raccomandata a mano

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raccomandata a mano
RACCOMANDATA A MANO
SPETT.LE CONSOB
Ufficio Esposti
Divisione Relazioni Esterne
Via G.B.Martini, 3
00198 ROMA
e p.c.
Sig. Lamberto Cardia
Presidente CONSOB
Sig. Mario Draghi
Governatore della Banca d’Italia
Sig. Vincenzo Pontolillo
Presidente BANCA FIDEURAM
Sig. Francesco Liberati
Presidente BCC DI ROMA
Studio Legale Scognamiglio
Studio Legale Pomponio
Avv. Carlo Acquaviva
Sig.Elio Conti Nibali
Presidente ANASF
LORO SEDI
OGGETTO : CATANIA STEFANO PROMOTORE FINANZIARIO ISCRITTO ALL’ALBO
CON DELIBERA N. 12938 DEL 24/01/2001 – ESPOSTO C/ BANCA FIDEURAM
PER TRUFFA AGGRAVATA, COMPORTAMENTO ILLECITO, ILLEGITTIMO
E FALSO IN ATTO PUBBLICO..
Il sottoscritto Catania Stefano, con la presente, chiede a codesto Organo di Vigilanza,
di mettere fine, con urgenza, al comportamento persecutorio attuato da BANCA FIDEURAM,
tramite lo STUDIO LEGALE SCOGNAMIGLIO, di concerto con la mia ex Banca, di cui sono
stato Dipendente per 22 anni, la BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA che, anche lei
ha pignorato, prima le mie provvigioni presso BANCA FIDEURAM e dopo, addirittura il mio
conto corrente presso il MONTE DEI PASCHI DI SIENA, impedendomi cosi di onorare i miei
impegni di pagamento con CITIBANK, BANCA SANTANDER, FIDITALIA, AGOS
FINANZIARIA, BANCA SELLA, UNICREDIT BANCA, RASBANK, NEOS BANCA, BANCA
ANTONVENETA.
Dichiarando il falso nel processo di lavoro pendente attualmente presso la Corte d’Appello di
Roma, BANCA FIDEURAM ha ottenuto, illegittimamente, in primo grado dal Giudice del Lavoro
la mia condanna a rimborsare loro, provvigioni anticipate non coperte da raccolta.
Detto pignoramento è stato attuato per la prima volta presso il mio datore di lavoro, la
CATTOLICA INVESTIMENTI SIM di Verona, malgrado la mia proposta di rientro mensile di €
322,04 tramite il mio Avvocato Carlo Acquaviva con assegno riscosso da BANCA FIDEURAM,
ma proposta non accettata perché da ATTUARE ENTRO 15/18 MESI AL MASSIMO. Avevo
chiesto alla CATTOLICA INVESTIMENTI SIM di far fronte al mio debito con BANCA
FIDEURAM nell’attesa del processo di appello, a valere sulle mie future provvigioni, ma ella ha
rifiutato di venirmi incontro e, addirittura ha preteso e ottenuto le mie dimissioni.
A gennaio 2006, sono stato assunto come Private Banker dalla SAN PAOLO INVEST SIM
e BANCA FIDEURAM ha rinnovato il pignoramento illegittimo nei miei confronti. Ho chiesto allo
STUDIO LEGALE SCOGNAMIGLIO di procedere al pignoramento del 50 % delle mie future
provvigioni da maturare presso SAN PAOLO INVEST SIM, senza esito positivo, e SAN PAOLO
INVEST SIM, anche loro, a giugno 2006, mi hanno revocato il mandato. Oggi, BANCA
FIDEURAM mi ha fatto un pignoramento sulla mia pensione presso l’INPS, che mi trattiene, dal
1/11, € 325,86 mensili.
