Salvatores Italy in a day - L`Eco di Bergamo 24

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Salvatores Italy in a day - L`Eco di Bergamo 24
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L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2013
Spettacoli
A
Luberg: nuove frontiere
del mondo digitale
È dedicato a «Le nuove frontiere del digitale» l’appuntamento a Brusaporto di Luberg, associazione dei laureati dell’Università, alle 18 presso «La Vecchia Filanda».
[email protected]
www.ecodibergamo.it
a
L’Italia raccontata dagli italiani
Da sabato il regista Salvatores monta spezzoni girati in tutto il Paese per fissare storie ed emozioni
Il socialmovie «Italy in a day» riprende un esperimento già proposto su Youtube da Ridley Scott
PATRIZIA SIMONETTI
a Si intitola «Italy in a
day» e sarà il primo film collettivo girato dagli italiani. Prodotto
da Rai Cinema e Indiana Production, a dirigerlo sarà Gabriele Salvatores. «È un esperimento totalmente innovativo
pensato da Ridley Scott e
che, d’accordo con lui, noi
abbiamo ripreso e adattato
all’Italia – spiega il regista –.
Sarà una cosa del tutto nuova,
un film che parte proprio dalla base».
Il regista britannico scelse la
data del 24 luglio 2010 per il primo social movie della storia, promosso e diffuso da Youtube. Per
far raccontare l’Italia dagli italiani, il giorno X sarà sabato 26 ottobre 2013: basterà filmare con
qualunque mezzo un pezzo di
quella giornata che più ci emoziona, che più rispecchia ciò che
amiamo o temiamo o ciò che più
somiglia al Paese che vorremmo,
e postare il video sul sito
www.italyinaday.rai.it.
«Noi – continua Salvatores –
metteremo tutto in ordine seguendo sia la cronologia che le
varie emozioni forniteci dai nostri registi concittadini, in modo
da raccontare una storia. Confrontando tutti i nostri sogni,
sforzi, rabbie, dolori, amori e
passioni con lo scorrere del tempo da una parte e con la nostra
bella natura italiana dall’altra, in
un solo giorno si può raccontare
qualcosa di universale.» Un vero
esperimento, e non solo artistico, che verrà distribuito su tutte
le piattaforme Rai, dal web alla
tv che lo trasmetterà su Rai 2, fino alle sale cinematografiche per
un solo speciale giorno.
«Per la prima volta – racconta il regista – vedo una bella sinergia tra varie strutture e diversi canali della Rai, con cui collaboro da molto tempo, che mi
rende orgoglioso, perché è ciò
che dovrebbe sempre succedere
se vogliamo stare al passo con i
DA SEGUIRE
Finalmente
si rivede
una Rai
d’avanguardia
S
L’Italia fisica.
A destra, il regista
Gabriele Salvatores
Contributi
A
In campo scuole
e associazioni
A
I primi vagiti
Per «Italy in a day» stanno arrivando contributi da scuole e associazioni. Alla clinica Mangiagalli di Milano il 26 ottobre si riprenderanno
i primi vagiti del giorno.
Voci dallo spazio
Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale inviterà tutti
gli italiani a partecipare, anche
quelli all’estero. Poi contribuiranno
Emergency, Wwf, Fai, Legambiente, Slow Food Milano con i video dei
loro soci e volontari e amici.
tempi.
E poi questo
progetto è eccitante perché l’apporto viene dalle
emozioni, dalle immagini e dalle idee delle persone che vivono tutti i giorni accanto a noi. Ed è molto interessante perché non si perde lo
sguardo d’autore, ma allo stesso
tempo è l’autore che si mette al
servizio delle emozioni dei cittadini».
Certo, qualche direttiva ai futuri autori va data. «Non possiamo giocare proprio senza rete –
ammette il premio Oscar – per
cui abbiamo chiesto ai nostri collaboratori cittadini di seguire alcuni temi. Ci siamo anche garantiti dei contatti con particolari situazioni come ospedali o zone
dove è presente il nostro esercito e dovremmo avere anche
contributi da italiani
che vivono all’estero».
Con tanta carne al fuoco,
anche Ridley Scott si era fatto
a
X Factor, siamo alla battaglia finale
stasera parte la sfida a dodici
a Tutto pronto per la battaglia a suon di note tra i dodici finalisti
di X Factor che da stasera, per otto
puntate, si contenderanno le finali del
talent show di casa Sky sul palco della nuova X Factor Arena.
