Sezione DOC - Festival Diritti Umani
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Sezione DOC - Festival Diritti Umani
Sezione DOC Documentari in concorso selezionati da Ventidue documentari, tutti recentissimi e alcuni dei quali presentati in prima nazionale, incentrati sulle donne, i migranti, gli omosessuali, i diversamente abili, sul diritto alla pace e a un lavoro giusto. Ventidue finestre sulle questioni più urgenti della nostra contemporaneità, punti di vista incrociati e alternativi all’omologazione e all’uniformità del pensiero. Piccole storie di donne e uomini ordinari che diventano esemplari di condizioni di svantaggio, disagio e ingiustizie che riguardano milioni di individui in ogni angolo di mondo. In questo percorso narrativo per immagini, due documentari aiutano a trovare le coordinate per una riflessione più ampia: il road movie di Stefano Grossi, Nemico dell’Islam? Un incontro con Nouri Bouzid, e Vita Activa. The Spirit of Hannah Arendt di Ada Ushpir, vincitore del Santa Barbara International Festival 2016. Il grande regista e intellettuale tunisino, attivista e difensore dei diritti umani, ci conduce attraverso le contraddizioni di un mondo, quello arabo, che resta ancora sconosciuto nelle sue sfumature e articolazioni interne. Vita Activa, che riprende il titolo di un saggio del 1958 di questa grande intellettuale del Novecento, pubblicato in Italia nel 1961 e diventato un classico di filosofia politica, è una lucidissima riflessione sulla società di massa e sullo spazio che occupa, al suo interno, la libertà politica. Attraverso immagini di repertorio e d’archivio, il film ci racconta il nostro passato prossimo e le sue ferite ancora aperte. Tra i documentari selezionati dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture sarà scelto il titolo vincitore della Sezione DOC del Festival dei Diritti Umani, su insindacabile giudizio di una giuria indipendente di esperti. In palio un premio da 5000 euro. La giuria nominata dal direttore del Festival è composta da: Matthias Brunner, Tonino Curagi, Maurizio Porro, Barbara Sorrentini e Nina zu Fürstenberg. Un’iniziativa Sede legale: corso di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano Sede operativa: via V. Monti, 15 - 20123 Milano tel. +39.02.83994280 fax +39.02.83994289 [email protected] | www.festivaldirittiumani.it Facebook: Festival dei Diritti Umani – Milano | Twitter: FDUmilano In concorso / Premiere nazionale 16 Years Till Summer Regia Lou McLoughlan Fotografia Lou McLoughlan Montaggio Lou McLoughlan, Calle Overweg Produzione LouMclou Films ltd. Scozia, Regno Unito, 2015, 82’ inglese con sottotitoli in inglese e italiano 16 Years Till Summer è un ritratto dolorosamente seducente di una persona che torna al proprio paese dopo aver trascorso 16 anni in prigione, e dei suoi tentativi di ricostruire una vita normale. Ambientato nel bel paesaggio rigenerante delle Highlands scozzesi, il film esplora inevitabilmente il tema della redenzione, ma l'obiettivo principale del regista riguarda i rapporti di fiducia che Uisdean costruisce con il padre e con la sua donna, entrambi presi nel “nuovo inizio” che egli promette di condividere con loro. La storia diventa impegnativa e complessa, tragica ed emozionante. Mentre Uisdean tenta di sfuggire ai tragici eventi del suo passato e prova a reinventarsi con l'aiuto di coloro che gli vogliono bene e hanno bisogno di lui, siamo coinvolti in un viaggio inaspettato che trasforma le ipotesi iniziali e le capovolge. Con l’ausilio di tecniche cinematografiche che confondo deliberatamente per confondere la linea di confine tra il racconto del cuore e il giudizio razionale della società, 16 Years Till Summer è un insieme di cuore e testa, di realismo magico e tragedia documentata. In concorso A Better Place Regia Giulia Della Casa Fotografia Tsungai Garise, Giulia Della Casa Montaggio Filippo Baciocchi, Giulia Della Casa