dalla polinesia la reginetta 2002 del rione san

Transcript

dalla polinesia la reginetta 2002 del rione san
N. 12/2002 Anno II - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 OMAGGIO
KOREA-JAPAN
2002
FALLIMENTO
ALL’ITALIANA
NAOMI
DALLA POLINESIA
LA REGINETTA
2002
DEL RIONE
SAN VITO - LAMA - CARELLI
PREMIO
CITTA’ DI TARANTO
2002
NOTTE DELLE STELLE
REGINETTA DEL RIONE
San Vito-Lama-Carelli
Vince la bellissima Naomi Caputo, di origini polinesiane,
il titolo di Reginetta del Rione San Vito-Lama-Carelli,
dopo una lotta all’ultimo voto con le altre partecipanti,
tutte altrettanto bellissime.
La manifestazione organizzata dalla Circoscrizione San
Vito-Lama-Carelli nell’ambito di Bellissima Mediterranea,
il Concorso collegato al Palio di Taranto, è stata presentata da
Angelo Caputo di Studio 100 TV in maniera brillante e scherzosa.
Le ragazze, dapprima in lieve imbarazzo, si sono poi sciolte e quindi
tutti hanno potuto ammirarne la classe, l’eleganza, la bellezza, ed
anche ascoltare quali sono i loro desideri per un futuro prossimo.
A premiare la Reginetta Naomi è stata Clara Funiciello, Assessore
del Comune di Taranto, con uno sfavillante abito rosso, quasi a
voler esprimere la grande passione che solitamente ha per tutto ciò
in cui è impegnata.
La bellissima Naomi, 24 anni, ha versato qualche lacrimuccia in
precedenza per la presenza della mamma in platea, poi ha espresso
il sogno di diventare Commissario di Bordo, ed infine ha gioito della
vittoria insieme alle sue amiche... eh si! perchè in questo tipo di
concorsi, a parte una sana concorrenza, si diventa anche complici
ed amiche e ci si sostiene una con l’altra.
Ad allietare la serata ci sono stati anche dei gruppi musicali e
qualche balletto (foto in alto).
Un bravo anche al Presidente della Circoscrizione Claudio Leno ed ai suoi
colleghi consiglieri e collaboratori per
lo sforzo profuso per la realizzazione
della serata, all’inizio un po’ dispettosa
(ventosa), ma poi eccezionale, con una
lieve brezza marina che faceva gustare
ancora di più lo spettacolo. Sono intervenuti anche l’Assessore del Comune di
Taranto nonchè Consigliere provinciale
Umberto Ingrosso ed il Presidente dell’Azienda Farmaceutica Comunale Graziana Bruno, che hanno commentato
l’iniziativa in maniera favorevole e soprattutto hanno cercato di stimolare tutti
a fare sempre di più, per garantire, ai
residenti e non, una maggiore vivibilità.
A questo punto non ci resta che complimentarci con la vincitrice, con gli organizzatori, con le ragazze partecipanti,
con Francesco Simonetti ed il suo staff,
ideatori del Palio di Taranto, a cui si
collegano tutte queste iniziative. (-)
Il Presidente della Giuria Clara Funiciello, Assessore del Comune di Taranto, con alcune partecipanti
KOREA-JAPAN
2002
FALLIMENTO
ALL’ITALIANA
NAOMI
DALLA POLINESIA
LA REGINETTA
2002
DEL RIONE
SAN VITO - LAMA - CARELLI
PREMIO
CITTA’ DI TARANTO
2002
NOTTE DELLE STELLE
Foto VitoC
N. 12/2002 Anno II - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1 OMAGGIO
Editoriale
Con l’arrivo dell’estate si moltiplicano le iniziative dedicate
allo spettacolo, alla moda, alla cultura.
Gli spazi aperti consentono di realizzare delle manifestazioni altrimenti impossibili o perlomeno difficoltose in
ambienti chiusi.
Anche perchè, diciamo la verità, non è che di posti in
grado di contenere molto pubblico o di accogliere certe
manifestazioni, ce ne siano molti, anzi...
Per esempio, ricordo una dichiarazione di Lorella Cuccarini in una intervista effettuata tempo addietro, dove la
show girl affermava, purtroppo, che per uno spettacolo
come Grease, non c’erano nel Meridione grandi spazi in
grado di contenere le scenografie e quant’altro necessario
per la buona riuscita del musical.
Certo, questa magari diventa fantascienza per una città
come la nostra e per un territorio come il nostro, sempre
piuttosto avaro nei confronti dello spettacolo e della moda;
parliamo chiaramente di investimenti dedicati e non di
volontà da parte di tutti di poter avere anche nel nostro
territorio grandi spettacoli in teatro (magari un grande
teatro!) oppure grosse sfilate (anche internazionali) di
moda con nomi altisonanti di stilisti miscelati con qualche
nostro emergente, in maniera tale da far decollare un
settore che comunque potrebbe portare movimento economico e lavorativo.
Ma a questo avranno già pensato i nostri politici: ci
auguriamo solamente che venga attivato tutto quanto
prima!
Ritornando al discorso iniziale, non si può che essere
contenti delle iniziative che vengono effettuate, sia dal
privato che dal pubblico, o, meglio ancora, in compartecipazione. Chiaramente man mano si perfezioneranno
certi meccanismi e si realizzeranno strutture locali private
professionali in grado di portare avanti determinati progetti
con grande maestria, al fine di offrire qualcosa di bello
non solo ai residenti, ma (e direi soprattutto) a coloro che
volessero effettuare delle vacanze nel nostro territorio.
Basterebbe, con un po’ di buona volontà ed in maniera
coordinata, migliorare l’accoglienza, rendere un po’ più
pulite le spiagge e qualche altro accorgimento, ma questo
è un altro discorso che magari faremo una prossima volta.
L’OCCHIO PARLANTE 12/2002
Quindicinale di attualità e informazione
Reg. Trib. Taranto n. 568
Direzione, Redazione, Amministrazione
Taranto - Via Catania, 1 - Tel. 0997362759
E-mail
Direttore: [email protected]
Amministrazione: [email protected]
Pubblicità: [email protected]
Editore
Folder Immagine srl
Stampa
Industrie Grafiche Brizio
L’INTERVISTA A...
Una “società per il futuro”, così il dottor
Piero Nucci (nella foto durante l’intervista)
definisce l’INFRATARAS, di cui è Presidente. Una struttura che punta alla realizzazione di progetti ambiziosi e utili per la
Città di Taranto.
Di che si occupa, nel dettaglio, l’InfraTaras?
L’InfraTaras è una società partecipata al
51% dal Comune di Taranto e dal 49% da
Italia Lavoro. Ha un lungo percorso perché
nasce nel ’98, ma non è mai decollata fino
all’inizio del settembre del 2001. Poco
prima c’era stato un accordo al Ministero
del Lavoro in cui, praticamente, Iritecna,
da cui provenivano i lavoratori, il Comune
della nostra città ed Italia Lavoro hanno
stipulato un protocollo di intesa, nel quale
hanno stabilito il rilancio di questa società
e l’assunzione, da parte di InfraTaras,
degli ex lavoratori stessi. Si tratta quindi
di un personale qualificato, perché sono
tutti tecnici, ingegneri, impiantisti, geometri, i quali hanno tutti la loro professionalità. Questa che, da un punto di vista tecnico, sembra la soluzione migliore, per
una società piccola (sono 15-16 dipendenti) e snella, nasconde delle insidie: si rivela
difficile per le attività da svolgere, perché
interessando una gamma di tecnici specialistici, le attività che il Comune può mettere
a disposizione sono più ridotte. Da questo
nasce la difficoltà di trovare un assetto
equilibrato alla società: è più difficile la
costruzione dell’impianto lavorativo con
alla base lavoratori specializzati come nel
nostro caso. Nel passato, anche nei mesi
scorsi, InfraTaras doveva svolgere una
serie di mansioni fissate dal Comune in
una convenzione, però, siccome tutto questo è avvenuto a ridosso del bilancio del
2002, non è stato possibile inserire capitoli
di spesa relativi al funzionamento di InfraTaras. Questa situazione ha creato una
difficoltà nel far funzionare la società,
perché, non essendoci una copertura finanziaria, era complicato svolgere quei
compiti che avessero poi un preciso riscontro nella parte ragionieristica ed in
quella finanziaria. Definirei InfraTaras
una società per il futuro, ovviamente della
città. I dirigenti che sono dentro l’Amministrazione sono presi dai compiti della
4 L’Occhio parlante
stessa, non riescono ad avere tempo e
modo di impiegarsi in altro. Se un Comune
crea una società per affiancare l’attività
dei singoli funzionari e dirigenti, bisogna
che pensi a qualcosa che possa portare
benefici al Comune stesso senza incidere
sull’Amministrazione. Il proposito è creare
le premesse per esperienze propulsive, non
certo regressive. InfraTaras ha una convenzione aperta col Comune, ed è la strategia di quest’ultimo che deve dire su quale
tipo di attività puntare, per portare servizi
in più alla città in termini di lavoro, di
maggiore qualità ambientale.
Parliamo dei risultati finora raggiunti e
dei programmi futuri di questa società.
Infra Taras, in questo periodo, ha svolto
un paio di operazioni abbastanza specialistiche, come, per esempio, l’asse TarantoBari per il sistema dei Trasporti. E’ stato
un documento abbastanza impegnativo,
che è stato totalmente recepito dal Piano
regionale dei Trasporti; a breve sarà presentato alla Giunta regionale. Nel documento, molto vasto, si mettono in rilievo
le caratteristiche della trasportistica e del
nodo di Taranto, che prende la sua forza
e la sua grande dinamicità ovviamente dal
porto. Il porto di Taranto è un porto internazionale, che darà possibilità enormi di
sviluppo a questa zona. Se non è collegato,
sia da un punto di vista ferroviario, sia da
un punto di vista stradale, a tutte le altre
direttrici, è un problema. La rivitalizzazione
e la rivalutazione del porto della città
jonica è avvenuta in virtù di un cambiamento totale delle rotte trans-oceaniche:
mentre prima si pensava che la rotta asiatica, dall’Asia all’Atlantico, dall’Asia al
Pacifico, quindi agli Stati Uniti, fosse la
migliore, includendo il trasporto delle
merci dal Pacifico all’Atlantico per via
terra, oggi si è stabilito che è indifferente.
