
RU. Henri Malosse, presidente del gruppo Datori
di lavoro e relatore del
parere, ha chiesto che
POSEI, il programma
che disciplina i sussidi UE
all’agricoltura, vada oltre
i prodotti tradizionali fino
a comprendere tutti i prodotti delle RU, sia agricoli
che di altra natura. Queste e altre misure relative
ai fondi di coesione, alle
reti europee e agli accordi
commerciali, sono state
proposte dal CESE per
aiutare le RU a conseguire
gli obiettivi della strategia
Europa 2020. (asp)
!
Henri Malosse, membro del CESE, gruppo
Lavoratori Datori di lavoro
Dialogo europeo per l’energia
Nel suo parere sul tema Bisogni e metodi per il
coinvolgimento e l’impegno dei cittadini nel campo
della politica energetica, elaborato da Richard
Adams (Regno Unito, gruppo Attività diverse)
e adottato a marzo, il Comitato chiede l’istituzione
di un Dialogo europeo per l’energia.
Tale dialogo consisterebbe in un dibattito
coordinato, multilivello e orientato all’azione sulla
politica energetica, che si svolgerebbe all’interno
dei singoli Stati membri e tra di essi. Finanziato
dalle parti interessate della filiera energetica, esso
offrirebbe un «ambito negoziale» in cui discutere
le scelte politiche tenendo conto dell’impatto
CESE info — Aprile 2013 /4
BIENTÔT AU CESE
Lo sapevate che il 2013 è l’Anno europeo
dei cittadini? Sabato 4 maggio, in occasione della giornata Porte aperte, il Comitato economico e sociale europeo darà il
benvenuto a tutti i cittadini che vorranno
visitare la sua sede. Partecipate alle attività
previste per quel giorno e venite ad approfondire le vostre conoscenze sulla funzione e sui lavori del Comitato e dei suoi
membri, che provengono da tutti gli Stati
membri dell’UE e dai settori più diversi.
In programma c’è un ampio
ventaglio di attività per assicurare che la vostra visita sia istruttiva ma anche piacevole. Banchi
informativi presenteranno l’operato del Comitato, i suoi metodi
di lavoro e le sue attività in settori che spaziano dall’ambiente
alle questioni sociali, fino all’economia. Alcuni membri del
Comitato saranno presenti
per discutere con voi di queste
attività. Potrete incontrarli ed
esporre il vostro punto di vista,
e confrontarvi così con rappresentanti della società civile e di
una varietà di organizzazioni
provenienti da tutta Europa.
Aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro
Alla sessione plenaria di marzo, il CESE ha adottato un parere sostanzialmente favorevole al pacchetto sulla disoccupazione giovanile
della Commissione. Il parere è stato elaborato da Pavel Trantina
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gruppo Datori di lavoro). Tuttavia, il parere è critico su un certo
numero di punti e formula suggerimenti specifici per migliorare
l’attuazione delle misure proposte.
Per esempio, il CESE è d’accordo con l’idea di istituire un sistema
di garanzia per i giovani negli Stati membri, ma pensa che non siano
stati stanziati fondi sufficienti a tale scopo e che i meccanismi per
accedere a queste misure dovrebbero essere rivisti al fine di rendere
più semplice il ricorso alle misure stesse. Un’altra raccomandazione
del parere è quella di aumentare a 30 anni la soglia di età per accedere alle misure, in modo da tutelare i giovani che escono più tardi
dall’università o che sono ancora nella fase di transizione tra gli
studi e il mondo del lavoro. Inoltre, il Comitato chiede che le parti
sociali e le organizzazioni giovanili siano maggiormente coinvolte
nella progettazione, realizzazione e controllo dell’azione. (rdr) !
Il Comitato ha messo a disposizione le proprie
competenze per l’elaborazione di un programma
triennale che, abbinato a iniziative nazionali,
potrebbe sfociare in un dialogo europeo per
l’energia indipendente. Tale processo includerebbe l’estensione della ricerca già condotta nel
campo dell’impegno pubblico, il chiarimento
di alcune questioni complesse per i cittadini, la
creazione di alleanze con tutte le parti interessate
e un importante evento di lancio, nel corso del
quale verranno annunciati programmi pilota in
un massimo di cinque Stati membri che attueranno i dialoghi nazionali.
Venite a trovarci sabato 4 maggio 2013
dalle 10.00 alle 18.00 alla sede del Comitato
economico e sociale europeo (CESE), in
rue Belliard 99, a Bruxelles (1040). (fgr)!
Potrete anche divertirvi con
attività per tutta la famiglia. Ci
saranno svaghi per tutte le età
e per tutti i gusti, compreso un
gioco a premi in grande stile
e face-painting per i più piccoli
ad opera di esperti truccatori.
