FESTA DELL`ASSUNTA Maria, Assunta in Cielo per restarci sempre
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FESTA DELL`ASSUNTA Maria, Assunta in Cielo per restarci sempre
FESTA DELL’ASSUNTA La Chiesa deve dare un segno di ottimismo, una speranza certa ai fedeli da contrapporre alle notizie di morte, di violenza, di tragedie che quotidianamente ci bombardano dalla televisione e dai giornali. “Voglio che la Madonna Assunta venga venerata, non come dormiente o peggio come morta, ma nel pieno trionfo della gloria, trasfigurata nei cieli come trasfigurato adoriamo il Figlio suo Gesù. Intendo lanciare un segnale nuovo, di ottimismo e di speranza, di vita che non finisce mai, inserita e fusa nel soffio vitale di Dio. Ho intenzione di celebrare una via della luce e della gioia, durante la quale contempleremo i misteri gloriosi di Gesù e della Madonna. Don Francesco Sciortino Tratto dal settimanale di Bagheria13 aprile 2008 ***** ** *** *** *** ** *** Maria, Assunta in Cielo per restarci sempre accanto Il mariologo-esorcista ci spiega la pagina del "Vangelo di Maria" riguardante la verità più profonda dell’Assunzione della Vergine. ================= Celebrando, nelle nostre calure ferragostane, la festa di Maria Assunta in Cielo, ci torna caro pensare che la vera partecipazione della Vergine all’evento pasquale di Gesù sia stata proprio la sua assunzione. Ma, più che vedere in questo evento il singolare privilegio di Maria che "come in Cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è immagine e inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr. 2Pt 3, 10)" [Lumen gentium, 68], preferiamo mettere in rilievo il segno del suo servizio al piano della salvezza. In altri termini, Maria ha ricevuto da Gesù una nuova missione, che durerà fino alla fine del mondo: la maternità su tutti gli uomini, in ordine alla salvezza. La sua missione sulla terra non è finita, come è finita per gli altri uomini, che potranno solo contribuire con la preghiera nella Comunione dei Santi. Era dunque necessario che si trovasse nella completezza della sua persona, fatta di anima e corpo, per adempiere a questa nuova missione verso di noi… Ora, il corpo di Maria – come il corpo di Gesù – non è più legato ai vincoli di spazio e di tempo. Per cui la loro presenza, accanto a ciascuno di noi, è incessante. Per offrirne un esempio, ripenso alle varie apparizioni di Gesù risorto: dava l’impressione di arrivare, di partire, anche se le porte erano chiuse… E la realtà è che Gesù ha detto che resterà sempre con noi, fino alla fine dei tempi (cfr. Mt 28, 20), per cui è sempre presente. La stessa cosa avviene per Maria. In più, non solo la sua presenza non ha più limiti di spazio e di tempo, per cui sulla terra viveva solo in un posto e con limiti temporali che abbiamo tutti; per questo anche l’attività poteva essere solo limitata dalle ore che passano e non ritornano. Adesso non è più così. La sua attenzione materna verso di noi non ha limiti e – come si esprime il Vaticano II – è un’opera che "continua fino a che (tutti gli uomini) non siano condotti nella patria beata" [Lumen gentium, 62]. In tal modo ci è facile comprendere i motivi e le conseguenze dell’Assunzione di Maria: assunta in Cielo, è viva, è vera nostra madre che sta sempre accanto a noi con una presenza quanto mai attiva, anche se non la vediamo; ma è una presenza costante e piena, perché non è più legata alle limitazioni della vita terrena. È una presenza materna ed efficace, in ordine alla salvezza, per cui noi la comprendiamo attraverso i titoli con cui ci rivolgiamo a lei: Mediatrice di ogni grazia, Rifugio dei peccatori, Avvocata nostra, Aiuto dei Cristiani… Perciò, invocare la Madonna Assunta in Cielo apre il cuore dei credenti a uno slancio coraggioso e lo riempie di quella gioia che regna nei Cieli e che è destinata fin da ora a tutta l’umanità. Perché dal fatto di credere che Maria ci è sempre accanto e la sentiamo vicina, anche se non la vediamo, nasce il continuo e fiducioso ricorso a lei. Sapremo solo in Cielo quanto le siamo costati e ciò che Ella ha fatto per noi: i pericoli dai quali ci ha salvato, i suggerimenti che ci ha dato, le forze che ci ha infuso, le grazie che ci ha ottenuto; e tutto questo senza che neppure ce ne accorgessimo! Chi riflettesse seriamente a questa verità della costante