2Giornata europea del
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2Giornata europea del
ISSN 1830-6349 Aprile 2013 /4 IT CESE info EDITORIALE Cari lettori, Il fatto che la crisi economica abbia scosso la fiducia delle persone nel sistema politico tradizionale non è un segreto per nessuno. I risultati delle elezioni in Grecia ed in Italia sono eloquenti sotto quest’aspetto e le cose potrebbero essere anche peggiori a livello europeo L’ultimo Eurobarometro sull’impegno degli europei nella democrazia partecipativa ha mostrato che appena poco più della metà dei rispondenti pensa che votare alle elezioni europee sia un modo effettivo di influire sulle decisioni politiche. A mio parere una maniera efficace di lottare contro questa tendenza è la cittadinanza attiva. Al CESE noi sappiamo che una democrazia più partecipativa è una democrazia migliore e il nostro sostegno all’Iniziativa dei cittadini europei è un buon esempio di questa nostra convinzione. Dal 1° aprile 2012 gli europei dispongono di un nuovo diritto che dà loro maggior voce in capitolo. Adesso noi vogliamo fare un passo ulteriore e sostenere le persone che preparano le iniziative dei cittadini consentendo loro di collegarsi in rete e assumere un ruolo di supporto per altri e organizzando audizioni e emettendo pareri per coadiuvare la Commissione nella valutazione delle credo fermamente che iniziative con esito positivo. Dobbiamo anche informare l’opinione pubblica comunicare storie di suceuropea in merito a questo nuovo diritto; credo fermamente che comunicare storie cesso nel campo della cittadi successo nel campo della cittadinanza dinanza attiva sia il miglior attiva sia il miglior modo per avvicinare le persone alle istituzioni. modo per avvicinare le per- “ sone alle istituzioni. ” Il CESE ha un’altra storia di successo che potrebbe motivare il pubblico a partecipare: 5 idee per un’Europa più giovane. Insieme con Gianni Pitella, vicepresidente del PE, ho visitato diverse università europee per incontrarvi gli studenti con lo scopo di ricavare delle idee utili su che cosa i giovani si aspettano, quali sono i cambiamenti e i miglioramenti che essi vorrebbero. Trasformeremo il materiale di base fornito da questa iniziativa in un parere d’iniziativa del CESE e in una risoluzione del PE. E’ mia convinzione che quando questi studenti vedranno le loro iniziative tradotte in documenti legislativi impareranno che essere attivi vale la pena. Facendo in modo che la prima esperienza di coinvolgimento nella sfera pubblica e istituzionale sia positiva possiamo suscitare l’interesse per la cittadinanza attiva e questo vuol dire combattere la disillusione. Per noi al CESE questa è una delle maggiori priorità. Anna Maria Darmanin vicepresidente del Comitato economico e sociale europeo DATE DA RICORDARE 4 /maggio / 2013 CESE, Bruxelles: Giornata Porte aperte 16-17/ maggio / 2013 CESE, Lisbona: audizione del CESE sul tema Per un trasporto navale più sicuro e più pulito 22-23 / maggio / 2013 CESE, Bruxelles: sessione plenaria 27-28/ maggio / 2013 CESE, Bruxelles: 6° seminario congiunto CESE-Camera civica della Federazione russa 2 3 4 IN QUESTO NUMERO «Comitato economico e sociale europeo» un ponte tra l’ Europa e la società civile organizzata La Giornata della società civile 2013: conciliare l’economia, la solidarietà e la democrazia Il 6 marzo scorso oltre 250 rappresentanti della società civile provenienti dagli Stati membri dell’Unione europea si sono riuniti a Bruxelles per discutere di come informare meglio i cittadini europei, giovani e meno giovani, sui diritti conferiti loro dall’UE, stimolandoli a partecipare alla vita democratica dell’Unione. I partecipanti hanno invitato le istituzioni dell’UE a smettere di anteporre le procedure ai risultati e a coinvolgere i cittadini nelle azioni e nelle campagne che li toccano da vicino. La Giornata della società civile è stata organizzata dal CESE in partenariato con il suo gruppo di collegamento con le reti europee della società civile, l’Alleanza per l’Anno europeo dei cittadini, la Commissione europea ed Euronews, nel quadro dell’Anno europeo 2013. I partecipanti alla Giornata hanno concluso che i leader europei non possono più affidarsi soltanto ai politici eletti perché trasmettano loro i messaggi dei cittadini, ma hanno anche bisogno della società civile per garantire che le politiche europee siano più saldamente ancorate ai problemi dei cittadini e per dare maggiore legittimità alle proprie decisioni. Oltretutto la società civile, che rappresenta milioni di europei di tutti gli strati sociali, ha visto il proprio ruolo ulteriormente rafforzato dalla crisi: sia come portavoce del malcontento, sia come aiuto extra laddove necessario e nei casi in cui i tagli ai bilanci hanno ridotto lo stato sociale ai minimi termini. Se si vuole che l’Unione europea riconquisti la fiducia dei cittadini e continui a svolgere il proprio compito, allora tutti i governi, i leader europei e i soggetti della società civile devono impegnarsi per riformarla. L’impegno “ i leader europei non possono più affidarsi soltanto ai politici eletti perché trasmettano loro i messaggi