Sezione DOC - Festival Diritti Umani

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Sezione DOC - Festival Diritti Umani
Sezione DOC
Documentari in concorso
selezionati da
Ventidue documentari, tutti recentissimi e alcuni dei quali presentati in prima
nazionale, incentrati sulle donne, i migranti, gli omosessuali, i diversamente abili, sul
diritto alla pace e a un lavoro giusto. Ventidue finestre sulle questioni più urgenti
della nostra contemporaneità, punti di vista incrociati e alternativi all’omologazione
e all’uniformità del pensiero. Piccole storie di donne e uomini ordinari che diventano
esemplari di condizioni di svantaggio, disagio e ingiustizie che riguardano milioni di
individui in ogni angolo di mondo. In questo percorso narrativo per immagini, due
documentari aiutano a trovare le coordinate per una riflessione più ampia: il road
movie di Stefano Grossi, Nemico dell’Islam? Un incontro con Nouri Bouzid, e Vita
Activa. The Spirit of Hannah Arendt di Ada Ushpir, vincitore del Santa Barbara
International Festival 2016. Il grande regista e intellettuale tunisino, attivista e
difensore dei diritti umani, ci conduce attraverso le contraddizioni di un mondo,
quello arabo, che resta ancora sconosciuto nelle sue sfumature e articolazioni
interne. Vita Activa, che riprende il titolo di un saggio del 1958 di questa grande
intellettuale del Novecento, pubblicato in Italia nel 1961 e diventato un classico di
filosofia politica, è una lucidissima riflessione sulla società di massa e sullo spazio
che occupa, al suo interno, la libertà politica. Attraverso immagini di repertorio e
d’archivio, il film ci racconta il nostro passato prossimo e le sue ferite ancora aperte.
Tra i documentari selezionati dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture
sarà scelto il titolo vincitore della Sezione DOC del Festival dei Diritti Umani, su
insindacabile giudizio di una giuria indipendente di esperti. In palio un premio da
5000 euro. La giuria nominata dal direttore del Festival è composta da: Matthias
Brunner, Tonino Curagi, Maurizio Porro, Barbara Sorrentini e Nina zu Fürstenberg.
Un’iniziativa
Sede legale: corso di Porta Vittoria, 18 - 20122 Milano
Sede operativa: via V. Monti, 15 - 20123 Milano
tel. +39.02.83994280 fax +39.02.83994289
[email protected] | www.festivaldirittiumani.it
Facebook: Festival dei Diritti Umani – Milano | Twitter: FDUmilano
In concorso / Premiere nazionale
16 Years Till Summer
Regia Lou McLoughlan
Fotografia Lou McLoughlan
Montaggio Lou McLoughlan, Calle Overweg Produzione LouMclou Films ltd.
Scozia, Regno Unito, 2015, 82’ inglese con sottotitoli in inglese e italiano
16 Years Till Summer è un ritratto dolorosamente seducente di una persona che torna al proprio paese dopo
aver trascorso 16 anni in prigione, e dei suoi tentativi di ricostruire una vita normale. Ambientato nel bel
paesaggio rigenerante delle Highlands scozzesi, il film esplora inevitabilmente il tema della redenzione, ma
l'obiettivo principale del regista riguarda i rapporti di fiducia che Uisdean costruisce con il padre e con la sua
donna, entrambi presi nel “nuovo inizio” che egli promette di condividere con loro. La storia diventa
impegnativa e complessa, tragica ed emozionante. Mentre Uisdean tenta di sfuggire ai tragici eventi del suo
passato e prova a reinventarsi con l'aiuto di coloro che gli vogliono bene e hanno bisogno di lui, siamo coinvolti
in un viaggio inaspettato che trasforma le ipotesi iniziali e le capovolge. Con l’ausilio di tecniche
cinematografiche che confondo deliberatamente per confondere la linea di confine tra il racconto del cuore e
il giudizio razionale della società, 16 Years Till Summer è un insieme di cuore e testa, di realismo magico e
tragedia documentata.