Per la fase più importante del
programma, che segue quella
delle audizioni, dei bootcamp e
degli home visit che sono servite
ai giudici Mika, Morgan, Elio e Simona Ventura per scegliere i dodici finalisti alla conquista del
«fattore X», i responsabili del
programma quest’anno hanno
pensato in grande, tanto da far
sorgere dal nulla, nella periferia
milanese, un teatro da 1.200 posti nel quale si svolgeranno tutte
le fasi della battaglia canora, ad
eccezione della finale che è prevista al Mediolanum Forum. Per
la prima volta nella storia del programma e grazie a Enel Green
Card il pubblico potrà anche ripescare un concorrente per squadra tra quelli eliminati nel corso
degli home visit, votandolo sul sito del programma e su quello di
Enel.
aiutare, passando la regia a
Kevin Macdonald. Salvatores, invece, vuole fare
anche il lavoro «pesante»: «Scott ha sempre molto più da
fare di me e ha
delegato a un
suo stretto collaboratore – dice Salvatores –. Io, nonostante
sia impegnato a Trieste a girare il mio nuovo film, "Il ragazzo invisibile", non ho voluto lasciarmi scappare questa
occasione».
Insomma, ecco il vero cinema «libero e democratico» per Gabriele
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Sul palco ci saranno tanti di
quei laser come nemmeno i Pink
Floyd ai tempi d’oro - dice il direttore artistico Luca Tommassini , e il cast di quest’anno è uno dei
migliori di sempre». Numerosi
anche gli ospiti, a partire da quelli in scena oggi: Chiara Galiazzo e
Francesca Michielin (vincitrici
delle due passate edizioni di X
Factor), Elisa e le Icona Pop. Se a
guidare la squadra under 24 donne sarà Mika, dei gruppi vocali si
occuperà Simona Ventura («quest’anno voglio trovare un talento
internazionale»), degli under 24
uomini Morgan e degli over 25
Elio. Per votare il pubblico da casa potrà usare sms, la app X Factor 2013, il sito ufficiale del programma, facebook e twitter. ■
Carlo Mandelli
Morgan, uno dei quattro giudici
Salvatores, che però puntualizza: «Il cinema in realtà non deve
essere mai democratico, ma personale, e rispecchiare l’ottica del
regista. In questo caso però le
immagini arrivano da altri e io
non posso controllarle ma solo
indirizzarle».
Se partecipasse anche Salvatores come autore, cosa filmerebbe? «Adoro le ore serali – rivela –, il tramonto e questo strano passaggio tra il giorno e la
notte
in
cui
arrivano i
sogni e il
mondo dell’irrazionale. Per cui
forse racconterei
quel momento di
solitudine con i
propri pensieri che
si ha prima di andare a
dormire. Ma se avessi un
figlio che nasce o incontrassi un amico che non vedo
da tempo filmerei quegli attimi.
Oppure lo scorrere della vita sotto la finestra di casa: a volte, se si
sa guardare, vi si trovano dei tesori». ■
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i chiama User Generated
Content, «contenuto generato dagli utenti». Indica i materiali audiovisivi prodotti e condivisi sul web da singoli utenti, anziché professionisti o società di produzione
specializzati. L’idea di «Italy in
a Day» è questa. La stessa avuta tre anni fa da Ridley Scott, in
«Life in a Day» (anche se a firmare la regia fu poi Kevin Macdonald), il primo «social movie». La stessa di diverse campagne pubblicitarie recenti: il
caso italiano più noto è Enel,
con le campagne «Noi la chiamiamo energia» e la nuova
«Gesti dimenticati». La stessa
idea applicata da Italia 1, per
esempio con «6 come 6».
Tutto questo non sminuisce
l’idea promossa dalla Rai con
Gabriele Salvatores, naturalmente. Non conta arrivare primi, nel web. Conta arrivare bene casomai. E qui ci siamo. Per
tanti motivi: perché una volta
tanto la Rai intercetta una tendenza e la fa propria, conferendole una propria impronta.
Perché le diverse piattaforme
(web e digitale) e reti Rai lavorano per una volta in sinergia.
Perché uno dei compiti di una
rete pubblica è contribuire all’autorappresentazione del
Paese, anche in termini di partecipazione collettiva. Da seguire.
Pier Giorgio Nosari
a
Arbore: «Anch’io ora
faccio l’americano»
a Grazie a questo album,
«alla soglia della vecchiaia, corono un mio sogno, fare l’americano». Lo dice con la consueta ironia Renzo Arbore, presentando
a Roma «...My American Way!
(ma con le classiche canzoni italiane...)» (Gazebo Giallo/Sony
Music), il suo nuovo disco, promosso insieme a Eataly e pensato anche per il mercato americano, nel quale interpreta in inglese quindici canzoni senza tempo
della nostra musica e alcuni suoi
grandi successi.
Fra i brani «I know it’s over»
(«E se domani»), «My Clarinet»
(«Il Clarinetto»), «Stay here with
me» («Resta cùmme») e due
duetti con Isabella Rossellini
«The matress» («Il materasso»)
e «A pretty love song» («Non dimenticar le mie parole»).
«Vorrei dimostrare che molte
grandi canzoni italiane sono belle come quelle di Gershwin, Cole Porter, Jerome Kern» spiega
Arbore. Hanno avuto solo l’handicap di essere nate in italiano,
lingua poco esportabile». ■