FATTO
Sono nato a Tunisi il 23 gennaio 1938, di genitori Siciliani,anche loro nativi della Tunisia come i
miei figli Giampiero e Alessandro.Mio padre era operaio, mia madre casalinga e avevo due fratelli e
tre sorelle:A 15 anni, ho interrotto i miei studi presso il College Technique Emile Loubet, perché
mio padre non aveva i mezzi finanziari e non potevo avere una Borsa di Studio, perché non ero
cittadino francese. Ho iniziato a lavorare come commesso, ma andando alla Scuola serale statale e
ottenendo due Diploma in 5 anni, come addetto alla contabilità aziendale: Da commesso nel 1955,
aiuto contabile , contabile industriale, capo contabile, sono arrivato, nel 1975 a Dirigente (Direttore
Amministrativo e Finanziario) presso la SAVONNERIE AFRICAINE appartenente alla BANQUE
WORMS di Parigi, maturando un tenore di vita elevatissimo e pieno di soddisfazioni finanziarie e
professionali.
Purtroppo, la Tunisia, ottenuta l’Indipendenza, dalla Francia, emanò delle leggi restrittive contro gli
Stranieri, senza nessuna distinzione, e impose addirittura la cittadinanza Tunisina ai figli di non
Tunisini nati in Tunisia di terza generazione, come nel mio caso.
Sono strato costretto cosi a rimpatriare nel 1976 in Italia, come Profugo e, nel 1977, sono stato
assunto dalla BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA, nelle Categorie Protette, come
Impiegato di 1° Categoria, a 39 ANNI, SENZA NESSUNO RICONOSCIMENTO DEL MIO
INQUADRAMENTO PROFESSIONALE MATURATO IN TUNISIA.
Naturalmente anche il mio stipendio Italiano era nettamente inferiore a quello Tunisino e essendo
l’unico a lavorare, ho dovuto far fronte, con coraggio e umiltà a questa nuova avventura nella mia
Patria.
Cosi, ho iniziato subito a comprarmi la casa, accollandomi mutui e prestiti con la mia Banca, la
BCC DI ROMA, per mantenere il mio tenore di vita e mantenere i miei figli a scuola.
Purtroppo non c’è l’ho fatto, perché da un lato il mio inquadramento, per 22 ANNI E’ RIMASTO
INCHIODATO COME IMPIEGATO DI 1° CATEGORIA CON PROMOZIONI A CAPO
REPARTO, VICE CAPO UFFICIO E CAPO UFFICIO malgrado, già dal 1978, ho avuto Poteri di
Firma e sono stato Titolare di vari Sportelli e Capo del Servizio Affari presso l’Agenzia di
Acilia,.dall’altro lato, l’imposizione fiscale italiana è salita alle stelle, a causa della pessima
amministrazione della cosa pubblica, attuata dalla classe politica Italiana.Sono stato costretto anche
a vendere casa ed andare in affitto per alleggerire la mia situazione finanziaria con la mia ex Banca
che, da perfetto usuraio, non concedendomi uno inquadramento consono alla mia professionalità,
mi ha sempre costretto a chiedere prestiti, a tassi esorbitanti, visto le mie necessità.
Nel novembre 1994, presso l’agenzia n° 6 della BCC di ROMA, dove ricoprivo la funzione di Capo
Servizio Affari, veniva attuata una operazione illecita denominata CROSTI VITTORIO, attuata dal
Titolare Eugenio Cosimelli, con la partecipazione attiva del mio sottoposto Claudio Messore.
Denunciavo immediatamente detta operazione all’Ufficio Ispettorato, Direzione Generale e
Consiglio di Amministrazione, ma venivo trasferito e demansionato presso l’Ufficio Fidi della
Direzione Generale per occuparmi della gestione delle informazioni.
Entravo cosi, in modo pesante, in conflitto con i vertici della mia Banca, Banca Cattolica, , di cui
l’oggetto sociale fa riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa (art.18 dello statuto). Al decesso
del Presidente Dott. Enzo Badioli, subentrò il Prof. Claudio Schwarzenberg, Docente di Diritto
Amministrativo e Dirigente del Partito Alleanza Nazionale., anche lui deceduto. Inconcludenti sono
stati i miei contatti e le mie denuncie. Addirittura, il Direttore Generale Francesco Liberati, di
concerto con il Responsabile del Servizio Affari, Roberto Gandolfo, mi HA VIETATO, in data 23
GENNAIO 1997, l’ACCESSO AL CREDITO PER TRE ANNI.