In concorso
A Better Place
Regia Giulia Della Casa
Fotografia Tsungai Garise, Giulia Della Casa
Montaggio Filippo Baciocchi, Giulia Della Casa
Produzione Giulia Della Casa
Italia, 2015, 16’, inglese, swahili, kinyanja con sottotitoli in inglese e italiano
Emile, Noel, Celestine, Shadreck, Nitanga, Dinaka, Merci e Tumukunde sono ragazzi e ragazze scappati dalla
guerra della Repubblica Democratica del Congo, arrivati in Zambia senza genitori, in cerca di rifugio, desiderosi
di iniziare una nuova vita. A better place racconta la difficile realtà quotidiana vissuta in terra zambiana e le
speranze coltivate per un futuro diverso, nonostante tutto.
In concorso
Accademia della Follia, Madness is an Actor's Condition
Regia Anush Hamzehian Fotografia Flavio Nani Montaggio Laurence Miller
Produzione Point du Jour - France3 corse
Francia, 2014, 52’ italiano con sottotitoli in inglese
La città di Trieste è soprannominata “Pazza Hollywood”, facendo riferimento alla “Accademia della Follia”,
una compagnia teatrale di fama mondiale i cui attori sono persone affette da problemi psichiatrici. Mettono in
scena due spettacoli nel teatro più prestigioso della città.
Da quando il manicomio ha chiuso i battenti nel 1978, i malati affetti da problemi psichiatrici non vivono più in
un istituto.
Mentre sono in corso i preparativi per il prossimo spettacolo dell'Accademia, la storia di Claudio, Dario,
Donatella, Charlie e Pino prende piede e scopriamo "un gruppo di personaggi davvero adorabile" che cerca di
dare un senso a questa società "frenetica" nella quale viviamo.
In concorso
Asmarina
Regia Alan Maglio, Medhin Paolos Fotografia Federico Giammattei, Alan Maglio
Montaggio Walter Marocchi Produzione Alan Maglio e Medhin Paolos
Italia, 2015, 68’ italiano con sottotitoli in inglese
La comunità eritrea/etiope è presente in Italia da almeno mezzo secolo, integrata nel tessuto cittadino in
maniera socialmente e culturalmente attiva. A partire dai documenti fotografici che costituiscono la memoria
collettiva della comunità, il film raccoglie l’eredità delle storie personali, indagando le sfumature
dell’identità, della migrazione e delle aspirazioni delle persone. Ne risulta una narrazione corale che porta alla
luce una eredità postcoloniale fino ad oggi poco approfondita: dalle storie di vita quotidiana di chi vive in città
da anni, di chi ci è nato, fino all’accoglienza dei profughi appena arrivati.
In concorso / Premiere nazionale
A Walnut Tree
Regia Ammar Aziz Fotografia Danyal Rasheed Montaggio Khushboo Agarwal
Produzione Rahul Roy
Pakistan, 2015, 81’, Pashto e Urdu con sottotitoli in inglese e italiano
Un vecchio ha nostalgia di una patria lontana. Vuole tornare. La sua famiglia, sfollata a causa del conflitto in
corso tra l'esercito pakistano e i talebani e costretta a vivere in un campo, si trova intrappolata tra i ricordi
della vita di un tempo, un presente precario e un futuro desolante. Una volta di più, ci si interroga se sarà lui a
rischiare un ritorno nella sua patria.
In concorso
Dreams Behind The Wall
Regia Elena Herreros Fotografia Elena Herreros Montaggio Dácil Manrique De Lara
Produzione Elena Herreros & Merce Rivas
Spagna e Palestina, 2015, 71’ arabo con sottotitoli in inglese e italiano
Si può vivere in carcere, in una terra circondata solo da muri e divieti? Si riesce ad immaginare come sia non
sapere che cosa c'è dall'altra parte, essere prigioniero nella propria città? Dreams behind the wall (I sogni
dietro il muro) è la storia di due bambini: Shada, nato a Gaza e Ahmed, in Cisgiordania, che ci raccontano le
loro paure, ma anche i loro sogni. Sono loro, da protagonisti, ad aiutarci a conoscere la vita delle loro famiglie,
e dunque quella di tutto il popolo palestinese.
In concorso / Premiere nazionale
El Solista de la Orquesta
Regia Arantxa Echevarría Fotografia Pilar Sánchez Díaz Montaggio Renato Sanjuán
Produzione Tvtec servicios audiovisuales
Spagna, 2016, 25’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano
L'unicità di Antonio è il suo orecchio assoluto. È una caratteristica che appartiene solo ad una persona su
10.000. Si tratta della capacità di riconoscere una nota solo ascoltandola. Mozart e molti grandi musicisti
avevano questa abilità. Antonio però ha un’altra caratteristica più comune, che riguarda una persona su 80: è
autistico.