Passare dal Canale di Suez, entrare nel
Mediterraneo ed andare nell’Atlantico è
esattamente uguale, come tempi, rispetto
alla rotta Pacifica. Questo ha portato sulle
rotte mediterranee una serie di traffici che
prima erano insperati. Per attuare tali
progetti c’è bisogno di navi di grosse
dimensioni, il che significa che solo pochi
porti possono dare ad esse la possibilità
di attracco. Tra questi porti uno dei pochi
del Mediterraneo è proprio quello di Taranto. Quando un porto diventa di questa
importanza, nel suo circondario nascono
tutta una serie di iniziative, che sono straordinarie per lo sviluppo, e sono collegate
con la logistica: piattaforme logistiche,
quelle che oggi si chiamano Distripark,
altre che vengono definite fruitpark. Per
fruitpark s’intende tutto quello che interessa la lavorazione dei prodotti agricoli. La
nostra Taranto ha grandi potenzialità; ci
vuole, però, che alle Amministrazioni pubbliche, si unisca rapidamente un gruppo
di imprenditori di grande valenza, soprattutto esperti di logistica e di trasformazioni
di prodotti. Solo valorizzando al massimo
le potenzialità si può mirare al cambia-
mento tra industria pesante, che ha caratterizzato lo sviluppo di Taranto dal punto
di vista economico, come la siderurgia,
ad un’industria molto leggera, legata al
perfezionamento delle merci, alla loro
trasformazione, che crea un enorme valore
aggiunto. Una merce che arriva come
rinfusa solida o liquida e viene trasformata
sul posto, dà una possibilità di lavoro
maggiore. Un litro di vino non… costa
“niente” all’origine; quando è imbottigliato, ecc. ha un valore cinque volte l’origine
del costo. Insisto su questo, per me è la
cosa più importante da attuare nella nostra
città, si equilibrano industria pesante e
leggera, ed inoltre si fornisce la possibilità
e la capacità di dare sviluppo al turismo.
Il turismo è l’altra grande componente del
nostro territorio, che non è mai stata sfruttata per un motivo semplice: laddove c’è
localizzata l’industria pesante, difficilmente
gli operatori turistici ci vogliono andare,
a causa dei problemi di inquinamento,
scorie. Gli investimenti turistici da parte
dei privati sarebbero utilissimi, e qui troverebbero terreno ideale: abbiamo spiagge
meravigliose, colline, prodotti tipici da
valorizzare. Spesso ci sono ancora pregiudizi sulla qualità della vita nelle nostre
zone, dati sbagliati di cui si continua a
discutere.
L’InfraTaras può operare come una società d’ingegneria molto specializzata,
può essere da supporto all’Amministrazione comunale su alcuni aspetti che essa
stessa non ha, oppure ha difficoltà a recepire all’interno, perché l’organizzazione
di un Comune è vecchia rispetto alle nuove
esigenze del Comune stesso. Il Comune
vive di tasse dirette, non più di trasferimenti
da parte dello Stato, ed avrà bisogno di
una trasformazione dei propri dirigenti,
perché nascono nuovi compiti, nuove possibilità di lavoro. Una figura interessante
da introdurre dentro l’Amministrazione
sarebbe quella, professionale, del direttore
finanziario: dovendo fare i conti soltanto
con le possibilità di entrata del Comune,
necessita uno specialista di influssi finanziari, che faccia operazioni di finanza che
permettano di trovare l’equilibrio tra entrate ed uscite. Bisogna iniziare a ragionare
in termini futuribili, di prospettive di
sviluppo completamente diverse, una società come la nostra può avere un grandissimo impiego e compito propulsivo.
E’ onorato di essere Presidente di questa
struttura? Perché?
Io sono onorato soprattutto di essere a
Taranto, città che reputo meravigliosa e
sottovalutata dal resto d’Italia e d’Europa.
Io farò di tutto per incentivare la conoscenza di questa città.
Ovviamente anche attraverso l’opera di
InfraTaras. Taranto è stata sfortunata, a
causa dell’impatto con l’industria pesante
che le ha conferito un’immagine, all’esterno, completamente diversa da quella che
è, considerando che tuttora ha l’industria
pesante! (-)
Rigenerazione cartucce per stampanti
laser
Refil cartucce ink-jet
Nastri per stampanti ad impatto
Statte (TA)
Corso Vittorio Emanuele,107 - Tel./Fax 0994744255
AGENZIA VIAGGI
BIGLIETTERIA
Ferroviaria
Aerea
Marittima
Autolinee
Crociere
Viaggi di Nozze
Liste Nozze
Per informazioni
e prenotazioni
TARANTO
PROGETTAZIONE E FORNITURE CHIAVI IN MANO
DI ARREDI, ATTREZZATURE E MACCHINE PER
Via Cesare Battisti, 121
Tel. 0994775260
Fax 0994773349
Uffici - Scuole - Ospedali - Industrie - Attività Commerciali Mense Aziendali - Collettività - Enti Civili, Navali, Militari
Assistenza tecnica
TARANTO - Via Lago D’Arvo, 25/31 - Tel. 099339467 Fax 0997371343
LA SOLIDARIETA’ II
Società Cooperativa Sociale a r.l.
Coniugare Impresa e Sociale non è impossibile!!!
Taranto - Corso Italia 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673
Statte - C.da La Felice s.s. Taranto Statte - Tel. 0994707507 Fax 0994709886
IN POLITICA
Progettualità, nel macrocosmo delle grandi
opere e nel microcosmo delle piccole emergenze della vita quotidiana, amore per i
valori artistici della città di Taranto, ambizione di vederla crescere alla ribalta nazionale e di sentirla viva, fruibile, nelle mani
dei cittadini: intorno a questo orbita l’amministrazione della terra jonica. Ce ne parla
ampiamente e dettagliatamente il consigliere comunale Mimmo Nevoli, sensibile
alle esigenze dei cittadini, deciso nel discorso del definitivo decollo della nostra
città, che deve essere incentivata in tutte
le sue sfaccettature.
Citiamo i progetti più importanti realizzati
da questa Amministrazione, quelli in fase
di realizzazione e quelli realizzabili a
medio termine.
Per quanto riguarda i progetti più importanti, che per altro vanno in immediata
cantierizzazione, dobbiamo citare Urban
con tre zone bersaglio, rappresentate dalla
Città Vecchia, Tamburi e Borgo. Questa
città deve coniugare due aspetti: quello
dell’emergenza e quello della grande progettualità. Questa Amministrazione vuole
andare avanti con la politica dei fatti,
questa è la nostra caratteristica fondamentale. Fra i progetti si inserisce anche il
discorso del polo universitario. Nella Città
Vecchia ci sono la Caserma Rossarol
ed altri palazzi storici che serviranno
per creare questo polo universitario.
Il fatto che l’Amministrazione stia accettando in donazione questi microappartamenti è indicativo, perché potranno servire per l’utenza degli
studenti. Per ciò che concerne i grandi
progetti, questa Amministrazione si sta
avvalendo di uno strumento previsto
dalla Merloni-ter, che è il “project
financing”, il progetto di finanza. La
Cittadella della Giustizia, che avrà circa
un importo di 100 miliardi di lire, che
sarà ubicata a Paolo VI, servirà finalmente a sconfessare quanti denigrano
questa Amministrazione dicendo che vengono dimenticati tutti i quartieri periferici.
Il quartiere Salinella viene denominato
come un quartiere bistrattato: intanto sta
per partire il contratto di quartiere, ed un
progetto di finanza prevede che proprio
qui sorga una Cittadella dello Sport. Cercando di catturare quelli che sono i finanziamenti europei cerchiamo di operare
bene. Nel campo della grande progettazione questa Amministrazione farà parte, a
pieno titolo, di quelle somme, molto consistenti, che serviranno alla realizzazione
delle fogne in alcuni quartieri tipo San
Vito- Lama-Carelli, Talsano. C’è la volontà
di risolvere questi problemi. Io posso dire,
con elementi concreti alla mano, che questa
città non aveva punti di aggregazione, ora
ci sono: la pineta Cimino ogni sera, puntualmente, è piena di gente, che trova il
gusto di uscire dalle case ed incontrarsi
qui, dove esistono anche dei percorsi di
benessere per anziani. Stesso discorso per
i Giardini Virgilio, che rappresentano una
6 L’Occhio parlante
meta permanente di tutte le generazioni.
Un altro elemento sarà quello che riguarderà le strutture sportive di via Alto Adige
angolo Magna Grecia: anche qua la formula privilegiata è stata quella di affidare
la gestione ai privati, non per spogliarci
di quelle che, in effetti, sono le nostre
incombenze, ma perché, sotto la gestione
di un privato, le cose funzionano meglio.
In quest’ultimo semestre noi affronteremo
un problema importantissimo: la riforma
della macchina comunale. Si stanno cercando di sperimentare altre vie di trasporto, non più trasporto su gomma: l’ esperimento delle idrovie è la dimostrazione che
questa Amministrazione vuole avviare,
realizzare un processo di ammodernamento
di tutta la macchina amministrativa con
tutti i suoi segmenti. E’ inoltre fondamentale il discorso di arrivare alla trasformazione dell’Azienda Farmaceutica e dell’AMIU, nel corso di quest’anno, e di avere
anche un dirigente a quelle che sono le
società partecipate ( Infra Taras, Taranto
Servizi…). Io dico che questa Amministrazione ha fatto molto, poteva anche fare di
più, poiché non vogliamo autoesaltarci,
ma dovevamo appunto recuperare quella
che era una situazione di immobilismo
esistente. Non voglio essere polemico nei
confronti di nessuno, però grazie al Sindaco Di Bello, Taranto ha assunto una caratterizzazione, e quindi viene ben considerata anche sui tavoli che contano.
