armofer demolisce a milano, citylife

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armofer demolisce a milano, citylife
Demolizioni e bonifiche
Armofer demolisce
a Milano, CityLife
La gestione coordinata di un cantiere complesso in ambito urbano. Armofer demolisce gli ultimi
lotti della ex Fiera Campionaria della città, oggi in pieno centro, all’ombra del grattacielo di Arata
Isozaki la cui costruzione ha raggiunto i 50 piani di altezza. Oltre 10.000 mq di capannoni con
struttura mista in ferro, c.a. e c.a.p sono stati demoliti per lasciare posto alla grande area verde
nel cuore del progetto Citylife. In campo la flotta rossa per una demolizione esemplare portata
a termine in circa un mese e mezzo grazie alla particolare attenzione posta al coordinamento
dei lavori fra i molti attori e vincoli ambientali che il cantiere impone n Federica Delucchi
S
i demolisce nel cuore di Milano, fra il traffico, le attività economiche, la residenza, la vita della città, mai come oggi in fermento per i molti cantieri aperti
e gli appuntamenti che richiameranno a Milano migliaia di persone tra pochi
mesi.
L’azienda pavese, da sempre (sin dai primi interventi negli anni Sessanta) opera a Milano in situazioni ambientali estremamente delicate. Gli interventi in contesti sensibili che richiedono particolare abilità tecnica, controllo assoluto delle tecnologie e
particolare capacità gestionale e di coordinamento del cantiere hanno portato ArmoControllo dei parametri ambientali, polvere e rumore, con cannon fog silenziato V12 S
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fer negli anni ad acquisire un know how
specifico per questo segmento particolare del mondo delle demolizioni.
Armofer ha demolito gli ultimi capannoni
della vecchia Fiera Campionaria, costruita a Milano per la prima edizione dell’aprile del 1920 e rimasta in funzione fino
al 2005 quando la Fiera di Milano è stata
trasferita nel nuovo Polo di Rho. Oggi l’area, nota come Citylife, è oggetto di un’importante riqualificazione urbana, uno degli interventi di maggior consistenza e
qualità in Europa. Il progetto, già significativamente avanzato prevede la costruzione di residenze di prestigio e tre torri
a destinazione terziario che cambieranno
lo skyline della città (la prima di esse è in
fase finale di costruzione) e danno il nome
alla stazione della metropolitana della linea M5 in costruzione al centro dell’area. Il progetto, che prevede anche ampie aree verdi di qualità, vede al lavoro
alcuni fra i più importanti architetti di oggi
provenienti da tutto il mondo: Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Liebeskind.
L’intervento di Armofer, in fase estremamente avanzata dei lavori di costruzione
di importanti strutture ingegneristiche e
opere di riqualificazione urbana, compreso
lo scavo meccanizzato con le TBM della
linnea 5 del Metro, è stato particolarmente
complesso. La tenacia delle strutture portanti in ferro ha richiesto macchine importanti equipaggiate con cesoie da ferro; la
delicatezza ambientale fra il traffico e le
attività insediate nei pressi del cantiere è
stata fuori dal comune. Si pensi solo che
la demolizione si è svolta a pochi metri
dal Nuovo Centro Congressi che in quei
mesi ospitava le continue riunioni del Semestre Europeo.
Terzo, ma non certo ultimo, fattore che
ha caratterizzato questo intervento di de-
molizione è stata la complessità logistica,
in particolare il coordinamento con le attività di costruzione in corso in cantiere:
le tre torri di altezza elevata e lo scavo
meccanizzato con le TBM al di sotto dell’area. Un altro fattore determinante per la
gestione del cantiere di demolizione è
stato quello della viabilità pubblica. Il cantiere di Armofer confinava direttamente
con le arterie urbane di elevato traffico,
viale Eginardo e piazzale Arduino.
è stato dunque necessario impostare sin
dall’inizio i lavori cercando di ridurre al minimo l’emissione di polveri, rumore e vi-
Demolizione primaria di strutture con pilastri in c.a. e travi in acciaio a 15 m di altezza con Liebherr
974 equipaggiato di cesoia da ferro
brazioni e mettendo in campo tutte le tecnologie possibili per operare con il massimo controllo dei parametri ambientali.
Il know how messo in campo dall’Azienda
pavese ha consentito la corretta esecuzione dei lavori nei tempi previsti dal cronoprogramma, senza necessità di particolari sospensioni dei lavori (se non quelle
programmate, che hanno riguardato tutte
le attività aperte in zona e il transito stessi
dei mezzi pubblici).