dei cittadini, ma hanno anche bisogno della società civile per garantire che le politiche europee siano più saldamente ancorate ai problemi dei cittadini e per dare maggiore legittimità alle proprie decisioni. ” sul campo da parte di cittadini, imprese e associazioni conferirà di fatto maggiori poteri alla società civile europea, agli organi che la rappresentano - come il CESE - e, in ultima analisi, ai cittadini stessi. (ail) ! Europe Past Forward 2013: «La cittadinanza dell’UE implica l’esercizio di diritti comuni» La seconda edizione del concorso Europe Past Forward si è conclusa con la vittoria dei giovani studenti dell’Istituto superiore Saaremaa di Kuressaare, Estonia. Per il secondo anno consecutivo, il CESE ha bandito un concorso per dare ai giovani europei tra i 18 e i 30 anni l’opportunità di esprimere il loro punto di vista sull’Europa attraverso la creazione di video. Che cosa significa essere un cittadino europeo? È questa la domanda alla quale i giovani cineasti hanno cercato di rispondere nei loro videoclip. Giornata europea del consumatore 2013 I cittadini devono prendere parte al dibattito sul nucleare, intervista a Richard Adams Il successo di questa seconda edizione è andato al di là di qualsiasi aspettativa. Alcune cifre permettono di capire la portata di tale successo: 1 G$9$ GE=ED #!"G"9E=ED 7D!7= )8* BD6"$+ 1 GC>>= #=HD9= ,=7":$$@ 6">>'D9D%D=EDB= più di 8 000 persone hanno cliccato su «Mi piace»; 1 )8 4** G$9$ GE=ED D B$ED $9>D9" #"! G">"zionare i 10 migliori video. La giuria di professionisti era presieduta dalla vicepresidente del CESE Anna Maria Darmanin, la quale ha consegnato i premi ai vincitori nel corso di una cerimonia tenutasi presso la sede del Comitato il 20 marzo. Intervista a Pedro Narro, membro del CESE 1°premio, EU27 (Estonia) «Sono rimasta davvero colpita del successo di un’iniziativa che ha solo due anni di vita», ha affermato la vicepresidente all’apertura della cerimonia. «Devo riconoscere che siamo rimasti tutti sorpresi dalla qualità dei video presentati e dalla ricchezza di idee dei giovani europei». La vicepresidente ha poi dichiarato che i giovani cineasti dilettanti, in pochi secondi, con risorse limitate e con grandi difficoltà, «sono stati capaci di esprimere concetti, visioni e aspettative che non basterebbero mille pagine per spiegare». /D!"E A==!E$@ &.GE$9D=5 F= $EE"9CE$ D> primo premio di 3 000 EUR. Il suo videoclip, dal titolo EU27, ha per protagonisti 27 studenti che, con l’aiuto delle bandiere >>> p a g i n a 2 www.eesc.europa.eu 1 Come afferma il relatore del parere, Filip Hamro-Drotz, «lo sviluppo dell’Artide comporta opportunità e sfide per le popolazioni locali e per l’intera Europa. È ora di discutere in modo più ampio il futuro della regione e di garantire che la società civile sia coinvolta nel dibattito». © Denis Kichatof Scoprire l’Artide: la società civile e l’UE I cambiamenti climatici, la fusione delle calotte polari e il rincaro delle materie prime hanno richiamato nel decennio scorso un crescente interesse globale sull’Artide. Oggi vari soggetti politici ed economici si affrettano ad accampare diritti in questa regione ricca di risorse. Ma il futuro dell’Artide rimane pieno di incertezze, e questo rende ancora più importante che tutti gli interessati si impegnino in modo costruttivo. Rivendicando all’UE lo status di soggetto artico, la Commissione e l’Alta rappresentante per gli affari esteri hanno da poco presentato una comunicazione su una politica a vasto raggio per la regione artica. Con tre Stati membri - Finlandia, Svezia e Danimarca - tra gli otto paesi artici, l’UE è legittimamente interessata a contribuire allo sviluppo sostenibile di questi territori. Le attività svolte nell’Artide, una regione che comprende tanto città quanto comunità indigene, non potranno non ripercuotersi sulla società civile europea. È quindi opportuno coordinare a livello europeo e nazionale la politica per la regione artica, garantendo una comprensione comune delle sue regole di base. In un parere del 21 marzo 2013 il CESE sostiene quest’idea e accoglie le priorità indicate dalla Commissione, chiedendo al tempo stesso che la politica dell’UE per la regione artica sia allineata alla strategia di ciascuno dei paesi artici. Il CESE ritiene che una cooperazione più stretta con tali paesi, che sono anche importanti partner, darà maggiore coerenza alla governance e alla regolamentazione dell’Artide. Sempre in rapporto a questo tema, il CESE chiede inoltre che la società civile, specie i rappresentanti delle comunità Il parere del CESE sottolinea anche l’esigenza di una comprensione più accurata e particolareggiata della regione stessa, dato che il dibattito in corso risente fortemente di concezioni popolari errate. C’è bisogno di maggiore trasparenza nell’informazione pubblica e di maggiore attenzione per le conseguenze sociali ed economiche dei cambiamenti climatici; a tal fine, il Comitato è favorevole alla creazione di un centro di informazione dell’UE sulla regione artica. Sul fronte economico, il CESE pone l’accento sull’estrema importanza dell’imprenditorialità, della formazione e degli investimenti