In concorso / Premiere mondiale
En Tránsito
Regia Oskar Tejedor Fotografia Álvaro Herrero Montaggio Maialen Sarasúa & Oskar Tejedor
Produzione Sonora Estudios S.L.
Spagna, 2016, 87’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano
En Tránsito riguarda la realtà di migliaia di madri latino-americane, costrette ad andare da sole in Europa alla
ricerca di una stabilità economica, e le conseguenze nella relazione transnazionale a lunga distanza con i loro
figli e figlie. Si tratta di situazioni estreme di cui non si parla o che non si conoscono, ma che avranno
ripercussioni significative per tutta la loro vita.
In concorso
Et Nous Jetterons la Mer Derrière Vous
Regia Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas
Fotografia Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas
Montaggio Anouck Mangeat, Clément Juillard, Noémi Aubry, Jeanne Gomas
Produzione Ozho Naayé
Francia 2016, 72’, francese, inglese, turco, greco, farsi, arabo con sottotitoli in inglese e italiano
Nella maggior parte dei paesi dell'Asia centrale e del Medio Oriente, si getta un po' d'acqua dietro ai passi di
colui che sta andando via di casa, affinché torni in buona salute. Questo film è una fuga verso ovest, che
incrocia diverse strade: Aziz, Siddiqui, Housing e Younes ci portano con loro nel viaggio dalle case afghane o
marocchine al caos di una Grecia in crisi alle strade di Istanbul. Tra le righe, possiamo leggere i loro sogni e le
loro speranze. Viaggiamo con loro attraverso città di passaggio e zone di frontiera, luoghi grandi come paesi.
Questa è la storia di un'Europa e le sue realtà, le sue leggi, le sue politiche. Questa è una storia di esilio. Li
chiamiamo migranti, kaçak, metanastes, ma sono soprattutto uomini e donne sul sentiero delle proprie vite.
Questi percorsi sono solo all'inizio, e forse non troveranno mai una fine. Gettiamo dietro i loro passi tutta
l'acqua dei mari attraversati.
In concorso / Premiere nazionale
Eurovillage
Regia François Pirot Fotografia François Pirot Montaggio Yannick & Valène Leroy
Produzione Limited Adventures sprl
Belgio 2015, 72’, francese, inglese, farsi, curdo, Tygrinia, Wolof, Czeczen con sottotitoli in inglese, e italiano
Eurovillage, un complesso turistico nel cuore della foresta belga, nel 2011 è stato trasformato in un centro di
accoglienza per richiedenti asilo. Isolati in questo luogo lontano per un periodo di tempo indeterminato, i
residenti sono in attesa di una risposta logorante: saranno autorizzati a soggiornare in Belgio, o no? Come
vivono questo lungo e strano "viaggio", isolati dalla vita reale, sospesi tra ciò che erano e un futuro incerto?
In concorso / Premiere nazionale
Irrawaddy Mon Amour
Regia Valeria Testagrossa, Nicola Grignani, Andrea Zambelli
Fotografia Valeria Testagrossa, Andrea Zambelli
Montaggio Luca Gasparini Produzione Enrico Pacciani for Alkermes
Italia 2015, 78’ con sottotitoli in inglese e italiano
In un piccolo centro rurale della Birmania, sulle rive del fiume Irrawaddy, in Myanmar, un venditore ambulante,
Soe Ko, è innamorato di Saing Ko, un muratore proveniente da un altro villaggio. I due sognano un matrimonio
con i fiocchi. Ma il Myanmar è governato da un regime militare e il matrimonio tra due uomini è severamente
vietato. L'omosessualità non è accettata e molti omosessuali soffrono la stigmatizzazione e la discriminazione.
In questa piccola comunità, tuttavia, vi è una eccezionale, piccola cerchia di persone per la quale che gli
omosessuali sono i benvenuti. Un attivista dei diritti umani, uno sciamano, un maestro elementare, un
truccatore, aiuteranno i due giovani a coronare il loro sogno. Il film li segue durante i preparativi per le nozze.
Anche se ogni cosa deve essere fatta in segreto, ricevono pieno aiuto. Le donne del villaggio preparano il
pranzo nuziale e i monaci buddisti officiano la cerimonia. Il matrimonio culmina in una celebrazione vitale che
mostra come l'amore si opponga all’oppressione.