Produzione Giulia Della Casa Italia, 2015, 16’, inglese, swahili, kinyanja con sottotitoli in inglese e italiano Emile, Noel, Celestine, Shadreck, Nitanga, Dinaka, Merci e Tumukunde sono ragazzi e ragazze scappati dalla guerra della Repubblica Democratica del Congo, arrivati in Zambia senza genitori, in cerca di rifugio, desiderosi di iniziare una nuova vita. A better place racconta la difficile realtà quotidiana vissuta in terra zambiana e le speranze coltivate per un futuro diverso, nonostante tutto. In concorso Accademia della Follia, Madness is an Actor's Condition Regia Anush Hamzehian Fotografia Flavio Nani Montaggio Laurence Miller Produzione Point du Jour - France3 corse Francia, 2014, 52’ italiano con sottotitoli in inglese La città di Trieste è soprannominata “Pazza Hollywood”, facendo riferimento alla “Accademia della Follia”, una compagnia teatrale di fama mondiale i cui attori sono persone affette da problemi psichiatrici. Mettono in scena due spettacoli nel teatro più prestigioso della città. Da quando il manicomio ha chiuso i battenti nel 1978, i malati affetti da problemi psichiatrici non vivono più in un istituto. Mentre sono in corso i preparativi per il prossimo spettacolo dell'Accademia, la storia di Claudio, Dario, Donatella, Charlie e Pino prende piede e scopriamo "un gruppo di personaggi davvero adorabile" che cerca di dare un senso a questa società "frenetica" nella quale viviamo. In concorso Asmarina Regia Alan Maglio, Medhin Paolos Fotografia Federico Giammattei, Alan Maglio Montaggio Walter Marocchi Produzione Alan Maglio e Medhin Paolos Italia, 2015, 68’ italiano con sottotitoli in inglese La comunità eritrea/etiope è presente in Italia da almeno mezzo secolo, integrata nel tessuto cittadino in maniera socialmente e culturalmente attiva. A partire dai documenti fotografici che costituiscono la memoria collettiva della comunità, il film raccoglie l’eredità delle storie personali, indagando le sfumature dell’identità, della migrazione e delle aspirazioni delle persone. Ne risulta una narrazione corale che porta alla luce una eredità postcoloniale fino ad oggi poco approfondita: dalle storie di vita quotidiana di chi vive in città da anni, di chi ci è nato, fino all’accoglienza dei profughi appena arrivati. In concorso / Premiere nazionale A Walnut Tree Regia Ammar Aziz Fotografia Danyal Rasheed Montaggio Khushboo Agarwal Produzione Rahul Roy Pakistan, 2015, 81’, Pashto e Urdu con sottotitoli in inglese e italiano Un vecchio ha nostalgia di una patria lontana. Vuole tornare. La sua famiglia, sfollata a causa del conflitto in corso tra l'esercito pakistano e i talebani e costretta a vivere in un campo, si trova intrappolata tra i ricordi della vita di un tempo, un presente precario e un futuro desolante. Una volta di più, ci si interroga se sarà lui a rischiare un ritorno nella sua patria. In concorso Dreams Behind The Wall Regia Elena Herreros Fotografia Elena Herreros Montaggio Dácil Manrique De Lara Produzione Elena Herreros & Merce Rivas Spagna e Palestina, 2015, 71’ arabo con sottotitoli in inglese e italiano Si può vivere in carcere, in una terra circondata solo da muri e divieti? Si riesce ad immaginare come sia non sapere che cosa c'è dall'altra parte, essere prigioniero nella propria città? Dreams behind the wall (I sogni dietro il muro) è la storia di due bambini: Shada, nato a Gaza e Ahmed, in Cisgiordania, che ci raccontano le loro paure, ma anche i loro sogni. Sono loro, da protagonisti, ad aiutarci a conoscere la vita delle loro famiglie, e dunque quella di tutto il popolo palestinese. In concorso / Premiere nazionale El Solista de la Orquesta Regia Arantxa Echevarría Fotografia Pilar Sánchez Díaz Montaggio Renato Sanjuán Produzione Tvtec servicios audiovisuales Spagna, 2016, 25’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano L'unicità di Antonio è il suo orecchio assoluto. È una caratteristica che appartiene