Quando la Festa della Repubblica, con la
presenza del Presidente Ciampi, si svolge
a Taranto, vuol dire che questo è oggetto
di attenzione da parte di quello che è il
Governo centrale. Quando il Sindaco Di
Bello riesce ad essere interlocutore del
Governo anche per quanto riguarda la
vertenza ambientale, significa che qualcosa
si sta muovendo. Quando la città jonica è
protagonista e coordinatrice delle Città
del Mediterraneo, è un altro dato importante. Noi, come Amministrazione, cercheremo di essere un elemento trainante nella
vicenda del porto e del Distripark. Io
voglio ricordare che, nel 1998, Forza Italia
(l’Assessore regionale Di Bello era anche
coordinatrice del partito) organizzò il
primo convegno su Taranto Porto dell’Unione (foto a pag. 7). Noi credevamo
fortemente in quello che era lo sviluppo
del porto, porto inteso come volano per
far sviluppare tutta l’economia. La sfida
del porto è estremamente importante: il
Sindaco ha cercato di velocizzare le procedure. Abbiamo stabilito un accordo trasportistico intermodale tra Bari e Taranto.
Riguardo un discorso di infrastrutture, nel
piano regionale trasporti noi abbiamo
previsto che finalmente si faccia la famosa
“bretella” che congiunge la Statale 106
al collegamento con la A14; creandola, e
sarà finanziata sicuramente, tutto ciò che
è trasporto su gomma e che arriva dall’autostrada, finirà sulla stessa bretella e giungerà direttamente sulla Statale 106, dunque
al porto. Dall’Interporto di Padova ci sono
arrivati dei container a mezzo ferrovia
direttamente sull’area portuale: questo
dimostra ancora una volta l’attenzione di
cui nutre la nostra città. Questa città è già
uscita dall’isolamento in cui si trovava ed
è diventata interlocutrice del Governo
centrale e degli imprenditori. Su quello
che è lo yard dell’ex Belleli, lo yard frontemare, abbiamo decine di richieste di
imprenditori che vogliono venire anche
sull’area retroportuale.
Quali ritiene siano i punti di forza di
quest’Amministrazione e quali i punti da
correggere o migliorare?
Il punto di forza risiede nella progettualità,
nel senso che questa Amministrazione non
ha attuato un parco progetti, ha attuato
delle cose che poi sono andate in realizzazione sotto la nostra gestione. Un elemento
di forza è stato anche quello del decentramento, fermo da decenni, ed è stato realizzato dalla giunta Di Bello, con la nomina
di un consigliere che se ne occupa e che
funge da dirigente: significa che la città
vuole concretamente dialogare coi cittadini. L’Amministrazione ha dato autonomia
alle circoscrizioni, dignità ai consiglieri
circoscrizionali. Un punto di forza che,
secondo me, andrà subito in definizione è
il piano generale del traffico, in cui è già
inserito il piano urbano del traffico pubblico presentato dall’AMAT. Il discorso
dei parcheggi è la nota dolente di questa
Amministrazione: abbiamo ereditato una
città costruita senza i parcheggi, ogni
palazzo doveva avere il proprio. Oggi
l’emergenza è al centro, e ci sono quegli
autosilos che saranno oggetto di realizzazione da parte dei privati, la cui gestione
spetterà agli stessi. Parlando di carenze,
molte volte non siamo riusciti a fronteggiare l’emergenza, perché ci rendiamo
conto che Taranto è una città in cui ci sono
delle fasce estremamente indigenti: tanti
cittadini vorrebbero avere la casa del
Comune, ma il Comune non è un palazzinaro, è un ente che, con le risorse a disposizione, può costruire degli alloggi, ripristinarli e darli secondo graduatoria chi
ha necessità o i requisiti. Potremmo agire
maggiormente sulle periferie, ma in questo
caso abbiamo dovuto fronteggiare molti
problemi. Credo che l’Assessore Condemi
stia svolgendo un buon lavoro in merito;
è chiaro che non si poteva fare tutto e
subito. Non è vero che noi pensiamo solo
al salotto buono della città, anche se, come
in tanti altri centri, le prime opere sono
svolte nel “cuore”. Io viaggio: qualcuno
ha mai visto l’hinterland di Milano, le
periferie di Roma, di Catania? Non è che
questo mi solleva dalle responsabilità
dell’Amministrazione, ma questa città si
è estesa in maniera “irrazionale”, si è
voluta allargare a dismisura, con una
crescita a macchia di leopardo, in cui
collocare i servizi vari, ma non si può
avere una città che si espande in maniera
disorganica. E’ un errore del passato. Non
sopprimeremo le periferie, il quartiere
Tramontone è una delle realtà consistenti
che vanno servite, ma le precedenti e questa
Amministrazione si sono trovate sul groppone tale tipo di impostazione, ed ora
bisogna trovare dei correttivi. Sul Borgo
c’è grande volontà di rivitalizzazione;
decidiamo per la pavimentazione in Piazza
Maria Immacolata, e già ci sono due scuole
di pensiero: alcuni commercianti sostengono che si vada a rilento, altri che si va
troppo in fretta. Aver puntato a rivitalizzare
il Borgo, non privilegiando insediamenti
commerciali di altra natura in zone periferiche, è la volontà di questa Amministrazione di far pulsare questa porzione della
città, realizzando un centro di servizi, un
centro commerciale così com’è. Bisogna
evitare che ci sia l’esodo, le famiglie giovani si sono trasferite in altri quartieri, è
un dato preoccupante: la situazione si può
controbilanciare ripristinando i tanti palazzi diroccati che sono al Borgo. L’opposizione si è schierata contro l’idea di demolire palazzi fatiscenti nella città Vecchia,
pensando che volessimo cancellare la memoria storica della città, ma così non è.
Cosa risponde l’Amministrazione a coloro
che l’accusano di volare troppo in alto
trascurando il quotidiano?
“Volare troppo in alto” non è un’espressione nostra… In premessa ho detto che
l’attuale Amministrazione deve saper coniugare l’emergenza quotidiana a quella
che è la grande progettualità. Se non progetti oggi non trovi le realizzazioni a
breve, a medio e a lungo termine. Non si
è trattato di volersi disinteressare delle
emergenze: quando questa Amministrazione, per esempio, tende a voler realizzare
le isole ecologiche, è una crescità di mentalità, per una ricchezza del futuro. Arriveremo a fare in modo che il piano di
recupero del verde diventi un fatto concreto; è stata ristrutturata la scarpata di
Lungomare, la potremo perfezionare grazie
ai fondi che giungeranno tramite Urban.
Abbiamo fronteggiato bene le emergenze,
come nel caso dei marciapiedi, che da
anni non si aggiustavano. Non trascurerei
il discorso dei servizi sociali: credo che
l’Assessorato addetto stia funzionando
bene, nei riguardi del recupero delle fasce
dei cittadini anziani, che si sentono ancora
attivi, nei confronti delle famiglie meno
abbienti, delle ragazze madri, dei soggetti
di devianza giovanile. Oggi le mense delle
scuole e degli asili nido hanno costi altissimi per l’Amministrazione, ma noi non
abbiamo certamente soppresso queste re-
altà, perché ci rendiamo conto che questo
è un servizio che deve essere fornito dall’Amministrazione. Le nostre entrate bastano a malapena,si tratta di fare i miracoli
con i soldi, ci dicono che badiamo a spese
superflue… Ma talvolta anche una spesa
che può apparire superflua consente alla
città di Taranto di stare alla ribalta nazionale: rappresenta un’azione di marketing
territoriale che forse qualcuno non capisce, ma che, alla fine, si traduce in canali
di attenzione nei confronti di questa città
stessa.
Relativamente al Comune di Taranto si
parla di dissesto finanziario o, comunque,
di mancanza di denaro. Questa situazione
è reale, c’è troppo allarmismo in giro
oppure…
Sicuramente c’è allarmismo in questo,
perché il dissesto non esiste, subentra nel
momento in cui ci dovesse essere una conseguenza di un contenzioso che ci mette
in ginocchio. La situazione finanziaria non
è certo florida, ma da qui a dire che la
nostra Amministrazione possa liquefarsi
per problemi di natura economica, credo
che stiamo nel campo dell’assurdo. Non
abbiamo grosse risorse e, per questo motivo, il Sindaco ha cercato, in questi due
anni, di catturare tutti quelli che sono i
finanziamenti di carattere regionale, nazionale; mentre, in precedenza, queste
realizzazioni avvenivano coi soldi della
spesa corrente, ora tali finanziamenti possono essere canalizzati verso la civiltà. Il
discorso si ricollega al progetto di finanza,
i privati stanno aiutando, per esempio, nei
riguardi dei cimiteri. Questa strategia
agevola le casse esangui del Comune.
L’Amministrazione può andare avanti sotto
il profilo economico-finanziario, non ha
il denaro per scialacquare, e la situazione
non è catastrofica.
Qual è l’idea di base dell’Amministrazione
comunale per lo sviluppo del nostro territorio?
L’idea di base è il porto, di cui abbiamo
parlato ampiamente,e poi, soprattutto, la
Città vecchia. La parte antica di Taranto
diventerà veramente questo polmone culturale-turistico, non può essere considerata
alla stregua di un museo: anche nelle altre
città il borgo antico diventa elemento di
grande attrazione turistica. Molti sono
interessati alla Città Vecchia, vogliono
avere anche 50mq in essa, hanno capito
che questa Amministrazione sta puntando
al suo recupero. E’ una scommessa. Faremo in modo che Taranto abbia una vivibilità che aveva perduto in passato. Ho spesso udito i commenti della gente che ha
finalmente il gusto di uscire di casa, ha
un’opinione positiva del nuovo volto di
Taranto. Inoltre io viaggio puntualmente
in bus, per andare a Palazzo di Città, e
stando dentro, raccolgo tanti pareri, qualcuno mi riconosce e spesso, mentre leggo
il giornale, fa commenti per… farmeli
sentire, talvolta si lamenta di determinate
cose. L’osservatorio del pullman, per me,
è estremamente importante, noi stiamo in
mezzo alle persone, col dialogo spontaneo
mi propongono i problemi da risolvere:
strade, illuminazioni, cassonetti… Utilizzo
i mezzi pubblici per
rendermi conto. Su
alcuni giornali ho
letto che è in calo
il consenso sulla
Di Bello: io ritengo
sia esattamente il
contrario. Il consenso del Sindaco
é in crescita insieme con quello di
tutta l’Amministrazione. Nelle
ultime elezioni
amministrative
questo centrodestra ha sfondato, ciò significa che i cittadini
ripongono fiducia. Ogni giorno vogliamo
realizzare qualcosa in più.