In concorso / Premiere nazionale
Jungle Sisters
Regia Chloe Ruthven Fotografia Chloe Ruthven Montaggio John Mister
Produzione Roast Beef Productions
Regno Unito, India 2015, 78’ inglese con sottotitoli in italiano
Nel 2008 il governo indiano ha lanciato un'iniziativa per la formazione di 500 milioni di poveri appartenenti alle
aree rurali per dare lavoro nel settore industriale in crescita. Questo stimolante film di Chloe Ruthven racconta
la storia di due ragazze di villaggio, Bhanu e Bhuntu, il cui inserimento nel mondo del lavoro è sotto la
supervisione di Orlanda, sorella di Ruthven. Orlanda lavora per una società che ingaggia le ragazze per le
industrie tessili che producono abiti per colossi come Gap. Mentre Bhanu e Bhuntu raggiungono la città per
prendere il loro posto nella nuova India imprenditoriale, la realtà della vita di fabbrica costringe tutte e tre ad
affrontare questioni come: giustizia sociale, fedeltà alla famiglia e ruolo della responsabilità d'impresa.
In concorso / Premiere nazionale
Le baiser de Marseille
Regia Valérie Mitteaux Fotografia Margaux Vendassi, Elise Tamisier
Montaggio Sophie Reiter Produzione Films de force majeure
Francia, 2014, 52’ francese con sottotitoli in inglese e italiano
Una fotografia scandalosa. A Marsiglia, nel 2012, Julia e Auriane, due giovani studentesse, scendono in campo
contro i manifestanti anti adozioni e matrimoni per le coppie omosessuali, offrendo uno spaccato che è
diventato presto un punto di riferimento in termini di azione civile anti-discriminazione. A loro si contrappone
un’omofobia che fa finta di nascondersi, approfittano della lotta per l’uguaglianza dei diritti per mostrarsi in
pubblico senza vergogna. Tra il progetto di legge progressista e la nuova omofobia, ci immergiamo in
un’immagine che testimonia lo stato del rapporto tra la Francia e l’omosessualità.
In concorso / Premiere nazionale
My Enemy, My Brother
Regia Ann Shin Fotografia Brendan Uegama Montaggio Steve Guise
Produzione Nyt Opdocs & Fathom Film Group / Melanie Horkan
Canada, 2015, 17’ inglese con sottotitoli in inglese e italiano
Zahed e Najah sono stati nemici della Guerra Iran-Iraq e sono diventati fratelli di sangue per la vita.
Venticinque anni dopo aver salvato la vita dell'altro sul campo di battaglia, essi si incontrano di nuovo, in
Canada, per puro caso. Considerata la recente copertura mediatica delle vicende in Medio Oriente, questa
emozionante storia di Najah e Zahed è una sorprendente affermazione di umanità che trascende i confini
politici.
In concorso
Nemico dell'Islam? Un incontro con Nouri Bouzid
Regia Stefano Grossi Fotografia Felice d'Agostino, Arturo Lavorato
Montaggio Luca Mandrile Produzione Own Air Srl
Italia/Tunisia, 2015, 72’ italiano, francese, arabo con sottotitoli in italiano
Perché la Tunisia, il paese dei datteri, dei villaggi vacanze e del turismo di massa, si è trasformata da un giorno
all’altro in una polveriera, ha prodotto la prima delle cosiddette “Primavere arabe” e oggi, superata la
Rivoluzione del 2010-2011, è diventata il paese che fornisce più volontari alle milizie dell'Isis? Ecco, allora,
l'idea del film: un viaggio, anzi un road movie, tra le immagini prodotte da una cultura e dentro quella cultura,
per capire le radici di una crisi che il cinema di Nouri Bouzid racconta da vent’anni.