diretti. “ il futuro dell’Artide rimane pieno di incertezze, e questo rende ancora più importante che tutti gli interessati si impegnino in modo costruttivo. ” Ricercando l’equilibrio tra protezione dell’ambiente e sviluppo economico, il CESE raccomanda anche di rendere disponibili gli orientamenti dell’UE sulla valutazione di impatto ambientale affinché siano utilizzati nell’attività estrattiva, nella navigazione e in altre attività economiche. (asp/sb) ! Giornata europea del consumatore 2013 In occasione della Giornata europea del consumatore svoltasi il 14 marzo 2013, il CESE ha sottolineato ancora una volta che non ci possono essere compromessi sulla sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori. Certo, per proteggere i consumatori da eventuali danni e dalle conseguenze della concorrenza sleale bisogna introdurre norme di sicurezza più rigorose e sorvegliare i mercati, ma è anche vero che una maggiore fiducia e autonomia dei consumatori possono contribuire a rafforzare il mercato unico. In un momento in cui la fiducia dei consumatori ha subito un duro colpo a causa dello scandalo della carne equina, la Giornata europea del consumatore 2013 ha affrontato due questioni di grande attualità, vale a dire la sicurezza dei prodotti e la sorveglianza del mercato. Uno dei temi principali del dibattito è stato il pacchetto legislativo recentemente adottato dalla Commissione europea per armonizzare le norme sulla sicurezza dei prodotti non alimentari, migliorare la tracciabilità e introdurre sanzioni più severe, garantendo così una maggiore sicurezza sia per i consumatori che per le imprese. Dopo aver concluso che queste misure “ I consumatori ora ci dicono che, se vogliamo ripristinare la fiducia nel mercato unico, dobbiamo anche essere capaci di garantire l’affidabilità dei prodotti in commercio». 2 ” costituiscono una premessa essenziale per il buon funzionamento del mercato interno, i partecipanti alla conferenza hanno lanciato un appello comune, sottoscritto da 28 organizzazioni di livello europeo, per un sistema paneuropeo di raccolta dei dati sugli incidenti e i danni alle persone. La Giornata europea del consumatore ha anche messo in luce l’esigenza di una maggiore fiducia delle imprese, in un contesto in cui i consumatori sono restii a spendere. Kieran Grace, direttore del dipartimento Consumatori e concorrenza del governo irlandese, ha osservato che le nuove norme sulla sicurezza dei prodotti, insieme a un’applicazione più efficace, potrebbero contribuire a offrire alle imprese europee un contesto concorrenziale equo, garantendo che tutti gli operatori rispettino le stesse norme. Nel corso della successiva tavola rotonda, la direttrice generale dell’Ufficio europeo delle unioni dei consumatori Monique Goyens ha dichiarato che adottare regole più severe in materia di sicurezza dei prodotti potrebbe servire a promuovere l’innovazione nelle imprese, considerato che, nel lungo periodo, la sicurezza comporta costi inferiori per la società rispetto a quelli derivanti da incidenti e danni. Il Presidente del CESE Staffan Nilsson ha affermato che «per la crescita occorrono organizzazioni dei consumatori attive, perché in fin dei conti sono i consumatori a decidere cosa comprare e dove. I consumatori ora ci dicono che, se vogliamo ripristinare la fiducia nel mercato unico, dobbiamo anche essere capaci di garantire l’affidabilità dei prodotti in commercio». Il commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori Tonio Borg ha aggiunto che «grazie all’eliminazione di alcune lacune e sovrapposizioni della legislazione attuale, e a una sua più agevole applicazione, speriamo di creare le condizioni adatte per una maggiore fiducia dei consumatori e per una gestione più efficace e rigorosa delle catene di approvvigionamento». (ail) ! Co nti nua d a p ag. 1 Eu ro p e Pa s t Fo r wa rd 2013: «L a c i t t a d i n a n z a d e l l ’UE i m p l i c a l ’e s e r c i z i o d i d i r i t t i c o m u n i » degli Stati membri dell’UE, illustrano in modo semplice e chiaro i principali diritti conferiti dalla cittadinanza europea. «Questo premio è la dimostrazione del fatto che una classe di giovani studenti può fare qualcosa di istruttivo e di divertente al tempo stesso». Quando le è stato chiesto in che modo intendesse spendere i soldi del premio, ha risposto con sincerità: «Non abbiamo ancora deciso ma pensiamo di fare un viaggio per visitare l’Europa dell’Est!» Il secondo premio è stato assegnato al progetto Better Together («Insieme è meglio») presentato da Marius Krivičius (Lituania). Il suo videoclip mostra che l’Unione europea è una comunità di persone 3° premio What does being an EU citizen mean? (Portogallo) 2°premio, Better together (Lituania) e che l’impatto dell’UE sulla realtà dei cittadini è visibile nella vita di ogni giorno. Al terzo posto si è classificato il video intitolato What does being an EU citizen mean? («Cosa significa essere cittadino dell’UE?») presentato da João Gonçalves (Portogallo). Il video mostra 70 persone di 8 diversi Stati membri dell’UE, ognuna delle quali esprime il proprio pensiero e la propria opinione su cosa significa