Per finire: parliamo di Forza Italia. E’
vero che ci sono tre gruppi nel partito e
cioè uno di riferimento comunale, uno
regionale e uno che vorrebbe spostarsi
verso altri lidi all’interno della coalizione
di Governo?
Io rispondo subito alla terza domanda:
non credo che ci siano dei soggetti, consiglieri comunali o provinciali, che possano
pensare di poter andare verso altri lidi,
cioè verso altri partiti sempre della coalizione. Intanto voglio ricordare che c’è un
patto elettorale per cui se Nevoli, diciamo,
lascia Forza Italia, non può essere accettato in un altro partito tipo Alleanza Nazionale oppure Ccd. Come patto elettorale
si è definito che, al massimo, possiamo
accettare che dall’opposizione possano
venire nella maggioranza, ma non è previsto questo passaggio all’interno della
stessa coalizione. Bisogna fare chiarezza
perché, nel momento in cui c’è stato un
nuovo soggetto politico (l’Unione Democratica di Centro, formatasi a livello nazionale), è possibile che ci sia l’accesso a
questa nuova realtà, però non è il caso di
FI. Circa poi questo discorso delle correnti,
penso che il gruppo di Forza Italia al
Comune di Taranto sia abbastanza compatto; ci possono essere persone che hanno
riferimenti di carattere regionale, che
possono avere dei riferimenti a livello di
Consiglieri regionali o Assessori regionali,
ma questo non credo che possa disturbare
quella che è la vita dello stesso gruppo.
Tra l’altro questa è una maggioranza, un
gruppo formato da quindici persone che
non la pensano alla stessa maniera, però,
parlando con dati concreti ed oggettivi,
questa maggioranza non è andata mai
sotto in consiglio comunale, aldilà di incomprensioni o mugugni: è una maggioranza che è compatta. Oltre quelle che
sono le indiscrezioni su possibili correnti,
questo è un gruppo di Forza Italia che
puntualmente, in aula, ha fatto sempre
trovare i suoi voti affianco al Sindaco. Che
poi in un partito così grande è anche fisiologico ci possano essere delle simpatie
politiche, come posso definirle io, allo
stato attuale non mi preoccuperei più di
tanto. Il Sindaco Rossana di Bello è abbastanza ben ancorato, e credo che tutti i
consiglieri comunali abbiano come primo
riferimento politico il nostro Sindaco. (-)
L’Occhio parlante 7
SPETTACOLI
La Città di Taranto in abito da sera: elegantissima ed affascinante.
E’ così che si presenta, per il quinto anno consecutivo, agli occhi
dei suoi abitanti, in occasione della Notte delle stelle, un particolare
e raffinato galà che Blustar TV, esclusivista, organizza col
patrocinio del Comune e della Provincia di Taranto. La serata si
è svolta con successo il 25 giugno scorso, nello scenario suggestivo
dei Giardini Virgilio, interessante spazio per passeggiate, spettacoli,
fiere. Non a caso la scenografia del palco ha sfruttato, centralmente,
la piccola fontana decorata in alto da intarsi di delfini, impreziosendo il tutto con due scalinate laterali, ed una moquette in blu
elettrico, che copriva integralmente l’area riservata ai premiati
che, illuminata da sapienti riflettori, ha stuzzicato l’immaginazione
di un cielo, un cielo pieno di stelle, in una reale calda sera d’estate.
Il PREMIO CITTA’ DI TARANTO - NOTTE DELLE STELLE
è finalizzato a rendere merito, attraverso riconoscimenti e nomination (come nella tradizione delle kermesse nazionali), a tutte
le personalità, tarantine e della provincia jonica, che si sono
distinte in attività industriali, commerciali, politiche, nel corso
della stagione appena conclusasi. L’evento organizzato dallo staff
editoriale di Blustar Tv ha assunto davvero spessore nazionale
ed internazionale: non mancano madrine
d’eccezione ed ospiti canori di rilievo, non si
è esenti dall’assegnare premi a personaggi,
anche di fama mondiale, che hanno posto un
sigillo nei campi politici, industriali, sportivi
e dello spettacolo. Per la quinta edizione, ad
affiancare il padrone di casa Lello Orzella,
informatissimo sull’iter professionale dei personaggi che si prodigano per lo sviluppo della
città dei Due Mari, data la conduzione settimanale del fortunato contenitore politico Polifemo, è stata chiamata Adriana Volpe. Bellissima, un vulcano di energia, allegra,
dialogatrice instancabile col pubblico presente,
Adriana ha destato una piacevolissima impressione, tale da incentivare applausi e complimenti. Nelle maggiori manifestazioni non
si può omettere il momento dell’arte in punta
di piedi, la danza: questa ha il volto di Selenia
Orzella, giovanissima ballerina talentuosa e
versatile, studentessa della prestigiosa Accademia di Danza di Roma, figlia del presentatore,
visibilmente emozionato. Selenia si è esibita
in coppia con un “collega”, altrettanto giovane
e preparato, Fausto Monteforte.
8 L’Occhio parlante
Per entrare nel dettaglio, il trofeo consisteva nella riproduzione delle due Colonne Doriche, situate nel cuore della
città, affacciate sul mare e baciate dal sole: un’emozione
per chi le contempla. Un simbolo adatto a rappresentare
il passato di gloria magnogreca dell’antica Taras, così
come l’elmo cesellato finemente, premio di qualche edizione addietro.
Dichiara di essersi innamorata di Taranto a prima vista
la simpaticissima Adriana Volpe, confidando nel backstage,
fra foto, sorrisi, baci ed autografi, che Per me è la prima
volta a Taranto, quindi devo ringraziare gli organizzatori
di Notte delle Stelle perché ho potuto scoprire una città
meravigliosa! L’impressione è straordinaria, la prima
cosa che noti in questa splendida terra è l’accoglienza,
e il sorriso! La gente che ho incontrato per strada è
serena,è positiva, si vede che, probabilmente, sarà questo
mare meraviglioso, quest’aria… non lo so, fatto sta che
l’accoglienza è a 360°, non soltanto con personaggi di
spettacolo come me, ma con persone che arrivano anche
dall’altra parte del mare. Voi siete sempre a braccia
aperte, siete i primi a dare la vera accoglienza, e questo
vi dà merito di essere una fra le più belle città italiane.
Secondo me la città che forse ha l’anima più bella e più
grande.
I premiati della Notte delle Stelle vengono divisi in due
tranche: il primo settore riceve il Premio Città di Taranto, il
secondo verte sull’Imprenditoria che cresce. Da segnalare la
consegna di quattro riconoscimenti speciali, dedicati alla memoria
degli imprenditori Luigi Pignatelli, Cataldo Polignano, Egidio
Bruno e il Preside Argentina: professionisti che hanno accresciuto,
con la loro opera, il valore di Taranto. Prima a salire sul palco,
accolta dal calore e dalla verve di Lello e Adriana, una donna:
Angela Pisano, vicepresidente regionale Federcoopesca, che ha
dedicato il premio ai genitori scomparsi. Professionista di grande
sensibilità, la signora Pisano contribuisce con abnegazione al
volontariato. Di seguito la coppia Angela e Giuseppe Polignano,
della ditta Eredi Polignano, vantati per la continuità del loro
lavoro, molto impegnativo: spigliatamente i due titolari hanno
formulato un augurio di salute e successo a se stessi, all’Amministrazione e a chi mostra stima nei loro confronti. Annunciato
come politico emergente ed equilibrato Pio Naccari, trentunenne,
insignito del premio Egidio Bruno. La gente mi fa crescere, con
la fiducia che mi dona e che io ricambio col mio impiego. Il
riconoscimento alla memoria di Argentina giunge nelle mani del
giudice Augusto Bruschi, presentato come magistrato competente
Il Vicepresidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano, mentre ritira il premio
e ricco di humor. Il dottor Bruschi ricorda il preside Argentina,
sotto gli occhi commossi della moglie accomodata in platea: un
maestro di vita e cultura. Poi stempera l’emozione confidando
la passione per l’arte del legno, un metodo per distrasi da una
carica impegnativa.
Il dottor Giorgio Guacci vede premiati, invece, i suoi sforzi per
il corretto funzionamento di Area Banca, società di cui è Direttore
e che provvede alla crescità della città attraverso investimenti e
brockeraggio. Guacci ed il suo gruppo sostengono che Area Banca
procede e cresce in maniera precisa. Per fare investimenti ci
vogliono prudenza, attenzione e consulenza. I mercati puniscono
chi specula e premiano chi sa investire in modo intelligente. La
girandola di premi investe anche il settore del Mare, attraverso
la figura dell’Assessore alle risorse marittime del Comune di
Taranto Fabio Fago. Il potenziale del nostro mare è grande e, a
volte, inespresso sostiene il dottor Fago ricevendo le colonne di
Poseidon.
Martino Tamburrano, (foto in basso a pag. 8) Vicepresidente
della Provincia di Taranto, sul palco spiega che la città deve
basare la sua attenzione sullo sviluppo dell’ambiente, e sulle
operazioni in cantiere che contraddistinguono l’Amministrazione,
come le scuole, il porto e il distripark, il polo universitario jonico.
Sono i nostri grandi progetti, gli obiettivi per cui lavorare sodo.
Fra tutti gli insigniti, il Premio Città di Taranto è appannaggio di
Domenico Rana, Presidente della Provincia di Taranto.
Il primo settore si chiude spaziando: si va nell’hinterland jonico,
precisamente a Statte.
E’ questo il Comune dell’Anno, rappresentato
dal Sindaco Giuseppe Mastromarino, accompagnato dai rappresentanti della giunta.
Dedica il premio ai suoi concittadini perché,
dal ’90 al ’93, si sono prodigati per una
maggiore autonomia del paese. E poi, svelando
nascoste doti canore, improvvisa Nel Blu dipinto
di blu fra l’ilarità dei presenti.