I più atletici potranno mettere alla prova la loro agilità
Pavel Trantina e Philippe De Buck, membri del CESE, dei gruppi,
rispettivamente, Attività diverse e Datori di lavoro
sulla società e del consenso fra i cittadini, nonché
delle strategie in materia di investimenti e risorse.
su un ponte di corda, mentre studenti
e cervelloni potranno gareggiare in un
quiz sull’Anno europeo dei cittadini
e sull’Unione europea. A ogni tappa,
lasciatevi sorprendere, spigolate informazioni, collezionate oggetti personalizzati
e fate di questo momento una giornata
indimenticabile!
Prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari
A seguito della crisi economica, diminuiscono le risorse delle banche
alimentari, mentre aumenta sensibilmente la domanda di servizi a loro
rivolta. Sono circa 79 milioni i cittadini dell’UE che vivono al di sotto
della soglia di povertà e 16 milioni quelli che dipendono dagli aiuti
alimentari, mentre ogni anno vanno sprecati 89 milioni di tonnellate di alimenti, ossia il 50 %
degli alimenti commestibili.
Nel parere del CESE sul tema
Prevenzione e riduzione delle
perdite e degli sprechi alimentari (relatore: Yves Somville,
gruppo Attività diverse) si
afferma che questo tema
merita un posto realmente
di primo piano nell’agenda
politica.
Alcuni Stati membri
e regioni hanno già sviluppato una vera e propria
politica per la lotta agli
sprechi alimentari. Il CESE
intende promuovere la creYves Somville, membro del CESE, gruppo
azione di piattaforme per
Attività
diverse
scambiare esperienze sulla
lotta a questi sprechi: tra le
azioni già realizzate con successo in alcuni paesi e regioni dell’UE
si segnalano il trasferimento di prodotti dai settori della distribuzione e della ristorazione alle banche alimentari, iniziative di
incentivazione fiscale, l’esonero dalla responsabilità per i donatori
e la rimozione di vincoli amministrativi. (ail)
!
Il dialogo europeo per l’energia elaborerà
inoltre una «biblioteca» basata sulla conoscenza,
condurrà o commissionerà lavori di ricerca per
colmare le lacune del sapere in questo campo
e fornirà risorse finanziarie e sostegno per iniziative nazionali e regionali simili. Secondo il parere
del CESE, «il Dialogo europeo per l’energia può
inoltre essere considerato un esercizio pratico e su
vasta scala di democrazia partecipativa, autenticamente collegato a quella rappresentativa, su
un tema d’importanza fondamentale per tutti».
(mb)
!
© ArtisticPhoto
3
Molti dei partecipanti hanno sostenuto che, per rendere più sicuro l’uso
di Internet, i paesi dell’UE dovrebbero
preferire l’educazione e la responsabilizzazione degli utenti anziché limitarsi
a una sorveglianza centralizzata.
Tomasz Jasiński: Si
considera un giovane
agricoltore? Perché ha
scelto questa attività?
Pedro Narro: Il mio è stato un
cambiamento radicale, vengo da
una famiglia di agricoltori e ora
faccio il lobbista. Oggi sono una
Pedro Narro, membro del CESE, gruppo Attività
specie di giovane funzionario
che rappresenta gli agricoltori diverse
spagnoli che vogliono partecipare e contribuire al processo
decisionale al livello dell’UE. Sono
Come ha detto lei, l’agricoltura
sempre stato molto attivo in diverse
ha un forte legame con
organizzazioni della società civile,
l’ambiente. Che cosa fa lei nel
una delle quali è l’ufficio dell’Unione
quotidiano per prendersene
degli agricoltori spagnoli nella mia città,
cura?
e improvvisamente quello che era un
hobby è diventato un lavoro a tempo
Prima di tutto cerco di essere un
pieno. Naturalmente questa trasforconsumatore razionale e sostenibile.
mazione è stata possibile solo grazie
Compro solo ciò di cui ho bisogno,
al sostegno della mia famiglia.
evito di comprare prodotti alimentari
solo in funzione del prezzo, stampo
Il settore agricolo ha un gran
solo il necessario, uso sempre i mezzi
bisogno di forze fresche. Cosa
pubblici e se devo percorrere meno di
si può fare per convincere
3 chilometri vado a piedi. Cerco anche
i giovani a darsi all’agricoltura?
di trovare la felicità in cose diverse da
quelle che si comprano o si possiedono.
Prima di tutto è essenziale comprenRiciclare è essenziale, e Bruxelles, capidere che quello dell’agricoltore non è un
tale d’Europa, dovrebbe offrire maggiori
lavoro facile e non è un lavoro per tutti.
possibilità.