Già dal 1995, seguivo l’evoluzione della professione di Promotore Finanziario e ottenevo dal
Ministero della Pubblica Istruzione, l’equipollenza dei miei Diplomi Francesi.
Cosi, nel luglio 1997 sono stato contattato dal Sig. Vincenzo Del Rosso (vicino di casa), di Banca
Fideuram, che mi mise in contatto con il Dott. Antonio Agostini, che credevo fosse un Dirigente
della Banca. Prima di tutto, egli mi consigliò di iscrivermi all’albo dei Praticanti Promotori
Finanziari, allora in vigore, iscrizione che ottenni nell’ottobre 1997, con la supervisione del Dott:
Gerolamo Innocenzi. Dopo, il Dott, Agostini volle sapere quale era il mio portafoglio potenziale .
Gli portai oltre 200 posizioni di clienti , con un patrimonio di 35 miliardi di lire e gli feci presente
che il mio radicamento sul territorio di Roma era illimitato e che potevo aggredire TUTTA LA
CLIENTELA DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA, cosi come accertato dal
Dott. Gerolamo Innocenzi e dal Dott. Maurizio Giacchè.
Cosi, a dicembre 1997, il Dott Agostini mi mise a conoscenza della campagna di reclutamento della
sua Banca, pubblicizzata con grande rilievo sul IL SOLE 24 ORE e mi offri UN COMPENSO
LORDO MENSILE MINIMO GARANTITO DI 5.000.000 DI LIRE PER CINQUE ANNI (lo
stesso contratto offerto ai Colleghi Franco Vento e Adamo Giuseppe), a condizione che le portavo,
entro gennaio 1998, la lettera di dimissioni, l’apertura della partita IVA come Promotore
Finanziario, i certificati penali. Le chiedevo di darmi una lettera d’intenti, ma lui mi disse che non
era utile e che la sua parola di Dirigente era sufficiente, cosi come concordato con il suoi superiori il
Dott.. Ezio Di Mario e Dott. Renato Sala.
Non avendo raggiunto un’accordo con la mia Ex Banca (avevo chiesto al Direttore Generale,
Sig.Francesco Liberati una buona uscita di 200.000.000 di Lire e l’attestato di lavoro per
l’iscrizione di diritto all’albo senza sostenere l’esame) il 19 gennaio 1998 rassegnavo le dimissioni
per giusta causa ( trasformati dalla BCC di ROMA, il 20/1/1998 in LICENZIAMENTO IN
TRONCO, con decurtazioni di 4 mesi di stipendio per mancato preavviso). In pochi giorni, portavo
a BANCA FIDEURAM, Dott Ezio Di Mario,tutta la documentazione richiesta e il Dott. Agostini, in
data 24/1/1998 mi faceva aprire un conto corrente cat.42 PF .
Purtroppo, dopo qualche giorno, il Dott. Agostini mi comunicava che NON POTEVA ONORARE
L’IMPEGNO PRESO, PERCHE AVEVO UN DIPLOMA NON CONFORME A QUELLO
RICHIESTO PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO,MALGRADO L’ISCRIZIONE ALL’ALBO DEI
PRATICANTI PROMOTORI FINANZIARI (TESSERA N° 3247 DEL 06/10/1997 VALIDA 2
ANNI) .
Rimasi senza parole e costatai allora che ero stato truffato e ingannato perchè i Sigg.ri Agostini,
Di Mario, e Sala, non avevano nessun mandato e non erano Dirigenti dalla Banca Fideuram
Questi Signori, avevano gli uffici presso la sede di BANCA FIDEURAM di Viale America e io, in
buona fede, non potevo immaginare la illegalità dei loro comportamenti, di concerto con i
Responsabili Legali di BANCA FIDEURAM.
In data 26 febbraio 1998, BANCA FIDEURAM mi attribuiva il codice PF 12243.21, codice che mi
veniva confermato nel 2001, dopo l’iscrizione all’Albo.