essere un cittadino dell’Unione europea. I tre video vincitori e tutti gli altri che hanno preso parte al concorso sono disponibili sul sito Internet del CESE. Appuntamento all’anno prossimo, per l’edizione 2014 di Europe Past Forward! (rdr) ! La dimensione esterna del coordinamento della sicurezza sociale Anche se le migrazioni sono un fenomeno vecchio quanto l’umanità, fenomeni attuali quali la globalizzazione, le tendenze demografiche e i profondi cambiamenti nella società hanno determinato un aumento del numero totale dei migranti. Secondo la relazione delle Nazioni Unite Overcoming Barriers: Human Mobility and Development («Il superamento delle barriere: mobilità umana e sviluppo»), nel mondo vi sono 214 milioni di immigrati. Come accade per tutte le sfide di portata mondiale, l’Europa dovrebbe considerare le opportunità offerte dalla mobilità per il suo modello sociale ed economico: se il primo passo è stato lo sviluppo di un sistema europeo di norme per il coordinamento della sicurezza sociale all’interno dell’UE, il secondo dovrebbe essere un coordinamento efficace della sicurezza sociale tra l’UE e il resto del mondo. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) è consapevole della dimensione esterna della sicurezza sociale, e ritiene che l’internazionalizzazione dei criteri sociali debba proseguire per garantire ai lavoratori l’esercizio dei propri diritti, indipendentemente dalla nazionalità. In questo modo, gli immigrati potrebbero beneficiare di quella che si potrebbe chiamare «globalizzazione sociale». Invitato dalla Commissione europea a esprimersi sulla sua comunicazione in questo settore, il CESE ha adottato il parere La dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell’Unione europea, in cui si dice d’accordo con la Commissione quanto all’importanza di una strategia comune europea per coordinare gli accordi in materia di sicurezza sociale conclusi con i paesi terzi. Il Comitato sostiene anche la dimensione esterna delle norme di coordinamento delineata nella comunicazione della Commissione, che prevede una complementarità fra la prospettiva nazionale e quella europea al fine di evitare squilibri, lacune e vuoti giuridici. Alcuni esempi riusciti in questo campo sono le decisioni sulla cooperazione in materia di sicurezza sociale con Marocco, Algeria, Tunisia, Israele, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e Croazia. Il CESE invita il Consiglio a dare mandato alla Commissione di concludere, nel quadro giuridico dei trattati, accordi internazionali per la sicurezza sociale con le potenze emergenti (BRIC), i paesi balcanici e i vicini dell’Europa orientale. «L’azione esterna dell’UE in questo settore potrebbe essere sviluppata mediante una politica multilaterale che stabilisca legami più stretti con altre organizzazioni internazionali. Un buon esempio è l’Accordo ibero-americano sulla sicurezza sociale concluso © auremar indigene, sia sistematicamente coinvolta nell’insieme delle attività concernenti la regione, e assuma un più forte ruolo consultivo. fra i paesi latinoamericani, la Spagna e il Portogallo», argomenta José María Zufiaur, membro del gruppo Lavoratori e relatore del parere. Infine, il parere avanza altre due raccomandazioni: come prima cosa, chiede di inserire, nei futuri accordi commerciali o di associazione economica, delle clausole bilaterali di sicurezza sociale, riferite in particolare alla parità di trattamento, all’esportazione dei diritti a pensione e all’eliminazione del doppio versamento dei contributi; in secondo luogo, invita a concludere accordi in particolare con gli Stati che intendono conseguire gli obiettivi proposti dall’iniziativa dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) riguardo al livello minimo di protezione sociale e che, a tal fine, necessitano di assistenza per raggiungere i livelli minimi previsti o per superarli. (asp) ! CESE info — Aprile 2013 /4 I cittadini devono prendere parte al dibattito sul nucleare Intervista a Richard Adams, membro britannico del gruppo Attività diverse del CESE, presidente del gruppo di studio permanente sulla Comunità europea dell’energia e relatore di diversi pareri del Comitato sull’energia nucleare. CESE Info: Lei ha avuto un ruolo di primo piano nel simposio che il Comitato economico e sociale europeo ha organizzato poco tempo fa, in collaborazione con la Commissione europea, sul tema Benefits and Limitations of nuclear fission for a low carbon economy («Vantaggi e limiti della fissione nucleare per un’economia a basse emissioni di carbonio»). Può illustrarci le principali conclusioni che ha tratto dai lavori della conferenza? Richard Adams: Tra le tante raccomandazioni emerse dal simposio, tre mi sembrano quelle più rilevanti nella prospettiva della società civile. Innanzi tutto, i nostri programmi in campo energetico devono apportare risposte sostenibili ad esigenze sociali e ambientali complesse, e sono necessarie ricerche più vaste e approfondite. In secondo luogo, il programma nucleare va considerato un’impresa comune cui partecipano la comunità scientifica, i responsabili politici e i cittadini, avendo cura di