In concorso / Premiere mondiale
Not Yo Mama’s Movement
Regia Rokhaya Diallo Fotografia Kiritin Beyer, Fabrice Gay, Rokhaya Diallo
Montaggio Wolfgang Korwin, Zmijowski Fabrice, Gay Baptiste Clugery
Produzione Rok'n prod, Temps noir, Smooth and sidle
Francia, 2015, 52’, francese e inglese con sottotitoli in inglese e italiano
Dopo una serie di crimini contro afro-americani in molte città americane, in particolare il triste evento della
morte di Michael Brown, accaduto a Ferguson, il mondo si è accorto che è nata una nuova generazione di
attivisti. Con nuovi inattesi mezzi di comunicazione, sono riusciti a informare della violenza della polizia contro
i neri l'opinione pubblica internazionale e a mobilitarla. Al di là dello shock e del turbamento della comunità
nera, come fa questa popolazione a convivere giornalmente con questa situazione? Stiamo assistendo ad una
nuova forma di apartheid? Chi sono questi giovani attivisti che hanno visto un nero accedere alla Casa Bianca
mentre a malapena avevano diritto di voto? Che provengano da circuiti popolari, che siano leader religiosi o
semplici studenti, si collocano nel solco dei loro predecessori (Martin Luther King o Rosa Park), pur
rivendicando la loro indipendenza dai movimenti storici per i diritti civili.
Rendersi conto che il loro paese non ha chiuso con il razzismo è una amara considerazione.
In concorso / Premiere nazionale
Reveka
Regia Benjamin Colaux, Christopher Yates Fotografia Benjamin Colaux, Christopher Yates
Montaggio Mathieu Haessler Produzione Playtime Films
Belgio, 2015, 76’ spagnolo con sottotitoli in inglese e italiano
Ogni giorno, migliaia di uomini vengono inghiottiti nelle viscere del Cerro Rico, una delle più antiche miniere
d'argento in Bolivia, che i primi schiavi amerindiani e africani chiamarono "mangiatrice di uomini". Ogni giorno,
questi uomini si fanno largo tra miniere infernali, abbandonando il maestoso paesaggio delle Ande per isolarsi
nel buio della miniera nell’incombente presenza della morte.
In concorso / Premiere nazionale
Taksim, Chronicle of the tree revolution
Regia Jo Béranger, Christian Pfohl Fotografia Christian Pfohl
Montaggio Emmanuelle Zelez Produzione Alan Maglio e Medhin Paolos
Francia, 2014, 52’ francese, inglese, turco con sottotitoli in inglese e italiano
Al Gezi Park, nel centro di Istanbul, in piazza Taksim, alcune dozzine di difensori degli alberi, nel maggio 2013,
daranno avvio a un movimento di protesta che avrebbe conquistato la Turchia e si sarebbe opposto al potere
autoritario. Questa esplosione di libertà – il maggio ‘68 turco – è stata, ed è ancora, ferocemente repressa dal
premier Erdogan con l'invio in numerosi convogli di polizia e gas lacrimogeni, mentendo in tutti i modi per
porre fine a questa protesta e sbarazzarsi del movimento. Migliaia di persone sono rimaste ferite – il 20 luglio
erano già morte 6 persone e sono 7.800 erano state ferite. La lotta dei çapulku, che significa "vagabondi",
come li chiama Erdogan, nasce da una lotta avviata da tempo contro la sostituzione di interi quartieri di
Istanbul con edifici in stile americano e centri commerciali. Questo è stato il destino del Gezi Park voluto da
Erdogan. Contro questa distruzione di Istanbul, la gente di Taksim si alza in piedi e grida: "Il parco appartiene a
noi, Istanbul ci appartiene". Secondo loro, si tratta di far valere il loro diritto di cittadini di respirare nel parco,
invece di diventare consumatori chiusi in un centro commerciale, di opporsi alla corruzione e al capitalismo
barbaro, di difendere il diritto delle donne ad avere il controllo sul proprio corpo, la libertà di pensiero contro
la propaganda costante da parte del governo.
In concorso / Premiere nazionale
The Bride of the Nile
Regia Edouard Mills-Affif Fotografia Edouard Mills-Affif Montaggio Anne Riegel
Produzione Temps Noir
Francia, 2015, 63’ arabo con sottotitoli in inglese e italiano
Come milioni di ragazze nel mondo, Heba è costretta a sposare un uomo che non ha scelto. In un paesino
isolato sul delta del Nilo si svolge un dramma dalle proporzioni tragiche. Girato nel 2013, quando l’Egitto era
guidato dai Fratelli Musulmani, questo film affronta direttamente e in modo struggente una tragedia personale
condivisa da molte altre giovani donne. Utilizzando un approccio essenziale che risulta essere discreto e
onnisciente, ponderato e spontaneo, il film rivela la profonda confusione di un Egitto in crisi.