In data 27/3/1998 BANCA FIDEURAM mi faceva sottoscrivere per accettazione n° 2 lettere : una
datata 19 febbraio 1998 con la quale accettavo il ruolo di Produttore Assicurativo, l’altra datata 20
febbraio 1998, con la quale mi impegnavo a sostenere l’esame di PF entro 18 mesi. Queste lettere
venivano fatte firmare anche ai colleghi Franco Vento e Adamo Giuseppe, ma dopo aver dato loro
la garanzia del minimo garantito di Lire 5.000.000 per 60 mesi.
Dopo la firma di queste due lettere, in data 17/4/1998 BANCA FIDEURAM era orgogliosa i
inserirmi nel suo Gruppo e mi inviava il “Kit di inserimento Banca Fideuram predisposto
dall’azienda per i Promotori Finanziari.
Sapendo di essere dalla parte della legalità, iniziavo a contattare la mia ex clientela della BCC di
Roma per proporre loro i prodotti finanziari di Banca Fideuram e, in pochi mesi portavo a Banca
Fideuram una raccolta in FONDI COMUNI E RISPARMIO AMMINISTRATO di oltre
3.000.000.000 di Lire; contemporaneamente mi preparavo all’esame di Promotore Finanziario, visto
che la mia ex Banca non ha voluto rilasciarmi l’attestato richiesto dalla CONSOB (attestato che è
stato rilasciato al mio sottoposto Claudio Messore che si è reso partecipe di una operazione illegale
denominata CROSTI VITTORIO presso l’Agenzia n° 6 di Acilia della BCC di ROMA e da me
regolarmente segnalata all’Ispettorato, alla Direzione Generale , al Servizio Affari e al Tribunale del
Lavoro SIN DALL’INIZIO, TUTTI I DOCUMENTI D’INVESTIMENTO, I RENDICONTI E LA
FATTURAZIONE DELLE PROVVIGIONI EFFETTUATE DA BANCA FIDEURAM,
VENIVANO INTESTATE E SOTTOSCRITTE DA ME COME PROMOTORE FINANZIARIO.
A luglio 1998 e settembre 1998,superavo brillantemente, l’esame di Stato della CONSOB, con le
felicitazioni del Dott. Michele Aiello, Presidente della Commissione e presentavo immediatamente
la domanda d’iscrizione. Domanda d’iscrizione che veniva respinta sia dalla Commissione
dell’Albo dei Promotori del Lazio, che dalla Consob, per il fatto che IL MIO DIPLOMA ERA DI
DURATA QUADRIENNALE E CHE L’ALBO DEI PRATICANTI PROMOTORI FINANZIARI
ERA STATO “ TACITAMENTE” ABOLITO, nonostante che il Decreto Legge prevedeva il
possesso di un titolo di studio di durata quinquennale, o TITOLO ESTERO EQUIPOLLENTE., che
si adattava perfettamente al mio caso.
Cercavo, in ogni modo di convincere i Dirigenti e Rappresentanti Legali di BANCA FIDEURAM,
che la mia situazione finanziaria e lavorativa era un disastro, senza, purtroppo, nessun riscontro
obiettivo. In effetti, dovevo far fronte ad un Bilancio Familiare gravosissimo, affitto di 1.200.000 al
mese , più oneri di luce acqua gas, telefono, macchina, più spese famigliari e assistenza a mia
madre e mia sorella,nullatenenti, RESIDENTI IN TUNISIA.e avevo dovuto interrompere i
pagamenti mensili di un residuo prestito con la mia ex Banca,che per vendicarsi del mio
comportamento conflittuale per la difesa dei miei diritti, attuò subito un decreto ingiuntivo di lire
63.000.000
Facevo allora ricorso al TAR del LAZIO per l’annullamento della decisione della CONSOB,con il
patrocinio dell’Avv: Carlo Acquaviva (febbraio 1999) .
La BANCA FIDEURAM, visto il mio impegno e la crescita del mio portafoglio, dietro
interessamento del Dott. Maurizio Giacchè, mi propose un contratto capestro di 24 mesi di
erogazione di 5.000.000 di lire mensile, legandolo alla produttività e facendomi sottoscrivere, anche
che non avevo i requisiti per l’iscrizione all’Albo. Inoltre, detto contratto mi è stato fatto
sottoscrivere al Ministero del Lavoro. Avendo l’acqua alla gola e il pignoramento in atto della mia
ex Banca, sono stato costretto a sottoscriverlo.(settembre 1999).
