dalla polinesia la reginetta 2002 del rione san
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dalla polinesia la reginetta 2002 del rione san
N. 12/2002 Anno II - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 OMAGGIO KOREA-JAPAN 2002 FALLIMENTO ALL’ITALIANA NAOMI DALLA POLINESIA LA REGINETTA 2002 DEL RIONE SAN VITO - LAMA - CARELLI PREMIO CITTA’ DI TARANTO 2002 NOTTE DELLE STELLE REGINETTA DEL RIONE San Vito-Lama-Carelli Vince la bellissima Naomi Caputo, di origini polinesiane, il titolo di Reginetta del Rione San Vito-Lama-Carelli, dopo una lotta all’ultimo voto con le altre partecipanti, tutte altrettanto bellissime. La manifestazione organizzata dalla Circoscrizione San Vito-Lama-Carelli nell’ambito di Bellissima Mediterranea, il Concorso collegato al Palio di Taranto, è stata presentata da Angelo Caputo di Studio 100 TV in maniera brillante e scherzosa. Le ragazze, dapprima in lieve imbarazzo, si sono poi sciolte e quindi tutti hanno potuto ammirarne la classe, l’eleganza, la bellezza, ed anche ascoltare quali sono i loro desideri per un futuro prossimo. A premiare la Reginetta Naomi è stata Clara Funiciello, Assessore del Comune di Taranto, con uno sfavillante abito rosso, quasi a voler esprimere la grande passione che solitamente ha per tutto ciò in cui è impegnata. La bellissima Naomi, 24 anni, ha versato qualche lacrimuccia in precedenza per la presenza della mamma in platea, poi ha espresso il sogno di diventare Commissario di Bordo, ed infine ha gioito della vittoria insieme alle sue amiche... eh si! perchè in questo tipo di concorsi, a parte una sana concorrenza, si diventa anche complici ed amiche e ci si sostiene una con l’altra. Ad allietare la serata ci sono stati anche dei gruppi musicali e qualche balletto (foto in alto). Un bravo anche al Presidente della Circoscrizione Claudio Leno ed ai suoi colleghi consiglieri e collaboratori per lo sforzo profuso per la realizzazione della serata, all’inizio un po’ dispettosa (ventosa), ma poi eccezionale, con una lieve brezza marina che faceva gustare ancora di più lo spettacolo. Sono intervenuti anche l’Assessore del Comune di Taranto nonchè Consigliere provinciale Umberto Ingrosso ed il Presidente dell’Azienda Farmaceutica Comunale Graziana Bruno, che hanno commentato l’iniziativa in maniera favorevole e soprattutto hanno cercato di stimolare tutti a fare sempre di più, per garantire, ai residenti e non, una maggiore vivibilità. A questo punto non ci resta che complimentarci con la vincitrice, con gli organizzatori, con le ragazze partecipanti, con Francesco Simonetti ed il suo staff, ideatori del Palio di Taranto, a cui si collegano tutte queste iniziative. (-) Il Presidente della Giuria Clara Funiciello, Assessore del Comune di Taranto, con alcune partecipanti KOREA-JAPAN 2002 FALLIMENTO ALL’ITALIANA NAOMI DALLA POLINESIA LA REGINETTA 2002 DEL RIONE SAN VITO - LAMA - CARELLI PREMIO CITTA’ DI TARANTO 2002 NOTTE DELLE STELLE Foto VitoC N. 12/2002 Anno II - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 OMAGGIO Editoriale Con l’arrivo dell’estate si moltiplicano le iniziative dedicate allo spettacolo, alla moda, alla cultura. Gli spazi aperti consentono di realizzare delle manifestazioni altrimenti impossibili o perlomeno difficoltose in ambienti chiusi. Anche perchè, diciamo la verità, non è che di posti in grado di contenere molto pubblico o di accogliere certe manifestazioni, ce ne siano molti, anzi... Per esempio, ricordo una dichiarazione di Lorella Cuccarini in una intervista effettuata tempo addietro, dove la show girl affermava, purtroppo, che per uno spettacolo come Grease, non c’erano nel Meridione grandi spazi in grado di contenere le scenografie e quant’altro necessario per la buona riuscita del musical. Certo, questa magari diventa fantascienza per una città come la nostra e per un territorio come il nostro, sempre piuttosto avaro nei confronti dello spettacolo e della moda; parliamo chiaramente di investimenti dedicati e non di volontà da parte di tutti di poter avere anche nel nostro territorio grandi spettacoli in teatro (magari un grande teatro!) oppure grosse sfilate (anche internazionali) di moda con nomi altisonanti di stilisti miscelati con qualche nostro emergente, in maniera tale da far decollare un settore che comunque potrebbe portare movimento economico e lavorativo. Ma a questo avranno già pensato i nostri politici: ci auguriamo solamente che venga attivato tutto quanto prima! Ritornando al discorso iniziale, non si può che essere contenti delle iniziative che vengono effettuate, sia dal privato che dal pubblico, o, meglio ancora, in compartecipazione. Chiaramente man mano si perfezioneranno certi meccanismi e si realizzeranno strutture locali private professionali in grado di portare avanti determinati progetti con grande maestria, al fine di offrire qualcosa di bello non solo ai residenti, ma (e direi soprattutto) a coloro che volessero effettuare delle vacanze nel nostro territorio. Basterebbe, con un po’ di buona volontà ed in maniera coordinata, migliorare l’accoglienza, rendere un po’ più pulite le spiagge e qualche altro accorgimento, ma questo è un altro discorso che magari faremo una prossima volta. L’OCCHIO PARLANTE 12/2002 Quindicinale di attualità e informazione Reg. Trib. Taranto n. 568 Direzione, Redazione, Amministrazione Taranto - Via Catania, 1 - Tel. 0997362759 E-mail Direttore: [email protected] Amministrazione: [email protected] Pubblicità: [email protected] Editore Folder Immagine srl Stampa Industrie Grafiche Brizio L’INTERVISTA A... Una “società per il futuro”, così il dottor Piero Nucci (nella foto durante l’intervista) definisce l’INFRATARAS, di cui è Presidente. Una struttura che punta alla realizzazione di progetti ambiziosi e utili per la Città di Taranto. Di che si occupa, nel dettaglio, l’InfraTaras? L’InfraTaras è una società partecipata al 51% dal Comune di Taranto e dal 49% da Italia Lavoro. Ha un lungo percorso perché nasce nel ’98, ma non è mai decollata fino all’inizio del settembre del 2001. Poco prima c’era stato un accordo al Ministero del Lavoro in cui, praticamente, Iritecna, da cui provenivano i lavoratori, il Comune della nostra città ed Italia Lavoro hanno stipulato un protocollo di intesa, nel quale hanno stabilito il rilancio di questa società e l’assunzione, da parte di InfraTaras, degli ex lavoratori stessi. Si tratta quindi di un personale qualificato, perché sono tutti tecnici, ingegneri, impiantisti, geometri, i quali hanno tutti la loro professionalità. Questa che, da un punto di vista tecnico, sembra la soluzione migliore, per una società piccola (sono 15-16 dipendenti) e snella, nasconde delle insidie: si rivela difficile per le attività da svolgere, perché interessando una gamma di tecnici specialistici, le attività che il Comune può mettere a disposizione sono più ridotte. Da questo nasce la difficoltà di trovare un assetto equilibrato alla società: è più difficile la costruzione dell’impianto lavorativo con alla base lavoratori specializzati come nel nostro caso. Nel passato, anche nei mesi scorsi, InfraTaras doveva svolgere una serie di mansioni fissate dal Comune in una convenzione, però, siccome tutto questo è avvenuto a ridosso del bilancio del 2002, non è stato possibile inserire capitoli di spesa relativi al funzionamento di InfraTaras. Questa situazione ha creato una difficoltà nel far funzionare la società, perché, non essendoci una copertura finanziaria, era complicato svolgere quei compiti che avessero poi un preciso riscontro nella parte ragionieristica ed in quella finanziaria. Definirei InfraTaras una società per il futuro, ovviamente della città. I dirigenti che sono dentro l’Amministrazione sono presi dai compiti della 4 L’Occhio parlante stessa, non riescono ad avere tempo e modo di impiegarsi in altro. Se un Comune crea una società per affiancare l’attività dei singoli funzionari e dirigenti, bisogna che pensi a qualcosa che possa portare benefici al Comune stesso senza incidere sull’Amministrazione. Il proposito è creare le premesse per esperienze propulsive, non certo regressive. InfraTaras ha una convenzione aperta col Comune, ed è la strategia di quest’ultimo che deve dire su quale tipo di attività puntare, per portare servizi in più alla città in termini di lavoro, di maggiore qualità ambientale. Parliamo dei risultati finora raggiunti e dei programmi futuri di questa società. Infra Taras, in questo periodo, ha svolto un paio di operazioni abbastanza specialistiche, come, per esempio, l’asse TarantoBari per il sistema dei Trasporti. E’ stato un documento abbastanza impegnativo, che è stato totalmente recepito dal Piano regionale dei Trasporti; a breve sarà presentato alla Giunta regionale. Nel documento, molto vasto, si mettono in rilievo le caratteristiche della trasportistica e del nodo di Taranto, che prende la sua forza e la sua grande dinamicità ovviamente dal porto. Il porto di Taranto è un porto internazionale, che darà possibilità enormi di sviluppo a questa zona. Se non è collegato, sia da un punto di vista ferroviario, sia da un punto di vista stradale, a tutte le altre direttrici, è un problema. La rivitalizzazione e la rivalutazione del porto della città jonica