solo ad una persona su 10.000. Si tratta della capacità di riconoscere una nota solo ascoltandola. Mozart e molti grandi musicisti avevano questa abilità. Antonio però ha un’altra caratteristica più comune, che riguarda una persona su 80: è autistico. In concorso / Premiere mondiale En Tránsito Regia Oskar Tejedor Fotografia Álvaro Herrero Montaggio Maialen Sarasúa & Oskar Tejedor Produzione Sonora Estudios S.L. Spagna, 2016, 87’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano En Tránsito riguarda la realtà di migliaia di madri latino-americane, costrette ad andare da sole in Europa alla ricerca di una stabilità economica, e le conseguenze nella relazione transnazionale a lunga distanza con i loro figli e figlie. Si tratta di situazioni estreme di cui non si parla o che non si conoscono, ma che avranno ripercussioni significative per tutta la loro vita. In concorso Et Nous Jetterons la Mer Derrière Vous Regia Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas Fotografia Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas Montaggio Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas Produzione Ozho Naayé Francia 2016, 72’, francese, inglese, turco, greco, farsi, arabo con sottotitoli in inglese e italiano Nella maggior parte dei paesi dell'Asia centrale e del Medio Oriente, si getta un po' d'acqua dietro ai passi di colui che sta andando via di casa, affinché torni in buona salute. Questo film è una fuga verso ovest, che incrocia diverse strade: Aziz, Siddiqui, Housing e Younes ci portano con loro nel viaggio dalle case afghane o marocchine al caos di una Grecia in crisi alle strade di Istanbul. Tra le righe, possiamo leggere i loro sogni e le loro speranze. Viaggiamo con loro attraverso città di passaggio e zone di frontiera, luoghi grandi come paesi. Questa è la storia di un'Europa e le sue realtà, le sue leggi, le sue politiche. Questa è una storia di esilio. Li chiamiamo migranti, kaçak, metanastes, ma sono soprattutto uomini e donne sul sentiero delle proprie vite. Questi percorsi sono solo all'inizio, e forse non troveranno mai una fine. Gettiamo dietro i loro passi tutta l'acqua dei mari attraversati. In concorso / Premiere nazionale Eurovillage Regia François Pirot Fotografia François Pirot Montaggio Yannick & Valène Leroy Produzione Limited Adventures sprl Belgio 2015, 72’, francese, inglese, farsi, curdo, Tygrinia, Wolof, Czeczen con sottotitoli in inglese, e italiano Eurovillage, un complesso turistico nel cuore della foresta belga, nel 2011 è stato trasformato in un centro di accoglienza per richiedenti asilo. Isolati in questo luogo lontano per un periodo di tempo indeterminato, i residenti sono in attesa di una risposta logorante: saranno autorizzati a soggiornare in Belgio, o no? Come vivono questo lungo e strano "viaggio", isolati dalla vita reale, sospesi tra ciò che erano e un futuro incerto? In concorso / Premiere nazionale Irrawaddy Mon Amour Regia Valeria Testagrossa, Nicola Grignani, Andrea Zambelli Fotografia Valeria Testagrossa, Andrea Zambelli Montaggio Luca Gasparini Produzione Enrico Pacciani for Alkermes Italia 2015, 78’ con sottotitoli in inglese e italiano In un piccolo centro rurale della Birmania, sulle rive del fiume Irrawaddy, in Myanmar, un venditore ambulante, Soe Ko, è innamorato di Saing Ko, un muratore proveniente da un altro villaggio. I due sognano un matrimonio con i fiocchi. Ma il Myanmar è governato da un regime militare e il matrimonio tra due uomini è severamente vietato. L'omosessualità non è accettata e molti omosessuali soffrono la stigmatizzazione e la discriminazione. In questa piccola comunità, tuttavia, vi è una eccezionale, piccola cerchia di persone per la quale che gli omosessuali sono i benvenuti. Un attivista dei diritti umani, uno sciamano, un maestro elementare, un truccatore, aiuteranno i due giovani a coronare il loro sogno. Il film li segue durante i preparativi