Forum scuola per Ravenna 2019 – 16 maggio 2012

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Forum scuola per Ravenna 2019 – 16 maggio 2012
Forum scuola per Ravenna 2019 – 16 maggio 2012
Dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura ed Istruzione, Ouidad Bakkali, che ha richiamato
l’importanza della scuola e dei bambini e dei ragazzi per la costruzione dei progetti di Candidatura
di Ravenna capitale europea della cultura nel 2019, si sono succeduti i vari interventi.
Alberto Cassani, coordinatore di Ravenna 2019, ha precisato che questa è la fase di
individuazione e raccolta di idee progettuali a maglie larghe che diventeranno progetti esecutivi
nel periodo 2017/21 se passa la nostra candidatura.
Parametri di riferimento:
1. dimensione europea dei progetti, anche attraverso collaborazioni e scambi,
2. partecipazione dei cittadini e realizzazione di progetti di rete,
3. idee progettuali inserite nei macro contenitori tematici individuati dalle 5 tracce:
- di soglia in soglia( intercultura)
- danza dei contrari ( dialettica fra esperienze)
- verso il mare aperto ( la città ed il mare)
- immaginare l’immaginario ( l’infanzia, l’educazione, il futuro)
- trasformo, dunque siamo ( la partecipazione)
Cassani, dopo avere raccontato anche l’esperienza di altre città candidate vincitrici ha
sottolineato che saranno i prossimi mesi fin verso la fine dell’anno quelli dedicati alla raccolta dei
progetti, sottolineando come il contributo della scuola abbia valore in sé per la costruzione del
futuro di Ravenna.
Mariarita Bentini, dello staff artistico organizzativo di Ravenna 2019, ha ribadito che nella
progettualità dobbiamo tendere a qualcosa che vogliamo essere per il futuro, partendo dal valore
dell’educazione come patrimonio essenziale, ricordando che eventuali progetti nella direzione
della creatività possono rientrare nei programmi europei .
Marianna Panebarco, dello staff artistico organizzativo di Ravenna 2019, ha ricordato come i
progetti che scaturiscono dai gruppi di lavoro devono migliorare la nostra città e riversarsi
sull’Europa stessa.
Raffale Iosa, ispettore scolastico, ha ribadito le prospettive della scuola verso la Candidatura. Il
Mestiere di educatore è seminare e non raccogliere e quindi no ad eventi che siano effimeri o
alla filosofia del “progettificio”. Cultura è cosa molto seria , collante, messaggio di unità da
mandare all’Europa.
A. Il mondo della formazione deve andare a questo appuntamento con grande serietà, ribadendo
che occorre oggi costruire rapporti di partnership fra scuola/città e cultura:
- scuola non è ancella sciocca a cui regalare progetti divertenti o di cultura prodotta da
altri,
- scuola stessa deve essere produttrice di cultura.
B. La realizzazione di questo processo considera:
- ascolto e protagonismo dei bambini e dei giovani, cittadini fin da ora,
- la “ scuola in comune” quale matrice storicamente più autentica della città che
esprime civites/civismo,
- la scuola come partecipe e protagonista dei processi culturali della città.
C. Il cambiamento della nostra città in questi 25 anni va visto come mutazione della popolazione,
rapporto nuovo fra identità e diversità, eterogeneità .
Come governare questa eterogeneità che mette insieme tante complessità educative, sociali,
culturali etc?
D. La scuola deve configurarsi in relazione al territorio dove vivono i suoi allievi, interprete
dello stesso, di cui deve esprimere un curricolo. Solo in questo senso la scuola può essere
partner nella produzione di cultura, anche nella prospettiva, che riguarda fortemente gli
adolescenti e la scuola superiore, di individuazione di percorsi formativi - ed occupazionali- legati
al territorio.
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Piera Pedezzi: “Ravenna ha addosso un cappotto di pietra” Marguerite Yourcenar.
Occorre partire dai bisogni e dalla formazione dei bambini, considerando scuola e cultura come
aspetti della loro vita e riportando in questa esperienza il corpo, le emozioni, la soggettività.
Marinella Gondolini, Città Meticcia: occorre sempre interrogarsi su come lavorare contro il
razzismo per essere e sentirsi cittadini italiani.