è avvenuta in virtù di un cambiamento totale delle rotte trans-oceaniche: mentre prima si pensava che la rotta asiatica, dall’Asia all’Atlantico, dall’Asia al Pacifico, quindi agli Stati Uniti, fosse la migliore, includendo il trasporto delle merci dal Pacifico all’Atlantico per via terra, oggi si è stabilito che è indifferente. Passare dal Canale di Suez, entrare nel Mediterraneo ed andare nell’Atlantico è esattamente uguale, come tempi, rispetto alla rotta Pacifica. Questo ha portato sulle rotte mediterranee una serie di traffici che prima erano insperati. Per attuare tali progetti c’è bisogno di navi di grosse dimensioni, il che significa che solo pochi porti possono dare ad esse la possibilità di attracco. Tra questi porti uno dei pochi del Mediterraneo è proprio quello di Taranto. Quando un porto diventa di questa importanza, nel suo circondario nascono tutta una serie di iniziative, che sono straordinarie per lo sviluppo, e sono collegate con la logistica: piattaforme logistiche, quelle che oggi si chiamano Distripark, altre che vengono definite fruitpark. Per fruitpark s’intende tutto quello che interessa la lavorazione dei prodotti agricoli. La nostra Taranto ha grandi potenzialità; ci vuole, però, che alle Amministrazioni pubbliche, si unisca rapidamente un gruppo di imprenditori di grande valenza, soprattutto esperti di logistica e di trasformazioni di prodotti. Solo valorizzando al massimo le potenzialità si può mirare al cambia- mento tra industria pesante, che ha caratterizzato lo sviluppo di Taranto dal punto di vista economico, come la siderurgia, ad un’industria molto leggera, legata al perfezionamento delle merci, alla loro trasformazione, che crea un enorme valore aggiunto. Una merce che arriva come rinfusa solida o liquida e viene trasformata sul posto, dà una possibilità di lavoro maggiore. Un litro di vino non… costa “niente” all’origine; quando è imbottigliato, ecc. ha un valore cinque volte l’origine del costo. Insisto su questo, per me è la cosa più importante da attuare nella nostra città, si equilibrano industria pesante e leggera, ed inoltre si fornisce la possibilità e la capacità di dare sviluppo al turismo. Il turismo è l’altra grande componente del nostro territorio, che non è mai stata sfruttata per un motivo semplice: laddove c’è localizzata l’industria pesante, difficilmente gli operatori turistici ci vogliono andare, a causa dei problemi di inquinamento, scorie. Gli investimenti turistici da parte dei privati sarebbero utilissimi, e qui troverebbero terreno ideale: abbiamo spiagge meravigliose, colline, prodotti tipici da valorizzare. Spesso ci sono ancora pregiudizi sulla qualità della vita nelle nostre zone, dati sbagliati di cui si continua a discutere. L’InfraTaras può operare come una società d’ingegneria molto specializzata, può essere da supporto all’Amministrazione comunale su alcuni aspetti che essa stessa non ha, oppure ha difficoltà a recepire all’interno, perché l’organizzazione di un Comune è vecchia rispetto alle nuove esigenze del Comune stesso. Il Comune vive di tasse dirette, non più di trasferimenti da parte dello Stato, ed avrà bisogno di una trasformazione dei propri dirigenti, perché nascono nuovi compiti, nuove possibilità di lavoro. Una figura interessante da introdurre dentro l’Amministrazione sarebbe quella, professionale, del direttore finanziario: dovendo fare i conti soltanto con le possibilità di entrata del Comune, necessita uno specialista di influssi finanziari, che faccia operazioni di finanza che permettano di trovare l’equilibrio tra entrate ed uscite. Bisogna iniziare a ragionare in termini futuribili, di prospettive di sviluppo completamente diverse, una società come la nostra può avere un grandissimo impiego e compito propulsivo. E’ onorato di essere Presidente di questa struttura? Perché? Io sono onorato soprattutto di essere a Taranto, città che reputo meravigliosa e sottovalutata dal resto d’Italia e d’Europa. Io farò di tutto per incentivare la conoscenza di questa città. Ovviamente anche attraverso l’opera di InfraTaras. Taranto è stata sfortunata, a causa dell’impatto con l’industria pesante che le ha conferito un’immagine, all’esterno, completamente diversa da quella che è, considerando che tuttora ha l’industria pesante! (-) Rigenerazione cartucce per stampanti laser Refil cartucce ink-jet Nastri per stampanti ad impatto Statte (TA) Corso Vittorio Emanuele,107 - Tel./Fax 0994744255 AGENZIA VIAGGI BIGLIETTERIA Ferroviaria Aerea Marittima Autolinee Crociere Viaggi di Nozze Liste Nozze Per informazioni e prenotazioni TARANTO PROGETTAZIONE E FORNITURE CHIAVI IN MANO DI ARREDI, ATTREZZATURE E MACCHINE PER Via Cesare Battisti, 121 Tel. 0994775260 Fax 0994773349 Uffici - Scuole - Ospedali - Industrie - Attività Commerciali Mense Aziendali - Collettività - Enti Civili, Navali, Militari Assistenza tecnica TARANTO - Via Lago D’Arvo, 25/31 - Tel. 099339467 Fax 0997371343 LA SOLIDARIETA’ II Società Cooperativa Sociale a r.l. Coniugare Impresa e Sociale non è impossibile!!! Taranto - Corso Italia 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673 Statte - C.da La Felice s.s. Taranto Statte - Tel. 0994707507 Fax 0994709886 IN POLITICA Progettualità, nel macrocosmo delle grandi opere e nel microcosmo delle piccole emergenze della vita quotidiana, amore per i valori artistici della città di Taranto, ambizione di vederla crescere alla ribalta nazionale e di sentirla viva, fruibile, nelle mani dei cittadini: intorno a questo orbita l’amministrazione della terra jonica. Ce ne parla ampiamente e dettagliatamente il consigliere comunale Mimmo Nevoli, sensibile alle esigenze dei cittadini, deciso nel discorso del definitivo decollo della nostra città, che deve essere incentivata in tutte le sue sfaccettature. Citiamo i progetti più importanti realizzati da questa Amministrazione, quelli in fase di realizzazione e quelli realizzabili a medio termine. Per quanto riguarda i progetti più importanti, che per altro vanno in immediata cantierizzazione, dobbiamo citare Urban con tre zone bersaglio, rappresentate dalla Città Vecchia, Tamburi e Borgo. Questa città deve coniugare due aspetti: quello dell’emergenza e quello della grande progettualità. Questa Amministrazione vuole andare avanti con la politica dei fatti, questa è la nostra caratteristica fondamentale. Fra i progetti si inserisce anche il discorso del polo universitario. Nella Città Vecchia ci sono la Caserma Rossarol ed altri palazzi storici che serviranno per creare questo polo universitario. Il fatto che l’Amministrazione stia accettando in donazione questi microappartamenti è indicativo, perché potranno servire per l’utenza degli studenti. Per ciò che concerne i grandi progetti, questa Amministrazione si sta avvalendo di uno strumento previsto dalla Merloni-ter, che è il “project financing”, il progetto di finanza. La Cittadella della Giustizia, che avrà circa un importo di 100 miliardi di lire, che sarà ubicata a Paolo VI, servirà finalmente a sconfessare quanti denigrano questa Amministrazione dicendo che vengono dimenticati tutti i quartieri periferici. Il quartiere Salinella viene denominato come un quartiere bistrattato: intanto sta per partire il contratto di quartiere, ed un progetto di finanza prevede che proprio qui sorga una Cittadella dello Sport. Cercando di catturare quelli che sono i finanziamenti europei cerchiamo di operare bene. Nel campo della grande progettazione questa Amministrazione farà parte, a pieno titolo, di quelle somme, molto consistenti, che serviranno alla realizzazione delle fogne in alcuni quartieri tipo San Vito- Lama-Carelli, Talsano. C’è la volontà di risolvere questi problemi. Io posso dire, con elementi concreti alla mano, che questa città non aveva punti di aggregazione, ora ci sono: la pineta Cimino ogni sera, puntualmente, è piena di gente, che trova il gusto di uscire dalle case ed incontrarsi qui, dove esistono anche dei percorsi di benessere per anziani. Stesso discorso per i Giardini Virgilio, che rappresentano una 6 L’Occhio parlante meta permanente di tutte le generazioni. Un altro elemento sarà quello che riguarderà le strutture sportive di via Alto Adige angolo Magna Grecia: anche qua la formula privilegiata è stata quella di affidare la gestione ai privati, non per spogliarci di quelle che, in effetti, sono le nostre incombenze, ma perché, sotto la gestione di un privato, le cose funzionano meglio. In quest’ultimo semestre noi affronteremo un problema importantissimo: la riforma della macchina comunale. Si stanno cercando di sperimentare altre vie di trasporto, non più trasporto su gomma: l’ esperimento delle idrovie è la dimostrazione che questa Amministrazione vuole avviare, realizzare un processo di ammodernamento di tutta la macchina amministrativa con tutti i suoi segmenti. E’ inoltre fondamentale il discorso di arrivare alla trasformazione dell’Azienda Farmaceutica e dell’AMIU, nel corso di quest’anno, e di avere anche un dirigente a quelle che sono le società partecipate ( Infra Taras, Taranto Servizi…). Io dico che questa Amministrazione ha fatto molto, poteva anche fare di più, poiché non vogliamo autoesaltarci, ma dovevamo appunto recuperare quella che era una situazione