per le nozze. Anche se ogni cosa deve essere fatta in segreto, ricevono pieno aiuto. Le donne del villaggio preparano il pranzo nuziale e i monaci buddisti officiano la cerimonia. Il matrimonio culmina in una celebrazione vitale che mostra come l'amore si opponga all’oppressione. In concorso / Premiere nazionale Jungle Sisters Regia Chloe Ruthven Fotografia Chloe Ruthven Montaggio John Mister Produzione Roast Beef Productions Regno Unito, India 2015, 78’ inglese con sottotitoli in italiano Nel 2008 il governo indiano ha lanciato un'iniziativa per la formazione di 500 milioni di poveri appartenenti alle aree rurali per dare lavoro nel settore industriale in crescita. Questo stimolante film di Chloe Ruthven racconta la storia di due ragazze di villaggio, Bhanu e Bhuntu, il cui inserimento nel mondo del lavoro è sotto la supervisione di Orlanda, sorella di Ruthven. Orlanda lavora per una società che ingaggia le ragazze per le industrie tessili che producono abiti per colossi come Gap. Mentre Bhanu e Bhuntu raggiungono la città per prendere il loro posto nella nuova India imprenditoriale, la realtà della vita di fabbrica costringe tutte e tre ad affrontare questioni come: giustizia sociale, fedeltà alla famiglia e ruolo della responsabilità d'impresa. In concorso / Premiere nazionale Le baiser de Marseille Regia Valérie Mitteaux Fotografia Margaux Vendassi, Elise Tamisier Montaggio Sophie Reiter Produzione Films de force majeure Francia, 2014, 52’ francese con sottotitoli in inglese e italiano Una fotografia scandalosa. A Marsiglia, nel 2012, Julia e Auriane, due giovani studentesse, scendono in campo contro i manifestanti anti adozioni e matrimoni per le coppie omosessuali, offrendo uno spaccato che è diventato presto un punto di riferimento in termini di azione civile anti-discriminazione. A loro si contrappone un’omofobia che fa finta di nascondersi, approfittano della lotta per l’uguaglianza dei diritti per mostrarsi in pubblico senza vergogna. Tra il progetto di legge progressista e la nuova omofobia, ci immergiamo in un’immagine che testimonia lo stato del rapporto tra la Francia e l’omosessualità. In concorso / Premiere nazionale My Enemy, My Brother Regia Ann Shin Fotografia Brendan Uegama Montaggio Steve Guise Produzione Nyt Opdocs & Fathom Film Group / Melanie Horkan Canada, 2015, 17’ inglese con sottotitoli in inglese e italiano Zahed e Najah sono stati nemici della Guerra Iran-Iraq e sono diventati fratelli di sangue per la vita. Venticinque anni dopo aver salvato la vita dell'altro sul campo di battaglia, essi si incontrano di nuovo, in Canada, per puro caso. Considerata la recente copertura mediatica delle vicende in Medio Oriente, questa emozionante storia di Najah e Zahed è una sorprendente affermazione di umanità che trascende i confini politici. In concorso Nemico dell'Islam? Un incontro con Nouri Bouzid Regia Stefano Grossi Fotografia Felice d'Agostino, Arturo Lavorato Montaggio Luca Mandrile Produzione Own Air Srl Italia/Tunisia, 2015, 72’ italiano, francese, arabo con sottotitoli in italiano Perché la Tunisia, il paese dei datteri, dei villaggi vacanze e del turismo di massa, si è trasformata da un giorno all’altro in una polveriera, ha prodotto la prima delle cosiddette “Primavere arabe” e oggi, superata la Rivoluzione del 2010-2011, è diventata il paese che fornisce più volontari alle milizie dell'Isis? Ecco, allora, l'idea del film: un viaggio, anzi un road movie, tra le immagini prodotte da una cultura e dentro quella cultura, per capire le radici di una crisi che il cinema di Nouri Bouzid racconta da vent’anni. In concorso / Premiere mondiale Not Yo Mama’s Movement Regia Rokhaya Diallo Fotografia Kiritin Beyer, Fabrice Gay, Rokhaya Diallo Montaggio Wolfgang Korwin, Zmijowski Fabrice, Gay Baptiste Clugery Produzione Rok'n prod, Temps noir, Smooth and sidle Francia, 2015, 52’, francese e inglese con sottotitoli in inglese e italiano