Oggetto della demolizione
Armofer ha demolito nell’estate del 2014
gli edifici della cosiddetta “area cerniera”,
circa 65.000 mq di superficie comprendente i padiglioni 7 e 8 (10.700 mq /
157.000 mc) il padiglione 9 e il 10 (12.300
mq 7 100.000 mc), denominato RAI.
Le strutture da demolire erano i capannoni con struttura mista in ferro e pilastri
in cemento armato; tamponamenti in cemento armato prefabbricato e rivestimenti
esterni in lastre di conglomerato. La copertura era costituita da strutture prefabbricate e carpenteria metallica.
La demolizione, una volta raggiunto il
piano di campagna a quota zero, ha interessato anche la pavimentazione in lastre
di cemento e i sottostanti cunicoli di servizio, pure in elementi prefabbricati di cemento armato.
Per la sola demolizione dei padiglioni 7/8
ai quali si riferiscono le immagini di queste pagine, Armofer ha demolito strutture per circa 10.700 mq, corrispondenti
ad un volume vuoto per pieno di 157.000
mc. Il lavoro ha dato origine ad un cumulo
di macerie fuori terra di 4.000 mc e circa
8.200 tonnellate regolarmente smaltite
e avviate al riciclaggio. Stesso procedimento per gli ulteriori 6.000 mc (pari a
circa 13.000 ton) di materiale proveniente
dalla demolizione delle pavimentazioni
prevista fino a 60 cm di profondità.
Per quanto riguarda i tempi di intervento,
la demolizione meccanica primaria ha richiesto circa un mese di tempo. Essa è
iniziata intorno alla metà di giugno 2014,
dopo la fase di bonifica delle passività
ambientali riscontrate e alla data del 17
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luglio tutte le strutture erano a terra. A
seguire sono continuate le attività di demolizione secondaria e deferrizzazione,
il taglio dei materiali ferrosi e la campagna di frantumazione delle macerie. Il termine dei lavori che hanno visto Armofer
impegnata in cantiere è stato a fine del
2014.
Il coordinamento degli interventi e la gestione del cantiere è stata affidata per
Armofer, a Danilo Caselli che così commenta i lavori in corso e la attuale realtà
del mercato:
”La realtà attuale del mondo delle demolizioni vede le imprese impegnate oggi
nel contesto di progetti di costruzione e
riqualificazione urbanistica imponenti e
sempre più complessi. Al di là dell’abilità
tecnica e della disponibilità di macchine
e tecnologie sempre più specifiche e performanti, viene richiesta una grande capacità gestionale e di coordinamento di
attività complesse, rispetto ai parametri
e alle peculiarità ambientali imposte dalla
Committenza e dalle situazioni contingenti.
Nel caso delle demolizioni di CityLife per
esempio le imprese e le squadre operative che condividono gli spazi in cantiere
sono moltissime e le condizioni ambientali al contorno ci impongono addirittura
alcune giornate di fermo macchine per
l’incompatibilità con attività insediate. La
sfida è dunque quella di operare con la
flessibilità necessaria per rimanere nei
Frantumazione delle macerie di risulta
tempi concordati nonostante tutte le difficoltà che ogni giorno si riscontrano in
cantiere”.
La flotta in campo
Armofer ha messo in campo per questa
demolizione una macchina molto importante: un escavatore cingolato del peso
di 1400 ton (completamente allestito per
demolizione), Liebherr 974, equipaggiato
con braccio lungo da demolizione in grado
Frantumatore, pinza e cesoia al lavoro in contemporanea
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di raggiungere i 30 m di altezza e portare
al perno una cesoia da ferro del peso di
30 q. Con Andrea Cinerari in cabina, questa macchina ha potuto tagliare in quota
le travi reticolari costituite da putrelle di
notevole e spessore che costituivano la
struttura portante dei padiglioni. L’altezza
degli edifici da abbattere raggiungeva la
quota di 14,70 m (per i padiglioni 7 e 8)
e di 10 m per il padiglione 10. In campo
altri 3 escavatori cingolati per demolizione primaria e secondaria: escavatore
Hitachi 520 con frantumatore per calcestruzzo MBI RP 50 in alternanza con pinza
per calcestruzzo ; l’escavatore Komatsu
PC 450 con cesoia da ferro da 40 q; Caterpillar 330 con pinza da demolizione
per calcestruzzo e, alternativamente,
martello demolitore idraulico. Al servizio
delle macchine per demolizioni è stata
scelta la pala gommata Liebherr 967 e
per il controllo dei parametri ambientali,
due cannon fog per abbattimento polveri, fra cui il modello silenziato V 12 S
di Emicontrols.