Per quanto riguarda i premi vari e dell’imprenditoria, riconoscimenti sono stati conferiti
a Delia Colazzo, dell’Azienda Centroesse
Mobili di Francavilla Fontana. La titolare di
uno dei mobilifici più importanti del settore
arredamento in Puglia divide i suoi meriti con
la sua famiglia lavorativa ed i giovani al servizio
dell’azienda stessa.
Proseguendo, Aldo Polignano della ditta Maranathà, il senatore Euprepio Curto, la signora
Laudice Maraglino della ditta Caracciolo.
Premiati anche Goffredo Lomuzio, amministratore delle cooperative La Solidale ed Arca,
uno dei finanziatori del basket in carrozzina a
Taranto, il dottor Aldo Oriolo, dell’Istituto
Ortopedico Italiano, e lo sport, precisamente
il calcio: a ritirare il premio l’Avvocato Carlo
Fiorino per il suo Grottaglie Calcio, che ben si è espresso nel
Cnd. Accompagnato dal mister della squadra Giacomo Pettinicchio, e dal dirigente Roberto Latagliata, l’intero staff è stato
lodato per gestione della squadra, sano agonismo, unione come
famiglia.
Il momento più atteso dai tarantini, quello musicale, giunge, come
consuetudine, nel finale: un happy end tutto frizzante, da godere,
l’esibizione dell’ex peperina degli Anni Sessanta, la piccola grande
Rita Pavone.
Ad introdurla, ed è qui la sorpresa, è addirittura il marito pigmalione
Teddy Reno: il suo è un bellissimo omaggio a Rita, che festeggia
quarantanni di carriera.
Teddy Reno ricorda quando, mentre era Assessore ad Ariccia,
ebbe la brillante idea di organizzare un festival di talenti sconosciuti.
Arrivò una ragazzina piemontese con una valigia, mi chiese un
provino anticipato. Fece una trasformazione da dottor Jekyll,
vide e… vinse! Diventò una grande artista, ancora oggi dà tutto
per il pubblico e non si risparmia!
Racconta intenerito e colmo di ammirazione alla folla. Ne approfitta
per regalare alla città jonica un suo personale repertorio canoro,
precisando la sua passione per Frank Sinatra, poiché sta girando
l’Italia con uno spettacolo tributo: Sinatra è stato l’uomo essenziale
per la mia vita artistica. Al tempo della Guerra c’era un bando
che vietava l’ascolto delle radio straniere e nemiche: io acoltavo
Sinatra di nascosto rischiando. In seguito ci siamo incontrati, un
grande onore!
Altro incontro cardine nella carriera di Teddy Reno fu quello col
mitico Totò, che gli propose di interpretare, lui triestino, in
napoletano, la celebre Malafemmina, in una parte nel film con
Peppino.
Ed è poi la volta di Rita, attesa con brio; la cantante propone una
serie di interpretazioni non scontate, ma ricercate e ricche di
sfaccettature.
Nessun dolore è l’interpretazione grintosa che apre la sua esibizione: ritmo, blues e ballerini di colore che piroettano in aria.
Rita interpreta poi l’intramontabile ed emozionante Fortissimo,
storia di un amore che si vuole gridare al mondo intero. Nella
vita è importante fare gli incontri giusti, talvolta il solo talento
non basta spiega Rita al pubblico, quasi contraccambiando
l’introduzione del marito io ho avuto la fortuna di farne alcuni
straordinari, come con Ennio Morricone, Lina Wetmuller, Bruno
Canfora.
Interpreta magnificamente, con voce suadente e potente nello
stesso tempo, la versione italiana di Don’t cry for me Argentina,
soffermandosi sulla figura di Evita Peron, uno dei simboli dell’ambizione femminile. Si possono commettere anche piccoli
sbagli nel raggiungerla, ma chi non li ha commessi? Non poteva
mancare all’appello il quasi inno della vitalità dei ragazzi degli
Rita Pavone mentre ritira il Premio Internazionale Città di Taranto
Anni sessanta, il Geghegè, rinnovato nell’arrangiamento. La
conclusione è dolce: nell’interpretare Cuore Rita invita sul palco
il marito Teddy Reno: ne vien fuori un pregevole duetto bilingue,
prima che la coppia più artistica e unita del panorama canoro
italiano venga letteralmente avvolta dal caloroso abbraccio di
Taranto.
A Rita Pavone viene assegnato il Premio Internazionale Città
di Taranto.
E concludiamo con un paio di dichiarazioni del ventriloquo
Samuel, che ha divertito gli spettatori con le sue battute intelligenti,
scherzosamente politiche ed anche un po’ erotiche, accompagnandosi sul palco, ovviamente, con Tyson, il pupazzo protagonista
(un tigrotto dalla lingua irrefrenabile!), ed un altro, un grosso
pappagallo chiamato Elvis. La serata? Una premiazione particolare, grandi personaggi, bel pubblico, bella manifestazione…
complimenti! Sì, ma Samuel fa battute sui politici, e durante un
gala in cui ne sono presenti molti; non è audace? Questo è il
bello! D’altronde si sa che i politici sono “comici”, ma loro…
non lo sanno! Ma di sicuro si sono divertiti ascoltandole, e sono
più vicini ai cittadini di quanto si pensi, tanto da meritarsi un
premio! (Foto Le Clic)
L’Occhio parlante 9
SPORTISSIMAMENTE
Korea Japan 2002, il Mondiale che non
ti aspetti. Sin dalle prime battute la competizione calcistica più prestigiosa, per la
precisione la prima del Nuovo Millennio,
ha dimostrato eccezionalità, clamori, atipicità per le quali sarà, di certo, a lungo
ricordata. Nell’Estremo Oriente tutto gira
in modo strambo, a cominciare dagli orari
di trasmissione delle partite, con noi italiani
dinanzi alla Tv, seduti al desco, dal primo
piatto al dessert, dolce o amaro a secondo
del risultato finale ottenuto…
C’è la moderna frenesia nel Paese del Sol
Levante, col Giappone che esercita un
grande fascino, sospeso in perfetto bilico
fra le tecnologie più avanzate e strabilianti,
e la meditazione dei templi filosofici immersi nel verde. E’ di sicuro la nuova
frontiera del calcio, sport quasi sconosciuto
e poco praticato fino a qualche anno fa:
oltre i due paesi ospitanti, del settore asiatico faceva parte anche la Cina, giunta per
la prima volta nella fase finale di un campionato del Mondo. E’ il Mondiale che
non ti aspetti, appunto. L’Italia atterra a
Sendai e trova lo scatenato popolo giapponese ad acclamarla, battezzandola come
una sorta di Dream Team, nella terra del
sushi e del kimono sembrava proprio di
giocare in casa…Tifo impreziosito anche
da graziose ragazze dagli occhi a mandorla,
che, sfoggiando foto e magliette azzurre,
gremivano gli spalti, non erano indifferenti
al tasso estetico dei nostri ragazzi e masticavano incitazioni in un italiano nipponicamente musicale! E’ il Mondiale delle
sorprese repentine, da sgranare gli occhi,
quelle che hanno fornito subito pepe alla
stampa e ai discorsi. Non superano le eliminatorie due favorite: tornano in patria
anzitempo l’Argentina dei Crespo e Batistuta in lacrime ( la Selecion ha sempre
lasciato la firma sullo svolgimento della
Grande Competizione, e bissa questo record negativo dopo quaranta anni), e addirittura la Francia, detentrice del titolo,
successivamente campione d’Europa. Improvvisamente dissolti gli Zidane ed i
Barthez di turno, roba da non crederci,
umiliante score nullo dei galletti transalpini.
Mistiche e misteriose congiunture, però,
su questo Mondiale: non sembra esserne
vittima il solito Brasile, protetto dalle
divinità del calcio estroso e divertente,
gioioso, come le reti inventate da Rivaldo
e dal sorridente Ronaldo, il Fenomeno, il
calciatore che tutti amano e per il quale
tutti hanno pianto dopo il grave infortunio
subito. Nella novità di questa competizione
spiccano vecchi interrogativi, legati alle
carenze tecniche ed ai moduli tattici di
molte compagini, ed agli indiscutibili e
inspiegabili errori arbitrali. Dopo ben sedici
anni, dalla sventurata trasferta in Messico,
la Nazionale Azzurra si blocca agli ottavi
di finale. Vediamo di analizzare questa
debacle.
FALLIMENTO ALL’ITALIANA
Vieri, Inzaghi, Montella, ancora Inzaghi,
Tommasi. Non sono nomi di schedati, ma
10 L’Occhio parlante
i giocatori ai quali sono stati annullati dei
goal in questo brevissimo Mondiale disputato dagli Azzurri. Un clichè assurdo, se
si considera che erano nati da posizioni
regolari e sono stati segnalati fuorigioco
inesistenti, e che l’ultimo in lizza, quello
del centrale giallorosso, sarebbe stato il
golden goal per la qualificazione ai quarti
di finale. E’ innegabile che lo spauracchio
sia stato un corpulento arbitro ecuadoregno,
tale Byron Moreno, che ha orchestrato una
vittoria della Corea del Sud sull’Italia. Il
tutto nella bolgia di uno stadio, quello di
Daejeon, esclusivamente rosso, agghindato
con striscioni che pronosticavano una
“tomba” per gli italiani, rimembrando il
1966, lontana data di una sciagurata eliminazione per opera dei coreani del Nord,
comunque odiati dai “compaesani” della
parte meridionale, vestiti con tanto di costume tradizionale… Moreno è stato capace di un repertorio allucinante: un rigore
dubbio concesso ai padroni di casa ad
inizio gara, poi neutralizzato da Buffon,
cartellini gialli dispensati in quantità mentre
vincevamo grazie alla prepotente incornata
su calcio d’angolo del solito Bobo Vieri,
proseguendo una magnanimità eccessiva
nei confronti della compagine di Hiddink,
un’espulsione inventata per Totti presunto
simulatore in area, l’annullamento del vero
golden goal di Tommasi, prima dell’epilogo
triste ed immediato firmato dal coreano
Ahn, panchinaro nel Perugia. Fine dei
giochi e dei sogni, una partita rubata, scandalosa e l’Italia vittima predestinata della
classe arbitrale, scomoda avversaria da
mandare in fretta sul volo di ritorno. C’è
chi ironizza facendo riferimento all’inappellabile decisione di Collina, arbitro italiano ai mondiali, di annullare una rete
irregolare ai giapponesi, confermando il
lasciapassare ai turchi. Vendette? Può darsi.