Molti hanno un’idea bucolica della vita
di un agricoltore, ma questa è un’atDove si vede tra dieci anni?
tività che richiede grande dedizione,
notevoli investimenti e una formaSta parlando di una carriera politica?
zione impegnativa. Dal momento che
Come politico non mi ci vedo, preferirei
si rendono conto di questa realtà, sicuessere da qualche parte in Europa a proramente incoraggerei i giovani a entrare
testare per quello che i politici fanno
in un settore dall’enorme potenziale,
e a rappresentare gli interessi di coloro
che è fondamentale per produrre gli
che credono nell’UE e non si sentono
alimenti necessari a una popolazione
ben rappresentati da chi sta al vertice.
in crescita ed è strettamente connesso
Rispetto i politici, ma preferisco essere
con l’ambiente che ci circonda e con le
libero di difendere con passione ciò in
nostre antiche tradizioni.
cui credo. Forse tra dieci anni non sarò
più così spesso qui al CESE, ma spero
che il Comitato ci sia ancora e continui
a dare voce a quelli che altrimenti non
Molti hanno un’idea l’avrebbero.
(tj)
!
“
bucolica della vita di un agricoltore, ma questa è un’attività che richiede grande
dedizione, notevoli investimenti e una formazione
impegnativa.
”
CESE info
Redazione:
Karin Füssl
Tomasz Jasiński - rappresentante dei membri del CESE nel
comitato editoriale (gruppo Lavoratori, Polonia)
Maciej Bury
Hanno collaborato a questo numero:
Alejandro Izquierdo Lopez (ail)
Antonio Santamaria Pargada (asp)
Fabiola Giraldo Restrepo (fgr)
Juan Moreno Preciado (jmp)
Maciej Bury (mb)
Maria Judite Berkemeier (mjb)
Raffaele De Rose (rdr)
Sophie Bent (sb)
Il CESE ha organizzato un convegno
di un giorno intitolato Verso un uso
più responsabile di Internet: il punto
di vista della società civile europea per
discutere sulla possibilità e sui modi
di trovare un equilibrio tra libertà d’espressione online e tutela della dignità
e della riservatezza delle persone.
Coordinamento generale:
Valérie Paesmans e Agata Berdys
Indirizzo:
Comitato economico e sociale europeo
Edificio Jacques Delors, Rue Belliard/
Belliardstraat 99, B-1040 Bruxelles/
Brussels, Belgique/België
Tel. (+32 2) 546.94.76
Fax: (+32 2) 546.97.64
E-mail: [email protected]
Internet: http://www.eesc.europa.eu/
Secondo Laure Batut, membro del
CESE (gruppo Lavoratori, Francia)
e relatrice di diversi pareri del Comitato
sul mercato digitale, l’alfabetizzazione
informatica e le competenze elettroniche, né la censura né il lassismo possono
rappresentare una soluzione.
Laure Batut ha chiesto un nuovo
approccio, che combini le campagne
di sensibilizzazione rivolte alle persone
attive in rete e una maggiore attenzione
per l’educazione e l’informazione degli
utenti. Della stessa opinione si è detta
la senatrice irlandese Catherine Noone,
secondo cui l’educazione e la responsabilizzazione dei singoli saranno sempre
molto più efficaci di una sorveglianza
centralizzata.
Molti partecipanti si sono espressi
a favore di un’autoregolamentazione
del settore, che considerano più utile
per la protezione degli utenti rispetto
a normative rigide e vincolanti. Secondo
“
né la censura né il lassismo possono rappresentare
una soluzione.
”
la vicepresidente del CESE Anna Maria
Darmanin, dato il ritmo mozzafiato
a cui cambia il mondo della tecnologia e di Internet, la legislazione rischia
di diventare subito obsoleta.
Riguardo al modo di tradurre in
realtà gli eventuali nuovi approcci alla
tutela degli utenti di Internet, Anna
Maria Darmanin ha sottolineato con
grande chiarezza che occorre un intenso
dialogo con tutte le parti interessate
e un maggiore coordinamento internazionale, che rifletta i punti di vista
e le esigenze delle persone appartenenti
alle categorie vulnerabili. (mb)
!
Il 40° anniversario della Confederazione europea dei sindacati
di Juan Moreno Preciado, membro del
gruppo Lavoratori del CESE
La decisione di creare una Confederazione europea dei sindacati indipendente che inglobasse il movimento
sindacale democratico dell’Europa
occidentale fu presa per correggere gli
squilibri sociali all’interno della Comunità europea.