Subito dopo, proposi alla mia ex Banca, un rientro mensile di lire 2.000.000, da loro respinto,
perche non prevedeva un congruo anticipo.
Nel febbraio 2000, la mia ex Banca, con decreto ingiuntivo,mi faceva pignorare le mie provvigioni
pressoBanca Fideuram, nei limiti di legge. Purtroppo,Banca Fideuram, mi bloccava per intero i miei
emolumenti, fino a Dicembre 2000, facendomi di nuovo un enorme danno.
Nel settembre 2000, il TAR del Lazio, con sentenza 7087/2000 accoglieva la mia domanda di
annullamento del diniego di iscrizione all’Albo e la Consob, con delibera 12938 del 24 gennaio
2001, mi iscriveva all’Albo, con riserva, facendo appello al Consiglio di Stato SENZA,
PURTROPPO, TENER CONTO DEL DECRETO 12 APRILE n. 140.
Il 16 febbraio 2001, BANCA FIDEURAM, mi faceva firmare il contratto di agenzia,
confermandomi il Codice 012243.21, attribuitomi nel 1998.
Il 22 febbraio 2001, tramite il mio Avvocato Carlo Acquaviva, chiedevo a BANCA FIDEURAM di
dar seguito all’impegno assunto nel 1998.
Il 3 maggio 2001, con lettera datata 4 aprile 2001, BANCA FIDEURAM mi revocava il mandato di
agenzia firmato il 22 febbraio 2001.
In data 21 giugno 2001, BANCA FIDEURAM, del tutto arbitrariamente mi addebitava sul c/c €
36.449,72 relativo al recupero dell’anticipo precedentemente erogato, SEGNALANDOMI
IMMEDIATAMENTE ALLA CENTRALE RISCHI DELLA BANCA D’ITALIA.
In data 13 luglio 2001, sporgevo denunzia querela presso la Stazione dei Carabinieri di Ostia e
presentavo un esposto alla Banca d’Italia.
Il Consiglio di Stato, con sentenza del 5 aprile 2005, respingeva il ricorso in appello della
CONSOB, certificando cosi, la validità e la legalità della mia iscrizione all’Albo dei Praticanti
Promotori Finanziari del 6 ottobre 1997.
PER QUESTI FATTI SOPRA ESPOSTI
Considerando i gravissimi comportamenti illegali, illeciti e illegittimi attuati da Banca Fideuram,
con la copertura dei sui Dirigenti, Rappresentanti legali e vari Responsabili, e con la complicità
dello Studio Legale Scognamiglio, che ha occultato e falsificato la veridicità dei fatti, il sottoscritto
CATANIA STEFANO, chiede alla CONSOB, di attivarsi CON URGENZA, per censurare i
comportamenti illeciti, illegittimi e truffaldini di BANCA FIDEURAM, sia sul piano civile che sul
piano penale, che MI HANNO CREATO DANNI PROFESSIONALI E ESISTENZIALI
IRRIVERSIBILI e chiede, altresì il Vostro intervento nelle cause civile e penale in corso.
Io sottoscritto CATANIA STEFANO, allego alla presente idonea documentazione a sostegno della
veridicità da quanto da me sostenuto e faccio presente che , avendo sempre vissuto nel rispetto
rigido della legalità, del rispetto delle regole, dell’onestà e dell’incorruttibilità, confido nell’operato
della CONSOB per far cambiare questa martoriata mia Patria, culla di delinquenti, anche
legali,manipolatori della verità, usurai e evasori., affinché i miei figli e nipoti, possano essere fieri e
orgogliosi di essere Cittadini dell’Italia che ho sempre sognato.
.
In fede, Roma, li
Allegati come da nota descrittiva
DIRITTI)
.
STEFANO CATANIA
VIA A. PIOLA CASELLI, 64 A/7
00122 ROMA
TEL. 065682498
CELL. 3397587263
[email protected]
www.stefanocatania.it
STEFANO CATANIA
(LA MIA VITA PER I MIEI