Dopo una serie di crimini contro afro-americani in molte città americane, in particolare il triste evento della morte di Michael Brown, accaduto a Ferguson, il mondo si è accorto che è nata una nuova generazione di attivisti. Con nuovi inattesi mezzi di comunicazione, sono riusciti a informare della violenza della polizia contro i neri l'opinione pubblica internazionale e a mobilitarla. Al di là dello shock e del turbamento della comunità nera, come fa questa popolazione a convivere giornalmente con questa situazione? Stiamo assistendo ad una nuova forma di apartheid? Chi sono questi giovani attivisti che hanno visto un nero accedere alla Casa Bianca mentre a malapena avevano diritto di voto? Che provengano da circuiti popolari, che siano leader religiosi o semplici studenti, si collocano nel solco dei loro predecessori (Martin Luther King o Rosa Park), pur rivendicando la loro indipendenza dai movimenti storici per i diritti civili. Rendersi conto che il loro paese non ha chiuso con il razzismo è una amara considerazione. In concorso / Premiere nazionale Reveka Regia Benjamin Colaux, Christopher Yates Fotografia Benjamin Colaux, Christopher Yates Montaggio Mathieu Haessler Produzione Playtime Films Belgio, 2015, 76’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano Ogni giorno, migliaia di uomini vengono inghiottiti nelle viscere del Cerro Rico, una delle più antiche miniere d'argento in Bolivia, che i primi schiavi amerindiani e africani chiamarono "mangiatrice di uomini". Ogni giorno, questi uomini si fanno largo tra miniere infernali, abbandonando il maestoso paesaggio delle Ande per isolarsi nel buio della miniera nell’incombente presenza della morte. In concorso / Premiere nazionale Taksim, Chronicle of the tree revolution Regia Jo Béranger, Christian Pfohl Fotografia Christian Pfohl Montaggio Emmanuelle Zelez Produzione Alan Maglio e Medhin Paolos Francia, 2014, 52’ francese, inglese, turco con sottotitoli in inglese e italiano Al Gezi Park, nel centro di Istanbul, in piazza Taksim, alcune dozzine di difensori degli alberi, nel maggio 2013, daranno avvio a un movimento di protesta che avrebbe conquistato la Turchia e si sarebbe opposto al potere autoritario. Questa esplosione di libertà – il maggio ‘68 turco – è stata, ed è ancora, ferocemente repressa dal premier Erdogan con l'invio in numerosi convogli di polizia e gas lacrimogeni, mentendo in tutti i modi per porre fine a questa protesta e sbarazzarsi del movimento. Migliaia di persone sono rimaste ferite – il 20 luglio erano già morte 6 persone e sono 7.800 erano state ferite. La lotta dei çapulku, che significa "vagabondi", come li chiama Erdogan, nasce da una lotta avviata da tempo contro la sostituzione di interi quartieri di Istanbul con edifici in stile americano e centri commerciali. Questo è stato il destino del Gezi Park voluto da Erdogan. Contro questa distruzione di Istanbul, la gente di Taksim si alza in piedi e grida: "Il parco appartiene a noi, Istanbul ci appartiene". Secondo loro, si tratta di far valere il loro diritto di cittadini di respirare nel parco, invece di diventare consumatori chiusi in un centro commerciale, di opporsi alla corruzione e al capitalismo barbaro, di difendere il diritto delle donne ad avere il controllo sul proprio corpo, la libertà di pensiero contro la propaganda costante da parte del governo. In concorso / Premiere nazionale The Bride of the Nile Regia Edouard Mills-Affif Fotografia Edouard Mills-Affif Montaggio Anne Riegel Produzione Temps Noir Francia, 2015, 63’ arabo con sottotitoli in inglese e italiano Come milioni di ragazze nel mondo, Heba è costretta a sposare un uomo che non ha scelto. In un paesino isolato sul delta del Nilo si svolge un dramma dalle proporzioni tragiche. Girato nel 2013, quando l’Egitto era guidato dai Fratelli Musulmani, questo film affronta direttamente e in modo struggente una tragedia personale condivisa