mettere sempre la sicurezza al primo posto e di assicurare un elevato livello di trasparenza. Infine, nel contesto del mix energetico totale, la società civile, e il CESE in particolare, può avere un ruolo decisivo nel contribuire a definire le priorità. Giornata Porte aperte – edizione 2013 Un sostanziale passo avanti verrebbe dall’istituzione di un dialogo europeo per l’energia che assicuri una piena partecipazione dei cittadini: un obiettivo, questo, al quale stiamo lavorando attivamente. Richard Adams, membro del CESE, gruppo Attività diverse Lei si batte da tempo perché la società civile venga maggiormente coinvolta nel dibattito e nel processo decisionale sul nucleare. Ritiene che dovrebbero essere introdotte procedure di consultazione obbligatoria? Gli Stati membri hanno già adottato procedure di consultazione nel caso di progetti con un forte impatto potenziale sull’ambiente: il punto è come rafforzare queste procedure e assicurarne una piena e uniforme applicazione. Il CESE è favorevole ad agire servendosi della Convenzione di Aarhus, che è uno strumento di promozione in tal senso; sono inoltre convinto che sarebbe utile realizzare un’analisi indipendente sul modo in cui i paesi UE coinvolgono i cittadini su queste tematiche. “ In molti paesi il dibattito pubblico sul nucleare si concentra principalmente sul grado di sicurezza della tecnologia e sulle minacce alla sicurezza pubblica. A Suo avviso, che cosa si potrebbe e dovrebbe fare per rafforzare il consenso dell’opinione pubblica nei confronti del programma nucleare? Non penso che si debba fare opera di persuasione dei cittadini in merito all’energia nucleare. Ogni paese deciderà in base alla sua storia, alla sua cultura, e tenendo conto delle sue risorse e necessità. La sicurezza è una questione centrale, ma altrettanto importanti sono la continuità dell’approvvigionamento energetico, la disponibilità di energia a prezzi abbordabili e la sostenibilità dell’energia stessa. Non dobbiamo sottovalutare i cittadini. Se diamo loro informazioni attendibili e consentiamo loro di esprimere i loro punti di vista, i responsabili decisionali avranno già a disposizione una buona base da cui partire. (mb) ! il programma nucleare va considerato un’impresa comune cui partecipano la comunità scientifica, i responsabili politici e i cittadini, avendo cura di mettere sempre la sicurezza al primo posto e di assicurare un elevato livello di trasparenza. ” LA SESSIONE PLENARIA IN SINTESI: Regioni ultraperiferiche: crescita intelligente Alla sessione plenaria di marzo, il CESE ha invitato ad adottare una strategia più ambiziosa per l’attuazione dell’articolo 349 del TFUE, che consente di adottare misure specifiche volte a compensare la grande distanza geografica delle Regioni ultraperiferiche (RU). Il parere Regioni ultraperiferiche: crescita intelligente raccomanda di elaborare e pubblicare un’analisi relativa all’applicazione delle deroghe e delle misure speciali previste per le RU. Henri Malosse, presidente del gruppo Datori di lavoro e relatore del parere, ha chiesto che POSEI, il programma che disciplina i sussidi UE all’agricoltura, vada oltre i prodotti tradizionali fino a comprendere tutti i prodotti delle RU, sia agricoli che di altra natura. Queste e altre misure relative ai fondi di coesione, alle reti europee e agli accordi commerciali, sono state proposte dal CESE per aiutare le RU a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020. (asp) ! Henri Malosse, membro del CESE, gruppo Lavoratori Datori di lavoro Dialogo europeo per l’energia Nel suo parere sul tema Bisogni e metodi per il coinvolgimento e l’impegno dei cittadini nel campo della politica energetica, elaborato da Richard Adams (Regno Unito, gruppo Attività diverse) e adottato a marzo, il Comitato chiede l’istituzione di un Dialogo europeo per l’energia. Tale dialogo consisterebbe in un dibattito coordinato, multilivello e orientato all’azione sulla politica energetica, che si svolgerebbe all’interno dei singoli Stati membri e tra di essi. Finanziato dalle parti interessate della filiera energetica, esso offrirebbe un «ambito negoziale» in cui discutere le scelte politiche tenendo conto dell’impatto CESE info — Aprile 2013 /4 BIENTÔT AU CESE Lo sapevate che il 2013 è l’Anno europeo dei cittadini? Sabato 4 maggio, in occasione della giornata Porte aperte, il Comitato economico e sociale europeo darà il benvenuto a tutti i cittadini che vorranno visitare la sua sede. Partecipate alle attività previste per quel giorno e venite ad approfondire le vostre conoscenze sulla funzione e sui lavori del Comitato e dei suoi membri, che provengono da tutti gli Stati membri dell’UE e dai settori più diversi. In programma c’è un ampio ventaglio di attività per assicurare che la vostra visita sia istruttiva ma anche piacevole. Banchi informativi presenteranno l’operato del Comitato, i suoi metodi di lavoro e le sue attività in settori che spaziano dall’ambiente alle questioni sociali, fino all’economia. Alcuni membri del Comitato saranno presenti per discutere con voi di queste attività. Potrete incontrarli ed esporre il vostro punto di vista, e confrontarvi