La struttura da abbattere, organizzata
per campate modulari, è stata affrontata
da Cinerari con l’escavatore di maggior
potenza e altezza, demolendo, campata
dopo campata, le strutture della copertura prima e le travi in ferro in quota, all’al-
Armofer Cinerari Luigi srl
Fra le prime aziende italiane del settore
delle demolizioni, per dimensione, disponibilità di tecnologie, mezzi e attrezzature, capacità di intervento, organizzazione e logistica dei cantieri, ma soprattutto esperienza specifica nel settore
professionale delle demolizioni speciali
e delle bonifiche ambientali, Armofer
opera oggi in tutta Italia e all’estero con
oltre 70 collaboratori e oltre 100 mezzi
d’opera. L’azienda interviene con personale diretto qualificato per ogni tipo
di intervento di demolizione e gestione
ambientale del cantiere in ogni sua fase.
L’azienda opera con i più alti standard
di qualità e ha nel corso degli anni certificato il proprio sistema di Qualità
aziendale (ISO 9001), il sistema di Gestione Ambientale (ISO 14001) e di gestione della salute e sicurezza sui luoghi
di lavoro (secondo gli standard BH
OHSAS 18001). Fiore all’occhiello
dell’azienda pavese è il Service interno
di gestione della flotta che consente
all’azienda la flessibilità e la qualità necessarie per stare oggi sul mercato.
Liebherr 974 al lavoro a CityLife per le demolizioni in altezza. Sullo sfondo il padiglione del Nuovo
Centro Congressi
tezza di circa 15 m.
Una volta a terra le grosse travi metalliche venivano sezionate dal cingolato equipaggiato con cesoia di maggior potenza,
del peso di 40 q, mentre l’escavatore
maggiore demoliva i pilastri strutturali fortemente armati, in c.a.
Al termine della demolizione primaria in
altezza, tutti i cingolati hanno collaborato
alla demolizione secondaria e frantumazione del materiale di risulta.
L’escavatore Liebherr 974 è stato equipaggiato del suo potente braccio da scavo
e benna di grandi dimensioni per affrontare la demolizione delle pavimentazioni
in c.a., mentre le altre tre macchine (più
la pala gommata a servizio) hanno demolito e frantumato le macerie di risulta.
Nelle foto che documentano l’operatività
di cantiere si possono notare, alle spalle
della macchina primaria, i cingolati diver1 - 2015
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Liebherr 974 equipaggiato con braccio e benna da scavo
samente equipaggiati che lavorano insieme e contemporaneamente con pinza
per calcestruzzo, cesoia da ferro e frantumatore. Il cumulo è stato dunque processato e rimosso in tempi brevi.
Il progetto Citylife
Il progetto Citylife prende il via nel 2007
ed è tutt’ora in corso, avviandosi celermente alla fase finale prevista per il 2016.
Citylife è uno dei maggiori progetti di riqualificazione urbana in corso in Europa:
si estende su un’area complessiva di
366.000 mq, l’intera area della ex Fiera
Campionaria Milanese aperta in periferia
negli anni ‘20 e oggi in pieno centro città,
in area a destinazione prevalente residenziale di prestigio e terziario. Il progetto
prevede un mix articolato e bilanciato di
funzioni pubbliche e private, comprendenti residenze, uffici, shopping area, servizi, aree verdi e spazi pubblici. Al centro
dell’area è prevista la nuova fermata della
Metropolitana M5 “Tre torri”. Sono stati
chiamati a partecipare al progetto i migliori architetti del mondo, che hanno lasciato contributi di alto valore architettonico e ingegneristico. Fra essi Daniel Liebeskind e Zaha Hadid i cui progetti delle
nuove prestigiose residenze di via Seno-
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fonte e piazzale Giulio Cesare sono già
terminati. Gli architetti hanno anche disegnato per Milano le cosiddette Tre Torri,
destinate a cambiare lo skyline della città.
Oggi sono in fase di costruzione.
La prima di esse, che raggiunge i 50 piani
di altezza, è quasi terminata. Porta la firma
di Arata Isozaki (Giappone). La costruzione della seconda torre, a firma di Zaha
Hadid (Iraq) è già stata avviata e per ultimo si procederà alla costruzione della
torre di Daniel Liebeskind (Polonia). Al
centro dell’area è prevista una grande
shopping area. Un’area verde a parco (la
Progetto del parco che sorgerà sull’area
prima parte è già stata inaugurata) completa il progetto Citylife. Nel parco verrà
costruito un asilo nido con oltre 70 posti,
un progetto eco sostenibile, interamente
costruito in legno e a zero emissioni. Il
progetto vincitore di un concorso di idee
riservato a giovani architetti under 35 è
stato vinto dallo studio 02ARCH, fondato dagli architetti Ettore Bergamasco e Andrea Starr Stabile.
Citylife è una società soggetta alla direzione e al coordinamento di Assicurazioni
Generali.