In concorso / Premiere nazionale
Through My Lens
Regia Nefin Dinç Fotografia Koray Kesik Montaggio Nefin Dinç
Produzione Atlantik Film
Turchia, 2015, 87’ turco con sottotitoli in inglese e italiano
"Through My Lens" racconta la storia di 72 studenti provenienti da 6 diverse città della Turchia che hanno
l’opportunità di produrre i loro primi cortometraggi sulla democrazia e i diritti umani. Gli studenti incontrano
innumerevoli ostacoli nel tentativo di girare i loro film e di esprimere le proprie idee. Il pubblico non è molto
contento che gli studenti stiano girando dei film per le strade e la stampa locale è infastidita per come gli
studenti ritraggono la Turchia. La storia degli studenti la dice lunga su cosa significhi essere giovani e voler
essere ascoltati.
In concorso / Premiere nazionale
Vita Activa - The Spirit of Hannah Arendt
Regia Ada Ushpiz Fotografia Ada Ushpiz Montaggio Hadas Ayalon
Produzione AU Films
Israele e Canada, 2015, 124’ inglese, ebraico e tedesco con sottotitoli in inglese e italiano
Hannah Arendt, una delle più influenti filosofe del XX secolo, ha vissuto sulla propria pelle e ha narrato delle
ferite aperte dei tempi moderni. Oggi, la Arendt evoca l’interesse rinnovato, attraverso la sua conoscenza della
natura del male, per la difficoltà dei rifugiati, e le ideologie totalitarie suonano più rilevanti che mai.
In concorso / Premiere nazionale
Women in Sink
Regia Iris Zaki Fotografia Iris Zaki Montaggio Tal Cicurel
Israele, 2015, 36’ ebraico con sottotitoli in inglese e italiano
In un piccolo salone di bellezza arabo-cristiano a Haifa, in Israele, la regista istalla una videocamera sopra il
lavandino. Mentre lava i capelli delle clienti, conversa in maniera sincera con loro, che sono arabe e ebree, su
argomenti che spaziano dalla politica all’amore. Quello che emerge da queste conversazioni è un ritratto
onesto e sfumato di Israele nella contemporaneità.
I GIURATI
della Sezione DOC del Festival dei Diritti Umani
Matthias Brunner ha cominciato la sua carriera come appassionato di cinema, critico, curatore e produttore
cinematografico di film d’essai in Svizzera. Ha lavorato per molti festival cinematografici come Filmex e
American Cinematheque a Los Angeles, Locarno FilmFestival e Zürich FilmFestival. Ancora oggi, dopo 40 anni,
partecipa a tutti i principali festival cinematografici internazionali. Nel 1992 è diventato curatore
cinematografico per l’Art Basel/Miami e membro dell’European Film Academy. È il fondatore e il manager della
Douglas Sirk Foundation e ha recentemente coprodotto “Sennentuntschi” e “Paul Bowles – The Cagedoor is
Always Open”. La sua prima video installazione “Magnificent Obsession – The Love Affair between Movies and
Literature“ è stata esposta sul Monte Verità e fa parte delle video collezioni del Kunsthaus Zürich e della
Maison pour l’Ecriture et la Littérature. La sua installazione “The Magic World of the Mountains in the Films by
Daniel Schmid” è stata esposta al Chesa Planta Museum nel 2013 a Engadin e a Gstaad. Tra le altre video
installazioni ricordiamo “The Music Room”, un omaggio a Satyajit Ray al St. Moritz Art Masters 2014, e “Let’s
Pop Again- How Hollywood Popped Before Pop-Art”, un omaggio a Frank Tashlin all’interno dello spazio
dedicato all’arte dello Swiss Institute di New York. Ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui: primo premio
all’Europa Cinemas di Strasburgo, Zürich Film Award e l’onorificenza Officier des Arts et des Lettres da parte
dello Stato francese. Per le sue video installazioni ha ricevuto nel 2014 una menzione speciale da parte dello
Swiss Institute di New York.
Tonino Curagi nasce a Roma, ma vive a Milano dall'infanzia. Studia filosofia e si diploma alla Civica Scuola di
cinema di Milano nel 1981 con la regia di “Prima e dopo il deserto” premio Filmmaker 1982, trasmesso da Rai3.
