PROGETTO PER UN LABORATORIO DI

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PROGETTO PER UN LABORATORIO DI
PROGETTO PER UN LABORATORIO DI TERAPEUTICA ARTISTICA
La Terapeutica Artistica a Brera
Sono ormai sette anni che all’Accademia di Belle Arti di Brera si è istituito un Biennio in Teoria e
Pratica della Terapeutica Artistica in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Psichiatria
dell’Università degli studi di Pavia e Scienze dell’Educazione della Bicocca -Università di Milano.
Il Biennio è l’unico in tutta Italia che rilascia un Diploma di secondo livello ed è aperto agli studenti
di tutte le facoltà ma per la sua finalità è unico anche in Europa.
Il progetto terapeutico del Biennio è quello che formare artisti in grado di dialogare attraverso il
linguaggio dell’arte con chiunque abbia il desiderio d’incontrarsi con la propria potenzialità
creativa.
La parola creatività nel mondo dell’arte è stata praticamente bandita dai testi di “alta cultura” come
se in qualche modo sminuisse il valore artistico.
Ma la creatività dovunque la incontriamo, nell’artista come nell’individuo comune, nel sano e nel
malato, come negli aspetti meno vistosi della vita di ogni giorno è la condizione prima per riempire
ogni spazio vuoto ed aprirsi ad un cosmo espressivo e terapeutico.
Part. Opera condivisa
“ di che luna sei” Castello Pontremoli – 2006
Traendo i propri fondamenti teorici da un’eredità storica di enorme portata, la Terapeutica Artistica
si distingue dall’.Art Therapy di concezione britannica per costruire un nuovo territorio di ricerca
di approfondimento dell’Arte alla quale afferiscono diversi saperi, relativi alla psicoanalisi, alla
psichiatria, all’estetica di orientamento fenomenologico, alla storia dell’arte.
Il confronto di due sguardi: quello artistico e quello del mondo della psiche, senza snaturarne i
rispettivi linguaggi, ha portato a “rinominare” a “ ridisegnare” un nuovo linguaggio e metodo del
processo che stà alla base del “fare” creativo e inventivo.
Il termineTerapeutica deriva etimologicamente dal latino Therapèutica e dal greco Therapeytikè
che correntemente tradotta con "arte” comprendeva sia l’arte, che la tecnica (la capacità,
manuale).
Essere artisti comporta un saper fare cioè, una conoscenza, pratica e teorica e allo stesso
tempo, una partecipazione consapevole a ciò che si fa.
Per Filone d’Alessandria “therapeytikè” è simile ad un organismo vivente, che imita o completa la
natura, da cui deriva il piacere di “prendersi cura di se”.
Mandala Con-ta-ci
Vigevano 2010-Festival della letteratura
Gli artisti della Terapeutica Artistica sono presenti con progetti laboratoriali, strutturando atelier
sperimentali in diversi luoghi di cura psichiatria, pediatria, oncologia, geriatria, patologia della
gravidanza,nelle carceri.
La particolare attenzione ai luoghi della sofferenza e alla relazione di tutti i partecipanti che
concorrono alla costruzione del l’opera che emerge nel tempo e nel farsi del lavoro comune ci
porta a riflettere sul valore umano, culturale e sottolinea la grande utilità ed attualità della la
valenza sociale riabilitativa (legata al contesto della prevenzione e del recupero di soggetti provati
dal disagio psichico) della TerapeuticaArtistica .
Tacconi Tiziana, Arazzo – Opera condivisa
Casa di reclusione di Bollate – Mi 2008
Comunicare e condividere risorse e potenzialità individuali, creare le condizioni perché i processi
di partecipazione rendano praticabile un’esperienza comune e un’opera condivisa, significa essere
strumento e dare strumenti per costruire un progetto di possibile cambiamento al presente.
“L’opera condivisa ” prevede l’attuazione di un laboratorio artistico di espressione
individuale e collettiva che coinvolge tutti i componenti alla realizzazione dell’opera.
Quando l’immaginazione si concretizza in un’opera, con la quale sorprendentemente l’autore
risuona e si riconosce, liberandosi dai limiti silenziosi dell’impotenza creativa, allora è possibile
ritrovare la dimensione armonica della nostra interezza, superando la divisione tra corporeo e
psichico, e ciò costituisce un aspetto fondamentale delle potenzialità terapeutiche dell’arte.
La risonanza del corpo sensibile con la facoltà immaginale dispiega altri orizzonti, verso una
dimensione profonda e a tratti magica. L’immaginazione è un atto magico. Materia, sensazione,
immaginario e processi creativi vivono in stretta comunione come nel processo alchemico che è
trasformazione della materia e dello stesso artefice.
Entrare in dialogo con la materia vuol dire lasciare fluire le immagini che già nella materia vivono,
in un certo senso ritrovarsi riflessi in essa. Plasmare è lasciare una traccia, l’impronta del nostro
esserci.
Con-ta-ci Opera N°20
Expolis-2011- Triennale –MI-
Con-ta-ci Opera di feltro
Installazione Villa Litta 2009
Senza mai perdere di vista la qualità estetica del lavoro, gli artisti terapisti, nostri
studenti si preparano, grazie al progetto formativo riccamente strutturato, ad affinare
gli strumenti dell’arte e a porli come linguaggio sul piano relazionale, esercitando un
ruolo maieutico nei confronti delle potenzialità espressive dell’altro, creando così
l’apertura tra il mondo interiore e la realtà corale dell’opera condivisa.
UNO SPAZIO PER DAR VITA AD UN
LABORATORIO DI TERAPEUTICA
PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE CONDIVISE
Completato il percorso di Formazione nel Biennio di secondo livello di teoria e
Pratica della Terapeutica artistica, gli ARTISTI TERAPISTI sono in grado di
creare percorsi artistici con innumerevoli categorie sociali purché esistano le
condizioni per dar vita alla “condivisione”.
La possibilità di fare arte insieme, con gioia e piacere per tutti è la nostra
scommessa.
Avere uno spazio in cui attuare il Laboratorio di Arte Terapeutica
corrispondente alla “condivisione” è la possibilità di dar vita ad un progetto
d’integrazione tra due sguardi, quello psichico e quello artistico, aventi come
finalità la comprensione dell’individuo colto nella sua dimensione antropologica
esistenziale e di conseguenza una nuova, reale prospettiva dell’arte.
“L’opera condivisa ” consente a chiunque di sviluppare un percorso artistico sia
collettivo che individuale, di scoprire una propria dimensione espressiva,
contemporaneamente alla condivisione di un progetto comune finalizzato alla
realizzazione dell’opera e la possibilità di fare arte insieme .
CREARE E REALIZZARE OPERE CONDIVISE CON CHIUNQUE NE SIA
INTERESSATO E’ LA RAGIONE CHE MUOVE LA REALIZZAZIONE DI
UN LABORATORIO DI TERAPEUTICA ARTISTICA NEGLI SPAZI DEL
PASSANTE FERROVIARIO STAZIONE DI P.TA VITTORIA.
Direttrice del Biennio
Prof.ssa Tiziana Tacconi