presenza accanto a noi di Gesù e di Maria vivrebbe certo di grande speranza e di fiducia piena. Gabriele Amorth Tratto dal sito www.mariadinazareth.it ** *** ** *** *** *** ** *** Le prime indicazioni sull'Assunzione di Maria risalgono al periodo compreso tra la fine del secolo IV e la fine del V. Sant'Efrem il Siro († 373) sosteneva che il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte. Timoteo di Gerusalemme (sec. IV) scriveva che la Vergine era rimasta immortale perché il Cristo l'aveva trasferita nei luoghi della sua ascensione. Sant'Epifanio († 403) affermava che la fine terrena di Maria fu piena di prodigio e che quasi certamente la Vergine possedeva già con la carne il regno dei cieli ** *** ** *** *** *** ** *** Il primo novembre del 1950, Pio XII proclama il dogma mariano dell'Assunzione, il quarto della storia, dopo quelli della maternità divina di Maria, della sua perenne verginità, della sua immacolata concezione. Fu un dogma espresso a motivo di molte richieste, e dopo una consultazione previa dell'episcopato mondiale, come già avvenne per la proclamazione dell'Immacolata circa un secolo prima, nel 1854, ad opera di Pio IX. Questi dogmi hanno entrambi la caratteristica di non avere un esplicito fondamento biblico, ma si poggiano sia sulla tradizione della Chiesa, che ha creduto e celebrato nei secoli questi prerogative mariane, sia sul "senso della fede" dei cristiani cattolici, cioè sul comune convenire riguardo a queste verità di fede da parte della Chiesa nel suo complesso. Cosa propone alla nostra fede il dogma dell'Assunzione? Il testo della definizione dogmatica dice: "L'Immacolata Genitrice di Dio sempre Vergine Maria, completato il corso della vita terrena, fu assunta in corpo e anima alla gloria celeste. Siamo tenuti a credere, dunque, che Maria, al termine della sua vita, non ha conosciuto la corruzione della morte ma è stata invece portata in Cielo in carne ed ossa, ed è entrata nella gloria di Dio nell'unità della sua persona, cioè in corpo e anima. Questa definizione trova poi un naturale completamento nell'enciclica Ad Coeli Regina, promulgata sempre da Pio XII quattro anni più tardi, con la quale si proclama la regalità di Maria, e si afferma in qualche modo la sublimità della gloria a lei concessa. Il testo del dogma dell'Assunta non ci dice se Maria sia morta o meno, ed usa un'espressione apposita (completato il corso della vita terrena) per non pronunciarsi sulla questione. Esiste infatti un'ipotesi teologica che ritiene che Maria non sia morta, ma sia passata alla gloria celeste senza morire, dopo essersi addormentata. Questo spiega perché, prima dell'istituzione della solennità dell'Assunta, si celebrasse la festa della Dormizione (Dormitio) di Maria. Tale convinzione riguardo a Maria poggia su un semplice ragionamento teologico, come logico sviluppo del dogma dell'Immacolata: se la morte è la conseguenza del peccato originale, e se Maria è senza peccato, allora Maria non è morta. Oggi siamo in grado di definire meglio la questione sulla morte di Maria. Che significato ha per la nostra vita di fede il mistero dell'Assunzione di Maria? Innanzitutto è motivo di speranza nella salvezza di Dio. Maria Assunta è testimone della gloria finale, di ciò che si compirà alla fine del tempo. Lei è la primizia dei redenti, è l'attuazione piena della salvezza che Dio vuole per ogni anima. Un grande teologo del secolo scorso, Karl Rahner, afferma che Maria è l'icona di ciò che Dio voleva fare dell'uomo in origine, e di ciò che Dio farà dell'uomo alla fine. La Vergine, cioè, è l'immagine dell'uomo pienamente realizzato in Dio, ci dice ciò che saremo, per grazia, nel Regno dei Cieli. Maria, certo, ci precede nella gloria sia temporalmente, perché vi è già entrata, sia qualitativamente, perché non saremo glorificati quanto lei; però, saremo sicuramente simili a Lei, perché accomunati dalla stessa natura umana e salvati dalla stessa potenza salvifica di Cristo. L'Assunzione di Maria è un lieto presagio della gloria che anche a noi verrà concessa, è un segno che sostiene la nostra speranza di essere noi pure, un giorno, completamente realizzati e trasfigurati in Dio. L'Assunzione di Maria è anche motivo di fiducia nel futuro. Il tempo non corre in avanti ciecamente, ma proteso verso il compimento della gloria di Dio. Questo