così con rappresentanti della società civile e di una varietà di organizzazioni provenienti da tutta Europa. Aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro Alla sessione plenaria di marzo, il CESE ha adottato un parere sostanzialmente favorevole al pacchetto sulla disoccupazione giovanile della Commissione. Il parere è stato elaborato da Pavel Trantina &!">=E$!"0 H!C##$ 3EEDBDE- 6DB"!G"5 " 6= /FD>D##" 6" 2C7@ &7$!!">=E$!"0 gruppo Datori di lavoro). Tuttavia, il parere è critico su un certo numero di punti e formula suggerimenti specifici per migliorare l’attuazione delle misure proposte. Per esempio, il CESE è d’accordo con l’idea di istituire un sistema di garanzia per i giovani negli Stati membri, ma pensa che non siano stati stanziati fondi sufficienti a tale scopo e che i meccanismi per accedere a queste misure dovrebbero essere rivisti al fine di rendere più semplice il ricorso alle misure stesse. Un’altra raccomandazione del parere è quella di aumentare a 30 anni la soglia di età per accedere alle misure, in modo da tutelare i giovani che escono più tardi dall’università o che sono ancora nella fase di transizione tra gli studi e il mondo del lavoro. Inoltre, il Comitato chiede che le parti sociali e le organizzazioni giovanili siano maggiormente coinvolte nella progettazione, realizzazione e controllo dell’azione. (rdr) ! Il Comitato ha messo a disposizione le proprie competenze per l’elaborazione di un programma triennale che, abbinato a iniziative nazionali, potrebbe sfociare in un dialogo europeo per l’energia indipendente. Tale processo includerebbe l’estensione della ricerca già condotta nel campo dell’impegno pubblico, il chiarimento di alcune questioni complesse per i cittadini, la creazione di alleanze con tutte le parti interessate e un importante evento di lancio, nel corso del quale verranno annunciati programmi pilota in un massimo di cinque Stati membri che attueranno i dialoghi nazionali. Venite a trovarci sabato 4 maggio 2013 dalle 10.00 alle 18.00 alla sede del Comitato economico e sociale europeo (CESE), in rue Belliard 99, a Bruxelles (1040). (fgr)! Potrete anche divertirvi con attività per tutta la famiglia. Ci saranno svaghi per tutte le età e per tutti i gusti, compreso un gioco a premi in grande stile e face-painting per i più piccoli ad opera di esperti truccatori. I più atletici potranno mettere alla prova la loro agilità Pavel Trantina e Philippe De Buck, membri del CESE, dei gruppi, rispettivamente, Attività diverse e Datori di lavoro sulla società e del consenso fra i cittadini, nonché delle strategie in materia di investimenti e risorse. su un ponte di corda, mentre studenti e cervelloni potranno gareggiare in un quiz sull’Anno europeo dei cittadini e sull’Unione europea. A ogni tappa, lasciatevi sorprendere, spigolate informazioni, collezionate oggetti personalizzati e fate di questo momento una giornata indimenticabile! Prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari A seguito della crisi economica, diminuiscono le risorse delle banche alimentari, mentre aumenta sensibilmente la domanda di servizi a loro rivolta. Sono circa 79 milioni i cittadini dell’UE che vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni quelli che dipendono dagli aiuti alimentari, mentre ogni anno vanno sprecati 89 milioni di tonnellate di alimenti, ossia il 50 % degli alimenti commestibili. Nel parere del CESE sul tema Prevenzione e riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari (relatore: Yves Somville, gruppo Attività diverse) si afferma che questo tema merita un posto realmente di primo piano nell’agenda politica. Alcuni Stati membri e regioni hanno già sviluppato una vera e propria politica per la lotta agli sprechi alimentari. Il CESE intende promuovere la creYves Somville, membro del CESE, gruppo azione di piattaforme per Attività diverse scambiare esperienze sulla lotta a questi sprechi: tra le azioni già realizzate con successo in alcuni paesi e regioni dell’UE si segnalano il trasferimento di prodotti dai settori della distribuzione e della ristorazione alle banche alimentari, iniziative di incentivazione fiscale, l’esonero dalla responsabilità per i donatori e la rimozione di vincoli amministrativi. (ail) ! Il dialogo europeo per l’energia elaborerà inoltre una «biblioteca» basata sulla conoscenza, condurrà o commissionerà lavori di ricerca per colmare le lacune del sapere in questo campo e fornirà risorse finanziarie e sostegno per iniziative nazionali e regionali simili. Secondo il parere del CESE, «il Dialogo europeo per l’energia può inoltre essere considerato un esercizio pratico e su vasta scala di democrazia partecipativa, autenticamente collegato a quella rappresentativa, su un tema d’importanza fondamentale per tutti». (mb) ! © ArtisticPhoto 3 Molti dei partecipanti hanno sostenuto che, per rendere più sicuro l’uso di Internet, i paesi dell’UE dovrebbero preferire l’educazione e la responsabilizzazione degli utenti anziché limitarsi a una sorveglianza centralizzata. Tomasz Jasiński: Si considera un giovane agricoltore? Perché ha scelto questa attività? Pedro Narro: Il mio è stato un