Francesca Bazzoni, insegnante Scuola Damiano Novello: per diventare capitale europea della
cultura occorre puntare sulle criticità per farle diventare energie e risorse attraverso la
partecipazione.
Patrizia Ravagli, dirigente Liceo Classico e Istituto Morigia: un’idea del nostro territorio da
sviluppare è il dialogo interreligioso, così come lo studio di Dante, collocato nel contesto del
viaggio e prevedendo modalità innovative di approccio e conoscenza attraverso la rete.
Paola Rossi, insegnante liceo classico: la scuola si può connotare come incontro di culture.
Vittore Pecchini, dirigente Istituto Mameli e Ginanni : Ravenna può aspirare a diventare capitale
europea della pedagogia attraverso una scuola che aumenta il sapere e non lo seleziona. Il
rapporto della città col mare, visto non come confine, ma come strada che apre ad una
multiculturalità di fatto, si costruisce anche con la scuola del mare, in sinergia con il porto di
Ravenna.
Altre parole chiave: scuola aperta e partecipata, obiettivo culturale e di crescita: 100% di lettori….
Marcello Landi, dirigente Istituto Nervi –Severini, Callegari, Olivetti: in questa candidatura il
percorso è più importante della meta. Occorre anche guardare oltre l’Europa alla Cina, all’India etc.
Danila Mancini, operatore culturale Decentramento: attenzione al tempo libero dei ragazzi
costruendo percorsi di civismo es. dare una settimana di volontariato alla tua città ( lavori in
Comune, progetto per la prossima estate che coinvolge ragazzi delle scuole superiori in attività di
utilità sociale).
Barbara Visani, coodinatrice pedagogica dei servizi infanzia comunali: ricchezza della
progettualità dei servizi rivolti ai più piccoli. Si segnalano progetti:
- Scuola multilingue, con progetti di plurilinguismo fin dalla prima infanzia,
- Il Cosario = L’Abbecedario delle cose ovvero come partire dagli oggetti per dare
senso e valore alle cose, alle azioni, alle esperienze che i bambini compiono in una
prospettiva di creatività e sostenibilità.
Roberta Cappelli, Arci Ravenna : occorre valorizzare esperienze di relazione fra le generazioni e
conoscere, sperimentare le modalità di comunicazioni nuove fra i giovani anche attraverso la rete.
Città Attiva / Villaggio globale: valorizzare i progetti alla riscoperta dei luoghi di Ravenna per
scoprire la storia degli uomini.
Una partecipante: attenzione alla identità culturale, all’elle famiglie, alle relazioni.
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LE IDEE E LE PAROLE CHIAVE:
La scuola a più linguaggi :
scuola delle relazioni complesse = scuola come capitale sociale
poli integrati per le superiori = competenze trasversali
attenzione ai bisogni formativi dei ragazzi/e
ascolto delle emozioni
contatto fra adolescenti e mondo della cultura
un convegno: incontro fra culture ed esperienze dei ragazzi/e
autobiografia della creatività
gruppi di immigrati =identità non lacerata e buona qualità di vita
progetto plurilingue
creatività, ricerca, sperimentazione
Identità storica del territorio
Mosaico
Il Dialogo fra Religioni
Il Viaggio Guardare a Oriente: importanza più del percorso che della meta
Filologia teatrale
Dante in Rete: il viaggio un sorta di emigrazione fra territori
Riscoperta di Ravenna: le storie dei palazzi..le storie degli uomini
Partecipazione e cooperazione
Scuola in Comune: cooperazione città-scuola
Raccolta di interviste a bimbi/e stranieri: la loro identità contro il razzismo
Coinvolgimento dei giovani
Il mare è una strada e non un confine
Partecipazione collaborazione con il Porto della città:
una settimana di volontariato dei ragazzi/e
Web 2.0 = nuove tecnologie: quali relazione
Trasformare le criticità in possibilità: “creare gioielli”
Famiglia
La formazione di Identità è Cultura
Ambiente e sostenibilità
Costruire reti: il territorio per i ragazzi
Ambiente
Mare
Sostenibilità
La città e il mare
Il luogo dove si vive è il primo libro della scuola: territorio vissuto = cutrriculo di Ravenna = mare
+ 100% di lettori - 50% di bocciati
Itinerari : il racconto dei luoghi “anonimi” che vivono
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