di immobilismo esistente. Non voglio essere polemico nei confronti di nessuno, però grazie al Sindaco Di Bello, Taranto ha assunto una caratterizzazione, e quindi viene ben considerata anche sui tavoli che contano. Quando la Festa della Repubblica, con la presenza del Presidente Ciampi, si svolge a Taranto, vuol dire che questo è oggetto di attenzione da parte di quello che è il Governo centrale. Quando il Sindaco Di Bello riesce ad essere interlocutore del Governo anche per quanto riguarda la vertenza ambientale, significa che qualcosa si sta muovendo. Quando la città jonica è protagonista e coordinatrice delle Città del Mediterraneo, è un altro dato importante. Noi, come Amministrazione, cercheremo di essere un elemento trainante nella vicenda del porto e del Distripark. Io voglio ricordare che, nel 1998, Forza Italia (l’Assessore regionale Di Bello era anche coordinatrice del partito) organizzò il primo convegno su Taranto Porto dell’Unione (foto a pag. 7). Noi credevamo fortemente in quello che era lo sviluppo del porto, porto inteso come volano per far sviluppare tutta l’economia. La sfida del porto è estremamente importante: il Sindaco ha cercato di velocizzare le procedure. Abbiamo stabilito un accordo trasportistico intermodale tra Bari e Taranto. Riguardo un discorso di infrastrutture, nel piano regionale trasporti noi abbiamo previsto che finalmente si faccia la famosa “bretella” che congiunge la Statale 106 al collegamento con la A14; creandola, e sarà finanziata sicuramente, tutto ciò che è trasporto su gomma e che arriva dall’autostrada, finirà sulla stessa bretella e giungerà direttamente sulla Statale 106, dunque al porto. Dall’Interporto di Padova ci sono arrivati dei container a mezzo ferrovia direttamente sull’area portuale: questo dimostra ancora una volta l’attenzione di cui nutre la nostra città. Questa città è già uscita dall’isolamento in cui si trovava ed è diventata interlocutrice del Governo centrale e degli imprenditori. Su quello che è lo yard dell’ex Belleli, lo yard frontemare, abbiamo decine di richieste di imprenditori che vogliono venire anche sull’area retroportuale. Quali ritiene siano i punti di forza di quest’Amministrazione e quali i punti da correggere o migliorare? Il punto di forza risiede nella progettualità, nel senso che questa Amministrazione non ha attuato un parco progetti, ha attuato delle cose che poi sono andate in realizzazione sotto la nostra gestione. Un elemento di forza è stato anche quello del decentramento, fermo da decenni, ed è stato realizzato dalla giunta Di Bello, con la nomina di un consigliere che se ne occupa e che funge da dirigente: significa che la città vuole concretamente dialogare coi cittadini. L’Amministrazione ha dato autonomia alle circoscrizioni, dignità ai consiglieri circoscrizionali. Un punto di forza che, secondo me, andrà subito in definizione è il piano generale del traffico, in cui è già inserito il piano urbano del traffico pubblico presentato dall’AMAT. Il discorso dei parcheggi è la nota dolente di questa Amministrazione: abbiamo ereditato una città costruita senza i parcheggi, ogni palazzo doveva avere il proprio. Oggi l’emergenza è al centro, e ci sono quegli autosilos che saranno oggetto di realizzazione da parte dei privati, la cui gestione spetterà agli stessi. Parlando di carenze, molte volte non siamo riusciti a fronteggiare l’emergenza, perché ci rendiamo conto che Taranto è una città in cui ci sono delle fasce estremamente indigenti: tanti cittadini vorrebbero avere la casa del Comune, ma il Comune non è un palazzinaro, è un ente che, con le risorse a disposizione, può costruire degli alloggi, ripristinarli e darli secondo graduatoria chi ha necessità o i requisiti. Potremmo agire maggiormente sulle periferie, ma in questo caso abbiamo dovuto fronteggiare molti problemi. Credo che l’Assessore Condemi stia svolgendo un buon lavoro in merito; è chiaro che non si poteva fare tutto e subito. Non è vero che noi pensiamo solo al salotto buono della città, anche se, come in tanti altri centri, le prime opere sono svolte nel “cuore”. Io viaggio: qualcuno ha mai visto l’hinterland di Milano, le periferie di Roma, di Catania? Non è che questo mi solleva dalle responsabilità dell’Amministrazione, ma questa città si è estesa in maniera “irrazionale”, si è voluta allargare a dismisura, con una crescita a macchia di leopardo, in cui collocare i servizi vari, ma non si può avere una città che si espande in maniera disorganica. E’ un errore del passato. Non sopprimeremo le periferie, il quartiere Tramontone è una delle realtà consistenti che vanno servite, ma le precedenti e questa Amministrazione si sono trovate sul groppone tale tipo di impostazione, ed ora bisogna trovare dei correttivi. Sul Borgo c’è grande volontà di rivitalizzazione; decidiamo per la pavimentazione in Piazza Maria Immacolata, e già ci sono due scuole di pensiero: alcuni commercianti sostengono che si vada a rilento, altri che si va troppo in fretta. Aver puntato a rivitalizzare il Borgo, non privilegiando insediamenti commerciali di altra natura in zone periferiche, è la volontà di questa Amministrazione di far pulsare questa porzione della città, realizzando un centro di servizi, un centro commerciale così com’è. Bisogna evitare che ci sia l’esodo, le famiglie giovani si sono trasferite in altri quartieri, è un dato preoccupante: la situazione si può controbilanciare ripristinando i tanti palazzi diroccati che sono al Borgo. L’opposizione si è schierata contro l’idea di demolire palazzi fatiscenti nella città Vecchia, pensando che volessimo cancellare la memoria storica della città, ma così non è. Cosa risponde l’Amministrazione a coloro che l’accusano di volare troppo in alto trascurando il quotidiano? “Volare troppo in alto” non è un’espressione nostra… In premessa ho detto che l’attuale Amministrazione deve saper coniugare l’emergenza quotidiana a quella che è la grande progettualità. Se non progetti oggi non trovi le realizzazioni a breve, a medio e a lungo termine. Non si è trattato di volersi disinteressare delle emergenze: quando questa Amministrazione, per esempio, tende a voler realizzare le isole ecologiche, è una crescità di mentalità, per una ricchezza del futuro. Arriveremo a fare in modo che il piano di recupero del verde diventi un fatto concreto; è stata ristrutturata la scarpata di Lungomare, la potremo perfezionare grazie ai fondi che giungeranno tramite Urban. Abbiamo fronteggiato bene le emergenze, come nel caso dei marciapiedi, che da anni non si aggiustavano. Non trascurerei il discorso dei servizi sociali: credo che l’Assessorato addetto stia funzionando bene, nei riguardi del recupero delle fasce dei cittadini anziani, che si sentono ancora attivi, nei confronti delle famiglie meno abbienti, delle ragazze madri, dei soggetti di devianza giovanile. Oggi le mense delle scuole e degli asili nido hanno costi altissimi per l’Amministrazione, ma noi non abbiamo certamente soppresso queste re- altà, perché ci rendiamo conto che questo è un servizio che deve essere fornito dall’Amministrazione. Le nostre entrate bastano a malapena,si tratta di fare i miracoli con i soldi, ci dicono che badiamo a spese superflue… Ma talvolta anche una spesa che può apparire superflua consente alla città di Taranto di stare alla ribalta nazionale: rappresenta un’azione di marketing territoriale che forse qualcuno non capisce, ma che, alla fine, si traduce in canali di attenzione nei confronti di questa città stessa. Relativamente al Comune di Taranto si parla di dissesto finanziario o, comunque, di mancanza di denaro. Questa situazione è reale, c’è troppo allarmismo in giro oppure… Sicuramente c’è allarmismo in questo, perché il dissesto non esiste, subentra nel momento in cui ci dovesse essere una conseguenza di un contenzioso che ci mette in ginocchio. La situazione finanziaria non è certo florida, ma da qui a dire che la nostra Amministrazione possa liquefarsi per problemi di natura economica, credo che stiamo nel campo dell’assurdo. Non abbiamo grosse risorse e, per questo motivo, il Sindaco ha cercato, in questi due anni, di catturare tutti quelli che sono i finanziamenti di carattere regionale, nazionale; mentre, in precedenza, queste realizzazioni avvenivano coi soldi della spesa corrente, ora tali finanziamenti possono essere canalizzati verso la civiltà. Il discorso si ricollega al progetto di finanza, i privati stanno aiutando, per esempio, nei riguardi dei cimiteri. Questa strategia agevola le casse esangui del Comune. L’Amministrazione può andare avanti sotto il profilo economico-finanziario, non ha il denaro per scialacquare, e la situazione non è catastrofica. Qual è l’idea di base dell’Amministrazione comunale per lo sviluppo del nostro territorio? L’idea di base è il porto, di cui abbiamo parlato ampiamente,e poi, soprattutto, la Città vecchia. La parte antica di Taranto diventerà veramente questo polmone culturale-turistico, non può essere considerata alla stregua di un museo: anche nelle altre città il borgo antico diventa elemento di grande attrazione turistica. Molti sono interessati alla Città Vecchia, vogliono avere anche 50mq in essa, hanno capito che questa Amministrazione sta puntando