cambiamento radicale, vengo da una famiglia di agricoltori e ora faccio il lobbista. Oggi sono una Pedro Narro, membro del CESE, gruppo Attività specie di giovane funzionario che rappresenta gli agricoltori diverse spagnoli che vogliono partecipare e contribuire al processo decisionale al livello dell’UE. Sono Come ha detto lei, l’agricoltura sempre stato molto attivo in diverse ha un forte legame con organizzazioni della società civile, l’ambiente. Che cosa fa lei nel una delle quali è l’ufficio dell’Unione quotidiano per prendersene degli agricoltori spagnoli nella mia città, cura? e improvvisamente quello che era un hobby è diventato un lavoro a tempo Prima di tutto cerco di essere un pieno. Naturalmente questa trasforconsumatore razionale e sostenibile. mazione è stata possibile solo grazie Compro solo ciò di cui ho bisogno, al sostegno della mia famiglia. evito di comprare prodotti alimentari solo in funzione del prezzo, stampo Il settore agricolo ha un gran solo il necessario, uso sempre i mezzi bisogno di forze fresche. Cosa pubblici e se devo percorrere meno di si può fare per convincere 3 chilometri vado a piedi. Cerco anche i giovani a darsi all’agricoltura? di trovare la felicità in cose diverse da quelle che si comprano o si possiedono. Prima di tutto è essenziale comprenRiciclare è essenziale, e Bruxelles, capidere che quello dell’agricoltore non è un tale d’Europa, dovrebbe offrire maggiori lavoro facile e non è un lavoro per tutti. possibilità. Molti hanno un’idea bucolica della vita di un agricoltore, ma questa è un’atDove si vede tra dieci anni? tività che richiede grande dedizione, notevoli investimenti e una formaSta parlando di una carriera politica? zione impegnativa. Dal momento che Come politico non mi ci vedo, preferirei si rendono conto di questa realtà, sicuessere da qualche parte in Europa a proramente incoraggerei i giovani a entrare testare per quello che i politici fanno in un settore dall’enorme potenziale, e a rappresentare gli interessi di coloro che è fondamentale per produrre gli che credono nell’UE e non si sentono alimenti necessari a una popolazione ben rappresentati da chi sta al vertice. in crescita ed è strettamente connesso Rispetto i politici, ma preferisco essere con l’ambiente che ci circonda e con le libero di difendere con passione ciò in nostre antiche tradizioni. cui credo. Forse tra dieci anni non sarò più così spesso qui al CESE, ma spero che il Comitato ci sia ancora e continui a dare voce a quelli che altrimenti non Molti hanno un’idea l’avrebbero. (tj) ! “ bucolica della vita di un agricoltore, ma questa è un’attività che richiede grande dedizione, notevoli investimenti e una formazione impegnativa. ” CESE info Redazione: Karin Füssl Tomasz Jasiński - rappresentante dei membri del CESE nel comitato editoriale (gruppo Lavoratori, Polonia) Maciej Bury Hanno collaborato a questo numero: Alejandro Izquierdo Lopez (ail) Antonio Santamaria Pargada (asp) Fabiola Giraldo Restrepo (fgr) Juan Moreno Preciado (jmp) Maciej Bury (mb) Maria Judite Berkemeier (mjb) Raffaele De Rose (rdr) Sophie Bent (sb) Il CESE ha organizzato un convegno di un giorno intitolato Verso un uso più responsabile di Internet: il punto di vista della società civile europea per discutere sulla possibilità e sui modi di trovare un equilibrio tra libertà d’espressione online e tutela della dignità e della riservatezza delle persone. Coordinamento generale: Valérie Paesmans e Agata Berdys Indirizzo: Comitato economico e sociale europeo Edificio Jacques Delors, Rue Belliard/ Belliardstraat 99, B-1040 Bruxelles/ Brussels, Belgique/België Tel. (+32 2) 546.94.76 Fax: (+32 2) 546.97.64 E-mail: [email protected] Internet: http://www.eesc.europa.eu/ Secondo Laure Batut, membro del CESE (gruppo Lavoratori, Francia) e relatrice di diversi pareri del Comitato sul mercato digitale, l’alfabetizzazione informatica e le competenze elettroniche, né la censura né il lassismo possono rappresentare una soluzione. Laure Batut ha chiesto un nuovo approccio, che combini le campagne di sensibilizzazione rivolte alle persone attive in rete e una maggiore attenzione per l’educazione e l’informazione degli utenti. Della stessa opinione si è detta la senatrice irlandese Catherine Noone, secondo cui l’educazione e la responsabilizzazione dei singoli saranno sempre molto più efficaci di una sorveglianza centralizzata. Molti partecipanti si sono espressi a favore di un’autoregolamentazione del settore, che considerano più utile per la protezione degli utenti rispetto a normative rigide e vincolanti. Secondo “ né la censura né il lassismo possono rappresentare una soluzione. ” la vicepresidente del CESE Anna Maria Darmanin, dato il ritmo mozzafiato a cui cambia il mondo della tecnologia e di Internet, la legislazione rischia di diventare subito obsoleta. Riguardo al modo di tradurre in realtà gli eventuali nuovi approcci alla tutela degli utenti di Internet, Anna Maria Darmanin ha sottolineato con grande chiarezza che occorre un intenso dialogo con tutte le parti interessate e un maggiore coordinamento internazionale, che rifletta i punti di vista e le esigenze delle persone