Con la regia di “Le mille cose infinite” riceve il premio Filmmaker 1985, trasmesso da Rai3. Dal 1984 al 1988
lavora come Tv Producer in un’agenzia pubblicitaria americana con sede a Milano. Dal 1988 lavora come regista
di spot (Key Award 1997) e documentari per il settore pubblicitario e televisivo (Rai, Mediaset, TMC, Tele+,
etc.). Dal 1993 realizza, in co-regia con Anna Gorio, vari documentari presentati a numerosi festival
cinematografici tra i quali: “Dolenti compagni di viaggio” (1995), premiato al 13° Torino Film Festival,
trasmesso dalla Televisione Svizzera Italiana (TSI); “Malamilano” (1997), premio al 23° Festival Internazionale
del Film Turistico e al 4° Premio Libero Bizzarri, trasmesso da TSI, Planete e History Channel; “Io sono
invisibile” (2000), trasmesso da Tele+ e Planete; “Occhi di ragazza” (2000), premio “Planete” a Filmmaker
2000 e all'8° Premio Libero Bizzarri; “Il mondo alla rovescia: appunti sul cabaret milanese”(2002), trasmesso da
Tele+ e Sky, in concorso al 44° Festival dei Popoli di Firenze; “Via San Dionigi, 93: storia di un campo rom”
(2007), in concorso al 48° Festival dei Popoli di Firenze, premio miglior documentario italiano al 2° Visioni
Fuori Raccordo Film Festival di Roma; “Morando Morandini: non sono che un critico” (2009), premio miglior
documentario al Parma Video Film Festival 2010. Dal 1998 insegna alla Civica Scuola di Cinema Televisione e
Nuovi Media (Milano Cinema e Televisione) e dal 2003 è il coordinatore del corso serale di Documentario.
Maurizio Porro. Nato a Milano il 10 luglio 1942, è laureato in Lettere e Filosofia e ha lavorato con diverse
funzioni al Piccolo Teatro dal ’64 al ’70, alla Ferrania 3M, dal ’69 al ’70, iniziando poi a collaborare con il
“Corriere della Sera” dove entra nel 1974 dopo due anni al “Giorno”. Professore di Storia della Critica dello
Spettacolo all’Università Statale di Milano dal 2002, ha pubblicato tra gli altri un Quaderno del Piccolo Teatro
(1967), Joseph Losey (1977), Il cinema vuol dire (1979), Alberto Sordi (1980), La cineteca di Babele (1981),
Alida Valli (1996), Dizionario dello spettacolo del ’900 (1998), Fine del primo tempo (1999), Il Melò (2008). È
stato curatore dei fascicoli della collana dei DVD Garinei e Giovannini e ha collaborato con la Fabbri per la
collana I Grandi sceneggiati.
Barbara Sorrentini. Laureata in filosofia. Giornalista, voce di cinema e cultura a Radio Popolare, cura e
conduce le trasmissioni "Chassis" e "Vogliamo anche le rose", dedicata ai documentari. Direttrice artistica del
Festival dei beni confiscati alle mafie. Ha collaborato con La Repubblica, E-Il Mensile, Pagina 99, blogger per
MicroMega, Cineforum Web, Cinecittà News, 8 1/2. E’ tra i curatori del libro "Entretiens- Nanni Moretti" edito
dai Cahiers du Cinéma ed è tra gli autori della "Guida ai film per ragazzi" (Il Castoro). E' stata consulente
dell’Assessorato alla Cultura di Milano (2012-2013).
Nina zu Fürstenberg è fondatrice e presidente di Reset-Dialogues on Civilizations. Ha scritto e operato in tema
di diritti umani e di dialogo interculturale, in particolare approfondendo le espressioni contemporanee del
pensiero islamico, traducendo il suo impegno in articoli, video e libri. Ha curato “Euro-Islam. L'integrazione
mancata di Bassam Tibi”, “Lumi dell'Islam. Nove intellettuali musulmani parlano di libertà” e con Krzysztof
Michalski “Europa laica e puzzle religioso”. Ha curato ancora “Testo sacro e libertà. Per una lettura critica del
Corano” di Nasr Abu Zayd. È autrice di “Chi ha paura di Tariq Ramadan. L'Europa di fronte al riformismo
islamico”. Questi volumi sono usciti nella collana dei Libri di Reset per Marsilio editore. Le sue "video-interviste
in pillole" con opinion leaders sono state prodotte per la rivista on-line resetdoc.org.