al suo recupero. E’ una scommessa. Faremo in modo che Taranto abbia una vivibilità che aveva perduto in passato. Ho spesso udito i commenti della gente che ha finalmente il gusto di uscire di casa, ha un’opinione positiva del nuovo volto di Taranto. Inoltre io viaggio puntualmente in bus, per andare a Palazzo di Città, e stando dentro, raccolgo tanti pareri, qualcuno mi riconosce e spesso, mentre leggo il giornale, fa commenti per… farmeli sentire, talvolta si lamenta di determinate cose. L’osservatorio del pullman, per me, è estremamente importante, noi stiamo in mezzo alle persone, col dialogo spontaneo mi propongono i problemi da risolvere: strade, illuminazioni, cassonetti… Utilizzo i mezzi pubblici per rendermi conto. Su alcuni giornali ho letto che è in calo il consenso sulla Di Bello: io ritengo sia esattamente il contrario. Il consenso del Sindaco é in crescita insieme con quello di tutta l’Amministrazione. Nelle ultime elezioni amministrative questo centrodestra ha sfondato, ciò significa che i cittadini ripongono fiducia. Ogni giorno vogliamo realizzare qualcosa in più. Per finire: parliamo di Forza Italia. E’ vero che ci sono tre gruppi nel partito e cioè uno di riferimento comunale, uno regionale e uno che vorrebbe spostarsi verso altri lidi all’interno della coalizione di Governo? Io rispondo subito alla terza domanda: non credo che ci siano dei soggetti, consiglieri comunali o provinciali, che possano pensare di poter andare verso altri lidi, cioè verso altri partiti sempre della coalizione. Intanto voglio ricordare che c’è un patto elettorale per cui se Nevoli, diciamo, lascia Forza Italia, non può essere accettato in un altro partito tipo Alleanza Nazionale oppure Ccd. Come patto elettorale si è definito che, al massimo, possiamo accettare che dall’opposizione possano venire nella maggioranza, ma non è previsto questo passaggio all’interno della stessa coalizione. Bisogna fare chiarezza perché, nel momento in cui c’è stato un nuovo soggetto politico (l’Unione Democratica di Centro, formatasi a livello nazionale), è possibile che ci sia l’accesso a questa nuova realtà, però non è il caso di FI. Circa poi questo discorso delle correnti, penso che il gruppo di Forza Italia al Comune di Taranto sia abbastanza compatto; ci possono essere persone che hanno riferimenti di carattere regionale, che possono avere dei riferimenti a livello di Consiglieri regionali o Assessori regionali, ma questo non credo che possa disturbare quella che è la vita dello stesso gruppo. Tra l’altro questa è una maggioranza, un gruppo formato da quindici persone che non la pensano alla stessa maniera, però, parlando con dati concreti ed oggettivi, questa maggioranza non è andata mai sotto in consiglio comunale, aldilà di incomprensioni o mugugni: è una maggioranza che è compatta. Oltre quelle che sono le indiscrezioni su possibili correnti, questo è un gruppo di Forza Italia che puntualmente, in aula, ha fatto sempre trovare i suoi voti affianco al Sindaco. Che poi in un partito così grande è anche fisiologico ci possano essere delle simpatie politiche, come posso definirle io, allo stato attuale non mi preoccuperei più di tanto. Il Sindaco Rossana di Bello è abbastanza ben ancorato, e credo che tutti i consiglieri comunali abbiano come primo riferimento politico il nostro Sindaco. (-) L’Occhio parlante 7 SPETTACOLI La Città di Taranto in abito da sera: elegantissima ed affascinante. E’ così che si presenta, per il quinto anno consecutivo, agli occhi dei suoi abitanti, in occasione della Notte delle stelle, un particolare e raffinato galà che Blustar TV, esclusivista, organizza col patrocinio del Comune e della Provincia di Taranto. La serata si è svolta con successo il 25 giugno scorso, nello scenario suggestivo dei Giardini Virgilio, interessante spazio per passeggiate, spettacoli, fiere. Non a caso la scenografia del palco ha sfruttato, centralmente, la piccola fontana decorata in alto da intarsi di delfini, impreziosendo il tutto con due scalinate laterali, ed una moquette in blu elettrico, che copriva integralmente l’area riservata ai premiati che, illuminata da sapienti riflettori, ha stuzzicato l’immaginazione di un cielo, un cielo pieno di stelle, in una reale calda sera d’estate. Il PREMIO CITTA’ DI TARANTO - NOTTE DELLE STELLE è finalizzato a rendere merito, attraverso riconoscimenti e nomination (come nella tradizione delle kermesse nazionali), a tutte le personalità, tarantine e della provincia jonica, che si sono distinte in attività industriali, commerciali, politiche, nel corso della stagione appena conclusasi. L’evento organizzato dallo staff editoriale di Blustar Tv ha assunto davvero spessore nazionale ed internazionale: non mancano madrine d’eccezione ed ospiti canori di rilievo, non si è esenti dall’assegnare premi a personaggi, anche di fama mondiale, che hanno posto un sigillo nei campi politici, industriali, sportivi e dello spettacolo. Per la quinta edizione, ad affiancare il padrone di casa Lello Orzella, informatissimo sull’iter professionale dei personaggi che si prodigano per lo sviluppo della città dei Due Mari, data la conduzione settimanale del fortunato contenitore politico Polifemo, è stata chiamata Adriana Volpe. Bellissima, un vulcano di energia, allegra, dialogatrice instancabile col pubblico presente, Adriana ha destato una piacevolissima impressione, tale da incentivare applausi e complimenti. Nelle maggiori manifestazioni non si può omettere il momento dell’arte in punta di piedi, la danza: questa ha il volto di Selenia Orzella, giovanissima ballerina talentuosa e versatile, studentessa della prestigiosa Accademia di Danza di Roma, figlia del presentatore, visibilmente emozionato. Selenia si è esibita in coppia con un “collega”, altrettanto giovane e preparato, Fausto Monteforte. 8 L’Occhio parlante Per entrare nel dettaglio, il trofeo consisteva nella riproduzione delle due Colonne Doriche, situate nel cuore della città, affacciate sul mare e baciate dal sole: un’emozione per chi le contempla. Un simbolo adatto a rappresentare il passato di gloria magnogreca dell’antica Taras, così come l’elmo cesellato finemente, premio di qualche edizione addietro. Dichiara di essersi innamorata di Taranto a prima vista la simpaticissima Adriana Volpe, confidando nel backstage, fra foto, sorrisi, baci ed autografi, che Per me è la prima volta a Taranto, quindi devo ringraziare gli organizzatori di Notte delle Stelle perché ho potuto scoprire una città meravigliosa! L’impressione è straordinaria, la prima cosa che noti in questa splendida terra è l’accoglienza, e il sorriso! La gente che ho incontrato per strada è serena,è positiva, si vede che, probabilmente, sarà questo mare meraviglioso, quest’aria… non lo so, fatto sta che l’accoglienza è a 360°, non soltanto con personaggi di spettacolo come me, ma con persone che arrivano anche dall’altra parte del mare. Voi siete sempre a braccia aperte, siete i primi a dare la vera accoglienza, e questo vi dà merito di essere una fra le più belle città italiane. Secondo me la città che forse ha l’anima più bella e più grande. I premiati della Notte delle Stelle vengono divisi in due tranche: il primo settore riceve il Premio Città di Taranto, il secondo verte sull’Imprenditoria che cresce. Da segnalare la consegna di quattro riconoscimenti speciali, dedicati alla memoria degli imprenditori Luigi Pignatelli, Cataldo Polignano, Egidio Bruno e il Preside Argentina: professionisti che hanno accresciuto, con la loro opera, il valore di Taranto. Prima a salire sul palco, accolta dal calore e dalla verve di Lello e Adriana, una donna: Angela Pisano, vicepresidente regionale Federcoopesca, che ha dedicato il premio ai genitori scomparsi. Professionista di grande sensibilità, la signora Pisano contribuisce con abnegazione al volontariato. Di seguito la coppia Angela e Giuseppe Polignano, della ditta Eredi Polignano, vantati per la continuità del loro lavoro, molto impegnativo: spigliatamente i due titolari hanno formulato un augurio di salute e successo a se stessi, all’Amministrazione e a chi mostra stima nei loro confronti. Annunciato come politico emergente ed equilibrato Pio Naccari, trentunenne, insignito del premio Egidio Bruno. La gente mi fa crescere, con la fiducia che mi dona e che io ricambio col mio impiego. Il riconoscimento alla memoria di Argentina giunge nelle mani del giudice Augusto Bruschi, presentato come magistrato competente Il Vicepresidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano, mentre ritira il premio e ricco di humor. Il dottor Bruschi ricorda il preside Argentina, sotto gli occhi commossi della moglie accomodata in platea: un maestro di vita e cultura. Poi stempera l’emozione confidando la passione per l’arte del legno, un metodo per distrasi da una carica impegnativa. Il dottor Giorgio Guacci vede premiati, invece, i suoi sforzi per il corretto funzionamento di Area Banca, società di cui è Direttore e che provvede alla crescità della città attraverso investimenti e brockeraggio. Guacci ed il suo gruppo sostengono che Area Banca procede e cresce in maniera precisa. Per fare investimenti ci vogliono prudenza, attenzione e consulenza. I mercati puniscono chi specula e