Sortilegi? Può darsi: in
tre mondilali consecutivi
la Nazionale del bel
Paese è stata condannata
dalla maledizione degli
undici metri, ora ai rigori
si è sostituito il presunto
“goal d’oro”, che non
ammette prove d’appello e che ci ha già
freddati due anni fa,
nella finale del campionato europeo.
Quando si viviseziona una sconfitta, motivazioni ed aggravanti sono molteplici.
Fermo restando il comportamento ansioso,
pilotato, precipitoso dei fischietti, non sono
da trascurare gli elementi tecnici. L’Italia
non ha mai dato l’impressione di poter
arrivare fino in fondo a questa competizione. Non ha convinto dal punto di vista
dell’impostazione del gioco. E l’ultima
partita, falsata sì dall’arbitraggio e da una
serie di circostanze sfortunate, è stata l’emblema di scelte prima meditate e poi sbagliate, e di una concezione tattica che,
probabilmente, urge davvero svecchiare.
L’Italia del pluridecorato Trapattoni aveva
di Alessandra Carpino
affrontato, nel suo girone, tre formazioni
non eccelse: aveva liquidato l’Ecuador
con doppietta dell’infaticabile Vieri, era
caduta al cospetto di Vugrinec e compagni
(Croazia), soffrendo oltre le due reti annullate, si era salvata in extremis col Messico nel finale, pareggiando con Del Piero,
buttato giù da una panchina da interrogativi.
La Corea del Sud non era una corazzata
da cardiopalma, Seol ed Ahn non sono
centravanti particolarmente pericolosi,
eppure le furie rosse correvano, forti di un
fisico leggero, tentavano, sfruttavano il
fattore campo sull’onda dell’entusiasmo,
ma niente di trascendentale, se consideriamo il potenziale tecnico nostrano. Trapattoni ha schierato una formazione più portata
a difendere (rischio elevato, in partite
secche, da incentivare con più marcature
per mettere in cassaforte risultato e passaggio del turno!) che a segnare, a proporsi
in fase offensiva; con il novero degli attaccanti convocati, e quelli italiani sono reputati fra i migliori al mondo, si è intestardito
a giocare con una sola punta effettiva,
l’interista Christian Vieri, che ha dovuto
accorparsi un super lavoro. L’ariete ha
segnato ma era “solo” in avanti, senza
compagni coi quali effettuare interscambi,
senza essere sostenuto nelle iniziative. Alla
fine, stremato, ha sciupato parecchie occasioni come quella a porta sguarnita dopo
il pari coreano. In seguito all’1-0 siglato
proprio dall’interista, la squadra ha arretrato
il baricentro ai limiti dell’incomprensibile,
per conservare un vantaggio esiguo.
L’esperimento di Totti e Del Piero insieme
non ha dato i suoi frutti, Zanetti e Tommasi
hanno tentato di fornire filtro al centrocampo traballante, la difesa e Buffon hanno
subito un calo di concentrazione nei tempi
supplementari. Il CT azzurro ha preferito
innestare centrocampisti difensivi piuttosto
che gettare nella mischia una
spalla per Vieri: il riscaldamento di Vincenzino Montella è rimasto fine a se
stesso. Italia dunque sbeffeggiata per l’antica onta del
catenaccio: atteggiamento
pagato caro, di controllo,
spesso rinunciatario, non
consigliabile in match killer
come questi. Nelle scelte,
nei moduli, Giovanni Trapattoni (voto 3)
ha perso questo mondiale. Un mondiale
che avrebbe costituito un’ulteriore gemma
al suo ricco palmares di trofei e vittorie.
Dal tecnico di Cusano Milanino ci aspettavamo decisamente di più, la sua nomina
a commissario tecnico della Nazionale ci
era parsa di buon auspicio. Probabilmente
mettere insieme i tasselli in una selezione
non è facile come può sembrare, talvolta
bisogna saper preparare e leggere diversamente le partite rispetto alle gare disputate
con squadre di club, e magari sacrificare
qualche simpatia o antipatia (vedi mancata
convocazione di Roberto Baggio, richiesta
a furor di popolo; il fantasista poteva risul-
tare decisivo davvero).
Proviamo a fare una radiografia dei reparti
tecnici della compagine italiana, in relazione ai ruoli ed ai protagonisti, con un
interrogativo: era davvero forte in tutte le
sue sfaccettature?
La porta azzurra poteva essenzialmente
definirsi in… buone mani. Trapattoni aveva
scelto come titolare Gianluigi Buffon, estremo difensore della Juventus
scudettata, ma in panchina,
nell’eventualità, poteva contare
sull’interista Francesco Toldo,
l’eroe pararigori dell’Europeo di due anni fa, e il
giovane milanista Abbiati.
L’Italia è sempre stata fucina di
ottimi portieri, anche questa volta
non si è smentita, avendo l’imbarazzo della
scelta. Non giudicabili gli ultimi
due, Buffon (voto 6) ha subito 5
reti, ha mostrato il suo repertorio,
sicuro sufficientemente nelle
uscite, ha parato anche un penalty, ma il suo calo di concentrazione
avrebbe evitato anche il pari sudcoreano.
Il reparto difensivo nostrano ha oscillato
fra alti e bassi ed ha vissuto giorni migliori;
la difesa è stata spesso caricata di pressione
nella gestione di striminziti vantaggi, non
sempre era facile controllare
avversari comunque protagonisti
di squadre non irresistibili. Capitan Paolo Maldini (4) termina
mestamente la sua carriera in
Nazionale, difficoltà fisiche, controlli poco
precisi su avversari che spesso sfuggivano
al suo controllo. Si può consolare coi record
numerici, pur non essendo più il Maldini
che ammiravamo: 126 partite giocate complessivamente con la casacca azzurra, leader di tutti i longevi della squadra
italiana. Fra i più promettenti
difensori spiccano Fabio Cannavaro, il migliore (6,5), preciso
nei recuperi, caparbio, grande
agonismo, purtroppo squalificato nel match
decisivo negli ottavi: il suo apporto è mancato. Alessandro Nesta,pezzo pregiato del
calciomercato, guadagna la
sufficienza (6), è stato vittima
di fastidi muscolari, che ne hanno
smorzato il rendimento; con lui
fisso il reparto avrebbe goduto
di maggior compattezza e attenzione. Panucci (5,5) è spesso
apparso troppo precipitoso, incline a non avere pazienza in
disimpegni che poi, sbagliati,
hanno fatto rischiare la squadra. Francesco
Coco (6),chiamato a sostituire
Nesta, compito non agevole, se
l’è cavata egregiamente, subendo
anche duri contrasti: ma
l’esperienza nel campionato ispanico l’ha temprato.
Materazzi (4,5) e Iuliano (4): il primo
troppo criticato per
l’opaca prestazione coi croati,
alla prima esperienza di rilievo,
ha anche salvato la porta da goal già fatti;
il secondo confusionario, deludente, poco
lucido nel controllo. Centrocampo, croce
e delizia. I nomi sono di un certo spessore,
ma il reparto centrale , imbottito dal CT,
non ha garantito né una spinta ottimale in
fase di costruzione per gli attaccanti, né
geometrie precise, né dighe a sostegno
della difesa per arginare le azione offensive
degli avversari. Spesso si sprecava in lanci lunghi, spesso il
possesso di palla era di ritmo
frammentario. Si è sofferto sulle
fasce: Zambrotta (5,5)
è stato chiamato a lavori supplementari in avanti ed in copertura. Di Livio (6), inserito
tardi, poteva offrire
esperienza e rocciosità; Gigi Di
Biagio (5,5) sfortunato, un infortunio l’ha bloccato,
ha disputato solo una
gara, poteva fornire sostanza.
Discreti risultati per due debuttanti, giovani che cresceranno:
Tommasi (5,5) e Zanetti (5,5),
entrambi reduci da un ottimo
campionato, bene nella partita
con la Corea. Nella media anche
Gattuso (5,5), catechizzato dal
Trap ad arretrare, coi coreani
sfiora addirittura la rete; la delusione l’atalantino Doni (4):
sarà stata l’emozione?
Reparto offensivo:
ecco il tesoro della Nazionale
Italiana! Ma non è stato sfruttato
tutto questo potenziale relegato
in panchina. Si dovevano giostrare le punte,
che nelle rispettive squadre di club sono
un lusso. Del Vecchio, importante
nei precedenti Europei, è senza
voto, non ha avuto il
tempo materiale di
essere chiamato in
causa. Filippo Inzaghi (5) non
ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio; quando ha giocato ha
avuto la sfortuna di vedersi annullati due
goal ingiustamente. Amico di Vieri fuori
e dentro il campo, avrebbe rappresentato
il suo “completamento”, poichè longilineo,
non altissimo, cecchino sotto porta ed
PER LA
opportunista, uno dei realizzatori più prolifici. Discorso analogo per il
collega Vincenzo Montella (5,5),
giocatore sempre chiamato a
dimostrare il suo valore.
L’areoplanino, nelle porzioni di
gara disputate, con la sua abilità corsara
ed il fiuto del goal, nonché il movimento
in area di rigore, avrebbe garantito uno
score più cospicuo. Doveva essere il mondiale di Del Piero e Totti, che invece hanno
rappresentato la nuova staffetta.
