Aurelio Picca "Un Giorno di Gioia"

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Aurelio Picca "Un Giorno di Gioia"
Aurelio Picca "Un Giorno di Gioia"
“Tilda era libera come il vento. Soffriva nel portare al collo
guinzagli che non fossero di platino tempestato di
diamanti.”
“Aurelio Picca scrive con la Dopo la scomparsa del padre, il giovane Jean vive con la
stessa facilità con cui noi madre Tilda nel “castello”, la residenza di famiglia che Tilda
ha ereditato dai genitori. La famiglia materna è un
respiriamo. Un giorno di
concentrato di anomalie, tramandate ai molti figli. I
gioia mi ha riportato
privilegiati sono Tilda e Attila, il più piccolo, ma gli altri
indietro a quegli anni oscuri fratelli, capitanati dall’avido primogenito Marcello, per non
della mia infanzia in cui gli impugnare un testamento che li taglia fuori dalla proprietà
adulti erano dei giganti e io della sontuosa dimora di famiglia, ottengono da Tilda la
un nano in loro ostaggio.” promessa di un rimborso, che le costa caro e che cambia
radicalmente la sua vita. Tilda infatti entra in un altro
Niccolo Ammaniti
mondo, quello della malavita. Una follia, la sua, che si
manifesta anche nel modo in cui ha educato il figlio,
vestendolo e truccandolo come una femmina, come una
maschera. Il piccolo Jean assiste alle imprese della madre
comprendendo solo in parte ciò che avviene. La sua visione
del mondo è parziale e infantile, deformata dai miti familiari
di lusso, ricchezza, perfezione. Lui ama i profumi, i fiori, i
colori. Ma quando i crimini di Tilda cominciano a venire a
galla, la situazione precipita sul giovane, imponendo una
sequenza allucinata in cui la realtà s’impone con tutta la sua
forza. Un noir, un romanzo famigliare, un dramma grottesco
che accumula colpi forti e stralunata ironia.
Aurelio Picca ribalta la grammatica di molti generi letterari, mentre prosegue la sua impietosa e
originale esplorazione dei territori indiavolati dell’esistenza umana.
AURELIO PICCA, scrittore, poeta e pubblicista, laureato in Lettere con una tesi su Guido Gozzano,
esordisce nella poesia con Per punizione nel 1990. Seguono i racconti di La schiuma e I racconti
dell’eternità. Ha pubblicato nel 1995 il romanzo L’esame di maturità (Giunti, Rizzoli 2001), seguito
da I mulatti (Giunti 1996), e per Rizzoli Tuttestelle, Bellissima, Sacrocuore, Via Volta della Morte, Se
la fortuna è nostra. Con Tuttestelle, uscito per la prima volta nel 1998, ha vinto il premio Moravia e
il superpremio Grinzane Cavour. Con Se la fortuna è nostra si è aggiudicato i premi Flaiano e
Hemingway. Per Bompiani
ha pubblicato nel 2011 il poemetto L’Italia è morta, io sono l’Italia e nel 2012 il romanzo Addio. Ha
scritto e scrive di cinema, arte, letteratura, cronaca e costume su diversi quotidiani e periodici. Vive
in campagna, sull’ultimo lembo vulcanico dei Colli Albani.
Aurelio Picca
“Un Giorno di Gioia“
Bompiani, Collana Narrativa Italiana
Pagine 240, Prezzo 17.50
In libreria dal 12 marzo 2014