premiano chi sa investire in modo intelligente. La girandola di premi investe anche il settore del Mare, attraverso la figura dell’Assessore alle risorse marittime del Comune di Taranto Fabio Fago. Il potenziale del nostro mare è grande e, a volte, inespresso sostiene il dottor Fago ricevendo le colonne di Poseidon. Martino Tamburrano, (foto in basso a pag. 8) Vicepresidente della Provincia di Taranto, sul palco spiega che la città deve basare la sua attenzione sullo sviluppo dell’ambiente, e sulle operazioni in cantiere che contraddistinguono l’Amministrazione, come le scuole, il porto e il distripark, il polo universitario jonico. Sono i nostri grandi progetti, gli obiettivi per cui lavorare sodo. Fra tutti gli insigniti, il Premio Città di Taranto è appannaggio di Domenico Rana, Presidente della Provincia di Taranto. Il primo settore si chiude spaziando: si va nell’hinterland jonico, precisamente a Statte. E’ questo il Comune dell’Anno, rappresentato dal Sindaco Giuseppe Mastromarino, accompagnato dai rappresentanti della giunta. Dedica il premio ai suoi concittadini perché, dal ’90 al ’93, si sono prodigati per una maggiore autonomia del paese. E poi, svelando nascoste doti canore, improvvisa Nel Blu dipinto di blu fra l’ilarità dei presenti. Per quanto riguarda i premi vari e dell’imprenditoria, riconoscimenti sono stati conferiti a Delia Colazzo, dell’Azienda Centroesse Mobili di Francavilla Fontana. La titolare di uno dei mobilifici più importanti del settore arredamento in Puglia divide i suoi meriti con la sua famiglia lavorativa ed i giovani al servizio dell’azienda stessa. Proseguendo, Aldo Polignano della ditta Maranathà, il senatore Euprepio Curto, la signora Laudice Maraglino della ditta Caracciolo. Premiati anche Goffredo Lomuzio, amministratore delle cooperative La Solidale ed Arca, uno dei finanziatori del basket in carrozzina a Taranto, il dottor Aldo Oriolo, dell’Istituto Ortopedico Italiano, e lo sport, precisamente il calcio: a ritirare il premio l’Avvocato Carlo Fiorino per il suo Grottaglie Calcio, che ben si è espresso nel Cnd. Accompagnato dal mister della squadra Giacomo Pettinicchio, e dal dirigente Roberto Latagliata, l’intero staff è stato lodato per gestione della squadra, sano agonismo, unione come famiglia. Il momento più atteso dai tarantini, quello musicale, giunge, come consuetudine, nel finale: un happy end tutto frizzante, da godere, l’esibizione dell’ex peperina degli Anni Sessanta, la piccola grande Rita Pavone. Ad introdurla, ed è qui la sorpresa, è addirittura il marito pigmalione Teddy Reno: il suo è un bellissimo omaggio a Rita, che festeggia quarantanni di carriera. Teddy Reno ricorda quando, mentre era Assessore ad Ariccia, ebbe la brillante idea di organizzare un festival di talenti sconosciuti. Arrivò una ragazzina piemontese con una valigia, mi chiese un provino anticipato. Fece una trasformazione da dottor Jekyll, vide e… vinse! Diventò una grande artista, ancora oggi dà tutto per il pubblico e non si risparmia! Racconta intenerito e colmo di ammirazione alla folla. Ne approfitta per regalare alla città jonica un suo personale repertorio canoro, precisando la sua passione per Frank Sinatra, poiché sta girando l’Italia con uno spettacolo tributo: Sinatra è stato l’uomo essenziale per la mia vita artistica. Al tempo della Guerra c’era un bando che vietava l’ascolto delle radio straniere e nemiche: io acoltavo Sinatra di nascosto rischiando. In seguito ci siamo incontrati, un grande onore! Altro incontro cardine nella carriera di Teddy Reno fu quello col mitico Totò, che gli propose di interpretare, lui triestino, in napoletano, la celebre Malafemmina, in una parte nel film con Peppino. Ed è poi la volta di Rita, attesa con brio; la cantante propone una serie di interpretazioni non scontate, ma ricercate e ricche di sfaccettature. Nessun dolore è l’interpretazione grintosa che apre la sua esibizione: ritmo, blues e ballerini di colore che piroettano in aria. Rita interpreta poi l’intramontabile ed emozionante Fortissimo, storia di un amore che si vuole gridare al mondo intero. Nella vita è importante fare gli incontri giusti, talvolta il solo talento non basta spiega Rita al pubblico, quasi contraccambiando l’introduzione del marito io ho avuto la fortuna di farne alcuni straordinari, come con Ennio Morricone, Lina Wetmuller, Bruno Canfora. Interpreta magnificamente, con voce suadente e potente nello stesso tempo, la versione italiana di Don’t cry for me Argentina, soffermandosi sulla figura di Evita Peron, uno dei simboli dell’ambizione femminile. Si possono commettere anche piccoli sbagli nel raggiungerla, ma chi non li ha commessi? Non poteva mancare all’appello il quasi inno della vitalità dei ragazzi degli Rita Pavone mentre ritira il Premio Internazionale Città di Taranto Anni sessanta, il Geghegè, rinnovato nell’arrangiamento. La conclusione è dolce: nell’interpretare Cuore Rita invita sul palco il marito Teddy Reno: ne vien fuori un pregevole duetto bilingue, prima che la coppia più artistica e unita del panorama canoro italiano venga letteralmente avvolta dal caloroso abbraccio di Taranto. A Rita Pavone viene assegnato il Premio Internazionale Città di Taranto. E concludiamo con un paio di dichiarazioni del ventriloquo Samuel, che ha divertito gli spettatori con le sue battute intelligenti, scherzosamente politiche ed anche un po’ erotiche, accompagnandosi sul palco, ovviamente, con Tyson, il pupazzo protagonista (un tigrotto dalla lingua irrefrenabile!), ed un altro, un grosso pappagallo chiamato Elvis. La serata? Una premiazione particolare, grandi personaggi, bel pubblico, bella manifestazione… complimenti! Sì, ma Samuel fa battute sui politici, e durante un gala in cui ne sono presenti molti; non è audace? Questo è il bello! D’altronde si sa che i politici sono “comici”, ma loro… non lo sanno! Ma di sicuro si sono divertiti ascoltandole, e sono più vicini ai cittadini di quanto si pensi, tanto da meritarsi un premio! (Foto Le Clic) L’Occhio parlante 9 SPORTISSIMAMENTE Korea Japan 2002, il Mondiale che non ti aspetti. Sin dalle prime battute la competizione calcistica più prestigiosa, per la precisione la prima del Nuovo Millennio, ha dimostrato eccezionalità, clamori, atipicità per le quali sarà, di certo, a lungo ricordata. Nell’Estremo Oriente tutto gira in modo strambo, a cominciare dagli orari di trasmissione delle partite, con noi italiani dinanzi alla Tv, seduti al desco, dal primo piatto al dessert, dolce o amaro a secondo del risultato finale ottenuto… C’è la moderna frenesia nel Paese del Sol Levante, col Giappone che esercita un grande fascino, sospeso in perfetto bilico fra le tecnologie più avanzate e strabilianti, e la meditazione dei templi filosofici immersi nel verde. E’ di sicuro la nuova frontiera del calcio, sport quasi sconosciuto e poco praticato fino a qualche anno fa: oltre i due paesi ospitanti, del settore asiatico faceva parte anche la Cina, giunta per la prima volta nella fase finale di un campionato del Mondo. E’ il Mondiale che non ti aspetti, appunto. L’Italia atterra a Sendai e trova lo scatenato popolo giapponese ad acclamarla, battezzandola come una sorta di Dream Team, nella terra del sushi e del kimono sembrava proprio di giocare in casa…Tifo impreziosito anche da graziose ragazze dagli occhi a mandorla, che, sfoggiando foto e magliette azzurre, gremivano gli spalti, non erano indifferenti al tasso estetico dei nostri ragazzi e masticavano incitazioni in un italiano nipponicamente musicale! E’ il Mondiale delle sorprese repentine, da sgranare gli occhi, quelle che hanno fornito subito pepe alla stampa e ai discorsi. Non superano le eliminatorie due favorite: tornano in patria anzitempo l’Argentina dei Crespo e Batistuta in lacrime ( la Selecion ha sempre lasciato la firma sullo svolgimento della Grande Competizione, e bissa questo record negativo dopo quaranta anni), e addirittura la Francia, detentrice del titolo, successivamente campione d’Europa. Improvvisamente dissolti gli Zidane ed i Barthez di turno, roba da non crederci, umiliante score nullo dei galletti transalpini. Mistiche e misteriose congiunture, però, su questo Mondiale: non sembra esserne vittima il solito Brasile, protetto dalle divinità del calcio estroso e divertente, gioioso, come le reti inventate da Rivaldo e dal sorridente Ronaldo, il Fenomeno, il calciatore che tutti amano e per il quale tutti hanno pianto dopo il grave infortunio subito. Nella novità di questa competizione spiccano vecchi interrogativi, legati alle carenze tecniche ed ai moduli tattici di molte compagini, ed agli indiscutibili e inspiegabili errori arbitrali. Dopo ben sedici anni, dalla sventurata trasferta in Messico, la Nazionale Azzurra si blocca agli ottavi di finale. Vediamo di analizzare questa debacle. FALLIMENTO ALL’ITALIANA Vieri, Inzaghi, Montella, ancora Inzaghi, Tommasi. Non sono nomi di schedati, ma 10 L’Occhio parlante i giocatori ai quali sono stati annullati dei goal in questo brevissimo Mondiale disputato dagli Azzurri. Un clichè assurdo, se si considera che erano nati da posizioni regolari e sono stati segnalati fuorigioco inesistenti, e che l’ultimo in lizza, quello del centrale giallorosso, sarebbe stato