Alessandro Del Piero (6), panchina indigesta, si è sacrificato
anche come seconda punta e
trequartista, ha segnato
il pari contro il Messico di testa,
minima soddisfazione. Francesco Totti (5), talento giallorosso
dalla corrente alternata, è stato
autore di spunti pregevoli (nota il servizio
perfetto per Tommasi negli ottavi), ma ci
si aspettava decisamente di più per il suo
repertorio indiscusso. Infine la nota lieta
del Mondiale: Christian Vieri (7). Non è
certo una novità il bomber nerazzurro, l’attaccante italiano più
completo in circolazione. Possente di muscolatura, eccezionale
nell’elevazione, perfetto nella
scelta dei tempi di realizzazione, non si è
risparmiato. Ha fatto letteralmente reparto
da solo. Può vantare quattro reti, tutte
decisive. Il migliore della comitiva azzurra,
senza ombra di dubbi. Per concludere, il
presidente della Federcalcio italiana Franco
Carraro. Inesistente. Giunto tardi in Giappone, opinioni inespresse dopo lo scandalo
di Italia-Corea, Carraro diventa l’emblema
dell’inefficienza della nostra federazione
in campo internazionale, dove Blatter e
soci fanno il bello ed il cattivo tempo. In
questa “povertà” di figure carismatiche
l’Italia è stata umiliata, ridicolizzata anche
a livello di nazione. Come dire che non
conta nulla, ed il suo calcio è ancora quello
più sognato, più pagato…
Richiesta di dimissioni, ci vuole una Federazione se non più potente, almeno più
influente. Voto 2.
PUBBLICITA’
SU
Folder Immagine srl
TARANTO Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - Cell. 3355242404
L’Occhio parlante 11
IL CONDOMINIO
a cura del Geom. Pasquale Valente
Amministratore di Condominio (associato ANACI)
Lo stabile dove abito è composto di 12 appartamenti, in tutto 6
piani senza ascensore; alcuni condomini hanno convinto l’Amministratore ad indire un’assemblea per discutere il seguente
ordine del giorno: installazione ascensore. Vorrei sapere quali
sono le maggioranze necessarie per deliberare tale innovazione.
Quando nell’edificio si voglia installare un ascensore per iniziativa
di una parte dei condomini, per concedere il permesso è necessaria
la maggioranza dei condomini che rappresentino 500 millesimi,
mentre per la spesa, ricade soltanto su coloro che sono interessati
all’opera, i quali ne avranno l’esclusiva proprietà. La legge
lascia una porta aperta ai condomini che, in un primo tempo,
avevano rifiutato di compartecipare alla installazione dell’ascensore e permette di entrare in ogni momento nella proprietà,
versando le spese della messa in opera dell’impianto in relazione
alla propria quota millesimale di proprietà.
La maggioranza dei condomini dello stabile in cui risiedo
vorrebbe far ricorso ad un Amministratore esterno, la cui tariffa
prevede le seguenti voci: compenso per la gestione ordinaria,
percentuale del 3% sull’importo di eventuali lavori di manutenzione e percentuale del 10% sull’importo dei lavori straordinari.
E’ regolare riconoscere tutti questi oneri all’Amministratore?
L’Amministratore richiede un compenso extra dall’onorario
annuale pattuito quando nello stabile si deliberi un lavoro che
esula dall’ordinaria amministrazione perchè, per tutte le opere
di manutenzione straordinaria (4° comma art. 1135 c.c.) non è
facoltà dell’Amministratore deciderle, ma per realizzarle occorre
una prassi particolare che impegna l’Amministratore al di là di
quanto sancito dall’art. 1130 c.c. attinente alle sue attribuzioni,
e ne aumenta le responsabilità. Il compenso extra è quindi
doveroso.
Un grupo di condomini chiede se vi siano registri obbligatori
che debbono essere tenuti dal Condominio.
Il Condominio è un ente di gestione e non una società, come
precisano la dottrina e la giurisprudenza da tempo. Per tale
motivo non necessitano registri obbligatori e conseguentemente
quelli usuali tenuti dagli Amministratori (anagrafe condominiale,
libro giornale, etc.) non devono essere neppure vidimati. Tutti gli
altri libri, realizzati di volta in volta in relazione alle necessità
gestionali del condominio, devono comunque essere sempre
consegnati all’Amministratore subentrante da parte di quello
revocato o dimissionario.
Amministro un condominio in cui, al piano terra, un locale di
circa 20 mq è stato venduto dal costruttore alla Soc. ENEL ad
uso centrale Enel di trasformazione. In sede di stipula del rogito,
il costruttore ha inserito nell’atto che la Soc. Enel veniva esclusa
da qualsiasi spesa condominiale. Il suddetto locale è inserito
regolarmente nella tabella millesimale. Le quote condominiali
sono oggetto di contestazione da parte dell’Enel per il motivo
di cui sopra. Ma la Soc. Enel può esimersi dal pagare le quote
condominiali?
La Soc. Enel può esimersi dal pagamento degli oneri condominiali
perchè, come emerge dalle premesse del quesito, il costruttore
nell’atto di compravendita con la Soc. Enel, ha concordato
l’esonero della stessa Enel dal contributo alle spese condominiali.
Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete
scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1, 74100 Taranto;
inviare un fax al numero 0997362759; mandare una e-mail a
[email protected].
La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in
base alla disponibilità dello spazio.
L’OCCHIO PARLANTE
risponde alle vostre domande
TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - [email protected]
12 L’Occhio parlante
TURCO PIETRO
DISINFESTAZIONE
DERATTIZZAZIONE
DISINFEZIONE
DEBLATIZZAZIONE
DISERBANTI
SERVIZI DI PULIZIA
PULSANO (TA)
Via Monti s.n. - Tel./Fax 0995339896
PULI - EDIL s.r.l.
Assistenza Elettropompe
Autoclavi
Impianti Elettrici
Pulizie Civili e Industriali
Manutenzione Giardini
TARANTO - Via Veneto, 100 - Tel. 0997328422/7365991
EDIL
IMPIANTI
Cortesia e competenza
al vostro servizio
IMPRESA GENERALE
DI COSTRUZIONI
TARANTO
Via Puglie , 20 - Tel. 0997367130 Fax 0997363672
74100 TARANTO
Via Viscardi, 12 - Tel. 3394778242
FLASH
Notizie in breve
ASSINDUSTRIA
Il 17 Giugno 2002 si è tenuto,
presso la sede di Assindustria, un
importante incontro tra il Presidente Caramia e la Giunta dell’Associazione ed una delegazione bulgara composta dal Sindaco di
Dryanovo ed imprenditori locali.
La delegazione bulgara era accompagnata dalVice Presidente della
Comunità Montana della Murgia
Tarantina Lucia Lillo, che ha promosso l’incontro al fine di un’attività di interscambio sociale, commerciale ed economico con la città
bulgara. Il Presidente Caramia si
è dichiarato disponibile ad organizzare una delegazione di imprenditori tarantini al fine di una ipotesi
di operatività per la collaborazione
produttiva.
CENTRO STUDI E RICERCHE
FRANCESCO GRISI
Settima edizione per il Concorso
nazionale di Poesia Emilio Greco
al quale si affiancherà, anche questo anno, il Premio alla Cultura
che sarà assegnato ad un personaggio, ad uno scrittore, ad un giornalista che abbia caratterizzato, con
i suoi libri, un modello di lettura
della nostra contemporaneità.
L’anno scorso a vincere fu Marcello Veneziani. I cinque finalisti
del 2002 sono Barbara Palombelli, Bruno Vespa, Dacia Maraini,
Alberto Bevilacqua, Carlo Mazzantini.
Per quanto riguarda il Premio di
Poesia, quest’anno si aggiunge
una novità: oltre le poesie inedite
saranno premiati un libro edito e
un poeta che abbia caraterizzato,
negli ultimi anni, un percorso letterario italiano e che sia stato tradotto anche all’estero. Il Premio
è patrocinato dal Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali, dal
Ministero delle Comunicazioni,
dal Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, dal Comune
di Manduria, dal Comune di Maruggio, dal Sindacato Liberi Scrittori. La manifestazione conclusiva
avrà luogo il 29 Luglio in Campomarino.
ROSSANA DI BELLO
Il Sindaco di Taranto, Rossana Di
Bello, è il nuovo Vicepresidente
Vicario dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Il
nuovo incarico, pur costando qualche sacrificio in più, consentirà al
Sindaco di poter partecipare attivamente a tutte le fasi decisionali
nel processo di riforme in corso
nel nostro Paese, con tutti i benefici
che indirettamente avrà Taranto.
PULSANO
Arriva l’estate e, puntualmente,
viene proposta la programmazione
delle manifestazioni estive dell’Amministrazione Comunale di
Pulsano presieduta dal Sindaco
Luigi Laterza. Coinvolti in questa
iniziativa anche i settori della Promozione del Territorio Attività Produttive, Cultura, Sport e Spettacolo, programmazione Economica.
La finalità è quella di proporre il
territorio come ospitale e soprattutto pronto ad offrire, a parte le
meravigliose spiagge e l’incantevole mare, intrattenimento anche
serale per tutti coloro che sono i
frequentatori, assidui e non, dell’area pulsanese. Quest’anno, a
parte gli spettacoli, molto importante è l’inaugurazione del Castello
De Falconibus, monumento simbolo del paese, riconsegnato ai
cittadini residenti ed anche ai turisti, dopo lunghi lavori di restauro.
Ecco alcuni degli eventi che si
terranno fino al 31 Luglio 2002:
- 14/7/2002 Pulsano Jazz 2002
(fino al giorno 1/9/2002), direttore
artistico Antonello Parisi (pianista
con alle spalle esperienze con alcuni fra i più grandi jazzisti italiani
e internazionali, vincitore di una
borsa di studio a Umbria Jazz,
ideatore di cartelloni con artisti di
statura mondiale);
- 14/7/2002 Valentina Club, in
Piazza Limongelli;
- 17-18-19/7/2002 Pulsano RockPartita del Cuore, a Montedarena;
- 18-28/7/2002 Festival della
Commedia in Vernacolo, a Lido
Silvana;
- 27/7/2002 Miss Universo, prodotto da Clarissa Burt, a Montedarena;
- 24-27/7/2002 Campionato Beach Soccer, di Maurizio Iorio, a
Lido Silvana.
PROVINCIA DI TARANTO
Unico progetto pugliese approvato
e finanziato (euro 778.549,02) è
stato il progetto NOESIS (Nuove
Opportunità Europee per lo Sviluppo della Imprenditoria Sociale)
dell’Amministrazione Provinciale
di Taranto - Assessorato ai Servizi
Sociali.