da molte altre giovani donne. Utilizzando un approccio essenziale che risulta essere discreto e onnisciente, ponderato e spontaneo, il film rivela la profonda confusione di un Egitto in crisi. In concorso / Premiere nazionale Through My Lens Regia Nefin Dinç Fotografia Koray Kesik Montaggio Nefin Dinç Produzione Atlantik Film Turchia, 2015, 87’ turco con sottotitoli in inglese e italiano "Through My Lens" racconta la storia di 72 studenti provenienti da 6 diverse città della Turchia che hanno l’opportunità di produrre i loro primi cortometraggi sulla democrazia e i diritti umani. Gli studenti incontrano innumerevoli ostacoli nel tentativo di girare i loro film e di esprimere le proprie idee. Il pubblico non è molto contento che gli studenti stiano girando dei film per le strade e la stampa locale è infastidita per come gli studenti ritraggono la Turchia. La storia degli studenti la dice lunga su cosa significhi essere giovani e voler essere ascoltati. In concorso / Premiere nazionale Vita Activa - The Spirit of Hannah Arendt Regia Ada Ushpiz Fotografia Ada Ushpiz Montaggio Hadas Ayalon Produzione AU Films Israele e Canada, 2015, 124’ inglese, ebraico e tedesco con sottotitoli in inglese e italiano Hannah Arendt, una delle più influenti filosofe del XX secolo, ha vissuto sulla propria pelle e ha narrato delle ferite aperte dei tempi moderni. Oggi, la Arendt evoca l’interesse rinnovato, attraverso la sua conoscenza della natura del male, per la difficoltà dei rifugiati, e le ideologie totalitarie suonano più rilevanti che mai. In concorso / Premiere nazionale Women in Sink Regia Iris Zaki Fotografia Iris Zaki Montaggio Tal Cicurel Israele, 2015, 36’ ebraico con sottotitoli in inglese e italiano In un piccolo salone di bellezza arabo-cristiano a Haifa, in Israele, la regista istalla una videocamera sopra il lavandino. Mentre lava i capelli delle clienti, conversa in maniera sincera con loro, che sono arabe e ebree, su argomenti che spaziano dalla politica all’amore. Quello che emerge da queste conversazioni è un ritratto onesto e sfumato di Israele nella contemporaneità. I GIURATI della Sezione DOC del Festival dei Diritti Umani Matthias Brunner ha cominciato la sua carriera come appassionato di cinema, critico, curatore e produttore cinematografico di film d’essai in Svizzera. Ha lavorato per molti festival cinematografici come Filmex e American Cinematheque a Los Angeles, Locarno FilmFestival e Zürich FilmFestival. Ancora oggi, dopo 40 anni, partecipa a tutti i principali festival cinematografici internazionali. Nel 1992 è diventato curatore cinematografico per l’Art Basel/Miami e membro dell’European Film Academy. È il fondatore e il manager della Douglas Sirk Foundation e ha recentemente coprodotto “Sennentuntschi” e “Paul Bowles – The Cagedoor is Always Open”. La sua prima video installazione “Magnificent Obsession – The Love Affair between Movies and Literature“ è stata esposta sul Monte Verità e fa parte delle video collezioni del Kunsthaus Zürich e della Maison pour l’Ecriture et la Littérature. La sua installazione “The Magic World of the Mountains in the Films by Daniel Schmid” è stata esposta al Chesa Planta Museum nel 2013 a Engadin e a Gstaad. Tra le altre video installazioni ricordiamo “The Music Room”, un omaggio a Satyajit Ray al St. Moritz Art Masters 2014, e “Let’s Pop Again- How Hollywood Popped Before Pop-Art”, un omaggio a Frank Tashlin all’interno dello spazio dedicato all’arte dello Swiss Institute di New York. Ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui: primo premio all’Europa Cinemas di Strasburgo, Zürich Film Award e l’onorificenza Officier des Arts et des Lettres da parte dello Stato francese. Per le sue video installazioni ha ricevuto nel 2014 una menzione speciale da parte dello Swiss Institute di New York. Tonino Curagi nasce a Roma, ma vive a Milano dall'infanzia. Studia filosofia e si diploma alla Civica Scuola di cinema di Milano nel 1981 con la regia di “Prima e dopo il deserto” premio Filmmaker 1982, trasmesso da Rai3. Con la regia di “Le mille cose infinite” riceve il premio Filmmaker 1985, trasmesso da Rai3. Dal 1984 al 1988 lavora come Tv Producer in un’agenzia pubblicitaria americana con sede a Milano. Dal 1988 lavora come regista di spot (Key Award 1997) e documentari per il settore pubblicitario e televisivo (Rai, Mediaset, TMC, Tele+, etc.). Dal 1993 realizza, in co-regia con Anna Gorio, vari documentari presentati a numerosi festival cinematografici tra i quali: “Dolenti compagni di viaggio” (1995), premiato al 13° Torino Film Festival, trasmesso dalla Televisione Svizzera Italiana (TSI); “Malamilano” (1997), premio al 23° Festival Internazionale del Film Turistico e al 4° Premio Libero Bizzarri, trasmesso da TSI, Planete e History Channel; “Io sono invisibile” (2000), trasmesso da Tele+ e Planete; “Occhi di ragazza” (2000), premio “Planete” a Filmmaker 2000 e all'8° Premio Libero Bizzarri; “Il mondo alla rovescia: appunti sul cabaret milanese”(2002), trasmesso da Tele+ e Sky, in concorso al 44° Festival dei Popoli di Firenze; “Via San Dionigi, 93: storia di un campo rom” (2007), in concorso al 48° Festival dei Popoli di Firenze, premio miglior documentario italiano al 2° Visioni Fuori Raccordo Film Festival di Roma; “Morando Morandini: non sono che un critico” (2009), premio miglior documentario al Parma Video Film Festival 2010. Dal 1998 insegna alla Civica Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media (Milano Cinema e Televisione) e dal 2003 è il coordinatore del corso serale di Documentario. Maurizio Porro. Nato a Milano il 10 luglio 1942, è laureato in Lettere e Filosofia e ha lavorato con diverse funzioni al Piccolo Teatro dal ’64 al ’70, alla Ferrania 3M, dal ’69 al ’70, iniziando poi a collaborare con il “Corriere della Sera” dove entra nel 1974 dopo due anni al “Giorno”. Professore di Storia della Critica dello Spettacolo all’Università Statale di Milano dal 2002, ha pubblicato tra gli altri un Quaderno del Piccolo Teatro (1967), Joseph Losey (1977), Il cinema vuol dire (1979), Alberto Sordi (1980), La cineteca di Babele (1981), Alida Valli (1996), Dizionario dello spettacolo del ’900 (1998), Fine del primo tempo (1999), Il Melò (2008). È stato curatore dei fascicoli della collana dei DVD Garinei e Giovannini e ha collaborato con la Fabbri per la collana I Grandi sceneggiati. Barbara Sorrentini. Laureata in filosofia. Giornalista, voce di cinema e cultura a Radio Popolare, cura e conduce le trasmissioni "Chassis" e "Vogliamo anche le rose", dedicata ai documentari. Direttrice artistica del Festival dei beni confiscati alle mafie. Ha collaborato con La Repubblica, E-Il Mensile, Pagina 99, blogger per MicroMega, Cineforum Web, Cinecittà News, 8 1/2. E’ tra i curatori del libro "Entretiens- Nanni Moretti" edito dai Cahiers du Cinéma ed è tra gli autori della "Guida ai film per ragazzi" (Il Castoro). E' stata consulente dell’Assessorato alla Cultura di Milano (2012-2013). Nina zu Fürstenberg è fondatrice e presidente di Reset-Dialogues on Civilizations. Ha scritto e operato in tema di diritti umani e di dialogo interculturale, in particolare approfondendo le espressioni contemporanee del pensiero islamico, traducendo il suo impegno in articoli, video e libri. Ha curato “Euro-Islam. L'integrazione mancata di Bassam Tibi”, “Lumi dell'Islam. Nove intellettuali musulmani parlano di libertà” e con Krzysztof Michalski “Europa laica e puzzle religioso”. Ha curato ancora “Testo sacro e libertà. Per una lettura critica del Corano” di Nasr Abu Zayd. È autrice di “Chi ha paura di Tariq Ramadan. L'Europa di fronte al riformismo islamico”. Questi volumi sono usciti nella collana dei Libri di Reset per Marsilio editore. Le sue "video-interviste in pillole" con opinion leaders sono state prodotte per la rivista on-line resetdoc.org.