il golden goal per la qualificazione ai quarti di finale. E’ innegabile che lo spauracchio sia stato un corpulento arbitro ecuadoregno, tale Byron Moreno, che ha orchestrato una vittoria della Corea del Sud sull’Italia. Il tutto nella bolgia di uno stadio, quello di Daejeon, esclusivamente rosso, agghindato con striscioni che pronosticavano una “tomba” per gli italiani, rimembrando il 1966, lontana data di una sciagurata eliminazione per opera dei coreani del Nord, comunque odiati dai “compaesani” della parte meridionale, vestiti con tanto di costume tradizionale… Moreno è stato capace di un repertorio allucinante: un rigore dubbio concesso ai padroni di casa ad inizio gara, poi neutralizzato da Buffon, cartellini gialli dispensati in quantità mentre vincevamo grazie alla prepotente incornata su calcio d’angolo del solito Bobo Vieri, proseguendo una magnanimità eccessiva nei confronti della compagine di Hiddink, un’espulsione inventata per Totti presunto simulatore in area, l’annullamento del vero golden goal di Tommasi, prima dell’epilogo triste ed immediato firmato dal coreano Ahn, panchinaro nel Perugia. Fine dei giochi e dei sogni, una partita rubata, scandalosa e l’Italia vittima predestinata della classe arbitrale, scomoda avversaria da mandare in fretta sul volo di ritorno. C’è chi ironizza facendo riferimento all’inappellabile decisione di Collina, arbitro italiano ai mondiali, di annullare una rete irregolare ai giapponesi, confermando il lasciapassare ai turchi. Vendette? Può darsi. Sortilegi? Può darsi: in tre mondilali consecutivi la Nazionale del bel Paese è stata condannata dalla maledizione degli undici metri, ora ai rigori si è sostituito il presunto “goal d’oro”, che non ammette prove d’appello e che ci ha già freddati due anni fa, nella finale del campionato europeo. Quando si viviseziona una sconfitta, motivazioni ed aggravanti sono molteplici. Fermo restando il comportamento ansioso, pilotato, precipitoso dei fischietti, non sono da trascurare gli elementi tecnici. L’Italia non ha mai dato l’impressione di poter arrivare fino in fondo a questa competizione. Non ha convinto dal punto di vista dell’impostazione del gioco. E l’ultima partita, falsata sì dall’arbitraggio e da una serie di circostanze sfortunate, è stata l’emblema di scelte prima meditate e poi sbagliate, e di una concezione tattica che, probabilmente, urge davvero svecchiare. L’Italia del pluridecorato Trapattoni aveva di Alessandra Carpino affrontato, nel suo girone, tre formazioni non eccelse: aveva liquidato l’Ecuador con doppietta dell’infaticabile Vieri, era caduta al cospetto di Vugrinec e compagni (Croazia), soffrendo oltre le due reti annullate, si era salvata in extremis col Messico nel finale, pareggiando con Del Piero, buttato giù da una panchina da interrogativi. La Corea del Sud non era una corazzata da cardiopalma, Seol ed Ahn non sono centravanti particolarmente pericolosi, eppure le furie rosse correvano, forti di un fisico leggero, tentavano, sfruttavano il fattore campo sull’onda dell’entusiasmo, ma niente di trascendentale, se consideriamo il potenziale tecnico nostrano. Trapattoni ha schierato una formazione più portata a difendere (rischio elevato, in partite secche, da incentivare con più marcature per mettere in cassaforte risultato e passaggio del turno!) che a segnare, a proporsi in fase offensiva; con il novero degli attaccanti convocati, e quelli italiani sono reputati fra i migliori al mondo, si è intestardito a giocare con una sola punta effettiva, l’interista Christian Vieri, che ha dovuto accorparsi un super lavoro. L’ariete ha segnato ma era “solo” in avanti, senza compagni coi quali effettuare interscambi, senza essere sostenuto nelle iniziative. Alla fine, stremato, ha sciupato parecchie occasioni come quella a porta sguarnita dopo il pari coreano. In seguito all’1-0 siglato proprio dall’interista, la squadra ha arretrato il baricentro ai limiti dell’incomprensibile, per conservare un vantaggio esiguo. L’esperimento di Totti e Del Piero insieme non ha dato i suoi frutti, Zanetti e Tommasi hanno tentato di fornire filtro al centrocampo traballante, la difesa e Buffon hanno subito un calo di concentrazione nei tempi supplementari. Il CT azzurro ha preferito innestare centrocampisti difensivi piuttosto che gettare nella mischia una spalla per Vieri: il riscaldamento di Vincenzino Montella è rimasto fine a se stesso. Italia dunque sbeffeggiata per l’antica onta del catenaccio: atteggiamento pagato caro, di controllo, spesso rinunciatario, non consigliabile in match killer come questi. Nelle scelte, nei moduli, Giovanni Trapattoni (voto 3) ha perso questo mondiale. Un mondiale che avrebbe costituito un’ulteriore gemma al suo ricco palmares di trofei e vittorie. Dal tecnico di Cusano Milanino ci aspettavamo decisamente di più, la sua nomina a commissario tecnico della Nazionale ci era parsa di buon auspicio. Probabilmente mettere insieme i tasselli in una selezione non è facile come può sembrare, talvolta bisogna saper preparare e leggere diversamente le partite rispetto alle gare disputate con squadre di club, e magari sacrificare qualche simpatia o antipatia (vedi mancata convocazione di Roberto Baggio, richiesta a furor di popolo; il fantasista poteva risul- tare decisivo davvero). Proviamo a fare una radiografia dei reparti tecnici della compagine italiana, in relazione ai ruoli ed ai protagonisti, con un interrogativo: era davvero forte in tutte le sue sfaccettature? La porta azzurra poteva essenzialmente definirsi in… buone mani. Trapattoni aveva scelto come titolare Gianluigi Buffon, estremo difensore della Juventus scudettata, ma in panchina, nell’eventualità, poteva contare sull’interista Francesco Toldo, l’eroe pararigori dell’Europeo di due anni fa, e il giovane milanista Abbiati. L’Italia è sempre stata fucina di ottimi portieri, anche questa volta non si è smentita, avendo l’imbarazzo della scelta. Non giudicabili gli ultimi due, Buffon (voto 6) ha subito 5 reti, ha mostrato il suo repertorio, sicuro sufficientemente nelle uscite, ha parato anche un penalty, ma il suo calo di concentrazione avrebbe evitato anche il pari sudcoreano. Il reparto difensivo nostrano ha oscillato fra alti e bassi ed ha vissuto giorni migliori; la difesa è stata spesso caricata di pressione nella gestione di striminziti vantaggi, non sempre era facile controllare avversari comunque protagonisti di squadre non irresistibili. Capitan Paolo Maldini (4) termina mestamente la sua carriera in Nazionale, difficoltà fisiche, controlli poco precisi su avversari che spesso sfuggivano al suo controllo. Si può consolare coi record numerici, pur non essendo più il Maldini che ammiravamo: 126 partite giocate complessivamente con la casacca azzurra, leader di tutti i longevi della squadra italiana. Fra i più promettenti difensori spiccano Fabio Cannavaro, il migliore (6,5), preciso nei recuperi, caparbio, grande agonismo, purtroppo squalificato nel match decisivo negli ottavi: il suo apporto è mancato. Alessandro Nesta,pezzo pregiato del calciomercato, guadagna la sufficienza (6), è stato vittima di fastidi muscolari, che ne hanno smorzato il rendimento; con lui fisso il reparto avrebbe goduto di maggior compattezza e attenzione. Panucci (5,5) è spesso apparso troppo precipitoso, incline a non avere pazienza in disimpegni che poi, sbagliati, hanno fatto rischiare la squadra. Francesco Coco (6),chiamato a sostituire Nesta, compito non agevole, se l’è cavata egregiamente, subendo anche duri contrasti: ma l’esperienza nel campionato ispanico l’ha temprato. Materazzi (4,5) e Iuliano (4): il primo troppo criticato per l’opaca prestazione coi croati, alla prima esperienza di rilievo, ha anche salvato la porta da goal già fatti; il secondo confusionario, deludente, poco lucido nel controllo. Centrocampo, croce e delizia. I nomi sono di un certo spessore, ma il reparto centrale , imbottito dal CT, non ha garantito né una spinta ottimale in fase di costruzione per gli attaccanti, né geometrie precise, né dighe a sostegno della difesa per arginare le azione offensive degli avversari. Spesso si sprecava in lanci lunghi, spesso il possesso di palla era di ritmo frammentario. Si è sofferto sulle fasce: Zambrotta (5,5) è stato chiamato a lavori supplementari in avanti ed in copertura. Di Livio (6), inserito tardi, poteva offrire esperienza e rocciosità; Gigi Di Biagio (5,5) sfortunato, un infortunio l’ha bloccato, ha disputato solo una gara, poteva fornire sostanza. Discreti risultati per due debuttanti, giovani che cresceranno: Tommasi (5,5) e Zanetti (5,5), entrambi reduci da un ottimo campionato, bene nella partita con la Corea. Nella media anche Gattuso (5,5), catechizzato dal Trap ad arretrare, coi coreani sfiora addirittura la rete; la delusione l’atalantino Doni (4): sarà stata l’emozione? Reparto offensivo: ecco il tesoro della Nazionale Italiana! Ma non è stato sfruttato tutto questo potenziale relegato in panchina. Si dovevano giostrare le punte, che nelle rispettive squadre di club sono un lusso. Del Vecchio, importante nei precedenti Europei, è senza voto, non ha avuto il tempo materiale di essere chiamato in causa. Filippo Inzaghi (5) non ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio; quando ha giocato ha avuto la sfortuna di vedersi annullati due goal ingiustamente. Amico di Vieri fuori e dentro il campo, avrebbe rappresentato il suo “completamento”, poichè longilineo, non altissimo, cecchino sotto porta ed PER LA opportunista, uno dei realizzatori più prolifici. Discorso analogo per il collega Vincenzo Montella (5,5), giocatore sempre chiamato a dimostrare il suo valore. L’areoplanino, nelle porzioni di gara disputate, con la sua abilità corsara ed il fiuto del goal, nonché il movimento in area di rigore, avrebbe garantito uno score più cospicuo. Doveva essere il mondiale di Del Piero e Totti, che invece hanno rappresentato la nuova staffetta. Alessandro Del Piero (6), panchina indigesta, si è sacrificato anche come seconda punta e trequartista, ha segnato il pari contro il Messico di testa, minima soddisfazione. Francesco Totti (5), talento giallorosso dalla corrente alternata, è stato autore di spunti pregevoli (nota il servizio perfetto per Tommasi negli ottavi), ma ci si aspettava decisamente di più per il suo repertorio indiscusso. Infine la nota lieta del Mondiale: Christian Vieri (7). Non è certo una novità il bomber nerazzurro, l’attaccante italiano più completo in circolazione. Possente di muscolatura, eccezionale nell’elevazione, perfetto nella scelta dei tempi di realizzazione, non si è risparmiato. Ha fatto letteralmente reparto da solo. Può vantare quattro reti, tutte decisive. Il migliore della comitiva azzurra, senza ombra di dubbi. Per concludere, il presidente della Federcalcio italiana Franco Carraro. Inesistente. Giunto tardi in Giappone, opinioni inespresse dopo lo scandalo di Italia-Corea, Carraro diventa l’emblema dell’inefficienza della nostra federazione in campo internazionale, dove Blatter e soci fanno il bello ed il cattivo tempo. In questa “povertà” di figure carismatiche l’Italia è stata umiliata, ridicolizzata anche a livello di nazione. Come dire che non conta nulla, ed il suo calcio è ancora quello più sognato, più pagato… Richiesta di dimissioni, ci vuole una Federazione se non più potente, almeno più influente. Voto 2. PUBBLICITA’ SU Folder Immagine srl TARANTO Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - Cell. 3355242404 L’Occhio parlante 11 IL CONDOMINIO a cura del Geom. Pasquale Valente Amministratore di Condominio (associato ANACI) Lo stabile dove abito è composto di 12 appartamenti, in tutto 6 piani senza ascensore; alcuni condomini hanno convinto l’Amministratore ad indire un’assemblea per discutere il seguente ordine del giorno: installazione ascensore. Vorrei sapere quali sono le maggioranze necessarie per deliberare tale innovazione. Quando nell’edificio si voglia installare un ascensore per iniziativa di una parte dei condomini, per concedere il permesso è necessaria la maggioranza dei condomini che rappresentino 500 millesimi, mentre per la spesa, ricade soltanto su coloro che sono interessati all’opera, i quali ne avranno l’esclusiva proprietà. La legge lascia una porta aperta ai condomini che, in un primo tempo, avevano rifiutato di compartecipare alla installazione dell’ascensore e permette di entrare in ogni momento nella proprietà, versando le spese della messa in opera dell’impianto in relazione alla propria quota millesimale di proprietà. La maggioranza dei condomini dello stabile in cui risiedo vorrebbe far ricorso ad un Amministratore esterno, la cui tariffa prevede le seguenti voci: compenso per la gestione ordinaria, percentuale del 3% sull’importo di eventuali lavori di manutenzione e percentuale del 10% sull’importo dei lavori straordinari. E’ regolare riconoscere tutti questi oneri all’Amministratore? L’Amministratore richiede un compenso extra dall’onorario annuale pattuito quando nello stabile si deliberi un lavoro che esula dall’ordinaria amministrazione perchè, per tutte le opere di manutenzione straordinaria (4° comma art. 1135 c.c.) non è facoltà dell’Amministratore deciderle, ma per realizzarle occorre una prassi particolare che impegna l’Amministratore al di là di quanto sancito dall’art. 1130 c.c. attinente alle sue attribuzioni, e ne aumenta le responsabilità. Il compenso extra è quindi doveroso. Un grupo di condomini chiede se vi siano registri obbligatori che debbono essere tenuti dal Condominio. Il Condominio è un ente di gestione e non una società, come precisano la dottrina e la giurisprudenza da tempo. Per tale motivo non necessitano registri obbligatori e conseguentemente quelli usuali tenuti dagli Amministratori (anagrafe condominiale, libro giornale, etc.) non devono essere neppure vidimati. Tutti gli altri libri, realizzati di volta in volta in relazione alle necessità gestionali del condominio, devono comunque essere sempre consegnati all’Amministratore subentrante da parte di quello revocato o dimissionario. Amministro un condominio in cui, al piano terra, un locale di circa 20 mq è stato venduto dal costruttore alla Soc. ENEL ad uso centrale Enel di trasformazione. In sede di stipula del rogito, il costruttore ha inserito nell’atto che la Soc. Enel veniva esclusa da qualsiasi spesa condominiale. Il suddetto locale è inserito regolarmente nella tabella millesimale. Le quote condominiali sono oggetto di contestazione da parte dell’Enel per il motivo di cui sopra. Ma la Soc. Enel può esimersi dal pagare le quote condominiali? La Soc. Enel può esimersi dal pagamento degli oneri condominiali perchè, come emerge dalle premesse del quesito, il costruttore nell’atto di compravendita con la Soc. Enel, ha concordato l’esonero della stessa Enel dal contributo alle spese condominiali. Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1, 74100 Taranto; inviare un fax al numero 0997362759; mandare una e-mail a [email protected]. La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in base alla disponibilità dello spazio. L’OCCHIO PARLANTE risponde alle vostre domande TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - [email protected] 12 L’Occhio parlante TURCO PIETRO DISINFESTAZIONE DERATTIZZAZIONE DISINFEZIONE DEBLATIZZAZIONE DISERBANTI SERVIZI DI PULIZIA PULSANO (TA) Via Monti s.n. - Tel./Fax 0995339896 PULI - EDIL s.r.l. 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Il Presidente Caramia si è dichiarato disponibile ad organizzare una delegazione di imprenditori tarantini al fine di una ipotesi di operatività per la collaborazione produttiva. CENTRO STUDI E RICERCHE FRANCESCO GRISI Settima edizione per il Concorso nazionale di Poesia Emilio Greco al quale si affiancherà, anche questo anno, il Premio alla Cultura che sarà assegnato ad un personaggio, ad uno scrittore, ad un giornalista che abbia caratterizzato, con i suoi libri, un modello di lettura della nostra contemporaneità. L’anno scorso a vincere fu Marcello Veneziani. I cinque finalisti del 2002 sono Barbara Palombelli, Bruno Vespa, Dacia Maraini, Alberto Bevilacqua, Carlo Mazzantini. Per quanto riguarda il Premio di Poesia, quest’anno si aggiunge una novità: oltre le poesie inedite saranno premiati un libro edito e un poeta che abbia caraterizzato, negli ultimi anni, un percorso letterario italiano e che sia stato tradotto anche all’estero. Il Premio è patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal Ministero delle Comunicazioni, dal Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, dal Comune di Manduria, dal Comune di Maruggio, dal Sindacato Liberi Scrittori. La manifestazione conclusiva avrà luogo il 29 Luglio in Campomarino. ROSSANA DI BELLO Il Sindaco di Taranto, Rossana Di Bello, è il nuovo Vicepresidente Vicario dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Il nuovo incarico, pur costando qualche sacrificio in più, consentirà al Sindaco di poter partecipare attivamente a tutte le fasi decisionali nel processo di riforme in corso nel nostro Paese, con tutti i benefici che indirettamente avrà Taranto. PULSANO Arriva l’estate e, puntualmente, viene proposta la programmazione delle manifestazioni estive dell’Amministrazione Comunale di Pulsano presieduta dal Sindaco Luigi Laterza. Coinvolti in questa iniziativa anche i settori della Promozione del Territorio Attività Produttive, Cultura, Sport e Spettacolo, programmazione Economica. La finalità è quella di proporre il territorio come ospitale e soprattutto pronto ad offrire, a parte le meravigliose spiagge e l’incantevole mare, intrattenimento anche serale per tutti coloro che sono i frequentatori, assidui e non, dell’area pulsanese. Quest’anno, a parte gli spettacoli, molto importante è l’inaugurazione del Castello De Falconibus, monumento simbolo del paese, riconsegnato ai cittadini residenti ed anche ai turisti, dopo lunghi lavori di restauro. Ecco alcuni degli eventi che si terranno fino al 31 Luglio 2002: - 14/7/2002 Pulsano Jazz 2002 (fino al giorno 1/9/2002), direttore artistico Antonello Parisi (pianista con alle spalle esperienze con alcuni fra i più grandi jazzisti italiani e internazionali, vincitore di una borsa di studio a Umbria Jazz, ideatore di cartelloni con artisti di statura mondiale); - 14/7/2002 Valentina Club, in Piazza Limongelli; - 17-18-19/7/2002 Pulsano RockPartita del Cuore, a Montedarena; - 18-28/7/2002 Festival della Commedia in Vernacolo, a Lido