appartenenti alle categorie vulnerabili. (mb) ! Il 40° anniversario della Confederazione europea dei sindacati di Juan Moreno Preciado, membro del gruppo Lavoratori del CESE La decisione di creare una Confederazione europea dei sindacati indipendente che inglobasse il movimento sindacale democratico dell’Europa occidentale fu presa per correggere gli squilibri sociali all’interno della Comunità europea. La Confederazione europea dei sindacati (CES) fu istituita a Bruxelles l’8 e 9 febbraio 1973 e inizialmente riuniva 17 confederazioni. Nel 1974 questa prima tappa fu consolidata da un congresso straordinario inteso ad accogliere tra gli affiliati i sindacati cristiani della Confederazione mondiale del lavoro (CML) e la Confederazione generale italiana del lavoro (CGIL). Altri sindacati fortemente rappresentativi nei loro paesi hanno dovuto attendere diversi anni prima di essere ammessi alla CES a causa di veti di natura ideologica, come nel caso della Confédération Générale du Travail (CGT) francese, delle Comisiones Obreras (CCOO) spagnole e della Confederaçao Geral dos Trabalhadores Portugueses (CGTP) portoghese. Malgrado una serie di iniziative e azioni positive, la CES ha perso slancio poco dopo la sua creazione. Alla luce dei nuovi allargamenti e delle prospettive del mercato unico e dell’Unione monetaria, nel 1991 è stata approvata una riforma statutaria della CES con l’obiettivo di rafforzare le sue capacità di coordinamento e di azione sindacale, consolidandone al tempo stesso l’espansione per accogliere la maggioranza dei movimenti sindacali europei, compresi quelli dell’Europa centrale e orientale. Tra i numerosi vantaggi della CES, quello più importante è che ha permesso di presentare una posizione sindacale unita sull’Europa, fondata su un approccio senz’altro analitico ma pienamente a favore del rafforzamento dell’UE. Negli anni ‘90, la CES ha avviato un dialogo sociale con i datori di lavoro (che purtroppo non è riuscito a realizzare sufficienti progressi) per negoziare una serie di direttive, e ha contribuito a creare diversi comitati aziendali europei. Negli ultimi quarant’anni la CES ha contribuito a tener fede all’ideale di un’Europa sociale e a sostenere la necessità di un’Unione europea democratica. (jmp) ! Il CESE incontra gli studenti universitari portoghesi a una fiera per il lavoro Il 20 febbraio il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha partecipato alla fiera per il lavoro ‘myCareer-FEUC’ organizzata dall’associazione studentesca della facoltà di economia dell’università di Coimbra (FEUC), in Portogallo, assicurando così una presenza europea a questa manifestazione universitaria di portata locale. All’apertura della manifestazione, a cui ha partecipato il sottosegretario portoghese all’Occupazione Pedro Roque, era #!"G"9E" =97F" ;C6DE" 2"!@"<"D"!0 6"> segretariato del CESE, che ha presentato le attività del Comitato. Rappresentava il CESE Jorge Pegado Liz, membro portoghese del gruppo Attività diverse e presidente della commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI) in seno al CESE. Pegado Liz è intervenuto alla sessione conclusiva dei lavori sul tema Vivere e lavorare in Europa, per presentare agli studenti percorsi realistici e praticabili per lavorare all’estero. Per tutto l’arco della giornata il CESE ha tenuto un banco informativo – accanto a quello di società come Lidl & Cia, Optimus ed Ernst & Young – distribuendo i suoi pareri più recenti sul rapporto tra istruzione e occupazione, e fornendo informazioni sulle varie opportunità disponibili per coloro che desiderino lavorare per le istituzioni dell’Unione europea, in particolare il CESE, dai tirocini alla carriera di funzionario europeo. (mjb) ! Il CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: http://www.eesc.europa. CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE. Le versioni a stampa di CESE info in inglese, francese e tedesco possono essere ottenute gratuitamente presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo. CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: URL: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info CESE info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato. A tal fine si rimanda alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni del Comitato. La riproduzione - con citazione della fonte - è autorizzata (a condizione di inviare una copia alla redazione). Tiratura: 12 310 copie. Prossimo numero: maggio 2013 STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100 % Aprile 2013 /4 IT-N ?$<=G% ;=GD(G@D0 <"<:!$ polacco del gruppo Lavoratori del CESE e rappresentante dei consiglieri nel comitato di redazione di CESE Info, intervista i suoi colleghi membri del Comitato per scoprire le loro passioni. Ecco alcuni brani di una sua recente intervista con Pedro Narro, membro spagnolo del gruppo Attività diverse del CESE, direttore per gli affari europei presso l’Unione degli agricoltori spagnoli. L’educazione è la strada da seguire per un Internet migliore © Lisa F. Young Pedro Narro: libero di difendere con passione ciò in cui credo IN SHORT QE-AA-13-004- INTERVISTE TRA COLLEGHI