mondo che sembra rotolare verso l'abisso, è invincibilmente segnato dalla salvezza divina, che si manifesterà pienamente, alla fine, come si è manifestata in Maria. La storia non finisce nel baratro della mancanza di senso, nella tenebra del nichilismo; alla fine della storia c'è già una donna glorificata, c'è già l'umanità redenta, c'è già il compimento di ogni vicenda umana in Cristo, che ricapitola in sé tutte le cose. L'atteggiamento cristiano verso il futuro non può che essere segnato da un radicale ottimismo. Non dobbiamo temere ciò che ci riserverà il futuro, ma anzi andiamo incontro al futuro con atteggiamento costruttivo e fiducioso, andiamo incontro al Regno di Dio, andiamo verso la Vergine rivestita di gloria celeste. Maria sia per noi la sicurezza del compimento finale, del senso della storia; sia l'impulso ad usare bene il tempo in cui Dio ci ha voluto, con impegno e responsabilità, per rendere più vicino il Regno di Dio. Maria Assunta è un dono per noi. È una consolazione per i momenti di sofferenza e di smarrimento, è un sostegno per la nostra speranza cristiana. Uniamo la nostra vita di fede a lei, che è la nostra Madre gloriosa, preghiamo con lei e con lei camminiamo lungo le strade del tempo. La Vergine è con noi, la sua assunzione non la allontana da noi; lei anzi ci accompagna nel nostro pellegrinaggio terreno e ci attende al suo cospetto, nell'intimità del suo amore materno, per gioire della sua bellezza, per partecipare della sua gloria, per contemplare e lodare con lei lo splendore di Dio, che ha voluto condividere la sua vita divina e la sua santità a tutti i suoi figli. Maria è la prima tra le creature rivestite di gloria; ma accanto a lei, in stretta comunione con lei, ciascuno di noi trova il proprio posto nella gloria del Cielo. Dio ci ama, ci vuole con sé e ci vuole trasfigurati, in maniera simile a come ha amato, ha voluto con sé ed ha trasfigurato la Vergine di Nazareth. Apriamo il nostro cuore a Dio, viviamo lieti nella speranza, andiamo incontro all'Assunta, nella gloria celeste. Massimiliano Curletti Tratto dal sito www.medjugorje.altervista.org ** *** ** *** *** *** ** *** Messaggio in occasione della Solennità di Nostra Signora Assunta in Cielo Patrona dell'Arcidiocesi "L´uomo moderno soffre d´amnesia di eternità" (Peguy) Oggi, nella selva dei rumori assordanti e delle sollecitudini senza fine, l´uomo rischia di correre da una "fontana" all´altra senza riuscire a spegnere la sete di eterno, una travolgente "voglia di patria". La festa dell´Assunta in Cielo è un invito a guardare lontano e a guardare in alto: la vita umana non si esaurisce quaggiù, ma ha uno sviluppo e un completamento al di là dello scenario fragile dell´esperienza quotidiana. Il presente non basa ad alcuno. Possiamo dire con assoluta certezza: il "meglio" deve ancora avvenire, il "più bello" deve ancora manifestarsi. Non solo. L´Assunzione di Maria è un grido del cielo verso la terra: è una provocazione divina nei confronti della nostra debole memoria umana. Mons. Armando Trasarti Amministratore Diocesano Tratto dal sito www.chiesacattolica.it ** *** ** *** *** *** ** *** Nella solennità dell’Assunta –Benedetto XVI - ha affermato: contempliamo il mistero del passaggio di Maria da questo mondo al Paradiso” E “come Cristo risuscitò dai morti con il suo corpo glorioso e ascese al Cielo, così la Vergine Santa, a Lui pienamente associata, è stata assunta nella gloria celeste con l’intera sua persona”. Dunque è “segno di sicura speranza” per tutti i cristiani nel pellegrinaggio terreno e questa festa – spiega il Pontefice - è un’utile occasione per meditare sul senso vero dell’esistenza umana nella prospettivadell’eternità: “Cari fratelli e sorelle, è il Cielo la nostra definitiva dimora. Da lì Maria ci incoraggia con il suo esempio ad accogliere la volontà di Dio, a non lasciarci sedurre dai fallaci richiami di tutto ciò che è effimero e passeggero, a non cedere alle tentazioni dell’egoismo e del male che spengono nel cuore la gioia della vita”. ** *** ** *** *** *** ** *** Pala dell'Assunta posta nella Cattedrale di Cremona CHIESA SARMAZZA DIPINTO SULL’ALTARE VOTTIGNAS Processione anni '50 (via belvedere) Festa dell'Assunta a Faro Superiore Palio di Siena – Il carroccio NOVARA di SICILIA IL FESTINO DI MEZZAGOSTO Festa dell’Assunta - Mondello