Silvana; - 27/7/2002 Miss Universo, prodotto da Clarissa Burt, a Montedarena; - 24-27/7/2002 Campionato Beach Soccer, di Maurizio Iorio, a Lido Silvana. PROVINCIA DI TARANTO Unico progetto pugliese approvato e finanziato (euro 778.549,02) è stato il progetto NOESIS (Nuove Opportunità Europee per lo Sviluppo della Imprenditoria Sociale) dell’Amministrazione Provinciale di Taranto - Assessorato ai Servizi Sociali. Il progetto, nello specifico, coinvolge ben quindici comuni della provincia di Taranto e ventuno cooperative; ha tra i suoi obiettivi quello di migliorare ed ottimizzare il rapporto tra le richieste del settore pubblico in questo genere di servizi ed i privati e le cooperative, con il rafforzamento delle imprese sociali operanti nel territorio della provincia di Taranto. Alla fine ci sarà una fiera dell’economia a livello locale, nella quale saranno presentate le offerte possibili da parte degli operatori formati grazie a questo progetto, tutto questo al fine di favorire l’incontro tra domanda ed offerta. MOICA La speranza di aver dato un’ulteriore spinta alla crescita della città. Questa la motivazione dell’instancabile Presidente del MO.I.CA. Rita Scarcella Blasi per la manifestazione MODA MO.I.CA. del 15 Giugno 2002 tenutasi nel meraviglioso scenario del Castello ragonese. Le modelle hanno indossato tessuti velati, trasparenze seducenti, lustrini e paillettes relativi al periodo storico che va dalla Rivoluzione Francese a Napoleone. Le musiche del violino di Didi Tartaro hanno rievocato atmosfere magiche, con l’accompagnamento di Giuseppe Palazzo alla chitarra. Il lavoro è stato realizzato con il Patrocinio del Comune di Taranto, della Provincia di Taranto, della Marina Militare. Ad impreziosire il tutto ci sono state anche le poesie di Voltaire e di Foscolo declamate da Angela Mastronuzzi, nonchè i balletti del Teatro Danza di Paola e Cristina Ciasca. (Foto a sin.: il Sindaco di Taranto Rossana Di Bello al MODA M.OI.CA) 14 L’Occhio parlante CALCIO CITTA’ VECCHIA-CITTA’ NUOVA Stadio Jacovone, Domenica 7 Luglio 2002: sfida storica del calcio tarantino e cioè l’incontro tra Città Vecchia e Città Nuova. Siamo alla 67esima edizione, ma il fascino è rimasto immutato, rievocando antichi campanilismi cittadini miscelati ad una grande voglia di fare sport. La sfida si sviluppa attraverso due partite, una tra gli allievi (ore 16,30) e l’altra tra i professionisti (ore 18,00). Grandi nomi tra i giocatori che partecipano a questa sfida, tra i quali possiamo citare Passatore, Panarelli, Triuzzi, Latartara, Dellegrottaglie, Gori, De Vita, Simonetti. Allenatori della Città Vecchia sono: per gli allievi Ciro Basile, per i professionisti Giovanni Panarelli. Allenatori della Città Nuova sono: per gli allievi Sergio Mezzina, per i professionisti Graziano Gori (il mitico!). Presidenti sono: Vito De Tommaso per le due rappresentative della Città Nuova, Carlo Fiorino e Vito Lopez per la Città Vecchia. Da ricordare che l’iniziativa è stata organizzata dalla Polisportiva Tamburi presieduta da Orazio Carrieri con il coordinamento totale di Antonio Citrea. Gli organizzatori vedono lo stadio Iacovone stracolmo per poter trascorrere una giornata di divertimento tutti insieme. La manifestazione è dedicata alla memoria del tarantino Giuseppe Ricci, papà del Presidente della Federcalcio Liguria. PROVINCIA DI TARANTO Il 20 Giugno 2002 si è tenuto un incontro tra la Provincia di Taranto e Italia Lavoro al fine di siglare una convenzione. Obiettivo di questa collaborazione è rispondere in modo efficace alle aspettative di coloro che vogliono entrare nel mondo del lavoro o che vogliono migliorare la loro posizione lavorativa, favorendo l’incontra tra lavoratoried aziende. La Provincia di Taranto è stata rappresentata dall’Assessore Augusto Pardo e da Umberto Petruzzi, Presidente della Commissione Lavoro; per Italia Lavoro, Natale Forlani amministratore delegato e Gerardo Giusto responsabile pugliese. “DOVE ABITA IL MARE” Maria Teresa Di Nardo Si è tenuta dall’8 al 16 Giugno, presso la prestigiosa Galleria Comunale di Grottaglie “L’Acchiatura”, il vernissage pittorico della nota artista tarantina Maria Teresa Di Nardo. La scelta del luogo non è stata casuale, infatti la Di Nardo ha studiato ed intrapreso la sua carriera artistica proprio qui. Maria Teresa Di Nardo nella sua svariata e ricca produzione di grafica ed acquarellistica ha privilegiato la cultura del paesaggio urbano-marino, ove portici, pinnacoli, lamie, gabbiani, torri, pontili e barche si modulano quasi a cantilenare il gioco ritmico dell’onda del mare. L’architettura di natura fantastica talvolta naviga nel vuoto, nella vertigine della leggenda e del mito. Tali operre danno prova della competenza ed esperienza dell’artista, intrigando l’osservatore attento con visioni ineluttabilmente di fantafabulosa realtà. Maria Teresa Di Nardo e l’Assessore prov.le Domenico Morrone All’inaugurazione hanno partecipato l’Assessorre Domenico Morrone della provincia di Taranto, l’Assessore alla Cultura del Comune di Taranto Gennaro Esposito (nella foto a sin. a fianco dell’artista Maria Teresa Di Nardo). Ha introdotto la serata Gabriella Casabona di Studio 100 TV, con la presenza del Sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Grottaglie Marisa Patruno. Il commento è stato effettuato dal noto critico d’arte Angelo Lippo: ... ridare sostanza al colore e ai suoi consanguinei valori, dopo anni di silenzio e di oscuramento dai palcoscenici delle rassegne più importanti. E si fa coincidere il tutto con la conoscenza, mentre l’oggetto dell’immagine diviene per necessità concretezza, il luoo di un incontro atteso da sempre. La pittura ridetermina le cose, nel fluttuante magma della storia di ognuno, di tutti noi. E’ all’interno di questo possibile mondo che si situa la cifra connotativa delle visioni di Maria teresa Di Nardo, nella fusione fra elemento naturale e dato immaginario. Sono barche, case sghembe, ambienti marini percorsi dai venti della rimembranza, rappresentazioni che si pongono oltre il visibile, maturando una loro autonoma entità... LENTI OTTICA ARIETE (21 marzo - 20 aprile) BILANCIA Nel lavoro la concretezza non fa perdere di vista l’obiettivo più importante. Agire: la situazione fa osare senza contare su aiuti. In amore sintonia e appagamento. TORO (21 aprile - 20 maggio) Facilitati studi e rapporti comunicativi. Il proprio potere di persuasione si sente anche nel lavoro: conquiste prestigiose e durature, sebbene non facili. Ricordare una scadenza importante. SCORPIONE Situazione stimolante nelle pubbliche relazioni. Contatti interessanti. Si riesce ad essere magnetici e ad attirare simpatie e consensi. Non fare pubblicità ai propri progetti. GEMELLI dal 6 al 20 Luglio 2002 L'Oroscopo di Picius Via Calabria, 51 TARANTO (21 maggio - 21 giugno) (22 giugno - 22 luglio) SAGITTARIO (23 luglio - 23 agosto) CAPRICORNO (24 agosto - 22 settembre) Non farsi portare fuori strada dai problemi altrui: concentrarsi sui propri obiettivi per fare centro. Un conto da chiudere in amore per voltare pagina. Realismo e spirito di adattamento. (22 dicembre - 20 gennaio) Incontri stimolanti in società. Curiosità intellettuali: aprirsi alle sollecitazioni esterne. Nel lavoro evitare eccessi di rigore: non difendere scelte che vanno ridiscusse. Aiuti concreti da chi si ama. ACQUARIO Tanta voglia di dare spazio al rapporto con gli altri in libertà e spontaneità. Qualche sforzo nel lavoro per non farsi sfuggire un’occasione: prontezza di riflessi. VERGINE (23 novembre - 21 dicembre) Ottime energie. Vita sociale intensa e successo se si userà diplomazia. Incontri appaganti in amore. In famiglia evitare lamentele ed essere più coerenti. Cambiare orizzonte: coltivare nuovi interessi. Posta in arrivo. Una crisi passeggera ristabilisce un equilibrio più stabile in amore. Nel lavoro non raccogliere una provocazione ed evitare sovraccarichi. Incoraggiati i viaggi e gli studi. LEONE (23 ottobre - 22 novembre) Situazione impegnativa, ma coinvolgente. Pianificare il lavoro, precisando le esigenze vitali. Niente compromessi. Una conquista dà slancio. Contattare gli amici: si riusciranno ad avere stimoli nuovi. Viaggi ok. Una nuova conoscenza apre orizzonti straordinari. In amore assecondare i sentimenti più profondi: no alla superficialità. Fare una pausa prima di una scelta lavorativa importante. Intuizioni. CANCRO (23 settembre - 22 ottobre) (21 gennaio - 19 febbraio) Benessere psicofisico e ottimi stimoli per un dialogo costruttivo con chi è vicino. Aumenta il proprio fascino: si riesce ad essere convincenti e carismatici. La serietà sarà premiata nel lavoro. PESCI (20 febbraio - 20 marzo) Non sciupare le occasioni ed agire convinti e senza fretta. Essere elastici nei rapporti con gli altri e godersi il riposo. Un colloquio modifica positivamente un programma di lavoro. L’Occhio parlante 15 Azienda per la Mobilità nell’Area di Taranto s.p.a. al servizio dei cittadini per far muovere la città TARANTO - Via Cesare Battisti, 657 - Tel. 0997356111 - Fax 0997794247 Ufficio Informazioni 0994706598 - Ufficio Abbonamenti 0994526785 Ufficio Pubbliche Relazioni 0997356225 e-mail: [email protected] Presidente, Enzo Manco 0997356201 e-mail: [email protected]