Il progetto, nello specifico, coinvolge ben quindici comuni della
provincia di Taranto e ventuno
cooperative; ha tra i suoi obiettivi
quello di migliorare ed ottimizzare
il rapporto tra le richieste del settore pubblico in questo genere di
servizi ed i privati e le cooperative,
con il rafforzamento delle imprese
sociali operanti nel territorio della
provincia di Taranto.
Alla fine ci sarà una fiera dell’economia a livello locale, nella quale
saranno presentate le offerte possibili da parte degli operatori formati grazie a questo progetto, tutto
questo al fine di favorire l’incontro
tra domanda ed offerta.
MOICA
La speranza di aver dato un’ulteriore spinta alla crescita della
città. Questa la motivazione
dell’instancabile Presidente del
MO.I.CA. Rita Scarcella Blasi
per la manifestazione MODA
MO.I.CA. del 15 Giugno 2002
tenutasi nel meraviglioso scenario del Castello ragonese.
Le modelle hanno indossato
tessuti velati, trasparenze seducenti, lustrini e paillettes relativi al periodo storico che va
dalla Rivoluzione Francese a
Napoleone.
Le musiche del violino di Didi
Tartaro hanno rievocato atmosfere magiche, con l’accompagnamento di Giuseppe Palazzo
alla chitarra. Il lavoro è stato
realizzato con il Patrocinio del
Comune di Taranto, della Provincia di Taranto, della Marina
Militare.
Ad impreziosire il tutto ci sono
state anche le poesie di Voltaire
e di Foscolo declamate da Angela Mastronuzzi, nonchè i balletti del Teatro Danza di Paola
e Cristina Ciasca.
(Foto a sin.: il Sindaco di Taranto Rossana Di Bello al MODA M.OI.CA)
14 L’Occhio parlante
CALCIO
CITTA’ VECCHIA-CITTA’ NUOVA
Stadio Jacovone, Domenica 7 Luglio 2002: sfida storica del calcio
tarantino e cioè l’incontro tra Città
Vecchia e Città Nuova.
Siamo alla 67esima edizione, ma
il fascino è rimasto immutato, rievocando antichi campanilismi cittadini miscelati ad una grande voglia di fare sport.
La sfida si sviluppa attraverso due
partite, una tra gli allievi (ore
16,30) e l’altra tra i professionisti
(ore 18,00).
Grandi nomi tra i giocatori che
partecipano a questa sfida, tra i
quali possiamo citare Passatore,
Panarelli, Triuzzi, Latartara, Dellegrottaglie, Gori, De Vita, Simonetti. Allenatori della Città Vecchia
sono: per gli allievi Ciro Basile,
per i professionisti Giovanni Panarelli. Allenatori della Città Nuova sono: per gli allievi Sergio Mezzina, per i professionisti Graziano
Gori (il mitico!). Presidenti sono:
Vito De Tommaso per le due rappresentative della Città Nuova,
Carlo Fiorino e Vito Lopez per la
Città Vecchia.
Da ricordare che l’iniziativa è stata
organizzata dalla Polisportiva
Tamburi presieduta da Orazio
Carrieri con il coordinamento totale di Antonio Citrea.
Gli organizzatori vedono lo stadio
Iacovone stracolmo per poter trascorrere una giornata di divertimento tutti insieme.
La manifestazione è dedicata alla
memoria del tarantino Giuseppe
Ricci, papà del Presidente della
Federcalcio Liguria.
PROVINCIA DI TARANTO
Il 20 Giugno 2002 si è tenuto un
incontro tra la Provincia di Taranto
e Italia Lavoro al fine di siglare
una convenzione. Obiettivo di questa collaborazione è rispondere in
modo efficace alle aspettative di
coloro che vogliono entrare nel
mondo del lavoro o che vogliono
migliorare la loro posizione lavorativa, favorendo l’incontra tra
lavoratoried aziende.
La Provincia di Taranto è stata
rappresentata dall’Assessore Augusto Pardo e da Umberto Petruzzi, Presidente della Commissione
Lavoro; per Italia Lavoro, Natale
Forlani amministratore delegato
e Gerardo Giusto responsabile
pugliese.
“DOVE ABITA IL MARE”
Maria
Teresa
Di Nardo
Si è tenuta dall’8 al 16 Giugno, presso la prestigiosa Galleria
Comunale di Grottaglie “L’Acchiatura”, il vernissage pittorico
della nota artista tarantina Maria Teresa Di Nardo. La scelta del
luogo non è stata casuale, infatti la Di Nardo ha studiato ed
intrapreso la sua carriera artistica proprio qui.
Maria Teresa Di Nardo nella sua svariata e ricca produzione di
grafica ed acquarellistica ha privilegiato la cultura del paesaggio
urbano-marino, ove portici, pinnacoli, lamie, gabbiani, torri,
pontili e barche si modulano quasi a cantilenare
il gioco ritmico dell’onda del mare. L’architettura di natura fantastica talvolta naviga nel
vuoto, nella vertigine della leggenda e del mito.
Tali operre danno prova della competenza ed
esperienza dell’artista, intrigando l’osservatore
attento con visioni ineluttabilmente di fantafabulosa realtà.
Maria Teresa Di Nardo
e l’Assessore prov.le
Domenico Morrone
All’inaugurazione hanno partecipato l’Assessorre Domenico Morrone della provincia
di Taranto, l’Assessore alla Cultura del Comune
di Taranto Gennaro Esposito (nella foto a sin.
a fianco dell’artista Maria Teresa Di Nardo).
Ha introdotto la serata Gabriella Casabona di
Studio 100 TV, con la presenza del Sindaco
di Grottaglie Raffaele Bagnardi, dell’Assessore
alla Cultura del Comune di Grottaglie Marisa
Patruno. Il commento è stato effettuato dal
noto critico d’arte Angelo Lippo: ... ridare
sostanza al colore e ai suoi consanguinei valori,
dopo anni di silenzio e di oscuramento dai
palcoscenici delle rassegne più importanti. E
si fa coincidere il tutto con la conoscenza, mentre l’oggetto
dell’immagine diviene per necessità concretezza,
il luoo di un incontro atteso da sempre. La pittura
ridetermina le cose, nel fluttuante magma della
storia di ognuno, di tutti noi. E’ all’interno di
questo possibile mondo che si situa la cifra
connotativa delle visioni di Maria teresa Di
Nardo, nella fusione fra elemento naturale e dato
immaginario. Sono barche, case sghembe, ambienti marini percorsi dai venti della rimembranza, rappresentazioni che si pongono oltre
il visibile, maturando una loro autonoma entità...
LENTI
OTTICA
ARIETE
(21 marzo - 20 aprile)
BILANCIA
Nel lavoro la concretezza non fa perdere di vista l’obiettivo più importante.
Agire: la situazione fa osare senza
contare su aiuti. In amore sintonia e
appagamento.
TORO
(21 aprile - 20 maggio)
Facilitati studi e rapporti comunicativi.
Il proprio potere di persuasione si sente
anche nel lavoro: conquiste prestigiose
e durature, sebbene non facili. Ricordare
una scadenza importante.
SCORPIONE
Situazione stimolante nelle pubbliche
relazioni. Contatti interessanti. Si riesce ad essere magnetici e ad attirare
simpatie e consensi. Non fare pubblicità ai propri progetti.
GEMELLI
dal 6 al 20 Luglio 2002
L'Oroscopo
di Picius
Via Calabria, 51
TARANTO
(21 maggio - 21 giugno)
(22 giugno - 22 luglio)
SAGITTARIO
(23 luglio - 23 agosto)
CAPRICORNO
(24 agosto - 22 settembre)
Non farsi portare fuori strada dai problemi altrui: concentrarsi sui propri
obiettivi per fare centro. Un conto da
chiudere in amore per voltare pagina.
Realismo e spirito di adattamento.
(22 dicembre - 20 gennaio)
Incontri stimolanti in società. Curiosità
intellettuali: aprirsi alle sollecitazioni
esterne. Nel lavoro evitare eccessi di
rigore: non difendere scelte che vanno
ridiscusse. Aiuti concreti da chi si ama.
ACQUARIO
Tanta voglia di dare spazio al rapporto
con gli altri in libertà e spontaneità.
Qualche sforzo nel lavoro per non
farsi sfuggire un’occasione: prontezza
di riflessi.
VERGINE
(23 novembre - 21 dicembre)
Ottime energie. Vita sociale intensa e
successo se si userà diplomazia. Incontri
appaganti in amore. In famiglia evitare
lamentele ed essere più coerenti. Cambiare orizzonte: coltivare nuovi interessi.
Posta in arrivo.
Una crisi passeggera ristabilisce un
equilibrio più stabile in amore. Nel
lavoro non raccogliere una provocazione ed evitare sovraccarichi. Incoraggiati i viaggi e gli studi.
LEONE
(23 ottobre - 22 novembre)
Situazione impegnativa, ma coinvolgente. Pianificare il lavoro, precisando
le esigenze vitali. Niente compromessi.
Una conquista dà slancio. Contattare
gli amici: si riusciranno ad avere stimoli nuovi.
Viaggi ok. Una nuova conoscenza
apre orizzonti straordinari. In amore
assecondare i sentimenti più profondi:
no alla superficialità. Fare una pausa
prima di una scelta lavorativa importante. Intuizioni.
CANCRO
(23 settembre - 22 ottobre)
(21 gennaio - 19 febbraio)
Benessere psicofisico e ottimi stimoli
per un dialogo costruttivo con chi è
vicino. Aumenta il proprio fascino: si
riesce ad essere convincenti e carismatici. La serietà sarà premiata nel lavoro.
PESCI
(20 febbraio - 20 marzo)
Non sciupare le occasioni ed agire
convinti e senza fretta. Essere elastici
nei rapporti con gli altri e godersi il
riposo. Un colloquio modifica positivamente un programma di lavoro.
L’Occhio parlante 15
Azienda per la Mobilità nell’Area di Taranto s.p.a.
al servizio dei cittadini
per far muovere la città
TARANTO - Via Cesare Battisti, 657 - Tel. 0997356111 - Fax 0997794247
Ufficio Informazioni 0994706598 - Ufficio Abbonamenti 0994526785
Ufficio Pubbliche Relazioni 0997356225
e-mail: [email protected]
Presidente, Enzo Manco 0997356201
e-mail: [email protected]