La Confederazione europea dei sindacati (CES) fu istituita a Bruxelles l’8 e 9
febbraio 1973 e inizialmente riuniva 17
confederazioni. Nel 1974 questa prima
tappa fu consolidata da un congresso
straordinario inteso ad accogliere tra
gli affiliati i sindacati cristiani della
Confederazione mondiale del lavoro
(CML) e la Confederazione generale
italiana del lavoro (CGIL). Altri sindacati fortemente rappresentativi nei loro
paesi hanno dovuto attendere diversi
anni prima di essere ammessi alla CES
a causa di veti di natura ideologica, come
nel caso della Confédération Générale du
Travail (CGT) francese, delle Comisiones Obreras (CCOO) spagnole e della
Confederaçao Geral dos Trabalhadores
Portugueses (CGTP) portoghese.
Malgrado una serie di iniziative
e azioni positive, la CES ha perso slancio poco dopo la sua creazione.
Alla luce dei nuovi allargamenti
e delle prospettive del mercato unico
e dell’Unione monetaria, nel 1991 è stata
approvata una riforma statutaria della
CES con l’obiettivo di rafforzare le sue
capacità di coordinamento e di azione
sindacale, consolidandone al tempo
stesso l’espansione per accogliere la
maggioranza dei movimenti sindacali
europei, compresi quelli dell’Europa
centrale e orientale.
Tra i numerosi vantaggi della CES,
quello più importante è che ha permesso
di presentare una posizione sindacale
unita sull’Europa, fondata su un approccio senz’altro analitico ma pienamente
a favore del rafforzamento dell’UE. Negli
anni ‘90, la CES ha avviato un dialogo
sociale con i datori di lavoro (che purtroppo non è riuscito a realizzare sufficienti progressi) per negoziare una serie
di direttive, e ha contribuito a creare
diversi comitati aziendali europei.
Negli ultimi quarant’anni la CES
ha contribuito a tener fede all’ideale
di un’Europa sociale e a sostenere la
necessità di un’Unione europea democratica. (jmp)
!
Il CESE incontra gli studenti universitari portoghesi a una fiera per il lavoro
Il 20 febbraio il Comitato economico
e sociale europeo (CESE) ha partecipato
alla fiera per il lavoro ‘myCareer-FEUC’
organizzata dall’associazione studentesca della facoltà di economia dell’università di Coimbra (FEUC), in Portogallo,
assicurando così una presenza europea
a questa manifestazione universitaria di
portata locale.
All’apertura della manifestazione, a cui
ha partecipato il sottosegretario portoghese all’Occupazione Pedro Roque, era
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segretariato del CESE, che ha presentato
le attività del Comitato.
Rappresentava il CESE Jorge
Pegado Liz, membro portoghese del
gruppo Attività diverse e presidente
della commissione consultiva per le
trasformazioni industriali (CCMI) in
seno al CESE.
Pegado Liz è intervenuto alla sessione
conclusiva dei lavori sul tema Vivere e lavorare in Europa, per presentare agli studenti
percorsi realistici e praticabili per lavorare
all’estero.
Per tutto l’arco della giornata il CESE
ha tenuto un banco informativo – accanto
a quello di società come Lidl & Cia, Optimus ed Ernst & Young – distribuendo i suoi
pareri più recenti sul rapporto tra istruzione e occupazione, e fornendo informazioni sulle varie opportunità disponibili
per coloro che desiderino lavorare per le
istituzioni dell’Unione europea, in particolare il CESE, dai tirocini alla carriera di
funzionario europeo. (mjb)
!
Il CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: http://www.eesc.europa.
CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE.
Le versioni a stampa di CESE info in inglese, francese e tedesco possono essere ottenute
gratuitamente presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo.
CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE:
URL: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info
CESE info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato. A tal fine
si rimanda alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni del Comitato.
La riproduzione - con citazione della fonte - è autorizzata (a condizione di inviare una copia alla
redazione).
Tiratura: 12 310 copie.
Prossimo numero: maggio 2013
STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100 %
Aprile 2013 /4
IT-N
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polacco del gruppo Lavoratori del CESE e rappresentante
dei consiglieri nel comitato di
redazione di CESE Info, intervista i suoi colleghi membri del
Comitato per scoprire le loro
passioni. Ecco alcuni brani di
una sua recente intervista con
Pedro Narro, membro spagnolo
del gruppo Attività diverse del
CESE, direttore per gli affari
europei presso l’Unione degli
agricoltori spagnoli.
L’educazione è la strada da seguire per un Internet migliore
© Lisa F. Young
Pedro Narro: libero di difendere con passione ciò in
cui credo
IN SHORT
QE-AA-13-004-
INTERVISTE TRA COLLEGHI